Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua
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Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua is a text by Pietro Bembo.
Le Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua (meglio note come le Prose della volgar lingua) sono un trattato di Pietro Bembo. Il titolo completo è Prose di M. Pietro Bembo nelle quali si ragiona della volgar lingua scritte al Cardinale de Medici che poi è stato creato a Sommo Pontefice et detto Papa Clemente Settimo divise in tre libri.
Pubblicate nel 1525, le Prose costituiscono un momento fondamentale nella Questione della lingua. L'idea di base espressa nell'opera è che, per la scrittura di opere letterarie, gli italiani debbano prendere come modello due grandi autori trecenteschi: Francesco Petrarca per la poesia e Giovanni Boccaccio per la prosa.
A livello storico il trattato può essere considerato come uno dei primi tentativi di storia letteraria italiana.
L'opera si fonda sulla cancellazione della tradizione più recente: pur conoscendo a fondo la letteratura del suo tempo, Bembo non riprende nessun esempio di questa origine, anche se menziona alcuni poeti quattrocenteschi: in particolare Lorenzo de' Medici (I,1), padre del suo interlocutore Giuliano de' Medici duca di Nemours, e i veneziani Niccolò Cosmico e Leonardo Giustinian (I, 15; questi ultimi soprattutto per rilevare l'inferiorità della tradizione veneta rispetto a quella toscana).