Vincenzo Colli  

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Vincenzo Colli detto il Calmeta (Chio o Castelnuovo Scrivia, 1460 ca. – Roma, 1508) è stato un poeta e critico letterario italiano.

Biografia

Appartenente ad una famiglia nobile originaria di Vigevano, seguì gli studi presso l'Accademia di Paolo Cortese, negli anni intorno al 1490 - 1491, a Roma dove strinse amicizia con Serafino Aquilano. Si presume che proprio in quegli anni egli assumesse il soprannome di Calmeta influenzato dal personaggio omonimo del Filocolo del Boccaccio.

Terminati gli studi si recò a Milano presso la Corte del Moro dove divenne segretario di Beatrice d'Este alla quale dedicò un poema in terza rima dal titolo i "Triumphi" nel quale piangeva la sua prematura morte avvenuta nel 1497.

Verso il 1500 fu al servizio di Cesare Borgia e nel periodo tra settembre e giugno del 1501 lo seguì in tutti i suoi spostamenti e fu quindi a Roma, in Romagna e a Napoli. Lasciato il Borgia prima della sua rovina avvenuta nel 1503 il poeta si spostò ad Urbino dove venne preso al servizio di Ercole Pio e in seguito a quello di Francesco Maria I della Rovere.

In questo periodo il Colli si dedicò intensamente all'approfondimento della studio sulla lingua cortigiana elaborando la sua teoria e dimostrò, nei "Nove libri della volgare poesia", oggi andati perduti, nelle "Annotazioni e iudìci" e nella nota "Vita di Serafino Aquilano" pubblicata a Bologna nel 1504 di essere uno tra i più validi critici del tempo.

Opera sua sono anche gli otto sonetti, i tre capitoli e l'epistola amorosa, pubblicate a Venezia nel 1507 con il titolo di "Compendio di cose nuove di V. C. ed altri autori". A Colli vengono anche attribuiti alcuni strambotti.

Bibliografia

   Prose e lettere edite e inedite di V.C., a cura di C. Grayson, Commissione per i testi di lingua, Bologna, 1959
   F. Ageno, Alcuni componimenti del C. e un codice cinquecentesco poco noto, in "Lettere italiane", XIII, 1961, pp. 286-315
   R. Ruberti, edizione critica dei "Triumphi", tesi di Laurea, Università di Parma, Facoltà di Magistero, 1980

From the Book of the Courtier

COLLO ViNCENZO Calmeta of Castelnuovo, (died 1508), Avas a courtly poet and prose writer, who had been secretary to the Duchess Beatrice d'Este of Milan. Later he enjoyed the especial favour of this lady's sister, the Marchioness Isabella d'Este of Mantua, and also of the Duchess of Urbino, who protected him from the displeasure of her brother the Marquess of Mantua, and at whose court he improvised verse somewhat after the man- ner of the Unico Aretino. In a letter (1504) from Urbino to Isabella d'Este, Emilia Pia wrote: "Of news here there is none that is not known to you, except that Calmeta is continually composing songs and divers other things, and this carnival has written a new comedy, which he v^ould have sent you if he had thought it would give you pleasure." Among Calmeta's works were a verse compendium of Ovid's Ars Amandi, and a biography of his friend and fellow improvisatore, Serafino Ciminelli d'Aquila (see note 255). As known to us, his poetical writings do not rise above mediocrity, and wholly fail to explain the esteem in which they were held. --Book of the Courtier



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