Artists in biographies by Giovanni Baglione  

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"Francesco fu colui che nelle tele inventd di comporre e colorire le teste delle quattro stagioni, co'loro frutti, fiori e altre cose, che ne'tempi di quella stagione, sogliono dalla Natura prodursi, e si bene le devisava che fuori ne faceva parere tutte le parti, come per l'appunto nelle teste humane da noi si scorgono; e numerosi da per tutto si vedono i ritratti di questa sua inventione"--The Lives of Painters, Sculptors, Architects and Engravers (active from 1572–1642) via "Some Little-Known Arcimboldeschi"

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Vite de'pittori scultori et architetti dal pontificato di Gregorio XIII da 1572 in fino ai tempi di Papa Urbano Ottavo 1642 (The Lives of Painters, Sculptors, Architects and Engravers (active from 1572–1642)) (1642) is a book by Giovanni Baglione.

Le Vite de’ Pittori, Scultori et Architetti. Dal Pontificato di Gregorio XII del 1572 in fino a’ tempi di Papa Urbano VIII nel 1642 ("Lives of the painters, sculptors, architects, from the papacies of Gregory XII in 1572 to Urban VIII in 1642") is an art history book by Giovanni Baglione, first published in 1642. It represents an encyclopedic compendium of biographies of the artists active in Rome during late Mannerism and early Baroque. Baglione (1566 – 1643) was a Late Mannerist and Early Baroque painter and art historian, best remembered for his writings and his acrimonious involvement with the artist Caravaggio, by whom he was nonetheless greatly influenced.

The book was first published in 1642, with a final version published in Naples in 1733, long after Baglione's death, with a biography of Salvator Rosa by Giovanni Battista Passeri as an appendix. The poet Ottavio Tronsarelli may have contributed a good deal of the text. The biographies are structured as a series of days (giornate) for each papacy, recalling the artists active in Rome during that time. Numerous errors are present, and Baglione's prejudices are often clear; however the book is regarded as a very valuable source from a well-placed observer of the Roman art world, who knew most of his subjects personally.

Contents

First day: Works of Gregory XIII

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Second day (Sixtus V)

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Third day (Clement VIII)

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Fourth day Paul V

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Fifth Day Urban VIII

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Full text

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ANGLE Cic CCCC 25673 OTHÈQUE RMENGAUD A HISTOIRE DES PEINTRES DE TOUTES LES ÉCOLES XFA 6561 SIGILL: ESIAE SS un ARD

BOLGUT WITII THE INCOME FROM THE CEQI'EST OF CHARLES SUMNER , LL.D. , OF BOSTON , ( Class of 1830, ) FOR BOOKS RELATING TO POLITICS AND FINE ARTS . " 19 aanuary anter TEAPEITO EN ORD" co that From the Fine Arts Library Fogg Art Museum Harvard University

- )11 L E VITE DE PITTORI, SCULTO RI, ARCHITETTI, ED INTAGLIATORI , Dal Pontificato di Gregorio XIII. del 1572. fino a' teinpi di Papa Urbano VIII, nel 1642. SCRIT TE DA GIO :BAGLIONE ROMANO. CON LA VITA DI SALVATOR ROSA NAPOLETANO PITTORE , E POETA , SCRITTA DA GIO: BATISTA PASSARI , Nuovamente aggiunta. IN NAPOLI MDCCXXXIII. Con Licenza de' Superiori , e Privilegio . ncir XTA 656.1 1876, Jan.17 Summer Fund. DI A L O G O. FORESTIERE , E GENTILUOMO ROMANO . For. Eramente la fama di Roma , nobiliffima città , e fun pore delle genti , non arriva di gran lunga a quello , che gli occhi noftri , in vederla , confeffano . O che mirabil tempio , o che ſuperba mole ! Quanto piace re al deſiderio dell'animo mio recherebbe il poter intendere le particolari eccellenze di queſta gran fab , brica , regina delle Baliliche del Mondo, Gent. Faccio riverenza a V.S. Credo , ſe fede all'aſpetto preſtar fi deve , che ella fia foreſtiera : ond'è , che ora fuor di inodo ammira , e altamente contempla la maeſtà di queſto bel tempio di S. Pietro , dove l’Archia tettura , la Pittura , e la Scultura hanno fatto ogni lor degna prova . For. Sì Signore ; e V. S. è forſe nata in queſta città , che oltre i miei meris ti mi riveriſce ? Gent. Signor mio sì ; e , s'ella mi ftima atto a' ſuoi comandi , ſono qui per fervirla . For. V. S. avrebbe per forte cognizione della profeſion del Diſegno ne . ceſſario a'nobili ſpiriti, che profeſſano d'andar vedendo le magnificenze della virtù , comeora faccio io ? Gent. Sigrore , ne ho qualche poco di ſtudio : perchè da' mieiprimi anni mentre io era giovane , al meglio , che ſapeva , vi atteli ; e dappoi me ne ſono ſempre dilettato ; ed in parte ne ho eſperienza ; e per quel tanto , che io vaglio , non ambiſco altro , che di ſoddisfare alle lue onorate voglie . For. Come Signore . Mi faccia grazia , poichè la ſua prontezza , e corteſia m' invita , a dichiararmi , chi fu il grand’Architetto di queſta maraviglia del mondo , miracolo dell'arte , e ftupore della natura . Gent. Molti , Signore , ſono ſtati gli Architetti , che co’loro ftudj , e con le lor forze di ſono ingegnati , ed affatticati a dar perfezione a queſta fab brica ; ma uno tra gli altri è stato quegli , che ſotto il Pontificato di Pao. lo III , Farneſe Romano l'ha ridotta a queſta bella proporzione , e a sì mirabil diſegno . For. Mi favoriſca di dire il nome . Gent. Quefti fu il famoſo , e ſempre mai lodato Michelagnolo Buonarroti Fiorentino , il quale richieſto dal Pontefice , che neprendeſe la carica , e l'aggiuftaffe ; e abbeller do la pole, come a lui foſle piaciuton non avefie riguardo a ciò , che altri Architettori per li tempi andati fatto aveflero : egli intraprele l'opera , e conſiderando la gran macchina , che fu DÍ A LOGO. fu da Bramante Lazzeri di Caſtel Durante ſotto Giulio II. incomiticiata , la quale di leggieri rovinar poteva , la riunì , l'aggiuftè , ed abbellilla come V.S. vede . For . Veramente è mirabile , e il grido di queſto grand’uomo riſuona per tutto il Mondo . Ma con queſta ſontuoſa fabbrica fece egli anche la Cu pola , o dappoi è ſtata da altri Virtuoſi condotta ? Gent. Dirò a V. S. A Michelagnolo ſuccefle per architetto Iacopo Barozzi da Vignola , benchè ſotto Paolo IV. Napoletano alla cura della fabbrica vi s' intrometteſſe Pirro Ligorio , anch'effo Napoletano . Pure da Pio IV. e da Pio V. Sommi Pontefici tanto fu ſtimato il diſegno del Buonarroti , che comandaron , quello inviolabilmente dovesſi elegvire . Ma Pirro Li . gorio volendo proſontuoſamente alterare quell'ordine , fu di ſubito levato dalla carica , e la ſua temerità punita ; e laſciato ſolamente il Vignola , che durò infin’al Pontificato di Gregorio XIII.e di poi n'eb be la cura Jacopo della Porta Romano , il quale ſeguitò ad impiegarli per architettore fino al tempo di Clemente VIII . e il Porta fotto Si ſto V. di ordine del Pontefice fece voltare con iſtupendo artifizio quelta bellillima Cupola , come anche ha fatto molte nobili fabbriche per Rog ma , e da V.S. con molto ſuo guſto poffono eſſer vedute , ed ammirate . For. Gran contento avrei , e maggior’obbligo porterei a V.S. poichè tanto la ſcorgo effer pratica delle magnificenze Romane , fe per eſercizio del fuo talento , e teſtimonio della mia devozione ella lidegoaffe compiacer ni del ſuo favore , cioè ridurmi in breve compendio le opere , che han fatte qui in Roma i Profeſſori di queſta nobil' arte del Dilegno , comeè a dire le loro pitture , ſculture , ed architetture , le quali ſono tre foe selle , che non poiſono , e non aimano ſtare infra di loro divile ; e quee fta grazia la riceverei per la più degna , che mi potefie effer fatta dalla cortelia , e dalla benignità di Gentiluomo Romano . Gent. Come ſe la voglio ſervire ? anzi io l'avrò per favore : perchè il maga gior guſto , che poſla ſentire , è , quando io ipenda il ten po , e le mie deboli forze in ſervigio altrui, mallimamente con gentiluomo foreſtice re , e virtuoſo , come ella ſi inoſtra ; e mi dica pure ciò , che deſidera , che volentieri la obbedirò : poichè Roma è nata ad ainare , e riverire i foreſtieri . For . Io accetto la corteſia di V. S. per poterla contraccambiare in altra oc correnza , conforme il ſuo comando . Il deſiderio mio però ſarebbe , fer non le dar tanta noja , di ſaper le opere di Diſegno de' Profeſſori , che dal Pontificato di Gregorio XIII . inlin'ora hanno lavorato : perchè da quei tempi addietro ( per quel , che io ho intelo ) le loro Vite ſono ſtate ſcritte da Giorgio Valari, e da altri ; e a me baſterebbono le opere modeine fatte qui ſolamente in Roma da queſti viituoli , paslati a miglior sipolo . Geni. V.S. con ogni prontezza , e puntualità ſarà foddisfatta . Na dove ci ri, vedremo , acciocchè io poſſa compire l'obbligo della mia parola . For. DI A LOG 0 : 3 For. Mi farà grazia di accennarmi , dove ella vuole , che io venga a ricevere in un giorno diqueſta ſettimana il favore : che ſarò pronto a ' ſuoi cenni . Gent. V.S. fi laſcerà veder Domenica nel Chioſtro de ' Padri di San Domenia co alla Minerva : che di queſta profeſſione , e delle vite de' ſuoi maeitri intenderà coſe degne di memoria ; e spero di recare qualche diletto a V.S. e intanto le bacio le mani . For. Ed io con pegno di dovuta oſſervanza le reſto obbligatiſsimo ſervidore . PRIMA GIORNATA. FORESTIERE , E GENTILUOMO ROMANO . gnante . For. O Ben trovata 1. S. ella è molto puntuale : moftra in fatti eser vero Gentiluomo Romano . Gent. Sia la ben venuta . Appunto io flava attendendo 9. S. per poterla ſer. vire a ſuo gufto , e darle.compita ſoddisfazione . Hoportato mecu un Com perdietto di tutti quelli Virtuoſi , che operarono ſotto il Pontificato di Gregorio XIII, nella Pittura , Scultura , ed Architettura . E per non cone fondere i tempi , diremo ſolo in queſta giornata di quelli , che terminarono i loro giorni ſotto quel Pontefice . E dappoi nell'alira giornata tratteremo di coloro , che morirono nel Pontificato di Sifto V. Ed indi narreremo quelli di Clemente VIII, Poscia gli altri ſotto Paolo V. Efinalmente quelli , che sono andati all'altra vita nel felice Pontificato di Urbano nil. Reo . For, Veramente V.S. mi dà grandiſsimaſoddisfazione , e io non poteva più deſi derare ; perciò fimolato dalla curioſità , pregola dar princ.piu al ſuo rac conto . Gent. V.S. ſi aſſetti , perchè ora voglio , che con noſtra comodità andiamo pia pliandoci diletto in ravvivare alla memoria le opere virtuoſe di molti begl'ingegni, profeſſori di queſta nobil'arte del Diſegno. Roma,Signor mio, non ſolo è ftata Reggia d'ogni magnificenza d'opere ; ma anche i ſuoi fue rono capo d'ogni eccellenza di virtù , e ſempre il loro eſeinpio Servi d'in. citamento all'altrui valore ; e veramente la Fama da lei trale l'alto volo delle ſue glorie . Appena Giotto Fiorentino ritornò in vita le buone arti , e venne in Romaad eſercitarle , che con eso lui Pietro Cavallini Romano impiegolli in arti ficj di nobili lavori , e ſi moſtrò degno d'eler nato nella Patria delle Virtù . E regnando in Roma Bonifacio VIII.fervi, ed ajuti Giotto nell'opera del Mue Jaico dentro il cortile vecchio di S. Pietro Vaticano , ove fu la Horia della Navicella per ordine del Cardinal Giacopo Stefaneſcbi nepote del Papa โla A 2 vurg. 1 1 4 OPERE DI PAPA vorata . Poi da se nelle Chieſe principali di Roma il Cavallini ora operd di mulaico , ora di pittura , ed orn -d'intaglio eſercitoli , in Tribune , in Facciare , in Navi diChieſe , in Chioſtri di Religioſi ; e di legno formă anche divori Crocifili : e Pittore , e Intagliatore l'opere ſue in quei ſecoli ingegnoſamente conduffe . E cid bo rammentato , per dare a' Romani il ſuo Buogo , e moſtrare nel principio di queſte Vite , come Roma dopo le perdi. te delle Arti ebbe da un Ronino il rinnovamento delle ſue maraviglie . E ſotto Bonifacio O: tavo , e'l Cardinal Giacopo Stefanefchi , che furono Papa , e Cardinal Romano , rinacque in Roma con molto pregio la nobiltà degli artifici della Pittura , del Muſaico , e della Scultura i come altres : fotto altri Pontefici Romani della famiglia de' Conti con l'innalzamento delle lor Torri era cominciata a riforger quella dell'Architettura , le sui arti poi nei ſecoli più felici ebbero gran perfezione dal maeſtrevole ingea gno di Giulio , che fu Pittore , ed Architetto parimente Romano. Onde a ragione i Pontefici hanno ſempre Roma di queſte nobili opere arricchita , ( ecome V.S. avers letso nelle Vite di Giorgio Vaſari , e nel Ripoſo di Raf fael Borghini ) Sommamente nobilitata . Ma tempo é , che soggiunghiamo ciò , che da' Papi fiutori di queſti profeſori , e de' noftri ultimi artefici gli Scrittori hanno tralaſciato . E primieramente diciamo del gloriofo Pone tefice Gregorio Xlll. che ſe non di naſcita , almeno di pietà , e dimagnifi cenza fu veramente Roinano . ಟಟಟಟಟಟಟಟಟಟಟಟಟಟಟಟಟ L Opere di Papa Gregorio XIII. in cipe molto liberale , e verſo i ſuoi popoli grandemente benigno . Fece egki fasmolce fabbriche non tanto per ſua gloria , quanto per pietà criſtiana : perchè foleva egli dire , che il fabbricare era una carità pubblica ; e che tutt'i Principi far lo dovrebbono : perchè con queſta occaſione al pubblico , e al pci vato G lovveniva , e dalle opere degli edifici ne venivano i popoli ad eſſer gran demente ſollevati . Queſto generoſo Principe tra le fabbriche famoſe , ch'egli fe porre opera , volle, che foſſe la nobil cappella Gregoriana in S. Pietro con begli ornamenti di marmi , miſti , Itucchi , oro , mulaici , e piccure ornata , come V.S. vedrà , re pur n'ora non l'ha veduta , della quale fu architetto Giacomo della Porta Roinano ,col conliglio di Tommaſo del Cavaliere Gentiluomo parimente Roma no , e'l pittore fu GirolamoMuziano da Breſcia , come a luo luogo da me li dirà . D'ordine ſua fo cominciata la nuova fabbrica della Sapienza per bellezza in paragone degli altri edificj degna di lode , e di inaraviglia , la quale è Itata dopo lui da diyerli Pontefici linita , siccome per corſo di vasi tempi le loro lina pre. 1 GREGORIO XII : 5 1 . prele! vi li veggono alla memoria de poſteri drizzate , ſuperbillimo diſegno di Giacomo della Porta . Ordinò il grand'edificio del Collegio Romano con gli ſuoi ſtuaj a pubblico benificio , e l'architetto dicono eſſere ſtato Bartolomineo Ammannato Fioren , tino . 2 Ed anche fu fatto di fua commeſſione il bel Tempietto della Chieſa de'Greci, architettura di Giacono della Porta . E a Monte Cavallo ( acciocchè i SoinmiPontefici, paſſando dal Vaticano vi poteſſero mutar’aria , diede principio alla fabbrica di quella magnifica abi tazione con bella loggia , e portico , erara ( cala a chiocciola , opera degna di Palazzo Pontificio , ciè diſegno di Ottaviano Maſcherini , pittore , ed arch is tetto Bulognele . Nel Paiazio Vaticano fece edificar'in Belvedere la belliſſima Galleria di bela li componiinentidi itucchi d'oro , e di piccure di Colinogratia eccellenteinente fornita , ed ornata dal P. M. Egnazio Danti Doinenicano , che fu poi Veſco , vo d'Alatri . Nell'iilello Vaticano diede compimento alle belle logge contigne a quelle di Raffaello Sanzio da llobino facce fare da Papa Leon X. Perfezionò la cappella Paolina,già da Paolo III . principiata,con eſquilti or namenci di ſtucchi d'oro , ed eccellenti dipinture lavorata dalli più famoſi maeſtri di quei tempi ; e con ogni clattezza compà la Sala Regia , che da altri Pontefici già era ſtata cominciata , e riduffela ( come ora ſi vede ) con lon , tuoli adornainenti , e figuroni di ſtucco , e con pitture da eccellenti Artefici felicemente condotta , ove è ſuperba incro /tatura di miſti , e compartitura sarulima di pavimento , lavoro convenevole a magnificenza di Palagio Paa pale . Volle, che ſi dipingeſſe la Sala de' Duchi con le ſtanze vicine , nelle quali fono eſquiſite opere dipaeli, di grotteſche , di figure , e,divaghi abbellimenti . Come anche fece ornar di pitture la Sala del Conciítoro ſegreto , ove è be! foffitto , che ha l'iſtoria della venuta dello Spirito Santo delMuziani con ogni ingegnola fatica , ed arte mirabilmente finita . Ed in Belvedere nell'appartamento del Palazzo vi ſono nobili pitture di ſuo ordine lavorate . Sotro di fur tu compito il ſoffitto dorato per entro il Tempio d'Araceli ; adore nato in qualche parte il Campidoglio ; e fatta la fabbrica della miracoloſa Mae donoa de' Monti . Per nobiltar la citrà , fra le altre vie dirizzò la ſtrada , che conduce da S. Maria Ma: giore a S. Gio: Laterano ; e come in S. Maria Maggiore riſarci il Portico già da Eugenio 111. tabbricato , così la Chieſa di S. Gio :Laterano con quella di S.G10: in fonte riitor ' . Dirizzò parimenite la via da S. Gio: a S. Sito , e il Gianigliante anche fece in altri luoghi , che per brevità tralaſcio ; e felçid le vie de ' Borghi Vaticani. A beuudicio di Ropa fabbricò nelle Terme Diocleziane grapari inolto capa. ci . 6 JACOPO BAR O Z ZI. ci . Rifece di travertini la metà del Ponte di S.Maria dall'inondazioni abbattu. to , opera di Matteo da Caſtello . Sono qui parimente ſue le fabbriche divarjCollegi per le genti ſtraniere fone dati , alle quali , perchè mantener la poſſano , diede bonillimeentrate : onde la pietà di quelto buon Principe per tutto il Mondo riſplende ; e tra quelli di queſta città , e gli altri di fuora giunſero al numero di ventitre . Da Gregorio anche Roma ebbe il pubblico lavatojo alla fontana di Trevi , il benificio delle fonti di piazza Navona , Rotonda , Colonna , del Popolo , de Mattei , e di Piazza Giudea . Similmente in alcuni lati riſarcì le mura dell'iſteſſa Roma , e fu di ſuo ordi. ne fabbricata la porta della città a S. Gio: Laterano , belliſſima architettura di Jacopo del Duca Siciliano . E per non effer di ſoverchio lungo , rammentando ſolo , che egli nella ſala del Senatore in Campidoglio ha meritato nobililli. ma Ratua dimarmocon degna iſcrizione , tralaſcio ogni altra lode alla fama . Ed ora dirò , quali Virtuoti tra gli altri in quel tempo più deguamente fio . riſfero , e terminaſſero i giorni della lor vita . Vita di Jacopo Barozzi da Vignola , Pittore , ed Architetto , L 3 Opere Favellano del Maeſtro ; e ſenza dir le lodi , hanno seco i me. riti ; e però diffidar non mi debbo , ſe ora ſenz'ornamenti di parole intraprendo a ragionare di Jacopo Barozzi da Vignola , proſpectivo , ed architetto non meno d'eccellentillima pratica , che di ſingolari ilimo inge gno . Nacque egli di Clemente Barozzi Milaneſe, e di Madre Tedeſca ; mail Padre per diſcordie civili fu coſtretto di ritirarli a Vignola , Marcheſato degli Eccellencilliini Duchi Buoncompagni . Venne egli alla luce nel 1. d'Octobre del 15oy . Andò poi , in età creſciuto, e giovanetto, a Bologna ; e dacoviſi alla pittura , ſcorgendo , che in cal'arte non faceva molto proficto , s'impiego con naturale inclinazione alla Proſpettiva , le cui bellillime , e felici thime regole egli da se con la vivacità dell'ingegno ritrovò ; coine altresi avanzolli grande mete negli Itudj dell'Architettura ; e perciò deſideroſo di vederne l’uni. che , e vive reliquie degli antichi Maeſtri , a Roina in compagnia di Barto lommeo Pafferotti pitcore di chiaro nome ſi trasferì , ov'egli talora eſercitò la Pittura , Ma poi dal genio agli artifici dell'Architettura rivolto , alcune coſe di efla di legnd per Jacopo Melighini Ferrareſe , architettore di Paolo 111. E per alcu , ni gentiluomini miſurò , e ritraffe tutte le antichità , che di quei tempi in Roma erano rimaſte ; e grandemente ajutò il Primaticcio Pittor Bologneſe , nel formar buona parte di queſte anticaglie , per portarle in Francia , e get tarle di bronzo . E tornato in Bologna fece fareco'ſuoi diſegni quella parte del canale , che conduce il navilio dentro la città . Rivenuto a Roma ſotto il Pontefice Giulio III . col quale , mentr'era Legas to JACOPO BARO Z 7. 1. ng to in Bologna , egli contraffe ſervitù , regold in quei tempi la fabbrica dell' acqua Vergine , che di Trevi da noi s'appella . E oltre le opere di alcuni edi ficj , eſſendo anche architettore del Papa , fuori della Porta del Popolo , giù per la dirittura della via Flaminia in una ritirata , che è dal lato deſtro , non molto lontano dalla ſtrada , e vi è formata una piazza , tirò innanzi con alcuni lavori di travertino il Palagio grande , e le altre coſe della Vigna di Giulio , eccellenteinente ripartite , e terminate , ove con le delizie del luogo moftrò anche quelle del ſuo ingegno : e fu la ſtrada pubblica fece la fabbrica del Tem pietto , che a S. Andrea Appoftolo è dedicato ;, come anche il Palagio , che è ſu la ſteſſa via con pilaſtri , e fregio di peperigni adorno , ov'è la facciata del la fonte di ſotto Corintia , e ſopra Jonica ; benchè queſta parte forſe poi ſotto Pio IV.abbellita ; incontro al qual'edificio alcune Virtù , che in quel muro baffo della ſtrada di color giallo furono finte , ſono pitture di Taddeo Zucchero ſotto Giulio II 1. con quegli ornamenti lavorate . E ſtando il Vi. gnola non ſolo ivi nella vigna a comandi del Pontefice , ma anche a ' ſe.vigi de’Signori Monti, dentro la città , nel palazzo di Campo Marzo , ora del Sereniflimo Granduca di Toſcana , e allora del Signor Baldovino de' Mon. ti , riſarci l'abitazione , e fece quella belliſsima facciata nel Cortile , ov'è l'arme di Giulio III . e di poi con nuova architettura vi diede principio all ' altro lor palagio , che guarda la nuova fabbrica de Cortigiani de' Signori Bora gheſi , e ſono opere di molta ſtima . Fu egli parimente architettore del Popolo Romano , e nel Cainpidoglio ſotto il Portico di peperigno dal lato de Conſervatori la porta di travertini , che eſce in monte Caprino , e l'altra pur di travertini , che mette nell'abitazio. ne de' Conſervatori , è opera di gentil inodellatura dal Vignola diſegnata . Su queſto monte dentro il cortile de' Signori Caffarelli , ov'è l'ultima parte di etlo , ha di ſuo una fontana con una porta , e fineſtre fatte alla suftica . L ' abitazione però di queſti Signori è di Gregorio Canonica , allievo di Jacopo . Il Vignola ſervi il Cardinal’Aleflandro Farneſe ', a cui fabbricò con ſingo lar diſegno il famofilimno Palazzo di Caprarola . D'ordine dell'iſtetto Cardinale fece la nobil pianta del gran Tempio del Giesù nella piazza de' Signori Altieri in opera egregiamente pofta , benchè il diſegno della facciata , che egli formò , non li veda le non in itampa grazioſamente condotto . Ed in campo Vaccino architettò la porta , e il giardino de' Signori Farneſi. E ſua la porta inag giore di S. Lorenzo in Damaſo . Nel palazzo della Cancelleria su ’ l prinio pia . no la porta grande a man manca , ove era l'appartamento del Cardinal Perete ti ; ed in S. Gio: Laterano il diſegno della lepoltura del CardinalRanuccio Farneſe ſono del Vignola '. lil S. Caterina de Funari fece la Cappella dell’Abate Ruis molto ben ripartita , e formata . Per la Chieſa di S. Anna de Palafrenieri io Borgo diede nobil diſegno : E per l'Oratorio del Santiffimo Crocihilo di San Marcello dicono , che an ch'egli v'impiegaiſe il valore de'ſuoi artifici, e di facciata l'ornatle . Quan 8 JACOPO BAROZZ I. Quando ſotto Pio IV. morendo il virtuoſiſſimo Buonarroti, padre fingo lare dell'Architettura , fu il Vignola dal Santiſſimo Pontefice giudicato erede di quella virtù sì , che diedegli in cura la fabbrica del Tempio Vaticano , e Architetto di quella gran Baſilica fu dichiarato , dove con diligenza , e con molto amore affaticolli . E ſeguitò l'edificio della bella Porta del Popolo nella via Flaminia da Miches lagnolo cominciato con ornamenti di mirabile architettura . Dicono , effer’anche ſuo diſegno il Palagio de Signori Mattei alla piazzetta di S. Valentino , e l'altro de' Signori Torres in piazza Navona . Poſcia in tempo di Gregorio XIlI. effendogli ſtato comandato di andar'a vedere una differenza ne' confini della Toſcana , ubbidì , ma per effer'egli ſta . to di prima alquanto indiſpoſto , ammalotſi ; e ritornato a Roma, e da febbre ſopraggiunto , alli 7. di Luglio 1573. e ſeſfagelimoleſto della ſua vita paſsù molto divocamente all'altra , e nella Chieſa della Rotonda fu con grandiſſimo concorſo di Virtuoſi, e con celebre pompa da i fratelli della Compagnia di S. Giuſeppe di terra ſanta datagli ſepoltura . Fece egli numeroſe opere per fuori di Roma di facciate , palazzi , cappelle , e chieſe ; come tra le altre fabbriche ordinò , e fondò il famoſo Tempio di S. Maria degli Angeli in Affiſi ; il mirabil Palagio in Piacenza per li Signori Duchi . E con vaghi, e rari diſegni alle due potentiſſime Corone ne' Regai loro fe innalzare luperbillimi edificj. In iftampa due opere , l’una di Architettura , e l'altra di Proſpettiva , a’ poſteri ha laſciato degne d' eterna memoria ; e ſono maraviglia , e gloria dell'arte , Fuegli dicompleſſione gagliarda , allegro , e molto paziente , pronto in ogni tempo a lovvenir tutti , ed era mirabilmente ſincero , e ſchietto . La ícið un figliuolo nominato Giacinto , che ſeguitando il diſegno del Padre , mefle in opera la bella facciata di S. Anna de Palafrenieri in Borgo Fio ; e per entro , e di fuori u -l vago edificio infin’alla cornice è ſtato da lui con , dotto . Vita di Pirro Ligorio, Pittore , ed Architetto . A famiglia Ligoria del ſeggio di Portanova è nobile Napoletana ; e nella Chieſa de' Monaci Olivetani ha la ſua cappella , ov'è la Madonna , e altre ſtatue di rilievo in marmo da Gio: di Nola raramente ſcolpite . Di queſto cognome fu Pirro , enaco in città di virtù , ſempre ne' penſieri moſtrò nobil. tà , e nelle opere hebbe valore . Atteſe da piccolo agli ſtudj delle lettere , co meanche al diſegno , e alla pittura . Diletioſli di antichità , e riduffe in carte molte fabbriche vecchie di Roina , e altri luoghi del Mondo , e fugsan Toe pografo . Abbiamo la ſua Roma in grande eccellentemente rappreſentata ; e poi in picciolo ridotta ; e molte antichità , e rovine di queſta città egregia. mente di ſegnate , e con le lor piante , e con le alzate in iftampa ridotte allo ſpicndore della prima loro maeſtà . I P Í RR O L ' I GOR I 0 G Fu anch'egli coinponitore di Libri , e ſcriſſe , e diede in luce il dottilli : motrattato de’ Cerchi , Teatri , ed Anfiteatri , come anche le ingegnoſiſlime Paradoffe della città di Roma ; . pure eziandio del ſuo ſono reſtati a penia quaranta libri , ne' quali ſi riſerba la narrazione del rimanente delle coſe an tiche di queſta mia patria . E fu ſervidore , e famigliare affai caro del Cardia nal di Ferrara . Molti belli diſegni del Ligorio ſono qui in Roma appreffo quelli , che delle opere de gran Virtuoſi hanno buon conoſcimento ; e per l'eſperienza , e per l’età ſon degni di far fede della virtù di lui . Pirro dentro l'Oratorio della Compagnia della Miſericordia preſſo l'opera della prigionia di S. Gio: Batiſta , che fu colorita da Batiſta Franco Venezia no , anch'egli vi ha la ſua , ed è la cena d'Erode col ballo d'Erodiana , lavo ro in freſco diproſpettive adorno . La Facciata incontro alle Convertite del Corſo , ora per la fabbrica de'si gnori Teodoli ricoperta ; ed un'altra dal canto dell'iſteſſe Convertite , oggi per lo nuovo edificio guaſta , erano ſue invenzioni . Sono di ſua mano l'opere delle facciate in Campo Marzo di chiaro oſcur ro , e di color giallo 6nto di metallo in quel caſamento , che è ſu’l canto paſla to il palazzo , dove ſta il Cardinal Pallotta a man manca , per andare alla piazza diS. Lorenzo in Lucina , e vi fiveggono trofei , ſtorie , e fregi di ma gnificenze Romane . lln'altra a piè della ſalita di S. Silveſtro dimonte Caval. lo , dirimpetto all'abitazione de ' Signori della Molisa , ove ſono figure , e fregi di color giailo , e di chiaro oſcuro ; e lu l'alto nel mezzo una iſcrizione è pofta . E medetimamente un'altra incontro al palazzo vecchio de'Signori Gae tani all'Orſo nel vicolo , che va a piazza Fiammetta , ed è la prima a man di ritta , ov'è di ſopra un fregio di chiaro oſcuro con varie figure , e ſopra le quattro fineſtre ſta per ciaſcheduna una figura gialla con due altre figure dalli fianchi di dette fineltre pur gialle ; e tra efle fineltre ſon vi ſtorie di chiaro olcu . 10 , ma poco fi veggono ; lotto v'è fregio di fogliame giallo con diverli vali di chiaro oſcuro trainezzato ; e ſotto favvi un figurune grande parimente di chiaro oſcuro , e ſonvi diverſi maſcheroni gialli . E tutte queſte alla loro ma. niera (comeanche per Roma in Campo di fiore avanti la Cancelleria , e altro ve , delle fimili ſene veggono) riconoſcor ſi efler'opere di Pirro Ligorio . Atteſe eziandio all'architettura , e per l'eccellenza della ſua virtù ſotto Paolo IV. giunſe ad effer’architetto del Palazzo , e del Pontefice , e ſopraſtava alla fabbrica di S. Pietro ; ma tuttodì travagliavaMichelagnolo Buor airoti ch'era d'anni 81. e prima di lui da Paolo III . era ſtato a tal carica pofo : e di. ceva per tutto , ch'egli era rimbambito ; onde il Buonarroti fette per tornar ſene a Fiorenza . Seguì d'effer'architettore de' lontefici , e della Baſilica Vati cana ſotto Pio IV. amatore di fabbriche , e per alcune occaſioni in quel tem po sì fattamente con Franceſco del Salviati urtolli , che queſti Idegnato abbandono per ſua cagione le dipinture del Vaticano , e a Fiorenza sitos nollene , B 1 IO PIRRO Ľ IGORIO. Il Palazzetto nel boſco di Belvedere con belle fontane , e con ornamenti di varie ſtatue antiche è diſegno , ed architettura del Ligorio . Ma dappoichè morì Michelagnolo , ed in ſuo luogo fu po to Jacopo Ba rozzi da Vignola , Pirro anch'egli ſeguitava , ma con ordine di offervare in . violabilmente il diſegno fatto dal Buonarroti ; il che fu altresì da Pio V. ne ' ſuoi tempi comandato. Ma il Ligorio proſuntuoſamente volendo alterare quell' ordine , fu dal Pontefice con poca ſua riputazione , a gran ragione , da quella carica rimoſſo . Studid egli molto nelle immagini , e medaglie Conſolari; e dicono , che la bella , e dotta opera di Fulvio Orſino delle famiglie Romane in medaglie ſia ſtata fatta su le fatiche di Pirro , il quale in un libro da ſtampar ſi avea rac colte più medaglie , e più iſcrizioni, che in tutti gli altri libri inſieme con giunti , fin’a quel tempo , non ſi trovavano . Indi avvenne , che il Duca Alfonfo II . di Ferrara Jubitando , che il Po non doveſſe una volta fortemente danneggiare la ſua città , vi chiamò Pirro Ligorio , che a quella gran cala era molto affezionato. Andovvi egli , ed ivi fene viſſe a' ſervigj di quel Principe per Ingegniere nelle occorrenze di Fere rara , e di quello Stato . In vita ſi trated con decoro , ebbe moglie ; e fu di ſtatura alta , e di bell'aſpetto . É con aver le caſſe piene delle ſue grand’opere , non effendo ben giunto agli anni della vecchiaja , cadde pec danno della virtù in quelli della morte . Vita di Giorgio Vafari , Pittore , ed Architetto - N Giorgio Vaſari del pari conteſero la penna , e'l pennello . Nè tante in noi ſono le azioni , quante in lui furono le opere ; benchè egli in continui viaggi perdeſſe grand’occorrenze , e molto tempo con fumaffe . Nacque egli in Tolcana nella città d'Arezzo da Antonio . Ne' primi anni , ed in tenera etade comincid a diſegnare , e Guglielmo Marzilla Franceſe l'indirizzo con regole a formar la pittura ; indi a Fiorenza andoiſene , e vebbe per maeltro Mi chelagaolo Buonarroti, ed Andrea del Sarto . Poi ripatriò in Arezzo , ed al cune coſe vi dipinle , Indi tornd a Fiocenza , e li pore all'arte dell'Orefice; D'indi trasferilli a Piſa , e a Bologna . Pofcia fece ritorno alla ſua patria » ed alcune coſe vi opero ; ma dal Cardinal’Ippolito de' Medici condotco a Ro ma ſi ſtabilì meglio nell'arte del diſegno ; qui (coine avea facto a lerove ) ciò , che gli parve di mirabile , in diſegno riduffe . Quindi tornò ad Arezzo , ed in Fiorenza , e vi lavoro , e colori inolte coſe . Poi rivenne a Roma , e finì di copiare ciò , che vi era di buono in archicettura , io pittura , e ſcultura . Polcia fuori , ed in diverſe città molte , e varie cole dipinle . Indi ritornò a Roma ; prele fervitù col Cardinal’Aleſandro Farneſe ; e dopo eſſer’andato un' altra volta a Fioreaza , fece ritorno a queſta città , e qui primjeramente in pube blico nella Chieſa di S. Agoſtino a Galeoć to da Girone mercatante dipinle nel. la quinta cappella della nave minore a man manca la tavola a oglio deila depoti , 7 zioa - GIORGIO VASARI. II zione di Criſto dalla croce , e la Vergine Madre tramortita con molte figure , ed in varie attitudini . Ed abitò nel palagio già del Veſcovo Adin an , ir de' Signori Salviati alla Longara . E per Tiberio Crispi , caſtellano della mole d'Adriano , fece alcuni quadri . Poſcia andoflene a Fiorenza , e tra ir Ite ope re colorì il quadro , nel quale erano ritratti i lumi della prima poelia Toſcana Dante , Petrarca , Guido Cavalcanti , il Boccaccio , Cino da Piſtoja , e Guita tone d'Arezzo . Quindi egli paſsò a Napoli, ove conduffe , e terminò gian la . vori . Ciò fatto fevre venne a Roma, e dipiníe al Cardinale Aleſſandro Farneſe nel palagio della Cancelleria in freſco la ſeconda ſala , e quattro grandi horie vi finſe ; ed in ciaſcuna di queſte è il ritratto naturale del Pontefice Paolo III. La prirra è a man diritta ſopra il cammino, e v'è dipinta la face univerla le fatta infra Criſtiani , e dal naturale vi ſono ritratti l'Imperadore Carlo V. e Franceſco 1. Re di Francia ; nelle due nicchie ſono la Concordia , e la Casi. tà , e ſopra è l'Arme di Carlo V. in mezzo alla Vittoria , e all'llarità . La ſeconda , che è a man manca della porta , ha il Papa , che rimunera la virtù di grandiffimi vomini , e vi ſono di naturale ritratti i Cardinali Sado leto , Polo , Bembo , e Contarini ; Monſignor Paolo Giovio , ilgran Miche lagnolo , e altri ; ed in una nicchia v'è la Grazia , che ſpande dignità , e den tro il quadro nella parte baſſa ſopra certi gradini havvi difeſa l'Invidia , che paſcendoſi di ſerpi, par , che crepi di rabbia ; e ſopra ſta l'arme del Cardinal ' Aleſſandro Farneſe in mezzo alla Fama , e alla Virtu , Nella terza , che ſegue , evvi la viſta deile fabbriche di Faolo lll. e parti, colarmente del Tempio Vaticano . In una nicchia fta la Religione Crilliana , e nell'altra la Copia ; e ſopra vedeſi l'arme del Cardinal Raffaello Riario , che fabbricò quel palagio , Nella quarta in faccia alla Sala vi ſono eſpreſſe le ſpedizioni della Corte di Romacon concorſo d'Ambaſciadori, e di foreſtieri , con le figure da ' lati dell ' Eloquenza , e dellaGiuſtizia entro le picchie ; e ſopra è l'arme del tapa in mezzo alla Liberalità , e alla Rimunerazione , L'altra parte delle fineſtre è compartita a bella proſpettiva di colonnati , come anche tutta la Sala è con molto ordine , e con grand'ingegno diviſa . I motti , che ſtanno ſotto i quadri dell’iſtorie , lono di Monſignor Paolo Cio. vio : e tutta l'opera , con l'ajuto perd del Bizzera , e del Roviale Spagnuoli , di Batifa Dagnacavallo Bologneſe, di Baſtiano Flori Aretino , di Gio: daolo dal Borgo , di F. Salvador Foſchi d'Arezzo , e d'altri giovani , che operarono , ma con li cartoni del lor maeſtro , fu dal Valari nel numero dictitogiorni compiuta , e diede maraviglia , e recò contento . Poi da Roma partiſli, e fece molte opere in diverſi luogłi principali d' Italia ; e tra le altre con bella invenzione di pittura ornò la tua caſa d'A. rezzo , Indi ſotto il Pontificato di Giulio III. venne in Roma , e per la conoſcen che il I apa avea di lui , volle , che in S. Fietro Montorio nella cappella de' Signori Monti egli fi adoperafle , ove nella tavola dell'altare dipinſe Ana za B 2 діа , I 2 GIORGIO VASÁRL . V A nia , che rende la viſta a Saulo , e’l battezza , e Paolo diviene ; e fu da lui di età giovanile figurato , e il Quadro è di proſpettiva adorno , e ben'inteſo ; ed in una di quelle perſone , che vi ſono, fece il ritratto di se medeſimo ; e tutto anche il reſtante della cappella con diverſe iſtorie di S. Paolo , e con altre fi, gure a freſco , è di ſua mano . Diſegnò fuori della Porta del Popolo l'invenzione della Vigna di Papa Giulio III. ſebben le fabbriche principali furono fatte da Jacopo Barozzi da Vignola ; come anche nella fonte dentro il Cortile del Palagio maggiore ebbe parte del penſiero , ma poi di ſuo ingegno Bartolom neo Ammangati felice , mente la conduffe , e compilla . Giorgio alla Compagnia della Miſericordia ſopla l'altar maggiore della Chieſa ad oglio dipinſe la tavola , entrovi la decollazione di S. Gio: Batiſta . Fuori di Porta Angelica verſo S. Lazzero alla parte manca dipinle in free ſco la loggiadella Vigna de' Signori Altuiti con belliflima viſta di colon nati . E a queſti Signori parimente dentro la città preſſo ponte S. Angelo su'l canto di fiume nella parte baſſa del palagio un'altra ne dipinſe a freſco ; e nel ſofa fitto d'un'anticamera ad oglio le quattro Stagioni dell'anno colori . Andò poſcia ad Arezzo , indi a fiorenza , e per tutto laſciò belli teftimo ni della ſua virtù . Poi eſſendo in Roma, fu per compimento de' ſuoi onori adoperato nelle pitture del Palagio Vaticano . Nella ſcala di queſto Palazzo , che viene dal Portico di S. Pietro , entran do ſopra alla man manca , quando ſi giugne in cima del primo ordine , e vi è Criſto , che ſalva S. Pietro dal mare , e la barca co’remriganti , è ſua pittu ra dal tempo offeſa , ed ora ritocca . Poi nel principio della ſeconda ſcala , che volta alla lala Regia , su l'alto dell'arco nella parte di dentro , v'è una pittura a freſco di Criſto , che prega nell'orto co' Diſcepoli, ed è diſegno di Gior gio , ma da uno de ' ſuoidiſcepoli lavorato . Nel Palagio Vecchio Pontificio su la porta di fuori della prima fala , dov'è un breve corridore coperto , il S. Pietro , S. Andrea , e gli altri , che raccol. gono la rete piena di peſci : e ſopra la porta di dentro della ſala Criſto , che appariſce alli Diſcepoli, ch'erano in barca ; e all'incontro su l'altra porta dentro la detta Sala , il Criſto a ſedere , e S. Pietro , e S. Andrea ſono carto , ni del Valari , ma poida'ſuoi allievi in freſco operati , e coloriti . Moſtrò anch'egli il ſuo valore nella ſala Regia da Antonio di S. Gallo ara chitettata , ove nella volta ſon compartimenti , e ſtucchi di Perino del Vaga , e i lati furono ſeguitati da Daniello Ricciarelli da Volterra , e da' ſuoi allie vi ; e riceve bellillimo lume da gran vetriate lavoratevi dal Paſtorino da Sie na . Qui Giorgio Vaſari impiegò le forze della ſua arte ; e dalla banda della porta Dacale nel cantone la ſtoria , quando il Redi Francia approva la morte di Gaſparo Colignì ; come anche l'altra verſo la cappella Siſtina , allorachè ne ſegue la ſtrage di lui , e degli empi eretici llgonotti, ſono diſegnidi Giore gio dagli allievi coloriti ; ma l'altra preſſo la porta della ſteſſa cappella , quan . de il corpo dell'Ammiraglio Colignà ferito è portato a caſa , è di mano dell ister , GIORGIO VASARI. . 13 iſteffo Vaſari; ed havvi parimente di ſuo la ſtoria , ſopra la porta di mezzo , dov'è Papa Gregorio IX. che calca co'l piede l'Imperadore Federigo ; e ta incontro all’iſtoria di Carlo Magno, quando rimette la Chieſa nel poſſeſſo del Patrimonio , ch'è di Taddeo Zucchero . Come anche dipinſe il gran quadro , ov'è la numeroſa moſtra dell'Ar mata navale ; ma però le figure della Lega , cioè della Chieſa Romana , del Res gno diSpagna , e della Repubblica di Venezia , che ſtanno in piedi , come pa. rimente quelle de’vizi a terra ( colli , non ſono ſue ; ed è incontro alla ſtoria del Pontefice Aleſſandro Ill. di Federico Barbaroffa , e della Repubblica di Ve nezia dipinta da Gioſeppe Porta da Caſtelnuovo nelja Graffagnana , pittore in Venezia molto pratico , che per effec'allievo del Salviati , Giuſeppe Salviati appellavali , iſtoria ricca di figure , e di belli ritratti al naturale . E altresì il Valari diſegnò , e colorì la ſtoria dell'altro quadro grande , dov'è il memo rabil conAitto della battaglia navale , eccetto perd le figure della Fede , e de. gl'Infedeli con quei pezzi d'ignudi , che non ſono ſue ; e fta all'incontro di quella di Gregorio XI. che da Avignone riportò la ſede Pontificia a Roma con molte genti , ov'è il fiuine Tevere ; e queſta è opera intera , e nobile del Va fari , il cui nome vi G legge in favella greca : fatiche dal ſuo pennello in free ſco condotte , e che furono degne del luogo , e dell'artefice . Indi ritornato in Fiorenza ebbe in allogagione la cupola di S. Maria del Fiore , e vi cominciò quei belli Profeti , che intorno alla cupola fi veggos no , opera poi da Federico Zucchero compiuta . Fece Giorgio per particolari , e per Signori vasj quadri , e molti rią tratti . Operò anch'egli alcunecoſe in architettura : ed in Fiorenza , in Piſa , in Piſtoja , ed in altri luoghi onoratamente poſe in opera i ſuoi di ſegai di logge , di corridori , di palagi , di chieſe , e di cupole ; e fu Pittore , ed Archi tetto . Giunſe a morte nell'età dell'anno ſuo climaterico 63. e nel 1974. di Criſto , e il ſuo corpo da Fiorenza fu da fu portato ad Arezzo ; e nella Pieve , ens . tro la cappella maggiore ,, che è de' Vafari , con celebre poinpa ſepolco . Giorgio Aretino fu preſto nella pittura , e copioſo nelle invenzioni , e grandemente amico di Fauſto Sabei, del Commendatore Annibal Caro , Clau, dio Tolomei , Romolo Amalfeo , del Molza , Andrea Alciati , Monſignor Paolo Giovio , Lionardo Salviati , dell'llnico , e d'altri io lettere famofiili mi . Ed anch'eſſo diede fuori alle Stampe i tre Volumi delle Vite de' Pittori Scultori , ed Architetti con le loro effigie ivi dal naturale efpreffe ; e l'opera è con gran facondia compoſta . E d ' alcune invenzioni di pittura nella città di Fiorenza da Giorgio fatte il Cavalier Giorgio Vaſari luo nipote ſcriffe un libro , che Ragionas menci s'appella , e molto commendovvi alla fama quelle ipgegnoſe fatiche del zio, 14 D. GIULIO CLOVIO . Vita di D. Giulio Clovio , Pittore , 1 LA A Virtıì non ha mai degra ricompenſa di lode , e la penna è inferiore a' meriti di lei ; e male in carta ſi può ritrarre chi è Fenice di chiaro inge: gno , e Sole di raro intelletto . Iloico nel ſuo ſecolo fu con l'opere del pennello Giorgio Giulio , nato in Grifone , Villa della Provincia della Croazia ſotto la dioceſi de ' Signori Madrucci , e la ſua fainiglia fa de'Clovj , dalla Mace . donia in quelle parti venuta . Priinieramente egli atteſe alle lettere , indi al diſegno. Dianni 18. ſceſo nell'Italia diedeſi a ' ſervigi del Cardinal Marino Grimani , e riuſcendo neldipinger'in piccolo , li dilpole d'applicar l'animo alla miniatura . Da Giulio Romano appreſe il modo di adoperar le tinte , e i colori a gomma , e a tempera . Poi entrò nella Corte del Re Lodovico in Lingheria , ed alcun tempo vi dimord . Tornato in Italia ſi conduffe al ſervigio del CardinalCampeggi , e ſi sforzava d'imitare affai l'opere diMichelangelo . Nel ſacco di Roma pacì prigionia , e diſagi sì , che voto di farli Religiclo . Sal vacoli, a Mantova fi conduffe , ed entrò nel Moniſtero di S. Ruffino de' Cano nici Regolari Scopecini ; ed in tutti queſti tempi operò diverſe , e molte coſe. ſempre eccellentemente . Si ruppe una gainba , e il Cardinal Grimani , che molto l'amava , il fece curare ; ed impetrò dal Papa , ch'egli lipoteffe cavar l'abito , benchè poi ſem pre di lungo veltile ; e a se in Perugia ritraffelo , ove egli con far ſingolariſſi mi lavori diede occaſione qui in Roma , che il Cardinale Aleſſandro Farneſe ( grandiſſimo Mecenate de' Virtuoli ) nella ſua Corte il prendelle , al quale in . finiti minj in molte opere ha rariſſimamente condotti . E tra le altre coſe con artificio , che appena l'occhio , non che la mano al: trui , v’arriva , miniò le ſtorie d'un'Officio della Madonna , ſcritto dal Mon. terchi in lectera formata , ove tra le altre maraviglie ſcorgeli il sitratto del Cardinal'Aleſſaodro ; la feſta di Teſtaccio , nella quale ſono tutte le livree , che fece allora il Cardinal Farneſe ; la proceſſione , che faffi in Roma dal Som mo Pontefice per la ſolennità del Corpo di Criſto ; e il Caſtello S. Angelo , che fpara l'artiglierie con la girandola , tanto minutamente ritratte , che l'occhio appena penetra , dove ha campeggiato il ſuo pennello . I ftorid parimente , e d'ingegnoſiſſimi minicolori per entro un Meſſale oltr'ogni maraviglia bello sì , che ora per la ſua inconiparabile eſquiſiteze za con degno riguardo ha meritato d'effer ripoſto nella Sagreftia de'Sommi Fontefici E ftando col Cardinal Farneſe , ajutd Franceico del Salviati , che dipingeffe la cappella del palagio di S. Giorgio , ora della Vicecancel leria . Le ſue piccole figu re hanno ogni membro eſpreſſo, i ritratti ſono natura li , e le fregiature vaghiſſime ; e talora v’ha ulato sì grand'arte , che per pic cole , che fieno le ſue figure , moſtrano con mirabil maniera efier gran giganti . Per altri Principi anche ha dipinti molti quadri . E benchè l'opere fue non Geng DONATO DA FORME L L O. IS ſieno in pubblico , nondimeno l'eccellenza dieſſe merita vivo il ſuo nome , ne private poffono dirli e ſue fatiche , ove è sì pubblica la ſua fama ; e per effer le caſe de' Principi , ove elle degnamente li conſervano , a tutti aperte , a ragio ne da me nel racconto delleopere pubbliche ſi ripongono . Nella maniera delle figure piccole fu eccellentiſlimo, e nel gran numero de' lavori ſingolariiſiino . Faticdegli in lin’all'ultimodella ſua vecchiaja ; e lon tano dalle coſe del mondo con opere buone procacciava la ſalute dell'anima ſua e fu d'animo continuamente religioſo . A veder le ſue coſe concorrevano le genti , come è ſolito di farſi all'altre maraviglie di Roma ; e come era d'animo quieto , così fu ſempre di coſtumi corteſe . Tra alcuni ſuoi diſegni rapportati in rame è famoſa la caciuta di Saulo con varie actitudini di ſpavento , e degoa ancora di laude è la ſua carta del S. Giorgio . Morì in Roma nell'età di 80. anni , correndo quelli della noſtra ſalute 1578.ed in S. Pietro in vincola fu ſepolto . Sta la ſua memoria, poſtavi da que i Canonici , su'l muro della Tribuna al lato verſo la Sagreſtia , oy'è il ſuo ritrate to pubblicamente el poſto in baſſo rilievo di inarmo. Vita di Donato da Formells , Pittore . S Ovviemmi ora appunto , come anche ne'tempi del Pontefice Gregorio XIII. ritrovotli Donato , che in un luogo dell'Eccellentilſiino Signor Duca di Bracciano , detto Formello , ebbe la ſua naſcita , il quale eſſendo ancor gio vane lavorò con Giorgio VaſariAretino ſuo maeſtro in tutte l'opere , ch'egli qui in Roma dipinſe ; e da lui fu condotto non ſolo nelle fatiche del palagio della Cancelleria ; ma anche nel Vaticano in quelle della Sala Regia . E pari mente varie coſe dipinſe nelle logge , e nella Galleria , e negli altri luoghi di quel gran palazzo , da Giorgio fatti ornare , e colorire ; e lotto l'altrui guida ſtabilì lo ſtudio della ſua vircuola profeſſione. Con ſuo diſegno perd , e con ſua invenzione formd egli alcune ſosie coo pra diverſe ſcale del Palagio Papale . In quella ſcala , che dal ſecondo Cortile mette nella Sala Regia in faccia a pie della ſcala dalla parte di dentro su l'alto dell'arco v'è quando N. Signose lavo i piedi agli Appoftoli a freſco di buona maniera figurato , Nell'altra ſcala , che incomincia dalla porta vecchia della Foreria , e va a riuſcire alla porta delle logge dipinte da Raffaello , evvi quali a piè di effa su l'alto dell'arco nella parte pur di dentro , quando il Salvadore comanda , che fi pigli il peſce , e vi trovano la moneca , per pagare il tributo a Ceſare , con buon guſto rappreſentata ; e di vero è la migliore , ch'egli facefle sì di colorito , coine anche di difegno , a freſco condotta . Nella ſcala , che a man manca lezue , ee volta volta per per andare nell'apparta mento vecchio Pontificio in faccia , ucita lunetta del muro , v'è la ſtoria della navicella di l'icto , quando egli andd ſopra l'acqua del mare al ſuo Redentore. Ed 16 j ACOPO SE M E N T Ai E a canto nell'altra lunetta , avvi effigiata quella di Criſto , che libera dalla febbre la Suocera di S. Pietro , a freſco lavorate . Nell'eſtremo dell'altra ſcala di ſopra , che guida all'abitazione del vecchio Palagio Pontificio , pure in una lunetta di muro , la piccola ſtoria di Criſto , che trova Pietro , ed Andrea , che con le reti ſi affaticano nella barca , paris mente da Donato con buona diligenza fu formata . Queſt'allievo di Giorgio Vaſari ſi portava aſſai bene , ed aveva la maniera del Maeſtro molto col ſuo ſtudio migliorata , ſiccome nella foria del Peſce dą, gl’intendenci ſi pud francamente giudicare . Non operd egli più oltre , poichè finì preſto i ſuoi giorni , e qui in Roma di freſca età , mentre correvano gli anni della vita di Gregorio , egli arrivo a quelli della ſua morte . La virtude in alcuni è ſtata a guiſa di raggio , il quale nell'avanzarli per de le ſue forze , e allorachè più vivace ſi ſtiina , egli più caduco s'eſtingue : ſe la Morte ne toglie il Sole , ella a noi con la nativa luce della famą di venta Stella ; e fra le tenebre a benificio de' Paſtorichiariſſinia riſplende. Vita di Jacopo Sementa , Pittore , 1 pure , On ha dubbio , che le gran fabbriche richieggono grand'ornamenti ; e la magnificenza degli edifici eſercita l'eccellenza degl'ingegni . E però ja. copo Sementa , che fu pittore nel tempo di Gregorio Xill, ed in colorire a fretco portavaſi molto bene , ed aveva buona maniera aſſai viva , ebbe agio di moſtrare ſotto il virtuoſo governo di quel magnanimo Principe il ſuo nobil talento . Nella Galleria Vaticana. , e negli altri luoghi del palazzo dipinti , col farvi diverſe , e buone coſe , moftrd a paragone degli altri il valore del ſuo pennello ; e particolarmente nelle Logge ha di ſuo colorita a frelco nella volta su la porta della Dateria Appoftolica, e ſopra l'Arme di Gregorio XIII. la ifto ria , quando N. Signore siluſcitò il figliuolo della Vedova ; e dall'ifteffa parte verſo le logge di Raffaello havvi ancor la ſtoria del Noftro Salvadore , allora ch'egli ritrovoſſi con li Diſcepoli dentro la Barca , i quali getcano in mare le seti loro ; opere di bonifſima maniera lavorate . Compoſe queſt'uomo , e figurò parimente alcune ſtoriette nel chioſtro de' Frasi della Trinità de'Monti con varj fatti di S. Franceſco di Paola ; e furono le tre vicine a quella , dove il Santo ſcongiura la Donna , ed eſſa poi gli rende le grazie , e ſono delle migliori , che ivi toffer fatte . L'una ſi è , quando il Re di Francia lo ricevè con grand'onore ; l'altra , allorachè il Santo dal Cardinal Giuliano fu accolto ; e la terza , quando il Re col conſiglio di Parigi alla ſua regola affentirono , pitture in freſco . Era, ſempre il Sementa occupato ne' lavori d'altri ,e però in pubblico ope re grandi non conduffe . E finalmente morendo, laſciò alla terra il ſeme delle ſue virtù , fer rac corre in Cielo il frutto della gloria . 1 1 LORENZINO DA BOLOGNA . 17 Vita di Lorenzino da Bologna , Pittore . L Orenzino da Bologna venne ſotto il famoſiſſimo Pontificato di Gregorio XIII , e dipinſe tra le altre coſe nella cappella Paolina due ſtorie grandi in freſco a concorrenza di Federigo Zucchero , e di altri eccellenti maeſtri, che vi operarono ; e a pro della ſua fama li portò affai bene , e furono l’ilo rie di S. Paolo Appoftolo . Ebbe la ſoprantendenza delle opere , che fece dipingere il Papa sì nella ſala de' Duchi , nella cui volta è di fuo la favola d'Ercole con Cerbero , e l'Arme con ſue figure ; come nelle altre ſtanze , le quali furono lavorate di ordine , e con diſegno di effo Lorenzino . Ed altresì nella Galleria egli moſtrò il ſuo valore ; e parimente nelle logge vifece di ſua mano diverſe iſtorie , e figurine in freſco affai ben concluſe , e di buona maniera formate . Dipinſe nella ſala Regia la Fede Cattolica veſtita di bianco , che abbraca cia con una mano la Croce , e con l'altra il Calice : Ata ella a ſedere , e ſotto ha diverſi Infedeli con alcuni pezzi di nudi molto lodati , ed è alla banda di sitta dentro il quadro dell'iſtoria della battaglia navale fatta da Giorgio Va ſari . ز Come parimente di ſua mano ſono nell'iſtoria grande , che rappreſenta la moſtra dell'Armata , l'immagine della Lega ſeguita tra il Pontefice, il Re di Spagna , e la Repubblica di Vinegia , che ſono quelle tre figure in piedi, che con la mano riſtrette ſi tengono , fatte con grandiſſima maeſtria . Ed in faccia della Sala all'incontro deila Cappella Paolina vi ſono due Angeli , uno a man finiltra , che tiene una palma nella mano , ed è ſua dipintura , e l'altro è di Raffaellino da Reggio . Era Lorenzino aſſai pratico nell'arte della pittura , sì che molto piaceva la ſua maniera , ed era univerſale ; ed in quelle opere , delle quali egli ebbe la ſoprantendenza , fece far nobili lavori con belliflimi paeſi di Ceſare Piamon teſe , di Matteo Brilli , e di altri ; e le figure erano de' più eccellenti artefici , che foſſero in quei tempi . Dipinſe un quadro ad oglio nel tempio vecchio di S. Pietro , dentrovi la Pietà , cioè Criſto inorto con diverſe figure , e'l diſegno fu di Michelagnolo Buonarroti ; e il quadro ora ſi ritrova nella Sagreitia di S. Pietro nella pris ma cappella a man ſiniſtra . Sì grand’uomo , ſe foſſe viſſuto inſin’alla vecchiaia , avrebbe fatto nel. l'arte della dipintura mirabil profitto , poichè in lui buon guſto , e bella ma niera ſi ſcorgeva ; ma in età giovanile moritli , mentre in Palazzo ſerviva al Pontefice Gregorio XIII , Vita n 18 LIVIO AGRESTI. Vita di Livio Agreſti da Forli', Pittore . , che Forlì ſi fu allievo di Perino del Vaga ; ed in quei tempi ebbe per concorrente Luca da Ravenna . Giunto a Roma atteſe con maggiore ftudio al diſegno ; in caſtello S. Angelo operd , e forto la diſciplina del ſuo maeſtro divenne buon Pittore , e pratico maeſtro anch'effo . Lavord nelle opere , che furono fatte in quel Pontificato di Gregorio XIII , e già aveva terminata un'iſtoria nella falia Regia ſopra la porta Ducale incontro alla cappella di Siſto IV. a freſco di . pinca , con figure maggiori del vivo , degna dilode ; ed è , quando Pietro Re d'Aragona in ajuto di Papa Eugenio Ill. e della Santa Chieſa offeriſce il pro pio Regno . Nella facciata incontro al palagio già de Signori Sforza , ora de' Signori Sacchetti , avea figurate alcune iſtoriette , e vati di bronzo , ed altre figure di chiaro oſcuro . E nell'Oratorio del Confalone fatto avea la cena di N. Signore con gli Appoftoli diligentemente condotta ; e parimente l'iſtoria di Criſto , che porta la Croce . In S. Agoſtino miravanſi di ſuo ſei ſtoriette di Davide Profeta ad oglio intorno al parapetto dell'organo . Come anche avea dipinto in S. Caterina de' Fu nari l'altar maggiore col martirio della Vergine , e dalle bande S. Pietro , e S. Paolo , e nella parte di fopra l'Annunziata , figure ad oglio lavorate . E dentro la Chieſa della Coriſolazione nella cappella a man diritta vera di ſuo ſopra l'altare un quadro , entrovi la Madonna, e'l Figliuolo in braccio con diverli Angeli , e Santi , e da' piedi havvi un ritratto , il tutto ad oglio di ligentemente compiuto . Quando a se col lavoro ebbe creſciuta fama , e riputazione , ultima mente diedeli a dipingere nella Chieſa di S. Spirito tre cappelle . Una è la ſe conda a man diritta , nel cui altare è un'Affunzione al cielo della Madonna con gli Appoftoli ad oglio figurata , e la volca è parimente di ſua mano a freſco dipinta . L'altra ſta paffato l'organo , ſopra il cui alcare vedeli la Santiſlima Trinità , e dalle bande ſonvi due quadri ad oglio con le ſtorie di N. Signore , in una delle quali mirali , quando egli liberd il languido alla piſcina con molte figure ; e nell'altra vedeſi allorachè N. Signore guarì il cieco nato ; e quivi anche a freſco da lụi la volta fu lavorata . L'altra cappella è dirimpetto a quem fta , nel cui altare fia effigiato ua Criko morto con alcune figure ; dalle bande evvi la Reſurrezione del Signore con figure intorno , e la Natività di Gesù con li Paſtori ad oglio dipinti . Cið felicemente compiuto , Livio Agreſi diedeſi al ripoſo , e ſi accomodd in queſto luogo di S. Spirito , e qui volle operare , e morire . E finalmente vi giunie all'ultimo corſo della ſua vita con inolca quiete dell'anima lua ſotto il Pon MARCE Ľ Ľ O VENUSTI. 19 Pontificato del Santiſſimo Gregorio XIII . Buoncompagni . Effendo egli ſtato priina nella Germania , ed avendo ſervito ne' ſuoi lavori il Cardinale di Auguſta . L'Agreſti ha alcune delle ſue opere da altri in rame ben riportate . Ne componimenti delle ſtorie fu copiolo , e con maniera univerſale ebbe fiero ingegno . Vita di Marcello Venuſti, Pitture . 12

e per molti anni in molte opere fu condotto ; ed in Roma con affai buona

maniera ha dipinto gran coſe degne di memoria . Con diſegno di Perino , nell'entrare di Caſtel S. Angelo , colori egli N. Donna con molti Santi a freſco ſopra una facciata . In S. Agoſtino nell'entrare della Chieſa a man diritta della nave minore , ed è cappella de Signori Mutini , fece di ſuo una S. Caterina Vergine , e Mare tire ginocchione con due Angelini , che la coronano ; e dall'una delle bande il Protomartire S.Stefano , e dall'altra il Levita S.Lorenzo Martire , con grande amore ad oglio dipinti . Nella Chieſa di S. Caterina alli Funari ervi una cappella a maa Gniſtra vicino la cappella inaggiore , nel cui altare ſta un S. Gio: Batiſta in atto di predicare , ed intorno alla cappella , e nella volta ſon diverſe iſtorie della vita del Santo , tutte ad oglio con gran diligen zadal Venufi formate . Dentro la Baſilica vecchia diS.Pietro nelle pitture intorno alla Madonna di Giotto , ch'era ſotto l'organo , ajutò con molia diligenza il ſuo maeſtro Pe. rino ; e da lui indirizzato , e con quella maniera operò in S. Spirito un'alcare dis . Gio: Evangeliſta ; e nella Pace un ſoprapporto di Gesù , che diſputa co’ Dottori Ebrei. Ed era uſanza di Perin del Vaga d'imprender per qualſivoglia prezzo ogni lavoro , e poi quello a' ſuoi diſcepoli diſtribuiva , ed ora con la propie pennellate , talvolca co' cartoni , e ſpetto col configlio l'opere loro saggiuſtava . Ed anche in S. Pietro vecchio il Venuſti fece di ſuo la Cena di N.Signore , ch'era nel ſoffitto del Santiffimo Sacramento , ed altre coſe , ch'ora per la nuo va fabbrica ſono ſtate rovinate . Preſe egli poi ainicizia , e lervitù con Michelagnolo Buonarroti Fioren tino , il quale diegli inolte opere a lavorare co' ſuoi diſegni , e gli te ritrarre una copia del giudicio di eflo Michelagnolo per lo Cardinal'Aleſſandro Farneſe in un quadretto , ed egli lo conduſſe tanto eccellentemente , che il Buonarroti gli poſe grand'affezione , ed jinpoſegli molte altre coſe . La cappella di marmo de ' Signori Ceſi nella Pace ha di ſua mano la noſtra Donna annunziata dall'Angelo ſopra l'altare , ma il diſegno è del Buonarroti, E nella cappella all'incontro de Signori Mignanelli la tavola dell'altare con li Santi Girolaino Cardinale , ed libaldo Veſcovo ad oglio dipinti ſono opere di fua mano . C 2 Per 20 MARCELLO VENUS T I. Per la Chieſa della Minerva nella prima cappella a man ſiniſtra fece ſc . pra l'altare il quadro con N. Signore , quando apparve alla Maddalena in foro ma d'ortolano , e da quella mano nella penulii ma cappella S. Giacomo Appo ſtolo , maggiore del vivo ad oglio effigiato ſopra l'altare , è di ſua mano ; come anche nell'altra cappella vicina de' Signori Porcari un quadro , che ſta ſopra un muro del lato , ove in aria è una Madonna , e S. Pietro , e S. Paolo a ' piedi , ad oglio figurati . E nella divota cappella del Roſario tutta la volta con li quindici miſterj ad oglio con grand'affetto , e diligenza fatti , ſono opere del ſuo pennello . In S. Gio: Laterano evvi dipinta nella cappella vicina all'altare del Sané tilfino Sacramento ſotto l'ultima nave minore a man finiftra un'Annunziata con diſegno di Michelagnolo , molto bella , e divota . Dentro la Chieſa di S. Bernardo alla Colonna Trajana ſtavvi ſopra un'al tare S. Bernardo col Demonio ſotto i piedi , affai grazioſa figura , ad oglio fes licemente compiuta . E a S. Silveſtro a monte Cavallo nella terza cappella la Natività di N. Si gnore con una gloria di grazioli puttini , che fanno un giro , ad oglio , è bella opera di Marcello . La ſtima di tant’uomo , ne' cui lavori era diſegno , maeſtà , e grazia con diligenza , davagli ogni giorno campo a far nobili provedel ſuo ingegno In S. Antonio de Portugheſi alla Scrofa l'altar maggiore ha un S. Antonio di Padova con Gesù piccolo in atto d'adorarlo ; e nel primo altare a man ſiniſtra dell'iſteſſa Chieſa li vede S. Sebaſtiano , S. Vincenzo , e S. Antonio Abate , afai buono , opere tutte e due ad oglio da lui lavorate . Ed in S. Giaconio degli Spagnuoli il S. Michele con li due Santi Giacopi Appoſtoli su’l muro appeſo alla man manca è ſua ingegnoſa fatica . Nella Chiela di S. Lorenzo degli Speziali in campo Vaccino ſopra l'altar maggiore fa un S. Lorenzo in piedi , figura atlai devoca di ſua mano , ad oglio formata . E nella Sagreſtia di S. Pietro evvi un S. Antonio di Padova in un quadret to su quelle ſacre mura appeſo , in teſtimonio del valore del Venufti . Fece Marcello molte opere per diverii Principi, e per altre perſone , e particolarmente per mandare a Spagua , perchè il ſuo modo didipingere era all'ai divoto , diligente , e vago . Operò anche molco bene in ritratti , ed in coſe piccole ; e alcune fatiche del ſuo furono in rame egregiamente rapportate , come tra le a tre la carta del la lapidazione di S. Stefano con gran nuinero di genti , e con diverlillime atti tudini. E finalmente morì ſotto il Pontificato di Gregorio XIII. come chiaro di virtù , così ineritevole di fama . Queſti laſciò tra gli altri un figliuolo , e il cenne al batt elimo il Buonar soti , e diegli il nome di Michelagnolo . Crebbe il fanciullo , ed in gioventù nicele alla pictura , ina non vi fece quel profitto , che avria potuto fare , per MARCO DA FAENZA 21 : perchè talmente nello ſtudio dell'arte Magica immerſo ritrovavaſı , che in eſto tutto il tempo , e le facultà laſciategli dal Padre impiegava , e dillipava , fic chè gli fu dal Santo Fizio importa buona penitenza ; ma era tanto verſato in quelto negozio , che i Miniſtri di quel luogo per la ſua grand’intelligenza il filaffarono , e'l fecero ſoprantendente di quelli , che macchiati di queſto vi zio al Sant'Offizio capitavano . Ed in Romna virtuoſamente viveva , inſe gnando a tutti Mateinatica , e Fortificazioni , e il vitto con le fatiche del fuo ingegno guadagnava . E pentito de' ſuoi falli final nente mori da buon Criſtiano , Vita di Marco da Faenza , Pittore . L Morto da Feltro ſotto Aleſſandro VI. ſtudiando nelle grotte ſotterranée di ritrovò primieramente il modo di far capricci , e rabeſchi belli Ma poi ſotto Leone X. cavandoſi preſſo S. Pietro in Vincola tra le rovine del Palagio di Tito , anche in una grotta ſi ſcopesſero alcune ſtanze di figure pic cole di animali , di fogliami, e d'iſtorie diverſe inſiemedipinte, onde grot - teſche queſti lavori ſi nominacono . Gio: da Ildine le ritrafle , e nelle logge Vaticane le meſſe in opera . E però Marco da Faenza di ciò ſoprammodo ftudioſo , e che viffe anch'egli nel tempo di Gregorio XIII. e dipinle nelle opere da queſto Pontefice fatte , hebbe a ragione per la pratica di queſto artificio la ſoprantendenza di tutte le grotteſche lavorate nelli pilaſtridelle logge Vaticane , ed anche delle ſtanze dopo la morte di Lorenzino , nella qual forte di pittura fu affai valenèuomo , e degno di nome di gran maeſtro . Ed egli medelino lavord alcuni fregi nelle due ſtanze , che ſeguono l'ultima ſala Ducale . Fece molte iſtoriette sì nella Galleria , come nella loggia di Gregorio XIII, e vi forınò le prime quattro , tra le quali è particolarmente la ſtrage degl'Innocenti di ſua mano operata . Lavorava con una mirabit franchezza , e talora faceva alcuni nudi sì riſenti . ti , e bene inteſi in quelle figurine piccole , che era ſtupore a vederli , con ogn franchezza , ed agilità di mano terminati . NelChioſtro de la Trinità de ' Monti ha operato alcune iſtoriette , e ſono a man manca : la priaia è la Natività di S. Franceſco di Paola ; la ſeconda il battesimo ; la terza , quando preſe l'habito ; la quarta , quando in età di is. arini andò all'Ereino į la quinta , aliorachè vi principiò un Monaſtero ; la ſea ka , allorchè per la fabbrica gli fu dato il ſuffidio . Operà anche in un quadro grande in tela il sapimento di Galatea con una zuffa di inofri marini ; ma di queſto , come delle altre coſe , che per partico lari ſervirono , non è mai intezione di far racconto alcuno . Ed ultimamente con onore , e lode delle ſue opere nel Pontificato di Gregorio XIII. lene morì . In Fiorenza il palagio Ducale per tutto ha di ſuo belliſimi ornamenti , e tariflimefregiacure . Eº fu maeſtro di Gio: Batiſta della Marca , il quale servà in molte coſe al noſtro Marco da Faenza . GIROLAMO DA SER MON ETA; Vita di Girolamo da Sermoneta , Pittore . di poi datoſi maggiormente allo ſtudio fu diſcepolo di Perino del Vaga . Meglio di tutti, e più degli altri giovani ſervi nelle coſe dell'arte il ſuo mae ftro , e lavo o con effo lui in Caſtello S. Angelo , e divenne valente Pittore , dove fece da per se co' ſuoipropidiſegni molte opere , ed in particolare è di fuo la loggia , chevolta verſo i prati . E nella Chieſa della Madonna dell'anima dentro la cappella de' Fucheri , dov'è la tavola di Giulio Romano , dipinſe a buon freſco l'iſtorie della Beata Vergine con inolta diligenza terminate . Sopra la porta del Monaſtero di Campo Marzo , di fuori , la Madonna col fanciullo Gesù è lavoro del Sermoneta Nel Tempio de'SS.Appoſtoli alla man diritta della cappella maggiore evvi un fuo quadro ſopra un'altare di un Criſto morto , e lavvi la N. Donna con altre figure in cavola ad oglio dipioti ; e tutti vogliono , che ſia diſegno di Pe . rino ſuo Maefro ; ben'egli è vero , che è affai ben fatto , e moſtra la bella ma. niera del Vaga . In S. Gio: de' Fiorentini la terza cappella a man diritta ha di ſua mano vna Pietà , e diverſe figure con gran diligenza , e buon colorito ad oglio com piute . Dentro la ſala Regia nel Palazzo Vaticano fece una storia a concorrenza di altri eccellenci Pittori , la quale è ſopra la porta della cappella di Siſto IV. a freſco con figure aſſai maggiori del naturale dipinta , e molto lodata . Ed è , quando Pipino Re di Francia dona Ravenna alla Chieſa , e mena prigione Aftolfo Re de' Longobardi . La quarta cappella di S. Luigi a man diritta ha di ſuo una ſtoria a con. correnza di Pellegrino da Bologna in freſco colorita , ove ſono proſpettive con alcuni colonnati . Nella Chieſa di S. Tommaſo de'Cenci a piazza Giudea dipinſe a freſco tut ta la cappella , dove ſono le Atoric di N. Donna . Il palazzo del CardinalCapodi ferro , cra dell’Eminentiffimo Cardinale Spada , ha una ſala de' fatti de' Romani da lui con vivi colori eccellentemente iftoriata , ma il fregio è lavoro di Luzio Romano . Vedeli per entro la Chieſa di S. Ald de' Ferrari una tavola del ſuo , die pintayi ad oglio la Madonna , S. Jacopo Appoftolo , S. Ald , e S. Martino Ve. (covi . E parimente in S. Lorenzo in Lucina il S. Franceſco in atto di ricever le Aimmate è bell'opera a freſco del ſuo pennello . Nella Chieſa della Pace la cappella ſotto l'organo dal Sermoneta fu lavo rata a freſco , e ſopra l'altare fa una tavola della Natività di N. Signora con li Paftori , e con alcune figure ad oglio ben colorita . E nella volta della cappella di GIROLAMO DA SERMONETA . di marmo , che ivi fece il Cardinal Ceſi, li quattro quadretti , tra li riparti . menti di ſtucco , ſono di ſua invenzione , e di ſuo giudicio . Inſieme con Ba tiſta Franco al Cardinal Celi fece nella facciata del ſuo palazzo un'Arme di Papa Giulio III.con tre figure , e con alcuni putti , e glie ne giunſe lode , e fama . neta . voro . Dove hanno l'altra cappella i Signori Celi in S. Maria Maggiore , ſopra l'altare è un ſuo quadro ad oglio , entrovi la decollazione di S. Caterina Vergi. ne , e Martire con molte figure ; e di ſopra vedeli la Santiffima Trinità , ed intorno alcuni Santi ad oglio formati. Nella cappella de' Signori Sforzi la tavo . la dell'altare ha di ſua mano la Madonna aſſunta con gli Appoſtoli ad oglio figu . rata , ed anche vi ſono due ritratti di Cardinali ne' dipoliti , che fanno da’ lati di queſta cappella. Girolamo , nato ad onorare le Bafiliche di Roma col ſuo pennello , in S. Gio: Laterano nella cappella de' Signori Maſſiıni fece fopra l'alcare un Cro cififlo con molte figure ad oglio , con gran diligenza , e maeſtria condotto . E, dove è la Chieſa di S. Giacomo degli Spagnoli , l'altar maggiore ha un Criſto nella Croce confitto con la noſtra Donna , e S. Giovanni; e dalle bande Convi i Santi Giacomo , e Idelfonfo ad oglio fatti , opera del Sermo, In Araceli dentro la ſeconda cappella a mano manca è ſuo il quadro ad oglio della Trasfigurazione di N. Signore con gli ſuoi Appoftoli , affai buon la . Dentro la Minerva anche vicino alla cappella della B. Agneſe di Monte pulciano ftanno S. Caterina , e S. Agata ad oglio ſopra il muro da lui figurate . Nella Sagreſtia di S. Pietro evvi la tavola d'una Madonna col puttino Gesù , S. Franceſco , S. Bonifazio , e Papa Bonifazio VIII. in ginocchione , che prima ſopra un'altare nel vecchio tempio di S. Pietro era ripofta , e ad oglio lavorata . Queſt'uomo fu molto amato dalla nobiltà Romana non ſolo per riſpetto de' Signori Gaetani Romani , a cui era vafſallo , ma perchè faceva afai bene i ritratti . A diverſi molte opere dipinſe sì per fuori di Roma , come per orna, mento della città , di quadri , e d’opere piccole , le quali per brevità trala . fcio . E la ſua morte ſotto il Pontefice Gregorio XIII. ſucceſe . Raffaellino da Reggio , Pittore . I N Reggio di Lombardia su'l Modaneſe nacque Raffaellino ; ma ſotto il Pontificato di Gregorio XIII, a Roina ſene venne , come a vera ſcuola di virtù , e ftudio di ottimi maeſtri ripieno . Ben’egli è vero , che avea qualche principio , e pratica della pittura , e moltsù grande ſpirito , siccome lo paleſa , no le ſue cpere. Diedeſi a dipingere per diverſi , non ſolo per guadagnare il vitto , ma per potere im parar le difficoltà della pittura , e l'eccellenze di quella , e fece alcune facciate , come quella in una ſtrada di monte Citorio di chia. / RAFFAELLINO DA REGGIO : chiaro cfuuro , rappreſentante la ſtoria di Giuſeppe co' ſuoi fratelli lavorata di terretta ; e a canto a queſta è l'altra , cioè la favola d'Icaro colorita , e il sdito di terretta , e ſon vi alcuni puttini coloriti , con grazioſa maniera felice. mente condotti . lin'altra facciata vedeſi pur di lui in capo alle care , quaſi allo'incontro ; dove ora ſta la Chieſa dell'Angelo Cuſtode , ed è di chiaro ſcuro di terretta formata con grande ſpirito , e con buona diſpoſizione , ſicchè nella pittura mo. ſtrava d'aver'a fare gran riuſcita . Parimente un'altra facciata di Raffaellino fta dietro a S. Marcello nel vi colo , ove ſono le abitazioni de’ Signori Muti , ed evvi dipinto un Gigante a giacere , ed uno con una mazza gli cava l'occhio , colorico aſſai bene , e con franchezza terininato . Nella ſtrada del pellegrino incontro al vicolo de Signori Savelli ſta di fua mano una facciata colorita con alcuni puttini intorno , ha un feſtone aſſai bello , e viſono altre figure , ed un fregio di chiaro oſcuro ben condotto . Fece in SS. Quattro Coronati in una cappella il martirio di quelli Santi a.buon freſco dipinti . In S. Maria in Traſtevere la cappelletta del Preſepio ha di ſua mano il quadro a freſco colorito . Ed in S. Gio: e Paolo incontro a S. Gregorio ſi vede a man diritta un al tare iſelato , dove ſono le figure de’SS. Gio: e Paolo con Angeli, e Santi fatte a freſco sì eſquiſitamente , che pajono ora dipinte , e tanto belle , che molti giovani vanno ivi a ritrarle ſopra delle tegole , e colorirle ; ed imparano da lui il modo di fare a freſco , che in quel genere non ebbe pari ; e fuinge gno , che induſſe queſto meſtiero alla maraviglia , e allo ſtupore . Nella cappelletta del Battelimo a SS . Appoftoli due puttini a freſco ſono . In campo Marzo incontro a' Signori Caſali nella facciata della caſa di Franceſco da Volterra famoſo Architetto fanno diverſi puttini molto ben colo riti , ed affai grazioſi ; e alcune iſtoriette di chia ro oſcuro ; e nel mezzo evvi la Virtù , che tien per mano Ercole , e'l Genio , e vanno verſo il Tempio dell'Eternità , a boniſſimo freſco dipinta , sì che innamora a vederla , e fu opera , che gli diede grandiſſima fama . Ed in quei tempi non ſi ragionava d'attri , che di Raffaellino da Reggio ; poichè tutti i giovani cercavano d imitare la bella inaniera di lui ; tanta morbidezza , ed unione nel colorire , silievo , e forza nel diſegno , e vaghezza nella maniera avea . Fece in S. Silveſtro a monte Cavallo nella terza c appelletta la volta a fre . { co con alcuni puttini , che girano , e ſi tengono per mano ; e dalle bande evvi la ſtragedegl'Innocenti , e l'Angelo , che appariſce in ſogno a S. Giu: feppe, ed in faccia ita una Nunziata a buon freſco condotta . Si accomodò con Federigo Zucchero , e queſti ajutollo in diverſe coſe , ma tra le altre in S. Caterina de ' Funari nella Cappella mag giore ; lotto le ſtorie grandi , alcuni puttini , e figure lo no di Raffael li ſua opera • 1 RAFFAELLINO DA REGGIO : lino , che alla maniera bonillima li riconoſcono . Nelle logge del Palagio Vaticano fatte da Gregorio tra le altre iſtorie v'è di mano di Raffaellino quella , quando il Salvadore fece l'entrata in Geru ſalemme ſopra l'aſina trionfando , aſſai vagamente concluſa . L'altra è vicino alla porta , che paſſa nella ſala Clementiva ſopra la volta ; ed evvi , quando la Maddalena lavo con le lagrime i piedi del Redentore , e co' ſuoi capelli gli aſciugd in caſa del Fariſeo con altre figure , opera molto bella , e freſca . La terza è , quando N.Signore lavd i piedi alli ſuoi Appoltoli, fatta tanto a buon freg {co , che pare adeſſo dipinta . E nella prima ſala , detta de’Duchi , evvi un'Arme di Papa Gregorio ſopra una porta con alcuni Puttini intorno , che vanno [ cherzando , con diverle impreſe di quel Pontefice aſſai belle . E ſopra nella volta vi ſi vede una iſtoria d'Ercole , che uccide Cacco ladrone , e nel fregio di quella ſala vicino alla porta ſonvi due figure molto belle , ed alcune figurine per quella volta tra le grot teſche affai grazioſe . E nella ſala Regia incontro alla cappella Paolina fanno due Angioli grandi , il liniſtro de' quali con un Regno , che tiene , è di mang di Raffaellino da Reggio . Fece egli poi nell'Oratorio del Confalone una ſtoria grande di Gesù Na zareno , quando fu condotto avanti di Caifas con diverſe figure , la quale andd in concorrenza di Federigo Zucchero , e d'altri valentuomini , dov'egli fece il ſuo sforzo , ed è pittura digran maniera ; e veramente fu la più bella opera , che Raffaellino giammai faceffe , ſicchè altri in vederla , queſta crede effer vera, e le altre fima dipinte , benchè tutte belle fi ammirino , Così egli eccellente . mente i colori a freſco maneggiava . Finalmente fu condotto da Gio: de' Vecchi pittore al Cardinale Aleiſan dro Farneſe in Caprarola , per dipingere a quel Principe ; e vi fece alcune coſe bellillime . E tra le altre imitò alcuni Satiri in certi canti di una ſala intorno ad alcune cartelle , fatti con tanta vivacità , che non pajono dipinti , ma veri sì , che vedendoli il Cardinal Farneſe lodoili così ſtraordinariamente , che Gio: de' Vecchi entronne in geloſia , e fu cagione , che cominciarono tra di loro ad urtarli ; e miſe Raffaellino in neceilità di partirſi da Caprarola , e ritor nårlene a Roma , tanto più che a ciò fare era anche ſpinto dall’occalione d'un ſuo amore . In fatti ritornò egli ne ' tempi caldi del Sol Leone, e f come yogliono ) aggiunſevi anche diſordini, ed intemperanze di ſenſo, talchè ſoprag . giunto da febbre maligna in breve finì il corſo della ſua vita con diſpiacere di tutti . E ſe uomo così virtuoſo più lungamente foſſe viſſuto , ſi ſarebbe avanza to a coſe di ſtupori nella pittura , si per aver’egli bello ſpirito , come anche vaga maniera di colorire a freſco , onde in quelto genio non vi è ſtato chi nella diſpoſizione con ello paragonar ſi pofla ; e s'egli aveſſe accompagnato lo ſtudio con la naturale inclinazione , avrebbe fortato un'idea di perfezione agli artefici , ed egli ne faria ſtato l'unico maeſtro : ma il Signor’Iddio non ſuol dare ad uno tutte le grazie , acciocchè di ſoverchio non divenga ſuperbo , D e pero So 26 BARTOLOMMEO A MMANATO. e però egli fene - mori in tempo , che appena a 28. anni della ſua età giun: geva . Era amato non ſolo per la ſua virtù , ma anche per la ſua buona conver ſazione , che infin’agli uomini rozzi inſpirava verſo di lui senſo d'affetto . Fu nella chieſa degli Orfanelli in piazza Capranica onorevolmente ſeppellito ; e tutti li virtuoli del Dilegno con dovuta dimoſtrazione di gran dolore l'accom pagaarono . Bartolonines Annunnato , Scultore , ed Architetto . Oro ſtati alcuni Maeſtri , che hanno operato affai bene . E tra queſti fu Bare tolommeo Ammannato Fiorentino, ſcultore, ed architetto ; che da Antonio pel is 11. nacque , ne’lavori del ſuo pregiato ( carpello allievo del Cavalier Bac cio Bandinelli . Conduſſe egli nella ſua patria , ed in Piſa opere di ſcultura . I.avord in Urbino . Indi in Vinegia ſotto gli ammaeſtramenti di Jacopo Sanſovino , e poi in Padova , e ritornando in Fiorenza ſtudiò aſſai ſopra le ſtatue di Michelagnolo. Ma noi ſolamente diremo di quelle cole ,ch'egli nel corſo di alcuni anni in Roma ha fatte . E perchè finì la vita nel Pontificato di Gregorio XIII. qui di lui , come degli altri ſoggiungeremo onorata memoria . Giunſe egli in queita città ne' tempi di Paolo III . Farneſe , e dalle opere della vecchia Roma , benchè rovinate , molco apprele ; ed edificovvi i fonda menti più ſtabili del fuo ſapere . Fece con ſua lode alcune ſtatue per la ſcena della Commedia di Gjo:Andrea Anguillara , che recitar li dovea nella maggior ( ala del Palagio Colonneſe a? Ss. Appoſtoli . Poi ſotto Giulio III. negli onori fattigli dal Popolo Romano in Cainpido glio molto adoperolli . Indi formò in S. Pietro Montorio nella cappella grande a man diritta del l'altar maggiore dedicata a S. Paolo ,eda Giorgio Valari dipinca , quattro fta tue dimarmo, due a giacere ſopra caſſe, e due in piedi entro picchie : le prime ſono del Cardinai'Antonio , e del Padre di Giulio 111. della famiglia de Monti; e le ſeconde la Religione , e la Giuſtizia , fabbricate con grand'arte, e grazia di buona maniera , e vili veggono ſculture di Angeli afiai ben condotte , come anche nel balau'dro vi ſono alcuni puttini condi inolto belli , e indue ovati dị marino due teite di baffo rilievo felicemente lavorare . Operò nella Vigna di Papa Giulio fuori della Porta del Popolo , e vi fece con ſuo diiegno quella bella fontana in facciata , che cala al baffo , con diverſe ftatue antiche, e moderne abbellita . E ſon vi di ſua mano due Angeli , ed altre cole di marino condotte a buon guito . Come anche cutta la loggia ben diviſa e adorna , che è ſopra la detta fonte , è ſua nobiliflima architettura . Dilettoſli di far le ſue ſtatue ignude , e moſtrar la vivezza dell'arte . E morto Papa Giulio , da cui fu malamence delle ſue fatiche ſoddisfatto fen'andò BATISTA NÄLDINO: 27 fen’andd a Fiorenza , ove ſcolpi affai, e fece opere belliſſime , come per la ſua patria , cosi per altri luoghi. Queſt'uomo lavoroegregiamente d'architettura molte coſe . In Fiorenza atteſe alla maeſtoſa fabbrica de'Pitti , e al belliſlino ponte a S. Trinità . Ma in Roma di ſuo abbiamo la pianta del gran Collegio Romano con cortile , e facciata ben'inteſa , e allora tra i diſcordi di molti il ſuo diſegno prevalſe ; benchè adeſſo con altra forma vi la compiuta l'abitazione de'Padri, che pubbli. camente leggono in quelle ſcuole , e con effa ſia itato recinto , e terminato in quadro sì vafto edificio . Fece fare anche l'Ammannato con ſuo ordine il nobil palagio de'Signori Rucellai , ora de' Signori Gaetani nella bella via del Corſo . Ed eziandio quel lo d'incontro su'l cantone della ſtrada de' condotti con diſegno di lui fu ordinas to , e cominciato ; e dalle ſue fatiche chiara lode riportonne. Scriſe d'architettura , e ne compoſe un bel libro , ove ſono tutte le coſe ad una beo’inteſa città appartenenti . Di poi ſcolpì,per Papa Gregorio XII.allora regnante, nella città di Piſa in2 campo ſanto la ſepolcura del Signor Gio.Buoncompagno,dove ſi vede un Criſto in mezzo della Giuſtizia , e della Pace , che moſtra le ſue piaghe ; le quali Ita , tue ſonodimarmo , quattro braccia l'una d'altezza . Ultimamente vecchio intorno a 75. anni , attendendo ad opere ſante , e pie, malſano di teſta , ed infermo di viſta in Fiorenza ſene morì con gran fama , e molto onore . E dopo se laſciò allievi della ſua maeſtria . Vita di Batiſta Naldino , Pittore . N in Agnolo Bronzino uſcì Batiſta Naldini ; e ſuo Padre ebbe nome Matteo. Di 12. anni ſi miſe a diſegnare , ed atteſe con molto Audio all'arte , ſicchè pratico ne' lavori del ſuo pennello divenne , ed ajutò Giorgio Vaſari Aretino nelle ſue opere . Dipinſe in Roma ſotto il Pontificato diGregorio XIll . ma di lui le coſe più principali racconteremo . Nella Chieſa di S. Gio: Decollato colorì a freſco la ſeconda cappella a mai no manca con diverſi Santi , e ſopra l'altare v’ha un quadro del martirio di S.Gio: Evangeliſta poſto nella calda ja d'oglio bollente con diverſe figure intor . no , ad oglio diligentemente condotto . In S. Luigi della nazione Franceſe l'ultima cappella a man diritta vicino la porta della Sagreſtia ſopra l'altare ha del ſuo dipinto S.Gio: Evangeliſta figu ra maggiore del naturale con un libro in mano , ad oglio lavorato in maniera aſſai oſcura con rilievo , e con forza . Alla Chieſa della Trinità de'Montide'Frati di S. Franceſco di Paola nella friina cappella a man diritta , che è de ' Sigrori Altoviti , ha il quadro dell' altare ad oglio , quando N.Signore fu battezzato da S. Gio: Batiſta al Giordano D 2 di ' 28 PAOLO CESP AD E. di buona maniera le facciate anche del muro , e la volta , e il reſto a freſco , ove ſono il ballo d'Erodiani , e la decollazione di S. Gio: e le azioni del Pre curſore diCriſto , tutte furono da lui ben compartite , e con ogni diligenza fatte ; ed è delle migliori opere , che egli abbia condotte , e qui in Roma la vorate , Per lo Signor'Antonio Tronſarelli Romano in un quadro grande fece la ſtoria , quando Criſto (cacciò dal Teinpio i venditori , e comperatoricon buon numero di figure : maper effer'opera particolare , quota con ogni altra tra laſcio . Il Naldini ritorno alla ſua Pátria . Per quella città , e per moltiluoghi operòmolte coſe . Ed ultimamente in Fiorenza compì la vita . Fu egli Artefice , che facilmente pingeva ; ebbe fierezza , che dilettava ; ed era vago il ſuo colorito . P Vita di Paolo Cefpale , Pittore . Aolo Ceſpade Spagnuolo , detto il Razioniere, il quale in Roma ne’tempi di Gregorio XIII.dipinſe , non operò molte coſe , perchè mentre in queſta città ſtava egli eſercitando il ſuo talento , venneda Spagna una vacanza di un buon Canonicato nella ſua patria ; l'impetrò , el ottenendolo , la ſcið l'im pi -go de pennelli , e de'colori , come facea ; elliedeli nella ſua patria al culto divino , Fece qui in Roma una bella facciata su’l Corſo incontro a S. Carlo , leb ben'ora poco li ſcorge , per eſfer dal tempo aſſai gualta ; nondimeno ſi racco glie , effervi un'iſtoria di chiaro oſcuro molto buona , ed un'altra d'una Dona na con un carro ; e ſopravi due puttini coloriti intorno ad un feſtone con free ſchezza , e grazia maneggiati , e ben'eſprelli . In Araceli preſſo la porticella , che va al Campidoglio ; ſopra il ſepolcro del Marcheſe di Saluzzo su'l muro ha parimente due puttini coloriti intorno ad un feſtone affai belli a freſco . E nella Chieſa della Trinità de' Monti la ſeconda cappella a man manca ſopra l'alcare ha di ſuo la B. Vegine annunziata dall'Angelo Gabriello , e dalle bande la creazione delmondo , Adaino , ed'Eva con un bel paeſe di mano di Ceſare Piamonteſe , in quel genere inolto bravo pittore ; e all'incontro la Na. tività di Criſto con molte figure . La volta ha diverſe ſtorie della Madonna , e Relli pilaſtri alcuni Profeti ; ed è tutta la cappella a freſco con buona manie ra , e franchezza dipinta . Se queſt'uomo aveſſe ſeguitato la profeſſione , avrebbe fatto aſſai: poi chè aveva buon guſto , e maneggiava bene i colori a freſco , ed aveva appa saco il buon modo di fare da Federigo Zucchero , co'l quale ebbe molta fami. gliarità . Nondimeno in Spagna andd operando alcune coſe per ſuo guſto , e tratte. nimento virtuoſo . E finalmente nella ſua patria morì . 1 Vita MARCO DÀ SIENA 29 Vita di Marco da Siena , Pittore . B , detto Mecherino , parimente da Siena ; pur lavorò poi di pennello fotto Daniello Ricciarelli da Volterra , e vi fece molto frutto . Fu anch'egli in Ro ma , ed in queſta città alcune coſe dipinſe , delle quali le più note diremo , ſeba ben poche : perchè qui poco egli dimord ; e qui ancora ſeguitò l'indirizzo di Perino Buonaccurſio , che per eſſere ſtato garzone del Vaga pittor Fiorentino , fu poi detto Perin del Vaga . Marco alla Trinità de' Monti nella cappella della Rovere dipinſe la volta in compagnia di Pellegrino da Bologna co’ cartoni di Daniello . Colorì nell'Oratorio del Confalone a concorrenza con altri famoſi Pittori , e vi rappreſentò l'iſtoria grande della Reſurrezione del Salvatore con diverſe figure aſſai bizzarra a freſco condotta , e francamente terminata . Edeziandio vi fece le due figure di ſopra , che Virtù rappreſentano in freſco parimente formate Nella ſala Regia ſopra la porta , che va alla loggia della Benedizione , ha di ſuo in freſco la ſtoria di Ottone Imperadore , che reſtituiſce le Provincie oca cupate alla Chieſa ; e all'incontro su l'altra porta Orazio Sommachini Bolo gneſe fece l'altra di Gregorio ſecondo , edella donazione di Aritpecto Conferg mata da Luitprando Re de'Longobardi . Nella Chieſa de’SS.Appoítolide' Frati conventuali di S. Franceſco una ta : vola ſopra l'aliare a man manca , entrovi la ſtoria di S. Gio: Evangeliſta meſſo nella caldaja di oglio bollente con molte figure intorno ad oglio con buona ma, niera , e con gran diligenza concluſe . Dentro la Chieſa d'Araceli la ſeconda cappella a man diritta ſopra l'Alta : se ha di ſuo un Criſto morto in braccio alla Madonna , ed altre figure ad oglio con amore impreſſo , di quella ſua maniera , che tra le altre è riconoſciuta . E nella ſala di Caſtel S. Angelo lavorata di ſtucchi , e tutta piena di ſto . sie Romane a tempo di Perino.,. e ſotto l'iſteſſo in altre coſe molto egli dipin fe , e riportonne gran lode . Queſto virtuoſo avrebbe affai operato , fe fi foffe fermato a Roma , Gicco me fece in Napoli , ed in altri luoghi , dove egli ha faticato , e dipinto . E forſe ivi atteſe a far piante di edifizj ;, e però di lui ſi legge , che componeſe un grandillimo libro d'architettura . Finalmente mori di freſca età fuori di queſta mia patria Roma. Vi 30 MATTEO DÅ LECCIO: Vita di Matteo da Leccio , Pittore . fi paeſi , girò per terra , e per mare gran parte del mondo ; e di queſto genio fu anche Matteo da Leccio maeſtro di pittura , vago non tanto di colo rire , quanto diveder l'opere del mondo . Dipinſe egli nell'Oratorio del Confalone, ſopra le due iſtorie dell'incoroa nazione di ſpine, e dell'Ecce Homo di Ceſare Nebbia da Orvieto , due figure per banda , che furono quattro virtù , immagini inaggiori del naturale con gran maniera portate , E nel mezzo della facciata ſopra la porta v'è una figura grande , che rappreſenta un Profeta , con gagliardilſimamaniera condotta, e moſtra grandiſſimo rilievo , e forza , ſicchè pare , che voglia balzar fuori di quei nuri ; e credeli , che queſt'uomo andafle imitando la terribil maniera del Salviati . Dentro la Chieſa di S. Eligio degli Orefici v'ha di ſuo l'alcar maggiore , ove è la Madonna con Gesù , s. Stefano , S. Lorenzo , e S. Eligio Veſcovo con altri Santi ; e ſopra un Dio Padre con un Crocifiſſo in braccio a freſco . Vicino alla Chieſa nuova , per andare a Monte Giordano , una facciata a ma no manca , ov'è un'iſtoria della Trasfigurazione del Redentore su'l monte Ta bor con gli Appoſtoli , e co' Profeti dipinta a freſco , è di mano di Matteo da Leccio , E' di ſuo anche nella cappella di Siſto IV. in Vaticano nella facciata ſo pra la porta , incontro al mirabil giudicio di Michelagnolo Buonarroti , la ſtoria di S. Antonio , che ha moltidemonj intorno con diverſe attitudini ; e S. Mi chele , che per aria con l'aſta in mano ſcaccia gli eſerciti de' maligni Spiriti , rappreſentato con forza , e con buona maniera ; ma pare , che punto non compariſca per lo gran paragone , che incontro , e per tutta la volta ſi ri trova . Nella Rotonda , eſſendo egli della compagnia di S. Giuſeppe , laſcid per ſua memoria un tondo , dentro S.Giuſeppe, e Criſto a guazzo formati . Matteo vago di trasferirſi in varj luoghi, e dal genio di girar per diverſi paeſi oltre modo fpinto , andoffene a Malta , ed ivi operò affai. llltimamente palsò in Spagna , e di poi preſe il ſuo viaggio verſo l'Indie , per diventare aſſai ricco . Onde ſoleva dire a ' ſuoi amici , che non voleva ritornare , ſe non po teva mantener carrozza , e ftaffieri . Andovvi , ed in sì ſtrano , e lontano paeſe molto facultoſo divenne . Ma poi da ingordigia ſoverchiamente incita to , per voler cavar teſori , impoveriſli ; ed in quelli pael finì miſeramente la vita . Vanno di queſt'uomo in iftampa il trionfo di Criſto con quantità di figus IC ; e diverſe ſtorie della guerra di Malta : Vi FRANCESCO TRABALDESE : 30 Vita di Franceſco Trabaldeſe , Pittore . E Rami quafi uicita di mente la memoria di un pittore di Toſcana ſotto it Pontificato di Gregorio XII.chiamato Franceſco Trabaldeſe , il quale fece alcune pitture qui in Roma per diverſe perſone , e queſte paſſerò con filen . zio , per non effer’elleno in pubblico ; pur di quel poco , che v'è di ſua mino al coſpetto del popolo eſpoſto , alcuna coſa diremo . Queſt'uomo operò nella Chieſa de' Greci , per loro da Gregorio XIII. fondata , i due quadri delle due prime cappelle all'entrare in Chieſa . Nelia prima a man diritta ſopra l'altare è dipinta in freſco la Madonna dall'Angelo annunziata con puttini in aria . Nell'altra allo’ncontro v'è , quando Criſto fanciullo ſtava nel Tempio a diſputare infra'Dottori con molte figure parimen, te in freſco condotte , e con diligenza , ed amore eſpreffe . In faccia all'altar maggiore eyvi dinanzi un'ornamento di noce con una porta grande , e altre due piccole , rappreſentante un coro , o lacrario con cornice , e ſuo fregio , nel quale ſono effigiati in tondo i dodici Appoftoli in tante teſte ; e dalle bande della porta maggiore in un vano è dipinta l'immagi ne della Madonna in piedi , che ha per mano Gesù in tenera etade. E dall' altra banda è colorito S. Gio: Batiſta . E ſopra le due porticelle Atanvi due Dot tori Greci per ciaſcheduna ; ed in quella a mano diritta nell'effigie del Santo Dottore vě eſpreſſo al naturale l'aſpetto del Pontefice Gregorio XIII. e dentro ſopra l'altare è diſuo anche il quadro . E il tutto ad oglio con amore, e diligen, za è compiuto . Queſto è quanto ſi può dire del Trabaldeſe circa i lavori , ch'egli fece in Roma ; poichè vogliono , che fatte queſte opere , ſene ritornaffe alla ſua patria , ove dopo alcun tempo in freſca età fini l'affrettato corſo de' ſuoi giorni . Il fine della Prima Giornata . SE. 32 OPERE DI PAPA SECONDA GIORNATA . DI A L 0 G O. FORESTI ERE , E GENTIL UOMO ROMANO B For. En ritrovata V.S.In fatti ella è compita in tutte le ſue azioni . Gen. Appunto io ftava penſando a lei ; fia pur mille volte La benvenuta : é mecofteso conſiderava la gran maa gnificenza del Pontefice Sifto V. For. Veramente il grido di Siſto da per tutto riſuonaje nos fa altro , che celebrare il grand'animo, el valore di lui . Gent. Vorrei , fe così piace a V. S. che brevemente alcune poche coſe della ſua magnificenza accennaſſimo , e delle belle fabbriche, che in virtù de' ſuoi comandamenti ad onor del pubblico furono fatte: e di poi ſoggiugneremo delli virtuoſi , che operarono con le nobili fatiche del lor diſegno , e che all'altra vita ſotto queſto Pontificato fene palarono ; e ciò , in queſta fe .conda giornata ( se così le pare ) Sarà l'intrapreſo ſoggetto del noftro raga pionamento . For. Come Signor mio ? V.S. mi obbliga tanto con la ſua corteſia , che io'le reflo molto tenuto , e per petuo Jervidore . Dia pur’ella principio al ſuo diſcors so , ch'io co’l maggior contento , che abbia avuto mai a ' miei giorni , ats tendo le ſueparole . Opere di Papa Siſto V. Gent. D Eve dunque ella ſapere , che Papa Siſto V. in Montalto, luogo del la Marca d’Ancona , nacque . Queſto Principe , benchè in picco la terra aveſſe avuto la ſua origine , nondimeno moſtrò animo cosi gran de , che non v'e ſtato Imperadore , per generoſo che ſia , che l'uguagli nella grandezza dell'animo , non che ſuperar lo poſla ; e febben fu po vero Cardinale , nulla dimanco diede principio a fabbriche , che avreb. bono un gran Principe ſpaventato . for. V. S. mi favoriſca d'accennare , che fabbrichefuron queſte . Gent. Egli edificò alla ſua Vigna vicino a S. Maria Maggiore un palagio si bello , che potea parer fabbrica non da un povero Cardinale , mada un Papa . E fece far quel bel dipoſito di Papa Nicola IV. vicino il Coro in S. Maria Maggiore tutto di marmi adorno , dove la ftatua del Pontefice a ſedere fla in atto di benedire , con due altre ſtatue di marino riccamens te SI ŠTO V : 33 te fatte ; belliſſima memoria innalzata da povero Cardinale della Marca & Sommo Pontefice parimente Marchigiano . E diede ancora principio alla magnifica Cappella dedicata al SantiffimoPreſepio , e a S. Girolamo , Doctor della Chieſa Latina , fabbrica ſontuoſa , che ad ogni altro avria dato penſiero , ficchè in minor dignità ebbe animo d'ogni altro maggio , re , e moſtro deſiderio immortale di gloria . For. Hor che fece egli , quandofu Papa , ſe dapovero Cardinale operò tanto ? Gent. Non più toſto fu creato Pontefice , che ordind al ſuo Architetto Dome nico Fontana da Mili , che ſi metteffe in ordine a dar principio di con. durre su la piazza di S. Pietro la Guglia tutta di un pezzo , che ſtava preſſo la Sagreſia della Baſilica Vaticana ; e che a qualſivoglia ſpeſa non li guardafle , pur che ſana foſſe condotta , e collocata su i quattro Leoni di metallo dorati , che ſopra un piedeſtallo polar doveano , come ora ſi vede . Ed è opera degnadi gran Principe , e d’una Roma . For. Veramente è una bella impreſa , meritevole di vivere eternamente alle memoria degli uomini . Gent. Fabbrico in Vaticano verſo la parte di Belvedere la Libreria , di belle pitture, di ſcompartimenti nobilmente fatti , e d'eſquiſiti libri arricchita . Non tacerò , che fece edificare gran parte del Palazzo nell iſteffo Vaticano , che guarda verſo la piazza ſopra il torrione degli Sviza zeri , e poi verſo S. Annd , e porta Angelica raggira . E di ſua commels tione fu voltata la gran Cupola di S. Pietro , cola degna di maraviglia fatta a ſue propie ſpeſe , la quale diede a penſare a molti Pontefici . E famoſo Architettore ne fu Giacomo della Porta Romano . Diede perfezione alla ſua Cappella in S. Maria Maggiore , con belli orna : menti di marmi, di miſti , di colonne , di ftatue dimarmo , di metal li , di ſtucchi d'oro , e d'eccellenti dipinture . E fe porre avanti la Balia lica , dalla parte di Tramontana, una guglia di granito con ſuo piedeſtallo, e con fue inſcrizioni ; e di ſotto evvi la ſua fonte . E nella ſua gran Vi. gna diede compimento amolte coſe ; e tra gli altri fece fabbricare un no. bil portone verſo la piazza di Termini con vago ornamento di traverti. ni , ed edificarvi una bella Palazzina commcda da Pontifice con una ben' inteľa Loggia , e con gran numero di caſette , e di botteghe in cima alla piazza , acciocchè ſerviſero per uſo della fiera , che in queſto luogo volea ſi teneffe , Fabbricò alla Baſilica di S. Gio : in Laterano ; e fece gettare a terra alcune anticaglie , che minacciavano rovina avanti la facciata , e ailargò la piazza , come pur’ora ſ vede ; ed elibcò la bella facciata di travertino con la loggia della benedizione , e col ſuo portico per pitture , e per altri ornamenti afai nobilmente vago . Fece parin ente fabbricare il Palazzo alla Baſilica vicino per li Pontefici , e per la Corte Romania , quando elli per qualche loro funzione andavano a S. Cio: Lateraro , ed è tutto di bel le picture ornato . I ridufle lop : a nobil piedefallo la gran guglia con leta E te. . 34 OPERE DI PAPA tere Egiziache intagliata , e fecela porre con maeſtoſa apparen za avanti la facciata della Chieſa . Ed anche riſarci la Scala Santa , e con edificio , cheha il ſuo portico , e le ſue ferrate ripoſela avanti la cappella di Santa Santorum con ſcale da’ lati abbellite di vaghe pitture : e l'Architettore fu il Cavalier Domenico Fontana . In su la piazza della Madonna del Popolo fece porre accanto la bella fontana un'altra gran guglia tutta di Geroglifici Egizi figurata ſopra un piedeſtal lo con ſue inſcrizioni , ed è ſtata collocata in proſpettiva , ed in capo al le tre ſtrade principali , cioè a quella del Corſo , all'altra di Ripetta , e a quella della Trinità de Monti , ſicchè vaghilluna è la viſta ; e l'architetto , che la poſe in opera , come era di tutte le fabbriche , fu il Fontana , ec cetto che della Chieſa di S. Girolaino a Ripetta fatta edificare per la nazio ne Schiavona , che già era ſuo citolo , la quale fu diſegno di Martino Lunghivecchio , architetto Lombardo . Fece egli altresì a benificio pubblico per lunghilli mno tratto d'acquedotto condurre la copioſa acqua Felice , ed ordinonne la bella moſtra a Termi. ne , ove ſcatoriſcono tre fonti d'acqua aſſai abbondante , che va per tut. la la città , e principalmente in Campidoglio . Queſta facciata a Termi. ne è di colonne , di fuoi finimenti di snarmi, e di travertini variata ; ed in mezzo evvi una grande ſtatua di marmo di rilievo rapprelentante il Pro feta Moisè , quando fece dal falo vivo ſcatorire l'acqua ; e dalle bande Atannovi due ſtorie di marmo di mezzo rilievo , che moſtrano i fatti nel vecchio teſtamento deſcritti : e convi di granito due Leoneſſe rare , anti che , buone , con due Leoni di marmo , meritevoli di lode . Segui in parte l'edificio della Sapienza, principiato da Gregorio XIII , come dalle ſue Armi ſopra la porta della fabbrica , e per entro il cortile ſi vede . E parimente ſeguitd il bel palazzo a Monte Cavallo cominciato dall'iſteſſo Gregorio , e allora la maggior parte ne fece . E nella piazza davanti , preſo fo una fonte , ripoſe su gran bare due Coloihi di marino , che frenano due Cavalli in piedi , opere prezioſitfime di Fidia , e di Praſlicele . E nella via diritta quattro fontane a ciaſcheduna cantonata pofe , con quattro facue a giacere di travertino . Alla Ma: lonna de' Monti in mezzodella piazza un'altra ve ne fece diſtinta , ed abbellita di fue impreſe , e d'arme , Ed un'altra a piè di Campidoglio innanzi al palazzo de' Signori Muti , aflai bella . A Ponte Siſto diede principio all'edificio per li poveri Mendicanti ; e , per potervi vivere , aſſegnò loro buona entrata , e la ſua memoria su la por. ia di travertino ora vi ſi legge . Ed è ſuo il riſtoram : nto della Chieſa di S. Sabina nel Monte Aventino . Per ſuo coinandamento furono reſtaurate le due belle Colonne antiche ; e nella cima della Trajana poſe una ſtatua di metallo dorata , che rappre fenta S. Pietro ; e ſopra l'Antonina quella di S. Paolo pur di metallo do ra, S IS TO v : 35 rato , tre volte maggiori del vivo . E il Campidoglio ancora in qualche parte fu da Siſto abbellito ; e ſotto di lui vi fu fatta la fonte che è in fac cia , con bella conca , ove in un nicchio è la ſtatua di Roma . Fu ornato di nuova porta il palagio della Cancelleria ; e poi fattovi inta gliare di legname il ſoffitto nella ſala , e meſſo ad oro . Spiand piazze , vie , e monti . Molte ſtrade principali aperſe , e dirizzd fuori dell'abitato ; cioè la via da S. Gio : Laterado all'Anfiteatro di Tico . Da S. Croce in Geruſalemme a S.Maria maggiore . Da porta S. Lorenzo per un lato in lino alle Terme Diocleziane , per l'altro fin’a S. Antonio . Da S. Maria Maggiore per un verſo alla Madonna di Loreto , e per l'altro alla Trinità de' Monti . Ed è fuo il lavatojo pubblico alle Terme, e il purgo de' panni alla fontana di Trevi per l'arte della lana . Fece egli fare a Ripa grande una bella Galea , e l'armd , e per lo Tevere a Civita vecchia mandolla . Ordinò anche , e compì il Ponte ſopra il Te; vere al Borghetto fuori di Roma . Ed edificò molte altre coſe , che per brevità tralaſcio ; e mentre davaſi coma pimento al palazzo di Monte Cavallo sì per la fabbrica , come per le di pinture , ed altri ornamenti nobile, vennegli all'improvviſo un'accidente , che portollo all'altra vita , e privò Roma del Padre delle magnificenze . Sebbene il Popolo Romano nel Campidoglio nella ſala de' Conſervatori alla ſua immortalità ha eretto nobile ftatua di bronzo con ſua inſcri. zione . Fece egli è vero molte fabbriche , e grandiſſime ſpeſe furono le ſue , e pur laſciò in Caſtello S. Angelo a benificio della Sede Appoſtolica alcuni mi lioni ; e perd volendo , che Borgo foffe nominato Rione di Caſtello , con levarlo al Rione di Traſtevere , ed affegnarli le ſue provviſioni , coman dò , che nello ſtendardo vi foffe figurato un caſſone foderato di ferro con due Leoni , che lo guardaſſero , impreſa di tant'opera del Pontefice Si. Ito V. For. Scorgeſi veramente , che queſto gran Papa fece tutte le ſue azioni con gran magnificenza . Gent. Ora , che di queſto Pontefice abbiamo alquanto diſcorſo , anderemo sammentandoci alla memoria quelli Virtuoſi , che operarono in queſto feliciſſimo tempo , e che ſotto Siſto V , terminarono i loro giorni di via ta , ma non di fama . For. Certamente V. §. ha preſo buon'ordine , e ne bo gran contento ; però ella potrà seguire gl’incominciati racconti , cb’io la fo aſcoltando. Ed in queflo secolo la Virtù deve molto alla ſua diligenza , e alla memoria . E 2 Di. 25 LATTANZIO BOLOGNESE , Vita di Lattanzio Bologneſe , Pittore , Cent . zio Bologneſe appellofli . Venne egli a Roma nel Pontiacato di Papa Siſto V. ed aveva bɔnillimi principi di pittura , poichè aveva diligen temente ftudiato nell'Accademia di Bologna . Era Lattanzio della ſcuola del Caracci , nella quale avea fatto buon profitto , e da principio fu meſſo a di pingere nella volta della ſala nel palazzo di S. Gio: Laterano , che ſcende alla porta ſanta , e lavorovvi molte cole , e tra le altre vi ſono alcune Virtù figure in piedi , che per le mani litengono , ed affai buone siuſcirono ; e diedero molto guſto a' profeſſori della pittura . Dappoi entro la cappella del Pontefice Siſto V. in S.Maria Maggiore nella cupola dipinſe un choro d'Angeli affai belli , e ne ' triangoli dell'iſteſſa cupola evvi una Sibilla con faccia velata , econ puttini molto ben condotta . E ſopra il dipoſito di Papa Pio V. a mano ſiniſtra della fineſtra ſtayvi un ſoldato con corazza , elmo , ſcudo , e lancia in mano ben formato , e da canto una mezza Donna coricata , ed un vecchio a ledere , pittura fatta con gran maniera , e che diedegli molta fama : e tucte queſte immagini furono in freſco lavorate . Die pinſe il medeſimo nelle cappellette alcune figure . E nella Sagreſtia della caps pella ſonvi del ſuo alcune effigie piccole , che ſpirano ogni grazia . Fece egli a man diritta della porta Viminale della Vigna di Siſto la Reli gione, opera meritevole di lode . E nelPalagio Vaticano lavoro molte coſe , alcune delle quali , per far la nuova fabbrica , ſono ſtate guaſte ; ma nella ſcala , che dalla cappella Siltına ſcende in S. Pietro , d'ordine di Papa Siſto V. nella volta ſono diverſe pine ture , e tra le altre vi li vedono alcune figurine di Lattanzio tanto beile , e leggiadre , che ( per die vero) in queſto genere non ſi può meglio defiderare . Dipinſe in S. Maria de' Monti nella cappella della pietà di N. Signore a mano diritta la flagellazione di Crillo di buona maniera ; e tutte queſte opere ſono a freſco terminate . Quelto giovane avrebbe poſto alla luce grand opere , fe foffe vifuto, ma nel fiore della ſua età ſene mori . Fu egli affai diſordinato non ſolo nel mangiare , ma ancora in alcro , ed era dipoca completfione , licchè grave mente amınalolli ; e fu conſigliato , che a Bologna lua patria fene tornaſſe che avrebbe ricuperata la ſanità : miſeſi egli in viaggio , e ſopra la monta gna di Viterbo accidente si terribile gli fopraggiunſe , chene ſpirò l'anima , e portato in Viterbo , con gran diſguito di tutti li Profeffori dei dilegno di 2 anni in circa vifu ſepolto . 7. GIO: BATISTA POZ z o . 37 Vita di Gio: Batiſta Pozzo ; Pittore . For. Veramente gran diſavventura', che si grand'uomini favoriti dalla natura per lungo tratto d'anni non vivano , e 1200 pfano arrivare al colmo dell'eccellenza, ad operare a benificio degl'ingegni gran numero di maraviglie . Gent. Così verarnente dir Gideve . Ma ora diciamo di Gio: Batiſta Pozzo Mila nele , il quale effendo giovanelto con qualche buon principio nel diſe gno , e nel colorito fene venne a queſta città . Fu egli poſto ad operare nella volta della ſcala nel Palagio di S. Gio: Laterano fatto da Papa Siſto V. Queſta ſcala rieſce alla Porta fanta ſotto il portico , e vi fece molte figure in piedi , che per le mani ſi tengono , a concorrenza degli altri giovani valenti , che in quel luogo lavoravano ; e ſi portò affai bene . Nelle pitture di detto Palagio , e nella Libreria in Vaticano ei si facta mente acoperolli, che ne divenne valentuomo , e pratico pittore a freſco . E fece nella Loggia della benedizione a S. Gio: nella volta la ſtoria , quando S. Pietro uſci dalla navicella , e porſe la mano a N. Signore . Ed in un trian. golo della volta dipinle S. Gregorio Papa , molto buona figura , e fatta di bel. la maniera . E dappoi lavorð fuori della cappella Siſta in S. Maria Maggiore ſotto la volta , ma però dicontro alla cappella ; e vi dipinle quattro Sibille maggiori del naturale con diverti Angioli ; e puttini molto bellis, e da ognuno lodati . E dentro la cappella nelli ſottarchi, che reggono la cupola ,, Convi quattro ovati,uno per arcoycon muſiche d'Angeli tulidimano del Forzo , molto bene a freſco , come le altre cole , condotte . E nelli pilaſtri dirim petto ſopra la ftatua diS.Franceſco evvi , quando l'Angelo apparve a S. Giuſeppe , che dor. miva , e lo am noni, che in Egitto coa la Vergine , e con Gesù (en e an daife . E nell'altro pilaſtro ſopra la ſtatue di S. Domenico ítavvi la dipintura della Vi ficazione di S. Liſabetta . E ſopra la cupola vedeli di ſua mano un choro d’An gioli , e da baſſo da ambo i lati , dov'è finto il luogo della ſeile del Pontifice , evvi S. Pietro , che entra in Roma con una Croce in mano con altri Santi ;, e dall'altra banda S. Gio: che ſcrive , ed altriSanti , tutti a freſco con maeſtria dipinti . Nella cappelletta a man diritta lu la facciata della cappella è la ſtra ge degl'Innoceaticon buon numero di figure : queita iſtoria è facta con grand ? aite , e con bel colocito , e gli fu dagl'intendenti molco lodata . Non tacerò , che nella Chieſa di S. Suſanna a Termini , la quale è l'un moniſtero di Monache , dipinſe una bella cappella a man ſiniſtra a S. Lorenzo martire dedicata . Nel inezzo della volta favvi un'ovato con la incoronazione della Regina de' Cieli ; e ( come ſono gli altri vani ) è poſta dentro ornamento di Rucco ; e dalle bande ſonvi diverſi Santi a ſedere in gloria , felicemente forinati. Nell' alcare è un quadso ad oglio , entrovi il martirio di S. Lorenzo di mano di Ce 38 NICOLAO DALLE POMARANCE : Ceſare del Nebbia da Orvieto . Dalle bande della cappella fanno due iſtorie grandi ; in quella a man diritta rappreſentaſi , quando fra Gentili i Comici per iſcherzo finfero in iſcena il Santiſſimo Sacramento del Batteſimo , e che in quell'atto di riceverlo il Comico Genelio convertiſli , e li fece Criſtiano , ivi riportato eccellentemente con molta quantità di figure , e d'Angioli per aria , con un libro aperto egregiamente fatio in punto di ſcriverſi il decreto , che da Dio in ajuto di queſto Santo era ſtabilito . Dall'altra banda evvi , quando il Santo Martire Eleuterio ricevette la corona del ſuo martirio con diverſe figure con ogni eſquiſita diligenza , e bella maniera terminato . Queſte ſono le più belle opere , ch'egli facefle ; e veramente ſono due ſtorie , che alPozzo con buo. na ragione diedero gran fama . Stan vi poi diverſe ſtoriette per quei pilaſtri affai grazioſe ; e il tutto a freſco è operato . Lavorò nella Chieſa del Gesù entro la cappelletta della Madonna , tra le coſtole della volta , cori di Angeli , che cantano , e ſuonano diverſi ftrumenti con tanta dolcezza condotti , che innamorano a vederli ; e fanno reſtare man. chevoli le altre pitture da baffo ad oglio , dal Padre Giuſeppe Valeriano con qualche durezza , ſebben con diligenza operate . Queſto Virtuoſo affaticoiſi aſſai nelli ſuoi ſtudj; ma egli era di poca como pleſſione, ricche diede in un'umore malinconico , che a poco a poco il conſumò, ed in gran pregiudicio della virtù il riduſſe a morire d'età di 28. anni . Di. ſpiacque a cutti i Virtuoſi la ſua morte . E particolarmente da quelli , che ebbero ſeco amicizia , fu pianto ; poichè veramente era bello di corpo , ed avea l'animo a belli concetti di virtù conforme, e nelle opere figurava se ſteſſo sì , ch’i ſuoi coſtumi apparivano nelle pitture ; e come Gio: Batiſta era d'ani mo , e d'apparenza ben compoſto , così fece le ſue opere grazioſe , e con ogni ſa viezza prudentemente le conduſſe . Vita di Nicolao dalle Pomarance . Icolao Circiniano dalle Pomarance , benchè giovane , comincid ſempre N ad operare in ogni luogo con ſua lode . Dipinſe in Roma nella maggior ſala di Belvedere due ſtorie preſſo le quattro di Santi Titi . E medeſimamente nel Pontificato di Gregorio XIll . nella volta delle logge , dal Pontefice fatte , altre ſtorie conduffe , ed operd ; e fu ſoprantendente d'una parte della Galleria , che in quel tempo fabbricavafi . Fu buono , e pratico Pintore , e fece affai coſe in quei tempi ; e però le più principali anderemo raccontando , per non effer tedioſo , ed infaſtidire chi con tanta diligenza attende . Figurò col ſuo pennello nella Chieſa di S. Stefano Rotondo diverſe iſto sie , e numeroſi martiri di varjSanti a freſco con buona pratica condotti ; ma le proſpettive , e li paeſi ſono di mano di Matteo da Siena in queſto genere valentuono , e degno di molta lima . Dipinſe di ſua mano a freſco tutta la Chieſa della Trinità del Collegio Ingleſe con le ſtorie del regno d'Inghilterra , e di molti mastirj di quei Cat tolici , e con altre figure , A S.Apolo NICOLAO DALLE POMARANCE . 39 A S. Apollinare , dov'è 'l Collegio Germanico , ornò di figure intorno tutta la Chieſa con iſtorie di quel Santo . E l'altar maggiore con fua tribuna a freſco egli colori . Sono fue le figure collaterali all'altar Maggiore di S. Bartolommeo de'Vac cinari , Nella Chieſa de'SS.Gio: e Paolo figurd su la tribuna,nel mezzo, un Criſto grande a ſedere , che dà la benedizione con quantità di Angioli , e ſotto la cor nice diverſe iſtorie con altre immagini , tutte a freſco con buona maniera cons dotte . Dentro la Chieſa della Minerva nella Cappella de'Signori Altieri , vicino a quella del Roſario , il quadro di tutti i Santi è ſua opera ad oglio . Ov'è il Tempio del Gesù , ſono due Cappelle di mano di Nicolao dalle Pomarance ; la prima al lato ſiniſtro delicata a S. Pietro , e S. Paolo con le ſtorie di queſti Appoſtoli ; e l'alera a quelta congiunta della Natività di Criſto con ſue iſtorie , tutte a freſco con buona pratica lavorate . In S. Lorenzo in Damaſo dipinſe la facciata a mano manca entrando in Chieſa con due grandiſtorie del ſanto Levita Lorenzo a freſco , con diligenza , e ſtudio operate ; e l'una è , quando il Tiranno gli minaccia i tormenti , e l'altra , allorchè il Santo col pelo a'piedi è battuto . Dentro la Chieſa della Madonna di Loreto tutta la Cappelletta de' Magi a freſco figurata , Ed io S. Gio: de' Fiorentini fa pittura in freſco della cappella , dedicata a S. Franceſco , ſono di fua inano . In S. Pudenziana è di fuo la facciata di fuori ; e di dentro le pitture della cu pola in freſco . Lavorò il medeſimo nella Chieſa di S. Antonio la Cappella , e cupoletta del Santo ; e l'altar maggiore ha di 110 il quadro di Criſto in croce confitto con figure , e con due ſportelli dalle bande ad oglio per di fuori , e per di den tro effigiati. E la cappelletta a man liniſtra è anche opera del ſuo pennello . E li chiari oſcuri , ſopraccoperte de' quadri in tutte e lue le cappelle , ſono ſuoi . Dentro S. Cecilia in Traſtevere colori la parte del coro dietro l'altar mag giore con diverſe ſtorie di quei Santi Martiri . Nell'Oratorio di S. Marcello a mano diritta vi G vede a freſco del ſuo il miracolo della Croce con gli Angioli , e con l' [ inpreſe di ſopra ; ed ancora il Profeta grande all'iſtoria congiunto . E a mano inanca la ttoria del combatti mento ſopra il Ponte con gli Angeli , e con l’Impreſe di ſopra a freſco ; e pa simente e dell'iſteſſo il Profeta grande a guazzo in tela . Come anche è pittura di Nicolao l'altra ſtoria , quando l'Imperadore ſta su’l cavallo , e l'Angelo gli appariſce , con gli Angeli , e l’Impreſe di ſopra in freſco . E su'l Coro da’lati vicino alle fineſtre i due Profeci, ed altre pitture , e adornamenticon gran di ligen a , e con buona pratica furono dal Pomarancio condotti . Queſt'uomo operò diverſe coſe per Roma , ch'ora brevità crapaſſo . Fu per 40 PROSPERO BRESCIANO. Fu egli pratico Pittore , e gran lavori intraprendendo con molta prefezza , e con poca moneta li terminava , ſicchè da molte fatiche riportò poco guae dagno . Laſcid Nicolao un figliuolo nominato Antonio , di cui' a ſuo luogo qual the coťa ſi dirà . Finalmente egli ſotto il Pontificato di Sifo V. morì , eſſendoci avanzato all'anno fettuageſimoſecondo della ſua ecà . Vita di Proſpero Breſciano , Scultore . P Roſpero Breſciano venne giovanetto a Roma , e diedeſi a ſtudiarele belle opere di queſta città , così antiche , come moderne , e ciò fu nel Pontifi cato di Gregorio XIII . dove egli fece gran profitto . Indi applicò l'animo alla doctrina dell'anotomia , ſicchè valente uomo egli ne divenne, delche teſti monio fanno quelle belle Notomie , che di lui girano cosìgrandi , come pice cole , ed in queſto genio grandemente prevalſe , e con buon diſegno vi eſpreſſe alcune figurine tanto grazioſe , e belle , che dagl'intendenti deliderar più non ſi poteva Nell'abitazione de' Signori Razzanti in piazza Navona , dentro il cora tile , in forma mezzana operò da’ lati della fonte due Villani di ſtucco for , mati . Fece egli ancora in grande alcune figure parimente di ſtucco , e nella Chiela di S.Eligio degli Orefici ve ne ha fabbricate alcune , quanto il naturale , affai belle , ficchè ne acquiſtd rolto credito , e fama; e non ſi nominava altri , che Proſpero Breſciano dalli profeſſori del diſegno ; sì gran guſto in quell'opera a tutti diede . Ha di ſuo dentro la ſala Regia le due figure di fucco intorno l'Arme di Gregorio XIII. Fabbricò nella Cappella Paolina in Vaticano alcuni Angeli di fucco mag giori del naturale affai svelti , e grazioſi , i quali fanno ne'canti, e con le mani reggono alcuni torcieri . Nella cappella Gregoriona in S. Pietro fece il di poſito di Papa Gregorio XIII . con una figura più grande del vivo in atto di benedire il Popolo , molto vivace , con altre figure intorno cutte di fucco , con animo di porre quei mo delli in marmo , o in metallo , Per li Signori Savelli fornò un modello grande , quanto è'l naturale, d'un Crocififfo , che andava al Gesù , per gettarlo dimetallo,molto bello , e ſtudioſo ; ma per impedimento di morte non fu gettato , e gli fu grandemente lodato dalli Profeffori . E queſto medeſimo modelo è fato poi meſſo in opera , egete tato di metallo da Paolo S.Quirico Parmeggiato per la cappella de Signori Sac chetti in S.Gio: de'Fiorentini , come ora li vede . E focto la bella Guglia di S. Pietro i modelli delli quattro Leoni di me. tallo dorati ſono nobile maeſtria di Proſpero . Fece ancora queſt'uomo yarj modelli per divesſi particolari , ed erano di figure MATTEO D SIENA . figure piccole con gran diſegno , e ſpirito ; e vaglia a dire il vero , in quello genere fu eccellente formatore , e riporton ne grandiſſima fama. Finalmente nel Pontificato di Siſto V. diedeſi a fare due ſtatue di S. Pietro, e S. Paolo per la cappella Siſta in S. Maria Maggiore , le quali furono abbozy zate , e non finite . E lavorò anche una fatua grande maggiore del naturale di un Moisè , che fu pofta nella nicchia in mezzo alla facciata della moſtra dell'acqua Felice a Termine ; ma in ciò non diede guſto a veruno , tanto più , che da lui granz coſe ſi aſpettavano ; e la cagione dell'errore fu , che lo volle lavorare coricato in terra , dove egli non poteva ſcorger le vedute , e le alterazioni de' ſiti ; e , conduttochè foſſe avvertito dagli amici , punto non dava lor fede , e così dalla ſua oſtinazione rimaſe ingannato , e fece fupire tutti i profeſſori del dia ſegno , che un'uomo tanto ſtudioſo , come egli era , commetteſſe un'errore così grande, maſſimamente nella ſcultura , che ha le ſue miſure , le quali 1100 ponno esrare , ſe non per non voler prezzare il conſiglio altrui , e per mera caponeria dell'artefice . Ed in queſta ſtatua perdèegli tutto l'onore , che aveali acquiſtato per li tempi andati in tante , e si nobili fatiche . Proſpero nondimeno voleva con grand’oſtinazione a tutti moſtrare , che quefia ſtatua era proporzionata , e bella , ma finalmente ſcorgendo , che cia ſcheduno ne diceva male , di sì fatta maniera accorolli , che gli venne un'umo se malinconico , il quale atterrollo , ed in breve il mandò all'altra vita ; e moritlī in caſa delSignor Fulvio Orſino , amatore de'Virtuoſi . E da queſt'uo mo ciaſcuno dovria prender'eſempio di non voler tanto fidarſi della ſua opi, nione , che al parer degli altri intendenti non ſi debba dar luogo ; poichè bene speſſo reſtiamo ingannati dalla noſtra affezionė , e dal propio intereſſe , che in un punto ci fa perder quello , che per tratto di tempo con gran fatica ab. biamo riportato di gloria . Vita di Matico da Siena , Pittore . S Ono ſtati numeroſi gl'ingegni, che l'antica ; e nobil città di Siena al genio della pittura ha prodotti ; e comeeffa , e Roma hanno comune l'inſegna della Lupa , così quella per continuo corſo di tempo ha comunicato a queſta i ſuoi induftriofi allievi , e ne ha ſempre illuſtrata queſta mia Patria , cheè ma dre , e nutrice delle patrie , e delle Virtù . E però ora favelleremo d'un Pittore da Siena affai pratico ; e buono ir far paeſi , e proſpettive , che Matteo nominolfi, e nella ſeconda fala Ducale , ove ſi danno i cappelli agli Eminentiffimi, e nelle opere dipittura , che furo no fatte d'ordine del Pontefice Gregorio XIII. colorì i paeſi delle quattro Sta gioni ſopra la porta di centro ; e nella facciata a mano manca vi operò anche di grotteſche ; e nelle logge , e nella Galleria fornò varj , e nolti paeſi. E particolarmente in S. Stefano Rotondo su’l inonte Celio , nelle ſtorie da Nicolao dipinte , furono dal ſuo pennello quelli lontani felicemente a freſca F tere 42 JACOPO DEL ZUCCHI. terminati . E tutta l'opera , ch'è di trentadue quadri su'l muro coloriti , che tutta la chieſa circondano, poi a benificio del pubblico è ſtata intagliata , e data alle ſtampe con elogi in verſi di Giulio Roſcio da Orte . Come parimente con ragione il ſommo Pontefice Siſto V. nelle ſue pitture molto adoperollo , e col ſuo talento reſe vaghe , e grazioſe le ſtorie , che i gio vani di figure in quei tempi riempivano . Ed in tutti glialtri lavori , che ebbe Nicolao dalle Pomarance , ezli vi accompagnò le proſpettive , ei paeſi Matteo da Siena fu virtuoſo di buona converſazione ; e per la ſua ſtima da molti Pittori di quei tempi , che formavano iſtorie , esa chiamato , pec farvi paeſi , e proſpective , poichè in queſta forte di pittura valeva egli molto , e fu affai pratico . Ultimamente morì pel Papato di Siſto V. d'anni cinquantacinque in circa ; e Roma a sì degno Virtuoſo fu meritevole ſepoltura . Vita di Jacopo del Zucchi , Pittore . G Zucchi Fiorentino , e nella ſua patria con alcune opere diede grande ( pea tanza del ſuo valore . Venne egli a Roma giovane nel Pontificato di Gregorio XIII , e n’ebbe protezione Ferdinando de' Medici allora Cardinale ; tennelo in caſa , e molte core gli fece dipingere , e tra le altre uno ſtudiolo , che ſta nel palagio del giar dino de' Medici , rappreſentante una peſca di coralli con molte Donne ignu . de , ma piccole , tra le quali ſono molti ritratti di varie Dame Romane di quei tempi afſai belle , e degne coine di viſta , così di maraviglia . Lavoro per lo Cardinal de' Medici diverſi ritratti , che per vaghezza fue rono molto lodati da'Pittori , e le ſue faciche acquiſtarono merito di fama . Fece perla Chieſa della Trinità de' Pellegrini , e de' Convaleſcenti un quadro grande, entrovi S.Gregorio , che celebra ineſa, e vi rappreſened parce del Tempio nuovo di S. Pietro , e tutta la Corte Romana con diverſi Cardi. pali di quei tempi ; e con quella occaſione vi ſi vedono ritratti di ſua mano diverſi Principi , Cardinali , ed altri con gran diligenza eſpreſſi ; ed in parti colare il ritratto del Cardinale Ferdinando Medici , allora giovane , è avanti agli altri , come figura principale , aſſai del naturale : queſta cavola ora ſi ritrova ſopra l'altare dell'Oratorio dell'Archiconfraternità della Santiſſima Trinità a Ponte Sifto , e al 7.ucchi qui in Roma diede gran credito , ed acqui. ftò molta ſtima . Operò egli in Santa Maria Maggiore ſotto il Ciborio , dove ſtava prima l'immagine della B. Vergine , ed ora vi ſi moſtra la Cuna di N.Signore , e fevvi due quadri in tavola ad oglio dipinti con figure piccole . L'uno guarda la tri buna , e vè S. Liberio Papa , che diſegna con le ſue mani ſopra la neve il luogo , dove la Baſilica di S. Maria Maggiore fabbricar fi dovea ; e favvi Gio: Pa JACOPO D E 1 z 11 CCHI . 43 Patrizio in abito Senatorio con tutto il Clero , e la Corte' Romana , afai ben condotto con diverſi ritratti ; e l'altro volta verſo la nave grande , entrovi S. Gregorio il Magno , che a tempo della peſte porta per Roma in proceſſione la ſanta Immagine con tutto il Clero, e vede l'Angelo del Signore ſopra la mole d'Adriano , che rimette nel fodero la ſpada in teſtimonio , che l'ira del Cielo era paſſata , e da indi in poi quel ſepolcro ebbe nomedi Caſtel S. Angelo ; e ſonvi diverfi Principi di quei tempi aſai ben ritratti , e con ogni diligenza rappreſentati. Il medeſimo fece nella Chieſa di S. Gio: Decollato della nazione Fioren . tina , la prima cappella a man diritta , ov'è ſopra l'altare la Natività di S. Gio: Batiſta , con diverſe figure ad oglio dipinte , ed intorno alla cappella alcuni Santi in freſco lavorati . E nella cappella incontro della Madonna tavvi uns gloria d’Angioli di ſuo ad oglio figurata , ed intorno alla cappella alcuni Santi a freſco lavorati . Nel Palagio Vaticano dentro la ſala vecchia degli Svizzeri conduffe a chiaro oſcuro tra quei colonnati la figura della Religione , e l'altra della Sobrietà . Dipinſe anche dentro S.Spirito in Borgo la tribuna grande , ov'è un Criſto riſuſcitato , che manda lo Spirito Santo, con diverſi Santi , ed Angeli intorno ; come altresì veggonli diverſe iſtorie , che per la volta alludono allo Spirito Santo con altre figure , e vaghi ornainenci ; e dalla cornice a terra , che ſerve per coro , v'è la Madre del Redentore effigiata con li ſettantadue diſcepoli di Gesù con diverſi ritratti al naturale di molti virtuoli ſuoi conoſcenti , tutti a freſco lavorati . E nell'entrare della porta in Chieſa , ſopra d'eſſa ſtavvi ad oglio una grand'iſtoria , dove rappreſentò il Zucchi la ſanta Sede Appoftolica con le quattro parti del mondo , che l'adorano , con buon guſto terminata . E nella prima cappella a mano diritta ſopra l'altare è la venuta dello Spirito Santo , la N. Signora con gli Appoftoli ,ediverſi Santi dalle bande ; e la tri bunetta a freſco fu opera del ſuo pennello . Fece Jacopo nel palazzo del Signor'Orazio Rucellai una Galleria grande con diverſe in venzioniaffai bella , e vi ſono vaghillimi adornamenti , ed im preſe con cartelle , e figure diverſe per quella volta, con eſquiſita diligenza condotta. Queſto palagio fa nel Corſo , ed ora lo poſſiede l’Eminentiſſimo Care dinal Gaetano In S. Maria in Via nella cappella delli Signori Aldobrandinila volta con diverſe iſtorie , e nel mezzo della volta un Dio Padre , egli Angeli , e i put tini a freſco ſono raro pregio de' ſuoi colori . Operd il medeſimo per la cappella ſegreta del Cardinale Aragona diverſi quadri della vita di N. Signore Gesù Criſto , i quali furono poimeſſi ſopra diverſi altari in S. Pietro nuovo , infinoattantochè furoro fatti queſti , che ora vi ſi ritrovano . E quelli del Zucchi ſono ſtati nella Sagreftia della Chieſa , pes onore , su quelle mura appeſi . Jacopo fu inolto amato , e come gran Virtuoſo onorato dal ſuo Princi F 2 pe 44 GIO: EATISTA DALLA MARCA . pe , e con molta riputazione viſe : laſciò di se buona fama , e morì nel pa pato di Siſto V.ed ebbe un fratello , Franceſco nominato , di cui a ſuo luogo ragioneremo . Vita di Gio: Batiſta dalla Marca , Pittosc . ſtoſſi il ſoprannome , che avea , della Marca .,Ebbe i principj dell'arte da Marco Marchetti da Faenza , ma poi ſu uno di quelli giovani , che diedeli ad imitare la maniera di Raffaellino da Reggio . Coitui ebbe un bello ſpirito s e facile nell'operare , e a freſco con gran franchezza dipingeva : ches'egli aveſſe accompagnato con la inclinazione lo ſtudio , avrebbe alfai ingrandita la ſua fama . Nelle logge di ſopra di Gregorio XIII, ha alcune iftorie con cartelle ; e nella Galleria in Vaticano , ed in altre opere fatte dal Pontefice Gregorio la vorò in Geme con Marco da Faenza grandemente pratico nelle grotteſche , e in maneggiar colori a freſco ; dov'egli appreſe la franchezza d'operare con fa cilità ; e nelle ſtanze , che ſeguono dopo la ultima ſala Ducale , fece alcuni fregi . Nella ſala vecchia degliSvizzeri nel Vaticano tra quei colonnati figuro la Speranza , e la Fede colorite , e la Sofferenza , e la Vigilanza gialle . Dipinſe in freſco nel luogo vicino a queſto chioſtro deila Minerva , dove ora ci ritroviamo , e vi li ſuol fare la Congregazione , e ſoſtenere in pubblico le Concluſioni , cicè dentro le lunette otto iſtorie della vita di S. Domenico , come altresì nella volta ſei figure , che è a dire S. Pietro , S. Paolo , S. Vincenzo Ferreri , S. Lorenzo , S. Çaterina , e S. Maria Maddalena formate in piedi , inaggiori del naturale , con buona pratica , e diligenza finite . E nel primo chioſtro di S.Pietro Montorio vi ſtanno alcune iſtoriette della vita di S. Franceſco aſſai grazioſamente diſtinte , e condotte . Operò il medeſimo nella Chieſa di S. Antonio vicino a S. Maria Maggio re , e dipinle tutta la Chieſa con la vita di S. Antonio Abate , e con diverſi ornamenti, che per tutto girano a buon freſco , con leggiadria , e gran pra tica , e molto ſpirito . Nella Marionpa de' Monti ſopra la terza cappella v'è una Reſurrezione dol Salvatore di ſua mano a freſco . In S.Angelo in Borgo ha fimilmente di ſuo ſopra la cappella a mano man La verſo Borgo Pio l'apparizione dell'Angelo ia Caſtello con S. Gregorio Papa , e tutta la Corte Romana , opera in freſco . E dentro S. Spirito nella ſeconda cappella a man diritta accanto all'Al. funta di Livio da Forli , Gio : Batiſta Montano dalla Marca fece la Natività dell'immacolata Maria ad oglio . Nè tralaſcerd , che ſono ſuoi molti diſegni di diverſi ſcudi d'arme con figurine , e puttini tanto belli , e grazioſi , che in quel genere (pesar più Aop li poteva ; e furano in legno istagliati. Se 1 FRANCESCO VOLTERRA . 45 " Se queſt'uomo aveſſe atteſo a ſtudiare , e fac le ſue opere con fondamento , come hanno fatto gli altri , che all'eccellenza ſono arrivati , avrebbe formate opere di maraviglia , perchè in lui era ſpirito , e buona grazia dalla na tura concedutagli , ma non volea punto faticare , e di quella ſua facilità di fare ſi godeva . ultimamente gli venne occaſione di andar'a dipingere alla S. Caſa di Lo reto . Vi fece una cappella ; e dicono , che li portò bene. Ma dopo averla fi nita , ammalolli, e viſi morì d'annicinquantacinque in circa nel Papato di Sito V. ma con buona fama tra virtuoli ancor vive . Vita di Franceſco Volterra , Architetto . Fll chiaro ſotto queſto Pontificato Franceſco , detto dalla fua Patria il volo terra , Venne egli a Roma , e sì affatico a ſtudiare l'Architettura , leb . bene prima fu intagliatore di legname: e per aver buona pratica , in molte fabbriche fu adoperato , ed in particolare da! Cardinal'Antonio Maria Salvia. ti , a cui , eſſendo ancor Veſcovo , fece la fabbrica preffo S. Giacomodegli Incurabili , ove ſi dà il legoo , e la ſua bella facciata con l'altra corriſpon dente a Ripetta , la quale , dappoichè il s'alviati fu creato Cardinale , da lui fu compiuta . Poi architettò la Chieſa di S. Giacomo degl'Incurabili nel Corſo , e conduffela infin’al compimento deila cornice , ed è vaghiſſimo diſegno . Ed in S. Gregorio su'l monte Celio con ſuo ordine fece la cappella di detto Cardinale , che è poſta preſſo un luogo , dove ad un pozzo ſi ſcende. Parimente per lo medefimo termino la nave della Chieſa degli Orfanelli . È il palagio dell'iſteſſo Cardinale al Collegio Romano , opere nobili , e fa mole . Principið dalla parte manca un palagio , che è tra la Chieſa della Mad dalena , e l'oſteria del Sole alla Rotonda . La Chieſa di S. Chiara con la facciata a caſa Pia fu lavoro della ſua ar chitettura . Incontro a queſta il principio del Collegio de' Neofiti , ora abitazione • de' Siguori della Nunziata . L'aggiuſtamento della Chieſa di Santa Pudenziana , dove ſtanno i Padri riformati di S. Bernardo fatto dal Cardinal’Arrigo Caetano Camarlingo di San ta Chera . E la nizve della Madonna della Scala in Traſtevere , dove abitano i Pa . dri Scaizi Carmelitani , alzata da lui infin'a'termini della cornice . Il cominciamento della facciata della Madonna di Monſerrato . La cappella de' Signori Lancellotti nella Baſilica di S. Gio: Laterano E il principio del loro palagio alli Coronari il fecero conoſcere a Roma per uomo degno di fare edifici Romani . E la fontaga a monte Citorio , nella ſtrada , fatta fare dal Cardinal San ta Severina , e ſua bella , e vaga architettura ! Ebe 46 GIROLA MO MUZIANO. Ebbe anch'egli qualche principio di Aſtronomia , e di lui trovafi in iftam . pa un capricciolo Lunario , che ha i caratteri del Cielo , e le mutazionidel Tempo tutte figurate ; e ſotto Siſto V. al meridiano di Roma è calcolato . Fu amatore della virtù , e delli virtuoſi ; ebbe per moglie una Donna figliuola di Gio: Batiſta ſcultor Mantovano , che Diana ·Mantovana appella vali , ed in rame intagliava , la quale operò oltre certe carte , ch'erano lavori delmarito , alcune altre molto belle , le cui invenzioni ſono di Giulio Roina. no , che dipinſe in Mantova , Patsia di Diana , nel vago , e inirabil palagio del T. fuori della città . Franceſco fu grand'amico di Raffaellino da Reggio , il quale dipinſegli la facciata della caſa in campo Marzio , come abbiamo accennato nella ſua vita . Queſt'uomo onorato morì in freſca età ſotto il Pontificato di Siſto . E molte fabbriche, da lui cominciate , per mancamento di vita non pocè compire . Vita di Girolamo Muziano , Pittore . circa , e ſi miſe a dipingere di paeſia, i quali faceva egli aſſai bene , perchè era ſuo propio genio , ſiccome ſene veggono alcuni intagliati in rame da Cornelio Cort Fiammingo molto belli ; e da tutti i Pittori di Roma era chiamato il giovane de'paeſi. Poi dentro la Minerva nell'arco della cappella de Gabrielli finſe di bronzo alcune figure . Ma vedendo egli , che per voler’eſſere eccellente nelle figure , vi era bi ſogno di grande ſtudio , e di fatica, ſi riſolſe di voler divenire in quella profeſ fione eccellente , e miſeſi a ſtudiare con grandiſſiino fervore d'animo , e accu . ratezza di mente si le coſe antiche di Roma , come le moderne buone , ed an. che il naturale . E per impiegarviſi con maggiore affiduità , non ſo per qual occorrenza d'amore , eſſendo egli giovane , feceſi un giorno radere non ſolo la barba , ma tutta la teſta , che parea uno ſchiavo di galea , e non volle mai uſcir di caſa , finchè non gli foſiero rinati , come prima , i capelli ; e ciò • egli fece per diſtrarſi dall'amore , e per attender maggiormente agli Audj del la pittura . E in quel tempo dipinſe il quadro della reſurrezione diLazzero , che ora ſta in S. Maria Maggiore , il quale fece egli porre nella ſala del Pala . gio di S. Marco, acciocchè foſſe da tutti veduto , o ne acquiſtaffe credito , e fa ma , e tra gli altri , che lo videro , fu Michelagnolo Buonarroti Fiorentino , eccellente pittore , ſcultore , ed architetto , e piacquegli tanto , che lodan dolo recd al Muziani affai credito, licchè per mezzo di lui andò Girolamo a ſtare in caſa del Cardinal d'Eſte per ſuo Pittore , e fecegli diverſi paeſi grandi nel giardino di Monte Cavallo , allora di queſto Cardinale ; e dappoi il mandò a dipingere alcune ſtanze nel palagio fabbricato in Tivoli de Signori Efenſi aflai ben fatte , dove acquiſtò molto credito . Ed effen do ritornato in Roma, gli furono date a dipingere molte coſe . Primjeramente in S. Caterina della Rota , vicino a S. Girolamo della ca. si. GIROLAMO MUZIANO. 47 rità , entrando in Chieſa a mano diritta , tutta la cappella a freſco , dov'è S. Giuſeppe , la Madonna , e il bambino Gesù , che vanno in Egitto , e li fa sipofare, fingendovi il tempo della notte , ed altre figure , fatte con gran fran chezza . Come ancora in S. Caterina de' Funari la ſeconda cappella a mano diritta ha un Criſto morto con diverſe figure , ed intorno , e ſopra la volta diverſi miracoli del figliuol di Dio , tutta ad oglio da lui dipinta . Nè minor lode conſegui egli nella Chieſa del Gesù , nel cui altar maggio . re è la circonciſione di Gesù , con diverſe figure ad oglio ben fatte , e degee d'eternità . Nell'Annunziata del Collegio Romano ſopra uno degli altariſta S. France ſco , che riceve le ſtimmate , aſăi ſpiritoſo , ad oglio formato . In S. Luigi de' Franceſi ſopra un'altare a mano manca v'è S. Niccolò , con alcuni puttini ad oglio . Nel coro di queſta Chieſa veggon ſi dipinte duc Storie di Moisè con altri Sanci , a freſco . E quivi fatto avea per l'altar maga giore un quadro della Genitrice del ſommo Bene , la qual ſale in Cielo , ma perchè non reſto d'accordo , altrove fu collocato . Parimente in S. Agoſtino , nell’entrare in Chieſa a mano ſiniſtra ſopra un'altare v'è S. Appollonia ad oglio da lui divotamente condotta . E nella Sa greſtia dell'iſteſſa Chieſa ſtavvi un S. Agoſtino con S. Monaca ſua madre fopra l'altare , ad oglio lavorato . Nella Chieſa de' Padri della Vallicella a mano diritta l'Aſcenſione di No. ftro Signore al Cielo con li ſuoi Appoſtoli ad oglio è pur opera del ſuo famoſo pennello . Come ancora nel tempio d'Araceli a man manca nella cappella a S. Paolo dedicata ſopra l'altare ilS. Appoftclo in piedi ad oglio è di ſua mano . E dall' ifeffo lato il quadro della cappella dell'Aſcenſione del figliuol di Dio . Dalla banda poi diritta della Chieſa la cappella delli Signori Mattei , la quale è con diverſe iſtorie di S. Matteo figurata , e ſopra l'altare ha l'Evangeliſta con l'Angelo ad oglio , è pur ſua dipintura . Alla Madonna de ' Monti nella cappella de' Bianghetti v'è di ſua mano ad • oglio ſopra l'altare una Natività di N. Signore . Similmente ne' Cappuccini nuovi evvi S. Franceſco , che riceve le fa . cre ftimmate , aſſai devoto , che fava nella Chieſa vecchia degl'iſteſli Cape puccini . Nella Traſpontina in Borgo ſopra un'altare la Madonna col Figlio in braccio , la quale ita ſopra una Luna ad oglio , è una delle opere del Mu ziano . A S. Bartolommeo de Bergamaſchi ſopra un'altare la decollazione di S. Gio: Batiſta . E a S. Paolo fuori di Roma a man manca preſſo la porta della Sagreſtia il quadro grande dell’Aſſunzione della Beatiſſima Vergine con gli Appoſtoli, che andava a S. Luigi (come abbiamo accennato) gli accrebbero molta riputazione, e grand'onore . Den 48 GIROLAMO MUZIANO. Dentro la Madonna degli Angeli alle Terme Diocleziane a mano man. ca v'è un'altare con quadro, entrovi Criſto , che dà le chiavi a S. Pietro con gli Appoſtoli , ad oglio dal Muziano dipinto . E in monte Giordano la Nunziata ad oglio nel palagio de' Duchi Orſini di Bracciano fu dal ſuo pennello figurata . Servì il Pontefice Gregorio XIII. ed era ſoprantendente delle ſue opere E della bella , e ricca cappella fatta fare in S. Pietro Nuovo , dal nome di S. Gregorio Nazianzeno ivi ripoſto dal Papa , e dal nome anche del Pontefice Gregorio , det a Gregoriana , a propie ſpeſe del Papa edificata , il Muziano ebbe la cura ; e fece li diſegni , e cartoni delli belli mulaici della cappella ; e non ſolo contentoſſi de cartoni , ma volle con le ſue propie mani formare molte tefte , ed altre coſe importanti dimuſaico , ficcome oggidi veggonfi , con ogni efquiſita diligenza , e perfetta bootà lavorate ; e queſto è il più bel muraico , che ſia ſtato fatto dagli antichi infin’al noſtro tempo . Per entro la medeſima cappella vi ſono dueluoi lavori di quadri grandi in tela ad oglio . In uno evvi S. Girolamo con diverſi Romiti affai divoti ( nel qual genio di pittura ebbe pochi pari) feliciffiinamente terminato : e l'altro è , quando s. Baſilio celebra la meſſa alla Greca , ma non fu compito affatto dal Muziaro per man camento di vita , sicchè diedegli fine Ceſare del Nebbia da Orvieto , fuo allievo . E' ſuo ordine la Galleria Vaticana con tanti adornamenti di ſtucchi , e di pitture . Fece ancora nella ſala del Conciftoro in Vaticano il ſoffitto con una ifto sia grande della venuta dello Spirito Santo con gran quantità di figure , e di. verle teſte ritratte dal naturale di vecchioni , aflai belle , con buona maniera ad oglio dipinte . Lavorò anche per Palazzo d'ordine del Papa un quadro di S. Paolo pri. mo Eremita , e di S. Antonio Abate molto bello , e divoto . E di vero , che in queſti Santi aveva egli genio particolare a fimilitudine forſe dise ſteſſo , perch'era uomo grave , ripoſato , modefto , amorevole , ed affabile con quelli giovani , a’quali egli inſegnava , e con ogni carità animaeſtrava . E nel fine della ſua vita apertamente fi vide nel ſuo teſtamento , che oltre aver laſciato due caſe all'Accademia , e compagnia di S. Luca , laſciò ancora , che morti i ſuoi eredi ſenza ſucceſſori , doveſſe ricadere ogni coſa del ſuo a detta Acca , demia , a fine di fabbricare un'oſpizio , ed oſpedale per li poveri giovani , che da tutte le parci del mondo vengono a Roma , per iſtudiare queſta nobil profeſſio . ne . E quando piacerà al Signore lddio , un giorno con memorabile eſempio ſi vedrà ineito in eſecuzione queſto ſuo fanto penſiero. Fu cominciata da Giulio Romano la nobiliſſima fatica di diſegnare le azioni Romane , che nella Colonna Trajana ſono rimaſte (colpite ; ma queſto gran lavoro fu da Girolamo Muziano onoratamente ſeguito , e con ſua inolta gloria felicemente terminato , ficchè in rame con diligenza fu rapportato il . tutto ; ed Alfonſo Ciaccone eccellentemente v'interpoſe le ſue dotte eſplicazio ni ; GIROLAMO MIL Z IANO. 49 di ; onde lo ftudioro delle antichità Romane molto al Muziani deve . Grand'obbligo anche al Muziano ha l'Accademia Romana : poichè a ſua richieſta Papa Gregorio XIll. conceſſe il breve , e fondò l'Accademia di queda nobil'arte , il quale dappoi fu raffermato dal Pontefice Siſto V. e parimente per ſua opera in vece di S. Luca , già demolito nella pioggia del monte Eſquia lino , a' Pittori fu conceduta la Chieſa di S. Martina , e Compagni; onde il luogo vien di preſente rifabbricato , ed abbellito con nuova , e vaga forma di diſegno di Pietro Berretini da Cortona dalla gran magnificenza del Pontefice Ilrbano VIII. , e dell'Eminentiffimo Cardinal Franceſco Barberino , ſuo de gno nepote , Vicecancelliero diS. Chieſa , e Protettore di queſta pobile Ac, cademia . Il Muziani riposò nelle mani del Signore l'anno 1590. alli 27. d’A pri le , dopo aver fatte diverſe opere per fuori di Roma , come ad Orvieto nel Duomo , ed una cappella alla Madonna di Loreto ; e per diverſi particolari Signori , le quali per brevità crapaffo , ed infiniti quadri a privati ; e vi ſono ancora di ſuo belliſſimi diſegni col bolino in intaglio riportati . Sta il ſuo cor po in S. Maria Maggiore vicino al Crociffio , dove è ſopra la porta del Cam. panile il ſuo quadro del riſuſcitamento diLazzero , econ effergli accanto ſep . pellito , volle onorar queſt'opera , come quella , che aveva onorato lui . E que fta fu ſua determinazione, che chiaramente appare per la niemoria , ed inſcri zione fattagli da'ſuoi eredi , i quali eſeguirono la volontà di lui . Queſt'uomo onorato ſempre aveva in bocca , e diceva a' ſuoi diſcepoli , e famigliari , che l'uomo non ha maggior nemico , che l'opera ſua , e per lo contrario non aveva maggicr'amico di eſſa ; e perd , Figliuoli ( dicea ) sforo zatevi , che le voſtre opere vi ſieno amiche , e non nemiche ; e prendete eſema pio da me , che le mie fatiche mi hanno onorato , e meffo nel grado di siputa. zione , dove voimivedete . Ebbe moltidiſcepoli , ma due fpezialmente , che nel primo tempo ſteta tero ſeco , e il ſovvenivano con bunne provviſioni, dandogli il meſe ſei ſcu di per uno , che di quel tempo affai valevano . E con queſtidanari ſi mantenne, quando ferventemente ſtudiaya ; e fe la reſurrezione di Lazzero ; e ciò mi fu detto da uno di queſti , che era il Sig. Gio: Paolo della Torre gentiluomoRo. mano , il quale da luiimparò a dipingere per ſuo guſto , ed affai bene ſi portaa va ; e l'altro fu Ceſare Nebbia da Orvieto , che imitò grandemente la ſua mad niera ; e fece molte opere , come a ſuo tempo , e luogo li dirà . E nell'Acca, demia il ritratto del Muziani meritamente ſi conſerva , G --- so SCIPIONE GAETANO, e Vita di Scipione Gaetano , Pittore . Ilievo di Jacopo del Conte Fiorentino fu Scipion Pulzone da Gaeta , e coa me il ſuo Maeſtro fu eccellente pittore , e particolarmente in far l'altrui efligie , così egli a' ſuoi tempi ritrafte gli altrui aſpetti ; e non ſolo paſsò il Maeſtro , ma nel ſuo tenpo non ebbe eguale ; e sì vivi li faceva , e con tal diligenza , che vi ſi ſarieno contaiiſin cutti i capelli , ed in particolare i drap pi, che iu quelli ritraeva , parevano del loro originale più veri , e davano mi fabil guſto . Fu egli tanto accurato , che nel ritratto di Ferdinando allora Cardinal de' Medici vedeaſi infin dentro alla piccola pupilla degli occhi il sifeſo delle fineſtre vetriate della camera ; ed altre coſe degne come di maraviglia , cosi di memoria . E i vivi da' ſuoi dipinti non ſi diſtinguevano . Fece eſquiſitamente il ritratto del Pontefice Gregorio XIII. preſo dal vivo con maeſtria . E quelli di tutti i Principi Cardinali della Corte Romana d'altri Principi ſecolari , e Principeffe , e ſpezialmente di tutte le nobili Dame di Roma,ſicchè gran credito acquiſtolli, e non ſi diceva d'altro al ſuo tempo, che degli eccellenti ritratti di Scipione Gaetano . Fu chiamato a Napoli da D. G10 : d’Auſtria a dipingere il ſuo ritrat to : andovvi , e nobilmente il fece ; e ricchi doni , e grand'onore egli ripor, tonne . E parimente chiamato andò a Fiorenza da Ferdinando allora fatto gran Duca , acciocchè lo ritraeffe in maeſtà aſſieme con Madama gran Ducheſſa : giunſevi , e l'uno , e l'altra sì al vivo eſpreſſe , che non mancava loro altro che la parola : e per talʼopera degna di ſtupore fu molto regalato da quell'ale tezza , e con grande onor ſuo ritornoffene a Roma . Ed altresì di ſua mano fece il ritratto del generoſiſſimo Pontefice Siſto Quinto , Ma vedendo intanto Scipione , che il ſolo lavorar de' ritratti nol poteva porre nel numero degli altri eccellenti Pittori , riſolſeſi di voler fare delle fto . sie , e tavole d'altare . E dipinſe per li Signori Colonneſi in S. Gio: Laterano, ſottu il tabernacolo delle reliquie ſopra l'altare, una S.Maria Maddalena , e per di dietro Papa Martino V. ginocchione . Di poi lavorò per lo Marcheſe di Riano un quadro d'altare alli Cappucci ni , dentrovi la Madonna ſopra la Luna con Angioli , da baſſo S. Andrea Ap poſtolo , S. Caterina della Rota , S. Chiara , e S. Franceſco , che tiene la inano ſopra la ſpalla del figliuolo del Marcheſe ritratto del naturale , opera in vero bella con bonillina maniera condotta . Ora credo , che queſto quadro ſia ap. preſſo il Signor Duca di Ceri , nepote di quel Marcheſe di Riano . Similmente dipinſe in S. Silveſtro a monte Cavallo per li Signori Bandini in una cappella da loro fabbricata un quadro grande ſopra le lava gre , entrovi l'Afiunzione della Beatiſlima Verginecon quantità di Angeli , ed alcuni ritratti del vita . GIACOMO DEL DUCA . SI del vivo molto belli , e ſotto vi ſono i dodici Appoftoli con diverſe attitudi. ni , con gran diligenza , e vaghiſſimi colori di azzurri oltramarini finiilimi, come anche di altri colori , ne' quali aſſai premeva , nobilmente condotta , efinita : in fatti è opera di valente maeſtro ; ed ha moſtrato , che non ſolo por tavaf bene ne' ritratti , ma ancora neil'iſtorie . Fece il medeſimo per Santa Caterina alli Funart una tavola d’un'altra Affunta con gli Appoftoli, ora pon affatto compita ; credo , fer difetto di Non tralaſcerd nella Chieſa del Padri dell'Oratorio la prima cappella a man diritta , dove ſta del ſuo ſopra l'altare un Crocifiſſo con la Madonna , S. Giovanni , e S. Maddalena ad oglio affai ben dipinta . E nel Tempio del Gesù dentro la ſeconda cappella a man diritta evvi un Criſto morto.in braccio alla Madre molto felicemente da lui figurato . E ftae vano nella cappella degli Angeli ſopra l'altare alcuni d'eſſi angeli in piede affai belli ; ma perchè erano ritratti dal naturale , rappreſentanti diverſe per fone da tutti conoſciute , per cancellare lo ſcandalo , furono tolti via ; ed eran sì belli , che parevano ſpirar vita , e moto . Nel tempio d'Araceli alla cappella del Sacramento il ritratto del P. Mara cellino è di Scipione . Ed ha fatto diyer Gi quadri privati a varj Principi , e ad altri , che per bre vità trapaſſo . Scipione era di belliftinio aſpetto , e moſtrava ſembianze di Principe , e faceaſi ben pagare le ſue opere , e con gran riputazione tenevale , Mori giova. ne nel fiore della ſua età di 32. anni , di dolori colici sì crudeli , che rivol . toffegli il budello , e fu neceilità morire , ſenza trovarvi rimedio . Diſpiacque a tutta Roma il fine della vita di uomo si onorato , poich'era anato da tutti . Ben'egli è vero , che ebbe alcuno ſdegno con Federigo Zucchero per cagione di pittura , e non volle più venire all'Accademia in S. Luca , dove anch'eſſo avea il ſuo preteſto di preminenza , come de' primiprofeffori di sì nobil'arte . E la ſua effigie miraſi tra quelli , che nella Chieſa di S. Spirito in Sallia ( come abbiamo detto ) furono da Jacopo Zucchi al vivo ritratti . Vita di Giacomo del Duca , Scultore , ed Architetto . Fli 11 anche in quel tempo Giacomo del Duca Siciliano allievo del Buonarroa ti . Queſt' uomo era Scultore , ed Architetto ; ma poco qui in Roma eſercitoffi . Solo alla memoria ricorremi il bel dipofito in S. Gio: Laterano vi. cino alla porta , che va a S. Croce , della Signora Elena Savelli , fatto di me. tallo con ſuo ornamento , e ritratto del naturale , e vi ſono tre tondi : in uno il Criſto riſuſcitato ; e nell'altro un'Angelo , che ſuona una tromba , afiai bela lo ; e da baffo nel terzo vi ſi veggono diverſi morti divenuti potomie , ed ofa ture ; e ſono ſopra ogni lode eſquiſiti della gran maniera del Buonarroti : che quando egli non aveſſe fatto altro in ſua vita , queſta opera { clo il faceva im. G 2 mois > GIACOMO DEL DICA: mortale , Il'getto fu di Lodovico del Duca (uo fratello , il quale gettò anche il nobiltabernacolo nella cappella Siſta in S. Maria Maggiore ; e parimente fece altri belliſſini getti . Fu Giacomo del Duca Architetto , e fabbrico molte coſe , ed alcune qui in Roma ne operd ; ed ebbe occaſione di moſtrar l'eccellenza del ſuo vas lore . E' diſegno da lui incominciato il giardino del Cardinal Pio dietro il tem , pio della Pace . Architettò anche quello de' Signori Mattei nel rnonte Celio , E l'altro de' Signori Strozzi a monte Mario . Fece in queſta Citta la lanterna della cupola della Madonna di Loreto al foro Trajano di molto arti6icio adorna . Ed anche le porte laterali poſſono eſſer ſua opera ; poichè in effe vi ſi ſcorge non so che di grandezza del ſuo Maeſtro Buonarroti : la chieſa però è diſegno d'Antonio da S.Gallo . E la Chieſa delli Cruciferi alla fontana di Trevi è ſuo modello molto vago . Come parimente la porta della Città di Roma ' a S. Gio: Laterano è ſua incomparabile architettura . Riſtorò per entro nel 1582. ia devota Chieſa di S. Maria Imperadrice e fuori vi fece la porta , che ſta su la via , che conduce a S. Ciovanni La, terano . Fu egli architettore del Popolo Romano , e d'ordine del Senato fece con l'uo diſegno il ſuffitto intagliato con belliflime iſtorie della prima ſala de' Con ſervatori in Campidoglio ; ed in eſſa ripole il fimulacro di inarmo del Ponte fice Leone X. che ſta a ſedere , ed ha degna inſcrizione. Ed in queſta la la la finefțra grande di travertino , che di fuori riſponde nel mezzo della facciata di Michelagnolo , con bizzarra invenzione , fu da lui formata , e compita . Nella Sala del Senatore l'adornamento del nicchio , dove ſta la ftatua di Papa Gregorio XIll . è ſuo diſegno . Fu limilmente Giacomo Architetto del Cardinale Aleſſandro Farnere ; ſervillo in diverſi luoghi , e ſpezialmente a Caprarola fecevi molte coſe degne di memoria ; e le ſue architetture furono ingegnoſe , e di ſpiriti gagliarde. Poi fu chiamato a Palermo ſua Patria , ed ivi ſi diede ad eſercitar la ca zica d'Ingegnere maggiore di quella Città , e del ſuo dominio ; onde fu ca. gione , che i ſuoi emoli gli macchinarono contra per invidia , poichè una notte fu trovato morto , e non ti leppe mai chi ammazzato l'aveffe ; ed in tal guiſa fini per mano di craditori la vita , Quefto galantuomoera molto virtuoſo , e nella poeſia avea gran genio , o belle otcave ſentenzioſe alla Siciliana componeva . Ed il Cardinal' Aleſſandro Fargefe aſſai per le ſue buone qualità l'amaya , Vita ! 1 1 ANTONIO DE MONTI , 53 Vita di Antonio de' Monti, Pittore . L A Virtù bene ſpeſſo con l'In felicità s'accompagna ; e chi sfugge l'offefe del Tempo , e prova . Nel tempo di Papa Gregorio XIII.vi fu Antonio detto de' Monti, perchè abitava in una ſua caſa , nel Rione de' Monti su ' l canto , per andare a S. Pie tro in Vincola, ove ora ſta la fpezieria : e de' ritratti anche nominolli , poiche egli , in far de’ritratti , la ſua opera impiegava , e si bene in tele li riporta va , che il pietoſo Gregorio XIII. acciocchè queſto pover’uomo il faceffe fimi le , e ne acquiſtaffe credito , e guadagno per se , e per la fua famiglia , li con tentò di ſtar fermoall'opere di Antonio , e dargli agio a poterlo ottimamente ritrarre dei naturale , come egli con ogni eſquiſita diligenza fece ; onde tutti volevano il ritratto del Papa d'Antonio de' Monti . Acquiſtò egli per ciò , buon nome , ed anche guadagno di ragionevol fomma di danari ; e li andava trattenendo in far ritratti di varie forti , ed affai fimili del vivo li rapportaya , e diligentemente terminavali con buona manieraE per cid fare non intrapreſe mai opera , che nel pabblico dal ſuo inſti. tuto de' ritratti il diſtornaſſe . Finalmente nel Pontificato di Siſto V. uſciva egli di caſa una mattina per fuoi affari , quand'ecco allo'mproviſo gli fu addoffo un bufalo daile compagne , e dal cuſtode fuggita ; getto queſta il miſero per terra , e per effer'egli podagro lo , non avendo forza da ciaverfi , nè accorrendovi alcuno , che l'ajutaſſe. , il feroce animale ſe'l iniſe ſotto , e tanto lo peſtd , che rotto , e franto dalle gravi percoffe l'infelice in pochi giorni finì la vita . Diſpiacque a tutti la diſgrazia di Antonio de' Monti ; e ne ſentirono gran dolore i profeſſoridel diſegno . In età di cinquanta anni in circa tra muto queſta vita con l'altra , e ſotto il Papato di Silto V. ebbeſepoltura . Vita di F. Egnazio Danti . F " U Giulio Danti Perugino , ed ebbe tre figliuoli : l'uno chiamoffi Vin cenzio , che dall'artedell'Orefice , per effet di genio univerſale , diedeſi a ſtudiare neldiſegno , indi a gettar figure di bronzo , poſcia a ſcolpire , co me altresì alle fabbriche , e aile fortificazioni, e di componimenti di poeſia anche fu intendente . L'altro fratello nominoil Girolamo , era buon dile . gnatore , e nella pittura diede grande ſperanza di se . E il terzo fu Egnazio , che ancor'effo ne primi anni atteſe all'arte del diſegno , indi alla proſpetti va , e poi abbandonando il ſecolo , profeſsò la Religione Domenicana . Tra le altre ſue virtù fu eccellentiſſimo Matematico , e Coſmografo ; ed in ciò ſervi il gran Duca Colimo di Toſcana ; e traducendo la sfera di Proclo Liceo , l’ar ricchi con le ſue annotazioni , e con l'uſo della sfera . E fu anche Matematia co dello ftudio di Bologna . E Gre 54 F. EGNAZIO DANTI. E Gregorio XIII. Sommo Pontefice volendo in una parte del Palazzo Vaz ticano rapportare in colori su le mura le parti dell'Italia , eleſſe a tal'opera Maeſtro Egnazio Danti in cid (opra gli altri eininente , ed era qui in Roma ſuo Matematico . Maeſtro Danti fra adornamenti di fucchi , e di pitture ( come dal Muziano era ſtato diſegnato) in una Calleria diviſe tutte le Povincie d'Italia , e tra gli altri Artefici , a cui egli i lavori diviſava, fu il ſuo propio fratello Ana tonio, che nel principio , che ſi cominciò queſta Galleria , ajutò co' ſuoi co lori le fatiche di F. Egnazio , ed in quella alcune figure il detto Antonio di. pinſe , al quale , perchè in età giovanile ſenemorì, F. Egnazio fece fare una ſepoltura di marmo con la teſta di queſto ſuo fratello diligentemente da Valerio Cioli (colpita Seguì intanto Maeſtro Danti il lavoro della Galleria , ove con grandiſſie ma accuratezza , e pratica è ritratta la vecchia , e la nuova Italia , ed in certi luoghi ivi dipinte ſono l'armed'alcuni Pontefici, ſotto i quali quei luo. ghi furon ricuperati alla Chieſa : e giunta al fine ha potuto sì ingegnoſa ope . ra , e mirabil fatica , benchè ſola , fare a' pofteri chiara , ed immortale la fa ma di sì gran Maeſtro , il quale fu molto amatore de' Virtuoli ; e a Papa Gregorio XIII, fece conoſcer le virtù di Giuſeppe Ceſare da Arpino Cavaliere di Criſto , e poi dell'abito di S. Michele . E grandemente i Principi differiva , no all'intelligenza , e al giudicio di lui . Fu egli della pittura intendente , ed aveva un bel libro di diſegni , che era di tutti i valentuomini dell'arte . Scriffe con diligenza la vita di Jacopo Barozzi da Vignola gran proſpetti vo , ed architetto ; e al libro, che queſti fece delle due regole della proſpete tiva , egli le dichiarazioni , e le dimoſtrazioniaggiunſe . Fu ultimamente nell'anno della ſalute Criſtiana 1683. per le ſue gran virtù fatto dal Papa Veſcovo d’Alatri . Ma poi ſotto il Pontefice Siſto V : mancò di vita , meritevole d'ogni lode . Il Fine della Seconda Giornata , JER: OPERE DI PAPA CLEMENTE VIII. ss TERZA GIORNATA. DI A L 0 G 0 . FORESTIERE , E GENTILUOMO ROMANO Gent. En venuta V.S. Appunto or’ora io ſono arrivato ; e perchè ella abbia compita ſoddisfazione , voglio , che determiniamo quello , di che ſi ha in queſta giornata a ragionare . For. V.S. fia la ben trovata . Ella potrà eleggere il ſogo getto , come le pare : che a mefarà grato tutto quello , che V. S. comanderà . Gent Ho penſato , che diſcorriamo del Pontefice Clemente VIII. poichè di Papa Vrbano VII. di Gregorio XIV . e d’Innocenzio IX. non ho io co la , che dire circa la pittura , ſcultura , ed architettura : perchè non lungo tempo viſfero , e non intrapreſero in queſta profeſſione a far'opere meinorande ; e però mi lia lecito ragionare d'alcune coſe di Clemen te Vill , nel cui Pontificato furono fatti lavori degni di memoria , come in breve racconto ſono per narrarle . For. La dica pur quello , che le piace : ch'io farò con attenzione ad aſcolo tarla . Gent. per Opere di Papa Clemente VIII. Lemente VIII . Fiorentino della nobile Famiglia Aldobrandioa fu prudentiffimo , e ſapientiſſimo Pontefice , amatore di queſta vir. tù ; ma non potendo mettere in eſecuzione la ſua buona volontà per diverſi accidenti , che nel tempo ſuo nacquero , biſognò applicare il penſiero ad altre cole di maggior portata . L'una fu la guerra d'lingheria contra il Turco , pernico comune . L'altra l'aggiuſtare le differenze fra le due potentiſſimeCoa rone , il che la ſua gran pietà avvenne , poichè non ſi può ridire , quante orazioni egli fece , per terminare accordo si importante a tutta la Religione Criſtiana ; e per luo ordine con queſta occafione fu introdotta l'uſanza delle quarant'ore continue in Roma . L'altra è , che ſuccefle la morte del Duca di Ferrara , ond'egli mandò per ricuperare quella città alla Sede Appoſtolica . Ed ultimamente andd egli in perſona, per iſt abilire l'aggiuſtamento del tutto , e prenderne il poffeffo . E dopo il ſuo ritorno con miſerabil danno Roma per l'accreſcimento del Tevere pati eſtrema , e non più rammentata inondazio de . E nondimeno il magnanimo Pontefice ebbe la mira al bene , ed onor pubblico ; ed amando la virtù del diſegno , e ciò , che da queſto dipende , fe ce far diverle , e memorabili coſe . E per Š6 VITA DI PAPA: E per ſua prima opera diede compimento alla fabbrica principiata da sia fo V. in Vaticano , e riducendo quel Palagio a buon termine , l'adornò , ed abbellillo , come ora ſi vede , e lo nobilità con la mirabil ſala Clementina d'eſquiſite pitture arricchita , le quali ſono per la maggior parte di lingolari proſpective , e fecele Gio: Alberti dal Borgo S. Sepolcro , pitcore valente , ma nelle proſpettive eccellentiſſimo, oltre le quali viſono iſtorie della vita di S. Clemente Papa , e diverfe virtù , il tutto a freſco da varj pittori lavorato con incroſtatura di marmo , e con bel pavimento ricco di miſti . Accanto a queſta è la ſala , dove alcune volte ſi ſuole far Conciforo di vaghiſſimo fregia adorna , con diverſi Santi , diſegno di Gio: Alberti ; li paeſ lon di mano di Paolo Brillo Fiammingo , e fonci altre ſtanze contigue a queſta con fregi, e nella ſala v'è ricchiſſimo ſoffitto indorato . Di fuo ordine qui nella Minerva abbiamo una bella cappella fabbricata in memoria di fuo Padre , e di ſua Madre , che fu diCaſa Deti , e vi ſono le loro ftatue intere agiacere dimarmo , con vaghiſlimiornamenti dipietre ,e fianvi altri depoſiti de'ſuoi maggiori con diverſe ſtatue di varj Santi ſuoi devo ti , ove è ricco pavimento di miſti fabbricato , e ſopra la volta avvi una pro fpettiva con puttini , e con altre figure a buon freſco dipinte da Cherubino Alberti dal Borgo . E l'altare ha un quadro ad oglio figurato , entrovi la ſto ria , quando N.Signore dopo la cena comunico gli Appoftoli di mano di Fe. derigo Baroccida Vrbino . E parimente in queſta Chieſa della Minerva il Pone tefice fe porre il monumento del Cardinale Aleſſandrino con la ſtatua a giace re , e altre figure , adorno , e nobile con fua inſcrizione , il quale ſta appreſſo la porticella , che guida al Collegio Romano . E l'altro è quello del Cavalier Pucci Fiorentino Generale delle Galee Pontificie con ſuo ritratto di marmo, con vaghiſſimo lavoro di milti , e ſua inſcrizione, e ſta accanto alla cappella di S. Tommaſo d'Aquino . Da lui ſon riſaurate le cappellette di S. Cio: Batiſta , ed Evangeliſta in S. Gio. in Fonte ; e di pitture , e d'oro le adornò , e fece porre in una la free tua di metallo del Santo Evangeliſta ; come altresì le nobilità di pitture, lavo si di diverſi valentuomini . Non tralaſcerò , che rifece la Sagreftia di belliNimi credenzoni di noce adorna , e la ſua volta ha proſpettive dipinte da Gio: Alberti , e le figure ſono di Cherubino ſuo fratello ; ma le due facciate con le ſtorie di S. Clemente fu . sono da Agoſtino Ciampelli Fiorentino formate. E fuori su la porta ha con degna memoria della ſua magnificenza belliſſimo buſto di metallo , opera di Giacomo Laurenziano . Con l'occaſione dell'anno fanto 1600. il Sommo Pontefice diede gran Compimento alla nave , che attraverſa la Croce di S. Gio: Laterano , ed in faccia alla porta della Chieſa vi collocò un prezioſo Ciborio con quattro colon ne di metallo dorato , rette di un pezzo , gettate co'l ſuo frontiſpizio , e fini nienti tutti di metallo dorato , che a riguardarlo induce ftupore ; e dentro Quefto ciborio v'è un'altare di marmi nobiliffimo con colonne , e milti , e fini, menti CLEMEN TE VIII. 57 menti riccamente compito . E dentro a queſto ornamento è poſto un taberna, colo , dove ſta il Santiſſimo Sacramento , ed è fabbricato di metallo e lavo rato di gioie , e di pietre prezioſe con diverſe figure di metallo dorato , opera di Pompeo Targone Romano Ingegnere , ed Architetto . Di ſopra l'altare vi le vede una ſtoria della cena del poftro Redentore con li ſuoi Appoſtoli d'argento con gioje , e con due Angeli grandi di metallo , che la reggono , ed intorno alla cappella ſon vi quattro grandi ſtatue co' ſuoi ornamenti di marmo , e ſopra d'etri quattro iſtoriette del teſtamento vecchio , che alludono al Santill mo Sa cramento di baforilievo , con bel payimento , e con vaga balauſtrata tutta di marmo, sicca . Sopra la porta dell'iſteſa'Baſilica in queſta traverſa poſe un nobilillimo organo mirabilmente intagliato , tutto mefo ad oro , opera di Gio: Batiſta Montano Milaneſe , ſcultore di legname , ed Architetto ; e queſto poſa ſopra due colonne di marmo gialle di genciltilima pulitura con ſua cornice , ed altri finimenti di marmo , ed intorno alla porta vi ſtanno diverſi trofei di mutici ſtrumenti con due Profeti, che ſuonano , tutti di marmo . E parimente in . torno alla traverſa è vaghiſfima incroſtatura di marmi miſti con diverſi Angeli in piedi di marmo , e feſtoni di metallo aff'airicchi . Ed in terra vi ſta belliſe fimo pavimento . Le facciate dipinte a freſco hanno le ſtorie dell'Imperadore Coſtantino il Grande di mano di varimaeſtri , come a ſuo luogo fi dicà . E ſopra e vvi un bel ſoffitto tutto d'intaglio con diverſe figure , ed armeegregiamente indora to . E Papa Clemente Vill . di ſua propia peſa fece queſta opera ; ed aveva animo di adornare tutta la Baſilica , ma dalla lunghezza del Cavalier Giuſep pe d’Arpino , che al lavoro ſoprantendeva , infaſtidito , più oltre non leguì si laudevole impreſa . Ragione è anche di ſoggiugnere , che egli riſtaurd l'organo di S. Maria Maggiore , e rincontro di eflo adorno per la parte di ſopra il monumento del Pontefice Niccolò IV. nel qual tempo il Cardinal Pinello riſarcì la nave di mezzo , e ſopra la porta principale per entro vi fece alzare una grand'arıne di Clemente VIII. Si edificò con ſuo ordine la Chieſa di S. Ceſareo vicino a quella di S. Si Ao tutta di buone dipinture , e d'altri abbellimenti col ſuo campanile adorna e diella per titolo ad uno de ' ſuoi Nipoti . Papa Clemente Vill. con la ſua devota pieti fece fare una belliſima care ſa d'argento lavorata , e con le ſue propie mani collocov vi il corpo della glo rioſa Cecilia Vergine , e MartireRomana , e nella confeífione di quella Chies ſa fu ripofta a compiacimento , e grazia del Cardinal S. Cecilia Paolo Emilia Sfondrato titolare di eſſa , il quale illuſtrò quel luogo , rinnovò le picture anti che , e adornò l'altar maggiore di bellillimi marmi , di mili , di metalli dorati , e di ricchillima balauſtrata con pavimento ſuperbo , ed intorno cane delieri d'argento , e lampane, che delcontinuo ardono . E rocco l'altare ſtave vi una ſtatua di marmo coricata della Santa di mano di Stefano Maderno ; e la H par? 58 PELLEGRINO DA BOLOGNA'. parte ſegreta della Confellione con pitture , miſti , ed altri vaghillimi fregi uobilitd . Illuſtrò tutti gli altasi della Chieſa con belli ornamenti di marmi , e di moderne pitture , comealtresì il bagno della $. Vergine , e finalmente d'ogni fuo bene laſciò erede sì devoto luogo . Ereſfe il Pontefice Clemente il Collegio degli Scozzeſi con buona abita zione in capo alle caſe , dirimpetto oggi al Palazzo de' Signori Barberini , e laſciò loro il vitto . Come anche fondò il Collegio Clementino a piazza Nicoſia , del quale hanno cura i Padri Somaſchi di S. Biagio a monte Citorio , ed aſſegnogli grane de , e nobil palagio . Fabbricò parte del palazzo di monte Cavallo , ove abbelli il giardino, e vi fece diverle fontane , tra le quali è nobiliffima quella nel nicchione ſotto il cortile con diverſe invenzioni , ornata con (polveri , e muſaici , ed un'orga no , che prende fiato per forza d'acque, e vi ſuonano diverſi regiſtri , vaghez. za degna di grandiſſimo Pontefice . Fu lotto lui abbellita la facciata di mezzo del palazzo di Campidoglio , dove ſono le ſcale , ed è tutta adorna . E fece fare i fondajenti per l'altra parte del Palazzo verſo Araceli , e ne fu l'architetto Girolano Rinaldi Romano , e lo voleva edificare conforme a quello , che rincontro ſi vede di Michelagnolo Buonarroti , in quel lito , dov'è poſta la fontana di Marforio con belli adornamenti fatei da Giacomo della Porta Il medeſiino Pontefice ricompoſe , e con bel diſegno raggiunt la fonte su la piazza di S. Maria in Traſtevere , ed operò molte altre cole , che per non effer lungo , le mando ſotto lilenzio ; ed ora de' noſtri l'rofeflori , ſe V. S. fi contenta , alquanto diſcorriamo. For. lo ho avuto grandiſſimo guſto d'avere inteſa la Sapienza , o magnificenza di queſto Sommo Pontefice . Però V.S.potrà dar principio al ragionamento de' Maeſtri del diſegno , che fotto Clemente paſarono all'altra vita . Vita di Pellegrino da Bologna , Pittore , ed Architetto . Ellegrino Pellegrini da una terra dello ſtato di Milano trafre la ſua orig . ne , benchè Bologneſe egli foſſe ſoprannomato; e daprincipio nell'arte del diſegno fu egli giudicato di bell'ingegno , e grand'eſpettazione. In Bolo gna atteſe a diſegnare le opere del Valari . Indi venne a Roma nel 1547. a rin trarre le coſe più notabili di effa , ed alcune opere lavorò nell'abitazione di Caſtel S. Angelo , ed in particolare nella ſala fece quel belliſſimo Angelo Mi chele in faccia , aſſai piaciuto , e con gran maeſtria compito . Dentro la Chieſa di S. Luigi de’ Franceſi nella cappella di S. Dionigi conduſſe della volta una ſtoria d'una barcaglia , a freſco con buona maniera fi gurata . Alla 1 1 PELLEGRINO DÅ BOLOGNA: ؟ و Alla Trinità de' Monti nella cappella della Rovere dipinſe la volta in compagnia di Marco da Siena co' cartoni di Daniello da Volterra . Fuori della porta del Popolo alla man diritta su l'alto nella vigna , che era allora di Monſignor Poggio , dipinſe con diligenza in una facciata alcune figure ; ma per di dentro poi colorì tutta la loggia , che volta verſo la viſta del Tevere , e fu bello , e grazioſo lavoro . Nel vicolo tra'l Pellegrino , e Parione , clie di Savelli diceſi , in un cor tile egregiamente operò una facciata parte colorita , e parte di chiaro oſcuro con altre figure nobilmente condotta . Sotto il Pontefice Giulio III . in Belvedere dipinfe un'Arme grande con due figure intorno ad una porta , che entra in ceste ſtanze , dove ſono alcuni fregi belliilimi di mano di Pellegrini . E fuori della porta del Popolo nella Chieſa di S. Andrea dal Papa edifi cata vi fece un S. Pietro , ed un S. Andrea molto lodati , ed ora per l'inonda zione del Tevere , che gli ha guaſti , non vi è reftato altro , che nella mezza luna ſopra il quadro dell'altare alcuni puttini , e feſtoni nel muro a freſco dipinti. E molti diſegni del ſuo per tutto girano con gran ſua lode . Tornò in Bologna , poſcia andò a Loreto , indi in Ancona , ed ogridi acquiſtando , e creſcendo nella profeflione, tra l'altre belle opere vi dipinte la famoſiſſima loggia de ' Mercatanti , ed in queſto lavoro imitando la maniera di Michelagnolo Buonarroti, tanto avanzoffi , che ſuperò infin l'eſpettazione di se medegmo , e d'altrui . Quivi diedeli all'Architettura , e alla fortificazione . Indi trasferiffi a Milano , e fervendo S. Carlo Borromeo fabbricogli il palagio della Sapienza • Poſcia andato a Ferrara diedeli di nuovo alla ſua profeflione della pittura . Ma ritornando a Milano in quella nobil cietà fu architettore della gran fabbrica del Duomo . E ſtando a quella carica , come anche dichiarato ingegnere maggiore di quello Stato , fu chiamato in Spagna dal Re Filippo II. per dipingere all’Eſcu siale , dove avea operato Federigo Zucchero da Vrbino : andovvi Pellegri-, no , e vi fu ben veduto da quella Maeſtà ; e dicono rifaceffe tutte le opere, che già Federigo dipinte avea . Diede egli a quel Re gran foddisfazione , a finito che ebbe il lavoro , fu regalato alla grande; e i più vogliono , che ne riportaffe il valore di centomila lcudi , oltre effer'onorato del titolo di Mar cheſe , e fattolo padrone di quel luogo , ov'egli su'l Milaneſe gacque ; e così Pellegrino nobiliflimamente onorò la ſua famiglia , e la profeflione . Queſto virtuoſo meritd affai non ſolo per lo ſuo valore , il quale era gran, de , maancora per la ſua gentilezza , e per le ſue buone maniere . Indi ritornoflene alla ſua carica in Milano carico d'onori , e di riccheza zę ; e dopo alcun tempo ripoſatofi paſsò da queſta a iniglior vita nel principia del Pontificato di Clemente VIll . e di ſeccaut'anni in circa con grand'accom pagnamento , e pompa nella città di Milano fu ſepolco . H 2 Vin 60 TAD DEO L AN DIN I. Vita di Taddleo Landini , Scultore . Ene venne Taddeo Landini Fiorentino a Roma nel Papato di Grego S rio XIII. ed operò alcune coſe in quel tempo . Pe di marmo una grande ſtoria di mezzo rilievo , ov'è la lavanda de' piedi fatta da Nostro Signore alli ſuoi Appoftoli , figure del naturale , e maggiori . Fu poſta nella cappella Gregoriana di S. Pietro in Vaticano , ma con occaſio ne della nuova fabbrica d'ordine del Pontefice Paolo V. fi levò , e fu collocata ſopra la porta della cappella Paolina di monte Cavallo , dove ora ſtå , e s'am mira . Fece un Tritone di marmo alla fontana di piazza Navona verſo S. Jacopo delli Spagnuoli , e dicono , che ſia il migliore degli altri . Fabbricò il modello delle quattro figurerappreſentanti giovani , che fu rono gettati di metallo , e poſti in opera nella bella fontana a piazza Mattei , dove al preſente ſtanno , e furono molto lodati , e come coſa eccellente in buon conto tenuti . Alla Minerva nel dipolito di Ambrogio Strozzi vi ſono due puttini di me tallo con fiaccole nelle mani , opera del Landini . Dentro la ſala de'Signori Conſervatori in Campidoglio diſegno , e geted la belliſſima ſtatua di bronzo di Papa Siſto V. che piega la teſta all'udienza , alza la deſtra alla benedizione , e porge il piede all'oſſequio ; belle , e degne attitudini di Sommo Pontefice . Fece diverſe coſe per particolari , delle quali , per non effer pubbliche , non farò menzione . Taddeo fu amato , e tenuto in conto da Papa Clemente VIII . e creollo fuo architetto , alla qual profellione co'l ſuo genio era atfai inclinato , ma la mala fortuna volle , che fotto Sifto V. eflendo egli andato a Fiorenza , ed ivi datori al buon tempo , vi prendeſſe così fino , e terribile mal franceſe , che poi giunto a Roma , e ſervendo Papa Clemente , il male gravemente dandogli nella teſta , sbyurollo , e'l naſo gli cadde ; onde non ardiva di comparire alla preſenza delPontefice ; e più non potendo mettere in eſecuzione cola alcuna , s'ammalò di così fatta maniera , che quaſi diſperato , mancò ne' ſuoi più be gli anni , e con diſpiacere di tutti ne' prioni anni di Clemente VIII. qui in Roma terminò l'opere , e la vita . ܪ Vita di Franceſco Bafano , Pittore . ri , ebbe per ſuo figliuolo Franceſco , a cui egli inſegnò la ſua bella maniera di dipingere , e l'invid con gran vantaggio nella ſtrada della virsù paterna . Franceſco nell'età ſua giovanile in vari luoghi dipioſe ; e da luoi lavori siportò affai di fama , e di ftima . Mano SANT I TITI . 61 Mandò egli da Vinegia in Roma , mentre Siſto V.era gran. Paflore delle anime , e reggeva la Chiela di Dio , un quadro grande ad oglio dipinto in teia atrai oſcuro , e fu poſto nella Chieſa di S. Luigi de ' Franceſi ſopra l'altar mag giore , rappreſentante l’Affunzione della Vergine Madre al Cielo con una gloria d'Angeli , e di puttini , e da baſſo ſtanvi gli Appoftoli intorno al ſepol. cro della Regina de' Tommi cori ; e ſon figure maggiori del vivo , dipintura gagliarda alla Veneziana , affai piaciuta . Vi ſono ancora due altri quadri dalle bande con due Sanci Re di Francia , parimente ad oglio formati , alai grandi , e dell'iſtella maniera condotti . Nel Pontificato poi di Clemente VIII . puſ da Vinegia Franceſco Ponte da Baffano maodò anche del ſuo un'altro quadretto d'altare per la Chieſa del Gesù , ed è poſto nella terza cappella a mano inanca , dentrovi la Santiſlima Trinità con li Santi , e Sante delParadiſo , con grand'amore , e diligenza ope , sato , edalli profeffori del diſegno ne riportò molta lode . Franceſco in Vinegia ha lavorate coſe famogilime , come anche fece il Sereniffimo Carlo Duca di Savoja , ed altresì per la città di Fiorenza , e quali per tutte le parti principali del Mondo ; e nel colorire poſe molto fudio . il Padre ebbe gran genio a formate animali , e il figlio buona actitudine a figurare uomini. Poi nel Pontificato dell'iſteffo Clemente , eſſendo di buona età , par sò il Baffano all'altra vita , e nella ſua profeffione all'altezza della ſua glo. ria ; ſeblen dicono , che per difetto di mente da una fineſtra egli G preci, pitaſſe : Vita di Santi Titi , Pittore , Anti ebbe i ſvoi maggiori dal Borgo San Sepolcro , e furono di onorevole famiglia , e ſuo Padre noininoiſi Tito Titi į maegli fu allevato , ed appa . sd le vircudi nella città di Fiorenza . Da Baſtiano di Montecarlo ebbe i prin . cipj del diſeguo ; ed Agnolo Bronzino nell'arte della pittura l'introdulle , è molti avvertimenti nella ſua profellione ebbe dal famoſilliino diſegnatore , e fcultore Baccio Bandinelli , ficchè in età di 22. anni , come fonte accreſciuto da molti rivi li riſolle di venire al mare di queſta Patria , la quale è delle buo. ne arti l'unica perfezione . Per lo Cardinal Bernardo Salviati Fiorentino alla Longara figurò nella cappella di quel palagio , ove ſono opere di Franceſco delSalviaci , alcuni Appoftoli in freſco , e ſopra la volta iſtorie , e nella facciata un Criſto ſu la Croce confitto . Foi ſotto il Pontefice Pio IV. nel boſchetto di Belvedere ſopra una ſcala a Jumaca in una volta colorì la ſtoria della Vigna ; ed in una ſtanza vicina l'Aſſunzione di N. Donna con altre ſtorie ſacre ; e tra fucchimefli ad oro vi fece belle grocteſche : Ma .62 Ġ IA COMOROCCA. Ma nella ſala maggiore avvi alcune iſtorie grandi preſto quelle di Niccos lao Pomarancio , e molto bene vi li porto . Indi fatto pratico pittore , e bene intendente delle coſe del diſegno, a Fica senza ritornoſſene , e vioperò molte , e belle coſe nell'eſequie del Buonarroci ; nelle nozze della Principeſſa , e per Paolo Giordano I. Oilino Duca di Braca ciano ; e come molto alle coſe ſacre il ſuo genio inclinava , così le Chieſe ifua sono di molte ſue opere grandemente illuftrate . Sotto Papa Clemente VIII . Fiorentino inandd egli da Fiorenza unatavou la dipinta ad oglio , entrovi S. Girolamo Dottore della Chieſa Latina inginoc chione avanti un Crocififfo , ed in aria due virtù con ſuo paeſe , e figurine , e fu poſto nella Chieſa di S. Gio: della nazione Fiorentina nella terza cappella a anan diritta , a detto S. Girolamo dedicata . Fece anch'egli molto bene i ritratti , e le ſue dipinture si da tutti erano richieſte , che delle ſue opere ne ſono ripiene le parti più principali dell’Eus sopa . Era nelle ſue core offervante della ſtoria , oneſto , e il tutto con artiścio bene accomodava ; ed uſava buone proſpettive , e paeſi . E nella ſua cara Fiorenza continuamente operando , giunto ad età affai vecchia , ſene morì con n: olta ſua fama , Ed ha laſciato dopo dise famoli allievi negli artifici della pittura . Vita di Ciacomo Rocca , Pittore . DA Aniello Ricciarelli da Volterra fu gran valentuomo , e di lui Giorgio Vaſari, ed il Borghini hanno fatto memoria ; ebbe egli molti allievi , e tra quelli fu Giacomo Rocca Romano , il quale alcune poche coſe di pit tura operò , benchè affai delli diſegni, e delle fatiche del ſuo Maeſtro ſi vas lelle , Queſt'uomo ne' ſuoi lavori era freddo , e la natura a nobili penſieri non lo ſolltyava , ma ſolo il chiamava alle fatiche , e come ſi vede nelle ſue dipin. ture , era di poco gulo ; e faceva egli , come talvolta avvenir ſuole di uno , che abbia ereditato belliflima libreria , che di quella nobil viſta compiacen doli ,2. poco , o nulla di frutto da quella prende , o per non voler'operare , o per non aver talento , ſicchè dalla gran copia de' libri molta vergogna n’acquiſta ; così fer l'appunto a Giacomo Rocca avvenne ' , al quale laſcid Daniello belo lillimi diſegni non ſolo de' ſuoi , ma anche di quelli di Michelagnolo Buo. narroti , i quali egli a tutti per maraviglia moſtrava . E dalla viſta di queſti grand’utile appreſe , e molto guſto il Cavalier Giuſeppe Celari da Arpino , quando era giovane , ed in diverſi lavori , che da Giacomo Rocca prendeva a fare , n'ebbe ajuto ; e tra gli altri quadri fu la decollazione dell'Appoſtolo S. Paolo , che ora nella Chieſa diS. Carlo de Catinari a man diritta lopra l'al tare della Crociata , che traverſa, ritrovali , che dal Rocca ad oglio fu princi , piata , e poi dal Cavalier Giuſeppe allora giovanetto terminolli . E limil

NICCOLO 63 D'AR AS. E ſimilmente un'altro quadro , entrovi la Trinità con alcuni Santi , che ſta nella Sagretia degli Orfanelli,ad oglio parimente colorito .. Giacomo dipinſe nella Chieſa della Madonna degli Angeli: alle Terme Diocleziane nella prima Cappella alla man dicitra de Signuri Cevoli , rice. chillimi Banchieri diquei tempi , a N. Signore , che pati per noſtro bene ,, dedicata , ſopra il cui altare è un Grocififfo con S. Girolamo , e'l ritratto di Girolamo Cevoli ad oglio dipinto : ſonvi da’ lati due ſtorie grandi della Pace fione del Redentore in freſco , e la volta con varie ſtorie pur della Paſſio .. ne a freſco formata , e con varj (compartimenti di ſtucchi; ma la pittura per la ſua durezza non molto felicemente riuſcì , e poco guſto a’ profeffori diede . Fece per S. Agaca a Montemagnanapoli la tribuna col marcirio di quella Santa ; ma la pittura , per farvi nuova fabbrica , è ſtata guaſta . Il medeſimo per li signoriCevoli nel lor palagio di ſtrada Giulia: operd tutte le facciate , che guardano verſo il Tevere lavorate di granito con gran numero di figure ; ma vi li ſcorge la ſua maniera , benchè li prevaleſſe delli diſegni di Daniello ,, e d'altri , ed in quei lavori metteſſe. in opera diverſi pits tori , poichè da se ſteſſo poco atto a farli ſi. ſcorgeva .. Giacomo Rocca poco fece , perchè la ſua pintura non dava guſto , ed anche di faticarſi poco curava , poichè comodo ritrovavali , e della bella viſta de' ſuoi diſegni folamence ſi palceva , i quali da? profeffori erano ſpeſſo veduti , e da'foreſtieri aminirati grandemente . Poi giunto alla vecchiaja , qui nella ſua Patria ſotto Clemente VIII. ter . minò il corſo de'ſuoi giorni . Vita di Niccolò d ' Aras',, Scultore . farne para А Raffo e Città grande , e forte nell'Artois , ovvero Artelia , e da eſſa preno dono noine i panni d’Arazzo , che nelle noſtre abitazioni ſervono d'or . namento , ed Arazzerie ſono detti ; ed in quella città deila Fiandra a noftri giorni morì ( la gloria delle guerre ), il Duca Farneſe , che fu l'Aleffandro de' Romani . E da queſta venne Niccolò , della cui vita ora ſiamo per ticolar racconto ; e di vero la Fiandra ha dato ſempre all'Europa copia di varjo e buoni ingegni , atti alla fatica , e alla pazienza deil’Arti . Attele Niccolò a reſtaurare i marini antichi , onde poco da se operò . Nella cappella Siſta a man manca della ft: cua del Pontefice Pio V. nella parte di ſopra ha un'iſtoria di bufforilievo di marmo , ove è ſcolpito il Conte di S. Fiora , che abbatte gli Eretici di quei tempi in Francia . Formò la ſtatua di Marc’Antonio Colonna per la Santa Chieſa Generale dell'Armata Navale , che andava in Cainpidoglio in teſtimonio del valor Roo mano , ed ora è in mano degli Eccellentiilimisignori Colonneſi . Dentro la Baſilica di S. Gio: Laterano ha fatto un'Angelo su per que? muri incroftati della Traverſa . E ſotto il nobiliflimo Ciborio vi ha fabbricato 64 MARTINO L INGHI! anche una fatua di marmo , che Melchiſedech ( ne'tempi di Abramo) Redi Solime , e Sacerdote dell'altiſſimo Dio rappreſenta ; e per di ſopra ha la ſtoria di baſſorilievo parimente in marmo , con diligenza condotta . Fece anche coſtui in S. Maria dell'anima il dipoſito del Duca di Cleves inſieme con Egidio Fiammingo , ov'è il Duca armato in ginocchioni ſopra il frontiſpizio della caſſa ditutto rilievo all'infuori; e di füpra il muro ſtavvi il Giudicio di mezzo rilievo , nel quale è Criſto con ſua gloria in atto di gius dicare , ed Angeli con la tromba , e figure ignude , che riſuſcitano . Dalati a man diritta ſta la Religione , e dalla manca la Fede : vi ſono colonne , nice chie , frontiſpizj , ed altri belli finimenti ; e ſopra da’lati ha due puttini: poi in ciina tra le fineſtre è un quadro di baſſorilievo , ov'è Papa Gregorio XIII. che dà lo ſtocco al Duca con molte figure , opera di marmo per dilia genza di lavoro, e per diſpolizione d'arte molto bella ; e vogliono , che le migliori ftatue di marmo lavorate in quel monumento lieno ftate fatte da Niccold . E finalmente qui in Roma ſene morìnell'anno 1598. Vita di Martino Lunghi , Architetto . F U Martino Lunghi Lombardo , e per grado d'arte diverſa ( come a molet è avvenuto ) giunſe a quella , che gli diede fama , e tra degni Artefici il ripore . Da principio fu egli capo Maehro de' lavoridi inarmi, e con la prac tica , e con lo ſtudio divenne architetto , e in diverſe fabbriche fu impiegato , delle quali le più famoſe accenneremo. in tempo di Gregorio XIII. Commo Pontefice , a cui anch'egli fervi di architettura , operò nella parte del palazzo di monte Cavallo , dov'è la torre de ' venti . Riſtaurò il portico di S. Maria Maggiore ; e dicono , che dentro la Baſie lica faceffe la cappella per li Signori Ceri , a' quali in Borgo vecchio avea 10 bilmente riſarcito il palagio . E a' Duchi di Ceri l'altro lor palazzo alla fon tana di Trevi innalzd da’fondamenti, e compi . Nella Chieſa nuova edificò il di dentro di detta fabbrica , e vi fece un mo. dello di facciata , che ora nelle ſtampe è rimaſto ; ſebbene poi la facciata fu fatta da Fauſto Rugheſi da Montepulciano , e con ſuo diſegno , e modello no. bilmente compita . Architettò la cappella de’ Signori Olgiati in S. Praffede . Il palazzo del Signor Duca Altemps alla piazza dell'Apollinare è fuo raga giuſtamento ; come fu ſuo diſegno l'altro vecchio di Monte dragone a Fraſcati; e quello in Roma già del Cardinal Deza ; ed ora queſti due ultimi ſono de' Si gnori Borgheſi , da loro regiamente compici . Non tralaſcerò , che il medelimo alla Madonna di Traſtevere fece la nobil cappella del Santiſſiino Sacramento con ſua Sagreſtia per l'Eccellentilli, ma Famiglia Altemps , e allora riſarci quaſi tutta quella Chieſa . Com. EGIDIO FIAMMIN G 0 : 65 Compoſe il Ciborio di S. Bartolommeo all'Iſola con quattro colonne di porfido. La Chieſa delle Convertite' al Corlo con la facciata fu opera di Martino Lunghi. Alzò la Chieſa della Conſolazione con l'altar maggiore , e il bel princi pio della ſua facciata infino alla parte , che oggi ſi vede . Come parim ente die ſegnò , e compì la fabbrica del campanile in Campidoglio . E il pala zo del Cardinale Santa Severina su’l monte Citorio al termine , che ora li ſcorge , fu da lui condotto . E come nelle opere , così nel valore creſcendo , a'tempo del Pontefice Silto V. fece la Chieſa con la facciata di S. Girolamo a Ripetta degli Schiavoni , ed è lavoro di bella maeſtria . E il Tempietto alla Villa degli Olgiati è ſua architettura : Dicono , che ſi adoperaſſe in altre fabbriche ; ma perchè da altri furon cominciate , qui per ſue non le narreremo . Queſt'uomo morì vecchio , e laſciò più figliuoli , tra’quali uno li chiamo Onorio , che atteſe all'Architettura , di cui a ſuo luogo diremo . Vita di Egidio Fiammingo , Scultore . D Icono di Lorenzetto Lotti Fiorentino , che egli fu il primo, che qui in Roma le ſtatue antiche di marmo malconce , e rotte con diligente cura diede a racconciare a' buoni Scultori , perchè rifaceſſero ciò , che loro intera mente mancava . Onde in queſta città tutti i Signori cominciarono a reſtau . rare molte cole antiche Di queſta profeſſione , ed eſercizio fu Egidio della Riviera Fiammingo , il quale oltre il reſtaurare di queſte , nella cui arte era valentuomo , e degno di lode , e da Signori adoperato , ne operò anche da se alcune , che gli reca rono fama , ed onore . Nella Cappella Siſta diS. Maria Maggiore fece dalla banda della ſtatua di Pio V. due iſtorie di marmo di baſſorilievo , nella parte da ballo , una per la to , cioè , quando il Pontefice diede lo ſtendardo del Generalato a Marc Antoa nio Colonna contra Stlim 11. gran Signore de' Turchi; e quando diede il ba ftone del Generalato allo Sforza Conte di Santa Fiora contra gli Eretici di quei tempi nel regno della Francia . E nella facciata incontro , ove è il dipoſito del Pontefice Siſto V. vi ſcolpi due iſtorie parimente di baff rilievo di ſopra dalle bande dell'Incoronazione,cioè quando Siſto canonizzò S. Diego d'Alcalà Spagnuolo de' Frati minori di S. Fran ceſco ; e quando mandò il Cardinale Ippolito Aldobrandini, poi Clemente VIII. a ricoinporre le guerre tra’l Re Sigiímondo di Polonia , e la Cala d'Auſtria · Ed in S.Gio : Laterano ſotto il ricchiſlimo Ciborio ha fabbricato una ſtatua di marmo rappreſentante Moisè condottiere , e legislatore del popolo Ebreo , e ſopravi la ſtoria di batforilievo . I Lag 66 G I 0: Å Ľ B E R T I. Lavord anche Egidio dentro la Chieſa di S. Maria dell'Anima inſieme con Niccolò d'Aras il dipofico di Carlo Federigo , Duca di Cleves , a man manca nel coro , affai ricco dimarmo . E a mun diritta preſſo l'altar maggiore (col pì il dipofito del Cardinal’Andrea d'Auſtria , ove ſono diverſe figure pur di inarno con gran diligenza lavorate , cioè a dire la Reſurrezione di N. Si gnore di mezzo rilievo , e il Cardinale ginocchione ſopra la caſſa ; e da’ lati 1ono le ſtatue della Prudenza , e della Carità , e v'è ornamento di colonne , e di belli finimenti . Evvi poi di ſopra un frontiſpizio , ove a giacere fa la Religione , e la Fede ; e nel mezzo avvi un quadretto di mezzo rilievo con un Dio Padre . Fece altre coſe , che per brevità io tra paffo .. Era di natura allegro , ma ſu di gambe malſano per lo continuo uinore , che vi diſtillayano i dilordini del mangiare , e del bere . Ed in freſca vecchiaja ſene morì qui nella Città di Roma nell'anno del Santiſſimo Giubileo 1600. Abitava nella ſtrada del Corſo . Ebbe moglie , e figli ; ed oggi ve n'è uno , che nelle Corti degli Eminentiilimi nobilmente ſi tratta , e varj lin. guaggi polliede . Vita di Gio: Alberti dal Bcrgo , Pittoye . O Ra diremo qualche coſa di Gio: Alberti dal Borgo per le prove della ſua gran virtù meritevole d'ogni lode . Queſti fu figliuolo di Alberto Al berti dal Borgo San Sepolcro , il quale fu intagliatore dilegname affai buono . Ebbe più figli, e tra gli altri fu quefti ; e volle , che in gioventù attendere alla pittura . Venne Gio : a Roma , e in quell'età diedeſi a fudiare nelle belle opere di queſta mia Patria , licchè valentuomo divenne , ed in particolare ebbe genio a far mirabili proſpettive: onde al ſuo tempo in ciò non ebbe pari , poichè ingannano l'occhio di chi vi mira , tanto ſono con gran dolcezza dipinte , lic come può vederſi nella famofiilima Sala Cleir.entina del Palagio Vaticano, che è la più eſquilita opera , ch'egli faceſſe mai di proſpettiva ; nè si può defidera se da maggior’arte fatta . E vi ſono ancora molci putcini , e figure intorno a S. Clemente di ſuo aſſai buone , e ben colorite di nobil maniera , e malli mamente nella volta di detra Cala : e ſi veggono , quanto ſono più ben'eſpreſſe di quelle , che vi fecero Cherubino fuo fratello , ed altri , che non intendeva. no sì bene le regole della proſpettiva , coine egli faceva . Queſta grand'opera è lavorata cutca a freſco , e dalla cornice a baſſo vi ſono le ſtorie del Pontefice, + Martire Clemente ; e queſta è una delle più belle opere , che in queſto genere a’noftri tempi ſia ſtata fatta . Nella ſala vecchia de Palafrenieri in Vaticano vi ſono di ſua mano su quegli Appoſtoli varie figurine , e puttini a freſco coloriti. Dipinſe nel Vaticano alcune altre coſe , ma tra quelle la ſala vicino alla Cle FL A M M I NIO VACCA. 67 Clementina , dove ſi fa qualche volta Conciſoro ; e quivi è leggiadro fregio con diverſi Santi , e belli ſcompartimenti , e vaghipaeli . E fece anche diverse fregi nelle ſtanze a queſta vicine . Operò nella Sagreſtia di S.Gio: Laterano , da Papa Clemente VIII . rina novata , la volta tutta di proſpettive con diverſi sfordati , che la far no andare all'insù , perchè era aſſai baffa ; ed in tal guiſa pare , che s'innalzi , beniflimo aggiuſtata , e ſon vi molte figure di ſuo , tutte a bonillimo freſco dipinte , e con diverſi ornamenti afai ricchi , e putini , che ſcortano di ſotto insù , mola to vaghi , e l'opera eccelleniemente è condotta . il medeſimo in S. Gio: in Fonte adornò la cappelletta di S. Gio: Batiſta con bellillime grotteſche . Lavord in S. Silveſtro a Monte Cavallo una volta ſopra l'altar maggiore , che è la prima , dove nel mezzo miraſi uno sfondato con alcuni puttini ſopra certe menſole , che ſcortano , opera molto bella . E ſon di ſuo alcunefgure , e fuori dell'arco due Arme in ifcorto a flai ben'inteſe . Ma poco meno che non mi ſono ſcordato , che dipinſe a tempo del Pon . tefice Gregorio XIII . nel Falagio di Monte Cavallo alcune ſtanze con fregi paa rimente leggiadri , con iſcompartimenti di proſpettive , e figure , e formo fimilmente due figure ſopra la porta , che è nel cortile di quel Falagio Ponti ficio a freſco ottimamente lavorate . Gio: in compagnia di Cherubino ſuo fratello lavorò ancora di granito nel ſecondo cortile di queſto luogo , che guarda verſo Roma . Ed inoltre fece diverſe coſe per vari Perſonaggi. Finalmente s’infermd , per dipingere a freſco nelle volte , poichè tane* umido gli s'era siſtretto nella teſta , che gravemente l'abbattè , è il miſe in fondo di letto , e molti meſi dimorovvi ; ed ultimamente nel 1601 , alli 10. d'Agoſto vi morì di età di 43. anni nel vigore della vita , e nella grandezza della ſua fama sotto il Pontificato di Clemente VIII . Queſt'uomo era aſſai affabile , e di buona converſazione , e a tutti i pro feſſori diſpiacque la morte di sì gran Virtuoſo , il quale avrebbe potuto fare grandi , e inemorabili coſe , ſe infido alla vecchiaja foſſe giunto : Abbiamo il ſuo ritratto nell'Accademia . TRA opere qui Vita di Flamminio Vacca , Scultore . Ra gli altri ingegni , che Roma dal ſuo ſeno , quaſi da campodi Virtù , a benificio de poſteri ha prodotto , fu uno della farniglia Vacca , che Flamminio nominofli , e agli ſtudi della ſcultura ſi diede ; e lavorò in Roma , ſua , e mia Patria , delle quali alcune ne rammenteremo . Dentro la cappella Siſta in S. Maria Maggiore a concorrenza degli altri Artefici fece di marmo la ſtatua di S. Franceſco d'Afil , del cui ordine fu il ſommo Pontefice Silo V. Nella Chieſa detta Nuova , ovvero Oratorio de Padri della Vallicella i I 2 Della 68 TOMMASO LA II RETI. nella cappella a man diritta de' Glorieri vicino alla porta della Sagreftia veca chia vi ſono di ſuo le ftatue di marmo di S. Gio: Baciſta , e di S. Gio: Evange liſta con diligenza condotte . In S. Gio: Laterano ha tra le altre , su quei muri incroſtaci della traverſa , ſcolpita l'effigie d'un'Angelo parimente in marmoeſpreſſa . E nella cappella terza a man diritta , dentro il Tempio del Gesù , vi fi vede vn'Angelo di marmo in piedi in atto di adorazione , bel lavoro del ſuo fcarpello . In piazza Navona fece un di quelli Tritoni di marmo , che ſtanno su la fonte in atto di Conare il corno , e verfano acqua , Nella facciata della moſtra dell'acqua Felice a Termine fatta l'ordine di Papa Siſto V. feyvi un'Angelo , che ſta di ſopra , e tiene l'Arme del Pontefice . E la ſtoria del Teftamento vecchio di ballo rilievo , che ſta verſo Termini , è di fua mano . Ed operando era sì difficile nel contentarſi , che mai ne'ſuoi lavori noi fi ſoddisfaceva . Flamminio Vacca Romano affai buon virtuoſo atteſe molto a riſtorare fta . tue antiche , e per quefta cagione fabbricò poche opere da se . Ed anche andò a fiorenza per ſervigio di quell'altezza . Fu uomo ripoſaro , edibuona maniera ; era della Compagnia delli Vira tuoli di S.Giuſeppe di Terra Santa nella Rotonda . Ed in quella ha laſciato il ſuo ritratto di marmo da lui medefimo fatto ; e v'è la ſua memoria . Finalmente qui in Roma con fama di buona vita morì, mentre reggeva la Chieſa Romana il Santiilimo Pontefice Clemente VIII Fiorentino . Vita di Tommaſo Laureti , Pittore . I nazione Siciliano fu Tommaſo Laureti; e ſtando in Bologna con molta ſua riputazione a dipingere varie coſe , liccome in quella famoſillima Città li veggono , fu onorevolmente chiamato da Papa Gregorio XIII . Bolo gneſe in Roma a dipinger la volta della ſala di Coſtantino , per la morte del Pontefice Clemente vii, e per la diſavventura di quei malvagi tempi reftata imperfetta . Venuto a Roma fu nobilinente accoito in Palazzo , e buona provviſions aſſegnatagli , e conforme la qualità di lui concedutagli parte per se , e per ſuoi ſervidori, ed anche cavalcacura , e fu trattato come un Princije. Diede prine cipio all'opera , e tutto il Pontificato di Gregorio vi coníumò. Talchè dappoi fuccedendo Siſto V. che amava le coſe prelte , fecegli fretta ; ond'egli fu for zato di abbreviare alcune coſe , che andavano ſecondo il ſuo genio con mag giore ftudio condotte : e per dir vero , nel lavoro egli era un poco lungo : e le finiva l'opera a tempo di l'apa Gregorio , non ſolo faria ſtato onorevolmente pa gato , ma dalla magnificenza di quel buon Pontefice , mallime avendolo egli tacto venire a Roma, grandemente regalato ; ma tra che diedeli in tempo di altro TOMMASO L A U RETI. 69 altro Papa lontano da quei penſieri , e tra che egli in alcune opere ſotto Silo V. fatte vi poſe l’Impreſe di Gregorio Xill , non ſolo non fu pagato , come ſperava ; ma gli furono minutamente ineffe in conto tutte le provviſioni, e le parti, e lin la biada del cavallo , talchè il povero nulla avanzd dal carico di tanta fatica . E però è buon conſiglio per tutti i Virtuoli , che operano , effer ſolleciti a dar guſto alli Principi, mentre ſtanno di quella buona tempera di volere un'opera : perchè ſe tanto ſi tarda , che lor patli la voglia , e che naſca altro accidente , come avvenne a Tommaſo Laureri , intraverrà loro di queſte diſgrazie . Perù ogni uno con prudenza cerchi di sfuggiele , e non indugi nel la vecchiaja a cercar opère per vivere , quando è tempo di ripoſarſi . Negli anni di Papa Cleinente VIII. gli fu dato a dipingere in Campido glio la ſeconda fala di quell'IlluftriſlimoMagiſtrato , e tutta a freſco lavorolla con la ſtoria di Bruto , con quella del Ponte di Orazio , e con l'altre due bat taglie da lui con gran diligenza condotte , e finite . La Signora Conteſſa S. Fiora gli fece iſtoriare due quadri grandi ſopra le tele ad oglio in S. Bernardo , il quale ora a vanti il Santiſliino Crocif fro , che diftacca le braccia dalla Croce , con ainore lavorato . Mercè della ſua gran virtù per lo Cardinal Ruſticucci a S. Suſanna fece un bel quadro grande della morte di S. Suſanna vergine , e martire con molte figure ſopra la tela ad oglio . Gli fu ultimamente a tempo diClemente VIII, dato a dipingere un qua dro a S. Pietro dalli Prelati della fabbrica ; il fece mettere in ordine , e sul inuro fe porre le lavagne , ma per occorrenza di morte non lo principid , e queſto fu dal Cavalier Chriſtofaro Roncallo dalle Poniarance preſo , è con. cluſo . Tommaſo fu molto amatore della virtù , ed affai onorato ; e nell'in ſegnare alli giovani, e a tutti quelli , che deſideravano effer virtuoſi , egli molto cortelemente compartiva quelle grazie , che il Signore date gli avea . Fu il ſecondo Principe de ! l'Accademia Romana , ed era tanto umano con li giovanetti , che quando tenevali Accademia , ſtava egli a ſedere , ed aveva a se davanti una tavola con certa cartella , e con ogni poffibil carità in ſegnava loro la proſpettiva , e i principi dell'Architettura . Finalmente con poca comodità morì di 80. anni in circa , ed in S. Lu. ca ſeppellito ; compatendo tutci , e contriftandoli , che un'uomo avvezzo a ftare onoratamente con li ſuoi agi , ſi riducelle nell'eftrema vecchiaja ad aver biſogno d'altri . Gli devono aver grand'obbligo gl'indoratori , e dipintori di botteghe : poichè a tempo di Papa Clemente Vill. fu meffo un dazio ſopra tutte le botte ghe di Roma per la riduzior e de quattrini , ilquale con ogni rigore fi paga. sa . Andò egli in Camera , e tanto ſi adoperò con li Cherici di effa , e con altri Camerali , e con li Cardinali , e finalmente con l'iſteſſo Pontefice , por. tando il Breve di Gregorio XIll.da Siſto V. confermato , che da quel peſo lie berolli , folo perchè havano ſotto la nobile Accademia Romana . E perciò non 70 GIO cio : BATISTA DELLA PORTA non ſenza ragione avrebbe , che quando farà finita la fabbrica della Chieſa di S. Luca in S. Martina , gli foſſe alzata in marmo qualche memoria dell Accademia , ove il ſuo ritratto di mano del Borgiani meritamente fiam , mira . Vita del Cavalier Gio: Batifta dello Porta , Scultore . O Ra a ine fi para davanti a doverſi far racconto del Cavalier Gio: Batiſta della Porta , che fu Lombardo , e parente di F. Guglielmo della Porta eccellente ſcultore , in caſa delquale egli appard l’arte della ſcultura ; e ſervi , dopo eſſer morto F. Guglielmo , il Cardinale Aleſſandro Farneſe , e la ſua caſa ; ed in tutte le occorrerize di ftatue egli fu ſoprantendente sì di rifaurare le antiche , come farne delle nuove . Ma ſpezialmente faceva de' ritratti affai bene ; ed una volta per lo Cardinale ſcolpili dodici Ceſari con li ſuoi pecti , c ſi portò così eccellentemente , che il Cardinale Aleſſandro il regald , e fecelo Cavaliere dello Speron d'oro . Stava egli comodo , e con gran faſto , e dilettandoſi di ragunare anti : caglie , ordind un bello ſtudio di ſtatue antiche buone , e ve ne furono al cune eſquiſitiſſime , come tra le altre quella di porfido , opera cariiliina a vederſi . Fece a Termine nella moltra dell'acqua Felice , su l'alto dell'Arme del Pontefice Siſo , un'Angelo ; e nella nicchia , collaterale a quella del Moisè, la ftcria del Teltainento vecchio in baſſorilievo verlo la lirada Pia . Scolpì nella cappella Siſta della BaGlica di S. Maria Maggiore il S. Dome nico , maggiore del vivo . E per la ſua virtù da tutti adoperato , dentro la Chieſa di S. Pudenziana nella cappelleita di S. Pietro , dove è l'Altare privilegiato , e già vi celebró Meſía lo feſtu S. Pie ro , formò due ſtatue , cioè N. Signore , che dà le chiavi del ſuo Vicariato all'Appoſtolo S. Pietro , figure di inarino grandi , quanto Del naturale . Il Cavaliere Gio: Batiſta ' operò poco , perchè andò a lavorare alla Santa Caſa di Loreto ; e molto tempo conſumava a cambiar cole antiche , ed in queſto negozio , nel che egli molto prevaleva , sì bene guadagnar ſolea , che il faticarſi poco curava . Finalınente da dolori colici a falito , ed eſtremamente ſcoffo ſene mori , e laſciò il ſuo alli fratelli ; ed in Roma nella Chieſa del Popolo fu ſepol. to , e la ſua fine fucceffe neglianni di ſua vita sso e della noſtra ſalute 1597 . Oggi in Roma lo ſtudio delle meinorie di pietre , de' balli rilievi , e delle ftatue antiche ad eſempio , ed enulazione di queſti Antiquarj ti è così fortemente diſteſo , e da per tutto accreſciuto , che le muraglia de' Palaz zi , i cortili , e le ſanze ne ſono piene , e dovizioſe ; ei giardini , come ſon vaghi d'ordini di piante , così ſono ricchi d'opere di marmi ; e col loro telti . mo . JACOPINO DELcoCONTE . 71 monio al mondo fanno anch'oggi fede delle grandezze di queſta Reggia della Univerſo . Vita di Jacopino del Conte , Pittore . Gran fortuna d'un virtuoſo l'affrontarſi ne' tempi , che le ſue fatiche fieno daʼPrincipi nobilmente rimunerate . Cid in vero adivenne a Gia copo del Conte Fiorentino , il quale giunſe a Roma , teatro di virtù , ſotto Paolo III. padre di magnificenze ; e diedeſi a far de' ritratei , i quali aſſai bene egli conduceva , e ritraſſe il gran Pontefice Paolo , e tutti gli altri Papi del ſuo tempo ; e ne acquiſtò tal nome , e grido , che fece ritratti anche per tutti i Cardinali , e Principi Romani, ed Ambaſciadori , e tutta la nobiltà di queſta mia patria , e inadre comune de' Virtuoli ; come altresì ritraffe le Principeffe , e Signore , e Dame Romane , e tra le altre fabbricè il famoſo ritratto della Signora Livia Colonna , il quale diedegli gran nome , ed utile affai . Jacopino fu diſcepolo di Andrea del Sarto , e dentro S. Pietro vece chio ajuto il Piſtoja a fare il quadro , che era nella cappella de Palafre. nieri . Da giovane fece nell'Oratorio di S. Gio: Decollato della nazione Fiorentin na la ſtoria dell'Angelo , che annunzia a Zaccheria la concezione di S. G10: Batiſta , a freſco con gran diligenza eſpreſſa . Nella Madonna del Popolo ſotto la gran nicchia ſiniſtra della Traverſa ſopra l'altare avvi un quadro ad oglio d'un Criſto erorto , cheha in.olte figure dintorno con gran diligenza formato , ov'è la ſepoltura , e ftatua di marmo a giacere del Veſcovo Teſauriere di Paolo III . bella ſcultura di F. Guglielmo della Porta . In S. Luigi della nazione Franceſe la quarta cappella a inan diritta ſopra L'altare ha di luo il quadro di S. Diovigi ad oglio . E per eſſer'egli affezionato della ſua patria , volle di nuovo nel medeſimo Oratorio di S. Gio: Decollato , Chieſa della ſua Nazione , far di ſua mano due ftorie a freſco dipinte a concorrenza d'altri eccellenti pittori lavorate . llna li è , quando S. Gio. Batifa predicava , con molte figure all'intorno : e l'alera , quando il gran precurſore battezzò il Figliuolo di Dio nel Giordano con buon diſegno , e forza , e buon colorito fatta . E nella tavola ſopra l'altare v'è di ſua mano la dipolizione di Croce del Redentore con molte figure ad oglio aſſai ben concluſa, e di buon diſegno , e vago colorito . E queſta opera dicono foſſe la unigliore , ch'egli lavorafle per l'emulazione degli altri ſoggetti , che in quel luogo facevano pruova de’lor virtuoli pennelli , e ciaſcuno contendea d'effer'innanzi all'altro commendato . Deniro S. Chiara moniſtero di Cappuccine a monte Cavallo su l'altare a man diritta della Chieia formd un Criſto morto con diverſe figure ad oglio , ove è il ſuo ritratto in età già cadente . E rincontro avri un'altro quadro d'un PIETRO PAOLO OLIVIERI: d'un S. Franceſco ad oplio , che riceve le ſtimmate del Signore per noi trafie , to ; e queſte furono le ultime coſe , ch'egli in pubblico operaffe . Jacopino del Conte ateſe a formare i ſuoi ritratti , ove il genio , e la natura l'invitava ; e per eller li incontrato in buoni tempi , vi fece bene anche i ſuoi fatti , e ſi prevalle dell'opportunità del ſecolo , benefico de' Virtuoli . Avanzò egli buona facoltà, ed onoratamente viffe infino all'età di 88. anni . E ſotto il Pontificato di Clemente VIII. nel 1598.qui in Roma ſenemori . Ed in far de ritratti ebbe per ſuo allievo Scipione Gaetano , che in formarli be ne , e naturali , facendo a noi fedede' ſuoi buoni fondamenti , cele eterna al mondo la faina del ſuo maeſtro . Vita di Pietro Paolo Olivieri , Scultore , e Architetto . Tetro Paolo figliuolo d'Antonio Olivieri Romano fu ſcultore , e architet to . Fece diverſe coſe in queſta città , e nella ſala grande del Campido. glio , dove ſi tiene udienza , fabbricò una ſtatua grande maggiore aſſai del naturale , ritratta da Papa Gregorio XIII . ed è molto al Pontefice ſomigliante , lavoro aſſai diligente . Nella cappella Siſta della Baſilica di S. Maria Maggiore ſcolpì la ſtatua del S. Antonio di Padova . Dentro la Chieſa di S. Maria nuova in campo Vaccino ſi vede il dipoſito di marmo ricco , e la memoria , quando Papa Gregorio XI. riportò la Sede Pontificia da Avignone a Roma con molte figure, fatta di baſſorilievo tutta d'un pezzo , e con gran diligenza , e maeſtria condotta , E nella cappella de' Signori Gaetani in S. Pudenziana ricca di belliſſimi marmi , ftatue , e muſaici , ſopra l'altare v'è una grand'iſtoria di marmo di bafforilievo , ed è l'Adorazione de ' Magi con diverſe figure , ed abbelli menci , opera di Pietro Paolo Olivieri , ma per cagion di morte del tutto non finita . Fu egli parimente architetto , ed in alcune coſe moſtrò con lode il ſuo valore . Servì Clemente VIII, ed è ſuo il diſegno del prezioro Ciborio di S. Gio Laterano da quel Pontefice fatto fabbricare , e di quella fontuoſa opera egli ' ebbe la cura , el comando . Ed anche vi principis la fatua dell'Elia con la ſua ſoria di ſopra di baſſorilievo ; ma in quel tempo morì , e compilla Ca millo Mariani Vicentino : come anche l'ifteffo finì il lavoro dell'adorazio ne de' Magi a S. Pudenziana nella ricchiilima cappella degli Eccellentiffimi Caetani . Fece il modello , e fu architettore della fabbrica di S. Andrea della Val. le , e a qualche buon termine quella mole riduffe ; e ſe l'Olivieri non' mo Tiva sì preſto , avrebbe ordinate le maggiori fabbriche diRoma , ma la mor te il toile prima del tempo , ſe non che in quanto reſta anche oggi vivo alla fama. Di ARRIGO FIAMMING O. 73 Diquaranta otto anni alli 6. di Luglio del 1599. cermind i ſuoi giorni , équiin Roma nella Chieſa della Minerva è ſepolto ; e viha lapide , ed in( cria zione poſtagli daun ſuo fratello , ch'era Cavaliere dell'abito di Criſto , e negli affari della Corte , e ne' negozi de' Principi molto eſercitato . Pietro Paolo fu ſempre onoratiflimo ; c al Pontefice Clemente per la fe . deltà , e per l'induſtria era molto caro . Vita di Arriga Fiammingo , Pittore. A ) Icuei Artefici nella loro profeſſione , benchè nell’età vecchia condotti i ſieno , ed abbiano gli anni loro impiegati in lavori , nulla di meno po co comodi fi ſono ritrovati , e nulla è valuta loro la continova fatica dell' operare . Di queſta condizione fu Arrigo Fiammingo , pittor bravo , e di gran nomê , il quale negli anni del Pontefice Gregorio XII. con qualche principio di pittura ſene venne a queſta mia patria Roma ; ma egli molto avanzolli con lo studiare tuttodi le belle opere di questa città , onde maeftro Talente divenne . Dipinſe nella Chieſa della Madonna degli Angeli alle Terme Dioclezias ne nella prima cappella a man manca su la volta diverſi quadri , ad oglio con dotti . A man diritta evvi la ſtoria , quando il Redentore in caſa dal Fariſeo diede la benedizione a Maria Maddalena con molte figure , alla mano man. ca , quando egli alla B. Vergine apparve ; ed in faccia allorachè il Salva . tore a Maddalena moſtroffi , con affai buona maniera lavorati . Nell'ultima cappella dal manco lato della medeſima Chieſa v'è ſopra la volta di mano d'Arrigo il S. Michele , che diſcaccia dalCielo gli Angeli al lo . ro Creatore ribelli , ad oglio con buon gufto figurato , e di bella maniera ita liana concluſo . E nella cappella Siſta in Vaticano , nell'entrare dentro la porta a man diritta , il Riſuſeitamento del figliuolo di Dio a freſco è bella opera nello . Dipinſe Arrigo nel Pontificato di Siſto V. Della Libreria Vaticana diverſe cole , e tra le altre in un'iſtoria grande , che occupa una facciata , un Conci lio con quantità di Veſcovi , di Prelati , e di gran Perſonaggi , con buon gu. Ito a freſco condotto , e terminato . Il medeſimo nella cappella Siſta su'lmonte Eſquilino dipinſe ſopra la fta tua di Pio V. alla man diritta della fineſtra Aminadab , e Naaffon . E ſopra la ſtatua di S. Pietro Martire nella volta v'è d'Arrigo , Erſon , ed Aram figure maggiori del vivo , con buona maniera italiana in freſco figurate. Dentro la Chieſa di Campo Santo su'l lato manco ha di ſuo una Ma donna , che va in Egitto , ed un S. Carlo a freſco . Dipinle nella Chieſa di S. Lorenzo in Lucina dentro alla cappella del Batteſimo ſopra l'altare un quadro ad oglio , dentrovi la Madonna in piedi ſopra una Luna con Angeli, e puttini , e per di ſotto v'è S. Lorenzo , S. Fran K cea del ſuo pen - 74 GIO COSCI. ceſco d'Alili , e S. Girolamo ginocchione , con buonamaniera , e con amore condotti . Lavorò ſempre ne' giorni di ſua vita , per non avere il modo di mantea nerſi , es’affatico per necellità ſin negli ultimi tempi della vecchiaja . E finalmente nel Pontificato di Clemente VIlI.di età di 78. anni qui in Roma finì i ſuoi giorni . Vita di Gio: Coſci, Pittore . Aldobrandini , ed andò al ſervigio di Aleſſandro , prima Cardinal de’ Medici , e poi con nome di Leone XI. creato Sommo Pontefice ; e dipingendo per quel Cardinale , fecegli molte opere , e tra le altre in S. Praſſede , in quei jati della Chieſa ſono di ſua mano l'orazione del noſtro Redentore all'orto con gli Appoftoli , finta di notte tempo ; e a queſta incontro la ſtoria , quando Noſtro Signore porta la Croce al Calvario con molte figure , e vi ſi veggono li ſuoi adornamenti , gli Angeli in piedi con li miſteri della Pailione nelle ma ni , e l'iſtoriette finte di bronzo , opere a freſco condotte . E nelli pilaſtri , che ſono nella nave di mezzo intorno alla Chieſa , ſtanvi dipinti a freſco otto Appoſtoli del ſuo con puttini. In S. Gio: Decollato per la ſua nazione Fiorentina col ſuo pennello intor no dell'arco , che regge il ſoffitto , in faccia la vorò a freſco ſei Santi , che ſtanno in piedi . E ſopra la porta , che era nel chioſtro , ha dipinto ad oglio un quadro grande, entrovi S. Gio: Batiſta , che predica ; ha inolte figure intor. no , ed è fatto con diligenza , e buona pratica . E nell'iſteſſo chioſtro in un canto ſotto gli archi ha nell'altare la Reſurre zione di Lazzero con moltitudine di gente ad oglio . Dentro S. Gio: Laterano ſotto il Ciborio degli Appoftoli la volta ſopra l'altare ha di ſuo quattro Virtù ; e ne' quattro mezzi tondi quattro ſtoriette de' facti di S. Pietro , e di S. Paolo , a freſco con gran diligenza dipinti . E nele la predella dell'altare vi ſono tre ſtoriette di figu.ine, ad oglio con grand'amore condotte . In S. Gio: de Fiorentini la ſeconda cappella a man manca tutta è ſtata dal Coſci a freſco dipinta con diverſe iſtorie della Madonna , e di S. Egidio , pica cole , e grandi. E ſopra l'altare v'è l'Affunta di Agoſtino Ciampelli . Nella Chieſa di S. Gregorio al monte Celio a man diritta , in un ſepol. cro , che è d’iſtoria di metallo , e di lavori di pietra adorno , ed è della famig glia Rivarola , dipinſe a freſco due Virtù con puttini . Gio: Cofci Fiorentino avrebbe operato gran coſe , ſe in Roma trattenuto Gi foffe , per la facilità del ſuo lavoro : ma andoſſene alla città di Napoli in ſervizio del Cardinale Alfonſo Geſualdo , ove lungo tempo ſi fermò . E final mente correndo il Pontificato di Clemente VIII . vi mori , Vi GIO : ANTONIO DA VALSOLDO: 75 Vita di Cio: Antonio da Valſoldo , Scultore . llando gli uomini con diffoluta licenza in preda al buon tempo ſi danno , e non travagliano in elercitare il talento , che dalla Virtù hanno acqui ftato , e tanto ad operare s’inducono , quanto loro la neceſſità con la penuria del danaro aſtrigne , cadono bene ſpeſſo in miſerabili eſempli di ſiniſtra fortu na ; ed ogni piacere gli è mille tormenti . Di queſta natura fu Gio: Antonio Paracca da Valſoldo , il quale vennea Roma giovane , ed aveva qualche principio nella ſcoltura , e diedeſi anch'effo a reſtaurare ſotto il Papato diGregorio XIII . affai coſe antiche , nelle quali fee ce buona pratica , e vi preſe otcimo guſto , calchè in breve eccellente ſcultore divenne . Fece diverſe coſe , e tra le altre operd nella Chieſa del Popolo il monum mento del Cardinale Albano col ritratto , e puttini tutto di marmo . Ed in S. Gio: Laterano fece nel dipoſito del Cardinale Ranuccio Farneſe nepote di Paolo III . le due ſtatue di ſopra al frontiſpizio , cioè la Fede , e la Speranza di marmo , affai bea finite . Dentro della Chieſa nuova nella cappella vicino alla Sagreſtia nuova ſono di ſua mano le due ſtatue di S. Pietro , e S. Paolo di marmo , che paſſano il naturale . Nella cappella Siſta in S. Maria Maggiore ſcolpi eccellentemente la ſtatua di Siſto V. ginocchione , aſſai maggior del vivo . E a man manca nell'entrare fabbricò una ſtatua di S. Pietro Martire molto lodata , e dagl'intendenti tenu. ta la migliore di tutte l'altre , che quella ſontuoſa cappella adornano . Nè tra , laſciar debbo , che fabbricaſſe un'iſtoria a man diritta della ſtatua di Papa Sia fto , che la carità rappreſenta di mezzo rilievo , affai buona , in marmo felis cemente lavorata , Sono opera del ſuo ſcarpello molti reſtauramenti per Roma , ma tra gli altri li due Giganti , che tengono per mano un cavallo , tolti dalle rovine del teatro di Pompeo , ed ora ſtanno in faccia , dove è la prima ( calinata del Campidoglio . Era queſti un'uomo di buon tempo , e non travagliava punto , ſe non quando ralora aveva alcun biſogno di danari. Guadagnò egli in quei tempi , ne' quali l'opere molto eſercitavanſi , buona ſomma di moneta , ed infinate tantochè il danaro gli ſuppliva , egli faceva il gentiluomo , e liberamente il ſuo (pendeva . Preſe un bel giardino in affitto , e tra’l feſteggiare in allegria , e li diſor-, dini , pieno di mal franceſe , e privo di monete , giunto ad eſtrema miſeria fi riduile all'oſpedale ; e quivi sì buono astefice infelicemente morì nel più bel fiore del ſuo operare . Ka Vi. 76 GIACOMO DELLA PORTA. Vita di Giacomo della Porta , Architettore . Tremo parimente di Giacomodella Porta , il quale fu di Patria , e di vira tù Romano. Da giovane egli atteſe a far dirilievo di ſtucco ; e dappoi li accommodò con Jacopo Barozzo da Vignola pittore , ed architetto eccellente , e con eſo lui fece gran profitto nell'Architettura , poichè dalla natura eravi in clinato , e a ſegno tale arrivò , che in breve ſpazio di tempo a quello diven ne fucceffore nelle di lui fabbriche nobili , e magnifche, e tra le altre fu eleta to degno architettore della mirabil fabbrica di S. Pietro ; ed ancora dall'incli to Popolo Romano prepoſto all'architettura del Campidoglio , da Michelagno, lo Buonarroti principiata , e dal Vignola ſeguita . Giacomo della Porta prele la carica di S. Pietro , e ſi andò conformando aſſai alli belli , ed eſquiſiti ordini del Buonarroti sì nel di fuori nell'eccellente incroſtatura , come nel di dentro con quelli vaghiſſimi adornamenti , che fanno unione , e concordia a sì degna , e ſublimemachina . Nel Pentificato di Gregorio XIII. fece fare co ' ſuoi ordini la bella cappel . la Gregoriana , come da tutti li vede , nobiliflimamente adornata . Sot : o lo ſteſſo egli edificò il vago Tempietto de' Greci in su la via , che del Babuino s'appella . E fece la Chieſa della miracoloſa Madonna de' Monti con la facciata di travertini lavorata . Fabbricò parte della Chieſa de' Fiorentini in cima a ſtrada Giulia , non lontano dall'antico Ponte trionfale , che nel Tevere mirafi rovinato . Ne' tempi di Siſto V. con ordine del Papa fece voltare la magnifica cu. pola di S. Pietro , la quale a vedere è maraviglia , e ſupore degl'ingegni uma ni . Narrandoli degli antichi, che nel voler'innalzare i gran pezzi della Cou Jonna Trajana , fabbricaronle d'intorno un monte di terra , e quelli ſopra que fto conducevano , e collocavanli al ſuo luogo , ed a poco a poco ſecondo , che gortavano gli altri pezzi della Colonna, elli innalzavano il monte , finchè giun . ſero con l'appoggio della terra all'altezza di quel lavoro , che ora'li vede . E parimente nella Rotonda , ovvero Pantheon , riempirono tutto il voto di terra ben calcata , e ſopra eſſa gittarono la forma curva , o volta della Roton, da . Ed in queſt'opera Vaticana Giacomo ſenza riempimento di terra , ma ſolo con appoggi d'archidi legno , e di travi , nel vano dell'aria , ed in sì grand'ala tezza , ripoſe mole della Colonna più degoa , e della Rotonda maggiore , e nell' emulare le opere paſſate ſuperò le glorie degli antichi ; nè queſto sì gran vanto d'altro ingegno effer poteva , che di Romano . Vedeli per lui in aria una mone tagna di travertini con sì bel magiſterio compoſta , che fu ſpavento d'ogni al. tro , ma egli con gran facilità voltolla ; e perchè un pilaftro gli parve , che faceffe qualche motivo , con ogni eſquiſita maeſtria fecelo fondar di nuovo ; come anche avea fatto il Buonarroti , e'l Sangallo di quelli da Bramante fab bricatii evolle , che la cupola folle circondata di grofiljma catena di ferro , ac GIACOMO DELLA PORTA. 7.3 acciocchè per tempo alcuno non faceſſe motivo ; e laſciò iremorabile eſempio agli Architettori di non indebolire in alcuna maniera i pilaftri , che ſoftengog no le gran machine . Andò ſeguitando il Porta la bella fabbrica del Campidoglio con eſquiſiti adornamenti già dal Buonarroti' principiata . Seguitò quella del Gesù dal Vignola ſuo Maeſtro cominciata , e fecevi facciata tutta di travertino beniſſimo adorna . E parimente dentro la Chieſa le due cappellette rotonde , una dedicata alla Madonna , e l'altra a S. Franceſca d'Aſſiſi con colonne , ed abbellimenti di vaghiflimimiſti ſono ſua architettura ; come anche l'adornamento dell'altar grande con ſue colonne affai nobile , e sicco . Fece la facciata di S. Pietro in carcere per lo Cardinal Pietro Aldobranding: Ed alle tre fontane due vaghi Tempiecti , quello di Scala Cæli già per lo Cardin nale Aleſſandro Farneſe edificato ; e poi l'altro delle tre fontane, fabbricato per lo detto Cardinal Pietro , ſono ſua opera . Ed in S. Pietro in Vaticano dirimpetto alla Gregoriana fece la nobiliſſima cappella Clementina , E quinella Minerva dalla cornice in giù fabbricd la cappella de' Signori Aldobrandini , con dipofiti', incroſtacure , e vaghi ornamenti . Ed anche il monumento del Cardinale Aleſſandrino . E quello del Cavalier Pucci Fiorens tino . Coine altresi dicono eſſer del Porta l'incoininciamento della bella faccia ta di S. Maria in Via . Le porte con lidue ordini della facciata di S. Luigi de'Franceſi furono ţi fuo ordine , c diſegno'eccellentemente lavorate E l'ornamento dell'altar maggiore della Madonna dell'Orto in Traſtevere è architettura del ſuo ingegno . Nella parte di dentro del maraviglioſo palagio de Signori' Farneli , l'ul time fineſtre , e cornicione del Cortile con la Loggia , che guarda verſo ſtrada Giulia . Il nobilillimo Palazzo , o Studio della Sapienza . Quello già de'Signori Maffei alla Ciambella . L'altro de' Signori Creſcenzj vicino al Seminario Ro mano . Il palazzo de'Signori Aldobrandini a piazza Coloana ; e quivi preſo il principio del palagio , e della porta già de' Signori Giuſtini , cra dell'Emin nentiſſimo Cardinale Spada . Quello del Signor Duca Muci vicino al Gesù . L'altro de'Signori Mattei alle quattro Fontane ; e il palazzo de'Signori Rug gieri nella ſtrada diritta del Gesù , furono da sì grand'architettore felicillima . mente condotti . Dicono effer’anche architettura di Giacomo il palagio de' Signori Cornari : alla fonte di Trevi , e l'altro de' Signori Faluzzi a Campitello , benche poi lia ftato finito da Girolamo Rinaldi ; come anche quello de Signori Serlupi pure a' tempi nolri da altri compito . Il palagio del Marcheſe Drago alla Ciambel. la . 11 principio di quello de' Signori Muti con la ringhiera nella piazza di Campidoglio ; ora in altra maniera da loro fabbricato . Il principio del Collc. gio .78 PADRE GIUSEPPE VALERIANO : gio Clementino con la parte della gran ſala , ed incominciamento di ringhie? ra . E ſono ancora ſuoi il palagio de’ Signori Capozucchi a Campitello , come altresì quello de' Signori Fania Campidoglio , preſſo i quali Giacomo avea le ſue caſe , e v’abitava . E del detto Campidnglio in cima alle prime ſcale egli innalzò i Coloſſi di Caftore , e di Polluce , e li belli trofej diMario . Fece ſotco Gregorio XIII . le fontane di Navona , quella di piazza Colon na , l'altra del Popolo vicino alla Guglia . La fontana della Rotonda , e l'altra in Campidoglio con la ſua facciata , dove ſta a giacere la ſtatua di Marforio . La fontana avanti il portone degli Ebrei , e l'altra belliſſima de’ Signori Mate tei a piazza de'Funari ſono degni teſtiinonj della ſua virtù . E a tempo di Siſta V.quella de Signori Muti nella piazza d'Araceli , e l'altra alla piazza della Madonna de' Monti . Fece per lo Cardinal Pietro Aldobrandini a Fraſcati la famoſiſſima Villa di Belvedere d'una nobil fabbrica adorna con vaghilime fontane, opera degna di Principe Diſegno , ed architetto diverſe coſe perSignori particolari , ed altri , che per brevità io trapaſſo . E finalmente ritornando da Fraſcati , ove era ſtato a riveder la fabbrica di Belvedere in carrozza col Cardinal Pietro Aldobrandini , accidente si grande gli venne , che biſognò laſciarlo alla porta di S. Giovanni, ed in breve pala ſando all'altra vita , alla porta della Città morì Giacomo della Porta , che per diſordini di bere ghiaccio , e riempirli di meloni , e per effer'aſſai corpulento , ed in preſenza di quel Principe non volendo dire il ſuo biſogno , fu dalla car rozza sì ſcoflo , che dalla gran inateria ſuffocato in età di 65. anni in circa finì i giorni diſua vita . For. Vita del Padre Giuſeppe Valeriano , Pittore . For. S ? Iſcorge veramente , che queſt'uomo fu gran Maeſtro nell'architettura , da alcune coſe , che io homirate delsuo , e dal mio poco giudicio fono ftate conoſciute ; e ſempre egli innanzi a molti nelle sue opere felicemente ſi è viſto ſapere , e così da tutti è ſtato tenuto .. Gent. V.S. al vero ſiè appoſta ; e come l'ingegno in lei ſtimo , così il giudicio ammiro . Vi.fu anche in quel tempo il P. Giuſeppe Valeriano Ge ſuita di Patria Aquilano , ed avanti , ch'egli entraſſe nella Compagnia diGesù , dipingeva aſſaı bene . Operò diverſe coſe per varj Perſonaggi ; ina in pubblico nella Chieſa di S. Spirito in Borgo fece a man diritta l'ultima cappella , elo pra l'altare dipinſe ad oglio la Trasfigurazione di Criſto nel monte Tabor con li ſuoi Appoſtoli , ma l'ha colorita tanto oſcura , che a fatica G ( corge ; e cre do , che queſt'uomo voleſſe imitare la maniera di F.Baſtiano dal piombo Vene. ziano , quando pingeva oſcuro ; e voleva , che le ſue pitture deſſero nel grane de con figure aſſai maggiori del naturale , con far loro gran teſte , mani am : pie , DOMENICO FONTANA. 79 pie ; e ſmiſurati piedi , ficche reſtavano tozze più toſto ., che ſvelte , ſiccome avea l'umore alla maniera grande , ma poco ſi accoſtava alla buona , e per fetta . Fece dalle bande due gran Santi in due nicchie , e nella volta dipinſe la : venuta dello Spirito Santo con gli Appoſtoli , e la Vergine Madre in mezzo a freſco , con quel ſuo capriccio di dar nel grande , affai ben condotte ; ma nel di fuori ſopra l'arco avvi la Madonna , che riceve il ſaluto Angelico , di bel pregio . llltimamente ſi fece Religiofo , ed operò molte coſe per la ſua Compaa gnia di Gesù , ed aſſai la ſua maniera di prima rimodernò , e più al vivo ago giuſtolli . Siccome vedeſi nella cappelletta della Madonna , ove ſono diverli quadri in tavola ad oglio figurati con le ſtorie di N. Donna , ed in faccia da una banda ftavvi un'Annunziata , che dicono eſſer la miglior coſa , ch'egli dipingeſſe ; e nella volta ſonvi formati alcuni cori d’Angeli di mano di Gio: Batiſta Pozzo Milaneſe a freſco lavorati ; e mentre il P. Valeriano andava for . mando queſt'opera , aveva amicizia con Scipione Gaetano , il quale gli fece in quei quadri alcuni drappi dipinti tanto limili al vero , che non ſi poſſono de. liderare fatti con più arte ; e il Padre il rimanente di ſua mano con gran dili, E nella ſeconda cappella a man diritta , dov'è ſopra l'altare un Criſto morto in braccio alla Santiſſima Madre con figure di mano di Scipione Gaeta. no , il P. Giuſeppe fece i diſegni delle dueiſtorie dalle bande , una fiè , quan do il Salvadore del Mondo posta la Croce al Calvario ; e l'altra , quando lo vo gliono crocifiggere ; ed anche le quattro figure intorno alla cappella , che raf ſembrano Criſto appaſſionato , ſono ſuoi diſegni , ed.invenzioni ; ma le lavorò Gaſparo Celio , che lervì al Valeriano in diverſe coſe , e ſpezialmente nella volta , ove ſono nel mezzo alcuni Angioli , che pigliano una Croce ,, e ne' pee ducci , o triangoli !tanno i quattro Evangeliſti , e dalle bande due mezzi tone di , o archi con iſtorie della Paſſione di N. Signore Gesù , e ne' pilaſtri vi fi veggonodue Profeti ,, i quali ſcorgonſi della maniera della volta a freſco die pinta , i'quali non hanno , che fare con li quadri già detti , ad oglio concluli , ſebbene il Padre l'ajutò con qualche diſegno ; ma i Profeti lavorati ne' pilaſtri veggonfi effer d'invenzione , e colorito , come fu la vera maniera di Gaſparo Celio , cosi da tutti i Profeffori della pittura giudicati . Finalmente il buon Padre , dopo avere operato molte coſe per fuori di Roma , eſſendo già vecchio , morì nella Compagnia , e fu tra gli altri Padri compagni ſepolco neltempio di Gesù . genza fini . Vita del Cavalier Domenico Fontana , Architettore . F " 11 da Mili , luogo del lago di Lugano , il Cavalier Domenico Fontana . Venne in età giovanile a Ronja , ed eſercitoiſi a lavorare di lucchi, e ne divenne buon maeſtro . Dopo alcun tratto di tempo , dagli fpiriti del ſuo in gegao mollo ; diedeſi a ſtudiare nell'architettura ; ed avendo la pratica della fab. DOMENICO FONTANA . fabbrica , riuſcì in breve buono Architetto . Mileli a ſervire il Cardinal P. P. lice da Montalto negli edifici della ſua vigna vicino a S. Maria Maggiore , ed ancora nella cappella in detta Baſilica da lui principiata . Affronto per ſua buona fortuna , che in quel tempo morì Papa Gregorio XIll. e fu eletto Som. mo Pontefice il Cardinal F. Felice Peretti da Montalto , chiamato Papa Siſto V , Eſaltó queſti , come grato Principe , tutti i ſuoi amici , fainigliari , e ſervia dori , e al Fontana diede la carica di architettore principale di custe le fabbria che , che far ſidovevano in quel Pontificato .. Ordinò Silto V. che la prima opera , alla quale metteſſe mano , fuffe il condurre su la piazza di S. Pietro la bella Guglia tutta di un pezzo , che vicino della Sagreſtia di S. Pietro ſtavaſi , ed egli la poneſle su gran piedeltallo , ſopra del quale quattro Leoni Bar dovevano co ' ſuoi abbellimenti, come ora ſi vede, e che non li guardaffe a ſpeſa veruna ; ma che ſi aveſſe la mira a non rompere la , e di ciò minacciava pena , come allo'ncontro prometteva premio . Il Ca valiere vi fece grandiflima diligenza , e con diverſi pareri d'altri architetti ec cellenti di quei'tempi miſeſi all'opera , e dopo molte fatiche , e grandiſſime ſpeſe con caſtelli di legnaine , che avrebbono alzata una cupola per grande , che ella folle lata , finalmente dal primo ſito l'alzd , la cald , la conduffe , e nel luogo , dove oggi ſi ammira , la rialzò , e miſe in opera , come V.S. ha vedlu . to. Diede egli gran guſto al Papa . , e a Roina ; e ' Pontefice il.cred Cavaliere, e donogli prezioliflime ricompenſe , e gran credito acquiſtò in queſta Corte di Roma , che non favellava d'altri , che del Fontana . Per ordine del medeſimo Sito fece l'edificio del Palazzo in Vaticano , che guarda verſo S. Anna , 'e su la piazza di S. Pietro . Ed ancora fabbrico in Bels vedere la Libreria tanto famoſa al Mondo . Soggiungerd , che fece in S. Gio: Laterano per ordine del già detto Siſto la loggia della benedizione con ſuo portico , e con facciata ; ed anche il Palagio quivi congiunto di bellillima architettura , il quale fu fatto edificare dal Pontefice per comodità de ' Papi , quando andaſſono a far' le funzioni alla Bablica di S. Gio : Ed ancora da Cerchi vi condoffe la bella Guglia di granito già al Sole dedicata , e dall'Egitto in Roma trasferita , ed ora conſacrata alla Croce , e l'innalzd ſopra gran piedeſtallo . Ed aggiund la Scala ſanta con quella fabbrica , facciata , e portico ben’adorna . A Monte Cavallo diſegnò, ed editico gran parte di quel palazzo , e termi no la parte principale da Gregorio XIII . principiata . E da un lato della piaz. za traſportò nel mezzo i due Coloffi con quei Cavalli di marmo da Fidia , e da Prallitele fabbricati . Diede compimento alla bella ce ppella cominciata nella Baſilica di S. Ma sia Maggiore , a Criſto nel Preſepio , e a S. Cirolamo Dottore della Chieſa La tina , dedicata . E dopo aver finita in S. Maria Maggiore la cappella del Pontefice in meze zo alla piazza innalzd una Guglia , che venuta dall'Egitto qui in Roma ſtava nel Mauſoleo d'Auguſto , e quefta anche alla Croce conſacrata , quivi per ordine gran di DOMENICO FONTANA . 81 di Sito V. fu poſta : ha ſuo pilaſtro , e guarda verſo la ſtrada Felice , la quale alla Trinità de' monti conduce . Fece tra le altre la porta con la fabbrica della palazzina , che guarda su la piazza di Termini con tutte quelle caſette appreſo ; e diede compimena to al palazzo della vigna , ed aggiunto il vago , e real giardino , come ora li vede. Non trapafferd , ch'egli conduffe d'ordine del Papa l'acqua Felice per condotti molte miglia lontano da Roma ; e fece su la piazza di S. Suſanna a Termini la bella moſtra con tre fuatave di ſtatue , di altre ſculture , e divag ghiilimi ornamenti arricchita . Addirizzò per ordine del Ponte6ce la Brada , che va a S. Croce in Gea suſalemme , quella di S. Lorenzo fuori delle mura , l'altra , che termina alla Madonna di Loreto , e quella detta Felice , che andando alla Trini tà de' Monti paffa per iftrada Pia ; dove egli fabbrico quattro fontare in quattro canti , che a fronte fi riguardano , e da quelle il luogo fi deno . mina . Conduffe in su la pia zza del popolo da Cerchi un'altra Guglia digranito fimile a quella di S. Giovanni di figure Egiziane intagliata , e ſopra d'un piedeſtallo sipoſela vicino ad una bella fontana ; e queſta Guglia fu meſſa in proſpettiva con bella viſta , e con si mirabile artificio in capo alle tre Rrade principali del Corſo , . di Ripetta , e della Trinicà , che i foreſtieri penſano , che ogni una di queſte ſtrade abbia da se la ſua propia Guglia . Per comandainento di Siſto reſtaurd la Colonna di Trajano , Copravi un S. Pietro di metallo dorato ; e l'altra di Antonino , che in ciina ha la ſtatua di S. Paolo pur di metallo dorato : Fece il smedelimo la porta del palagio della Cancelleria con vaghi , e noe bili ornamenti, nella cui ſala grande fu poi fatto un ſoffitto di legname intaa gliaco , meffo ad oro con ſuo dilegno . E a Ponte Siſto edificò uno ſp- dale di poveri Mendicanti , e Convale: ſcenti , con buona fabbrica , e porta di travertino in tagliata , con ſua inſcrie zione . Fece parimente Silto con diſegno del Cavaliere per comodità de' viana danti un ſuperbillimo ponte , ſotto il quale paffa il Tevere al Borghecto . E tutte queſte opere con l'ingegno del Fontana furono compite da si gran Ponte. fice , il quale , le lungo tempo foffe viſſuto , avria operato mirabili cofe ; per chè l'animo ſuo era di grande , e veramente ſommo Principe . Finalmente morto il Papa , il Cavalier Domenico Fontana fu da alcuni malevoli perſeguitato , Gccome bene ſpeſſo avvenir ſuole a coloro , che muta no fortuna , della quale il teatro è il Mondo , ma la ſcena è Roma : ond'egli li riſolle d'andare a Napoli , e fu da quel Vicerè ben viſto , e il cred Ingegnea re generale del Regno , ove Itecte per lo ſpazio di molti anni accarezzato , ed onoraco ; ed ultimamente degna di gran nome morì latto il Foncificato di Clemente VIII. L Vi . 82 FRANCESCO DA CASTELLO , Vita di Franceſco di Caſtello, Pittore. ILL Pontificato di Gregorio XIII. per le occaſioni , che egli diede all'eſerci zio delle buone arti , fu di virtuoſi molto abbondante , e da lui ebbono grandiflimo ajuto le glorie di Roma , e gli abbellimenti di queſta ſacroſanta Reggia . Da Fiandra in quei tempi venne a Roma Franceſco da Caſtello , il qual : nella pittura qualche principio avea ; ma qui in Roma ſi andò perfezio nando , e dilettoili di fare in piccolo , al che ſentivali inclinato , e il genio ve ' l portava : ficchè buon miniatore divenne, e fece di belliſſime opere , che andarono in lſpagna , come anche li eſercicò per diverſi perſonaggi, e gran Principi , e lavorò coſe dimolta ſua lode . Dipioſe pariinente in grande , e ſi portava bene , e faceva affai opere per la nazione Spagnuola , Ed in S. Giacomo degli Spagnuoli nella prima cappella a man diritta fu ſopra l'altare da lui dipinta un'Alunzione della Regina degli Angelici cori con gli Appoftoli, lavoro ad oglio aſſai diligente , e da’lati ha quattro Santini parimente ad oglio concluli . Dentro alla Chieſa di S. Rocco di Ripetta dal lato diritto nella ſeconda cappella , a S. Giuliano dedicata , v'è un quadro con la N. Donna , Gesù bambino , S. Niccolò Veſcovo , e S. Giuliano con molto guſto , e con grande amore operato . Nel palazzo del Sig. Ciriaco Mattei incontro a S. Lucia delle Botteghe oſcure , ov'è il piano da baffo , in un loctovolto ha di ſua mano il Sileno a freſco . Queſt'uomofece poche coſe in pubblico , perch'era aſſai occupato in far miniature , le quali per eccellenza conduceva , e con buoni prezzi gli erano pagate ; e tra particolari molte di ſuo ve ne ſono rimaſte , e per altre parti del mondo delle belle ne furono mandate . Mori atlai vecchio in età di 80. anni , mentre era Pontefice Clemen. te VIII. degli Aldobrandini . Laſciò due figliuoli , il maggiore ſi chiamò Pietro Caſtello , che ad dottoroſſi in Medicina , e fece buona riuſcita , ed oggidì con gran lua ripu tazione nella città di Palermo è pubblico Lettore , e a meſſo in iftampa , e dato alla luce diverſe opere da Medici intendenti della ſua materia aiſai lo date . L'altro ebbe nome Michele Caſtello , e atteſe alla pittura ; ma operò in picciolo , e nella profesſione della miniatura ti portava bene . Operò anche in grande , e nella Chiela della Madonna del pianto ſopra l'altar maggiore le figure di S. Cario , e di S. Franceſco collaterali alla mira coloſa immagine della Madonna , ad oglio dipinte , ſono di lua mano . Ma ul timamente tralaſciò , per attendere a far’il Caſſiere nella Dogana di pe Icheria , di dove ne traeva buon'utile ; e finalmente in freſca età di 48. an. ni PARIS NOGARI . 83 ni alli 28. d'Agoſto del 1636. morì ſotto Vrbano VIII, e nella Parrochia di S. Biagio in Campitello fu ſepolco . Vita di ParisNogari, Pittore . acolorire nel Papato di Gregorio XIll. e fu uno di quelli giovani, che la maniera di Raffaellino da Reggio andavano imitando , e da giovanedipinſe nella galleria , nelle ſtanze vicino all'ultima ſala Ducale , e nelle logge , cioè in quella del primo piano , ove ha di ſuo la ftoria , quando Criſto caccia i banchieri dal portico del Tempio , e altre fatte fare da quel Pontefice ; ed in quella diſopra di Gregorio XIII. ve ne ha dis verſe con alcuue cartelle ; e poi nelle logge non finite nel ſecondo piano ne fece altre ; ed in modo vi fi andd (praticando , che vi divenne diligente Ara tefice , e buon Maeſtro , Dipinfe affai, e ſpezialmente nel chioſtro de' Frari della Trinità del monte Pincio colori diverſe iſtorie , ma in varj tempi , comedalla ſua ma niera conoſconfi . Nella cappella della Natività di N. Signore dentro la Chieſa della Madona na de' Monti ha su la volta per tutto diverſe iſtoriette in freſco . E nella cap pella allo'ncontro della Pietà ha di ſuo la ſtorietta di Criſto , che porta la Cros ce su le ſpalle , colorita a freſco . Lavord di quel tempo in S. Gio: e Paolo un'altare a mano manca iſolato , incontro a quello di Raffaellino da Reggio , e il martirio di quei Santi v'è a freſco nobilmente condotto . Nell'Oratorio di S. Marcello a man diritta ſotto il coro i due mezzi qua: dri a freſco ſono luoi . Sotto il Pontificato di Siſto V. nella Libreria in Vaticano ; erella Scala Santa a S. Gio: Laterano tra le altre ftcrie formò col ſuo pennello la lavanda de' piedi agli Appoftoli ; e alla loggia della benedizione N. Signore Gesù Criſto , cbe dà le chiavi al ſuo Vicario S. Pietro , Nella cappella Sita in S. Maria Maggiore vi ſono di ſuo nel peduccio , o Criangolo della cupola in faccia a man diritta Davide con l'arpa , ed un'altra figura ; e nell'arco in faccia a man ſiniſtra il Re Salomone con un'altra figura . E nell'arco parimente a mano manca ſopra il monumento di Pio V. in faccia è Ruth con un faſcio di grano in capo , ed un putto per mano . E ſopra l’en trata della cappella Itavvi S. Giuſeppe , e la Madonna , che tengono in mezzo Gesù picciolino . E ſopra la cupola evvi ancora di ſuo un bel coro d'Angeli . E nella cappelletta a man diritta ſopra l'altare ſta S. Lucia comunicata dal Sacerdote , con molce figure tutte da lui a buon freſco lavorate . E dentro la ſala vecchia degli Svizzeri in Vaticano figurò di chiaro oſcuro il silenzio , la fortezza , l'Alliduità , la Manſuetudine , e la ſtatua col motto Eftote parari : Dipioſe Paris Nogari per lo Cardinal Girolamo Ruſticucci Vicario del L 2 l'ac / 84 PARIS NOGARI. Papa in S. Suſanna a Termini una ſtoria a man diritta dell'altar maggiore ; ov'è il martirio di quella Santa ; ed altre figure , di ſopra nel pilaſtro , e fuo si dell'arco della cappella , in freſco lavorate . lo S. Spirito in Sallia nella ſeconda cappella a man diritta su'l muro ad oglio formò la Circonciſione del Bambino Gesù molto divota . Fece alla Chieſa nuova ſopra le due cappelle collaterali all'altar maggiore nella traverſa di eſſa a man diritta la Creazione d'Adamo , ed Eva , e all' incontro il Giudicio lloivesſale , e quivi tutta la cappella da lui fu a freſco figurata . Alla Madonna di S. Giovannino preffo S. Silveſtro delle Monache ſono dalle bande dell'altar maggiore in freſco la natività della Madre del Verbo incarnato , e la Preſentazione al Tempio , e ſopra vi ſtanno due chori di Angeli , che ſuonano diverſi ftruinenti , da Paris felicemente condotti . alla Trinità de' Monti la quarta cappella a man diritta ſopra l'altare ha di fuo un Criſto morto con altre figure ad oglio , e la volta fatta a frelco con iſtorie della Pasſione di N. Signore . E come il merito della ſua virtù richiedeva , nel Pontificato di Clemente lavorò in S. Giovanni Laterano la prima iſtoria a man diritta , quando S. Sil veftro Papa , e l'Imperadore Coſtantino il Grande , fondarono S. Giovanni Laterano ; e rincontro , allorache l'Imperadore mandò a pigliare S. Silveſtro al monte Soratie . L'altra è paſſata la Tribuna a mano diritta , ed è , quando il Salvatore miracoloſainente al popolo apparve . Vi ſono due Appoftoli , cioè S. Bartolommeo , e S. Giacomo . E tutte queſte pitture ſono maggiori del natu fale , a freſco ben concluſe . Colori in S. Giacomo degl'Incurabili alcuni Angioli , e puttini intorno alla Madunna ; e queſte opere furono delle ultime , che operaſſe. Dentro S. Maria in Traſtevere ſopra la cappella de' Signori Altemps di fuori vi ha un Dio Padse , Angeli , e altre figure a freſco , finte di inus ſaico . S'era egli dato a fare di miniatura , nel cui genio affai bene ſi portava ; ed operò vaghillime coſe con ſomma diligenza terminate . Ed ha alcune opere del ſuo in rame ben rapportate col bolino , come tra le altre è la guerra del Re Ramiro con S. Giacomo a cavallo contra i Mori con bella veduta di città , e d'eſerciti . Queſto virtuoſo finalınente ſi amınald , ed ebbe una lunga infermità ; pur’al fine ſi riebbe , e fece voto d'andare a piedi alla Santa Caſa di Loreto ed avea tanto defiderio di ſoddisfare all'obbligo , che ſi miſe in viaggio , ade corchè convaleſcente , e debole per lo male , contuttochè i Medici , e gli amici glie lo diffuadelono . Volle egli fare a ſuo modo , e non andò una giore nata , o poco avanti , che ritornozli l'infermità di maniera tale , che fu for zato ricondurli a Roma ; e sì il inale aggravofli , che rele lo ſpirito al Signo 1e di esi di 65. anni . Fu da tucti i virtuoſi di quel tempo accompagnato , ed onoratamente ſe polto nedla Trinità de' Monti su'l Pincio'. STEFANO PIERI . 85 Vita di Stefano Pieri , Pittore . u dipintore della ſcuola di Fiorenza , e creato del Bronzini Stefano Pieri Fiorentino . Dicono , che nel colorire ajutaffe Andrea del Minga , o molio col ſuo pennello nell'eſequie di Michela nolo , e nelle nozze del Gran Duca s'adoperaffe ; come anche è chiaro' , ch'egli nella ſua patria con Giorgio Vafari Aretino dipingeſſe la cupola di S. Maria del Fiore ; e nel tempo di Fea derigo Zucchero ſeguitaffe a colorirla ; ed altre opere in varj tempi conduffe . Dappoi ſene venne a Roma nel Pontificato di Clemente Vill. Aldobran. dini e miſefi a ' ſervigi del Cardinale Aleſſandro Medici, che poſcia nel Fa pato col nome di Leone XI. fu riverito . E' ſua opera in Santa Praffede la face ciata ſopra la porta maggiore di dentro , dall'uno de'cui lati è la Madonna con una proſpettiva , e dall'altro l'Angelo , che l'annunzia , Ed ancora viſo . po alcuni Appofoli in pieli', e puttini, lavoro a freſco , ma di poco guſto , e molto ſecco , Nella ſeconda cappella in S. Maria in Via a mano manca è di ſuo la Ma donna per aria con Angeli ad oglio figurata . In S. Giovanni de ' Fiorentini a man diritta nella quarta cappella a S. Gis sciaino dedicata , tutta la volta con diverſe iſtorie di quel Santo Dottore della Chieſa Latina fu dal Pieri a freſco dipinta', affai dura terminata . Operò egli medeumo un quadro grande per l'iſteffa Chieſa di S. Gio vanpi de' Fiorentini , nel quale è formato un S.Gio: Batiſta nell'aria a ſedem re in atto di dar la benedizione ; e ſotto di lui è ritratta la città di Fiorenza dal vero ; e queſto quadro ſopra la posta della Chieſa dalla parte di dentro è pofto . Indi Stefano Pieri ritornoffene a Fiorenza , e dopo alcun tempo , ch'egli nella patria dimorò , vecchio di ottantafett'anni ſotto il Portificato di Cie mente Vill . v'ebbe morte , e ſepoltura . Vita di Lionardo da Scrzand , Scultore , E' tempi antichi in Roma fu numerofilimo il popolo delle ftatue , licclè la città più , che reſa per loro adorna , era da loro fatta angufa . Il Campidoglio n'era ripieno . Mummio vinta l ' Acaja , oggi Peloponneſo , siempi Roina di fimulacri . E Marco Scauro , creato Edile , nella ſola ſcena del Teatro pole tremila ſtatue , Ond'è , che per sì gran moltitudine , ac ciocchè facilmente toite non foſſero , ilSenato ordind per loro una cuſtodia pub blica , che di notte feir pre circondava la città , e comitiva Romana fi chia · maya . Caddero elleno alla fine ; ma al reſtauramento di quelle ftatue , dal tem. po , o da' neinici abbattute , molti ingegni hanno poi ſtudiato d'impiegare le los forze , e ritornarle al vecchio fplendore ; e certa meote per loro ſi ſono man . 86 F À BRIZIO PARMIGIAN O. mantenute le Idee dell'antica ſcultura , onde il noſtro ſecolo buoni Maeſtri d'eſſa ha del continuo produtti . Tra queſti ſi può riporre uno , che 'nacque preſſo la foce della Magra in un ſito , dove ſalendo dalla parte deſtra , quattro miglia diſcoſto dal mare , ritroval Serzana , dalle rovine dell'antica città di Luni edificata , a cui Nice cold i V , letterato , e grande offervatore de' virtuoli molto nome diede , e a Serzana traportò il titolo di Veſcovado . Queſti fu Lionardo , che in Ro. ma Operò alcune coſe , delle quali ora le più famoſe ridurreino a memoria . Fece per lo Cardinale F. Felice da Montalto , che dappoi nominolli Papa Siſto V. il dipoſito del Pontefice Niccolò IV. in S. Maria Maggiore con la ſta . tua del Papa di marmo a ſedere , e ſta in atto di benedire il popolo con due ala tre figure pur di marmo , cioè dalla parte deſtra la Fede e dalla man Giniſtra la Giuſtizia , ſculture di buona pratica . Nella cappella Siſta fabbricò la ſtatua di Papa Pio V. e con li modelli di Proſpero Breſciano fecevi il S. Pietro , e'l S. Paolo Appoſtoli. Ed anche vogliono , che lavoraſſe nella ſtatua del Moisè a Termini per la moſtra dell'acqua Felice , che da Proſpero Breſciano fu affai infelicemente con . dotta . Con l'opera del ſuo ſcarpello alla fontana di piazza navona formò uno di quei Tritoni di marmo , che ſtanno in atto di fonar la buccina . Scolpi Lionardo da Ser zana molte altre coſe per diverſi , che eſſendo di privati , non mi muovono a farne menzione . Ben’egli è vero , che giunſe con le opere infino alla vecchiaja ; e qui in Roma (ene inori . Vita di Fabrizio Parmigiano, Pittore . T Ra’ Romani ſcriveſi di molti , che furono congiunti in matrimonio a Donne virtuoſe , e le moglie loro furono d'ajuto alle opere , che quelli a face imprendevano , Onde Pollia Argentaria ajutò il ſuo conforte Lucano nell'emendazione de' tre primi libri della Farſaglia . Aſpalia Mileſia s'eſercia tava nelle diſpute con pericle Filoſofo ſuo marito . E a' noſtri tempi Novella Bologneſe , mentre il conſorte Giovanni di Lignano , pubblico Lettore in Bo logna , era in affari occupato , ella degnamente la di lui cattedra teneva , e proſeguiva l’eſplicazioni della dottrina del marito . Elempio di fimile offervanza , ma nella pittura , a ' noftri tempi è adive. nuto , e però non ſarà rincreſcevole il narrarlo , e sì bei fatto commendare a' poſteri . In tempo di Papa Clemente VIII. ritrovoſſi Fabrizio Parmigiano Pitto re , il quale diedeſi a far paeli coloriti si a freſco , come ad oglio , ed anche 2 guazzo ; e formavali aſſai buoni , ma più toito di maniera , che ritratti dal vero ; poichè in lui come non affai valeva lo ſtudio , così molto la natura pre Yaleya . Nella Chieſa di S. Cecilia in Traſtevere ſono di mano di queſt'uomo gli Of 87 vano . F ABRIZIO PARMIGIANO. otto paeſi , che ſcorgon si ſotto la volta nell'entrare della porta maggiore . Ed in quei mezzi tonli , o lunette miran li fatti di buona pratica , rappreſentan tialcuniSanti Romiti , che nelle loro ſolitudini , variamente , e vagamente condotte , a Dio fervono , e della lor pace ſi godono . Ed io mi ritrovo in caſa mia tre pezzi de' ſuoi quadri di buona altezza , e tra quelli particolarmente ve n'è uno d'una boſcaglia , che migliore non ſi può vedere , entrovi alcuni alberi sì ben frappiti , che in quelle foglie ſi ve . de l'iſteſſo vento errare , e ſcuoterie . Ed infiniti paeſi per particolari colori . Fabrizio avea moglie , alla quale l'arte del dipingere avea inſegnato , e tra loro paſſava sì grand’affetto , che l'uno dall'altra mai non dilungs vaſi ; anzi li racconta , che facendo egli viaggio , peregrinaya ſeinpre al lato della moglie ; e per ſovveniento loro , talora in un lato , e talora nell'altro operavano di pittura ; e negli altrui paeſi de' loro paeli fabbricas La moglie Ippolita nominoſli , e sì bene coloriva anch'eſſa di paeſi ; che non riconoſcevanſi, quali foſſero di Fabrizio , e quali della Conſorte ; anzi talora come gli affetti , così in loro erano indiſtinte , e comuni le fatiche . Non ha dubbio , che nel ſecolo degli antichi fi annoverano molte Dona ne , che allo ſtudio della pittura ebbero l'anino , e la mano rivolta , co • me fu Olimpia , Caliſpo , Lala , nata in Cizico ; e Timarete figlia di Ni . cone . Anzi talvolta queſta profellione come ereditaria nella famiglia la man tennero , e però di Cratino pitcore dicono , che la figliuola Irene, in coa lorire le tavole , foſſe diſcepola ; ed Ariſtarete aveſſe avuto dal padre Near. co dipintore la vita , e l'arte ; ed ereditaria in loco foſſe ſtata la profeſſione di queſto nobile ſtudio . E ſin nell'ultimo noſtro ſecolo leggiamo d'Irene delle Signore di Spilimbergo di queſti artiticj si ftudiofa , che nella ſua maniera giunſe ad imitare l'eccellenza del Tiziano , e la ſua morte da' Virtuoti in car te con loquace pittura fu cantata . Onde anche Roma potrà in Ippolita de. gnamente riconoſcer la virtù , e meritamente celebrar l'onore . Se Fabrizio foſſe campato , e vivuto infino agli anni maturi , e mirato i belli paeſi delli Caracci viſti del naturale , avrebbe fatto gran profitto , lic. come fecero il Brilli , e gli aleri ; ma diede egli in una terzana , che a poco a poco conſumandolo il portò via , e la morte il colſe dal mondo prima , ch'egli poteſſe giugnere a' giorni della vecchiaja . Fu egli in vita di buona converſazione , allegro , e faceto . E mancd di 45. apni in cifca nel Pontificato di Clemente VIll. ! Vio 88 MARCO T 11 L LIQ. Vita di Marco Tzıllio , Pittore . Pello Roma agli onori de' ſuoi mi richiama ; e mi va rammentando ; cha ella ancora è Reggia di Virtù . Abbiamo avuto tra' Romani'uno , che Marco Tullio 'lie nominato , il quale con diverſi lavori fatti fare da varj Dipintori ſi ( pratico , talchè anch! egli pratico nedivenne , ſiccome ſcorgeli da alcune opere, ch'egli da se co; ſuoi diſegni colorì . Nelluogo , che già fu caſa , ed ora è Chieſa di S. Cecilia , nella regione đi Traſtevere anticamente fabbricata , e poi dal Cardinale Sfondrato a ' no. ftri giorni grandemente riſarcita , dalla mano diritta dipinſe alcune figure cioè S. Valeriano , S. Tiburzio , S. Cecilia , e S. Maſſimo con alcuni puttini per quella volta a freſco formati. E nella Chieſa di S. Niccold in Carcere , vicino al Teatro di Marcello , con occalione del riſarcimento della Chieſa , quivi ſopra la cappella del San tiſſimo Sacramento ha rappreſentato la ſtoria di S. Niccolao , quando egli get td le palle d'oro nella ſtanza delle povere fanciulle , con altre figure , ed in freſco il tutto ha effigiato . Andd anche fuori di Roma , o da Federigo Zucchero fu condotto all'Al. tezza del Duca di Savoja , a dipingere quella nobiliflima Galleria . Queſto giovane , oltre la pittura , ebbe anche il genio ad altre opera zioni , e diletti dell'animo rivolto . Era delle azioni del Palco intendente , ed in Scena , nelle opere fatte da nobili Accademie . , egli da virtuoſo egregia , mente ſi portava . Nell'età giovanile dalla Morte fu tolto alle glorie delle opere , e alla ſperanza degli onori; e a noi , per eſſere faco portato via janaozi al tempo , De ha laſciato l'amarezza del deſiderio Fine della Terza Giornata . QUAR. OPERE DI PAPA PAOLOV: B9 QUARTA GIORNATA. DI AL G 0 , FORESTIERE , E GENTILUOMO ROMANO Va Gent. O ftava ora leggendo un compendietto delle belle mes morie , che ha laſciato Papa Paolo V. in queſta nobil città ; e perd V. S. che ama d'iutender l'opere de; generofiflimi Principi , ſia la ben venuta . For . Ben trovata V. S. appunto avrei caro d'udir qualche memoria delle grandezze di queſto Pontefice • Gent. V. S. ſarà fervita . Erammentandoprima alcune coſe delli fatti , e della magnificenza di Papa Paolo , ſoggiugneremo poi delli Virtuoſi , che del ſuo Pontificato operarono , e finirono i loro giorni , come già degli altri Papati fatto abbiaino . Opere di Papa Paolo V. antica città della Toſcana . Dopo Clemente VIII. e Leone XI. il quale per la brevità della ſua vita non laſciò coſa alcuna in queſta profeſſione degna di memoria , egli al Pontificato aſceſe . Queſto buon Paſtore dell'anime , o Padre univerſale della Chieſa Romana amd affai i ſuoi popoli , e con giuſti zia , pace , ed abbondanza , rimettendovi buona ſomma d'oro ogni anno , loc ſempre mantenne . Non si colto preſe addoſſo il gran peſo del manto di Piero , e'l governo della Sede Appoſtolica , che li diede a penſar gran coſe per ſervigio di quella, e del ſuo popolo ; ed anche ebbe la mira ad abbellir la città di Roma , ſiccome a gloria del ſuo nome ha fatto . Principið la ricca , e ſontuoſa cappella in S. Maria Maggiore ad onore , e gloria della B. Vergine fua avvecata ; e bella , e magnifica la reſe di propor zione , d'ornamenti, di Statue , di pitture , di marmi , di mifti , di pietre prezioſe ,di ſtucchi d'oro, e di gioje , che reca ſtupore a ciaſcheduno ; e ſe V. S andrà a vederla , reſterà attonita dell'eccellenze in quella cappella , con ogni eſquiſita maeſtria operate . For. Veramente l'ho molto inteſa lodare , e alcuni vogliono , che era in quella Baſilica di gran lunga avanzi l'altra di Sillo V. Gent. In quella cappella vè una Sagreſtia per artifici nobile , e per ricchezza mirabile: ha ella adornamenti di pitture,di ſtucchi d'oro ,e belliſſimi credenzoni di noce intagliati , dove ſi ripone quantità di vali d'oro, d'argenti , e prezioſi apo parati a queſta nobiliſſima cappella per ſervigio di effa dal gran Pontefice lafcia ti . M Fece OPERE DI PAPA Fece parimente verſo la porta maggiore un'altra ſagreftia maggiore per li Canonici , e Beneficiati di queſta fanta BaGlica , di pitture, di ſtatue , di fucchi d'oro , di marmi , e di bellisſimi credenzoni di noce intagliati ottima. mente adorna , dove ſi cuſtodiſcono diverſi paramenti , e vaſi di reliquie , che al popolo nel giorno di Paſqua ſi moſtrano, e vi fece comoda abitazio ne in lervigio di quel Capitolo ; e l'architetto di queſta fabbrica fu Flammi nio Ponzio Lombardo . Ad onore di queſta Santa Chieſa , per darle perfezione d’abbellimento , vi fece condurre dall'antico tempio della Pace in campo Vaccinó una Cue lonna ſcannellata di marmo tutta di un pezzo ; e ſopra di un piedeſtallo , ri contro alla facciata della Baſilica , che guarda a S. Gio: Laterano , la ripoſe ; e ſopra vi collocò una fatua della Madre delle grazie , Maria Santiſſima , col ſuo Figliuolo di metallo dorato ; e ſotto la Colonna fece fare una fontana Opera , che ha ſue impreſe , ed inſcrizioni, e fa mirabil viſta ; e l'architet, to , che la conduſſe , ed innalzolla , fu Carlo Maderno Lombardo . Finì la magnifica fabbrica del palazzo di monte Cavallo , e fece riqua drare il bel cortile co' ſuoi portici , come da Papa Gregorio XIII . era ſtato principiato , e vi aggiunſe le ſcale doppie con bellisſimiappartamenti , e fabbricovvi la gran cappella , dove i Sommi Pontefici fanno le loro funzioni ; e a quella innanzi fece una ſala con un ſoffitto dorato , ſiccome con iftucchi intagliati è ancora dorata la cappella . Ha la ſala un fregio lavorato da varj di pintori , come anche fece nelle ſtanze vicine . Ordinò , che ſi collocaffe ſopra la porta di quella cappella una grand’iſtoria di marmo di bafforilievo , ed è , quando il N. Salvatore lavò i piedi a' ſuoi Appoſtoli di mano di Taddeo Lan dini Fiorentino , ſcultore , ed architetto . Abbellì il giardino con vaghe fon ti , adornò il tutto , e reſe quell'abitazione degna di Sommo Pontefice . L'architettore da principio fu Flamminio Ponzio Lombardo. E poi fa l'opera da Carlo Maderno finita . E quivi congiunta ordinò la Datesia , ed avanti la porta del gran palagio fece gran piazza . Di fuo comandamento fu demolita la fabbrica vecchia di S. Pietro Va. ticano , perchè minacciava rovina ; e nella nuova aggiunſe le ſei cappelle col gran portico , e l'adorna facciata , ov'è la loggia della benedizione , e il principio de'ſuoi campanili , lavori dimarmo, edi travertino intagliati , è fabbrica degna di Paolo , il quale per far'opere magnifiche , e memorande , a ſpeſa vesuna non riguardava : Ingrandì avanti il tempio la ſcalinata con quei piani , che vanno a terminare alla facciata , con farvi porre da’lati nel prin cipio della ſcala le due grandi ſtatue, una di S. Pietro , e l'altra di S. Paolo , ſcul ture di Mino del Reame , ovvero del Regno ; e nell'ultimo piano a man di sitta vi fece fabbricare una fontana , che ſtava per ornamento della Navi cella dimulaico , opera di Giotto , la quale ora in S. Pietro è fara pofta . Accrebbe di Itanze e di libri la fainola Biblioteca Vaticara . Nel costile di Belvedere fece vaghiſſi na fonte , ove è antica conca di marmo Nandico già levata dalle ſuperbillime Terme di Tito . E dencro , e fuori ) di PAOLO v. 90 di Belvedere adornd il tutto con vaghiſſime fontane . Fece fare la porta maggiore del palazzo con la ſua facciata , orologio , muſaici, e ftatue , dove riſiede la guardia degli Svizzeri , e per entro di fon te , d'aleri muſaici , e d’armeria la nobilitd ; opera principiata da Mae Atro Martino architetto , e poi da Giovanni Vanſanzio Fiammingo com, piuta . Fabbricd parimente nella piazza di S. Pietro una mirabiliſſima fonte , e ve ne poſe un'altra minore quivi vicina : fece ancora ſu la piazza di S. Giaco mo Scofſacavalli un'altra bella fontana , come anche le altre , che ſono per tutto Borgo , e l'architettore ne fu Carlo Maderno . Per via d'acquedotto , che trentacinque miglia ſi ſtende , conduſſe l'ac qua Paolina con grandiſſima ( peſa , la moſtra della quale fa ſua facciata su'l monte Gianicolo a S. Pietro Montorio con colonne , e ſua inſcrizione nobil. mente ornata . E con queſta occaſione in Traſtevere addirizzò la ſtrada da S. Maria infino a S. Franceſco , ed altre frade quivi contigue , che hanno fatto quel paeſe tutto abitato , ed in quei luoghi fu cagione , che parimente molte delizie d'orti fi faceffero . Dilatè Ponti , e le ſcale di Ripa ſotto lui furono fabbricate ; e di queſte opere ve n'è degna memoria nella facciata della Chie . ſa di S. Franceſco . Queſt'acqua ha nobilitato non ſolo Traſtevere , e Borgo con quei contorni , ma anche tutta Roma . E perd di qua dal Tevere vicino a ponte Siſto , ed in cima di ſtrada Giulia il magnanimo Pontefice con bella ca duta fece la moſtra di queſta ſua acqua ; e l'architetto fu Gio: Fontana . In S. Gio: Laterano incontro alla ſagreftia fi vede una teſta col buſto di metallo di Papa Paolo di mano di Niccolò Cordieri con memoria , ed inſcri zione del benificio facto a tutti i prelati della Corte Romana , quando li fece eſenti dello ſpoglio . Finì il grand'edificio di caſa Borgheſe con regia comodità di molti ap partamenti , e sì bene adorni , che un Pontefice abitare vi potria . E coa queſta occaſione trasferì altrove la Ripetta , e tra muraglie la rinchiuſe . Aggiunſe gran fabbrica alli granaridell'Annona a Termini da Papa Gre gorio XIll. principiati . E s'impiegava come all'abbellimento della città , così alla comodità del popolo . Purgd le chiaviche di Roma , e ſelcid alcune Arade principali dentro , e fuori della città . Fuori di porta Pinciana fece edificare un belpalazzo in una ſua vigna , o giardino , o villa , che vogliamo chiamarla , nella quale ſi trova ogni Corte di delizia , che deliderare , ed avere in queſta vita ſi poſſa ; tutta adornata di bellisſime ftatue antiche , e moderne , di pitture eccellenti , e d'altre coſe prezioſe con fontane , peſchiere , e altre vaghezze , che per brevità io tra paffo ; e l'architetto fu Giovanni Vanfanzio fiammingo . Rifece il Monaſtero di S. Maria Maddalena al Corſo , dove ſtanno le Convertite , il quale fu dal fuoco , in gran parte , accidentalmente abe bruciato . M Egli 2 93 P. GIO: BATISTA FIAMMERI . Egli fu autore del riſtoramento di S. Griſogono in Traſtevere ; il quale fu ſuo titolo , mentre era Cardinale , e poſcia il diede all'Eminentiffimo Scipio ne Borgheſe ſuo nepote , il quale con ornamento di ſoffitto dorato , con pictu re , con ciborio , e con portico lo fini di nobilitare . E vi edificò il moniſtero de' Frati con buona abitazione . Reſtaurò la devocillima Chieſa di S. Gregorio , e'l Cardinale Scipione con facciata , e con altri ornamenti la compì , e diqueſte due fabbriche Gio: Bati fta Soria ne fu l'architetto . Di ſua intenzione con la magnificenza del Cardinal Nepote fu rifatto da ' fondamenti S. Sebaſtiano fuori delle mura , e tutto con diverfi ornamenti di masmi , di pitture , e con ſoffitto dipinto , e dorato aſſai ben condotco ; e l'architettore ne fu da principio Flamminio Ponzio , e poi Gio: Fiam mingo . Il medeſino. Papa ad inftanza del Cardinal S. Cecilia Sfondrato Protettore di S. Agneſe fuori diRoma, il quale in queſta Chieſa da lui eccellentemente adornata , aveva fatto fabbricare un belliffimo altare di marmo con quattro colonne di prezioſo porfido , con ciborio intagliato con diverſe impreſe , ed arıni di quel Pontefice , e ſopra l'alcare pofta una ſtatua d'alabafro Orientale con la teſta , e braccia di metallo dorato , che sappreſenta S. Agneſe Vergine , e martice Bomana con l'Agnello ; e la ſtatua è di mano di Niccolò Cordieri , detto il Franciofino ;, il Papa poi fecevi una prezioſa cafia d'argento con va ghiſſimi intagli lavorata ;. e per onorare quel glorioſo corpo , di ſua mano ſo lennemente ve'l ripore ; e della Santa Martire fu in Gino al fine della ſua vita grandemente divoto.. A Fraſcati compà la ſontuoſa fabbrica di Mondragone , macchina a: vedere ſuperba , e maraviglioſa , la quale ſpaventeria ogni gran Principe ; e ſopra Mondragone edificò il Monaſterio de Camaldoli . Netto , e palificò Fiumicino ,, cioè la deſtra foce del Tevere , che entra Del Mar Tirreno . Fece anche nettare , e fabbricaze i porti di Fano , e di Civitavecchia , e compì la Cittadella a Ferrara già da Clemente VIII . principiata , e con grande Speſa forti& colla ; e fu opera non d'altri , che della magnificenza di Paolo V. Romano grandemence chiara , e lommamente memorabile . Vita det. P. Gio: Batiſta Fiammeri , Pittore. N queſto tempo fiori il P. Gio : Batiſta Fia mameri Fiorentino Geſuita , il quale ayanti che ſi faceſſe religioſo , e deffe il ſuo nome a quella Compa gnia , diedeli agli artifici dello ſcarpello , che levando il luperfluo alla pietra, Iiduce le formede'corpi all'idea dell'artefice conformi; ed uſando la miſura, ma col giudicio però dell'occhio accompagnata , comparte agli ornamenti , e alle figure proporzione , e grazia ; e fu egli buono scultore . Ma dappoichè entrò nella Compagnia di Gesù , diedeſi a dipingere ; e per OTT A VIANO MASCHERINO . 93 per quella Religione fece molte coſe , e particolarmente era bravo in far car telle di diverſe ſorti di chiaro oſcuro con varj capricci , e belle bizzarrie , ficcome ſene mirano per lo Collegio , e nella Caſa del Gesù , ed in altri luoghi di quella Compagnia . Il Fiammeri fece anche di figure , e fene vedono di ſua mano in S. Vitale, luogo dove già i Romani innalzarono il Tempio a Quirino , e da lui diedero il nome al Quirinale , ora. Chieſa de’loro Padri ; ove ſopra l'altare ha fatto a man diritta diverſe Sante Vergini in piedi co 'fegni de’loro martirj, e con palme nelle mani , come ancora allo'ncontro. v'è di ſuo l'altro quadro , tutti. due ad oglio dipinti. E la facciata della Chiefa , e il portico di $. Vitale fu parimente da lui colorito , dove ſono diverſi ſtrumenti da flagellare i Martiri, fatti in foggia di trionfi con diverſi capricci eſpreſſi per rimembranza degli ſtenti crudeli , co’quali conducevano a morte i Santi di Dio : e tutta queſta opera.fu , con gli ordini del Padre Fiammeri , fabbricata , e diſtinta . Nel Tempio del Gesù dal lato manco di eſſo dentro . la terza cappella , su nella volta , il Dio Padre ; e da una banda il quadro del Battelimo del Figliuo lo di Dio ſono (uoi diſegni da altri coloriti. E ſopra la porta dell'iſteſſo Tempio.un tondo in tela col nome di Gesù , a varj Santi intorno ad oglio dipinti . Il Padre Gio: Batiſta viffe vecchio , e ſempre per la Compagnia ora ſi afa faticd ia una coſa , ed' ora in un'altra : perchè era pratico in tutte le coſe della: prolellione del diſegno . Finalmente il Padre Fiammeri fù qual viva fiamma ; poichè puro d'af. fetti , e chiaro difama da queſte fredde regioni della baſſa terra ſollevolli all'ine focata sfera dell'ardor divino , e dell'Amore eterno : e ſempre ardendo , per non mai conſumarſi , nel principio del Papato di Paolo V. carico d'anni , e di virtù voldal Signore. Vita di Ottaviano Maſcherino , Pittore , ed Architetto .. alla Reggia delle virtù , , nel tempo di Papa Gregorio XIII. Bologneſe . Avea principio affai buono nella pittura . E nella Galleria , e nella Luggia , che furono fatte da quel Papa fu adoperato , e vi dipinſe diverſe iſtorie , come in particolare è ilMiracolo dell'acqua , che ſi cangid in vino ; ed anche tra gli archi , che dividono la loggia di Leon X. e quella di Gregorio Xlll. sull muro . alcuni putcini a freſco furono da lui con buona maniera condotti. Diedeli anche a ſtudiaredi architettura , e vi fece sì buon profitto, che per l'eccellenza del ſuo ingegno in breve divenne architettore del Pontefice , il qua le diedegli la carica della bella macchina del Palagio Pontificio in Monte Ca. vailo , ove egli fabbrico quel leggiadro portico in cima al cortile con la loggia , e con la facciata , el nobiliffimno appartamento ; e vi poſe quella belli flima fca . grazioſi . 94 COPE FIAMMINGO . fcala a chiocciole : che ſe altro mai non aveſſe fatto , queſta ſolo il renderebbe immortale , e glorioſo ne’ſecoli avvenire . Fu ſuo diſegno nella piazza di S. Martinello il palazzo già de SignoriSan. tacroci , ora divenuto Monte della Pietà. Architet d la Chieſa di S. Salvatore del Lauro con quel bello ordine dopo pio di colonne di travertini intorno , con la ſua cornice , e finimenti a fai Fece ſotto Gregorio XIII. il palagio di S. Spirito , ove è la fonte , ed ha vago cortile : e ſotto Siſto V. la facciata della Chieſa fu da lui con buona maniera condotta , ma di già la Chieſa era diſegno di Antonio da S. Gallo . Con gli ordini di Ottaviano fu compita la Chieſa , e la facciata della Madonna della Scala in Traſtevere , ov'è l'abitazione de' Padri Scalzi Carme. litani . E nella Chieſa della Traſpontina in Borgo ritrovandoſi una facciata , a cui Giovanni Saluſtio Peruzzi figliuolo del gran Baldaſſarre da Siena co’propj diſegni diede principio , il Maſcherino poi vi fu propoſto a terminacla : onde col ſuo comando finilli il ſecondo ordine di quella facciata col frontiſpizio , e con altri ornamenti , dal ſuo ingegno felicemente compica . A' noſtri giorni però la parte della tribuna , la cupola , e il coro dall'Architettore Peparelli ha avuto l'ultimo ſuo finimento , Diſegnù , e fece diverſe opere per particolari , e privati Signori , che per brevicà io trapaſſo . llltimamente vecchio di ottantadue anni in circa morì qui nel Poncifi. ca o di Paolo V. e fu onorevolmente ſeppellito . E il ſuo ritratto da noi nell' Accademia Romana di S. Luca ſi conſerva , in cui egli più volte ebbe il gra do del Principato , e a queſta laſcid tutto lo ſtudio delle ſue belliflime tati che di architectura ; ed anche , finita la ſua linea , l'eredità di tutti ſuoi . NOM Vita di Cope Fiammingo, Scultore . On più ſi maraviglino gli Scrittori, che già cra ' Greci vi foffe Timone inimico degli uomini , e delle converſazioni civili : poichè in ogni ſe colo , ed in ogni luogo , pare , che ricornino le nature a far moſtra delle loro Atravaganze . Cope fu ſcultore Fiammingo , ed in far piccolo era eccellente , e fabbri. cò alcuni trodelletti affai grazioli , e belli . Operò alcune iſtoriette , o favolet . te delle Metamorfoli d'Ovvidio in forma ovate , e alcune ottangole , compoſte per gettare in oro , o in argento ; e ſervivano per adornare un ricchitlimo ta . volino ; i quali modelli vanno in volia gettati di cera molio vaghi . Formd ancora altri modelli di coſe ſacre , e tra le altre un Criſto morto in braccio alla Vergine Madre , aſſai bello . In ſomma fu egli valentiilimo uomo nella maniera di operar piccolo a ſuo genio ; ed anche fece alcune coſe in avorio , e bravamente ſi portava bene . Gili ADAMO TEDESCO. 95 Gli fu allogato da' Signori Contarelli a far di marmo una ſtatua di S. Matteo Appoftolo , ed Evangeliſta , per metterlo nella loro cappella in S. Luigi de Franceſi. Cope vi dimord a far queſta ſtatua tutto il tempo di ſua vita , non laſciandola mai vedere a perſona veruna , nè ſapendone cavar le mani , come quegli , che non avea pratica del marino , e non volea pigliar conſiglio , o ajuto da alcuno . Si conduſſe egli all'età di 80. anni in circa ; ed inbarbogitofi non potè terminarla , e laſciolla ( come ora ſi vede) nella Chieſa della SantiſſimaTrinità de' Pellegrini a man diritta della Tribuna loa pra d'un'altare ; e l'Angelo , che porge il calamaro , vè ſtato poi aggiunto da Pompeo Ferrucci . Li Contarelli , quando il videro , penſando , che foffe opera divina , o miracoloſa , e ritrovandola una feccaggine , no'l vollero nella lor cappella di S. Luigi ; ma in cambio di eſſo vi fecero da Michelagnolo da Caravaggio di pingere un S. Matteo . Queſt'uomo non ſe la faceva con veruno , e vivea come una betia , nè voleva , che in caſa ſua v’entraſfe uomo , o donna . E quando per avventura ſtava ammalato calava per la fineſtra una cordicella , e chiamava qualche vicia na , che gli comperaſſe ciò , che egli voleva ; e dentro d'un caneſtrello alla corda attaccato poi a se sitirava quella roba ; e così gran tempo , nemico de ' ragionamenti , e dell'uma na converſazione ſe la paſsò . Ritrovolli Cope finalmente morto ; e Diola , come queſto virtuoſo fie niffe i ſuoi giorni . Fu (olitario , ſoſpettoſo , e malinconico , e di neſſuno li fidava ; e focto il Pontefice Paolo V. miſeramente chiuſe i ſuoi lumi. Vita di Adamo Tedeſco , Pittore . ' D la la facica manca ; ne vè robuſtezza , ch'alla forza contraſti , le dal si polo non ha riſtoro . In queſti tempi fu Adamo da Francfore Tedeſco , il quale in figurine picciole era eccellente Pictore , e le operava con belliffima arte , e maeftria ; e con gran guſto , e buon dil -gno , e rara invenzione le conduceva , ov'era tanta grazia , e vivezza , che a quallivoglia pittore paragonar li poteva : Ed in quel genere picciolo accompagnava sì belli paeſi , che fatti del na. turale accordavano all'ai con quelle figurine pur dal vivo dipinte ; e facevano mirabile armonia . Vago di perf=zionare i lavori vi conſumava gran tempo , ficchè bene ſpeffo terminava il lavoro , el guadagno : ed era a tutti d'inſegnamento , che nelle opere il compagno della virtù deve effer l'onore . Non ſi vedono in pubblico i ſuoi lavori , perchè opero poco , ed in fore ma , che nel pubblico avrebbe perduto . Fu gran danno il perdere tant'uomo così preſto , che belliſſime co. fe 96 FRANCESCO Z LICCHI. ſe ( benchè picciole ) avrebbe a pro della virtù laſciato . Morì giovane di dolore di ftomaco , dicono cagionato da dipingere sì picciole coſe con tanto ſtudio , ch'egli vi poneva : per cogliere il frutto della virtù , indebolifli nel fiore dell'età , e mancò alla vita viato dalla fa . tica . Era di bello aſpetto , ed avea preſenza di nobile . Ebbe per moglie una Scozzeſe , e per potere più agiaramente vivere, era dal palazzo Appoftolice lor ſomminiſtrata ragionevol provviſione . Va in volta di ſuo una carta finca di notte con una Maga ; e con atti d'incanteſimi, che rappreſentano gli orrori dell'ombre , e gli ſpaventi dell ' arte , opera afſai bella , come anche di lui altre carte fi ritrovano . Morì qui in queſta mia patria nel Pontificato di Paolo V. Romano ; e il ſuo ritratto nell'Accademia di S. Luca , per eternare la ſua memoria , a vede , Vita di Franceſco Zucchi , Pittore , F Ratello carnale di Giacomo Zucchi , di cui ſopra abbiamo favellato i fu Franceſco Zucchi Fiorentino , il quale col fratello lavorava , e dipinge. va ; e mentre Giacomo viſſe , egli fu impiegato nelle opere dilui , ma dopo ja morte del fratello diedeſi a far di muſaico , ed in quella force di lavoro ſi portava aſſai bene . Lavord- quel bel muſaico alle tre Fontane in Scala Cæli , cicè la tribuna principiata dal Cardinale Aleſſandro Farneſe, e dappoi a tempo di Papa Cle mente VIII . fipita dal Cardinal Pietro Aldobrandini ſuo nepote , ove è ſopra una nuvola la immacolata Madre con Gesù Bambino in braccio , e ſonvi nella parte di ſopra due puttini , che l'incoronano ; dal lato diritto fanvi S. Ber Dardo Abate , e S. Roberto parimente Abate ſuo fratello , il quale fondo l'ordine Ciſtercienſe , e vi ſi vede ginocchione Papa Clemente VIll. ma dal fie niſtro lato ftanvi i Santi Vincenzio , ed Analtagio Martiri , e v'è parimente inginocchiore il Cardinale Pietro Aldobrandini , e il tutto da Franceſco fu fatto co' cartoni diGio : de Vecchi . Dappoi ſeguite a lavorare nelli muſaici della cupola di S. Pietro Vaticano co' cartoni del Caval. Giuſeppe Ceſari d'Arpino . In S. Lorenzo in Lucina nella ſeconda cappella a man manca il quadro dell'altare , en trovi il Crocififfo con S. Franceſco inginocchione , è ſua pittu . ra ad oglio . E gel chioſtro de ' Frati di S. Franceſco di Paola su'l monte Pincio , nella entrare a man diritta ſopra la prima lunetta avvi a freſco una ſtoria picciola del Santo . Illtimamente dipinſe di ſua invenzione un quadro d'altare nella prima cappella a mano manca di S. Giacomo degl’Incurabili al Corlo , entrovi S.Giacomo in piedi, che guarda la Regina del Cielo Maria , in aria con put ANTONIO DA URBINO : 57 puttini , ē da baffo una donna ginocchione, dal ſuo ponnello coloriti . Ritraeva ancora per eccellenza i fiori, e i frutti . E nella traverſa di S. Gio: Laterano tutti quei feſtoni su le facciate , che adornano quelle iſtorie a freſco , ſono di ſua mano . Franceſco fu colui , che nelle tele invento di comporre , e colorire le te fte delle quattro Stagioni co'loro frutti , fiori , ed altre coſe , che ne' tempi di quella ſtagione ſogliono dalla natura produrſi ; e sì bene le diviſava , che fuori ne faceva apparire tutte le parti , come per l'appunto nelle teſte umane da noi ſi ſcorgono ; e numeroſi da per tutto ſi vedono i ritratti di queſta ſua invenzione . Fu uomo dabbene , e nelle coſe domeſtiche molto aggiuſtato , e le figliuos le del morto fratello tutte onoratamente accomodò , E queſto è , quanto ſi può dire di Franceſco Zucchi Fiorentino , il quale finalmente in Roma negli anni del Sommo Pontefice laolo V. ſene morì . Vita di Antonio da Urbino , Pittore . E' tempi del Pontefice Paolo V. viſſe anche Antonio Viviano da Urbino detto il Sordo dal male , che egli preſe in dipingere ſempre a freſco , e ftar nell'umido de' muri a lavorare . Venne a Roma da giovane in tempo , che Papa Siſto V. reggeva la Chieſa di Dio , con li principi , che egli aveva apparato di pittura in Urbino da Fe derigo Barocci , eccellente pittore . Fu meſſo ad operare ne ' lavori , che ſi fa cevano di quel tempo alla Libreria in Vaticano , alla Scala Santa di S. Gio: e nel palagio Pontificio ivi contiguo , ed in altri luoghi per ordine di Siſto di, pinti . Nella Madonna de' Monti a man diritta nella ſeconda cappella ha forma ta , e colorita una pietà ad oglio su l'altare copiata da quella di Lorenzino da Bologna , che è nella Sagreftia di S. Pietro in Vaticano . Dentro la Chieſa diS.Rocco a Ripetta , vicino all'antico Mauſoleo d’Au- . gulo , nella cappella del Crocifiſſo ſono luoi da' lati la N. Donna , e S. Gio: Evangeliſta , e per di ſopra Dio Padre con Angioli a freſco . In S. Girolamo parimente a Ripetta della Nazione degli Schiavoni rella faccia della Chieſa quella ſtoria è fatta da lui , e da Ardrea d'Ancora . Nel Pontificato di Clemente VIII. per lo Cardinal Ceſare Baronio lavord col ſuo pennello nella cappella in S. Gregorio , dove ſta la ſtatua del Santo nel Triclinio , e vè la tavola di marmo , nella quale egli dava a margiare a ' you veri . E queſto luogo con varie compartiture , e diverſi fatti del Santo Ponte. fice è a frelco dipinto ; e quell'iſorie da lui su quei inusi furono tutte diligen temente operate . Su la porta di S. Girolamo della carità dipinſe un Criſto in Croce con fitto , un S. Girolamo Dottore della Chieſa , ed un S. Franceſco , opere a freſco . N E' di 98 GIROLAMO MASSEI. E' di ſua mano nell'entrare dentro a S. Maria in Traſtevere , che fu già l'antica Taberna meritoria de ſoldati dell’Imperio Romano , alla man dirit . ta la Madonna col S. Giovanni a freſco , da’lati del Crocifiſto di legno . Nella facciata di S. Bartolommeo de' Bergamaſchi alla Guglia di S. Mauro evvi di ſuo a freſco dipinta un'Arme del Pontefice Paolo V. con diverſe figure grandi , maggiori del vivo , e con puttini , aſſai vaga , e con buona pratica condotta . In S. Giuſeppe de' Falegnami in campo Vaccino ha nel primo altare alla man diritta la Madonna , e il S. Carlo ad oglio . E nel palagio Vaticano nella ſala dopo la Clementina fecc alcune iſtorie ne' fregi. Di Antonio Viviano da llibino non vi ſono altre opere particolari , pois chè andava a dipingere a giornata or per uno , ed ora per altri , ficchè poche opere egli da se feffo compoſe . S'affaticava aſſai per imitare la maniera di Federigo Baroccio ſuo primo Maeſtro , e fecedi ſuo una maniera aſſai vaga ; e al meglio , che poteva , s’in . gegnava ; ma quell’efer divenuto ſordo diedegli gran danno , ed ultimo tra collo . E lotto Paolo V. con poche coinodità fini i ſuoigiorni . Vita di Girolamo Maffei, Pittore . į ligente ; e nel tempo di Gregorio XIII. nel quale , per li gran lavori di quel Pontefice, molti ingegoi da per tutto a gara concorſero, egli dalla ſua patria a Roma ſene venne ; e nelle logge da quel Papa iſtoriate , e colorite in Vaticano, ha molte opere dal ſuo pennello ben condotte . Dipinſe nel chioſtro de' Padri della Trinità de' Monti su’l Pincio a man diritta alcune iſtoriette a freſco della vita , e miracoli di S. Franceſco di Paola , con grande amore portate , e concluſe . Ed ancora ha dipinto su la posta del Convento l’Inſegna della Carità con puttinia freſco lavorati . In S. Martino de' Monti , una delle antichiſſime Chiele di Roma , il quadro dell'altare nella cappella della Compagnia del Carmine è ſua bulla opera ad oglio . Nella Chieſa di S. Luigi de' Franceſi ; preſo le Terme antiche degl'Im peradori Nerone , ed Aleffaodro Severo , a mano manca , ha diſuo un S. Şeb ? Hiano con altri Santi , e dalle bande del quadro due Sante , ad oglio con dili genza effigiati. Dentro S. Maria in Portico l'ultima jſtoria di quella nobile Romana , che Galla fi nominava , a man manca in freſco , come anche la facciata di fuori de'ss. Nereo , ed Achilleo diſcepoli del Principe degli Appoſtoli pur’a freſco , fono fuoi lavori operati in due Chieſe divote , l'una dal Cardinal Federigo Ce . fi d'ornamenti arricchita , e l'altra dal Casdinal Ceſare Baronio non ſo ſe ri . fosata , o rinnoyata . E pa . AGOSTINO CARACCI. 99 E parimente in S. Andrea delle fratte , a mandiritta, è opera del ſuo pen nello una Madonna col figliuolo Gesù in braccio con altri Santi ad oglio . E ſopra l'altar maggiore evviun quadro con S. Andrea Appoſtolo in piedi , figu . ra aſſai buona , ad oglio da lui dipinta . Ed in S. Praffede ha l'iſtoria del Verbo umanato , quando in funi invol to fu condotto a Caifas , con Angioli intorno , a freſco ; ed è su l'alto di quelle facciate . 11 Maffei viſſe onoratamente infino agli anni maruri della vecchiaja ; e fi dilettava di proſpectiva , e ne dava lezione a chiunque n'era ſtudioſo , e vole va appararne documenti , Fu chiamato dal ſuo fratello a ripatriare in Lucca , e dar ripoſo alle ſue fatiche . Andovvi; e dopo effervi dimorato alcun tempo , arrivò alli termini della morte , per far paſſaggio a i regni della vita in età di ottant'anni in circa . Vita di Agoſtino Caracci , Pittore . S il corſo di molti anoi , che ſogliono menomar la bellezza , e diſtrugger la vita , ſuole ravvivarſi, a far pompa rariſſima d'immortali vaghezze ; ciò a noi , intin'ora , non è aldivenuto di mirare , e di godere . Ben'è vero , che la pittura , la quale col diſegno , e col colorito ſotto Michelagnolo , e Raffael. io era nata , parea fatta languida , e dal tempo in parte effere fata abbattu . ta ; quand'ecco dopo gran giro ſi è alla fine veduta , per gloria del noſtro ſe colo , ne' Caracci felicemente rinnovata . Agoſtino Caracci fratello carnale di Annibale , ebbe per ſuo cugino Lo dovico Caracci, e da queſto , ſiccome ancora Annibale fatto avea , appard i principi , e l'artificio del diſegnare: ma Agoſtino diedeſi perd al diſegno , ed ancora all'intaglio de' rami , nella qual profellione al ſuo tempo pari alcuno non ebbe ; e di quanto gli altri avanzaffe , teſtiinonio ne ſono le belle carte in Vinegia da lui intagliate , le quali all'opere di Giacomo Robuſti , che dal Padre , che di colori le lane tingeva , fu detto il Tintoretto , diedero gran credito ; come altresì famoſa è la carta della S. Giuſtina di Paolo Calleari Ve roneſe ; e delS.Girolamo , Dottore , e Cardinale di S. Chieſa , con la Ma donna , e con Santa Maria Maddalena di Antonio da Correggio , le quali con tanta grandezza , e sì buon diſegno da lui nel rame ſono ſtate riportate , che in queſto genere non ſi può deſiderare più dall'arte . Diedeſi poi a dipingere , e valent’uomo divenne . Lavord anch'egli nel bel palagio de Signori Farneſi intieme col ſuo fratello Annibale . E nella gal leria in una delle facciate grandi nel mezzo è di Agoſtino la favola della Ninfa Galatea , che ſcorre il mare; e nell'altra facciaia oppofta parimente nel mez. zo v'è di ſuo dipir ta la favola della vaga Aurora , che abbraccia il ſuo amato Cefalo ; e la bellezza deldiſegno combatte con la felicità del colorito . N2 Ma 100 ANNIBA LE CAR ACCI : Ma per non effer tra di loro molto d'accordo , ſi riſolſe egli di divider si dal fratello , ficchè abbandonando la città di Roma , a Bologna rua pa tria ritornoſſene , e qui ad Annibale laſciò il compire quella mirabile gal leria . ' D’indi poi trasferitoſi alla ſervitù dell'Altezza di Ranuccio Farneſe Duca di Parma , quivi fece molte opere ,, e con vivezza , e con grazia felicemente diſtendendo i colori , finalmente quattro anni prima d’Annibale vi morì . E nell'Accademia di S.I.uca il ſuo ritratto ne conſerviamo . Vita di Annibale Caracci , Pittore . ) I Caracci ſono ſtati due fratelli carnali , eď uno cugino , il quale fu Lo dovico Caracci , il maggiore . Queſti diede i principj del diſegno , e del colorire ad Annibale Caracci , e ad Agoſtino fratelli ; e coſtcro furon figliuoli di due fratelli farti da Cremona , onorati , e da bone ; ed in Bologna andaro. no a ſtanziare, per colmas la gloria di quella fainoſa città . Annibale Caracci avuti i buoni ammaeſtramenti da Lodovico ſuo cugi. no , e maggiore d'età , di già valentuomo , ed in buon credito , da luifu mello per la via di riuſcire nella dipintura eccellente . Si rifolſe d'andare per le principali città di Lombardia ; e diſegnando , e ftudiando le più belle opere , che in quelle foffero , vi fece gran profitto . E ritornato a Bologna ſua patria diede principio a' ſuoi lavori , ed operò con una bella meniera , che andava imitando quella del Correggio uomo raro , ed eſquiſito maeltro . Diede a tutti sì gran guſto , che affai credito , e fama n'acquiſed , e fece molte opere di ſomma bellezza , non ſolamente per Bolo gna , ma per diverſi particolari , dentro, e fuoridella città , le quali trala Scio ; perchè non intendo far menzione, ſe non de' lavari , che (comeho detto) in Roma fi veggono . Effendoli intanto la fama della ſua virtù ſparſa per tutto , il Cardinale Odoardo Farneſe fratello del Duca di Parma , il fe venire per ſuo ſervigio a Roma , e nel ſuo palagio onorevolinente da par sulo alloggiollo , e tra le altre cofe fecegli dipingere in un camerino di quello i fatti d'Ercole in diverſi vani, e vi ſono alcuni ſcompartimenti da lui finti di ſtucco , che ſono tanto belli , che pajono di rilievo ; e nel reſto della volta ſtavvi un'Ercole con la Virtù , che a mirarlo è coſa rara . L'opera di queſto luogo fu da' profeffori , ed intendenti veduta , ed affai la laudarono , malimamente in quei belli fcompartimenti, e rari abbigliamenti di puttini , e di figure , che piglia go lume da ſotto in su con eſquilta mae ria ; il tutto ſua , e ſingolare in venzione . Fece venire il Signor Gabriello Bam aci , Gentiluomofavorito del Car dinal Farneſe , da Bologna una S. Caterina.in tela ad oglio da Annibale la vo sata , quando egli era in Bologna con gran maniera , ad imitazione del Cora jeggio facta ; e nella prima cappella di S. Caterina de' funari , ove già fu l'an . ti ANNIBALE CARACCI. IOT tico Cerchio Flaminio , a man diritta fu pofta í ina cancellandovi la ruota , e la corona , e confarvi ſotto il piede la teſta del Dragone, diventò la S. Mac gherita , che ora ſi vede ; erel snezzo del frontiſpizio dell'ornamento col pen nello vi eſpreſſe "la coronazione della Madonna , che in Roma recogli credito fingolare , e nomedigran maeſtro . Diede poi incominciamento nell'iſteffo palagio delli Sereniflimi Farneſi alla bella loggia , la quale verſo ſtrada Giulia è poſta , e vaghiſſime invenzio . ni vi fece con diverſe favole ; e di mirabil magiſterio con vivi colori ſono ador nate . Sopra la volta nel mezzo evvi il trionfo di Bacco con Arianna , e col coro nell'Iſola di Naſſo: e da una parte ſegue Pane , che dà i velli a Diana: poi Ganimede rapito ; e indi.Polifemocol fallo in atto d’uccider’Aci . Dall'al . tra parte è Paride , che riceve il pomo da Mercurio : poi Apollo , e Narciſo . E indi Galatea , che aſcolta il tuono di Polifemo . Ed in queſta parte di ſopra nelli conpartimenti ſtanvianche belle loriette in medaglia di chiaro oſcuro, e lotto ve ne ſono altre in quadretti colorite . Segue poi la viſta de' lati da baffo , e tralaſciando quella di Galatea nel mezzo , che è d'Agoſtino , dird efl'er fue le favole laterali , cioè di Giunone , che va al letto di Giove i e l'altra della Luna , che vuol baciare Endimione. Comeancora nella facciata oppolta , tralaſciando l'Aurora , che è d'Agoſtino , ſono fue le favole late rali , cioè del giovane , che trae il coturno dalpiede di Venere col motto : Genus unde Latinum . E l'altra d'Ercole , che ſuona il cembalo , e Jole , . che su'l dorſo na’l cuojo Lenino . Nelle parti poi diqueſta galleria , dove ſo . no le porte , da un lato è Perleo , che con la teſta diMeduſa fa impietrire Re Fineo ; e dall'altra parte oppoſta è Andromede allo ſcoglio legata ; ed in molte di quelle favole vi ſi vede gran numero di gente con varie , e mirabili. artitudini .. E baſti ſolo dire , che per opera d'invenzione , d'ornamenti , di capricci con nudi, di favole , e d'iſtorie diverſamente condotte , non ſi può fperar coſa più perfecta ; e chiunque la vede , dalla verità è sforzato a dirne bene , per maligno , ed invidiolo , ch'egli ſi.ſia , per eſſer queſta delle più belle opere , che. a' noftri tempi abbia in ventate l'ingegno , ed eſpreſſe la pito : tura .. Indi nella cappella de Signori Ceraſi dentro alla Madonna del Popolo colorì ſopra l'alcare un quadro dell’Affunzione di N. Donna con gli Appoftoli , e con gli Angeli con molta arte , e maeſtria accomodati ; poichè effendo quel lo picciolo , .le figure ſono.grandi', quanto il naturale , . ad oglio allai ben con dotteje nella volta ſopra l'altare ſtanvi tre iſtorie a freſco dipiate da Innocenzio Taccone Bologneſe ſuo allievo co diſegni d'Annibale . Per lo Cardinale Antonio Maria Salviati fece in S. Gregorio nella cappel. la a queſto Santo dedicata ſopra l'altare un S. Gregorio Papa ginocchione in ' atto di orare ad una iminagine della Beatiffio a Vergine , con Angioli , e put tini , ad oglio dipinto , e diligentiflimamente condotto .. Abbiamo nella Chieſa di S. Franceſco a Ripa dentro della cappella de” Signori Mattei un Criſto morto in braccio alla Madonna , e Santa Maria Mad ; 102 ANNIBALE CARACCI. Maddalena , e S. Franceſco con puttini , aſſai devoto , e buono . Nella Chieſa di S. Giacomo degli Spagnuoli per li Signori Erreri , in una cappella a S. Diego dedicata , ha lavorato co' ſuoi eſquiſiti colori ſopra l'altare un quadro ad oglio con un Criſto in aria , e S. Diego , che poſa la ma no ſopra la teſta d'un putto ; e ſopra l'ornamento v'è S. Gio: Batiſta , e S. Gi. rolaino ; e dalle bande dell'altare S. Pietro , e S. Paolo ; e da ' lati della cap pella due ſtorie grandi de’miracoli del Santo . Nella volta tra i comparti menti di ſucchi, delli quali è molto ricca , quattro iſtoriette d'altri miracoli del Santo ; e nel lanteroino un Dio Padre con puttini; e ne' triangoli quattro Santi ; e dalle bande ne' anezzi tondi vi ſono due altre iſtoriette pur de' fatti del Santo ; e al di fuori ſopra la cappella l’Aſſunta con gli Appoſtoli, opere a freſco dipinte , e fatte con lidiſegni , e cartoni d'Annibale , ſebben vi ſono molte coſe di ſua mano ; ed in efle dipinſe Franceſco Albano , e Domenico Zanpieri ſuoi allievi , i quali ororataniente da valentuomini ſi portarono , e furono di grand'onore al maeſtro . Dipinfe per lo Cardinal Madrucci nella ſua cappella a S. Onofrio il qua dro, entrovi la Madonna di Loreto con diverſi Angeli, e queſta fu delle ultime opere , ch'egli coloriſſe . Annibale Caracci , dopo aver finita la bella opera della loggia de’ Signori Farneſi , ſi avvilì , e diede in una grandiſſima malinconia , che poco man. cò , che nol portaſſe all'altra vita ; poichè dalla magnanimità di quel Principe aſpectava d'effer'onorevolmente riconoſciuto delle ſue fatiche, ma refd egli dalla ſua buona opinione ingannato , mercè di un certo D. Gio: Spagnuolo cortigiano , e favorito del Cardinale , il quale , per moltiar , che teneva mol ta cura dell'intereſſe del Principe , fece dare ad Annibale in una ſottocoppa , per una fatica di dieci annicontinui lavorata con tanto ſtudio , ed eſquiſitezza , ſolo cinquecento ſcudi d'oro di regalo . Diedeſi allora il Caracci in umore di non voler più dipingere , e per fug . ire la ſollecitudine , che faceva il Cardinale di finire certe ſtanze nel palagio , ii siſol ſe di voler mutar fortuna , e per iſchivare le brighe , andoffene a Napo li , e diede egli in peggio : per lo chè eſſendovi alcuni giorni dimorato , deter minò di ritornarfene a Roma , ed effendo la ſtagione del Sole in Leone a’ vian danti molto pericoloſa , giunto ch'egli fu in queſta città , ammalolli , e da ' diſordini anche aggravato gli ſopraggiunſe la malignità della febbre; e dal Me. dico, coritra l'opinione degli altri , eflerdogli fatro cavar langue , con di piacere univerſale Annibale miſeramente morilli a' 16. di Luglio 1609. ed accompa. gnato da tutti i Virtuoli di quel tempo , ebbe nella Chieſa della Rotonda , tomba di Raffaello , arch'effo lepoltura ; comeanche gli furono fatte nobili eſequie e da' Signori Creſcenzj , amatori de' Virtuoſi , fu grandemente onorato . De' ſuoi diſegni ne ſono reſi illuftri molci ludj , anumeroſi, e belliſ. fimi ſono quelli, che li conſervano nel prezioſo , e celebre Muſeo del Si. gnor Franceſco Ange ! cni su'lmonte Pincio . Queſt'l.ono ſtata con siputazione , e decoro ; ed era di poche parole , ma . con 1 ANTONIO DA FAENZA . 103 con ogni prudenza erano da lui profferite . Con grand'amore a' ſuoi diſcepoli inſegnava ; ed ancora ad altri , che foffero andati da lui per conſiglio , dava egli buoni documenti . E di vero a sì gran Virtuofo devefi aver molto obbli. go ; poichè egli riſveglid il buon modo de colorire dal vivo, quaſi in queſt'ulti mitempidalla ſua retta via ſmarrito ; e diede luce al bell'operare de' paeli , onde i Fiamminghi videro la ſtrada di ben formarli . Viffe egli s 4. anni , e nell'Accademia abbiamo il ſuo ritratto . Vitu di Antonio da Faenza , Scultore . U Omo raro nel ſuo eſercizio , e che viſſe onoratamente infino alla ſua vec chia età , fu Antonio Gentili da Faenza . Egli era valente Orefice groſſiere , e modellava da ſcultore eccellente mente , liccome le ſue belle opere lo dimoſtrano . Fece belli getti d'oro , e d'argento , e per tirar piaſtre d'argento , e formar figure , non sitrovolli pari , che in quel genio l'uguagliaſſe . Queſto virtuofo maeſtro fece lavori per Principi grandi, e ritrovoſſi a quei tempi , dove l'opere de' virtuoſi erano ben rimunerate ; ed egli , portandoli egregia inente , ne riportd utile , ed onori . Fece per lo Cardinale Aleſſandro Farneſe la bella Croce d'argento con can. delieri , che'l Cardinale dond a S. Pietro in Vaticano luo Arcipretato ; e fu il più bel lavoro , che in quel genere ſi fia mai potuto fare . Sonvi gran figuri, ne in diverſe attitudini compoſte , ed abbigliamenti varj di diverſe bizzarrie , di naſchere , di feſtoni , d'animali di diverſe ſorti : ed in fatti è la più bella opera , chedi quella maniera li fa mai veduta , ſicchè egli fama , onore , ed utile grandemente acquiſtonne . E parimente per l'iſteſſa Baſilica degna di sì degni lavori fabbricò quei due torcieri di metallo , che del continuo dinanzi al Santiſſimo Sacramento ardono , fatti con moltiadornamenti, e bizzarrie al poſſibile grazioſi ; fono figurine , animali , e diverli abbigliamenti alla viſta ſoprammodo nobili , t vaghi. Fece diverſi diſegni , in particolare di fontane affai grazioſe ; e quella di Ronciglione per lo Cardinale Aleſſandro Farneſe riuſci per diſegno , e per opera eccellente . Finalınente mancd per riſoluzione vecchio di go. anni , e d'improvviſo una mattina fu trovato morto nel 1609. alli 29. d'Ottobre . E qui in Roma è ſepolto in S. Biagio di ſtrada Giulia , ſua Parrochia . CA. 104 FRANCESCO VANNI . Cavalier Franceſco Vanni , Pittore . gliuolo di cittadino onorato : ebbe i principi della pittura da Arcangelo Salinbene ſuo Padregno , uomo di bonilliino giudicio ; perchè era già fato a Roma , e con Federigo Zucchero , pittore eccellente , ebbe famigliarità . See ne venne a queſta città Franceſco di ſedici anni , ed andava diſegnando le bela le opere di Raffaello da Vrbino , e altre eſquiſite pitture , e ſculture sì anti che , come moderne di Roma . Vi fece buon profitio , ed accomodoſli con Gio : de' Vecchi dal Borgo , e vi ſtette alcuni anni, imitando la ſua maniera . Vltimamente rivolſe l'animo a ſeguire l'altra di Federigo Barocci da Vrbino , ed in queſta ſi fermò , portandoſi alla i bene , Ritornoſſene indi a Siena , e al cone opere vifece si in pubblico , come in privato , ed acquifufli buon credi to con quella ſua maniera vaga Barocceſca , fatta con amore , e con diligenza , la quale a tutti dava buon gulto , e a lui degna fama . Intanto venne occaſione in Roma di dipingere in S. Pietro nuovo le tavole grandi di quegli altari , avendone già fatta una il Cavalier Criſtoforo Roncalli dalle Pomarance , nel che diede ſoddisfazione a tutti , e particolarmente al Pontefice Clemente VIII . e alli Signori Prelati della fabbrica ; poichè allora non v'erano ſopra di eſſa gli Eminentiſſimi Cardinali . Riſollero quelli di fap dipingere tutti gli altari cinque altri, ch'erano reſtati , e diedeſi ordine , che ſi faceffe ſcelta delli più eccellenti Pittori di quei tempi , e se non foſſero ſtati in Roma , li faceffero venire da quella città , dove ſi ritrovaſſono , per compire queſta opera ; nè li guardaffe a ſpeſa per grande , ch'ella li foffe . E con queſta occaſione furon propoſti diverſi ſoggetti da varj Principi , e da’ Signori Cardis nali per effigiare queſti quadri.. Il Cardinal Baronio propoſe Franceſco Vanni , il quale ritrovavaſi in Sie na , e prima aveva avuto con effo lui amicizia , e alla Chieſa nuova prati carolo , avanti ch'egli foffe Cardinale , e in grazia di ſua Eminenza fu al Van ni l'opera conceduta . E fattolo venire a Roma , diede egli principio alla ſua fo sia , quando S. Pietro , e S. Paolo con le loro orazioni fecero cadere a terra Simone Mago , per le vie dell'aria portato da ' deinonj alla preſenza dell'Im peradore Nerone ; e queſto ſoggetto glie'l diede il Cardinale Baronio , ſicco me fece parimente degli altri ; perchè il Pontefice Clemente VIII, avea da. to a lui - la carica di ſcompartire l'iſtorie , e le opere , che li doveano lavo rare . Il Vanni dipinſe il ſuo quadro ad oglio ſopra le lavagne, e'l colorì aſſai vago.con quella ſua inaniera , che recò buon diletto , e molta ſoddisfazione . Il Cardinale Celare Baronio , come che l'avea portato , e fatto venire a Roma , così anclie il volle far'onorare dal Pontefice Clemente , col quale gli po: eva aſſai , e fecegli aver l'abito di Criſto ; e d'ordine del Papa , il Cars donale privatainente nella ſua cappella glie'l diede . Ric 1 GIO

BATISTA MILANESE

, 105 Ritornoffene egli a Siena , e vi fece molti lavori

ma perchè io non tratto

, ſe non diquelli di Roma , me la pafferò con ſilenzio . Ma sì bene non trapafferd , che fece per lo Cardinale Santa Cecilia Paola Emilio Sfondrato alcunipezzi di quadri

e per la Chieſa di Santa Cecilia co lorì un quadretto ſopra l'altare giù nella Confeflione , entrovi Santa Cecilia , che muore

ed evvi una donna

, che le raſciuga il ſangue . L'altro quadro è a canto alla porticella , ove ſopra l'altare fta un Criſto alla colonna battuto , e per terra gettato , che un manigoldo lo calpeſta , aſai devoto . E queſti due quadri egli da Siena li mandd . Il Cavalier Vanni fu molto onorato , ed ainatore della Religione , e con gran divozione le coſe ſacre dipingeva . Fu affai comodo di beni , e nella ſua patria era molto amato . Laſcid due figliuoli , il maggiore nominoſli Michelagnolo , e'l minore Raffaello ; amendue alla pittura atteſero , ed ora aſſai bene ſi portano no onore alla virtù del Padre . Mori in Siena d'età di 47. anni a dì 26. Ottobre del 1610. e fu ſotterrato colà nella Chieſa di S. Giorgio ; e qui nell'Accademia ne abbiamo il ſuo si . tracto . e fan. S Vita di Gio: Batiſta Milaneſe , Scultore di legno . Ono ftati alcuni Tedeſchi , che in roccioli di frutte hanno intagliato con tanta pazienza , e con sigran fottigliezza , che hanro dato fuori opere leda tillime. Ben'egli è vero , che il loro diſegno cede di perfezione all'Italiano , il quale ottimamente le figure di legno conduce , e con morbidi panni le veſte , e con sì bello andar di pieghe le cuopre , che ne ſtupiſcono i riguardanti

conie altresì gli altri lavori di legname sì bene formati, che non può defiderar più l'arte , nè la pulitezza , o la perfezione altro richiede .

Vi fu ne'empi di Faolo V.Gio

Prtita Montano Milaneſe

, il quale operò qui in Roma , e negli annidiGregorio XIlI . vi venne . Era intagliatore di legname , ed eccellente , e buono architetto : lavorava con la maggior faci lità del mondo , e maneggiava il legno , come ſe foſſe ſtata cera , e faceva di figure bravamente , ed eranomolto grazioſe ; e nella vivacità di efle imitaya Profpero Breſciano . Fece per Papa Clemente VIII . in S. Giovanni Laterano quel belliſſimo Organo , che ſta ſopra la porta , e tiene tutta la facciata , e fuo fu il diſegno, l'intaglio , e l'architettura

ed

è il più bell'Organo , che ſia ſtato fabbricato a'teinpi noftri , con ogni eſquiſita maeſtria condotto , ed eſtremamente da tutti lodato . Dentro la Madonna di Loreto di Roma , al foro Trajano , su įa porta 12 terale v'è di ſuo quell'Organo da lui grazioſamente lavorato con ſuo int.glio , ed architectura con quelle figurire beniflimo ſcolpite

ed incontro ſopra

l altra porta v'è quel vagu coretto con figure , e puttini con ogni foitiglie222 , O e pui , 106 P AS OIL A L E CATI DA JE SI . e pulitezza egregiamente fatti ; opera del ſuo ingegno . Fu Gio: Batiſta Milaneſe ne' ſuoi lavori grazioliffimo . Fece diverſi mo delli , e diſegni per molte fabbriche in Roma , e fuori operate . Era di buon tempo , e di piacevole converſazione , e la fatica molto po. co gli piaceva . E ne' ſuoi anni maturi.preſe moglie giovane , il che non ſo , re fofle bene. Ultimamente mori qui in Roma vecchio , e poco comodo . Ha laſciato dopo di se molte belle fatiche di diſegni d'architettura , che poi ſono ſtate polte in luce da Gio: Batiſta Soria , il quale fu ſuo allievo , come altresì Vincenzo della Greca , amendue Architettori Romani . Vita di Paſquale Cati da Jefi, Pittore . N prarico pittore , e nelle opere , che furono fatce da Gregorio , e poi da Sifto , egli con ſua lode ſempre dipinle , ed ultimamente al tempo di Clemenº te nelle logge Vaticane non finite , ove ſono gli atti della paſſione di Criſto , ha varie iſtorie ; come anche lavorò ne' fregi delle ſtanze , pallata la Sala Cle mentina . Incontro a S. Giacomo degl'Incurabili nel corſo v'è una facciata in . tera dipinta di ſua mana a freſco con diverſe iſtorie , figure , e teſte , aſſai vaga Operò nella cappella del Cardinal Marco Scitico ab Altemps in S. Maria in Traſtevere , dove oggi è il Sacramento . Nella volta dipin ſe le ſtorie della Madonna ; nella parte baſſa dalle bande a man diritta il Concilio di Trento fotto Pio IV . e alla ſiniſtra il Papa , che fa cappella con la Corte Romanaa fre ſco , con gran diligenza terminate . E ſopra l'alcare della B. Vergine evvi un ritratto di Pio IV. con quello del Cardinale Altemps del naturale ad oglio di pinti , e ben rappreſentati. Fece in una facciata l'arme del Cardinal de' M ;dici a freſco con due 6 . gure grandi a ſedere , ed intorna con puttini , nella piazza della Trinità de ' Monti . Nella Chieſa di S. Lorenzo in Paniſperra su’l colle Viminale la fac . ciata ſopra l'altar maggiore è tutta a freſco lavorata di ſua mano con l'iſtorie di S. Lorenzo ſopra la graticoli , egran quantità di figure ; con gran facica , e molta diligenza condotte . Nella Tribuna di S. Maria Maggiore ſotto il ciborio vi ſono alcuni Ang gioli ginocchioni , che adorano il Santiſſimo Sacramento , e da ogni lato , che ſi vedono , pare , che in faccia rimirino , ad cglio lavorati . Queſt'uomo dipinle molte coſe per le fabbriche di Papa Paolo V. ed in particolare diverſi fregi per le ſtanze del palazzo Pontificio nel Quirinale , ed altre , che per non eller meinorabili , per brevità io trapaſſo . Ma si nell opere , come anche nel diſegno, moſtrò durezza , e fatica . E per particolari fe. ce anche de' quadri . Era CÄMMILLO MARIANI . 107 Erā affai podagroſo , e malſano , e di 70. anni in circa morì , mentre regnava il Pontefice Paolo V. E fu uno de'pittori , che ne' ſuoi tempi fu grandemente adoperato . Vita di Cammillo Mariani , Scultore . le guerre ſene fuggì , ed andò ad abitare in Vicenza ; e al diſegno at. teſe , per avervi buona inclinazione ; e dopo morto il Padre , accomodò l'anin mo luo alla ſcultura , e con l'occaſione d'un teatro in quella città principiato dagli Accademici Olimpici con diſegno del Palladio , architettore eccelente , che riſolſero di finirlo , e molte coſe di ſcultura vi biſognavano , ivi il Maria ni ebbe nobiliſſimo campo di moſtrare il ſuo ingegno : e dopo aver girato in molti luoghi d'Italia , e laſciativi degni teſtimoni della ſua virtù di getti , di ſculture , e dipitcure , giunſe egli finalmente a Roma . E la prima opera , che qui fece , furono due figure di ſtucco intorno ad un monumento in S. Gio: Laterano , vicino alla cappella della Nunziata . Nel Tempio del Gesù dentro la cappella , che dipinſe Federigo Zucche so , fabbricò alcuni puttini di ſtucco intorno alla volta , aſſai belli . Dappoi nella cappella qui de'Signori Aldobrandini fece due ſtatue di marmo , l'una di S. Pietro , e l'altra di S. Paolo , grandi , quanto in naturale ; ed ar.cora viſcolpi di marino una ſtatua piccola della Religione con un puttino di eſquiſita bellezza . Elin S. Bernardo a Termini all'incontro di Santa Suſanna , ha fatto egli otto figuroni di ſtucco con maeſtà condotti , che dall'arte non ſi può meglio fperare, due volte maggiori del vivo ; la qual'opera gli fu molto lodaia , e diedegli buon credito , e fama di valentuomo ; e ſopra la porta ser di dentro una castella con Ang:oli, e puttini ; e allo’ncontro altri Angeli , lavcri di ſtucco perfettamente fabbricati . Lavorò in S. Gio: Laterano un'Angelo a carto all'Organo a man manca : E fece l'iſtorietta ſopra l’Elia Profeta , e finì il detto Elia di marino comin . ciato da Pietro Paolo Olivieri ; come ancora compì in Santa Pudenziana nella cappella de' Signori Gaetani l'iſtoria de' Magi pur dall'Olivieri principiata . Sopra l'orcone della cappella Clementina in S. Pietro fece due figuroni di ftucco grandi trenta palmi l uno ; e ſono la Prudenza , e la Speranza . Dentro la Baſilica di S. Maria Maggiore ſopra la porta della Sagreſia ſcola pi un'Angelo di marmo . Operò anche diverſi quadri di pittura per ſuo guſto , ed ancora diſegnava bene d'architettura Ben’egli è vero , che in lavorar di marmoebbe la ſua eccellenza . E nella cappella Paola dentro la giù detta Balilica fece la liatua di S. Gio: Evangelilla a man diritta dell'altar grande ; e nel dipofico del Pontefice Clemente una iſto rietta della preſa di Strigonia di bafforilievo in marmo . E furono ſuoi i mo . O 2 deili 108 NICCOLO CORDIERI: delli degli Angeli, che reggono l'ornamento , dove ſta la miracoloſa immagine di Ni Donna da S. Luca dipinta ; ed ancora quei maggiori ſopra il frontiſpi zio dell'altare con queiputtini , tutti poi gettati di metallo da Domenico Fer reri Romano , allievo del Bologna , bravo tra ’gettatori ; e ſono parte indo rati : e di queſto ornamento fu architetto.Pompeo Targone Romano . Finito che ebbe queſti modelli Caminillo Mariani , s'infermò d'una ftra - na malattia , che non la feppero mai li Medici rjavenire , nè conoſcere ; e Juno era contrario all'altro , e comedicamenti iltormentarono ; ed uno di queti particolarmente non ceſsò mai infinoattantochè ne lo mandò all'al tra vita di 4.6. anni nel meſe di Luglio del 1611 , e fu ſeppellito in Santa Su finna con diſpiacer grande di tutti i profeſſori , e ſpezialmente di quelli , che con eſto luiavean pratica , perch'era affabile , e di bonillima converſa . zione ; e ſe poteva giovare all'amico , con amore , e carità lo faceva . Fu gran perdita , che queſt'uomo non arrivaſſe agli anni della vecchiaja , poichè mancò nel fiore dell'operare ; ma ora la gloria è ſuo frutto . E ſuo al. lievo è Franceíco Moclri , bravo (cultore Fiorentino . Vita di Niccolò Cordicri , Scultore . N : Venne in Roma da piccolo , e diedeſi al diſegno , e ad intagliare in le gno , e fabbricò molte figure con buon guſto . Andò copiando le belle opere di Roma , e con grande ſtudio nelle Accademie affaticoli , e dal vivo traendo ilvero modo di ben diſegnare , divenne valentuomo . Ed anche molte volte vi modellava del nacurale, licchè riuſcì buon pratic ) , e fece varie coſe di marnio , delle quali alcune direma , che tra le altre più degne furono ti mate . Fece per lo Cardinal Baronio in S. Gregorio una ſtatua di Santa Silvia Madre del Santo , a lai lodata ; e per lo ſtello ancora un'abbozzo di Michela gnolo , per formarne un Papa , lo convertì in un S. Gregorio ; ed è quello , che ora ſta , dove è la tavola ,, o triclinio del Santo , ed è vicino all'altra ſua opera . Al Cardinal Pietro Aldobrandino ſcolpi per la ſua cappella qui alla Mi. nerva una ſtatua di S. Sebaſtiano , la quale diegli afl'ai credito , ed ancora vi fece una carità , figura piccola , con puttini di marmo tutta tonda , e bella ; e col favore dell'Eminencillino Baronio preſto Papa Clemente formò le ſtatue del Padre , e della Madre a giacere , & ftanno in bellillimi dipoſiti di marmo bell'iitefla cappella . Pur entro la Baſilica di S. Gio: Laterano fece un'Angelino in piedi , che ſta nell'incroſtacora de' muri dell Traverli , tra gli altri aſſai gra ziolo . Nel frontiſpizio della facciata delle tre Fontane , dette Acque Silvie , fuo . si diRoina , ſono di lua mnano le ſtatuette de' SS . Appoftoli Pietro , e Paolo . Por NIC COʻL O ' CORDIER 1 : 109 Portato dalla virtù , e da’ ſuoi meriti ſotto il Pontefice Paolo V. per lo Cardinale Scipione Borgheſe ( colpi due buſti con le teſte de ' Siti Pietro , e Paolo Appoftoli nella Confeſſione di S. Sebaſtiano fuori delle mura , di mas . mo , afai buoni . Gli furono ancora dati a formare due Angeli grandi di marmo ; uno tie ne l'Arme dul Papa neila facciata del palazzo Vaticano ſotto l'orologio ; e l'altro tiene périmente l'Arme , che è nella facciata della Sagreſia grande di S. Maria Maggiore , e i compagni ſono di rr.ano di Ambrogio Buonvicino Mio laneſe . La ſtatua ſopra l'altare di S. Agneſe fuori di porta Pia fatta di alabaſtro , e di metallo , è di ſua mano . Finalmente preſe a ſcolpire quattro ſtatue grandi per la cappella Paola in Santa Maria Maggiore : l’una fu il Davidde Re , e Profeta ; l'altra l'Aronne S3 cerdote ; la terza S. Bernardo Abate ; e la quarta Sito Atanaſio Greco , ed in quelle ſtatue li portò affai bene , e con grand'a 1 ore , e diligenza (licco me ſi vede, furono da luifabbricate . Fece per lo Capitolo di S. Giovanni Laterano su'l monte Celio una fatua due volte maggiore del naturale rappreſenta nte la Mazda Criſtianitlima del Re di Francia Arrigo IV. fatta di metallo , all'antica armato , con corazza riccamente adorno : e divero ſi è portato nobilmente , e ſta ſopra belliſlimo piedełallo con ſua iſcrizione , e quivi ſi vede da un lato ſotto il portico della loggia della benedizione . Lavoro per Rimini una ſtatua del Papa di metallo più grande del vivo , ed ivi fu condotta , el in opera a memoria de poleri è innalzata . E fece ancora molte altre coſe a diverſi particolari sì per fuori , come por Roma , che ora io per brevità non racconto . Il Cordieri , oltrechè il meritava per la ſua virti , fu ancora fortunato ; e Papa Clemente ſidegnò ( partendoſi dal Palagio Vaticano) di andare alla caſa da lui abitata nella via de Pontefici , a veder le ſtatue , che ſcolpiva per li di poſiti diſuo Padre , e di ſua Madre : onde può conſiderarſi , quanto fiala forza della virtù . Ed anche a tempo del Pontefice Paolo V. fu più volte dal Papa viſitato , . mentre fcolpiva quelle ſtatue della ſua cappella nel palazzo vecchio di S. Maria Maggiore lavorate . E con tuttochè aveſſe tanti favori , non laſciò molta facultà . Ben'è vero , che viſſe onoratainente da ſuo pari, ed era uomoafai affa bile , edi buona converfazione , ma non di molta compleſſione ; poichè affai affaticolli, e s'inferind di un male di fonaco , che a poco a poco in fieſca cei di 45. anni a' 25. di Novembredel 1612. il portò via all'aliro mondo ; e tu ſepoltu a'la Trinità de ' Montiaccompagnato da tutti i vistuoli di queita pro fellione . Vi. T10 CESARE NEBBIA . Vita di Cefare Nebbia , Pittore . NAcque in Orvieto Ceſare del Nebbia , e fu allievo diGirolamoMuziano , e grand'imitatore di quella ſua maniera , Onde per eſſer'egli divenuto buono , e pratico Pittore , il Muziano ſene ſervì per la Galleria in Vaticano fotto Papa Gregorio XIII, e molte coſe di quelle iſtorie vi dipinſe , e con gran facilità fece molti diſegni quivi meſſi in opera da quelli giovani, che facevano le pinture . Ed ancora il Muziano ſerviſſene nella cappella Gregoriana in molte coſe , anzi egli diede fine al quadro di S. Balilio celebrante la Mefla , dal Muziano per cagione di morte laſciato imperfetto . Fu ne' teinpi di Siſto V. pittore del Pontefice inſieme con Gio: da Mode nå , e guidarono tutti i lavori di pittura di quel Papato . Ceſare Nebbia face . va i diſegni , e Gio : Guerra da Modena compartiva gli uomini , e veramente Ceſare in ſimil genere era valentuomo, e verſato nelle ſtorie , e buon pratie co ; e de' ſuoi ſoggetti , e diſegni arricchì in S. Gio: Laterano la loggia , il pao lazzo , e le Scale Sante . Il Nebbia ancora fece molti diſegni , e cartoni , chedalli ſuoi allievi fu rono meſſi in opera nella cappella Silta in S. Maria Maggiore , ſiccome in altri luoghi ; e la ſua maniera beniſſimo vi ſi conoſce . Operò molto da se , ed in S. Giacomod- gli Spagnuoli nella ficonda cap. pella aman diritta ſopra l'altare è ſuo il riſuſcitamento di N. Signore con di verſe figure ad oglio , e il reſto nella volta a freſco fu dipinto da Baldaſſarre Croce ; ma da ballo a man diritta il quadro ad oglio della Maddalena è pur di Celare . In S. Maria Maggiore nella cappella de'Signori Sforzi v'ha colorito in torno all'altare diverſe iſtorie della Madonna in freſco , e per di ſopra duc Profeti con gran diligenza oper.ici . Nella Trinità de' Monti la prima cappella degli Eccellentiflimi Borgheſi a mano manca ha del ſuo ſopra l'altare un Crocififto con figure, ad ' oglio effigia to ; e il rinnanente della cappeila a frufco con le ſtorie della patſione del Re de' Cieli . Dentro all'Oratorio di S. Marcello evvi del Nebbia , quando l'Impera dore porta la Croce ; come anche il Profeca grande , che è prima dell'iſtoria ; e la Sibilla , e'l Profeta , che ſeguono , e di ſopra ancora g'i Angeli , e l'Im preſe a freſco conclure . Enell'Oratorio dell'Archiconfraternità del Confalone vi ſi vedono opera . te da lui le due iſtorie di N. Signore fatte a concorrenza delle altre , cioè l'In. coronazione di ſpine', e l'Ecce homo , in freſco . Nella Madonna de' Monti alla cappella del Preſepio le due iſtoriette da' laci ad oglio , e ne' pilaſtri i Profetini , e per di fuori l'incoronazione della Regina degli Angeli , in freſco , ſono ſue opere . In S. Spirito in Saffia la prima cappelia a man franca è dipinta tutta di ( ua IHC . DURANTE A Ľ BERTI . fua mano ; la tayola dell'altare è ad oglio , e il reſto è colorito con le ſtorie di S. Agoſtino a freſco . Nella Bafilica di S. Pietro su'l Vaticano fece i due cartoni delli tondi grandi di S. Matteo , e S. Marco Evangeliſti , che furono poi compoſti di muſaico . E diede molti ſoggetci , e diſegni per la Libreria Pontificia dell' ittelto Vaticano , Fer entro la Chieſa di S. Suſanna alle Terme ha dipinto intorno all'alta se diverſe iſtorie della Santa , e di ſopra la Martire , che va in Cielo , a frelco di buona maniera ; e vogliono , che ſia delle migliori dipinture , ch'egli fa. ceffe . E nella cappella a man manca degli Ecceilentiſſimi Peretti il quadro ad oglio del Martirio di S. Lorenzo fu dal ſuo pennello colorito . Abbiamo del ſuo nella Minerva la cappella della Santiſſima Annunziata con la vita della Madonna a freſco . Nella terza cappella , che è in S. Silveſtro di monte cavallo alla man diritta ſopra l'altare è opera del ſuo ingegoo la incoronazione di N. Donna , ed evvi focco il Pontefice Pio V. e il Cardinale Aleſſandrino ad oglio effigiati ; e il reſto con la vita della Beatitlima Vergine è in freſco condotto , e tormi. nato . E ne' teinpi di Papa Clemente VIII. dipinle nella Baſilica di S. Gio: La terano ne'muri laterali della traverſa la ſtria , quando S. dietro , e S. Paolo apparvero al gran Coſtantino , finta di notte tempo . Ed aacora due Appofto li , e quattro Duttori , tutti a freſco lavorati . Ceſare fu uomo d'onore , ed amatore de Virtuoſi ; e nel tempo di Si to V. guadagno buona ſomma di moneta . Finalmente vecchio , e Lanco di tante fatiche ritornoffene ad Orvieto ſua Patria a godere il frutto de' ſuoi nobili lavori ; e dopo 78. anni di vita vi ſi morì nel Poniificato diPaolo V. Vita di Durante Alberti , Pittore . U dal Borgo S. Sepolcro Durante Alberti , uomo d'onore , e devotiffiino Criſtiano , liccome le ſue picture il fanno manifeſto , che oltre la bontà propia , recano a tutti mirabile devozione , Venne in Roma prima del Papato di Gregorio Xill . e nella pittura quale che principio avea ; ma qui perfezionollo con avere ſtudiato nelle belle coſe , che ci ſono , si antiche , comemoderne ; e finalinente fece molte opere , diel le quali le più note diremo . llra cappelletta in S. Girolamo della carità a man manca dell'altar inag . giore fu cutta da lui dipinta : ſopra l'altare v'è un ſuo quadro ad oglio , ena trovi N , Signore co'l Figliuolo Gesù , ed alcuni Santi intorno , e dalle bande due iſtorie , e ſopra la cappella di fuori v'è Maria , che dall'Angelo siceveik ſaluto , in freſco effigiata . Nella Chieſa della Pietà de'Pazzarelli ſopra l'altar maggiore ſtayvi di ſuo una Piecà con molte figure , ad oglio condotta , aſſai buona , In LI 2 VENTURA SÄLINEENE: In S. Bartolommeo de' Bergamaſchi ſopra l'altar maggiore evvi il quadro grande con la Madonna , il figliuolo Gesù , S Bartolommeo , e S. Aleſſan , dro con Angioli , ' molto bello ; e lodato ; ed è ſua opera . Nella Trinità degl'Ingleſi medeſimamente ſopra l'altar maggiore Itaovi un Dio Padre , che ha in braccio N. Signore Gesucriſto inorto con Angeli , e da baſſo altri Santi , una delle belle opere , che egli mai abbia fatto . Dentro il tempio del Gesù , alla piazza degli Altieri , della terza cape pella di tutti i Santi , alla man liaiftra , la ſtoria della Trasfigurazione su’l Ta, borre è di Durante . Alla Madonna de' Monti nella prima cappella del lato manco su l'altare c'è di ſuo dipinta ad oglio una Nunziata , e dalle bande ſtanno alcuni Appo. ftoli in piedi ad oglio parimente effigiati; e nella volta alcune ſtoriette lavora . te a freſco . E ſopra la cappella per di fuori N. Signore , che porta la Croce , ad oglio dipinto . Nella Chieſa nuova de' Padri dell'Oratorio di S. Filippo Neri la ter za cappella a man manca ha su l'altare una Natività di Gesù con l'adora zione de' Paſtori , ad oglio , affai diligente , e ben fatta , ed è di gian ma niera . In S. Appoſtolo ſopra l'altare di S. Franceſco v'è un ſuo quadretto d'una Nunziata , fimilmente ad oglio . Operò diverſe cole per li ladri Cappuccini , de' quali era affai devoto , e lo moſtrano diverſe tefte di S. Franceſco , e d'altri Santi , che tengono nel lor Convento , a freſco ſopra le tegole dipinti . Ed anche lavorò varie coſe per di fuori a diverſi conventi di quei Padri. E parimente molte altre per particolari dipinſe , che per non effer lungo , io tralaſcio . Queſt'uomoonorato , e dabbene fu molto religioſo , e della pietà Criſtia na , e della virtù inſiemeamatore . Ebbe figliuoli , ed uno ſi nominò Piec Franceſco , il quale atteſe alla pittura ; ma dopo il corſo di inolti a ini dalla morte del Padre nel s 4. di ſua età , edol 1638. di Criſto , mentre ora regge la Chieſa di Dio Vrbano VIII . ſe ne paſsò all'altra vita . Durante Alberti fici i ſuoi giorni in Roma dietà di 75. anoi nel 1613 . e fu onoratamente alla ſepoltura , nella Chieſa del Popolo , da tutti i Pro feffori accompagnato . Ed abbiamo nell'Accademia di S. Luca il ſuo ri . tratto . Vita del Cavalier Ventura Salinbene , Pittore . Entura Salinbene fu figliuolo di Arcangelo Salinbene Saneſe , e fratello uterino di Franceſco Vanni , di nobil famiglia in Siena . Ebbe i princi fjdella pittura da fuo Padre , ed andò vagando , e di'egnando por varie città , e ſpezialmente per la Lombardia , e vi fece aſſai profitio ; ed ultimamente venne a Roma , e diede accreſcimento alla ſua buora manieraje ſe aveſſe ſegui tato gli ſtudi,che richiedeanſi a divenir perfetto , l'avrebbe fatca eccellentiſsima. Di. VENTURA SA LIN BEN E. 113 Dipinſe nel tempo di Siſto V. allora giovanetto in diverſi luoghi da quel Papa fabbricati, come nella Libreria Vaticana , e nel palagio di S. Gio: La terano , e nella loggia della benedizione ; e tra le altre in faccia entro una lu netta evvi una virtù veſtita d'azzurro con puttini attorno in freſco tanto ben fatta , che della maniera , e della freſchezza i Pittori di quei tempi reſtarono ammirati , Dal lato del palazzo de' Bonelli dipinſe la facciata della caſa d'Onorio Lunghi dalla metà in giù . 1 S. Simeone de' Lancellotti figurò nell'altare la Circonciſione di Gesù , e Simeone , che'l prende in braccio , aſſai vaga . Nel Gesù alla terza cappella in uno de' mezzi tondi è di ſuo il Dio Paz dre con Angeli intorno , molto belli . E nell'altare , allo’ncontro , Abra-. mo , che adora i tre Angeli, fatti a freſco . Ed ancora vi ſono alcuni putrini nelli triangoli, o peducci della volta , che tengono alcune cartelle , e pure a freſco da lui furono lavorati . Dentro la Sagreſtia di S.Agoſtino ſopra la porta ha un Crocififfo in iſcorto con la Maddalena piangente alli di lui piedi, quadro aſſai buono . lo S. Maria Maggiore nella nave di mezzo , tra le fineſtre , vi ſono di. verſe iſtorie . Ulna è la Madonra , che è dall’Angelo Gabriello annunziata con altri Angeli , e puttini in freſco da Ventura dipinti. L'altra è Maria , che tiene per mano Gesù piccolo con San Giuſeppe, che l'avevano ritrovato nel tempio fra’ Dottori , e a caſa il rimenavano , a freſco effigiati . Cone anche ſi vedono alcune ſue opere col bolino rapportate , e bene eſpreſſe in acqua forte . Il Cavalier Salin beni ha dipinto molte coſe per diverſi particolari , ma privatamente , e fuori di Roma ha lavorato aflai. Ha colorito il ſuo pennello in Siena ſua patria , in Fiorenza , a Piſa ; a Lucca , ed in molti altri luoghi d'Italia ; poichè avea un'umore di non vo lere far troppo ferino in un'iſteſſo luogo. Dicono , che dall'Eminentiſſimo Bevilacqua ( come da Legato Pontificio ) foſſe fatto Cavaliere dello ſperon d'oro . Ma vaglia a dire il vero, egli diede grande [peranza di se alli Profeſſori di far gran riuſcita , quando eſſi videro le prime opere di lui ; perchè grande ſpi. sito , e buona maniera aveva : ma dar.doſi al buon tempo , feceſi egli infin gardo , e ſtava tutto su gli amori ; onde non giunſe a quel profitto , che le genti ſperavano . Nondimeno furono molto lodate le ſue fatiche , e tra le buoa ne , ed eccellerti ſi poſſono annoverare . Ed in età intorno a so . anoi ſene mori nella ſua patria Siena , 1 2 Vio 114 SILLA DA VIGIu ' . Vita diSillu da Vigiù , Scultore . F it anche in queſti tempi del Pontefice Paolo V. Silla Lungo da Vigiù , luo. go nel Milaneſe . Quelli fu ſcultore , ed atteſe affai a riſtau rare Itacue an. tiche , e pur fece qualche coſa di ſuo . Su la Fontana di piazza Navona , così detta dall'antico Cerchio Agona: le , che ivi , per celebrare i giuochi , anticamente fece l’Imperadore Aleffan . dro Severo , fabbricò Silla col ſuo ſcarpello uno di quei moſtri marini , che fanno in atto di ſonare la buccina di marmo, e verſano acqua . Dentro la cappella della Baſilica Liberiana , ovvero di S. Maria Maggio: re , l'incoronazionedi Pio V.Pontefice di bafforilievo è di fua mano . Ed in S. Paolo fuori delle mura su per la via Oſtienſe la S. Brigida di mare mo , che ſotto l'altare iſolato di mezzo , dalla parte di dietro guarda il miraco lofo Crocififfo , è opera di Silla Lungo . Dentro S. Giovanoi nel Celio , ovvero BaGlica Lateranenſe , in tempo di Clemente VIII . fece un'Angelo in piedi ſopra i muri incroſtaci della tra. verſa . E lorto il nobile , e preziolo Ciborio di metallo dorato vi fabbricò la Atatua d'Aroune Sacerdote , e la ſtorietta di baſſorilievo , che è di ſopra in mare mo ſcolpita . It medeſimo operd qui nella Minerva , ove anticamente fu il tempio di Minerva Calcidica , la ſtatua a giacere del Cardinale Aleſſandrino Nepote del Pontefice Pio V.e quello depoſito è alla porcicella , che guida al Collegio Ro wano. . E.nel tempio del Gesù , alla piazza degli Altieri , fece un'Angelo di marmo nella cappella de Signori Vittorj . Alla cappella di Paolo V. in S. Maria Maggiore , su’l monte Eſquilino , ſcolpì la ftatuadell'iſteſſo Papa Paolo ginocchione , maggior del naturale , di marmo; e la ſtatua di Papa Cleirente a ſedere , che per altro luogo era da lui fatta , fu quivi accomodata . Queſto Virtuoſo non operù gran cole ; e fu como pacifico , e di poche parole . E finalmente mori qui in Roma vecchio ſotto il Pontificato del già detto Paolo con fama di buon maestro . E queſto è il breve racconto , che la memoria miha potuto dettare, delle opere di Silla Lungo da Vigiù . Vita di Federiga Zuccher:0 ,, Pittore . FEderigo Ederigo Zucchero Zucchero , figliuolo di Ottaviano , fu fratello di Taddeo da S. Angelo in Vado , dello ſtato d'Vrbino . Furono tutti due i fratelli pittori eccellenti ;: ina Taddeo fu maggiore di Federigo , ed opero prima , e diede i principj si del diſegno , come del colorito al fratello , e l'inftruffe in moo FEDERICO ZUCCHER Ö . 115 modo , che dopo la ſua morte fu in iſtato di perfezione ; tal che fini tutte le opere principiate , e per morte laſciate da Taddeo imperfette , del quale la vita ſcriſſe il Vaſari. Morì Taddeo avanti il Pontefice Gregorio XIII . nel qual tempo avea dato principio a molte opere , ma nel più bel fiore della ſua vita tolto sì gran ſaggetto alla Virtù,ereditò Federigo it di lui valore , il quale avea fatto molte opere in Belvedere nel palagio del Boſchetto , ove dipin ſe la ſecon da ſtanza del ſecondo piano con iſtorie di Criſto ; la loggia , che guarda verſo il vivajo con favole , ed in una ſala colori a freſco alcune ſtorie di Faraone , e di Moisè egregiamente ; ed in un'altra ſtanza un fregio con molte figure , e varie iſtorie ingegnolamente conduſſe . Federigo, eſſendo giovane,fece la facciata alla piazza della Dogana incona tro a S. Euſtachio , ove è la Converſione , il Batteſimo, e il Martirio del Santo, fatti con ſuo diſegno aſſai bello , e di gran maniera , a freſco lavorati. Dappoi impiegolli nella cappella de' SignoriFrangipani in S. Marcello , ove la tavola della Converſione di S. Paolo ad oglio è opera di Federigo , c il reſto a freſco di Taddeo . Fece parimente inſieme con Taddeo nel palagio d'Araceli a freſco in u na di quelle ſale un fregio . Colorì , e compà Federigo la bella opera dell'Annunziata nel Collegio Ro. mano ; e fece le due altre iſtorie della Natività , e della Circonciſione di Gesù a freſco con buona maniera . Come anche colorì , e finì la bella tavola dell'altar maggiore in S. Lo renzo in Damaſo dipinta ad oglio ſopra le lavagne con quella ſua gran ma. piera . E nell'Oratorio del Confalone la ſtoria della flag - llazione di Noſtro Signore con le Virtù di ſopra a freſco eccellentemente e preſſe . Formò l'immagine di San Paolo Appoftolo nella facciata congiunta alla Chieſa de' Pazzarelli in piazza Colonna , opera a freſco : ma la Piecd ; e il S. Pietro ſono del fratello Taddeo . Figurd in Ss. Appoftoli nella Sagreſtia un S. Franceſco , che ricev e le Aimmate ad oglio in un quadro picciolo . A Santa Caterina de' Funari , nella cappella del Criſto morto del Muziani, dipinſe ad oglio i pilaſtri con diverſe figure. E nella cappella maggiore le facciate con le ſtorie di Santa Caterina con Sauti , e puttini , tutte operate a freſco con gagliarda maniera , ſono pregi del ſuo pennello . Nel palagio del Signor Ciriaco Mattei in alcune ſtanze colorì ſtorie di fis gure , fimilmente a freſco . E nelle caſe , che erano de' Signori Margani a piè del Campidoglio , in una volta dipinſe a freſco un Parnaſo con le Muſe . In una cala incontro al palagio del Signor Conteſtabile Colonna nella piazza de' SS. Afpoſtoli Giaco mo , e Filippo , in una ſala ha di ſuo in freſco un bel fregio diſpoglie , e d'impreſe militari . Ed anche operò a freſco fregi di ſtanze in un'altra caſa , che è allo'ncontro della Chieſa di S. Mauro de' Bergamaſchi . Dove . P 2 116 FEDERICO ZUCCHERO : Dove in Traſtevere è l'altar maggiore di S. Maria dell'Orto a Ripa , nella parte di ſopra, a freſco ſono di Federigo le Sponfalizie di Maria , e la Viſitazio ne di S. Eliſabetta . Alla Trinità de' monti fece vicino all'altar maggiore l’Affunta con una gloria di Angioli , e i ſuoi Appoftoli a freſco . E quivi accanto , la cappelletta di N. Doona dipinta ad oglio ſopra il muro con li Profeti , ed altre coſe a fre fco , è tutta con ſuo diſegno , ed invenzione condotta . Creſcendo egli ogni di maggiormente co'meriti , nella Sala Regia del palazzo Vaticano dalle bande della porta della cappella Paolina vi fece le ftorie grandi di Gregorio VII. quando ribenediſſe il Re Federigo : e poi finì l'impre. fa di Tunili dal fratello su l'altro lato incominciata , dipinte a freſco , e colo. rite con la ſua gran maniera ; matra queſte le due Virtù , che ſono ſopra la porta della cappella , ſono di Taddeo.. Dentro la ſala vecchia de' palafrenieri il S. Paolo , e il S. Matteo di chia. so oſcuro con parte del fregio di fogliami, e di fanciulli , è ſuo . E nel tribu. nale della Rota Romana le Virtù intorno all'arme di Pio IV. furono da lui effi . giate . Fini alcune picture nella Sala de' Signori Farneſi , principiate da Teddeo ſuo fratello . Onde anche dal gran Duca fu chiamato in Fiorenza a finir la famoſa Cupola di S.Maria del Fiore da Giorgio Vaſari principiata , e per la ſua more te non finita , ma Federigo compilla , e a quella Altezza diede gran ſoddisfa , zione , e ne riportò buon regalo . Fu poi richiamato a Roma dal Pontefice Gregorio XIII, a dipingere la volta della cappella Paolina ; e mentre andavala dipingendo , ebbe non ſo che fdegno con alcuni ſervidori famigliari del Papa , ſicchè l'induſſero per vendetta a fare una Calunnia , e vi ritraffe del naturale quei tali con orecchie d'aſino , e fecela mettere in pubblico ſopra la porta della Chieſa di S. Luca Evangeliſta con occorrenza della feſta di queſto Santo , che allora preffo San ta Maria Maggiore ſtava . Il che riſaputoli dal Papa , e con eſto lui ſdegnato li , s'egli non fuggiva quell'impeto , l'avrebbe paffata molto male . Quefa non è la Calunnia , ch'egli fece ad imitazione di quella d'Apelle , la quale oggi fta in potere de' Signori Duchi Orfini di Bracciano da lui dipinta a tempera ſopra la tela aſſai bella , intagliata poi da Cornelio Cort Fiaminingo , valente maeſtro di bolino . Federigo allora andò in Fiandra ; e vi fece alcuni cartoni , per effigiare panni d'arazzi . Iodi giunſe in Ollanda , e dappoi in Inghilterra ; e da quella Regina fu onoratamente ben viſto , e premiato dibel regalo con occaſione del sitratto , che le fece del naturale . Dipiù fu chiamato a Vinegia , e da quella Sereniſſima Repubblica fugli dato a dipingere una iſtoria nella gran Sala del ConGiglio , e a concorrenza di Paolo Calleari Veroneſe , di Jacopo Robuſti detto ilTintoretto , di Franceſco da Baſſano , del Palina , e d'altri onorata: mence postolli Doa CMC ACT 117 ز 1 I E DERIGO ZUCCHERO, Dopo alcun tratto di tempo paflita la collera al Pontefice Gregorio gran demente pietoſo , il fe richiamare a Roma, e perdonogli il tutto , come Prin . cipe , a cui erano ignoti i termini dell’ire ; e cari quelli della piacevolezza ; e gli fece dar perfezione alla bella cappella Paolina ; e non ſolo vi fece la vol . ta , ma alcune iſtorie da ballo a freſco condotte , affai degne : ed è ſtatogran danno , che con occaſione di farvi le quarant'ore Pontificie , una volta diſgra ziatamente vi ſi appiccaſſe il fạoco , e dal fumo il tutto foffe offelo , e guaſto . Poi fu chiamato ſotto il Pontificato di Sifto V. dal Re di Spagna Filip po ll. con buona provvifione degna d’un virtuoſo ( uo pari , ed'un Filippu il. ma dipingendo alcure coſe nello Scuriale a freſco non diede molta ſoddisfazio . re , benchè ne foſſe regiamente, regalato . Ritornofſe ne indi a Romacon buona ſomma di moneta , e di regali , e diede principio all'Accademia , e fu il primo Principe electo degli Accademici Romani del diſegno ; e meífe in eſecuzione il Breve conceduto da Grego rio XIII , e fu acciamato , ed onorato da tuti, ed accompagnato infino alla Lua caſa , e vi concoſſero non ſolo i profeffori della noſtra virtù , ma ancora buona comitiva di uomini letterati ; e veramente gli li conveniva il Principa to per la bella prelenza , e maeltà , che aveva ; e per effes da cutti univerlate mente amato . Veonegli intanto voglia di fabbricare ſopra il monte Pincio vicino alla Trinità de' monti , in capo a Atrada Gregoriana , e vi fece una gran caſa , e a coinparazione delle ſue forze viſpuſe gian quantità di davari , tutta dipinta di ſua mano , edi ſuo capriccio a freſco . Porcia colorì nella Chieſa del Gesù la cappella de Signori Vittorj ag li Angioli dedicata , tutta a freſco condotta ; e nell'altare evvi un quadro ad oglio , entrovi gli Angeli in atto di far’orazione . A S. Praflede su l’Eſquilino nella cappella de' Signori Olgiati il Criſto , che porta la Croce , con molte figure ſopra l'altare ad oglio , è ſua dipintura e il reſto del Cavalier Giuſeppe Ceſari d’Arpino . Per lo Cardinale Aſcoli da Correggio Frare di S. Domenico dipinſe a freſco in S. Sabina , che fu già tempio di Diana nell'Aventino , la ſua cappella ; ma il quadro ad oglio su l'altare di S. Giacinto è opera di Lavinia Fontana Bolo gnele . Staaco poi il Zucchieri, e conſumato dalla fabbrica , andò fuori di Roma , e giro per tutta l'Italia , ed in Venezia (tainpò alcune ſue bizzarrie . Ed in Savoja diede principio ad una bella Galleria per quella Sereniffima Altezza , e da tutti gli alori fu accarezzato ; e le aveſſe faputo conſervare il danaro , non ſi ſarebbe tanto ſtrapazzato , quando in ſua vecchiaja avea biſogno di ripoſo ; ed avrebbe laſciato a' ſuci gran facultà , come a se molto comodo . Egli ebbe animo inaggiore delle forze , e fu amatore della virtù , ed amid in particolare l'Accademia Romana , come ſene vede il contraſsegno nella ſua fabbrica , ove fatto avea una fala a poſta per l'Accademia , e per ſuoi ſtudj ; e nel ſuo teftamento la fece ſottopoſta a fidecommiffo , che morendo i ſuoi eredi fen . ce , 118 FEDERIGO ZUCCHERO . ſenza fucceffori, laſcia erede univerſale l'Accademia , e Compagnia di S. Luca di Roma ; tanto era l'amore , che portava al luogo , fonte del Diſegno . Federigo fu zelantedella riputazione de' ſuoi maggiori , ed in particola . re di Raffaello Sanzio da Vrbino ſuo paeſano ; poichè venne il caſo , che il quadro di S. Luca di mano di Raffaello , e da effo donato a coteſto luogo , per alcuni patimenti fu dato ad aciomodare a Scipione da Gaeta , Accademico va. lentuomo ; egli l'accomodò , e coine era ſolito nelle ſue opere , vi miſe una carta finta co’i ſuo nome di ſotto appiccata . Federigo cid vedendo , e notan. do la preſunzione di Scipione Gaetano , gli guaſtò la carta , il nome , e gli diffe niolte ingiurie , ficchè vennero alle mani , e vi fu molta fatica a rappa cificarli ; tanto egli era zelante dell'onore de' gran maeſtri , e delle opere ec cellenti . Ritornando (come di ſopra ſi è detto) dal viaggio , che egli avea fatto a Principi d'Italia , ftanco tra via , e laffo , giunto che fu alla Santa Caſa di Loreto , fu riconoſciuto dal Cavalier Criſtofaro Roncalli dalle Pomaran. che ivi dipingeva la Cupola ; con grand'allegrezza l'accolſe , egli fece ogni poſſibile onore , e Federigo alcuni giorni vi G trattenne . Porcia volendo andare a S. Angelo in Vado , licenzioffi dal Pomarancio , e da lui per Anco na ebbe una lettera di raccomandazione ad un gentiluomo ivi indirizzata ; ed eſſendo in Ancona giunto , fu queſto Valentuono da quel Signore molto accarezzato į ma intanto in fermoſſi , e per la ſtanchezza de' viaggi , e per la debolezza dell'età , in pochi dì vi reſe l’anima al Creatore ; e alla nuo va arrivandovi il Pomarancio , il fece ſeppellire con onore , e pompa conve nevole a sì grande uomo . E così ebbe fine la vita di Federigo Zucchero in età di anni 66. del quale non crelo , che ſia fato al ſuo tempo alcuno più fortuna to pitcore con tanti guadagni, e più da' Principi amato con tanti onori . E poi finì la vita dopo tante fatiche in cala d'altri con molta ſua ri putazione ; dalla fortuna sì maltrattato , chi era dalla virtù si bene onorato . Molti de' ſuoi diſegni , e delle ſue opere ſono fate da valentuomini in rame col bolino egregiamente rapportati . Queſt'nono non ſolo fu valente nella pittura , ma fece di ſcultura , e modello eccellentemente . E fu ancora architetto ; e ſcriffe , e mandò in iſtam pa alcune ſue bizzarrie , e penſieri circa la noſtra profellione, e pubblicd an che alla luce alcune ſue poeſie ; e fu degno veramente di lode , come era pie no di meriti . Alla Chioſa della Rotonda fece un quadro con ſuo ornamento di fucco con alcuni puccini di ſua mano aſſai grazioſi , e vi fece fare il dipoſito di Tade deo Zucchero , ſuo maggior fratello , col ritratto di inarmo molto bello , di copo di ſua mano , con iſcrizione , e con animo d'eſſer quivi anch'effo ſepolto nella cappella di S. Giuſeppe di terra Sarti , detta de' Virtuoli. E il ritratto di sì grande uomo l'abbiamo diſua mano nella noftra Accademia . 1 Vi; NICCOLO DA PESAROR 0. 119 Vita di Niccolo da Peſaro , Pittore . Ono ſtatimolti , che hanno affai faticato , e guadagnato poco ; ed uno tra Squequeſti fu Niccold da Peſaro , così dalla ſua Patria nominato . Venne egli da giovane in Roma , mentre regnava nella Chieſa di Dio Gregorio XIII . AC comodoſſi col Zucchero , per imparare a dipingere ; e vi feite , infinchè divenne pratico artefice : e ſe egli G foſſe mantenu o in quel buon guſto , che dal maeſtro appreſe , aſſai avrebbe fatto , ma avendo da giovane operato mol . to bene , poi ſotto le fatiche ſtancolli , e col tempo mancò . Fece in S. Giovanni Lateranos , prinja Chieſa dal gran Coſtantino al cul. to del Cielo edificata , la prima cappella a man diritta nel tempo di Grego sio Xill.ove ſopra l'altare è la Natività di Noſtro Signore , Verbo umanato , con li pilaſtri ad oglio dipinta , affai bulla ; ed intorno alcune ſtoriette in quella maniera del Zucchero , a freſco ben condotte . E dappoi lavorò ne' SS. Appoftoli alla piazza.Colonneſe una cappella a man diritta , dove è parimente la Natività del Saivadore Gesù , ed altre iſtorie: ma ora in parte è demolita , per farvi nuova fabbrica , ficchè poche figure per fortuna rimaſte vi li ſcorgono . A S. Croce in Geruſalemme, ove fu già il palazzo Sefforiano , nella nice chia della Tribuna, dalla parte di ſotto , v'ha il S. Pietro , e'l S. Andreas e tutto l'ornamento finto di pietra a freſco . In S. Franceſco a Ripa , nel lato diritto della nave minore , avvi su'l mua so un dipofito , ove è una Pietà ad oglio , e da' lati S. Niccold Veſcovo , e S. Antonio Abate a freſco , fiqure affai grazioſe . Nella Chieſa d'Araceli ha dipinto la tribuna ſopra l'altar maggiore, tutta in freſco di ſua mano terminata . Nel mezzo ſta un'ovato grande , entrovi la Madonna con:Gesù , ed intorno v'è quantià d'Angeli . Dalle bande ſonvi iſtorie d'Ottaviano Imperadore , e della Sibilla . Ed in faccia da una banda della fineſtra fi vede la Natività del Dio umanato ; e dall'altra la Circonciſione del picciolo Gesù . Ed ancora vi ſono i quattro Evangelifti , ed altre figure , ed ornamenti; e il tutso fu da. Niccold, con buon guſto dipinco . E queſta è l'opera migliore , che eglimaicoloriffe . E dentro la ſteſsa Chieſa nella quarta cappella di S. Antoninoalla inan manca la cupoletta col Paradiſo è di Niccolò . Come ancora in quella dell'Aſſunzione della Vergine Madre , dal quadro in fuori del Muziani , tutto il freſco è di lui . Di poi mutù guſto , e maniera , e diede in una pratica ſenza ſapore , come in diverli luoghi alcune opere del ſuo ſi ſono vedute .. Colori alla Madonna dell'Orto le due cappelle collaterali alla maggiore : Nella man diritra ſta il Crocifilio con diverſe iſtorie della paſſione del N.Re dentore . E nell'altra , dedicata a S. Franceſco d'AmiGi , viſono varie iſtorie di quel Santo , tutte a freſco , e a ſecco dipinte ; ma riſpetto alla ſua priina ma niera queſta è aſſai debole , e manca . E nel lica 4 130 PIETRO FACHETTI . E nel tempio della Pace il chioſtro di quell'abitazione de' Canonici Rea golari di S. Agoſtino , da Bramante architettato , tutto da lui fu dipinto con diverſe iſtorie di N. Donna ; e ſono parimente dell'ultima foggia . E nella ſala del palagio di S. Marco , da Paolo Il . ço' diſegni di Giuliano da Majano fabbricato , avvi dipinto varie figure , pur dell'iſteſſa maniera . Arrivò Niccolò da Peſaro all'età di 70. anni ; e per aver perduta quell' aura , che da giovane guadagnato li aveva , ſempre affaticolli ; ma non fu molto comodo di facoltà ; e mentre segnava il Pontefice Paolo V. finalmente ceſso dal lavoro , e dalla vita . Vita di Pietro Fachetti , Pittore . i , D buona riputazione ; per le loro qualità lono dagli altri amati ; fanno fervigio volentieri a tutti ; ſono di affabile , piącevole , e buona natura ; ed hanno alla virtù congiunto il coſtume. Di queſte ottime qualità fu dotato un pittore Mantovano , il quale Pie tro Fachetti chiamavali . Venne egli a Roma giovape nel tempo di Grego rio XIII, e diedeli a far ritratti , ſicchè in quella forte di pittura molto valſe e ne fece di quelli , che potevano ftare al paragon di Scipione da Gaeta . Queſt'uomo ritraffe quaſi tutte le Dame Romane , e ne acquiſid molto credito . Fece anche gran parte de'Gentiluomini , e de' Titolari di Roma , e ne riportò fama , ed utile ; ed in comma, a dirne il vero , i ſuoi ritratti non folamente aſſomigliavano , ma erano con buon guſto , e perfetto diſegno condotti . E benchè l'opere ſue non fieno al pubblico eſpoſte , pubblica però è la fa ma del ſuo bello operare ; e della ſua chiara virtù n'è pubblico teftimonio l'onore , che per tutto a i generoſi fatti è vita ; e del continuo le coſe memo rabili agli occhi della mente rapporta , e rappreſenta . Fu egli aſſai virtuoſo , ed avea belliſſimi ſegreti da far vaghiſſimi colori ; e tra gli altri faceva gli azzurri oltramarini di eſquiſita vivezza ; e le lacche di grana belle , e fine ; come anche la lacca gialla , ed altri colori minerali vaghillimi. In fatti poffedea la virtù di molte coſe . Viffe Pietro Fachetti affai como do delle facultà , che mantengono la noftra vita ; ed effendo giunto infin’al termine di ſettant'otto'anni in circa ſotto il Pontefice Paolo Via'27. di Feb. brajo nel 1613.Pietro manco alla luce , e aldeliderio de' Poſteri . GIO сто: DE VECCHI . Vita di Gio: de Vecchi , Pittore . FW ed Pittore . Servi il Cardinale Aleſſandro Farneſe ; ed in diverſe occorrena ze per lui iinpiegd la ſua opera , e particolarmente in Caprarola , dove fece aſſai belli lavori , e i migliori , che forſe abbia fatti in concorrenza dị Tad; deo Zucchero allora maeſtro . Qui in Roma nella Chieſa d'Araceli a man diritta ha dipinta la terza cappella , ove ſono le ſtorie del Dottore S. Girolamo a freſco lavorate . E ſopra l'altare un quadro di S. Girolamo penitente ad oglio fatto , da tutti affai loda to . E nella cappella di S. Diego dall'iſteſſo lato il quadro del Santo fu da lui ad oglio figurato . Ed anche dentro la Chieſa delle Monache di monte Citorio , ove anticas mente citavanſi le Tribů a dare i ſuffragi per li Magiftrati Romani , ve n'è uno ſimile di ſuo . Nel Tempio del Gesù ha dipinta tutta la cupola con diverſi adornamenti , e puttini aſſai ricca ; e ne' quattro peducci di eſſa vi ſono i quattro Dottori della Chieſa Latina ,Gregorio , Ambrogio , Girolamo , ed Agoſtino , con gran maniera condotti , e figuroni affai grandi. Alla Chieſa delle Monache dello Spirito Santo nella prima cappelletta a man manca ha di ſuo alcune ſtoriette a freſco della paſſione di Noſtro Signore . In S. Andrea della Valle evvi di lui il quadro di S. Sebaſtiano preſſo una delle porticelle , Dentro il tempio d'Aracæli la ſtoria dell'Angelo , che apparve a S. Gre gorio, e di tutta la proceſſione , ad oglio nel pilaltrone dell'arco verſo l'altao maggiore è ſua . E di mano di Giovanni vi ſono anche nella Sagreſtia alcuni quadri ne' mezzi tondi ſotto la volta . In S. Lorenzo in Damaſo ha parimente di ſuo la facciata rincontro all'al tar maggiore , ov'è la ſtoria del Santo Levita ſopra la graticola , e quantità di figure , con grande , e buona pratica concluſa . E nella Chieſa di S.Eligio degli Orefici nella ſtrada Giulia fe di ſua mano la cappella a man manca , ov'è la Natività di N. Signore a freſco . Dentro la Trinità a Ponte Sifo nella ſeconda cappella a mau diritta de: Salamonj ha ſopra l'altare il Serafico S. Franceſco , Angeli , ed altre figure ad oglio . Nella Chieſa di S. Pietro Montorio la prima cappella a man manca di S. Franceſco tutta fu da lui in freſco dipinta . Per entro la Chieſa di S. Angelo là ,dove ſi va a Borgo Pio , è ſua la pit tura ad oglio del S. Michele , che tiene sotto i piedi il Demonio . Sopra la porta di.S. Niccold incontro a Torre di Specchi la Madonna col Santo è di Giovanoi de Vecchi . Pariinente nell'Oratorio di S. Marcelo a man diritta vi ſono a frefcold . vo 122 CESARE TORELLI. vorate due ſtorie di S. Elena , quando fa rovinare gl’Idoli , e comanda , che fi cerchi la Croce ; é quando ſono ritrovare le Croci ; e parimente ſono di Giovanni la Sibilla , e il Profeta grandi della prima lloria , e il Profeta del la feconda con gli Angeli, ed impreſe di ſopra dell'una , e dell'altra ſtoria , affai belle , e da tutti commendate . In una facciata a man diritta per andare in Banchi l'iſtoria di Davide , e di Saulle , ed altre figure di chiaro oſcuro ſono opere di lui . Nella gran Baſilica Vatica na i cartoni delli due Vangeliſti di muſaico Giovanni , e Luca , ſono forme magnifiche del ſuo ingegno ; come anche gli altri cartoni per la Tribuna a Suala Coli , che di muſaico furono lavorati . E nella BaGlica di S. Paolo fuori della porta Oſtienſe il quadro di S. Be nedetto , che ſpira , è bell'opera del fuo pennello ad oglio , con gran quanti. tà di figure in tela coinpito . In S. Bartolommeo de' Vaccinari alla Regola , un S. Bartolommeo , qua dro dell'altar maggiore di quella Chieſa , è co' ſuoi colori eſpreſſo , e di ſua mano concluſo . E finalmente la vita di S. Caterina da Siena dentro la cappella del Rofa . sio , che è in quefta Chiefa della Minerva , dalla cornice a baffo è ſua dipin , tura a freſco . Quell'uomo ebbe grand'onore , e laſcið dopo la ſua morte due figliuoli ; uno de ' quali chiamaG Gaſparo de Vecchi , ed attende all'architettura , e portali molco bene , e nella fua profeffione è per fare gran riufcica ; e l'altro è Dottore di Medicina : Morì vecchio di 78. anni nel 1614. Giovanni de : Vecchi, e nell'Accademia abbiamo il ſuo ritratto . Vita di Cefare Torelli , Pittore . il quale ne'lavori , che conduffe il ſuo maeſtro , affai lavoro , e fi ſpra ticd di modo , che ne divenne pratico pittore . Celare andoffi trattenendo nelle opere , che d'ordine di Papa Sito V. furono fatte si nella libreria Vati cana , come nella Scala Santa al Laterano , e nel palazzo Pontificio ivi vici no , ed in altri lavori in quei tempi dipinti . Fece di ſua invenzione nella Chieſa della Madonna dell'Orto ſopra l'arco della volta a freſco due Sibille maggiori del naturale ; e di ſopra nella volta in una lunetta evvi di ſuo unacartella con puttini , e feltoni , e due figure in torno a giacere , con buon guſto conclure . E nella Madonna del Pianto a piazza Giudea ſopra la cappella a man manca , ove è un Crocifiſſo di rilievo , ta dipinto il Torelli la N. Donna , e S. Gio: Vangeliſta, figure, che avanzano il vivo ad oglio.E ſopra l'altar orag . giore , dove è l'immagine della glorioſa Vergine , vi ſono diverfi puttini in. torno , e due Angeli , che fanno orazione alla rniracoloſiſſima Immagine . Queft'uomo li dilettò affai di fare di nuſaico , e fervi nella cupola di S. lie . GIOVANNI FONTANA: 123 S. Pietro Vaticano il ſuo maeſtro , come anche nella ſtella cupola il Cavalier Giuſeppe Ceſari d'Arpino . E finalmente vecchio, malamente comodo , e per la ſua poco buona natu ra del pungere con la favella , da tutti non molto ben voluto , foi ſotto Pao. lo V. la ſua vita . La maldicenza porta la pelle dell'Iſtrice , ed ha la Facella acceſa in mag po ; e ſpeſſo con l’una se fteffa punge , e con l'altra se medeſima offende . Vi ta, di Giovanni Fontana , Architetto . E mai la forte ad alcun diede convenevol nome , pud di vero cid ditli effere avvenuto a Giovanni Fontana , il quale in edifici di fonti, e d'acque era qua fi del continuo impiegato . Venne egli da Mili , dioceſi di Corno , ed eſſendo architettore , ſervi primieramente in Roma il Cardinale Aleſſandro Sforza di S. Fiore nell'opera del palagio della villa Sforzeſca . D'ordinedi Papa Gregorio XIII. seſe ſtabiliffimo il Ponte del fiume della paglia , paffato Acquapendente . Fece la palificata a Fiumicino preſſo al Porto per comodo delle barche nell'entrare , che fanno , nella foce del Tevere . Nella città di Roma , dicono , effec ſua architettura il palazzo de' Signo, ri Marcheſi Giuſtiniani . Sotto il Pontificato di Sifto V. in Geme col Cavalier Doinenico Fontana ſuo fratello traportò , ed ereſſe la guglia di S. Pietro , e con lo ſteffo fece il gran palazzo di S. Giovanni Laterano con la loggia della benedizione ; e tra portò la Scala Santa , e la congiunſe col venerabil luogo del Sancta Sana dorum . Conduffe l'acqua Felice , che fa moſtra alle Terme Diocleziane , opera cominciata da Matteo da Caſtello , e vi aggiunſe di più due terzi di acqua da lui ſopra i vicini monti ritrovata . Fe parimente il medelimo condurre l'acqua con fontane , e peſchiere nel. li giardini Pontificj. Comandato dallo ſteſſo Siſto fece una parte del palagio Papale di monte Cavallo , che allora riguardava la parte della piazza , ora per lo nuovo edi ficio da Paolo V. demolita . Conduffe a Civitavecchia l'acqua per farvi fonti ; e per dirizzarvii con dotti , traforò un monte ; e pareva , che godefle d'incontrare gl'intoppi , per ſuperarli, ed ogni fatica diſprezzava . D'ordine di Papa Siſto V. e di Clemente VIII . fece fare due Torri nel confine del Regno di Napoli alla marina, paſſato Terracina , e l'una Pate Go , e l'altra S. Leonardo fi nomina . Ma poi lot: 0 il Pontificato di Clemente VIII. fu commeffario al riſarci. mento delle Saline ; vi ſtabilì ſaldiffime palificate ; e seſe il Porto abile a ri. cevere comodamente le barche . Q 2 Indi 124 GIOVANNI FONTANA Indi raccomodd il ritegno di muraglie , che innalza il Teverone di Ti voli , donde al baffo precipitoſo ruina ; opera da altri tentata , e non potuta. mai ridurre a fine . Nel medeſimo Pontificato ebbe cura di finire il ponte del Borghetto ch'è di belliſſima architettura , e ſocto l'apertura di quattro archi riceve l'im peto delTevere , e di molti altri fiumi . E perd nell'anno 1596. meritò d'effer fatto Architetto generale del mes deſimo Pontefice; e fece fare la cava Clementina , due miglia fopra Terni lavoro in ogni età memorabile con benificio grandiſſimo della città di Rieti e de' luoghi vicini per lo grand'acquiſto de terreni , che tolti all'acque fi fono reſi abili a' lavori . Come altresi fece condurre l'acqua alla Villa di Fraſcati delCardinal Pietro Aldobrandino . Ma nel Pontificato di Paolo V. con non minor fatica ne' ſuoi artifici adoperoffa : poichè da lui fu condotta l'acqua alla Villa del Cardinale Scipio ne Borgheſe , e vi fece belle peſchiere , e vaghe caſcate d'acqua . Si conduſſe parimente co' ſuoi ordini l'acqua della Fajola a Velletri , opeo ra difficiliſſima , ove fu di meſtieri forare un monte di ſelci vive a forza di fuoco ; e parea , che di lui ſi poteffe dire , che ſcherpiffe le forze della Natura . Col ſuo comando fu condotta l'acqua di ſotto Recanati alla Madonna di Loreto . Ed impiegandoſi ancora alle bellezze di Roma , d'ordine del medeſimo Pontefice Romano , conduſſe l'acqua Paola , che per tratto di 35. miglia da Bracciano viene a S. Pietro Montorio ; e vi fece la facciata per la moſtra dell' acqua con adornamenti di colonne, draghi , ed iſcrizione ;. e paſſato il Ponia te Siſto fece anche la caſcata della medeſima acqua a fronte di ſtrada Giulia . Ma fra tante verità di narrazioni poco meno , che non mi li è ſcordato , ' che fu fatto Architetto di Papa Clemente VIII. in lieme con Carlo Maderno ſuo nepote per la fabbrica di S. Pietro Vaticano , e vi fu da Papa Paolo V. confermato . Ed in Roma fece anche il palazio de' Signori : Scappucci a S. Antonio de' Portugheſi , di bella porta , e d'altri.ornamenti vago . Dalli medeſimi Pontefici fu mandato più volte a Ferrara , e a Ravenna per la bon ificazione del Po , dove nell'anno 1614. ellendo ſtato ſpedito di nuo voda Paolo V. a quella volta , ſuprappreſo per iſtrada da febbre maligna tornd in Roma , e morì nel meſe d’Agoſto ; e di età d'anni 74. fu onorevolmente ſepolto nella Chieſa d'Aracæli . Vic CHERUBINO ALBERTI . 125 Vita diCherubino Alberti , Pittore . F Ratello diGiovanniAlberti , che faceva le proſpettive, fu Cherubino Al. > venne eccellente , e fece di belliflime carte ; e tra le altre intagliò la Aagellae zione di Criſto alla Colonna di Taddeo Zucchero , molte coſe di Polidoro da Caravaggio , ed in particolare quel famoſo fregio della facciata de ' Gaddi in contro al Duca Celi alla Maſchera d'oro ; ed inciſe mirabilmente in rame quei belli vaſi lavorati all'antica , coſa rara a vedere ; come altresì alcune carte di Michelagnolo Buonarroti con gran inaeftria , ed erquiſito intaglio da' loro originali rapportate . Diedeli ultimamente a dipingere , e con l'occaſione , che Giovanni ſuo fratello fece la Sala Clementina nelVaticano , egli vi formò molte fille. se , e ne divenne affai pratico . E nella Sagreſia di S. Gio : Laterano la mag gior parte di quelle figure a freſco condotte ſono di ſua mano ; e da chi ha diſegno beniſſimo Gi riconoſcono . Dipinſe una cappelletta dentro a S. Lorenzo in Paniſperna su’l colle Vi minale , Moniſtero di Vergini , su'l lato manco , dedicata a S. Franceſco d'Amili, ed in freſco lavorolla ; e fu delle prime coſe , ch'egli operaſſe col pennello .. Con Gio: Alberti ſuo fratello ha lavorato alcune figure di granito nel le condo cortile di monte Cavallo , che guarda verſo la parte diRoma .. Fuori della porta della Ghieſa de Letterati , all'arco di Portogallo , ha un belliſſimo Angiolino , che tiene una cartelletta con bella attitudine , a freſco . Su’l monte Quirinale in S. Silveſtro le figure , che ſtanno in fulla volta ſopra l'altare , ſono ſue , con quegli Angioli , che tengono l'Arme fuori dell' arco . Per entro a Santa Maria in Portico , Tempio già della Miſericordia , e così denominata per eſſer pofta preffo l'antico Portico d'Ottavia in faccia dove è la colonna traſparente d'alabaſtro col Criſto di rilievo legato , i Carnę. fici , che lo battono , ſono diCherubino a freſco ; come anche i due.Avgeli , che di ſopra nella nicchia tengono la miracoloſa immagine di Maria . Fece nella cappella de' signori Aldobrandini qui nella Minerva la pit tura della volta a freſco con uno sfondato in mezzo , e diverti Angioli con una croce ; e dall'una delle bande un gran Profeta , e dall'alcra una gran Sibilla con altri ornainenti tocchi d'oro . Ed ultimamente ha dipinto la facciata della ſua caſa , che la quali in cima alla ſtrada di Ripetta , ove è un fiue con puttini , che rappreſentado il Tevere con Romolo , e Remo , figli di Marte, e d’llia Vefale , e diverſe figure , ed altre bizzarrie , a freſco nobilmente c ndotte . Cherubins Alberti ebbe moglie , e figliuoli , e ftava afai comodo de' beni 1 126 FEDERIGO BAROCCI . beni di fortuna , perchè tutto quello , che il ſuo fratello guadagnato avea , d'ordine di Papa Clemente VIII. fu dato a lui , come ad erede di Gio: Alberti ſuo fratello ; e godendo le fatiche , e i ſudori di Giovanni , viſſe in ſua caſa con agio , e con onore . Diede ben'egli in un'umor malinconico , così da' ſuoi amici giudicato ; ed era , che gli venne voglia di fabbricare diverſi baleſtroni , come già anti camente , prima che ſi trovaffe l'artiglieria , era ſolito d'uſarli , ed in queſto ſuo capriccio paſſava tutto il tempo , e tanti ne avea fatti fabbricare , che n'era ripiena la caſa , ed ora n'eſperimentava uno , ed ora un'altro , provando chi di loro più peſo , o meno tiraße ; e con forza d'argano , fatto a porta per queſto effetto , quegli Arumenti caricava . Cofa in vero degna di riſo , ch'egli cercaffe dimettere in pratica i balefroni ne' tempi , che s'uſano gran moſchet, ti , e formidabili cannoni ; e voleva , che tutti i ſuoi amici vi fi provaſſero , ed in tal guiſa perdeva il tempo , che nella ſua virtù impiegar poteva . Morì d'anni63. a' 18. d'Otcobre nel 1615.e fu ſepolco al Popolo in un fuo bel dipofito , e de' ſuoi , alla man diritta ſotto la nave minore polto , E nell'Accademia evvi il ritratto . 1 Vita di Federigo Barocci , Pittore . chè son CС Hi voleſſe in breveaccennare le lodi di Federigo Barocci , baſterebbe dire , ch'egli fu di quella città , che al mondo ha prodotti i Raffaelli ; ma per che V. S. ama d'intender le vite , e di riconoſcer l'opere de' paſſati ar tefici , a lei dird , che il roftro F derigo nacque nella città d’Vabino atta a generare maraviglie , e ftupori nella maeſtria della pittura ; e i ſuoi genitori furono onorati , e gli eſempi loro erano ammaeſtramenti a' figliuoli. 11 l'adre Ambrogio nominofli , e nelle Leggi fu Dottore . Uno de' ſuoi figliuoli diedeli con linduſtria a fabbricare oriuoli ; l'alcro a lavorare inge gni diMatematica ; e Federigo nel diſegno , e nel colorito ſotto la ſcuola di Batiſta Veneziano riuſci valedte . E nel a ſua gioventù io Roma dipinſe a fre { co in una ſtanza ſopra la volta , nel boſchetto di Belvedere , N. Donna con quattro Santi ; e ne' partimenti della ſtanza altre figure . Nella volta d'un'al tra camera la Vergine dall'Angelo annunziata ; ed in una ſala di Belvedere co minciò la ſtoria , quando Iddio apparve a Moisè ; ma non potè ieguirla , per chè egli s’ammalò , e ritornatuſene ad Vrbino , quattro anvi vifecte infer mo non ſenza ſoſpetto di qualche malia , che per malignità , o per emulazio pe gli foſſe ſtata fatta . Non poteva egli punto ritenere il cibo , e quando vo leva operare qualche lavoro , vi durava fatica grandiflima. Nondimeno Fede. rigo Barocci fu de' primi del ſuo tempo , ed ebbe maniera vaga , e credo vo leffe particolarınente imitare quella di Antonio da Correggio , ſebbene un po co più tinta . Non volle egli più uſcire dalla Patria per le ſue continue indiſpoſizioni • Ojerd bellifine cole per tutte le parti del mondo ; e gran credito , e molta fa 1 ma 1 127 FEDERIGO BAROCCI: ma acquiſtonne; e (pezialmente nelle eſquiſite carte , ch'egli iataglid in ac qua forte , nel cui genio moſtrò eccellenza ſopra gli altri . Mandd a Roma nella Chieſa nuova ſotto il Papato di Gregorio XIII. il quadro ad oglio della Viſitazione diSanta Liſabetta , con Maria , e S. Giuſep pe ; e quando ſi vide maniera sì bella, sfumata , dolce , e vaga , diedeſi gran guſto a tutti i profeffori , che reſtarono ammirati : e cið ſucceſſe nel tempo di S. Filippo Neri, il quale dell'immagine di quel quadro era tanto divoto per la divozione, che anch'effo in se contiene , che quali del continovo egli ſtava in quella cappella a far le ſue orazioni . Nel tempo di Clemente VIII. mandò egli parimente un'altro quadro per la Chieſa nuova , dentrovi la Preſentazione della Madonna al Tempio , e mol te figure , con quella ſua maniera condotta ; e fta nella cappella de' Signori Celi , preſſo quella , che ora è dedicata a S. Filippo Neri . Nella Chieſa qui della Minerva dentro la cappella , da'comandi del Pon tefice Clemente VIII edificata ad onore de' ſuoi Antenati, di fuo ordine fece il Barocci per l'altare il quadro della cena di N. Signore , quand'egli di ſua ma no comunica gli Appoitoli, ed è cinta più ſcura dell'altre ſue opere ; ma per lo cattivo lumepoco comoda ad effer vagheggiala , e goduta . Queſta fu l'ulti ma fatica , ch'egli mandaffe a Roma . Il medefimo parimente fece molti lavori per altri luoghi pubblici . E ne gli ultimi anni loleva fare un patto , muotre imprend -va le opere : che l'iſtello voleva , o ſopravvivendo le compiffe , o morendo le laſciaſſe imper fette . Colori altresì col ſuo pennello per alcuni Signori particolari coſe eſquiſi. te , e qui in Roma alcune di lui mirabili lene veggono nel palazzo degli Eccel. lentiſſimi Borgheſi , e di altri . Federigo fu uomoaſſaionorato , e molto ben viſto , ed accarezzato dal fuo Principe Duca d'Vrbino ; come egualmente da altri Principi molto ſtima ed amato . Viffe con buona comodità , e le opere gli furono pagate con onorati prez . zi . Tende ildecoro della ſua virtù ; ed in Vrbino mori nell'età di anni 84. Ebbe egli ſolenni eſequie , e il ſuo funerale fu con pubblica orazione celebra. to . E ben ſe la Virtù merita gran fama , non ha dubbio , che Federigo Bi tocci da Vibino , coine era grandemente virtuoſo , così fu meritevole di molto onore . Nella noftra Accademia Romana di S. Luca conſerviamo il ſuo ritratto . Molte delle ſue coſe , come tingolari , ſono ſtate da valentuomini col bolino rapportate in rame . E di vero egli nelle ſue virtuoſe fatiche era vago , e divoto ; e come nell'una parte gli occhi dilettava , così con l'altra compone va gli animi , ei cuori a divozione riduceva . to , Vio 128 F L AMMINIO PONZIO . Vita di Flamminio Ponzio , Architetto . mente ornata . Lamminio Ponzio fu Architetto , e fervìPapa Paolo V. in tutte le fabbris che , mentre egli vifle . Fu il Ponzio di Lombardia , e venendo a Roma d'età giovanile negli edifici eſercitofli , e con diſegnare , e ftudiare architet tura divenne in breve buon maeſtro , ed indiverſe occaſioni fu adoperato . Finalmente diventò architetto del Pontefice Paolo V. e fece co' ſuoi ordini 12 bella cappella Paola in Santa Maria Maggiore , con loe Sagreſtie ; opera no bile per l'ornamenti di dentro, come anche di fuori , con ogni ingegnoſa mae , ftria , ed eccellenza condotta , e terminata . Sua architettura è nella medeſima Baſilica la bella Sagreftia nuova verſo la facciata , che guarda S. Giovanni Laterano con buona fabbrica di ſopra per comodità di quel Capitolo , tanto per entro , quanto per di fuori nobil Adoperoſli nel palagio de Signori Principi Colonneſi in piazza di Sciar ra , eil ha compita nobile facciata con bel cornicione . Con ſuo diſegno fu anche fatta la giunta del palagio de' Signori Borghe ſi , che guarda verſo Ripetta con bel portone , e ringhiera ; e queſta parte all'altra è unita con vaga ſcala a lumaca , e nobiliflimi appartamenti eſquiſi tamente adorni, e degnidi Pontefice . Diede compimento al palagio Pontificio di monte Cavallo con la ſcala doppia ſotto la loggia alla man diritta , ove è la fonte ; dove è belliſlima cap pella Papale , e ſonvi appartamenti regi egregiamente adorni , e con maeſtria condotti , e fabbricati . E su l'iſteſſo Quirinale operò anche qualche diſegno nel palazzo già de’ Signori Bentivogli , ove anticainente ſi ſtendevano le Terme delgrande Im, peradore Coftantino . Co' ſuoi ordini fu principiata la Baſilica di S. Sebaſtiano fuori delle mu sa , nella via Appia , fatta infino alla cornice , e poi da GiovanniVanſanzio Fiammingo compita . In S. Giacomo degli Spagnuoli edificò la cappella de Signori Erreri a S. Diego dedicata . E col ſuo diſegno su'lCorſo paffato S. Giacopo degl'Incurabili fu dato fide , e perfezione alla Caſa del Cavaliere Giuſeppe Ceſari d'Arpino . Abitava incontro alle Monache di S. Vrbano a Santa Maria di campo Carleo, e vi architettò un Caſino con grazioſa facciata di bei lavori compartita . Morì queſt'uomo nel fiore del ſuo operare , maffimamente focto un Pon tificaro volonteroio , e generoſo , comefu quello di Paolo V. il quale dopo lui face milte opere egregie , e fomme . Difpiacque la morte di queſto virtuoſo a tutti , poich'era di buona natu sa , ed alla converſevole , ed amava tutti quelli , che in ogni ſorte diprofile fione erano famoſi Fi. MICHELAGNOLO DA CARAVAGGIO . Finalmente qui in Roma laſcid le ſpoglie della ſua vita di anni 45. in cisa Cai ed è degno d'ogni lode . Vita di Michelagnolo da Caravaggio , Pittore , N Acque in Caravaggio diLombardia Michelagnolo,e fufigliuolo d'un ad imparare la dipintura , e non avendo in Caravaggio chi a ſuo modo glº inſegnaffe , andd egli a Milano , ed alcun tempo dimorovvi . Dappoi ſene venne a Roma con animo di apprender con diligenza queſto virtuoſo eſercizio . E da principio ſi accomodd con un pittore Siciliano , che di opere groſſolane tenca bottega . Pri andò a ſtare in caſa del Cavalier Giuſeppe Ceſari d'Arpino per alcuni meſi . lodi provò a fare da se fello , e fece alcuni quadretti da lui nello ſpec chio ritratti. E il primo fu un Bacco con alcuni grappoli d'uve diverſe, con gran diligenza fatte ; ma di maniera un poco ſecca . Fece anche un fanciulio, cheda una luceria , la quale uſciva da fiori , e da frutti , era morſo ; e parea quella teſta veramente fridere , e il tutto con diligenza era lavorato . Pur non trovava a farne esito , e darli via , e a mal termine fi riduffe ſenza dana. ri , e peſſimamente veſtito , ficchè alcuni galantuomini della profeſſione per carità l'andavano ſollevando , infinchè maeſtro Valentino a S. Luigi de Franceſi rivenditore di quadri glie ne fece dar via alcuni ; e con queſta occa fioire fu conoſciuto dal Cardinal del Monte , il quale per dilettarli affai della pittura , ſe lo preſe in caſa , ed avendo parte, e provviſione piglıd animo . e credito , e dipio ſe per lo Cardinale una muſica di alcuni giovani, ritratti dal naturale , affai bene ; ed anche un giovane , che ſonava il flauto , che vivo , e vero il tutto parea con una caraffa di fiori piena d'acqua , che dentro il si Acffo d'una finefra eccellentemente fi ſcorgeva con altri ripercotimenti di quella camera dentro l'acqua , e ſopra quei fiori eravi una viva rugiada con ogni eſquiſita diligenza finta . E queſto (dife) che fu il più bel pezzo , che fas celemai Effigiò una Zingana , che dava la ventura ad un giovane con bel cole sito . Fece un'anore divino , che ſommetteva il profano. E parimente una tefta di meduſa con capelli di vipere , aſſai ſpaventoſa ſopra una rotelia vap: portata , che dal Cardinale fu mandata in dono a Ferdinando Gian- duca di Toſcana , Per opera del fuo Cardinale ebbe in S. Luigi de Francefi la cappella de Contarelli, ove ſupra l'altare fece il S. Matteo con un'Angelo . A nan dirit ta , quando l’Appoſtolo è chiamato dal Redentore ; e a mar manca , quando su l'altare è ferito dal carnefice con altre figurt , la volta però della cappella è affai ben dipinta dal Cavalier Giuleppe Ceiari d'Arpino Queſt'opera , per avere alcune pituje del naturale , e per effere in com pagnia d'altre fatte dal Cavalier Giuleppe , che con la ſua viilu li aveva pioſe R fo 130 MICHELAGNOLO'DACARAVAGGIO : fo i profeffori qualche invidia acquiſtata , fece giuoco alla fama del Caravag gio , ed era da’ maligni ſommamente loda a . Pur venen lovi a vederla Fede. rigo Zucchero , mentre io era preſente , diffe : Che romore è queſto ? e guar. dando il tutto diligentemente , loggiunſe: Io non ci vedo altro , che il pene fierº di Giorgione nella tavola del Santo , quando Criſto il chiamò all’Appo Atolato ; e ſogghignando , e maravigliandoſi ditanto romore , volið le ſpalle , ed andoffene con Dio . Per lo Marcheſe Vincenzo Giuſtiniani fece un Cupido a federe , dal naturale ritratto , ben colorito , licchè egli dell'opere del Caravag . gio fuor de' termini invaghilli ; e il quadro d'un certo S. Matteo , che prima avea fatto per quell'altare di S. Luigi , e non era a veruno piaciuto , egli per effer'opera di Michelagnolo , ſel preſe ; ed in queſta opinione entro il Mare cheſe per li grandi ſchiamazzi che del Caravaggio da per tutto faceva Proa ſperino delle grotteſche , turcimanno di Michelagaolo , e malaffetto col Cavalier Giuſeppe . Anzi fe cadere al comoje anche ilSignor Ciriaco Mattei , a cui il Caravaggio avea dipinto un S. Gio: Batiſta , e quando N. Signore andd in Emaus , e allorachè S. Tommaſo toccd col dico il coltato dei Salvatore ; ed intaccò quel Signore di molte centinaja di ( cudi . Nella prima cappella della Chieſa di S. Agoſtino alla man manca fece ura Madonna di Loreto ritratta dal naturale con due pellegrini, uno co' pie di fangoſi , e l'altro con una cuffia ( drucita , e ſudicia ; e per queſte leggie seize in riguardo delle parti , che una gran pittura aver dee , da' popolanine fu fatto eſtremo (chiamazzo . Nella Madonna del Popolo a man dicitta dell'altar maggiore dentro la cappella de' Signori Ceraſi, su i lati del muro , ſono di ſua inano la Crocifillione di S. Pietro ; e di rincontro ha la Converſione di S. Paolo . Queſti quadri prima furono lavorati da lui in un'altra maniera , ma per. chè non piacquero al Padrone, ſe li preſe il Cardinale Sannefio ;, e lo 'teſto Ca. savaggio vi fece queſti , che ora li vedono , ad oglio dipinti , poichè egli non operava in altra maniera ; e (per dir cosi) la Forcuna con la Fama il portava . Nella Chieſa nuova alla man diritta v'è del ſuo nella ſeconda cappella il Criſto morto , che lo vogliono ſeppellire , con alcune figure , ad oglio Lavorato ; e queſta dicono , che lia la migliore opera di lui . Fece anch'egli in S. Pietro Vaticano una S. Anna con la Madonna , che ha il putto fra le ſue gambe , che col piede ſchiaccia la teſta ad un ſerpe ; opera da luicondotta per li Palafrenieri di palazzo ; ma fu levata d'ordine de' Signori Cardinali della fabbrica , e poi de Palafrenieri donata al Cardinale Scipione Borgheſe . Per la Madonna della S. ala in Traſtevere dipinſe il tranſito di N. Donra ; ma perchè avea tacco con poco decoro la Madonna gatia , e con gambe (co ferte , fu levata via , e la conperò il Duca di Mantova , ela mile in Manto , va nella tua nobil dina Galleria . Culori una Grudita , che taglia la tuiła a i Oloferne per li Signori Cifti , edia MICHEL AGNOLO DA CARAVAGGIO . rit e diverſi quadri per altri , che per non iſtare in luoghi pubblici , io trapaſſos e qualche coſa de' ſuoi coſtumi diſpiego . Michelagnolo Amerigi fu uomo Satirico , e altiero ; ed uſciva talora'a dis male di tutti i pittori paffati, e preſenti , per inſigni che ſi foffero ; poi chè a lui parea d'aver ſolo con le ſue opere avanzati tutti gli altri della ſua profeſſione. Anzi preſſo alcuni ſi ſtima , aver'effo rovinata la pittura : poichè molti giovani ad efempio di lui Gi danno ad imitare una teſta del naturale , e non iſtudiando ne' fondamenti del diſegno , e della profondità dell'arte , ſola mente del colorito appaganli : onde non fanno mettere due figure inſieme, nè teſſere iſtoria veruna, per non comprendere la bontà di sì nobil'arte. Fu Michelagnolo , per ſoverchio ardimento di ſpiriti, un poco diſcolo , e talora cercava occaſione di fiaccarſi il collo , o di mettere a sbaraglio l'altrui vita . Praticavano ſpeſſo in fua compagnia uomini anch'eſſi per natura bri. goſi: ed ultimamente affrontatoſi con Ranuccio Tommaſoni, giovane di molto garbo , per certa differenza di giuoco di palla a corda , sfidaron (i, e venuti all'arme , caduto a terra Ranuccio , Michelagnolo gli tirò d'una punta , o nel peſce della coſcia feritolo il diede a morte . Fuggirono tutti da Roma , e Michelagnolo andoffene a Paleitrina , ove dipin (e una S. Maria Maddalena . Ed indi giuriſe a Napoli, e quivi operò molte coſe . Poſcia andoffene a Malta , ed introdotto a far riverenza al Gran -maeſtro , fecegli il ritratto : onde quel Principe , in ſegno di merito , dell'abito di S. Giovanni il regaid , e creollo Cavaliere di grazia . E quivi avendo aon ſo che diſparere con un Cavaliere di giuſtizia , Michelagnolo gli fece non ſo che affronto , e però ne fu polo prigione , ma di notte tempo ſcalò le carceri , e ſerie fuggi , ed arrivato all'Iſola di Sicilia op- rò alcune coſe in Palermo ; ma per eſſer perſeguitato dal ſuo nemico , convennegli tornare alla città di Napoli ; e quivi ultimamente eſſendo da cluigiunto , fa nel viſo così fattamente feri to , che per li colpi quali più non ſi riconoſceva ; e diſperatoſi della vendetta , conduttoch'egli vi fi pro atfe , miſeli in una filuca con alcune poche robe , per venirlene a Roma, tornando ſotto la parola del Cardinal Gonzaga , che Col Pontefice Paolo V. la ſua remiſſione trattava . Arrivato ch'egli fu nella ſpiaggia , fu in canbio fatto prigione , e polo dentro le carceri , ove per due giorni ritenuto , e poi rilaflato , più la fluca non ritrovava , ſicchè poſtoli in furia , come diſperato andava per quella ſpiaggia ſotto la sferza del Sol Leo ne a veder , ſe poteva in mare ravviſare il vaſcello , che le ſue robe portava . Ultimamente arrivato in un luogo della ſpiaggia mifeli in letto con febbrema ligna ; e ſenza ajuto umano tra pochi giorni morì malamente , come appun. to male avea vivuto . Se Michelagnolo Amerigi non foſſe morto si preſto , avria fatto gran proficto nell'arte per la buona maniera che preſa avea nel colorire del naturale ; benchè egli nel rappreſentar le coſe non aveſſe molto giudicio di ſcegliere il buo. no, e laſciare il cattivo. Nondimeno acquiſtJ gran credito , e più li pagavano le ſue tefte , che l'altrui forie , tanto importa l'aura popolare , che non giudica R 2 con 132 ANDRE À D'ANCONA . con gli occhị , ma guarda con l'orecchie . E nell'Accademia il ſuo ritrabta è poſto Vita di Andrea d'Ancond , Pittore . A Ndrea Lilio d'Ancona , nella Marca , a: tempo di Papa Siſto V. venne in Roma giovanetto , ed avendo qualche principio nella pittura fu meffo a dipingere nella Libreria in Vaticano'. E dopo alla ſcala del palazzo di S. Gio: Laterano . E poi alle ſcale Sante , ove fece molte coſe ;, ma particolarmente nella ſcala a man diritta alla Santa fopra la volta v'è , quando Moisè fa fiatu , sire l'acqua dal ſaſſo con molte figurine , aſſai lodate . E nella ſcala a man lie niſtra , allorachè Moisè gettò la verga in terra , e divenne ſerpe avanti il Re Faraone , e li maghi : e vicino ve n'è un'altra pur di Moisè , che furono affai Iodate per la maniera bella ' , e dolce , nella quale andava imitando quella del Baroccio di Vrbino . E dentro S. Giovanni ſopra la. poçta , che va nel pala z . zo , su la volta , che v'è dinanzi , avvi S. Ambrogio Dottore della Chieſa Latina di lua mano . E dentro il palagio molte coſe dipinfe . Nella Chiefa nuova , su la volta della quinta cappella a man manca , la . vord ne' compartimenti", cioè in un condo , quando l'Angelo Michele caccid Lucifero , e i ſuoi ſeguaci dalCielo , e nell'arco alcune ſtoriette a freſco afai grazioſe . In Santa Maria Maggiore dinanzi alla cappella di Siſto V. su la volta , che è nella nave , nell'entrar dentro , vi ſono due Vangeliſti , opere del ſuo pen . nello . E nella cappelletta a mano manca dedicata a S. Girolaino la ſtoria , quando egli lava i piedi a ' Diſcepoli , è fua dipintura a freſco . E ſopra la ſtag tua di S. Pietro v'è una ſtorietta di ſua mano . Alla Madonna di S. Giovannino ſopra l'arco in faccia la due Sibille. in freſco . Nel Pontificato poi di Papa Clemente VIII. per io Cardinal Pinello dipina fe a freſco nella nave di mezzo dell'illeffa Batilica a concorrenza d'altri la Na. tività della Madonna , e quella di N. Signore con li paſtori , e la Reſurrezio . ne di Criſto, quando apparve alla B. Vergine , e liberò i SS. Padri dal Limbo . In S. Girolano a Ripetta', nella facciata dentro la Chieſa , quell'iſtoria fu dipinta da lui , e da Antonio da Virbino . E dentro l'iſterto luogo nella cappella della: Pieti, ove ſotto la volta ſono i mezzi condi , le due ſtorie , e ſopra la volta nel mezzo il Dio Pastre , e'l Criſto in freſco lono d'Andreas. Nella Chieſa di S. Agoſtino alla cappella di S. Niccolò da Tolentino su la volta dipioſe a freſco S. Agoſtino , S. Girolaino , e S. Ambrogio Dottori Latioi .. Fece a Si Appoſtolo nella cappella di S. Franceſco il S. Giacomo , e il S. Filippo Appoftoli ', ad oglio lavorati. Sotto l'altar maggiore del Gesù ha egli un quadretto in tavola con un mi. sacola di riſuícitare un morto , Den ORAZIO BORG I ANNI 133 Dentro la Chieſa di S. Lucia della chiavica l'ultima cappella a man man ca ha di ſuo un S. Franceſco d'Alfil , a freſco figurato . In S. Spirito in Saffia dallato liniftro la ſeconda cappella, dove l'Aquis lano dipinſe N. Signore dalla Croce depolto , egli ne' due pilafri a freſco dio pinſe i quattro Evangeliſti . Formd, e colorìultimamente in S. Salvatore del Lauro nella prima capa pella a mandiritta , dentro il quadro , il.martirio di S. Caterina Vergine coa diverſe figure ad oglio ; e benchè fi veda , che vi ha durato fatica , non argia va perd alle opere , che eſprefle nell'età ſua giovanile ;, e per effer cravagliato o da liti , o da altre fatiche , non riteneva più :in se la ſua prima buona manie , ia . Dipioſe anche altri quadri per alcuni luoghi fuoridiqueſta mia patria . E fa molto adoperato in far diſegni , per tener pubbliche conclufioni ne? Collegi di Roma . Andrea d’Ancona andd in Aſcoli , per dar mano ad un'opera ; e mentre faya formandola , fu dalla morte tolto al lavoro , e al defiderio de' virtuoti , ed.in età di 95 anni in circa vi fi.morì. Vitu di.Orazio Borgiunni ,, Pittore . u Romano Orazio Borgianni : il Padre era falegname, uomo dabbene: , imparò la ſcultora, e l'i tagliare in marmida Lodovico Scalzo , fu ſempre detto Giu io Scalzo . Ebbe poidall'altra moglie un figliuolo , che Orazio chiae molli , il quale appreſe i fondamenti del diſegno da Giulio ſuo fratello , che con buona occatione ſene andd in Sicilia ;, ed Orazio reftato in Roma con quei pochi principi avanzolli , ftudiando le opere antiche , e moderne pitture , ed eccellenti, ſculture di Roma . E nell'Accademje , . che fi fogliono continua.. mente fare in queſta città a benificio. comune , egli ne divenne buono dife gnatore , ed in cid sì fattamente compiacqueli , che poco attendeva al colorie re , il quale è il compimento dello ſtudio , ſicchè quando voleva dipingeres vi durava molta fatica , e gran difficultà vi ritrovava . Andoffi mantenendo alcun tempo , infinchè gli venne occaſione di andare in lſpagna , ove ftette a molti : anni ; e vi pigliò domna , e con dia pingervi, molte coſe divenne buon pratico , e dal vivo preſe buona maniera di.colorire , Morta la moglie ritornoſlene in Italia , e giunto in Roma dipinſe in un quadro grande S. Sebaftiano maggiore del naturale con Angioli , che levan gli le frecce : e con un , che l'incoronai, di buona maniera , ma : un poco tir ta , e colorita . Edappoi fece un s. Cristoforo con Gesù Bambino in iſpalla di grandiſſima forma ;. che moſtra di portar gran peſo , ed è felicemente con dotto . E dell'iſteſſo ſoggetro ora ve n'è un quatiro in S. Lorenzo in Lucina a man nianca dell'altar muggiore ſopra unap0534 , por ſuo teſtamento quivi laſciato . Lar 134 ORAZIO BORGIANNI . Lavorò diverſe opere per vari gentiluomini , ma per ron eller pubbli. che , non ne fard memoria . Fece ben'egli diverſi quadri per un'Ambaſciatore di Spagna , e con que fta occaſione dimandogli , ſi compiaceſſe favorirlo preſſo il Vicerè di Napoli di fargli allogare l'opera della Cappella del teſoro (la quale poi da Domenico 7.ampierifu eccellentemente ſeguita , e ora dal Cavalier Lanfranco ſi dà com pimento ) e dall'Ambaſciatore riportonte il Borgianni bonillima intenzione , e prontiflimo favore . A tal grido accoſtoffegli Gaſparo Celio , e perſuadendolo per la grand' opera , e per la multiplicità de' diſegni a prenderlo per compagno , ed in quel lavoro a freſco promettendogli ogni ajuto , e fatica , il buon’uomo acconfen tì alle parole , e diede fede all'offerta . Giunſe frattanto iu Roma un Padre di S. Agoſtino , proccuratore de' Frati di Spagna, e preſe ainicizia col Borgianni , i quadri del quale nel palazzo dell'Ambaſciatore avea grandemente ammisati . Fece dunque egli da luifarſe . ne fare alcuni, e n'ebbe buona ſoddisfazione. Onde il Padre gli offerſe , che per l'amicizia , che era fra di loro , e per la ſua virtù baſtavagli l’apimo di favorirlo preſſo la Corte Regia , o per altri , o per se , d'un'abito di Cavaliere . All'offerta dell'onore il Borgianni corriſpole con regali d'alcuni pezzi di qua dri di ſua mano con ogni affetto terminati . E il Padre con l'ajuto anche dell ' Ambaſciatore qui in Roina , ſcrivendo agli amici , e favoriti della corte , in te . ftimonio della gran virtù , e ottiinimesiti del Borgianni , n'ebbe agevolmen te la grazia , e il compimento del ſuo deſiderio . Gaſparo Celio , al cuiorec chio penetrd queſto negozio , ed eſſendoſegli fatto compagno , non voleva , che l'avanzaſſe , cominciò a diſcreditare il Borgianni col Padre Proccuratore di Spa zoa , e dargli ad interdere , che quelli quadri non erano originali ; e per copia non erano nè meno buoni, e ch'egli da Orazio era ingronato . Onde il l'adre , che non era della profeſſione, preſtandogli fede , diede in qualche alterazione d'animo , e agevolment: laſcioſi craſportare. Talchè il Celiu vodu taſi pronta l'occaſione , luttertrò egli con regali di quadri ; ed ove mancava. no l'opere , ſupplendo con le parole , ebbe facile il ſuo intento di perfuadere un'animo adirato , licchè afficco dall'amicizia del P. Proccuratore diſtaccollo . Venne intanto ia riſpoſta col biglietto , per darſi un'abito di Criſto di Por tugallo , come il Padre richiedeva ; onde queſti cangiando volontà , come avea mutato ainicizia , in vece di onorarne il Borgianni, diedelo a Gaſparo Celio , e il Principe fu defraudato , e il virtuoſo tradito . A queſto ſuccello il Borgianni tal dolore ſi preſe , che ne perdè la ſalute ; e divenutone tiſico, a poco a poco ſi andò conſuniando inſino alla morte : canto può Idegno ancora in animo virtuoſo . E nel fiore de' ſuoi anni , quando fperava raccorre il frut to , cermind le ſue onoratiflime fatiche con diſpiacere di tutti i veri , ed 000 rati profeffori della pittura . Esa Orazio Borgianni uomo libero : onde talora gli conveo ne prender briga con altri , ed era non tanto d'animo , quanto di forze prode , e genero . 1o ; 1 OR A 210 BORGIANNI, 135 fó ; e perciò molti ſi maravigliarono , ch'egli del tradimento non prendeſſe vendetta : ma natura de' grandi avvenimenti è , che ſubito atterraro , e l'animo infermo non potè ſomminiſtrare le forze al corpo , e coine tocco dal fulmine perdè la vita , prima di ſentirſi ferito . Ebbe Orazio Borgianni contraſto con diverſi . Michelagnolo da Caravag gio , che mal di lui grandemente diceva , ſe non era diviſo nel maneggiare dell'armi , ne riportava qualche finiftro incontro , tin Medico , che lo voleva ſoprafface per conto d'una pittura , fu da lui con un baſtone bruttamente trar taco . llna volta per la ſtrada del Corſo paſſava un Dottore in carrozza , e quei coinpagni di ſtudio (come è ſolito loro) beffeggiando il Borgianni , fu egli , dopo qualche atto di flemma , neceſſicato a rilentirli , e rivoltoſi ad una boco tega , che vendeva colori , preſe un vaſo di vernice , ed impegold tutti quei begli umori, onde queſti , e gli altri delle carrozze , che ſeguivano , fiefe :o con varie oifele contra il Borgianni , ed egli cacciato mano alla ſua ( pada ſi dia feſe , e così malamente trattalli , che ebbono careſtia di ritirarli , e ricondurii al lor viaggio . Per li Frati Spagnuoli della Crocetta all: quatcro Fontane fece un S. Carlo , che adora la Santiſlima Trinità , affai devuto , e di buona ma. niera Il ritratto del Cavalier Batiſta Guerino , grin poeta , nell'Accademia degli llmoriſti è di ſua mano.. In S .. Adriano a campo Vaccino l'altare. di S. Carlo con un puttino appeſtato in braccio , ed altri appeſtati dintorno ſono bel lavoro del ſuo per nello . Dentro la Sagreſtia di Si Salvatore del Lauro a minɔ manca della porta evvi un quadro con ſua cornice , entrovi un Crito morto in ifcorto con la Madonna fatto a freſco . Siccome anche di ſua mano è un Polifemo di chiaro oſcuro , il quale ſta fra le altre coſe del bello , e fa'nolo Muſeo del Cavalier Gualdi , ove antiche , e moderne curioîta li mirano . Nella Chieſa diS. Elema alli Ceſarini il quadro della Madonna , che va in Cielo con Angioli , e con Appoftoli , peastie lo fece nella ſua inalattia , è la più deboie opera , ch'egli mai conduceſte . Non poſſo cacere di un quadro , che fece Orazio Borgianni Romano di un Davide , che voleva troncas la teſta al Gigante Golia . Il Davide è giovane aſſai diſpoſto ; il Gigante armato caduto per terra ha la percoffa del ſaffo nella fronte oitimamente eſpreffa : fa in atto d'arrabbiaco , e fiero matino , e con la mano per iltizza aggrappa la terra , e ha attitudine maeſtrevolmente acco modata in ifcorto : che ſebbene il quadro non è molto grande , motra nondi inerio lo ſmiſurato corpo del Gigantes ed ' è con gran maniera , e con buon guſto , ed eccellentemente dipinto ; e de'quadri particolari queſta è la più belo , ch'egli abbia fatto ; e qui in Roma già era in potere del Signor'Ain . baſciatore del Serenitli no di Mantova Se quel'uoino onorato foſſe viyuto negli anni maturi , avrebbe fatto bello 136 LAVINIX FONTTNT: belle opere , perch' egli cominciò a colorire , ch'era d'età perfetta , ma la compagnia de' mali amici con finiftre arti gli diedero occaſione di laſciare que Ha luce ne' trenta otto anni in circa della ſua vita . Nell'Accademia di S. Luca abbiamo il ritratto di ſua propia mano .. Vita di Lavini a Fontana , Pittrice .. E Bbe Lavinia Fontana per ſuo genitore Profpero di Livio Fontana da Bolow gna , Pittore ; e'l padre le imparò la ſua virtù , ficchè divenne affai buo na , e pratica maeftra , ed in far ritratti era eccellente . Venne ella a Roma nel Pontificato di Clemente VIII . e per diverſi particolari inolto opted , e nel raſſomigliare i volti altrui , qui fece gran profiteo , e ritraſſe la maggior parte delle Dame di Roma , e ſpezialmente le Signore Principeffe , ed anche molti Signori Principi , e Cardinali , onde gran fama , .e credito ne acquifd , e per effer'una donna , in queſta ſorte di pittura afíai bene ſi portava . Lavinia , prima ch'ella veniffe a Roma, mandò da Bologna un quadro per una cappella qua in S. Sabina , su'l monte Aventino ; fattole fare dal Cardinal'aſcoli , che era 'Fra GirolamoBéroiero da Correggio di Lombardia dell'ordine di S. Domerico , e fu poſto ſopra l'altare a nan diritta della nave minore , ove è una Madonna col figliuolo Gesù in braccio , e : S . Giacinto gi nocchione in atto di orase , aliai diligente , ben colorito , e quali la miglior opera, ch'ella faceffe , Portata dal Cardinale d'Aſcoli , e dalla prova di queſta opera , crebbe ella in gran credito , e molta era la Rima , che dilei ſi faceva . Leggeli , che pe ' tempi antic hi de' Romani , inentre era giovane Marco Varrone , ritrovaronſi Sopilo , e Dioniſio celebri Dipintori , delle cui tavole erano quaſi da per tutto rien pite le camere , e le ſale de Grandi ; ma Lala Ci zicena Greca , la quale per tutto il tempo di ſua vita fu vergine , sì negli ar tifici del luo pennello avanzolli , che benchè feminina a qu -g’i illuftri ingegoi tolſe gli uli dell'opere , e a lei per le pitture ricorrevali ; e cosi per l'appunto ia perſona di Lavinia adivenne . Doveaſi dare a dipingere un quadro grande in S. Paolo fuori delle mora su la via Oſtienle , e benchè vi foffero molti buoni maeſtri , furono laſciati indietro i migliori ſoggetti , che in quel tempo eſercitavano , e fu l'opera ſo lanente conceduta a Lavinia , e vi dipinſe la Lapidazione di S. Stefano Pro tomartire con quantità di figure , e con una gloria reli'alto , che rapprelenta i Cieli aperti., ben’tg'i è vero , che , fer effer le figure maggiori del iaturale , fi confule , e sì felicemente , come penſava , non riuſcille ; poiché è graa differenza da quadio ordinario a macchine di quella grandezza , che ſpaventario ogni grand'ingegno . l'erò attele a fare i ſuoi ritratti , a' quali col genio inclinava ; ed aſſai comodamente bene li iaceva ; e la lua abitazione per la virtù , ch'clia aveva , era giandemente irequaniata : Le LODOVICO LIONE. 13 Le fu dato a dipingere nella Chieſa della Pace i pilafri della cappella maggiore fabbricatavi da'Rivaldi, e ad oglio vi fece da una banda Santa Ceci lia , e Santa Caterina da Siena ; e dall'altra S. Agneſe , e S.Chiara con amo. re , e ben col rite . Qui in Roma non fece altra coſa in pubblico, eſſendo quaſi del continovo occupata in ritrarre i volti dal vivo , e raſſomigliarli . E finalmente morì in età di so. anni ſotto il Pontificato di Paolo V. , e tutti D'ebbero diſpiacere , per effer donna virtuoſa , e dabbene . E ne abbiamo il ſuo ritratto nella noſtra Accademia . Vita di Lodovico Lione Padovano, Pittore . ! Sottoil Pontificato di PaoloV: viffe anche Lodovico Lione Padovano , il quale nel tuo tempo fu uomo inſigne, e nel fare i ritratti di cera , maffi mamerte alla macchia , così detti perchè ſi fanno ſolo con vedere una volta il ſoggecto , e per così dire , alla sfuggita , egli in ciò era famoſiſſimo . Da se , folo con la memoria , fimili li faceva ; ed era prerogativa , e dote d'animo , e d'ingegno non così ad altri conceduta , d'avere sig an talento , come egli poftedeva , licchè per la vivezza , e per la Amilitudine de' ſuoi ritratti era fo pra tutti eccellente . Fece anche de' ſigili , e col bolino egregiamente intagliava , e modela lava figure di rilievo d'ogni forte con elquiſito artificio . Operolli anche con conio di acciajo a far medaglie di bronzo , e d'altri metalli , comegià le fe cero gli antichi ; e benchè ve ne foffero ancora delle altre , che faceva il Frate dal Piombo , quelle perd del Padovano erano sì ben vette , e puli e , che alla loro fine , e perfezione nulla più li deſiderava ; e dalle vere antiche o nulla ſi diſtinguono , o al pari di quelle ſommamente piacciono . E queſto artificio non ſolo può uſarſi con improntarle a colpi di martello su’l conio di acciajo , che ſerve per cavo , e per madre della nuova medagiia ; ma talora le dette madri incavaofi con ruote , come per appunto ſi la vorano i Lapislazali , le Corniole , ei Cammei ; e queſto lavoro è vago , e bello . Pure a mio cre dere non iſtimo, che queſti foſſe il Padovano , che faceva nuovi conj , ed imi tava le antiche medaglie ; poichè da Enea Vico l'imitatore di queſte operee è nominato Giovannidel Cavind Padovano ; e il Frate , che in Roma tepeva l'officio di ſegnare in piombo , appellavaſi Giovan Jacopo Bon zagna Parmi giano . Dipinſe Lodovico parimente ; e diveiſi quadri aſſai ben conduffe , talche dalia natura pareva a tutte le coſe creato . Non vi fu Principe nel ſuo temy che dal Padovano non foffe ritratto ; nè Principeſa , o Dama Romana , che ilLione al vivo rappreletata nelle ſue opere non aveſſe . Facea le immagini dicera colorite , e a vedere quei ritratti, era coſa di ſtupore , con ognidiligenza , e naturalezza terminati . Viffe Lodovico nel Pontificato di Gregorio XIII. infino a quello S dj 138 CARLO VENEZIANO . diPaolo V. in età di 75. anni , ſempre a belle , e buone opere rivolto. Queſto virtuoſo nella ſua vita.camminò ſempre per via d'onore , e nobil: mente fi trattava ; ed ebbe amicizia con perſone grandi . Ultimamente non aveva altro nella memoria , che la morte ; e per con tinovanente ricordarfi di effa , aveaſi fatta fare una caffa da defunto , e ſotto il ſuo letto la teneva , ed in un'altra conſervava le torce , che per lo ſuo fune rale ſervir doveano; ed aſſiduamente la mirava , e con queſta buona meditazio ne paſsd all'altra vita ; e fu onoratamente ſeppellito nella Madonna del Popolo. Laſciò un fig ivolo nominato Ottavio , che atteſe alla pittura ; e di que ko a ſuo luogo rag oneremo .. Vita di Carlo Veneziano , Pittore . Arlo Saracino Veneziano venne a Roma neltempo del Pontefice Clemen te VIll.con qualche principio di pittura. Accomodelli con Cammillo Ma riani Vicentino , Scultore , e Pittore ; e con aver la pratica di quell'uomo , fece in breve aſſai buon profitto . Andava copiando , e diſegnando le belle ope. re di Roma ; e ſe a' buoni conſigli di Cammillo atteſo aveffe , ſaria divenuto miglior dipintore . Dieceſi a voler'imitare la maniera del Caravaggio , e abbandono gli ftudi , che l'averebbono fatto eccellente maeſtro , ſiccome anche ad altri è ſuc ceduto . Era la ſua maniera un poco facca , come le ſue opere dimoſtrano . E fece varie core per diverſi particolari qui in Roma , ed altresi per forestieri. In pubblico dentro la Chieſa nuova nella quarta cappella a man finiftra la vorò fu la volta i tre coinpartimenti ad oglio . Fece una cappella a inan diritta nella Chieſa di S.Maria in Equirio degli Orfanelli, e fuorichè il quadro dell'altare , cutta è di ſuo con ſtorie dipin ta ; ed anche la volta co' fitti della Madonna , a freſco terminata . In S.Adriano a Campo Vaccino a man diritta evvi un quadro ) ad oglio, en. trovi il fondatore di quella Religione , che ſta predicando ; ed avvibuona quan tità di figure . In Traſtevere nella Madonna della Scala v'è la ſeconda cappella a man manca , che ha del ſuo un quadro del tranſito di N. Donna con mole figure , ad oglio lavorato . Nella Chieſa di Monſerrato la terza cappella a man diritta ha nell'altare da lui ſu ' l muro dipinta a freſco Maria col Puttino , Angeli , S. Giacomo, ed altre figure . Rifece qui nella Minerva , dentro la cappella del Santiſſiino Roſario la ſtoria della Coronazione di ſpine delomnino Redentore con diverfa figure ad oglio . In San Simone de' Signori Lancellotti la prima cappelletti a man dirit ta ha un quadro , entrovi l'immacolata Vergice con Gesù , e S.Anna , ad oglio tfigiato . La 1 $ 1 BERNARDINO CES A R I. 135 La Chieſa della Madonna dell'anima della nazione Tedeſca, nelle due prla me cappelle , alle porticelle della facciata grande , in una ſopra l'altare ha il miracolo del Veſcovo col peſce, e altre figure ; e dell'altra all'incontro, il mar , tirio dell'altro Veſcovo , tutte due ad oglio dipinte da Carlo . Nel coro di S.Lorenzo in Lucina fece S.Lorenzo , e S.Giuſeppe figure pic cole dalle bande delle porticelle ad oglio. E nella prima cappella a man ſiniſtra il quadro di S.Carlo ad oglio con altre figure . Fu daco a queſt'uomo a racconciare il quadro , o'tavola di Giulio Romano nella Madinra dell'Anina , che dall'inondazione del Tevere era ſtato un poco offcfo ; ao ritoccò di modo , che guaſtollo : dove egli operd , più di Giulio non ha apparerza; e a tutti i Profettori molto diſpiacque , ch'egli in opera così rarardiffe di reiter silicenzioſamente la mano , E finalmente nella ſala di Monte Cavallo, in faccia alla cappella da Pad. lo V. fabbricata , dipinſe molte figure in quel fregio inſieme col Cavalier Lan franco ; e la ſua opera alla maniera debole ſi riconoſce , Colui facev . del bell'umore, e voleva andar ſempre veſtito alla Franceſe, benchè egli non foſſe mai ſtato in Francia , nè fapeſſe dire una parola di quel linguaçgio . E perchè egli profeffava d'imitare Michelagnolo da Caravaggio , il quale menava ſempre con se un cane barbone negro , detto Cornacchia, che faceva belliſſimi giuochi , Carlo menava ſeco ancor'effo un cane negro, e Cor nacchia lo chiamava , come l'alcso ; coſa da ridere di queſto umore , che nels le apparenze riponeſſe gli abiti della virtù . ulltimamente ardoffene a Venezia a dipingere nella ſala del Conſiglio un ' iſtoria , che la principið , e non la finì ; poichè ſi ammalò , e volendoti gover nare di lua teſta , cen pigliar non ſo che quinta eſſenza , paísò all'altro mong do di 40 anni in circa. Ed abbiamo il ſuo ritratto neil'Accademia Romana . lita di Bernardino Cefari , Pittore . B Ernardino Ceſari fu Romano , e fratello del Cavalier Giuſeppe Ceſari d'Arpino . Fu pittose , e ſi portava nelle ſue opere affai bene ; ma in die ſegnare pulito , ediligente pochi gli furono eguali , e tra le altre fatiche , che egli fece, copið alcunidilegnidi Michelagnolo Buonarroti , che erano di Toin malo del Cavaliero , donatigli dall'iſteffo Michelagnolo,comea Signore Roma no , che della pittura grandemente s’intendeva , e de ' Virtuofi era lomma mente amatore . Bernardiro li fece tanto ſimili , e sì ben rapportati, che lº originale dalla copia non ſi ſcorgeva . In ſomma ben diſegnava , e nell'imita , le era eccellente, Egli fece poche opere da per se . Dipinſe per li Padi i Barnabiti di S. Carlo alli Catinari un quadro d'un Noli me tangere , che è quando Criſto N.Signore apparve alla Maddalena dopo effer riſuſcitato in foggia di Ortolano , appeſo in Chieſa, ad oglio ſopra tela la . vorato . S 2 A tem 140 GIO: BATISTA D'À NOVÄRA, A tempo di Papa Clemente VIlI. dipinſe in S.GiovanniLaterano ne' lao ti a man manca della Traverla , accanto al Santiflimo Sacramento , la ſtoria di Coſtantino Imperadore ſopra il carro trionfante con molte figure di ſua in venzione, a freſco colorito. E vicino evvi un S.Pietro Appoftolo pur di lua ma no , maggiore del naturale , in frefc parimente operato . Fece per la Chieſa de'SS.Colmo , e Dainiano , già Tempio di Romolo, e Remo , un quadro di altare nella prima cappella a mano manca , ove è la San : tiflima Vergine Maria col fuo Bambino Gesù, e i SS. Colmo , e Damiano , e due altri Santi intorno , ad oglio in tela dipinti. Molte opere del ſuo fanno in fregi di kanze già de’ Signori Patrizj , ed ora de' Signori Cofauti in piazza Mattea . Queſt'uomo avrebbe fatto delle opere da se, ma occupato in altre del fra tello , ne laſeid pochedel ſuo . Era amorevole , e di buona natura , ed amico dell'amico , e gli piacque ſempre converſaré con perſone nobili , e maggiori della ſua condizione ; e ſo jea talvolta dire , che nel converſare co ' maggiori di se nulla ſi perde . Finalmente mori di freſca età in Roma nel Poncificato di Paolo V. e nell' Accademia di S.Luca il ſuo ritratto di conſerva . Vita di Gio: Batiſta da Novara , Pittore . Il dia , evenne alla mia patria RoinaneiPoutificato di Siſto V. Effendo an cor giovane dipinſe nella Scala del palazzo di S.Giovanni Laterano , e nelle Li breria in Vasicano , e nella Scala Santa , e con buona pratica vi fece diverſe iſtorie della pellione di Criſto . Dappoi fu dichiarato ſoprantendente d'alcuni lavori di pitture operate per gael Papa , e ſpezialmente ſopra le dipinture , che furono fatte nel palazzo di monte Cavallo ; ed egli dava ordine a quelli, che ivi operavano, e ne diven ne buono , e pratico Maeſtro , e durò infinoalla mortedei Pantefice . Indi il Ricci fece molte opere da se , e tra le altre nel Papato di Clemen te VIlI.dipinſe per lo Cardinale Agoſtino Pinelli in Santa Maria Maggiore nel la nave dimezzo le ſtorie della Viſitazione di S. Liſabetta , e della Madonna con S.Giuleppe. Quella del miracolo , che fece N.Signore in Cana Galilea di far nella cena cangiar l'acqua ja vino con molte figure. L'altra dell'Aſcenſio ne del Verbo umauato al Cielo con gli Appoſtoli. Ed anche quella dell’aſ funzione della Madre diGesù , tutte in freſco lavorate , e diligentemente concluſe . Alla Trinità de ' Pellegrini fece ſu li triangoli della cupola quattro Profe ti . Ed anche la terza cappella a man dicicra è di ſua mano : evvi ſopra l'altare una Nunziata ad oglio , il reſto a freſco . Ed intorno all'altare della Madonna Stanvi di (uro S.Giuſeppe , e S.Benedetto , ad uglio figurati . In Porgo nella Chieſa della Traipontina vi ſono due cappelle di ſua opera $ a lin GIO: BATISTA DA NOVARA : LI a mano manca . Una è dedicata a S.Pietro , e S. Paolo , etutta in freſco è di . pinta con le ſtorie di quegli Appoftoli; e nell'altare evvi ad oglio S.Pierro , e S.Paolo alla colonna leg ti . L'altra è l'ultima dedicata a S. Angelo Carmeli. tano martire con li fatti del Santo in freſco rapportati ; e col quadro d oglio colorito . Dentro della Chieſa di S. Franceſo a Ripa nella ſecondła cappella al lato manco , ove è la tavola dell'Annunziata del Salviati , tutto il rimanente a fre . [co è del Novara . E nella volta del coro il S. Franceſco , e nell'arco ſopra l'ulo tar maggiore il Dio Padre , e dalle bande gli Angeli a freſco ſono opere ui Gio Batifta . Alla Chieſa di S. Marcello , ſu la via lata , ovvero corro', ha iftoriata la cappella maggiore con la vita della Madonna , e di lutto avvi alcuni Santi , e varj ritratti di caſa Vitelli , che perquel lavoro (peſe il danaro . Ed intorno alla Chieſa egli ha colorito l'iſtoria della paſſione di Criſto ; ed in faccia ſopra .la porta v'è quella della Crocifiſlione, che riempie tutta la facciata con quan cità di figure ; e tutta queſta opera con buona psacica in freſco ſi vede condoco ta . E a map diritta ha di ſuo la cappella a freſco della Madonna , eccetto la facciata , che è di Franceſco del Salviati . Nè qui il grado de' ſuoi meriti terminando , giunſe egli con la ſua virtù a dipingere nella Bafilica di S. Giovanni Laterano ; e a concorrenza ebbe la feronda ſtoria grande ſopra le mura della Taverſa a man diritta ; ed è , quan do S.Silveſtro Pontefice confecrò la Bafilica di S.Giovannialla preſenza di Co ftantino Imperadore ; ed avvi anche del luo un'Appoſtolo , il tutto a freſco ; e dicono , chequeſta ſia la migliore opera , che da lui foffe dipinta . Dentro la Chieſa di S. Giacopo degl'Incurabili nel quadro dell'altare fece la Cena di N.Signore con gli Appoſtoli , ed altre figure intorno , e nella volta un Dio Padre grande con puttini in freſco ; opera dal Cardinale Antonio Ma sia Salviati fattagli lavorare . Per lo medeſimo Cardinale dipinſe a S. Gregorio nel Celio la cappella al Santo dedicata ; e nella cupoletta avvi una gloria con li Santi del Cielo ; e da baffo incontro all'immagine di Maria v'è quando S.Gregorio fece portare la San ta Immagine in proceffione per Roma , fatte a freſco . Alla Madonna del Popolo dentro la cappella de Ceraſi ( tra l'altar mag giore , e l'altra cappella di Santa Caterina , di figure di lucco , e di picture da Giulio Mazzoni Piacentino abbellita ) il Novara ha la volta di quella a fre ſco con vari Santi colorita . E nella Chieſa di Monſerrato v'è anche una cappella tutta con le ſtorie del. la B.Vergine , ed altri Santi, da lui in freſco dipinta. Dertro di S. Luigi dal lato manco nella cappella di S. Niccolò la volta a freſco è di Gio: Batita da Novara . Nella Cappella di S. Franceſco in S. Appoſtolo la volta con tutt'i Santi è ſua opera a frelco . In S. Giuſeppe , Chieſa de’ Falegnami a Campo Vaccino , dalle bande dell' ܪ ) 142 ANTONIO CAR ACCI! 1 dell'arco dell'altar maggiore ha l’Angelo Gabriello , e la Vergine Maria Ana Dunziata , a freſco . In Sant'Agoſtino ha dipinto tutta la cappella di S. Monaca , madre del Santo Dottore , con diverſe iſtorie di quella Santa , in freſco . E quivi anche la cappella di S. Niccolò da Tolentino quaſi tutta fu da lui fatta a freſco con la vita del Santo . E parimente nella Sagreſtia tutta la volca è di ſua mano in reſco.colorita . E dentro S. Onofrio la cappella del Cardinal Madrucci , dalla tavola di Annibale Caracci in poi , è fua opera parimente a freſco . Fece i cartoni delle immagini di S. Pietro , e S. Paolo nel Vaticano in faccia alla porta de' Tedeſchi, lavorati poi di muſaico , mezze figure ; ed altri di ogni pel portico , e per la Balilica Vaticana , e per le Fonti di Borgo . Queſt'uomo ha operato aſſai col ſuo pennello ne' Conventi per Monache; per Frati , ed altrove , che perbrevità io trapaſſo . Viffe il Ricci vecchio in fi. po all'ultimodel Pontificato di Faolo V.e fem pre lavorò fino all'eſtremo di ſua vita . Fu di molto onore , e dabbene ; ed amò quelli deila profeſſione . E fi. palmente morì in Borgo di 75.anni , e più . E nell'Accademia noſtra abbiamo il ritratto . Vita di Antonio Caracci , Pittoie . il ad nibale ſuo zio , acciocchè nella via della virtù l'indirizzaffe ; e ſotto la ſua cura valentuomodiveniſſe . Fecegli Annibale imparar le lettere , e dappoi il dilegno , ſicchè co'ſuoi principj bene nella virtù incamminolli ; poichè quel la mole è degna di pregio , che ne' ſuoi fondamenti è bene ſtabilita . Ond'eſſo dopo la morte d'Annibale fuo zio atteſe a ftudiare , e per non effer’allera d'età molto grande, ardava diſegnando le belle opere di Roma , e nelle Accademie , che in queſta Città li ſogliono fare , dal vivo ritraendo , molto buon guſto ne acquiſto , Finalmente Michelagnolo CardinalTonti preſe a favorirlo , avendo effo prima lavorati alcuni Santi nella Chieſa di S.Sebaſtiano fuori delle mura , alla man diritta , nello ſcender delle catacombe , o grotte . Ondea richieſta del det to Cardinale fece in quella di S Bartolommeo nell'Iſola , ſuo citolo , ed antica mente v’ebbe Eſculapio il ſuo Tempio , alcune cappellette , delle quali la pri na alla mano manca , dedicata a noftra Signora , fu da lui cutta in freſco di pinta ; ed ha diverſe iſtorie , e figure con inolto amore condotte . L'altra è della Pallione di N. Signore Gesù Criſto a freſco farimente fatta , con varie iſtorie , e figure , Ed un'altra ve ne ha a man Jiritta a S. Carlo Borron eo con fecrata , nella quale canto avanzoffi , che dalla primaall'ultima non c'è ugua glianza , o comparazione veruna : nel quadro dell'altare evvi un S. Carlo in ginocchione , che è cutto ſpirito , e vivezza ; e da una delle bande la ſtoria , quando il Santo comunica gli appeltati , per diſegno , e per colorito tanto bella , TOMMASO DELLA PORTA . 1 43 bella , che moſtrà d'effer vero diſcendente della famiglia Caracci ; e di queſta bontà è l'altra ſtoria , come anche quelle della volta a freſco con buonamae ftria dipinte Fece ancora un fregio di una ſtanza nel Palazzo Pontificio Quirina'e , ov . vero di monte Cavallo , vicino alla ſala della Cappella Papile da Paolo V. edi. ficata ; e diede buona ſoddisfazione , e nobilinerie portolli .. Queſto giovane , ſe foff: vivuto , avrebbe fatto nella pittori gran profitro ; ma volendo prender moglie , perchè era .di debole completione , mancò egli di vigore , ed indebolitli di modo , che infermolli , e malamente conſigliato a mutar’aria , elefle d'andare a Siena ; ma da quell' aria ſötrileri . cevè notabil danno : onde ritornoffene a Roma , e con di piacere di cetri quclo li , che l'avean conoſciuto , e praticato , di anni 35. biè inori ; e dando il ſuo corpo a queſta patria di virtù , laſcið al mondo onorata fama dibuon giovane. Vita di Tommaſo della. Purti , Scultore. A Gio: Giacomo della Porta Milaneſe ſuo zio apparo l'arte Fra Guglielmo della PortaSultore , ed in Milano ftudiò molto nelle opere di Lionardo da Vinci. Andd poſcia egli con Gio: Giacomo a Genova , per farvi la ſepoltu ra di S.Gio: Batiſta ,, e quivi lotto Perino del Vaga nel diſegnare ſommainente avanzolli , e grandiliimo giovamento n'ebbe , e da lui fu sì ainato , che vo leva dargli permeglie una ſua figliuola ; ove però fece varie , e molte coſe di ſcoltura , e per la bontà del lavoro diede gran laggio del ſuo ſapere , e promi. Le al mondo l'eccellenza delle ſue opere.: Venne egli a Roma , e alla Trinità de' Monti nella Cappella de' Signori Mallimi, lavorata da Perino , conduſſe gran parte di quegli ſtucchi . Operò belle telte , e alle botteghe ſcure per un Veſcovo fabbricò un ſuperbiflimo ſe . polcro in gran parte di metallo , e con istorie di bufförilievo . É nella Chieſa della Madonna del Popolo fece il bel depoſito del Veſcovo Telociere del Pon tefice Paolo III.con figura a giacere ſopra una caffa di marmo , ſotto il nicchio . ne liniſtro della Travería , ov'è la tavola del Criſto inorto , da Jacopinodel Conte dipinta. Fu molto favorito da F. Baſtiano Veneziano, e raccomandato da Miche lagnolo , sicchè entrò in caſa Farneſe a riſtorare le ſtatue antiche di quelli Si . gnori; e tra le altre rifece le gambe al famolilliino Ercole con tanta , e'silo devole maeſtria , che eſſendoti poi le antiche ritrovate 9. Michelagnolo giudicò , doverli mutare quelle di F. Guglielmo , per moſtrare con quel riſarcimen . to si degno al mondo , che le opere della ſcoltura moderna potevano ſtare al paragone de’lavori antichi . Ed efendo le ſue opere molto da Michelagnolo lo date , fu anche poſto a ſervigidel Pontefce . L'adoperarono pe'ccri della feſta di teftaccio . Ed in altre maſcherate facte in Roma impiegò ég i moito della ſua arte . E con l'occaſione de la morte di E. Baltiano Veneziano cube Gus glielmo l'ollicio del Picmbo, na con p : c60 , sh'egli fabbricate la ſepoltura in S. ! i non / ܪ 144 TOMMASO DELLA PORTA': S.Pietro al morto Paolo III. e ſecondo gli ordini d'Annibal Caro , gran poeta, vi ſcolpì la Giuſtizia , e la Prudenza a giacere di marmo , che ora vi ſi mirano: ma l'abbondanza , e la pace , e le altre coſe oggi non vi fi vedono ; beo'egli è vero , che ſopra un caſſone di inarmo ha la ſtatua a ſedere di Paolo fatta di me tallo in atto di pace , d'eſquiſito ingegno mirabil lavoro . Conduſſe anchemol ti modelli di cera per la Chieſa di S.Pietro , e fece per l'iftefla Baſilica quattro gran Profeti di ſtucco , che nelle prime nicchie fuori della cappella Gregoria na , e Clementina furono pofti. In Santa Maria Maggiore fece il modello delle due ftatue di bronzo de' Cardinali Ceſia g'accre ſopra le caffe de’depoſiti dentro la loro caprela. Fu egli fiero nelle opere , e per l'addietro molto affiduo pelle fatiche ; ma poi gli agiilcolſero al lavoro . Di queſto gran langue, e di queſta grande ſcuola fu Tommaſo della Porta, fratello del Cavalier Gio: Batiſta, ancor'effo ſcultore ; ma operd pochi lavori, e diedeli al medelimo traffico del fratello , onde gran quantità di buone coſe an. tiche ritro ravaſi ; e profelsò mercatanzia di cambiare anch'efl'o . fabricò al tempo di Sifto V. i modelli di S.1 jetro , e di S Paolo , che furoa no gettati di metallo , e melli ſopra la Colonna Trajana , e Antonina ; e n'eb be con gran ragione dagl'intendenti inolta lode. Il molello della ſtatua dimetallo di S. Giovanni Vangeliſta in atto , che ſcrive , mesto in S.Giovanni in fonte , nella cappelletta del Vangeliſta , non è del Porta , ma del Landino , e del Bonvicino : Ha fatto un Criſto depoſto dalla croce con diverſe figure tutte in un grop po di marmo , e ſono di un pezzo , collocato ſopra l'altare della Chieſa vec chia , ed oggi Oratorio di Sant'Ambrogio al Corlo , ed ancora vi ſonodue ſta tue lavorare per due Sibille, poſte in due nicchie dalle bande dell’aitare; e queſtº opera fu laſciata da lui per teftamento a quella Chieſa . Efendo egli in vita , e reſtato erede di Gio: Batiſta inſieme con un'altro fratello , Gio:Paolo noininato , che profeflava il cortigiano , e di ſcultura non s'inteideva , lafi) quefti tutto il maneggio a Tommaſo fuo fratello : ond' effo avendo nelle mani tanta quantità di ſtatue , ed'articaglie , tennefi il mag gior'uoino del mondo , e cominciò i come ſi ſuol dire ) a far catelli in aria ; e valucava quelle ſtatue più di 60.mila ſcudi , e con queſto preſuppoſto fece te ſta mento , e a diverſi luoghi pii , e per fondar Seminari , e ſimili core , la ſciò di legati più di 60 mila fcudi . Ma effendo morto il fratello Toinmalo, Gio: Paolo volendo far'eſito delle itaque , non ne trovo ſe non leimila ſcudi a fatica; e il gran teftamento andoftene in fumo. Quelt uomo, credo , che paciffe di cervello , e lo dimoſtrò nel fine de'ſuoi giorni , quando « gli ſentendoſi non so che pizzicore per la vita , giffene dal Cardinal del Monte luo amico , e padrone ; e domandogli un poco d'oglio del gran Duca , che volcati levar di doiſo quel pizzicore : il Cardinale lo com piacque , e dandoglielo , diffe , che egli avvertiffe ,di ungerſi lolamente i polli e poco ; perchè l'oglio tra policate , e potevagli far qualche male . Egli il preſe, ed LODOVICO CIVOL 1. 145 éd andoffene a ſua caſa , e dopo cena mandò a chiamare il barbiere , che'l media caſſe ; e mentre il meſſo andava via , Tommaſo impaziente, e di poco cervello, ſi unſe da se , ein cambio di toccarſi i polli , come il Cardinale detto gli avea , unſeli le braccia , il petto , il corpo , e tutta la vita , ſicchè il poſſente oglio diedegli al cuore , e di fatto l'ammazzo . Giunſe il barbiere per medicarlo , e il trovò morto ; ed ogni rimedio , e tentativo di ſoccorſo fu vano. In tal guiſa ſotto il Pontificato di Paolo V. nel 1618. morì il diſgraziato Tommaſo della Porta , e alla Chieſa del Popolo fu ſeppellito. Vita di Lodovico Ciroli, Pittore . Il nobile cittadin Fiorentino Lodovico Civoli , e i principi della pittu . ra in Fiorenza ſua patria imparò , poichè ivi ſtudiò le belle opere di An. drea del Sarto , come altresì l'eccelleati dipinture ivi fatte in diverſi tempi da uomini rari de' noſtri ſecoli , come anche apparò affai dalle coſe antiche buo ne , delle quali buon numero in quella città G ritrova , e dopo aver fatto nella profeflione molto profitto, ſi riſolſe di andae vedendo le opere egregie di pit ture , che per le città; d - lla Lombardia fanno ; e ſpezialmente le inſigne , e rare del Correggio , Maeſtro tra gli altri eſquiſitillimo . Ritornoſlene indi a Fio renza , e molte coſe belle vi operò sì in pubblico , come in privato. Finalmente nel Pontificato di Clemente VIII.fu chiamato a Roma per di pingere un quadro nel nuovo Tempio di S. Pietro da ? l'Illuftrillimi Prelati del la fabbrica ad inſtanza del Sereniffimo gran Duca di Fiorenza , con ojera dell' Eminentiilino Cardinale Franceſco Maria de Marcheſi del Monte . Giunſe egli in queſta città , e nel Palagio del gran Duca al giardino de' Medici vicino alla Trinità de'llonci fu alloggiato , e diede principio alla ſua iſtoria , quardo S. Pietro Principe degli Appoitoli liberd lo ſtorpiato alla porta del Tempio , ad oglio ſopra le lavagne dipinta ; ed avendola abbozzata partile fene ; e a Fiorenza ritornato molti anni vidimord. Da Fiorenza poi mandò una tavola di S. Girolaino , che ſta ſcrivendo con due virtù per aria , affai lodata , ed in S.Giovannide'Fiorentini fu porta nella quarta cappella a inin diritta , dedicata a S. Girolamo Dottore , e Cardinale della Chieſa Latina ; ove allo'ncontro è un'altro del Cavalier Patrignani , e ſopra l'altare un quadro di Santi Titi , dipintore Fiorentino, Liliinamente ritornoſene a Roma ſotto il l'apato di Paolo V. dappoichè tutti gli altri pittori aveano finite le opere loro in S.Pietro , e diede compi mento alla ſua opera , con averle mutato di ſuo guſto alcune coſe , la quale fu tenuta , e giudi ata come degna di pregio , così di lode. Preſe egli fervitù col Cardinale Scipion Borgheſe nepote del Pontefice Paolo V.per mezzo d'Antonio Ricci , che fu dappoi Velcovo di Arezzo in To ſcana : e gli fece dipingere una loggetta nel giardino di un loo palazzo in mon te Cavallo , foi de'Signori Bentivogli ; e vi rappreſentò la favola di Pliche a fieſco fatta con diverſe figure , ed ornamenti, molto vaga , e bella . т Indt 146 LODOVICO OIV O L I.. Indi nella cappella Paola in Santa Maria Maggiore gli fu conceduta la cupola , nel cui lancernino fece un Padre Ecerno , che benedice , con Angioli , e nel mezzo della cupola dipinſe una Madonna grande in piedi ſopra una Lu nage d'intorno moltitudine diAngioli con li dodici Appoſtoli in diverſe attitu dini , a freſco dipinta , ed aſſai lodata. Figurò , e colorì alcune coſe nel palagio di monte Giordano per l ' Eccel. lentilſimo Signor Don Virginio Orſino Duca di Bracciano. Per li Monaci di S. Benedetto di monte Caſino diede principio , e a buon termine conduffu il quadro grande dell'altar maggiore in S.Paolo fuoridelle mu. sa ad oglio dipinto,ed è quando ſotterrano l'Appoitolo con diverſe figure,ed An gioli , e così mal finito è pieno teſtimonio della ſua virtù . Queſt'uomo fu affai ritirato , ed avea poco guſto di converſare co'virtuoli ſuoi pasi , ma con gravità fene ſtava attendendo agli ſtudi d'architettura , e di proſpettiva , nelle quali fece molte faciche. Ultimamente, avendo lavorato nella cupola di Santa Maria Maggiore , vi preſe grand'umidità in dipingervi a freſco, e tal malattia n'acquiſto , che non trovava mai luogo ; ma come uomo di ſua opinione non volendo conſigliardi nè co' Medici , nè con altri , mandò un ſuo nepote a comperare in piazza Na vona non so che ſeme per ilgravare il ventre , e tanto ne preſe , che vi laſcid la vita , e ſenza riparo diſgraziatamente termind i ſuoi giorni · Diſpiacque affai la ſua morte , e ſpezialmente a'Compatriotti ; ma col ſuo nome vive chiag so nella fama de' pofteri. Odovico Civoli ebbe allievi , e tra effi fu Giovanni Bellinert Fiorentino , il quale per li Monaci di S.Benedetto op rò un quadro , quando S.Caliſto Pontefice con un ſaffo al collo fugittato in un pozzo della ſua propia caſa ; e queſto nella Chieſa di S. Caliſto vicino a Santa Maria in Traſtevere li vede ; ed in età giovanile egli il compi. Queſti ſi portava affai bene, ed imitava la maniera del ſuo Maeſtro , tal chè a fatica riconoſcevali , qual foſſe il lavoro dell'uno , o l'opera dell'altro , ficcome adivenne in queſto quadro di S. Caliſto nel primo altare a mano man . ca di quella Chieſa, a oglio colorito , e sì ben condotto, che alcuni della profeſ fione per mano del Givoli ſuo Maeſtro l'hanno tenuto . İndi ritornoffene alla città di Fiorenza ſua patria , e con gran ſua lode coſe diverſe operovvi . Finalmente la diſgrazia , che bene ſpeſſo accompagna la virtù , il fece in breve divenir cieco , ed il povero giovane con danno della profeffione non ha potuto dar compimento alle opere , che nell'idea di quella mente fi conſervavano a benificio della virtù ; e benchè morto non ſia , vive peid privo della luce , e degli uli del pennello. 1 Elbe ONORIO LUN G H I. 147 E no , il quale da giovanetto dipinſe due mezzi Angioli , che adorano un' Immagine della Regina de Cieli , loftenuta in aria da puttini in un quadro ad oglio , il quale oggi in S. Lorenzo in Damaſo nella nave a mano manca ſopra un'altare G ritrova . Il Cardinale Ferdinando Gonzaga , che poi fu Duca di Mantova , preſe queſto giovane a ſtare in ſua corte , e ſeco menollo in Mantova , e'l Fetii ivi ebbe comodità di ſtudiare , e di copiare le pitture inligni fatte da' più celebri areefici, che in queſta virtù mai lieno ſtati ; e tant' oltre avanzoſli , che va lente pittore ne divenne , e nella città di Mantova figurò , e colori col ſuo pennello diverſe opere non ſolo per quel virtuoſo Principe , ma anche per altri, aſſai belle . finalmente andoffene a Vinegia , e quivi per diſordini infermatoſi , in pochi giorni vi laſciò la vita intorno alli trentacinqu’anni di ſua età, Queſto Domenico Fettiavea una ſorella , che parimente anch'effa dipin geva ; e il Sere illi mo Duca , ſommo amatore della virtù , e particolarmen. te della pittura , fece venire a Mantova non ſolo lei , ma il padre con cutra la famiglia ; e a tutti provvide , e la fanciulla fecela Monaca entro nobile Convento , e pur quivi ella eſercitava il talento della pittura , e con buona maniera , e con amore operando , arricchì non ſolo quel Monaſtero di varie figure , ma anche adornd co' ſuoi colori altri Monaſteri della nobil città di Mantoya, Vita di Onorio Lunghi, Architetto. O Norio Lunghi fu figliuolo di Martino Lunghi Lombardo , nacque in Ro ma , e fu ammaeſtrato nelle ſcuole , onde virtuofo ne divenne , e diede fi agli Audj dell'architettura , e vi fece buon profitto , e le fatiche del padre gli furono di qualche ajuto , ſebbene ebbe ſempre un cervello si bizzarro , che difficilmente con effo lui durar fi poteva , e facilmente dicea male de'profeſo ri , ficchè odio grande preſſo gli alcri acquiſtolli. Operò egli diverſe cole , ma le più note , e pubbliche di Roma riferiremo. Fece da giovane la porta della vigna del Duca Altemps fuori di quella del Popolo , oggide'Signori Borgheſi , ed è ricca di lavoro , e aſſai vaga . E la log gia degli Olgiati in piazza Fiammetta . In S.GiovanniLaterano la cappella in forma ovale del Cardinal Santafe verina è ſuo ordine , e ſuo diſegno , ove su l'altare è il Crocififfo di marmo di Aurelio Civoli Fiorentino. Ed è di ſuo parimente l'altar maggiore della Madonna di Loreto di Roma al foro Trajano , affai buono. L'altar maggiore , e coro nella Tribuna della Balilica di San Paolo fuori T 2 di . ܐ ܪ 148 ONORIO LUNGHI: di Roma è fatto con ſuo modello , e diſegno , di ornamento aſſai ricco. Come anche architettò parte del palagio del Duca Altemps a monte Cao . vallo , e poi de Signori Bertivogli. Fece il cortile , la galleria , e la loggia de'Siguori Veroſpi al Corſo , opera principiata da Girolamo Rinaldi Romano. L'edificio del palazzo de'Ferriniin piazza di Pietra ,vicino all'antica Bali. lica d'Antonino Imperadore , è parto del ſuo ingegno. La cappella de' Signori Duchi Sannesj in ș. Silveſtro di monte Cavallo , con l'altare , e ſuoi ornamenti. L'altare di Sant'Euſebio co' ſuoi finimenti , dove già furono il ſuperbif Simo palazzo , e le gran Terme dell'Imperadore Gordiano , ed ora è Chieſa de' Monaci di S.Benedetto della Congregazione di S.Pietro Celeſtino ; e parimente la loggia adorna verſo la ſtrada , che conduce a S. Lorenzo fuori delle mura . In campo Vaccino , viciro al portico dell'antico tempio di Giove Stato . re , la Chieſa di S.Maria libera nos å pænis inferni con l'altare traiportato del la Madonna per l’Eminentiffimo Cardinale Lanti, al quale anche ha raggiu-. ftate alcune coſe nel cortile del ſuo palazzo , che ha preſſo la Dogana , tutte ſono ſue opere. L'altare di S.Anaſtaſia a pie del Palatino col portico , che v'era prima , da colonne doppie vagamente ſoſtenuto , gliandarono ſempre accreſcendo fama, e credito , come altresi riputazione , ed onore . Ha del fuo in Aracæli il diſegno della cappella , e dell'altare de' Siti da Mantica . Il bel dipoſito de'Signori Creſcenzj nella Chieſa di S. Gregorio alla man diritta ſotto la nave minore . Per la traslazione del cuore di S.Carlo fece un belliſſimo Arco , il quale in legno è ſtato ben' intagliato. E tralaſciando la cappelletea , dove è it Batteſimo in S. Maria Traſtevere , e il lavatojo per ii Sacerdoti alla miracolofa Madonna de'Mouci, dirò per coin pimento della ſua virtù , come è ſua invenzione la Chiela di S. Carlo al Corſo d'ordine Corintio da lui fondata , e diviſa in navi , e cappelle ; ma ora da Mare tino il giovane ſuo figliuolo finita d'alzasli , coperta , e vagamente ornata , con nome d'una delle belle architetture di Roma. E fu Onorio anche intendente d'architettura militare. Egli era diſordinato affai , e perciò diede in un male , che ferainente l'attesiè , bench'egli forſe ancora di robuſta coinpleſſione , e negli anni so. di fua vita correndo il 1619.di noſtra ſalute all'ultimo di Dicembre chiuſe l’ul timo de'ſuoi giorni . Il Lunghi morì in Roma ſotto il Pontificato di Paolo V.e nella ſua Chie . fa di S.Carlo nella mano manca ſopra il muso tra i pilaſtri delle cappelle vi ha nobile memoria. -- Vin TERENZIO DA UR BIN O. 149 Vita di Terenzio da Urbin?, Pittore. 1 Bhe i ſuoi natali nella città d'Urbino Terenzio , e fu pittore di quelli , che le lor pitture moderne vogliono per antiche (pacciare ., Egli andava procacciando tavole vecchie , e cornici all'antica lavorate , dai fumo anne grite , e da' tarli corroſe , ove foſſe ſtata qualche figura , benchè groffola na , e inal condotta . Ed egli lopra vi dipingeva , e per via di qualche buon diſegno tanto peſtava co' colori , che da qualche coſa le faceva apparire z e do po etler dipinte le appiccava al fumo , e con certe vernici miſte con colori , che ſopra di loro dava , faceale parere iinmagini per tratto di centinaja d'anni al tempo avanzate. Con queſt'arte , ed invenzione fece egli ſtare i più faccenti ingegni de'ſuoi tempi , joè quelli , che fanno profeſſione d'intenderſidelle maniere degli ec celle : ti dipincori antichi , ed egli con quelle tavole tarlate li chiariva ; ficco me poi li fi perſe con notabile occorrenza . Stava Terenzio al ſervigio del Cardinal Montalto meſſovi da Franceſco Maria Cardinale del Monte, comeſuo paeſano , e a luiraccomandatoſi , con quel gran Principe accomodollo . Venne a Terenzio per le mani un quadro antico con bella cornice in tagliata meſſa ad oro , e con queſta occaſione vi fee ce dentro una Madonna con altre figure da un buon diſegno ricavati , etanto incorno vi ſi affaticò , e tanto vi peſtó , che alla fine gli venne fatto un qua dro , che buono, ed antico parea , e chi non foffe ftato della profeffione , e buon maeſtro , vi fi faria agevolmente ingannato , e ardì di volerlo dare per mano di Raffa - llo da llrbino al Cardinal Montalto (uo padrone , e con atto veramen te di preſunzione, e d'ingratitudine far queſto torto a chi davagli ilvitto , e gli mantenea la vita . Il Cardinale fecelo vedere a valentuomini ; i quali co nobbero l'inganno , e diſſero al Principe , che queſto era un paſticcio , a'quali grazioſamente il Cardinale riſpoſe ; che quando egli voleva paſticci , gli ore dinava a Maeſtro Gianni ſuo Cuoco , che per ecceller, za lifacea . Ne retoquel Principe molto diſguſtato , e levolli dinanzi Terenzio , nè'l volle più vedere Cost gli uomini per intereſſe perdono cutto quello , che di buono in lor vita hanno operato . Avea Terenzio dipinto per lo Signor Principe Peretti nella Chiefa vecchia de Cappuccini il quadro dell'altar inaggiore , dentrovi la Madonna lopra la Luna in aria con Angioli , eda baſo S. Franceſco , S. Bonaventura , S.Marghe . rica , e il ritratto del figliuolo del Principe Peretti ; affai buon quadro ; ed ora non so , dove fi fia ripoſto. Li terza capre la a man diritta dentro S. Ald de' Ferraj , ha di ſuo ad oglio la ſtoria della Vedlova Romana , e di S.Franceſco in atto di ſpirare. Fece in S. Silveſtro , Monafterio di Vergini, ſopra vo’altare a inan dirit ta del maggiore un quadro , dentrovi in aria una Madonna col Figliuolo Gesù , e S.Faolo , e S. Niccolò Veſcovo , e da ballo Santa Maria Maddalena, e Sauta Caterina delia Ruota , Frello ISO BARTOLOM MEO MANFREDI Preſſo di ponte Siſto , dal Pontefice Siſto IV. con l'architettura di Baccio Fintelli fabbricato ,dentro alla Chieſa di S. Franceſco de' Mendicanti nella cape pella (ullado manco ha un quadro , entrovi la Madonna del Roſario con mol. te figure ad oglio. E nelle Pencite di Traſtevere alla Longara dentro della lor Chieſa ſopra l'altar maggiore evvi un Criſto , che porta la Croce , di mano di Terenzio , affai devoto. Queſt' uomo , doppoichè Aleſſandro Cardinal Montalto gli diede licenza , avviliílì , evedendoſi ſcoperto , nè pocendo far più delle ſue , ſi affliffe , di mo do che ammalolli , e a poco a poco fi andò couſumando infino alla morte ; ed eſſendo ancor giovane , qui in Roma ne' tempi del Pontefice Paolo V. ab bandonò gl'inganni del Mondo. Vita di Bartolommeo Manfredi, Pittore . Icono i dipintori , che Andrea , dall'arte del Padre denominato del Sarto , fu così eccellente in imitare l ' altrui maniere , che una volta ri. traendo un quadro di Raffaello , ove era Leone X. in mezzo al Cardinal Giu lio de ' Medici , e al Cardinale de' Roſli , così fimile il riporid , che vi s'ıngan nò infin Giulio Romano , diſcepolo dell'iſteſſo Raffaello , nel cui quadro egli medeſimo col propio Raffaello operato avea . Di queſta virtù fu dotato Bartolommeo Manfredi , che nella città di Man. tova nacque , e da giovanetto col Cavalier Pomarancio ſene fferte . Ma poi facto grande fi diede ad imitare la maniera di Michelagnolo da Cara vaggio , ed arrivd a tal ſegno , chemolte opere ſue furono tenute di mano di Michelas, gnolo , ed infin gli ſteſſi pittori , in giudicarle , s'ingannavano. Queſto giovane fece alcuni quadri dal naturale ritratti con quel ſuo ſtile econ quella maniera , affai buona , ben coloriti , econ forza , che gli reca rono gran credito , e fama . No: figurè quadro veruno grande in pubblico , o perchè non gli baftaffe l'animo , per aver poco diſegno , o perché non n'ebbe occaſione , Ben ' egli è vero , che durava gran fatica a condurre le ſue opere , ma aſſai bene le porta ya ; ed in quel ſuo genio del naturale molto prevaiſe . Con certi ſuoi ſegreti di vernice , e colori ad oglio impaftati faceva le ſue pitture , che riuſcivano con gran freſchezza , e davano gulto a tutti . Se Bartolommeo Manfredi Mantovano aveffe accompagnato il buon colo rito col buon diſegno , avria operato mirabili coſe ; e forſe cid ſarebbe ſuc caduto , ſe foſſe vivuto . Ma egli morì in età giovanile , pieno di malcat tivo , che in fino all'eſtremo della vita l'ando conſumando . E qui in Roma fu ſepolto . E ne abbiamo nell'Accademia di S.Luca il ritratto. Vita GIOVANNI GUERRA , E FRATELLI. ISI Vita di Giovanni Guerra , e fratelli , Pittori . N quefto tempo vi furono tre fratelli . Il maggiore nominoſſi Giovanni Guerra da Modona , e fu pittore del Pontefice Siſto V. inſieme con Celare del Nebbia , e tutti i lavori Papali di quel tempo concordemente guidarono. Giovanni inventava i ſoggetti delle ſtorie , che dipinger li doveano , e Ceſare ne faceva i diſegni , ficchè amendue a gara in quel lervigio impiegavanli; e cid,durò , mentre sito V.ſopravviſſe . Poſcia Giovanni Guerra diedeli a fare il Mercatante , ma per lui malamente ſortì il negozio ; e cid, che ne' tempi del Pontefice Silto guadagnato avea , in breve diſperſe. Queſt'uomo era gran pratico ne' lavori grandi, e con molta facilità ( com . partiva a ciaſcheduno la ſua fatica . Ben 'egliè vero , che Giovanni poche ope. te colorì da se , e col ſuo pennello conduffe ; poichè in queſto , ed in quell'al tro lavoro era tutto di impiegato. Finalmente fece di ſua mano nella Chieſa della Rotonda le dipinture dela la Tribuna ſopra l'altar maggiore con una gloria ditutti i Santi , ma però con ajuto d'altri. Dipinſe la facciata della Chieſa di S. Giacomo Scoſſacavalli in Borgo con alcuni Santi gialli , finti di metallo dorato . E la facciata di S.Niccold alle calca . re , ovvero alii Ceſarini , dove anticamente Octavio Conſolo , per vittoria na vale contro del Re di Perſia ottenuta , ebbe in ſua memoria bel portico con capitelli Corinti di bronzo , che in lingua Greca Galchos è detto , ſopra la porta della Chieſa alcuni Santi , e la Madre delic Vergini Maria col ſuo Put tino , dalGuerra ſono figurati . Egli giunſe agli anni 78. di ſua vecchiaja ; e con gran ragione occupavali ſpeſſo nelle divozioni , e i luoghi pii frequentava ; eſpecialınente adoperavali con fervore di ſpirito , e di zelo nella Compagnia de'Virtuoſi di S. Giuſeppe di terra Santa nella Rotonda , ov'era Segretario , e gran tempo vi s'affaticò . Ed ultimamente il Guerra nel Pontificato di Paolo V. refe lo ſpirito al ſuo Signo. re , per goderela pace de'Cieli . V I fu anche Gaſparo Guerra fuo fratello , il quale era intagliatore di legna me , e con l'occorrenza , che ' l fratello nelle pitture di Siſto V. era ado perato , Gaſparo avea cura delli giovani , che dipingevano ; ed altre coſe in quei negozi neceffarie eſercitava . Diedeli in fine a ſtudiare architettura , e per la pratica , che egli avea delle miſure , fece buon profitto , ed operò in diverſi luoghi di Roma sì di Mo nafteri di Monache , cuine di Conventi di Religioſi ed ultimamente fece il diſegno , e modello della Chieſa di S.Andrea delle fratte , didentro , e di fuori, come ora ſi trova ; e parte del Convento de' Frati . E dopo 1 192 P. COSIMO CAPPUCCINO E dopo aver faticato aſſai : vecchio , carico difamiglia , e poco comodo qui in Roma laſciò le ſpoglie della vita . ' Altro fratello fu il P.Gio : Batiſta Guerra della Chieſa nuova , il quale al fai di fabbriche dilttiolli , e d'architettura s'intendeva . • Era (opraſtante di quella bella fabbrica de Padridell'Oratorio , alla Ma. donna della Vallicella ; e a S. Gregorio dedicata , e al luogo fu di gran ſovve nimento la dilui diligenza , che ſenza intereſſe di guadagno con ogni amore era facta , Metteva in eſecuzione i penſieri , ei dilegni di Martino Lunghi nella Chieſa , e quelli di Fauſto Rugheli da Montepulciano nella facciata ; e mentre ville , del continovo in quel lervigio occupolli . E finalmente vecchio , eſtanco ritrovò con la morte la vera vita , e le ſue offa in quel ſanto luogo furono riporte . Vita del Padre Coſimo Cappuccino , Pittore. INN queſti tempi ritrovavaſi anche in Roma un'allievo del Palma pittore , che appellavaſi F.Coſimo dell'ordine de' Cappuccini , ed era iella famoſiſſima citta di Venezia nato ; e prima d'entrare nella Religione , queſta profeſſione del colorire dal ſuo Maeſtro appreſa avea . Venne egli in queſta mia patria non so con che occaſione , e gli fu dato a dipingere un quadro nella Chieſa delli Crociferi alla Fontana di Trevi , ove fanno Padri Veneziani , ed è nell'ulti mo a'care a mano manca , ſopravi il martirio di un Santo Pontefice ad oglio , in tela figurato . E ( u'l Campidoglio , paffate le due prime ſale degl' Illuſtriſſimi Conſeró vatori di Roma , nella ſtanza del cantone , che guarda la città , ha di ſuo un Criſto morto con un S. Franceſco , molto devoto . Dipinſe nella Chieſa di s . Tornmaro in Parione il quadro dell'altar mag. giore, dove figurò S. Toinmaſo Appoitolo in atto di fare orazione con diverſe fi . gure , ad oglio dipinto , E nel coro di S. Lorenzo in Lucina fece parimente ad oglio dalle bande delle porticelle il Principe degli Appoſtoli Pierro, e il Dottore delle genti Paolo . Di com mellione del Pontefice Paolo V.Borgheſe dipioſe nel palazio de'Si gnori Principi Burgheli diverfi frægi di ſtanze con varie ſtorie , molto ricchi di figure , di ornamenti, e di bizzarrie . Colorì la Sala grande con le ſtorie del Romano Marc ' Antonio , e dell' Egiziana Cleopatra , affai copioſe di figure , e ricche d'ornamenti alla Ve. néziara ; e v’ha fatto una bella fatica ; ma la volle dipingere ad oglio ſopra le mura incollate : ond'è , che ora tutte fi ſcrofano , di già tanta fatica ſi perde , e fra poco di tempo non ci reſterà figura ; che ſe fofle a buon freſco ita . ta condotta , farebbeli mantenuta , quanto durerà la fabbrica . Ed è gran fala lo , CRISTOFANO , E FRANGESCO STATI. 153 lo ; e danno , che tanta opera fatta con grand'amore , e con buona pratica lia' per mancare in breve. Però li profeffori, quando hanno ad impiegarei lor pennelli , ed altri fromenti , dovriano primierainente ben conſiderare il ſito , la materia , e il modo , con che poſſono fare le loro opere lungamente dura bili a diſpetto dell'invidia , e contra l'ira del Tempo , e non farle a caſo , come a' noftri giorni ne abbiamo vedute alcune , e pure ſono opere di valen tuomini ; coſa degna non so ſe di compaſſione , o di collera . Queſto buon Padre , oche molto di affaticaffe , o che il non eſſer' avvezzo alla comodità , ed ivi goderla , gli foſſe diſordine , s'infermd di un male incu. rabile , che miſeramente all'altra vita di freſca età il porto ; e mentre ſerviva chi regnava , morì in terra , per rinaſcere in Cielo . Vita di Criſtofano , e di Franceſco Stuti da Bracciano, Scultori , A lunga narrazione di sì numeroſe vite di varj Artefici pare , che mi chiamino a ritormi dalla fatica , e darmi al ripoſo , ma poichè manche sei agli onori altrui , e al deſiderio di V S. amerò di grandemente affaticarmi, per degnamente ſervirla . Nè paſſerò con ſilenzio Criſtofano Stati da Bracciano , che ivi ebbe il fuo natale , ma perd nella città di Fiorenza fu allevato ; ove ſtudið í fonda-: menti , e regole della Scultura , ed in effe ne divenne ragionevole , e buon maeſtro . Ed indi giunto a Roma diedeli a cercare le anticaglie , e pezzi di ſtatue vecchie , per mandarle ( come ſi diceva ) a Fiorenza ; e canto fiffo l'animo vi ' applicava , che vi conſumo gran tempo , e poco di ſcultura qui fra noi operd. Fece per gli Eccellentiſſimi Signori Barberini nella prima cappella a ma no manca di Sant'Andrea della Valle la prima ſtatua pure a mano manca di Santa Maria Maddalena a ſedere , aſſai buona figura , ed accomodata attitu dine in marmo . E dentro il nicchio alla man diritta , dove è la memoria di San Sebaſtias ao Martire , fece la ſtatua di marmo a ſedere di Monſignore Barberino. Ha fabbricato ancora Criſtofano Braccianeſe una Venere , e un'Adone dt finiffimo marmo , che in Bracciano sitruovali , figure nude con sì bell'arte condotte , e sì al vivo ſpiranti , che innammorano chiunque loro riguarda. E qui in Roma nelvaghiſſimo giardino de' Signori Mattei alla Navicella ha egli una ſtatua rappreſentante l'Amicizia , molto bene in marmo ſcolpita. Nella Baſilica Liberiana di Santa Maria Maggiore , ſu'l colle Eſquilino, nella gran cappella Paola ſopra il dipoſito di eſſo Papa a mano manca v'è di fuo in marmodi baſſo rilievo , quando gli Ambaſciadori Giapponeſi ebbono audienza dal Pontefice , e vogliono , che vi lavoraſſe ancora il ſuo figliuolo , Franceſco Braccianeſe nominato , il quale ſi portava molto bene , le aveſſe." V atcele . 154 ANASTAGIO FONTEBU Ö N I. atteſo a ftudiare , ed affaticarſi , comehanno fatto coloro , che all'eccellenza de'lavori ſono arrivati.. Ha perd egli con l'arte del ſuo ſcarpello fatto di varj baſſirilievi di mar, mo , ed in cid con qualche lode eſercitò l'ingegno , e la mano. Sarebbe ſtato grande il ſuo paſſaggio , poichè aveva buon talento ; ma con diverſità , e varietà di genio , edi capriccio diedeſi al bazzarro de' quadri diſegni , ſtatue , medaglie, egioje ; ed ogni coſa prontamente attacciva , ea in queſte ſorti di cambj tutto ingegno , e il tempo impiegava ,, e ſpendeva ; econ queſta occaſione di ſtare in ozio , dalle ſue prime occupazioni diedeſ ancora algiuoco , che affatto diſviollo , ed ebbe facile occaſione di far diſordis ni di mille fortii, onde nel più bel fiore della ſua ecà perdè la vita.;.ed ora di. queſta famiglia in Bracciano non ve n'è reſtato alcuno . Morì Criſtoforo molto tempo prima del figliuolo di età d’anni ſeſſanta : due nel fine del Pontificato di Paolo V. e Franceſco. intorno alli trentacinque di ſua vita il dì 2.d’Agoſto nel 1627 . Ed'amendue furono vafalli dell'Eccellentiſſimo Duca D. Paolo Giorda, no Orſino ,, virtuoſiſſimo Principe. Vita di Anaftagio Fontebuoni Fiorentino , Pittore . Enē un giovane nella pittura allievo del Cavalier. Domenico Paffignani, il qua. le Anahagio Fontebuonis' appellava , ed in Fiorenza era nato . Portavaſi egli affai comodamente bene ,.ed.alcune opere qui.in Roma formdi,, e di effe le più note ricorderemo . Dipinſe alla Chieſa di Santa Balbina', nella quale in tempo di Quadra geſima è la Stazione , la tribuna con diverſi Santi del naturale grandia, fre Ico figurati . In S.Giovanni de' Fiorentini a Atrada Giulia , dentro della cappella alla Madonna dedicata , ſono fue la ſtoria da una parte della natività della San tiſſima Vergine Maria ,, e allo incontro l'altra del tranſito dell'iſteſſa Regina degli Angioli , e Madre del Re della vita , ad oglio ſopra'l muro terminate , ma ora quaſi del tutto dall'umido gualte : e il reſto della cappella è di Agoſti, no Ciampelli anch'eſſo Fiorentino In Santa Priſca ſu l' Aventino , le figure , che ſtanno ſopra le mura da' lati della Chieſa , dal Cardinale Benedetto Giuſtiniano nobilmente rifatta , fo no ſue pitture . E la volta a freſco nella ſagreftia di S. Giacomo della nazione Spagnuola, in piazza Navona , è di Anaftagio . Lavorò in S. Paolo , fuori delle mura della città , la volta della cappella del Santillimo Sacramento con varj ornamenci tocchi d'oro , affai ricca , e nel mezzo d'effa envi la foria , quando Abramo fu incontrato dal Sacerdote Melo chis VESPASIANO STRADA: ISS chiſedech ; e n'ebbe i pani benedetti , con molte figure :: il tutto a freſco con diligenza , e con amore concluſo . Queſto dipintore ebbe non so che diſguſto con quelli Monaci dell'ordine di San Benedetto , e così a Fiorenza ſua patria ſene ritornò . Viſtette alcun tempo , ed operovvi con fuo onore molte coſe . E finalmente di freſca età ſotto il Papato del Santiſſimo Paolo V.Borgheſe Romano termind i lavori , e chiuſe i giorni della ſua vita . Vita di Vefpafiano Strada Romano , Pittore . I Padre Spagnuolo , e pittore ordinario, nacque in Roma Veſpaſiano Strā. da , il quale da piccolo andò diſegnando le belle opere di pittura , e di ſcultura , che in queſta città da tutti ſi ammirano ; e anche da giovane affa . ticoffi a ſtudiare nelle Accademie del naturale , e ne divenne buon pittore , e pratico maeſtro Dipinſe nel chioſtro de' Frati di Sant'Onofrio diverſe ſtorie della vita di quel Santo a freſco condotte , e con buona maniera , con amore , e con gran diligenza furono finite . Lavord nella Chieſa di S.Giacomodegl'Incurabili al Corso , ſu'l lato dirit , to dell'altar maggiore , la ſtoria del Sommo Sacerdote la del , che diede il pane be. nedetto ad Abramo , con altre figure , in freſco termipate . Fece per la Chieſa delle Convertite parimente al Corfo , che a S. Maria Maddalena è dedicata , in faccia la Natività del Verbo incarnatoGesù , co ' Paftori ; e dueſtoriette , cioè a dire la Vilitazione di Santa Liſabetta , e la fu . ' ga di Maria Vergine nell'Egitto col ſuo Bambino Gesù , a freſco . Operd in Santa Marta , dietro San Pietro Vaticano , nella cappella mag giore , e colorì la volta in freſco , ove nel mezzo è il Padre eterno ; in faccia l'Angelo, che ſaluta , ed annunzia la Vergine ; dalle bande la reſurrezione di Lazzaro con altre figure; e rincontro a queſta Noftro Signore con Santa Maria Maddalena , e con Santa Marta Corella , ed altre figure ; ed altri Santi ne pilaftri , con amore lavorati. In Aracæli l'ultima cappella a man diritta , dedicata a S.Diego , ove è il quadro di Giovanni de’Vecchi dal Borgo , ha dipinto Veſpaſiano due ſtorie grandi de' miracoli da quel Santo Padre in vita operaci , a freſco con affai di ligenza fatte , Dentro dell'Oratorio di S.Giacomo Scoflacavalli in Borgo , ove ſu'l qua . dro dell'altare è un San Sebaſtiano ad oglio giovanetto , di mano del Cavalier Paolo Guidotti Borgheſe , di ſopra nella volta ſtavvi un Dio Padre grande nel mezzo , e da’lati lonvi i quattro Dottori della Chieſa Latina , con alcuni put tini a freſco , dal pennello di Veſpaſiano Strada figurati. Queſt'uomo andolli molto trattenendo con dipinger ſopra de corami, e sì bene li coloriya , che tutti i coramari di Roma da lui fi fervivano , e buon guadagno ne ritraera . V 2 Morì 156 MARZIO DI COLA ANTONIO Mori Veſpaſiano Strada Romano di freſca età nel trentaſei anni di ſua vita in circa . E nella città di Roma , ſotto il Pontificato di Paolo Quinto , fu ſepolco . Vita di Marzio di Cola Antonio Romano, Pittore . F di Fu giovane ſpiritoſo , atteſe alli ſuoi ſtudi del diſegno , e con l'occaſione del Padre pigliando pratica di dipingere a fr: ſco , fece buon gufto ; ed in que . Ai lavori del freſco maneggiava aſſai bene i colori . Dipinle nella Madonna della Conſolazione l'ultima cappella a man mana ca a Sant'Andrea Appoſtolo dedicata ; E l'altare , e le bande della cappella con l'iftorie dell'Appoſtolo , ed ancora la volta con varie iſtoriette a freſco , con amore ben colorite , ſono ſua opera. Fece nella ſala de' Signori Marcheſi Ceſi , vicino della Chieſa di S. Mara cello al Corſo , varie battaglie afľai ſpiritoſe , e molto bizzarre , in freſco. Dentro la Chieſa d' Aracoeli , che già fu il primo tempio degli antichi Romani, da Romolo a Giove Feretrio dedicato , ed ora conſecrato alla Vergine, che a tutti con le ſue grazie giova ; l'ultima cappella a man manca di noſtra Donna ha ſu l'alto l ' immacolata Madre col Figliuolo Gesù ; e dalle bande le ftorie di Maria ; come ancora nella volta fono diverſe forie pur della Madon na fatte da lui a freſco con franchezza , e con buona pratica . E i pilaſtri di queſta cappella con lavori di grotteſche afľai buoni ſono di mano di Cola Anto . nio ſuo Padre . E vaglia a dire il vero , Marzio in freſco affai bene i colori im paftava . Ed in Santa Cecilia di Trafevere', monaſterio di Vergini , ſotto la vol ta , nell' entrare in Chieſa , vi ſono di ſua opera alcuni puttini , affai bene impaſtati a freſco . Queſto Virtuoſo fi diede ultimamente a fare delle battaglie in piccolo , le rappreſentava molto bene , ficchè vedendole l’Altezza del Cardinal Principe di Savoja n'ebbe gran compiacimento ; e volle , che andafle al ſuo ſervigio in Piemonte . Vandd Marzio , e dimorovvi alcun tempo . E vi ſi morì nel Pontificato di Paolo V. mentre ancora in lui era freſca l'età , e vigoroſo il cors fº degli anni : Vita CARLO LÁMBAR DO: IS7 Vita di Carlo Lambardo Aretino , Architettore. Cfel! Arlo Lambardo fu nobile Aretino ; era egli Architetto civile , e militaa re , ed operò alcune coſe , le quali con la favella rapporteremo all' età de' pofteri. Per li Signori Vitelli a Monte magnanapoli ', luogo , dove già ebbe i bia gni Paolo Emilio , nel giardino , che ora è degli Eccellentiſfimi Aldobrandi. ni , raccomodd nel ſuo tempo it caſino , e nel canto , che guarda Roma , adornò il portone con loggia di ſopra , e con ſua facciata , dilavori di tra vertino aſſai ricco . Preſe fopra di ſe l’opere della nuova cava del Lago di Perugia , la quale per malagevolezza di lavoro , e per grande ſpeſa fu tralaſciata . Adornd egli medeſimamente la facciata , e la chieſa di Santa Franceſca Vedova Romana in Santa Maria nuova di Campo vaccino , preffo alle veſtigie dall'antico tempio della Pace , dall'Imperadore Veſpaſiano edificato , e vi fe ce il portico , edi ſopra la facciata vaga con diverſi ornamenti , e ftatue , tuta ta di travertino , e fuo coro ; e reſtaurata la Chieſa , ed aggiuftate le cappel lette , comeora ſi vede . Accomodò a piazza Mattea , il Palagio de' Signori Patrizi , ora de' sig gnori Coltauti ; e l'adornd con varj abbellimenti, e comodità . Per lo Cardinal Benedetto Giuſtiniani al ſuo giardino fuori della Porta del Popolo architeted la porta , e tutto quello , che è di dentro a luogo sì vago: E ancora per l'ileffa Eminenza rifece la chieſa di S.Priſca con ſua facciata , e fuo altare nell' Aventino . Fece , e architetto per Carlo Cardinal Conti al ſua palagio in campo Mara zio diverſi miglioramenti , e adornollo , come oggi ſi rimira ; e perchè quel buon Principe reſtò ſoddisfatto del ſuo ſervigio , donogli un ſito alli Pantani , dove Carlo fabbricò alcune caſe , e Contea le addimandava ; e folea ſpeſſo dire : lo vado alla mia Contea ; e ne ritrae va buona rendita. Edificò alcune altre caſe preſſo di Santa Maria in Via nel Rione di Co lonta , ſiccome dalle loro iſcrizioni appare , ed anche fabbricò nella detta Chieſa di Santa Maria l'ultima cappella a mano diritta , alla ſantiſſima Tri nità dedicata ; adorna di pitture , di ſtucchi , e di altri abbellimenti con le ſue impreſe , aſſai ricca , per lui , e per li ſuoi pofteri , ed ha moſtrato al Mon do d'effer timorolo di Dio , e averſi fatta la ſtanza , dove egli deve abitare con pace , e con ripoſo in fino al giorno dell'univerſal giudicio . Morì finalmente vecchio di 61. anno qui in Roma nel Pontificato di Pao lo V. correndo gli anni della naſcita di Criſto 1620. Ed in Santa Maria in Via onorevolmente fu ſepolto . Carlo Lambardo Aretino mantenne ſempre il ſuo decoro , e laſciò buona fama a ' poſteri delle ſue qualità. Vita 158 CESARE , E VINCENZO CONTI FRATELLI. Vita di Ceſure , e di Vincenzo Conti fratelli , Pittori . I N quei tempi viſe ancora Ceſare Conti , che nella città di Agcona ebbe il fuo natale , ma poi a Roma giunto nell'età ſua giovanile andoſitrattenen, -do ne ' lavori , chedipittura furono fatti fare nel Pontificato di Gregorio XIII. e ſotto Papa Siſto V. E qui fece tal profitto , che buon pratico .ne diven. ne ; e grotteſche , arme, ornamenti , ed altre bellezze , che contiene in se la pittura, egli- a freſco con facilità portava.. Siccome avvenne del fregio , che ſta nella cornice della Chieſa di Santa Maria Traſtevere , che gira tutta la nave di mezzo , ove ſi rappreſenta un fo gliame colorito con varj Cherubinia freſco ; ed è affai vago , e franco. Dipinſe Ceſare da Ancona nella Chieſa di S. Spirito in Sallia in Borgo ſopra la porta di dentro , intorno alla ſtoria di Giacomo del.Zucchi , tutta la facciata , chę ora vi fi vede , con diverſi Angioli , con gran pottini, e con due figuroni., che due.Profeti .sappreſentano ; i quali però ſono affai duri, e di poca grazia .. Queſto artefice andd nella Marca a lavorare co'ſuoi pennelli in una Chie . fa fuori della città di Macerata , che la Madonna delle Vergini appellafi , e la cappella dell'altar maggiore vidipinſe . E quivi li accasò , e ferinolli ; e lungo tempo in vita , operando , fi mantenne. E alla fine , mentre Paolo V. in .Roma regnava , Ceſare Conti in Maced rata moriffi . Q Wet' uomo ebbe un fratello nato in Roma , che Vincenzo Conti fu no. minato , e anch'egli col ſuo pennello affaticolli ne' lavori comandati dal Pontefice Siſto V.Peretti; e divenne buono , e pratico pittore , e - digran lunga nelle figure avanzò il fratello .. Vincenzo lavorava affai per diverſi pittori , licchè da se egli poco coloris pure quelle poche dipinture , le quali in pubblico eſpoſte ſono , rammente. semo a benificio de' pofteri . Nella Chieſa di Santa Maria del portico , ove ora ſtanno i Padri della Congregazione di Lucca , a man diritta v'è di fuo il Santo Papa martire ; e al lato manco la Santa Matrona Galla Romana , figure in piedi maggiori del vig V0 , a freſco , Fece egli nella Chieſa di Santa Cecilia di Traltevere , alla banda deſtra , la Santa Agneſa in piedi , il Santo Urbano Papa , e martire ; ed in faccia il San Benedetto Abate ; e nella volta formovvi diverſi puttini in freſco con. dotti , e ſono fatti aſſai bene , e di buona maniera . Nella volta della cappella di S. Niccold da Tolentino in S. Agoſtino ha di fuo alcune fosiette a freſco rappreſentate : Vin, TARQUINIO DA VITERBO , E GIO: ZANNA.. 1599 Vincenzo Conti Romano andd in varj luoghi fuori di Roma ima ulti mamente fi trasferi al ſervigio dell'Altezza Sereniflima del Duca di Savoja , e lungo tempo dimorò nella citcà di Turino : e fuori della ſua patría", come an che fece il fratello , preſe donna , ed acca ſolſi je con onore operovvi; il cui fratello Ceſare figurò ancora ſu la porta , che va alle prigioni ' nella ſala di Campidoglio , il quadro nel muro a freſco diMaria , de'SS. Pietro , e Paolo , e Silto V.che ora . , Poi. Vincenzo ſotto Paolo V. fina i ſuoi giorni.. Vita di Tarquinia da Viterbo , e di Giovanni Zanna Rios mano , Pittori. , quale co ' tratti del ſuo pennello a freſco dipingeva ,, e tra le altre coſe die lettolli difar proſpettive .. Ciò ſcorgeſi nella prima cappella a man diritca';. dentro la Chieſa di San Marcello Pontefice , e Martire nella via del Corſo , nella cui volta finſe Tar. quinio un colonnato in.ilcorcio con diverſe.bizzarrié , e varj puttini , a freſca efpreffo .. Dentro la Chieſa di S.Silveſtro , moniſtero di Vergini in ſacri chioftri rinchiuſe ,, dallato manco nell'ultima cappella Tarquinio dipinſe la volta con varie proſpective, e con puttini'a freſco . Operò co' ſuoi colori , e dipinſe affai nella devota Chieſa di Santa Cecis lia di Traſtevere , già abitazione della Santa , e ora luogo a lei degnainente conſacrato , e ciò fu nella nave a mano manca con varj compartimenti di lag . vori ..Ma poi in Roma ſotto Papa Paolo V. ultimamente ſene morì ? PEEr entro alla Chieſa di Santa Cecilia inſieme con Tarquinio da:Viterbo operd anche Giovanni Zanna Romano , detto il Pizzica . , . tutte le figure nella Jetta nave a freſco dipinte , e quella banda ſiniſtra.col.ſuo colorito egli adornd . Figurd ancora tutti i Santi Romiti , e gli altrii , che ſono in ſula fac . ciata delcoro di quelle Monache , che ivi abitano , e a Dio ſervono ; e l'opera Ata all'incontro dell'altar maggiore', a freſco operata. Edin faccia dell ' iſteſſa Chieſa dalle bande dell'altar maggiore il Zanna: Romano fece due ſtorie , l'una del.Figliuol prodigo , e l'altra del tranſito ,, e morte dell' Avaro , in freſco ſimilmente concluſe .. Dentro deila Chieſa di Santa Caterina de ' Funari nell'ultima cappella a man diritta ., ov'è l’Afunta di Scipione Gaetano , ha dipinta la volta in fres {co con iſtoriette varie de’fatti della Santillima Madre di Geſucriſto ..Efendo 160 PAOLO ROSSETTI Efendo egli di giovanile età nella Chieſa della Madonna del Popolo fabo bricata nel luogo , donde furono ſcavate le ceneri di Nerone , e date al Tevea re , dentro il coro in faccia ha formato co' ſuoi colori la flagellazione del Re della gloria alla colonna , con altre figure ; e l'opera in freſco è condotta . Nelle facciate il Pizzica anche moftro valore ; e in quella di Campo Mara zio ,'luogo dove gli antichi Romani ne’loro giuochi eſercitavanſi : dincontro al palagio de SignoriConti ha con buona vivezza dipinto il Laocoonte Trojano , che fa co' ſuoi figliuoli grandiflimo sforzo di ſcioglierli da' nodi delle feroci Serpi . E dopo avere altre coſe operato ceffe alle fatiche , e mancò alla vita. Fu queſt' uomo detto il Pizzica , perchè egli nacque da un Pizzicagno lo's e moftrù , che tra le ſordidezze della vil terra anche il giglio ha vaghezze di colori , e fa pompa de' ſuoi pregi . Vita di Paolo Rosſetti da Cento , Pittore . llanto foffe il valore di Girolamo Muziano da Breſcia già nella ſua vita ſi è accennato , ma perchè la Virtù è a guiſa di ſementa , che benchè le polta vuoldi ſua natura germogliare , così ella , benchè morta , nuovi gere mogli a mantenimento della ſua gloria riproduce . Quindi è , che dalla virtù del Muziani ha goduto il mondo quella di Pao lo Roffetti da Cento , il quale fu di lui allievo , e al ſuo Maeſtro fece onore ma poco egli colorì ; poichè dalla natura era aſſai portato alle opere di muſai . co ; bella invenzione , che imita la pittura luſtra , e con pezzetti di ſmalto fermamente commeſfi fi difende dall'acque ; e per ſua eternià regge a'venti , e al ſole . Lavord il Roſſetti nella bella cappella Gregoriana , ove il ſuo Maeſtro Girolamo Muziani , inventore della maniera di lavorar mufaici con oglio , compoſe , e formd di ſua propia mano alcune teſte , ed altre opere ; e quivi Paolo ſotto la di lui ſcorta fece in tal profeſſione grandiſſimoprofitto . Con li cartoni di Federigo Zucchero da Sant'Angelo in Vado fece i mua ſaici della ricca cappella de' Signori Gaetani in Santa Pudenziana , che era prima cappella di S. Paſtore , ove furono già il palazzo , e le Terme di Novato ed abitò il Senatore Pudente , che in quei luoghi ricoverd l’Appoftolo S.Pietro, il quale venne in Roma a portar la Sede de SommiPontefici . E nella Chieſa della Madonna di Loreto in Roma, detta de'Fornari , al Foa ro Trajano , la prima cappella a man diritta è fatta di muſaico per mano del Roffetti . Paolo medeſimamente faticò in tutti i muſaici , che furono fatti nella gran Baſilica di S. Pietro Vaticano sì nelli condi , dove ſono i quattro Vange. liſti , come anche nella cappella Clementina ; e parimente nelle figure della Cupola grande ſempre egli andoſli trattenendo , e formando lavori , ora con li cartoni del Cavalier Criſtofano Roncalli dalle Pomarance, ed ora con quelli del Cavalies Giuſeppe Ceſasi da Arpino .. Ha X MBROGIO BUON VICIN O. 161 Ha però queſt'uomo laſciato un ſuo allievo , il quale chiamoſiMarcella Provenzale , anch'eſſo da Cento , di cui a ſuo luogo favelleremo. Il Roffetti fu affai pio , e di molto onore , e finalmente agli undici di Gennajo del 1627. nel fine del Pontificato di Paolo V. mori vecchio , e laſcið eredi del fuo i Padri di S. Lorenzo in Lucina , dove fu ſepolco ; e ſpeſe per Die quel talento , che da Dio avea ricevuto . Vita di Ambrogio Buonvicino Milaneſe , Scultore . A altri luoi paeſani atceſe a lavorare di fucco , e a poco a poco in quella forte d'opere così crebbe, che tutti gli altri di quei tempi avvantaggid . E dalli fogliami, e dagl'intagli comincid a far figure , e lavorare con Proſpero Bre fciano , e da lui grandemente appreſe quel bello ſpirito , che dava nelliſuoi fucchi; e facendomolte opere qui in Roma , delle più principali ora noi ras gioneremo Dove è la devotiffama chieſa della miracoloſa Madonna de' Monti, dal la. to manco ſopra l'arco della cappella de Signori Bianchetti , ha egli idue Ary geli di fucco . Su la cantonata del palazzo del Cavalier Giuſeppe Ceſari al Corſo i due Angioli ſono ſuoi lavori. Come altresì gli ſtucchi della cappella degli Erreri in S. Giacomo degli Spagnuoli furono da luiformati. Nella cappella Paola in Santa Maria Maggiore ha fabbricato di fucco , e fatto i due Angeli grandi , che fanno ſopra l'arco della cappella di fuori nella nave dimezzo , aſſaj buoni. E dentro la gran cappella, nelli triangoli della cupola ſotto i Profeti, ſong ſuoi lavori i quattro Angioli in piedi di molto buona maniera ; come ancora ſotto l'arco ſopra il depoſito di Paolo V. molte figure piccole , e grandi , affai grazioſe . E veramente ia quel genere di lavori di fucco al ſuo tempo non eb be eguali, perciocchè hanno quello ſpirito di Proſpero , e inoltre ſono termi, nati con buona pratica . Fece i modelli delli due Angioli di metallo , che in S.Giovanni Laterano rēggono la loria della Cena d'argento , da Curzio Vanni orefice data a lavo rare . Scolpì anche in marmodiverſe coſe , e al tempo diPapaClemente Octa: vo fabbrico nella fteffa Basilica ſotto l'organo le mezze figure de’due Profeti cioè Davide con l'arpa , ed Ezechia con l'organo ; e queſte furono le prime (cul . ture , che egli facefle . E nelle mura avvi anche di ſuo uno di quegli Angioli di marmo in piedi, che adornano l'incroſtacura della Traverſa in quel nobiliſ . fimo tenipio , ov'ebbero l'antico palazzo i Laterani fainiglia tra le Romanç molto principale , e famoſa . Formd gli Angioli , che tengono le ArmiPontificie , e ſono compagoi 9 х di 162 ANTONIO SCAĽ V A T I. di quelli del Cordieri in S. Pietro , ed in Santa Maria Maggiore , già diſopra nominati . Nella cappella della Nunziata qui alla Minerva fabbrico di marmo una Aatua a ſedere , in atto di benedire, del Pontefice llrbano VII. Caſtagna Ro mano . E nella cappella Aldobrandina parimente i due Angeli di marmo , che fono ſopra l'altare . Su la faccia ta di S. Pietro ſotto la loggia della benedizione è di ſua mano la ſtoria di marmo di baſſorilievo , quando Noſtro Signore dà le chiavi a San Pietro con gli altri Appoftoli . E nella cappella Paola in S. Maria Maggiore , dove lavoro di lucco, avvi ancora di marmo due forie di bafforilievo , una a man manca del depoſito di Paolo Quinto , ed è , quando vede la fortificazione di Ferrara ; e l'akra a mano manca della memoria di Clemente Ottavo , ed evvi una battaglia di cavalli , e di pedoni , faite di marmo , e con diligenza lavorate . E quivi an che a man finiftra dell'altare ha figurato in marmo il S. Giuſeppe , atai buo no , e lodato . E nella cappella de' Signori Barberini , in Santo Andrea della Valle , alla mano diritta ha ſcolpito di marmo il San Giovanni Evangeliſta . Finalmente morì di età di ſettant'anni qui in Roma nel meſe diLuglio dell'anno 1622. E gli fu daca onorevole ſepoltura Vita di Antonio Scalvati Bologneſe , Pittore . è > 1 d'onore , e città di diſcipline ; e comeuna nuova , e dilettevole Atene. In queſta città nacque Antonio Scalvati , e nell'iſteſſa Bologna da Giacomo Laoreti appard l'arte della pittura .. Venne egli in Roma col ſuo maeſtro , mentre regnava il Pontefice Gregorio XIII . e s’impiego ad ajucare il Laureci nella pittura della Sala di Co ftantino nel Palagio Vaticano ; e mentre quel Pontefice viſſe , v'impiego , e yi eſercito l'opera , e'l tempo . Dappoi'negli anni di Papa Siſto V.lo Scalvati lavord nella Libreria Vatia cana , e neglialtri luoghi da quel Pontefice fabbricati , e di pitture adorni. Indi li diede a far ritratti , ed in particolare quello di Papa Clemente Ota tavo , che da lui ( riſpetto agli altri , fu molco limile rapportato , ed eſpreſſo . Ed era difficiliſſimo il farlo così raſſomigliante ; poichè il Pontefice non volle mai in preſenza effer ritratto , ſicchè ad Antonio fu gran fatica il condurlo a naturale , e vera perfezione. In fatti tutta la Corte , e tutti i Principi diRo ma voleyano il Papa dello Scalvati . Ed ancora con la medeſima fatica dell'al. tro fece i ritratti de' Pontefici Leone Undecimo , e Paolo Quinto , e pure affai fimili da lui furono eſpreſſi, e dipinti . E di quello di Paolo egli fece bene il ſuo fatto , e molto vi guadagnd. E: di ſua mano il ritratto di Papa Leone Undecimo , il quale fa in Sant; Ague GIO: BATISTAA vioL V I 0. LA. . , 163 Agneſe fuori di Roma , dentro d'una cappella a man diritta nella memoria fatta per quel Pontefice da Pietro Jacomo Cima s luo Maeſtro di camera , afai fimile , e buona teſta . Queſto Virtuolo non operò coſa di grande in pubblico , perchè in queſti ritratti G tratteneva . Era aſſai podagroſo il povero Scalvati ; e la maggior parte del tempo ſene ſtava in letto , ed onorevolmente con l'effigie de ' Pontefici compartiva il giore no , e procacciava il guadagno . Fu galantuomo , e dabbene , e finalmente nel Papato di Gregorio Deci. moquinto qui in Roma di ſerantatre anni laſciò la luce , e le operazioni della Viriù . Vita di Gio: Batiſta Viola , Pittore . T Ra li giovani , che furono allievi di Annibale Caracci vi fu Gio: Batiſta Viola , il quale diedeſi a far paeſi in quella maniera del Caracci dal na turale rapportati, e formavali affai belli ; e ne dipin ſe per diverſi particolari ; . ma in grande ne fece tra gli altri due nel giardino del Cardinal Lanfranco, poi del Cardinal Pio , vicino al Tempio della Pace , dall' Imperadore Veſpaliano anticamente edificato , affai belli , e naturali , a freſco lavorati. Nel a Vigna di Aleſsandro Cardinal Montalto tra'l colle Viminale, ed er quilino dipinſe un paeſe grande molto bello fatto con quella ſua maniera a con correnza di Paolo Brillo Fiammingo. Come anche il medeſimo nella Villa Aldobrandina a Fraſcati fece alcuni belli pasli nella ſtanza d'Apollo ; le cui favole dal Domenichino Bologneſe vi furono dipinte . Gio: Batiſta Viola diede guſto alli Pittori con quel modo di far paeſi ; poi. chè erano formati alla maniera pittoreſca buona Italiana , lontano da quella ſoccaggine Fiamminga . Quando poi fu creato Papa Gregorio XV. Ludoviſio non volle egli più dipingere , poichè avendo lervitù col Cardinal Ludoviſio , fu da lui fatto ſuo Guardaroba, e con lui ſi andò trattenendo , mentre ville ; mapoco durò la ſua buona fortuna , Ammalolli , e per la troppa fatica , non eſſendo avvezzo a quel negozio, il quale ſeco gran travaglio portava, o come la li foffe , in pochi di terminò la vi. ta dentro queſta città in età freſca di anni cinquanca, alli nove di Agoſto 1623. Vita di Rofato Rofati, da Macerata. On occaſione di aver narrata la vita di Gio: Batifta Viola , che mori ſotto Gregorio Decimoquinto , ſoggiugnerò l ' altra di Roſato Rolati , che in quel tempo anch'egli termind i ſuoi giorni. E per queſti Virtuoſi non ho vo . luto diftinguere altro dilcorſo , ma per isfuggise tae ti con partimenti , lotto x 2 quela 164 R O SA TO RO- Ś A T 1: quelli di Paolo Quinto l'ho riſtretti 3 che la ſcarſezza del aume ro pon compose tava l'ampiezza della giornata . E' chiaro , che tra gli Antichi ſi ritrovarono alcuni ben nati , i quali , o foffero (pinti dal propio genio , o per toglierfi alle oredell' ozio , negli eſer cizj meccanici,e nelle arti liberali talora occuparonſi , Onde Tolommeo Fila. delfo Re dell'Egitto talvolta i negozi abbandonava , e nelle botteghe degli are tebci tra le opere fi tratteneva · Demetrio Poliorcete Re dell'Aſia ,in fabbrica . se macchineda guerra , avanzoſfi infino allo fupore , e al miracolo . E Ne fone Imperadore de' Romani dilettolli grandemente del ſuono della Cetera , dell'eſercizio del canto , e dell'arte della pittura , la cui profeffione preffo de' Greci fu porta nel primo grado delle Arti liberali ; e tra' Romani leggeli del Pceta Pacuvio , che egli di ſua mano il Tempio di Ercole nel foro Boario di. pingeffe ; e Fabio , ſcrittore delle ſtorie antiche , da queſto artificio del colcsi . re Pittore fu detto . E tra gl' Imperadori Romani non meno di Adriano , che ne'primi tempi viffe , fu poi nel ſuo ſecolo , famoſo nella pittura , Valenti niano , il quale parimente a maraviglia compoſe, e fabbricò immagini di ter , sa , e figure di cera . Anzi tra gli antichi Romani leggefi , che grandemente foſſero in uſo , o Si teneſfono in pregio le immagini di cera compoſte ; e l'effigie de’loro Maggio ridi effa formate negli aditi , o entroni delle caſe de Grandi ( in memoria de' loro fatti ) li conſervaſſero . E queſte nelle pompe funerali , o quando talora qualche ſoleone feſtività accadeva , folevano per la città portarli , ovvero dena tro i loro Palazzi eſponevanſi all'altruiviſta · Cid coftumavano i Nobili , o in tali occorrenze quelle cere da maeſtrevole mano fatte , di ricchi abbiglia, menti ſuperbamente adornavano . Queſti, e ſimili eſempli forſe moſfero Roſato Roſati , il quale dalla città di Macerata traffe origine , e vi ebbe natale , e fu Canonico di S. Lorenzo in Damaſo , e gentiluomo di Aleſsandro Peretti Cardinal Montalto , nepote di Papa Siſto V. e Vicecancelliere di Santa Chieſa. Era buono il Roſati in ogni forte di virtù ; e diſegnò affai bene , e fece alcuni ritratti di cera coloriti , molto aggiuſtati , ed affai raſſomiglianti ; e in queſte effigie , e lavori di cera giandemente ſeppe , e fopra gli altri valle. Dilettolli anche di architectura , e fece il diſegno , e modello della Chie fa diS.Carlo Borromeo alli Catinari , che è riuſcito affai vago , e ben’ornato , ficcomevedeli , ei buoni intendenti giudicio nefanno ; [-bben la facciata di travertini , piena di ornamenti , e fata poi fabbricata d' ordine , e diſegno di Gio: Batiſta Soria . Roſato ritiroſli dopo alcun tempo alla ſua patria di Macerata , e co' fuoi propj danari diedeſi a fabbricare un Chieſa per li Padri Geſuitiž, ma di freſca ecà CoA danno della virtù ivi laſciò l'operare , e la vita, 1 1 GIOVANNI FIAMMINGO. 169 : Die Vita di Giovanni Fiammingo , Architettore. ere 2 . Cac 0 : 16 3 3 U nel Pontificato di Gregorio Decimoquinto Bologneſe un Giovanni Fiammingo , Vanſanzio cognominato, il quale già fece ftudiuolidi eba no , e d'avorio, e alcuni di gioje ne commeffe , e con grandillima diligenza componevali . Venne poi a coſtui voglia d'apparar le regole dell'architectura , e d'imprender l'arte , che richiedeſi a ben formare gli edificj ; e con la prae tica di fabbricare ftudiuoli con le ſue miſure , e con le proporzioni cosi affa . ticoffi , che dalla ſua prima profeſſione ſi avanzò , e architettore ne divenne. L'Architettura , che nelle fabbriche pone i ſuoi ſtudj , per ſuo ornamen . to ſerveſi di varj ordini , de' quali il primo è Ruſtico , e Toſcano li nomina ; perchè da'popoli Toſcani uſavali , ed è affai vano , e groff » . Il ſecondo è Do sico , e queſto era de' Greci , ed è maliccio , e forte . L'Ionico poi è più ( vel . to , e fta fra il gentile , e'l robuſto . Ma il Corintio è il più oraato di tutti , e piacque molto aʼnoſtri Romani . L'ordine poi Compoſto , ovvero Latino , pigliando da tutti quattro gli ordini,neforma un ſuo corpo particolare , e di queſto Vitruvio non ha fatto menzione alcuna . Poi ne'tempi, che per le guerre de' Barburi caddero l'Arti , vi fu un'altr'ordine , che Garico , o Tedeſco li nomina , ed è più toſto diſor dine dell'arte , e dell'architettura . Ma ne' noftri ſecoli da buoni ſi sfugge . E Bramante Lazzeri da CaſtelDurante , Balda Tifre da Siena , Raffiello da llr bino , Giulio Romano , e Michelagnolo Fiorentino ne hanno sinnovata la vera inagnificenza dell'antica architettura ; ne'compartimenti delle cuiope re è grand'arte , le molellature hanno molta grazia , moſtrano ne' membri unione , e vaghezza , e le proporzioni da elli furono ottimamente inte ſe , ficm chè ad efempio loro oggi da' buoni maeſtri ſono con bella liminetria , e con yaga corriſpondenza generoſamente intrapreli , e felicemente terminati i la yori , e gli edificj . Il Vanſanzio dunque da' ſuoi componimenti di ſtudiuoli di ritolſe quefti ftudj di fabbriche grandemente ſi diede . Onde fu protetto innanzi dal Pignatelli , non ancora Cardinale ; ma afai favorito dell'EminentiilimoScipione Cardinal Borgheſe. E dopo la morte di Flamminio Ponzio la carica di Architetto del Papa fu data a Giovanni Fiain miogo degli ſtudiuoli. Ed egli finala fabbrica della Baſilica di S. Sebaſtiano fuori della porta C2 pena nella via Appia , incontro al Cerchio dell' Imperadore Caracalla ; ma l'opera era già ſtata dal Ponzio incominciata . Compi anche vicino a Fraſcati la ſuperbilima Villa di Mondragone dal Pontefice Paolo Quinto ordinata. E il medeſimo parimente affaticolli nel giardino a Monte cavallo già del Cardinal Borgheſe , poi de' Signori Bentivogli. Egli kello nel giardino degli EscellentilimiBorghelli fuori di Porta Pin. cia . 166 GIOVANNI FIAMMING O. ciana , così da Fincio Senatore , che ivi preſſo ebbe nobilillimo Palagio inſie me con tutto il Colle nominata , il Palagio di quell'ameniffimo luogo con baffirilievi , e con teſte ben compartite ; ed altre diverſe coſe v'ha di ſuo in. g gno , e maeſtria ben' operato . Ha nel Vaticano adornata la porta del Palagio Pontificio con bella fac ciata , dove ſta la guardia degli Svizzeri . E nelle parti del vaghiſſimo Bel vedere , ove Antonio del Pollajuolo fece il diſegno del Palagio , Bramante coin partì l'Antiquario delle Atatue con ſue nicchie , e il Ligorio dentro il giardino molto adoperoſſi ; il Van'anzio ancora vi ha inventato , e la vorato fontane e fabbriche con diverſi acconcimi , e con varj abbele limenti . Ultimamente Giovanni Fiammingo con diſordini di mangiare , e di bere , e di darli buon tempo , tato riempilli , e di pancia sì groffo , egre ve divenne , che li abbrevid gli anni ; e per diſguſto di non avere otte nuto il carico d'efferę Soprantendente della fabbrica di San Pietro fotco il Pontefice Gregorio Decimoquinto Ludoviſio , aanò alla vita , e alſervigio, e laſciò il nome delle ſue opere al Mondo . Fine della Quarta Giornata. QUIN OPERE DI PAPA URBANO VIII. 167 QUINTA GIORNATA. DI AL 0 G 0 . FORESTIERE , E GENTILUOMO ROMANO . URET Gent. o ſto ancora tra me fteffo conſiderando , come il Pon . tificato di Paolo V. fia ſtato così abbondante di nobili ingegni, cheagli artifici della Pittura , della Scultu ra , e dell'Architettura i loro ftudi rivolſero ; e il rac conto delle lor Vite abbia conſumato si gran corſo d'ore , che divero giudicar puoſfi , che la Virtù ſot to di lui abbia conſeguito il ſuo accreſcimento . O ecco appunto il Foreſtiere , che io ſtava alpettando. For , Bentrovato , caro mio Padrone . So , che ella non preteriſce punto de'ſuoi ordini . Miſeuſi , se l' avelifatta aſpettare, perchè mi è occorſo d'ave. re a Spedire un mio ſervidore per coſa a me molto importante. Gent. V.S. Gia pure la benvenuia , ch'è di buon’ora . E la giornata è alquanto lunga in queſto meſe di Maggio , ſicchè avremo agio per li noltri dia ſcorſi . E appunto ſtava tra me medeſimo penſindo , che altre giornaté , che queſte , non ſi richiedevano a poter'appieno ſentire l'operazioni di sì gran numero di Virtuoſi . Se ella lotto Paolo V, ha inteſo l'accreſcimen . to di sì grandi uomini , ora ſotto Urbano VIII. udirà il compimento dell'ift efla Virtù. For. Dunque più non fi tardi . Con queſto compimento compiamo anche le giorg nate ; e diamo onore a quel Principe , che il noſtro ſecolo onura. Opere di Papa Urbano VIII. Gent. Iciamo dunque del prudentiffimo Pontefice Urbano Ottavo re , è della nobil Famiglia Barberina da Fiorenza ,capo della Toſcana , antichiſa fimo Regnodell'Italia , il quale , ancorchè Cardinale , in S. Andrea dela la Valle , fece nobiliffima Cappella , ed è la prima alla mano manca , per pavimento , pes incroſtatura , e per altare di marmi miſti illuftri , e ben’adornata . Nel mezzo è la pittura della B. Vergine aſſunta al cielo dal lato diritto vedeſi la Preſentazione al Tempio ; e dal finiftro la Vifj . tazione di S. Lilabetta , e di ſopra nelle mezze Lune due altre ſtorie pad rimente della Madonna; e ne' triangoli ſonvi i Profeti ad oglio, a lo ltuc co lavorato ; e di ſopra nella volta fanno alcuni Angioli , e Puttini , o pere del pennello del Cavalier Domenico Paflignani, ove ſono diverſi or, n2 168 OPERE DI PAPA namenti di ſtucco ; mefli d'oro , molto ricchi. Vi fi ſcorgono anche ne'lati , tra vaghi abbellimenti di marmi , dalla man diritta , le Statue di S. Marta , di Franceſco Mochi , e di S.Gio: Evangeliſta , lavoro d'Ambrogio Buonvici. no ; e dalla parte manca è il S.Gio: Batiſta , opera di Pietro Bernino , ela S.Ma ria Maddalena , ſcultura di Criſtofa no Stati da Bracciano , il quale fabbricd parimente la ſtatua di Monlignor Barberino , che ſta a ſedere nella nicchia a mano manca , ove è il S. Sebaftiano del Cavalier Paſſignani ad oglio dipinto : dirimpetto a queſta nicchia è l' altra , nella quale miranſi due teſte di porfido , l'una del Padre , e l'altra della Madre del Pontefice Urbano Ottavo ; ed ogni Lunedì per le Anime del Purgatorio v'è grandiflima concorrenza di popolode voto . E diqueſta Cappella , come anche della vicina de'Rucellai , ne fu l'Aro chitetto Matteo Caſtello . Preſe poi Urbano il governo della Nave di Piero , e diede ſegno a tutto il Mondo del gran ſuo valore , ſicchè tutti i Principi della Religione Criſtiana ne reſtarono ammirati ; poichè eletto fra i Romanidelle guerre , ordinò egli in gran quantità armi di diverſe fogge , ridotte , ed accomodate dentro una bele lillima Armeria in Belvedere , con mirabile magiſtero ivi diſtinta , per ſervi , gio della Sede Appoítolica . Opera veramente degna d'eterna memoria . For. Veramente non ſi è udito , nè veduto mai , che verun' altro Pontefice face.ſe una si neceſaria provviſione di armi per ſicurezza dell'autorità de'Papi, come anche in pro della città di Roma, a fine di refiftere contra qualſivoglia di Saſtro , che avvenir poteffe . E ben ſene avvide Papa Clemente Ottavo con l'oc correnza di Ferrara , che per non ritrovarf apparecchio , e prontezza di Ar mi , xè da offendere , nè da difenderſi , non ſenza travaglio ragunò le forze del ſuo eſercito . Coſa ad un Principe grande moto neceſaria . Geot. Queſto Santo Pontefice ha facto fortificare il Cafel Sant'Angelo , con diverG baluardi , cortine , terrapieni, e ſentinelle ; e l'ha circondato ip torno con buon foffo d'acqua , e con diverſe comodità di fabbriche per la ſolda . teſca; e v'ha arricchito l'arineria delle più belle armi , che veder (i poffano , ove è quantità di pezzi d'artiglieria di più forte ben fabbricate : ed ha levato il Torrione di Papa AleſſandroVI. Borgia ,che a quella fortezza era d'impedimen , to . E l'Architetto, e l'ingegnere ne è ſtato il Signor Giulio Buratei Romano. Ha egli accomodato , e diſtaccato dalle abitazioni il Corridore , che ora dal Palagio Vaticano entra in Caſtel Sant'Angelo ; e con un continuo tętto l'ha ricoperto E' ſuo il riſtoramento , e abbellimento nell' iſteffo Palazzo Vaticano vi. cino alla ſala Clementina con diverſe comodità , e con begli appartamenti : e quivi ſono kanze nobilmente meffe ad oro , e adorne di piccure, ſontuoſa abi tazione di Pontefice . Con ſuo ordine fu fatto in S.Pietro , ſopra i corpi degli Appoftoli , que! belliffimo Altar maggiore , ricco di metallo , che copra Cuoi piedeſtalli di marmo , con armi di lirbano , ha quattro gran colonne a vise ſcannellate; • quattro Angeli di ſopra , che reggono un nobil baldacchino con diverſi putti, Dia u R BANO VIIT. 169 ai ; parte indorati , ed altri finimenti ; diſegno del Cavalier Bernino. Ed anche comandd le quattro ſtatue , grandi 22. palmi , di marmo , che ftanno nelli quattro nicchioni, cioè ſotto il Volto Santo Santa Veronica di mano di Franceſco Mochi Fiorentino . Sotto la Croce Santa Elena , la . voro d' Andrea Bolgi da Carrara . Sotto la Lancia il Longino , ſcultura del Cavalier Bernino . E ſotto la teſta di S. Andrea , il S. Andrea , opera di Franceſco Quercino Fiammingo . Sopra delle quali ſono altrettante nicchie con belle colonne a vite ſcannellate , antiche , con notabil maeſtria la vorate , e dinuovo abbellice , ove miranli diverſi ornamenti di puttini , ed ' Angeli con ſue ringhiere di marmo , per moftrare le Santiſſime Reliquie di queta Saa croſanta Baſilica ; e Aanvi ancora particolari iſcrizioni . Come anche nelle Grotte di queſto mirabil Tempio ha fatto ornare , e dipingere i quattro alta ri , che riſpondono a i quattro nicchioni delle dette ſtatue ; lavori meſli in opera con gli ordini del Cavalier Gio: Lorenzo Bernino . Si va in oltre dando compimento al ſepolcro del Pontefice llrbano Ottaa vo Barberini , con ſua ſtatua di mecallo , e con altre ftatue di marmo , opera dell'iAteffo Cavaliere ; ed è rincontro all'altro di Papa Paolo Terzo Farnele , las · voro di Fr.Guglielmodella Porta . E di comuneſſione di Papa Urbano ſi è formato il depoſito della Conteſſa Matilde, con ftatua , con puttini , con baili rilievi di marmo , e con ſua iſcrie zione ; diſegno del medeſimo Cavalier Bernino . Ha fatco porre la Cattedra di S.Pietro nella Cappella , ove fu cancellata la pittura del Batteſimo di Criſto , in forma diſpiacevole , da Gaſparo Celio coa jorita . Ed ora quella parte è ricca di begli ornamenti , e di putcini di marmo. Come ancora è ſtata poſta ſu la facciata delle porte della gran Chieſa dalla parte di dentro in cima , la Navicella di San Pietro , di mano di Giotto , ſota to gli ordini di detto Cavalier Gio:Lorenzo Bernino . E ' ſtata parimente da Urbano Ottavo rinovata la Chieſa di Santa Bibiana Vergine, e Martire, adorna di Aatua , di pitture , e d'altri abbelliinenti , con luo portico , e facciata . Ed evvi una vaghiſſima piantata d'alberi da’laci della via , a benificio pubblico , e per difenderli dal Sole . E nella ſtrada Pia vicino a San Bernardo da lui , (u'l lato diritto , fu ordi bata la Chieſa di S.Gajo Pontefice , d'altare , di pitture , di facciata adorna, e abbellita , e fu da Franceſco Peparelli , e da Vincenzo della Greca , ambo Romani , architettata , Vicino al Palagio maggiore , ( u'l Palatino , preſſo l'Arco dell' Impera dore Tito , ha fatto rifare da' fondamenti la Chieſa di S.Sebaſtiano , di pittu ra , e d'altri ornamentivaga , con la ſua abitazione , per comodicà d'officiar. vi ; e l'architettura è del Signor Luigi Arigucci gentiluomo Fiorentino . Ha di nuovo reſtaurato fuori di Porta Maggiore a Torre Pignattara la Chieſa de’SS.Pietro , e Marcellino , già dal tempo rovinata , col diſegno di Fr.Michele Cappuccino . E alla Caffarella l'altra di Santo Urbano Papa , ove ſu la volta ſono ivecs Y chi 170 OPERA DI PAPA chi ſtucchi , con impreſe militari , e moftra d'effere ftato Tempio di Marte

e v’ha rinnovato l'antiche moderne pitture della Paffione di Criſto , e l'iſtorie del Santo , e d'altri , con l'indirizzo di Domenico Caſtelli raccomodate . E ' ſtata poi col diſegno del Signor'Arigucci rifatta la facciata di Santa Anaſtaſia ; e riſarcita la Chieſa con la pietà criſtiana del Pontefice Urbano , e dell'Eminentiſſimo Cardinal Franceſco ſuo nepote

i quali fanno ancora di nuovo la fabbrica di S.Luca , e di S.Martina , in onore di quefta devota Ver gine , e martire , e de'ſuoicompagni; e dalle loro magnificenze ſi ſpera ogni grande orore al bel tempio di quei gloriofi Santi , ſiccome il belliſſimo prin , cipio fin'ora promette , eſquiſita architettura di Pietro Berettini da Cortona. Fu reſtaurata di commeflione di Urbano Ottavo la Chieſa de ' Santi Coli mo , e Damiano , di pitture , di ſoffitto , e di fucchi nobilitata

e con grana de utilità de'Padri del Terzo ordine di S. Franceſco , e per comodità del popolo, innalzato il piano di quel doppio edificio , col diſegno del Signor'Arigucci , e di Fr.Michele Cappuccino ; ma l'altare è opera del Caſtelli. Egli medelimamente nel lato della facciata di S.Pietro , che guarda la Maa donna di Campo Santo , va ſeguendo la fabbrica incominciata dal Campanile, con colonne , e con lavori di travertino , variata ,e compoſta del Cavalier Bernino .. Di ſuo comandamento ſa la ſtrada Pia incontro al Giardino Barberino fi fabbrica comodo Moniſtero , ove ſtanno le ſue nepoti, quivi da Firenze fatte venire , e v'è la lor Madre , moglie di D.Carlo Barber ni , fratello del Papa ; e vi moſtrano al Mondo eſempio di ſomma bontà , e l'architetto n'è il Signor Arigucci gentiluomoFiorentino . Fu fimilmente d'ordine d'Urbano edificata la nuova Chieſa di San Salva . tore in Campo , appreffo il Monte della Pietà , e ſotto di lui è fata anche in grandita la fabbrica del Palagio dell'iſteſſo Monte , architettura del Peparelli. Altresì ha reftaurato dimifti , di marmi , ed'indorature

ed anche di

pitture abbelliſce il bel Tempietto di S.Gio

in Fonte

, Giccome , con la ſopran tendenza del Caſtelli , ora ſi vede aver forma più riguardevole , emoſtrare aſpetco più degno . A Fraſcati ſi finiſce di ordine dell'iſteſſo Pontefice Urbano VIII. un bels lillimo Monaſtero di Vergini . E il Cardinal Franceſco , Vececancelliere di S. Ghieſa , col ſuo eſempio anch'egli , preffo di S.Gio

Laterano

, ha rinnovato la belliſſima memoria del Triclinio di Carlo Magno . Nella ſtrada della Longara di là dal Tevere , con l'indirizzo del Signor'Arigucci , e con la fatica del Caſtelli fa un comodo Mo niſtero , con ſua Chieſa , alle povere Convertite . E ſu per la ſalita di S.Pietro in Vincola , con l'architectura dell'iſteſſo Caſtelli , ora da S.E. fi fonda un Mo nafterio per le Monache di Farneſe , preſſo la nuova Chieſa di S. Franceſco di Paola , diſegno di Gio

Pietro Moraldo Romano

. Ancora magnificamente ha operato , e fatto di nuovo il Coro ricco di marmi , co ' ſuoi organi , in S. Lou senzo in Damalo , col diſegno del Cavalier Bornino . Econe ue limolinelia dato molto ajuto alla fabbrica della Caieia di S.Carlo , alle quattro Fontane , í pes ! sos IL RÕ À NO VIII. 171 per li Padri riformaci della Crocetta , e rieſce leggiadra i e capricciola archi tettura di Franceſco Boromini. E in monte Rotondo, Caſtello de SignoriBare berini , va facendo nobiliſſime fabbriche di devozione, ove l'Eccellentiſſimo Principe Prefetto , ſuo fratello, ha edificato ma eſtoſo palagio , ed ora fabbrica fontuoſa chieſa , architettura di Domenico Caftelli , E comincid anche sua Eminenza il riſtoramento della chieſa di S.Agata in Suburra , facendovi bella ſoffitta dorata ; ma poi il Cardinal D. Antonio , Camerlingo di S. Chieſa , e ſuo fratello , con portico , coro , lavori di ſucco , altar maggiore dimarmo, e con altre opere l'ha ornata .Queſt' iſteſſo Eminentiffimo Camerlingo , qui nella Sagreſia della Chieſa della Minerva , ha fatto la Cappella : come anche la ſtanza a S. Caterina da Siena dedicata , di fucchi , e di pitture abbellita di mano di Andrea Sacco Romano . E il Convento di quei Padri , dalla parte della fabbrica nuova di S.Ignazio Lojola , ora a ſue ſpeſe li fabbrica , diſegni , e ordini di Paolo Marucelli Romano . Ha moftrato anche eſempio dell'animo ſuo devoto,il Cardin al S. Onofrio , Son.mo Penitenziere , zio di quefti Cardinali , e fratello del Pontefice ; poiché egli , preſſo la Madonna de'Monti, con l'architettura di Gaſparo de' Vecchi, ha fatto l'edificio del Collegio de’Neofiti. Egli ha parimente innalzata la nuo va Chieſa de'Padri Cappuccini , ove llrbano VIII.poſe la prima pietra , el'ha fornita con belliſſimedipinture , da eccellenti maeſtri perfezionate ; ed anco ra vi ha fabbricato onoratiſſimo Convento , per comodità de' Padri ; egli are chitettori furono Antonio Caſoni , e il P.F.Michele Cappuccino . Ed ora l'iſteſ . ſo Cardinal S. Onofrio al palazzo già de’ Ferratini , poi del Marcheſe Ruſpoli, ch'è nella piazza della Trinità de’Monti, per la Congregazione , e per lo Colo legio de propaganda fide, fa col diſegno di Gaſparo de' Vecchi, grand'ag. giunta di fabbrica ; e già vi formd bel Tempietto , ſacro a Gesù da’ Magi adorato , opera del Cavalier Bernino . E Papa Urbano , per queſta Congrega. zione ha eretto , in monte Magnanapoli , dottiſſima Stamperia di varj linguag gi , per dilatare anche in varie parti del Mondo la Santiſima Fede . Queſto virtuofiffimo Pontefice , che nell'opere delle Chieſe fu celebre, ne , gli ornamenti della città è anche famoſo . Ha ricinto di muraglie il giardino, e il palagio di monte Cavallo, e in foggia di fortezza il tutto meſſo in ſicurez , za ; e con diverſe fabbriche , e con varie fonti reſo adorno , e fatto delizioſo. Nèmolto lungi da queſto luogo , alle quattro Fontane , ammiraſi il ſopa tuoſo palagio degli Eccellentiſſimi SignoriBarberini , con maeſtoſa fabbrica ; e quivi ſono nobiliflimi appartamenti , con diverſe comodità ; e v'ha gran Salone , la cui volta è Gingolar pittura di Pietro Berettini da Cortona , ove ro. no le quattro Virtù , e il Trionfo della Gloria , ingegnoſamente eſprelli , ed evvi anche vago giardino . L'architetto fu da principio Carlo Maderno , e vi ſoprantendeva il Caſtelli , ma poi è ſtato raggiuſtato , e con ornamenti abbel lito dal Cavalier Gio: Lorenzo Bernino . Riaperſe Urbano alcuni archi ſotto il ponte , anticamente Elio , ed ora di S.Angelo , per simediare alle dannoſe inondazioni del Tevere . E da 1 . i 1 } Y 2 A 172 GIACOMÔ PA ĽM A. E da lui è ſtata aggiunta grandiflima fabbrica alli granari , che ſtanno alle Terme Diocleziane ; e nella ſtrada Pia ha poſto la loro facciata con gli or. dini diMonligour Teodoli , Cherico di Camera , e Prefetto dell'Annona . E l'architetto è ſtato Marc'Antonio Andreucci Romano . Ha eretto a benificio pubblico un'Archivio , per conſervamento de Con tratti ; e una D - poſiteria , per ſicurezza de' pegni . E ora ha dato ordine di fare una belliflima moſtra per l'acqua vergine della fonte di Trevi , con ornamenti di marmi , e di travertini ; e di collocarla verſo ilpalagio di Mons te Cavallo . Suo è l'edificio belliſſimo a Caftel Gandolfo , per pitture , e per altri ornamenti nobile ; e per fuo diporto ( quando il tempo lo richieda ! vi ha fata to fare vago giardino ; ed è delizia di Papa. E gli architettifuronoCarlo Ma. derno , Bartolommeo Breccioli , e Domenico Caſtelli , Fabbricd anch'eſſo la fortificazione a Caſtel Franco, con grandiſſima (pera, penſiero di llrbano verainente degno ; e ingegnere ne fu il Signor Giulio Bu ratei Romano . E altresì in Civita Vecchia , ed altrove , co'e magnifiche ha operato : e de'ſuoi gran pregi n'è teſtimonio la ſtatua dimarmo , erettagli in Campidoglio , con iſcrizione nella prima Sala de SignoriConſervatori di Roo ma ; Pontefice , che ne' pericoli graviſſimi di peſte hada queſta il ſuo Stato con gran diligenza preſervato ; e moſtra al Mondo d'eſſere żelante difenſore dele la Sede Appoſtolica ; poichè dopo aver’accreſciuto il dominio , ch'era de Dua chi d'Urbino , Principati , nobili Stati , ed altri luoghi alla giuriſdizione Pontificia , ha onorato Caſtel Durante con nome di città Urbana ; ha anche voa luto , per ſervigio di Dio , e della ſaa S.Chieſa adoperare il valore , e riporta re , contie onore in tempo di pace , così gloria in occorrenza di guerra. For. lo bo avuto grandiſſimo contento in adire tante eccellenze di queſto felicillimo Pon :efice meritevole, come di lode , cosi di vita . Gent. Ora andiamo diſcorrendo di quelli Virtuoſi , che in queſto Pontis ficato hanno operato , e finiti i loro anni. V. S. in tanto ſieda . Voglio , che fiamo comodi; nè patiſca del benificio del ripoſo , ove con l'eloquenza della favella riſtorar non la poſſo . For. Io mi ſono accomodato . V.S. dia principio a che vuole , ch'io com ogxi defiderio attendo. ( Vita di Giacomo Palma , Pittore . D A Antonio , nepote del Palma vecchio , nacque Giacomo Palma il gio vane , e fu Veneziano , e con molta fua lode alla pittura diede opera , e i principi di queſt'arte dall'iſteſſo ſuo padre apprele , ed in Peſaro operava. Guido Baldo della Rovere , Duca di llrbino , conoſcendoio atto ad effer valentuono nel dipingere , mandullo a Roma , acciochè nel diſegno perfettam mente ſtudiaffe , e ſaldi poneſſe i fondamenti alla ſua virtù . Vi giunſe , e do po buono Audio Cotto Gregorio XIII. mileli coll'altrui indirizzo ad operare Rel EO + BERNARDO CASTELLI. 173 hel Palagio di Vaticano , si nella bella Galleria , come anche nelle Logge . Ma ſenza ajuto d'altri , eſſendo allora giovanetto , diedeſi ancora a colo rire di fua invenzione ; e nella Chieſa de' Cruciferi , alla fontana di Trevi , fopra l'altar maggiore diquella , lavorò un quadro ad oglio , entrovi una glo. ria d'Angioli con puttini , in atto d'adorare il Santiſſimo Sacramento , con buona maniera , e con diligenza dipisiti ; e allora diede ſaggio di se , che ſaria col tempo divenuto eccellente , come riuſcì . Dipi nfe a freſco , ſopra la porta de'SS. Vincenzo , e Anaſta gio , parimena te a Trevi vicino , una N.Donna , che rappreſenta quella di Santa Maria Mag giore , ed è francamente condotta. Finito poi il corſo diotto anni, che ſterte in Roma , ritornoſſene egli a Vinegia , e fece gran numero di belle opere , e non vi è luogo in quella gran città , che non ſia teſtimonio della ſua gran virtù . E di là , dopo gran tempo , mandd egli a Roma , ſotto il Pontificato di Paolo V. un quadro grande in tela ad oglio , ed ora ita nella Chieſa della Ma donna della Scala in Traſtevere , alla man diritca , vicino all'Altar maggiore, entrovi S. Tereſa , in atto di far' orazione , alla quale apparve N. Signore in aria , con Angioli , e con puttini ; ed avvi un Angelo , il quale tiene va dardo nelle mani , che fa aito di toccarle il cuore , con buona maniera , e franchezza formato . Nella Chieſa diS. Silveſtro a monte Cavallo , ove ſtanno Cherici Regolari Teatini , nel medefimo Papato di Paolo , mandd pur da Vinegia un quadret to in tela , ad oglio dipinto , con la ſtoria della venuta dello Spirito Santo , con la B.ſempre Vergine Maria , e con gli Appoftoli , ed è poſto nella ſeconda cappella a man diritta , opera molto lodata . Ed ha di ſuo alcune fatiche d'ingegno , e di pennello in rame ben traa portate , ed a pro della virtù dal bulino felicemente eſpreffe. Così fuori ,, con operare lavori continui, ſi mantenne. E ſempre eccel, lentemente riportandone palma , morì alla fine il Palma nel principio del Fon tificato di llrbano VIII. Barberini , di ſettantaciaque anni in circa , e diedo fine alle ſue nobili fatiche . Bernardo Caſtelli , Pittore . opere alzd il grido ne ' pregi delle ſue dipinture , ficchè il Cardinale Giu . Biniani fece venir da Genova una ſua opera per la quarta Cappella , che egli a veva a mano manca , già da ſuoi fabbricata , qui nella Chieſa della Miner va , ed è ad oglio dipinta , rappreſentante S. Vincenzo Ferreri , che predica alla preſenza del Papa , e dell'Imperadore con tutta la Corce ; e ha quantità di figure , con guſto , ed amore colorita , e condotta . Venne poi egli da Genova a Roma , e fu uno di quelli , a cui diedeli una delle gran tavole di S.Pietro in Vaticano ; e nella gran Cappella di S. Michele gli PIER FRANCESCO MORANZONE : 174 glitoccò il luogo , che le fa incontro , ma per traverſo , e vi figurd Criſto ; che dalla barca chiama-a se S.Pietro , e ne’Autti del Mare lo ſoccorre , e la bare Ca era piena di gente , e per di ſopra ſtava una gloria d’Angeli ; ma dall'umia dità del luogo , e dalla polvere fu malconcio ; onde ora ve n'è un'altro dal Ca. yalier Lanfranco rifatto . Nel palagio de Signori Bentivogli , allora del Duca Altemps , nel Quiri. nale , varie , e buone coſe egli ha colorito . Ha diſegnato ancora le figure al gran Poema della GeruſalemmeLiberata di Torquato Taffo , molto onoratamente condotte . E qui in Roma , e in altre parti del Mondo per particolari , e per luoghi pubblici , ha formate diverſe opere , con acquiſto dibuona fama . Alcuni de’ſuoi diſegni , e lavori veggonli in rame bene intagliati : E ultimamente ſotto Urbano Ottavo , eſſendo ritornato a Genova , giun . to ad anni di buona vecchiaja , nella ſua patria termind la vita . Le ſue pitture ſono fate grandemente lodate dalle dotte Muſe di Gabriel , lo Chiabrera Sayoneſe , e dal P. Don Angelo Grillo Genoveſe , celebri Poeti . E veramente , per eſſer’egli fato molto amico della virtù , ha meritato dalle peone de’Virtuoſi d'eſſer portato all'immortalità del nome . Vita del Cavaliere Pier Franceſco Moranzone, Pittore, NE . El rito , il quale da Lombardia venne a Roma , qui condotto dal padre , per paſſar la vita almeglio , che ſi poteva . Nominoſſi il giovane Pier Franceſco , il quale dalla ſua patria , che era vicino a Milano, Moranzone cognomioolli . Queſti , benchè povero , diedeſi ad imparare i principj del diſegno , e del colorire , e non mancava di affati carſi , e di ſtudiare nelle belle opere di Roma , sì antiche , come moderne : e facendo anche frutto nelle Accademie , che per Roma ſi fanno , ne divenne al fine bravo diſegnatore ; e ſpraticandoſi ſopra i lavori di diverſi dipintori , che operavano in varj luoghi diRoma, ſi fece buon pratico in colorire sì ad oglio, coine a freſco , e diede ſperanza di riuſcire valentuomo , ſiccome avvenne. Queſto giovane forind poche coſe in Roma , perchè poco vi dimorò , eſſendo che , per occalione di non ſo che Donne , fece romor tale , che gli biſogno da Roma partire , per dar luogo a' piggiori incontri di Fortuna ; e ritornoffene alla ſua patria , ed indi a Milano , dove fece opere belliſſime . Dipinſe qui in Roma in pubblico nella Chieſa di Santa Maria Maddalena delle Convertite al Corſo , che per l'addietro Santa Lucia era nominata : ed in faccia , ſopra la ferrata dell'altare , vi colorì l'Aſſunzione al Cielo di N.Don. na con gli Appoftoli , ora guaſta con l'occorrenza di nuova fabbrica : e nella medelima facciata operd ancora una ſtorietta dell'adorazione de'Magi, che of feriſcono al Signore; e ſotto la volta una ſtoria grande a man diritta , doveſi rappreſenta il Tiranno , che ordina il martirio di Santa Lucia , con molte fis gure, . 1 PIER FRANCESCO MORANZONE. 175 gure ; il tutto con buona maniera a freſco dipinto . Alla Chieſa delle Monache di San Silveſtro col ſuo pennello nella terza cappella a mano manca , colori due ſtorie da’lati : una è la Viſitazione di San . ta Liſabetta con la Madonna , e con San Giuſeppe ; e l'altra è l'Adorazione de Magi, con figure fatte affai franche , e di buon guſto, a freſco terminate, Dentro il cortile di San Giovanni Laterano , in faccia a San Giovanni in Fonte , avvi di ſuo una figura rappreſentante la Giuſtizia a man diritta dell'Arme di Papa Clemente VIII. in freſco , con aſſaiguſto dipinta. Nella Sagreftia di San Pietro in Vaticano , entro ad una cappella del lato diritto , dove ſtanno in una delle nicchie alcuni credenzoni , che cuſtodiſcono varie Reliquie di Santi , nelli ſportelli ſono alcune ſtoriette ad oglio , da Piec Franceſco Moranzone con buona maniera , e di buon guſto colorite . Mandd da Milano in diverſi tempi varie opere per molti perſonaggi , ed in particolare a Deſiderio Scaglia Cardinale Domenicano un quadro di una Maddalena dagli Angeli in alto portata , ove ſono puttini ; opera ad oglio di pinta con gran maniera , e con bel maneggiato di colorito compoſta , il qua e nella galleria di quell'Eminentiſſimo fu collocata . Queſto virtuoſo ha fatto belliſſime opere in Milano a concorrenza de'Pro caccini valenti pittori , del Fighino , e d'altri , che in quella nobilitlima cita tà dimoravano : e il Moranzone facevaſi tal'onore , che di niuno egli teneva . Servi il Cardinal Federigo Borromeo , e fegli eccellenti opere , e da quel Prina cipe era molto ben rimunerato . Servi ancora il Sereniſſino Duca di Savoja , al quale operò lavori magnifici , e diegli gran ſoddisfazione , di maniera che ola tre l'averlo regalato alla grande , il volle quell'altezza anche onorare con faced lo Cavalier dell'abito de Santi Maurizio , e Lazzaro . E pari mente egli ſteſſo ha fatto rarifime coſe, e degne di molta di ma per diverſi , ſiccome in quella patria di ſua mano colorite ſi mirano. Finalmente il Moranzone per la fama, che ogni giorno il nome di lui aca Creſceva , fu chiamato a dipingere la cupola del Duomodella città di Fiacenza. Andovvi , e vi diede nobil principio con quella ſua buona maniera ; ma poi il rimanente della cupola fu finito di colorire da Gio: Franceſco da Cen to , detto il Guercino ; poichè Pier Franceſco vi ſi aminaid , e volle ritora nare alla patria , per vedere , ſe poteva ricuperare la ſanità , ma fu vana la Speranza , eſſendochè il male aggravollo , e fu neceſſità di paſſare da queſta a miglior vita in freſca età di cinquant'anni in circa ; e la ſua morte a tutti gli amici della virtù diſpiacque grandemente . Laſciò il Moranzone figliuoli, uno de' quali attende alla pittura , edd ſperanza di far' onore con la ſua virtù al padre .

Vita 176 BARTOLOMMEÖ DEL CRISCENZI : Vita di Bartolommeo del Criſcenzi, Pittore. i 1 1 llando un'ingegno è per fare buona riuſcita , s'egli all'età perfetta giu gneſſe, ma nella gioventù ſu'l più bel fiore dell'operare ſene inuore , è di vero grave perdita , e gran danno.Così avvenne a Bartolommeo Cae varozzi Viterbeſe , che molti anni in caſa de' Signori Creſcenzj llette ad im parar di dipingere , edi ben diſegnare ficche di Bartolommeo del Creſcenzi il nome acquiſtoſſi , e come per diverſi , cosi per quelli Signori vi fece molti quadri , e con le pruove crebbe alla ſtima del ſuo nome . In pubblico operò nella Chieſa di Santo Andrea della Valle , non lontas no dal Teatro del Magno Pompeo , ed è nella terza cappella a mano diritta, che ha ſopra l'altare un quadro grande , entrovi San Carlo orante, ed Angio, li , e puttini ; affai vago , e fatto con buona pratica . Nella Chieſa di Sant'Orſola , ov'è compagnia di fratelli ſecolari con abito roffo nella piazza della Madonna del Popolo , ha co'ſuoi colori rappreſentate ad oglio , ſopra il quadro , le figure di Sant'Orſola , e delle undicimila Vergi , ni ſue compagne con buona maniera concluſe ; ed era imitatore dello ftile del Cavalier Pomarancio , Dappoi canġid guſto, e diedeſi a ritrarre dal naturale con gran diligenza , e con finimenti da grand'amore accompagnati . Fu menato in I [pag na dal Si gnor Gio: Batiſta Creſcenzi , e vi operd molte coſe . Finalmente ricordo a Roma , ed andava ſeguitando quella ſuamaniera finita con eſattezza del natų. rale , e con buono A.le condotta . Fece in Sant'Anna , Monaſtero di Vergini ſotto la regola di San Bene detto , un quadro nella loro chieſa , d'una Sant'Anna con la Madonna , econ Gesì , ſopra un'altare , il quale con buon guſto ad oglio è fatto , e tocco ga gliardo . Bartolommeo Viterbeſe fu affai timido , e ritirato ; e veramente la ſua fo gran perdita , non avendo avuto campo ( come la ſua virtù prometteva ) di fac opere maraviglioſe in queſta città , Reggia di maraviglie ; ma il Signore lo volle a godere l'eternepitture nelle ſtanze immortali de’lucidiflimi cieli . E nell'Anno Santo di llrbano Ottavo , eſſendo il Cavarozzi di freſchi anni, ? veatuno diSettembre chiuſe i ſuoi luini. Vita di Tommaſo Salini , Pittore . On tralaſcerà di dire di Tommaſo , ovvero Mao Salini , figlio di Ba ; Roma , ed imparò a dipingere , e vi fece buon profitco . Opera del ſuo pennello in Sant'A golino , Chieſa fabbricata dal Cara dinale di Roano col diſegno di Baccio Pintelli , Copra l'altare preſſo del la Cappella di Santa Monaca , è il Saq Toinnalo da Villanova , che fa elemos, Sina TOMMASO SALINI. 1.77 Gna a diverſi poveri , con molte figure ad oglio , aſſai diligente : Vicino alla Sagreftia , nella cappella a S.Niccold da Tolentino dedicata , fopra l'altare il Santo in piede , che tiene ſotto di se il Mondo , il Demonio, e la Carne, e per di ſopra altri Santi, con buon guſto , e diligente furono ad oglio da lui dipinti . E nella Sagreſtia ſtanno diverſi credenzoni, dove ripongon ſi gli apparati per l'uſo della Chieſa ; e negli ſportelli di eſli le figure di diverſi Santini in piedi, affai buoni, e ben coloriti , ſono di Tommaſo , con li diſegni fatti dal Cavalier Gio: Baglione Romano . In S.Lorenzo in Lucina , a mian diritta dell'altar maggiore , il S. Lorens 20 è ſuo colorito col diſegno dell'iſteſſo Cavaliere , La S.Agneſe , che ka ſopra l'altar maggiore della ſua Chieſa , che è in Piazza Navona , in atto di far’orazione ; e v'è un'Angelo, che fece morir quel giovane , che violentare la voleva ; è ſua opera , e propio diſegno , ad oglia fopra la tela dipinto . Fudi favella ſoverchiamente libero , ed'in gran parte inordace; e odid, e grandemente perſeguitò Antiveduto Gramatica ; e benchè queſti foffe Prin . cipe dell'Accademia , avendolo ſcoperto , che voleſſe dare il quadro di S. Lu ca, di mano di Raffaello , chenella noſtra Chieſa ſi conſerva , ad un gran Principe , egli con pubblico affronto il fece deporre dal Principato : ondeme, ritò d'effer ripoſto nel numero degli Accademici, donde per ſuo difetto era ſta to primacancellato , Queſt'uomodiedeſi a ritrarre dal vivo , e varie coſe dipingeva , ed affai bene le imitava . E ſiccome de' pittori antichi narraſi, che alcuni, dal loro pro pio genio tratti , di formare certe bizzarrie particolari G dilettarono ; onde Calace ſoleva dipingere Comici, che rappreſentavano in iſcena, Ariftodemo Lottatori , Calami Bighe , e Quadrighe , Pireico Botteghe di Barbieri , e di Sarti , e Ludione Ville , Marine , Cacce , e Peſcagioni; così Tommaſo, ove vero Mao Salini Romano G miſe a fare de' fiori , e de' frutci , ed altre coſe dal naturale ben’eſpreſſe ; e fu il primo , che pingeffe , ed accomodafle i fioa ri con le foglie ne ' vali , con diverſe invenzioni molto capriccioſe, e bize zarre , i quali a tutti recavano guſto , e con gran genio sì bravamente li face , va , che ne traffe boniſſimo guadagno . Per la coinpagnia de' Ss. Quattro degli Scarpellini figurò , e colorì lo ftendardo , opera da lui felicemente condotta . Fu il Salini Cavaliere dello Speron d'oro . E ultimamente morì nell'An no Sanco del 1625.a’ız . di Settembre , intorno all'età di anni so. E nella noſtrà Accademia Romana evvi il ſuo ritratto , dal Cavaliere Ottavio Lioni Padovang in pittura rappreſentato . ܪ N 178 CRISTOFANO RONCALLI. Vita del Cavalier Criſtofana Roncalli, Pittare . 1 ſuoi genitori furono onorati Mercatanci Bergamaſchi . Il padre ebbe tre fgliuoli , ma vedendo Criſtofano allaiinclinato al diſegno , diliberò di fargli imparare a dipingere , ed accomodollo in Roma con Niccolao dalle Pomaran ce, uomo in quei tempi molto buono , e pratico , e facile dipintore a freſco . Il Cavaliere da Niccolao appard d'operare col pennello , e co' colori a freſco ; e n'ebbe occaſione per le pitture , che nella galleria , e alle logge fu . sono da Gregorio XIII, facte lavorare , alle quali Niccolao era ſoprantenden . te . Ed egli anche andò diſegnando , e ftudiando le belle coſe di Roma , si ao. tiche , come moderne , e valentuomo ne divenne , del che le ſue apere rene dono teftimonianza , e fanno fede . La prima , che ſivide di ſuo in pubblico , fu nel Chioſtro de' Frati della Trinità de' Manti , ſopra la porta ', che entra in Chieſa , ed è S. Franceſco di Paola , che medica la coſcia ad un'infermo con molte figurine affai buone . Nella Chieſa dell: Monache Cappuccine nel Quirinale , ſu la porta di fuori , vi ſono di ſuo alcune figure , che adorano il Santiffimo Sacramento . Ea man disicca S. Franceſco , e a man manca S. Chiara in piedi , figure gran . di , a freſco formate . E dentro la Chieſa , ſoprail quadro dell'altar maggiore , ov'è dipinto un Crocififfo , con diverſe figure , opera di Marcello Venufti Mantovano , con gran diligenza , e divozione facta , egli ha di ſopra nella vol ta l'Incoronazionedella Regina degli Angeli a freſco compiuta . Operò nella Cappella in Araceli, a S. Paolo dedicata , la quale è a man Siniftra , tutta a freſco da lui colorita . E nella volta v'è un Paradiſo , con un Criſto in mezzo , con molti Angioli , e dalle bande due ſtorie grandi de' fatti di S.Paolo , ed altre figure intorno , con molta diligenza fatte , ma l'opera riuſci un poco dura ; e fu l'altare v ’ è la tavola del S.Paolo in piedi di mano del Muziano . Dappoi lavord per li Signori Mattei una cappella , dirimpetto a queſta, ed ha ſu l'altare un Criſto morto , in braccio alla Santiflima Miadre , di mano di Marco da Siena ; e il rimanente fu tutto dal cavaliere a frelco fi gurato , con diverſe iſtorie della Paffione , affai vago , e di miglior maniera della prima , e diè molto guſto a ’ profeffori della piccura . Fece il Signor'Orazio Rucellai l'uleima cappella a man diritta in S.Gio: Decollato ; ſu l'altare è il quadro della Viſitazione di N. Donna a S. Eliſabet ta , ad oglio formato ; e per di ſopra a freſco alcune figurine . E parimente per l'iſteſſo Signore dipinle , in S. Andrea della Valle , la ſeconda cappella a mano manca a’ fanti Angeli dedicata ; ſopra l'altare v'è S. Michele Arcangelo , che ſcaccia i demoni dal Cielo ; dalle bande due fto sie grandi pur d' Angioli ; ed anche di ſopra negli mezzitondi pitture ad oglio ſopra lo fucco ; e nella volta evvi un Paradiſo di varj Angioli in freſco condotti, Nella 1 1 CRISTOFANO RONCA [ { 1 . 179 Nella ſteſſa chieſa di S. Andrea della Vallo , de ChericiRegolari Teatia ni , ha di ſuo un quadro di un $.Andrea Appoftolo , che da'Padri è taco apo peſo nel coro, ad oglio, affai ofcuro . Alla Madonna della Scala di là dal Tevere nella prima cappella a man manca , ha di ſuo il quadro ad oglio : entro vi è la Madonna , che di l'abito a S. Elia Profeta . Portato tutto dì da’ meriti della ſua virtù , dipinſe in S.Gio: Laterang nel ciborio di metallo del Santillimo Sacramento , dentro il frontiſpizio , la tefta d'un Dio Padre , ad oglio , in campo di azzurro oltramarino . E pec lo Cavalier Giuſeppe Ceſari d'Arpino nelle facciate incroſtate di marmi fece di ſopra , a man manca , la ſtoria di S. Silveftro Papa , che battezzd Cod ftantino Imperadore , con inolte figure ; ed anche dalla medefinia banda fora md il S. Simone Appoftolo , opere a freſco . Per lo cardinal Baronio lavoro ad oglio in SS. Nereo , ed Achilleo , ove già Iſide ebbe il ſuo tempio , un quadro di S. Domitilla con due Santi alla mano manca fopra un'altare . E per lo medeſimo Cardinale dipinſe a S. Gre gorio , nella cappella di S. Andrea , il quadro ad oglio dell'alcare , ov'è la Madonna col figliuolo Giesù , S. Andrea Appoſtolo , e S. Gregorio Papa , su lo fucco ad oglio coloriti . I Signori Prelati della fabbrica di S. Pietro preſono riſoluzione di das compimento alla cappella Clementina di S. Pietro in Vaticano ,e per ſecon dare il guſto del Pontefice , ſi riſolíero di far dipingere i quadri grandi , ed ancora di finire i Muſaici , e gli altri ornamenti , conforme alla Gregoriana . E il cavalier Roncalli favorito da Monſignor Giufti Fiorentino , Auditore della Rota Romana , e Prelato della fabbrica , dipinſe ad oglio ſu le lavagne la ſtoria di Anania , e di ſua inoglie , quando S. Pietro la fa cader morta , per aver detto la bugia , con molte figure, ben fatto , e diede affai ſoddisfaa zione . Ed anche fece i cartoni delli Mulaici della volta di quella cappel la , che ſono due DottoriGreci , e due Latini ; e ſopra la facciata dell'alta re la Viſitazione diS. Eliſabetta , e due Profeti , conforme alla Gregoriana . Ed ancora formd i cartoni delli putcini , che ſcherzano con palme , e con ghirlande intorno a’ quattro tondi della cupola grande , da altri pittori lavo rati. E parimente a lui erano ſtati dati a fare i cartoni della ſteffa cupola grande , ma d'ordine di Papa Clemente VIll . gli ebbe il cavalier Giuſeppe Ceſari d'Arpino , come poi ha fatto ; e da diverli pittori quel Muſaico è ſta to compoſto , e formato . E con l'eſempio del quadro del Pomarancio furono poi dati gli altri delle cappelle a diverſi valentuomini. Il Cavalier Domenico Pallignäpi fa vorito dal Cardinal ' Arigone , e da Monſignor Paolucci , allora Datario , e Canonico diS. Pietro , ebbe la crocifitione di S. Pietro , con molte figure i diede guſto ed'ordine del Pontefice Clemente ne riportò la Croce , perma no del Cardinal Arigone . Il Cavalier Franceſco Vanni , portato dal Cardi nal Baronio, dipinſe la caduca di Simon Mago ; diede ſoddisfazione, e merito Z 2 d'or, per anda 1 18. CRISTOPANO RONCALL I. d'ordine dell'iſteffo Papa l'abito di Cristo , per mano del Cardinal Baronio : Lodovico Civoli , favorito dal Gran Duca di Firenze , e da D. Virginio Oså ſini Duca di Bracciano , dipinſe il S. Pietro , che libera lo ſtorpiatn alla porta del Tempio . Bernardo Caſtelli Genoveſe , portato dal Cardinal Pinel li , e Giuſtiniani , figurò la ſtoria diS.Pietro , ch'eſce dalla barca re a Noſtro Signore , con una gloria d'Angioli in alto ; ma guaſto dalla pol . vere , e ' dall'umido , ha biſognato rifarlo dinuovo , ed è toccato al Cavalier Gio: Lanfranchi il dipingerlo. Gio: Baglioni Romano , il più giovane degli altri Pittori , che operasono in quefte gran tavole Vaticane , col favore del Cardinal S. Cecilia , nepote di Gregorio XIV. fece la koria di S. Pietro , che riſuſcita Tabita Vedova , e per lo guſto , che diede , d'ordine di Pao lo V. fu con grand'applauſo , riella Chiefa di S. Cecilia di là dal Tevere onorato dell'abito di Criſto , per le mani del Cardinale Sfondrato dell'iſtella S. Cecilia Il Roncalli , che diede occaſione a queſti si nobili dipintori in San Piea tro , fece anch'egli nella Madonna della Conſolazione , dalle bande della cappella maggiore , le ſtorie ad oglio della Natività , e dell ' Aſſunzione del la Madre del Sommo Bene in tela . Ha dipinto nella cappelletta diS.Filippo Neri , alla Chieſa nuova , ala cune ſtoriette de' miracoli del Santo , con gran diligenza . E nella terza cap pella dell'iftefla Chieſa , ov'è la Natività , ſopra l'altare , di manodiDurante Alberti , egli nella volta ad oglio, ſopra lo ſtucco, ha colorite le immagini di tre Sante Vergini . A San Silveſtro delle monache , ove già fu la Naumachia di Domiziano , con l'ajoto di Giuſeppe Agellio , e del Carolani ſuoi allievi , termind a fre fco una Tribuna con Dio Padre , con diverſi Angioli , e ne' criangoli quat: tro Santi a freſco . Ed in San Giacomo degľ Incurabili , nella prima cappella , ſopra l'al tare , ha di fuo ad oglio la Reſurrezione del noftro Re della gloria . ' Furono molto le ſue opere ſtimate , ed avanzandoſi co' meriti della vita tù queſt' onorato cavaliere , ebbe finalmente l'opera della Santa caſa di Lo seto fuori di Roma , ad iftanza di Monſignor Creſcenzi allora Auditore del la camera , e poi Cardinale ,col quale gran famigliarità , e ſervitù aveva; come ancora co' luoi Signori fratelli , a' quali per loro diporco aveva inſegna to il modo di diſegnare , e di colorire ; famiglia nobiliſfima , la quale con le ſue virtù è eſempio d'ogni onore alla nobiltà Romana ; ma perchè tra gli altri ; che a queſt'opera concorſono , vera Michelagnolo da Caravaggio in paragone del Roncalli , effendone quegli fato eſcluſo , sì fattamente ſdegnof fene, che per via d'un traditore Siciliano il fece ferire , ſebbene con taglio leggiero , là dove il contrario ad effo Michelagnolo occorſe in Napoli , ov ? egli reſtò si fortemente fegnato , che più non li riconoſceva . Favori il Cardi. nal Creſcenzi il Pomarancio , ed in confolazione del ſuo onore con un breve di Paolo Quinto gli fece avere un'abito di Criſto , che dal Cardinale Ottavio Palo ANT I V E D UÍ O GRAMATICA : 185 Pallavicini nella ſua cappelletta gli fu dato , e i Padrini nel cingergli la Spa da ( come è rolito ) furono il Cavalier Domenico Pallignani , e'l Cavalier Giovanni Baglione . Andò a dipingere alla Santa Caſa in Loreto parimente la ſagreftia , e dappoi la cupola grande : e belle opere vi fece ; e con guada gno di diciottomila ſcudi in circa a Roma ritornoſſene , per godere il fine delle ſue onorate fatiche . Fu il cavalier Criſtofano molto virtuoſo , onorato, dabbene , e timoroſo di Dio : mantende ſempre il ſuo decoro : amò la profeſſione , ei profeſſo ri di effa : ebbe buona fortuna , e a ſpeſe del Marcheſe Vincenzo Giuſtinia . ni , che ſeco il conduffe , vide Venezia , andò per la Germania , per la fian dra , per l'Ollanda , per l'Inghilterra , per la Francia , e per la maggior parte d'Italia . E finalmente carico d'onori , e di ricchezze , di 74. anni fis nì il corſo della ſua vita in quella città della virtù ; e con accompagnamen . to alla grande , con candelieroni , come fe foſſe ſtato illuftriffimo perſonag gio , e con molta comitiva di Gentiluomini , e di tutti i virtuoſi di queſta nobile profeſſione , fu dalla Chieſa della Minerva portato in fin’a S. Stefano del Cacco , ſua Parrocchia , dove ebbe onorata ſepoltura a di 14. di Maggio 1626. E nell'Accademia conſervaſi il ſuo ritratto . Vita di Antiveduto Gramatica , Pittore . I N quegli fteſli tempi fiori , e morì un dipintore , che nominavafi Antives duto , figliuolo d’Imperia le Gramatica Saneſe , uomo onorato , il quale , volendo venire ad abitare qui in Roma , ſeco menolli la moglie , la quale allo ra gravida fi ritrovava ; ed eſſendo nelmeſedel partorire , non voleva il ma sito in alcun patto partirſi , infinochè la conforte infantata non ſi fofl'e , ed aveffe il parto aficurato : ma la donna , che aveva voglia di gravida , e le pareva mill' anni di giugnere in Roma , tanto importunð Imperiale , che di metterſi in viaggio con lei fi riſolie ; e tra via dopo alcuni giorni , vicino a Roma , ſopraggiunta da dolori del parto , biſognò trattenerfi in una ofteria , ed ivi dare il bambinoalla luce , ſicchè Imperiale , rivolto alla moglie , diffe : lo queſto diſordine ho antiveduto ; e però effendo quegli nato , e qui in Roma giunto , e portato a batcezzarſi in San Pietro in Vaticano , Antiveduto fu ape pellato . Si fermarono ad abitare in Borgo , e il padre ebbe più figliuoli , e vol. le , che Antiveduto ſi metteffe ad imparar di dipingere con Gio :Domenico Pe rugino, allora anch'effo in Borgo abitante , il quale in piccolo coloriva , e faa ceva affai rametti. Antiveduto in quei rami li ſpraticò , ed in quella Corte di pittura facendo buon profitco , con gran felicità li conduceva . E vedendo il ſuo maeftro , che'l giovane Antiveduto avea ſpirito , gli diè a dipingere ale cune opere grandi, nelle quali molto bene ſi porto , ed uſcì da quella ſecche ria piccola , ed in breve divenne buon dipintore. In formar le teſte non ci esa migliore di lui , e colorite , e ſomiglianti bravamente le faceva . E per copia . 182 ANTIVEDU TO GRAMATICA: copiare quegli uomini illuftri , che fanno dipinti nel palagio del giardino de' Signori Medici , non ci era più atto di lui ; e non veniva in Roma Princi. pe , o Perſonaggio , che non faceffe ricapito di Antiveduto , per fargli ritrata se le teſte di quegli uomini illuftri ; ed in queſto eſercizio avanzoſſi con buo -na ſommadiguadagno : e di vero , che erano belliſſime , e con buona ma. niera condotte , ſicchè acquiſtoſli il come di gran Capocciante . Ma per far vedere a i Pittori , ch' egli non ſolo ſapeva far le teſte , ma ancora le figure , cominciò ad operare de'quadri grandi , con ritrarre dal na turale , e ne riportd credito , ed onore . Veramente egli maneggiava atlai bene i colori ad oglio, e con gran franchezza , e di buona maniera ; poichè in altra foggia non aveva mai i pennelli adoperato . La prima coſa , che Antiveduto coloriſfe in pubblico , fu un quadro di altare nella Chieſa di S. Ladislao , della nazione Polacca , alle botteghe o { cure , ove è a ſedere in aria un Criſto con Angioli, e S. Ladislao , ed un Ve ſcovo ; e da ballo inginocchione S. Giacinto in atto d'orare per lo popolo ; e'l quadro piacque molto a ' Pittori . Fece in Traſtevere , alla Madonna della Scala , la tavola nella ſeconda Cappella a man diritca , entrovi la Madonna , che ha il figliuolo in ſeno , con puttini, ed Angioli intorno ; e da baffo S. Giacinto , che prega la Vergine , affai buon quadro ad oglio figurato , con maniera più gagliarda dell'altro ; e moſtro , ch'egli ſapeva fare altro , che teſte . Alla piazza degli Altieri , nella Chieſa del Gesù preffo l ' altare di S. Ignazio Lojola , v'è di ſuo il quadro del B. Borgia orante avanti il Saatitfimo Sacramento , da diverſi Angioli portato . Per Franceſco Maria Cardinale de' Marchefi del Monte fece varie core ; ma in particolare un quadro grande, entrovi Salomone Re d'Isdraello ad iſtanza delle malvage donne idolatra , affai ricco , e adornate quelle laſcive femmi, ne con belliſſimi abbigliamenti , e l'opera fu molto piaciuta . Ed ultimamente fece in S. Giacomo degl'Incurabili, nella terza cappolla de' Graziani a mano manca ſopra l'altare,con bella invenzione la natività di Gesù , con li paſtori, che l'adorano , ed alcre figure , con buona maniera ad oglio ſopra la tela figurato . Ed è di ſua invenzione l'Angelo Cuftode , che veftito a bianco tiene , e guida un'anima per le mani , ſiccome ſene vede uno della Sagreſtia di S. Ago Itino di ſua mano . Fece parimente diverſi lavori , e quadri per varj Signori , Cardinali , ed altri , che per voler'effer breve , io trapaſſo . Antiveduto fu di ſua opinione , ed un poco oſtinato , pur mantenne il decoro della ſua profeſſione . Ebbe moglie , e diverſi figliuoli ; e il primo dal nome dell'avo fu chiamato Imperiale, atteſe alla pittura, e ſi portava molto bene , ma ( dopo il padre ) giovane di 34. anni morì . Ben egli è vero , che Antiveduto Gramatica portò grand' odio a Mao Saljni . Fu nondimeno nella pittura degno di lode ; e ſcritto fra cittadini Ro. piani 2 CESARE ROSSETTI. 183 mani gel Magiſtrato di Campidoglio , affrontò d'effere Caporione nella Sede yacante di Paolo V. ed in quella carica affai bene porco fli . Occorſe però , ch'egli , e il cavalier Guidoiti , eſſendo ftati eletti ad aggiuſtare alcune differenze tra gli Accademici ; Antiveduto , ch'era di mal talento contra il Salini , fece cancellare i capitoli dell'Accademia , e ſtabili una colletta di foli venticinque ſoggetti , i più ſcelti del loro corpo virtuoſo , che per buſſola cavare li doveſſero , e fece , che'l Salini reftaſſe fuori del nu mero , ſicchè queſti gravemente ſene punfe , e tanto macchind contra An tiveduto , ch'alla fine con l'ajuto del cavalier Padovano avendo ſcoperto , che 'l Gramatica voleva ad un gran Signore dare il quadro di S.Luca , dima no del gran Raffaello , e laſciarvi di fuo in Chiefa una copia , ricorſe egli a i Superiori , ed operd , ficchè fa privato Anciveduto del Principato , ed in ſuo luogo poſto per Principe, Simone Vuet Franceſe , e per queſta occorrenza , che curbà , e confuſe cutti , furono tenute molte Congregazioni, e con l'aju . to del Cardinal Franceſco Maria del Monte fi disfece la colletta , e nello ſtato di prima ritornò l'Accademia ; e ſopra di cid ſi ottenne un breve dalla Santis tà di N. S. LIrbano VIII. confermato . Onde il Gramatica ſene preſe grandiflimo diſgufto ; e fu in parte cagione , che ſe gli abbreviaſſe la vita : poichè dopo queſto fatto non iftette egli più bene , e finalmente di ss . anni in circa terminò i ſuoigiorni a ' 13. di Gennajo nell'anno 1626. Fu uomo virtuoſo , e diletcolli di poeſia , e vi avea buon genio . Qui in Roma nella Chieſa di S. Caterina di Siena a ſtrada Giulia fu ſepolto . E il fuo ritratto tra gli altri nell'Accademia è ſtato poſto . Vita di Cefare Roffetti , Pittore . СЕEſare Roffetti fu Romano , e da giovane dipinſe anch'effo ne' lavori che dal Pontefice Siſto Quinto furono fatti fare , ed in eſſi ( praticandoſi , nella pittura divenne ragionevolmente buono , e pratico ; e per diverſi in varj tempi fece molte opere . Andò al delizioſiffimo luogo diCaprarola , e nelli lavori , che furono fatti per Aleſſandro Cardinal Farnele nepote del Pon tefice Paolo Terzo , molto ſi affatico ſotto la guida di Bartolommeo , Pittore del Cardinale . Dappoi preſe egli amicizia col Cavalier Giuſeppe Ceſari d’Arpino , con effo lui andò conſumando gran tratto di tempo , e ſervillo in tutti i lavos si , che dal Cavaliere furon fatti . In S. Praſſede fece alcune di quelle foriette , a giallo tinte , della Pallio . ne del Verbo per noitra falute incarnato . Nelli lavori della BaGlica di San Giovanni Laterano in quegli ornamen ti , ed in altre opere dipinſe . E nella Sala famoſa del Campidoglio , ove ſono l'iſtorie del Cavaliere d'Arpino , ſervillo anche ne' balamenti , e negli ornamenti di quella , ficchie poo 184 1 1 PAOLO B R I EL O. Poco da se oper8 , eſſendo quaſi del continuo ne' lavori del Cavalier Giuſeppe impiegato , agli ordini di lui ubbidiente . Pure quelli pochi , che da lui furono in pubblico fatti , ora io non tacerd , e alla fama li pubblicherò . Dentro la Chieſa della Traſpontina in Borgo , nella cappella di S. Barba - ra , la quale è la prima a man diritta , ſonvi di Ceſare alcune ſtoriette a freſco pelli pilaſtri, e dentro la cappella de’lati due ſtorie del martirio di quella ver gine , nel cui mezzo poi è il quadro dell'altare della Santa , di mano del Cava. lier d'Arpino ad oglio figurato . Su la facciata del palazzo de' Signori Veroſpi al corſo , la figura a man diritia dell'arme del Pontefice , con due puttini , fu da lui a freſco dipinta . Nella ſalita di Monte Cavallo a mano manca evvi di ſuo una facciata in freſco dipinta , ov'è la ſtoria della Sibilla , che moſtrò all'Imperadore Ottavio Auguſto la noſtra Donna col figliuolo Gesù in braccio , ed altre figure , com diverſi adornamenti . Operd egli nel clauſtro del convento de' Padri d'Aracęli nel primo cortia le ſotto quelle volte , e vi ſono di ſuo undici mezzitondi, che poſano lopsa di quelle colonnette , nelle quali in freſco fanno rappreſentati diverli Santi , e Martiri di quella Religione di San Franceſco . Nella Chiela di S. Euſebio , ove già fu il ſuperbiſſimo palagio degl' Im peradori Gordiani , e la famoſiſſima Libreria , ora dietro all'altar maggiore dove è il quadro di Baldaſſarre Croce , li vede un Crocififfo con molte figure ad oglio dal Roffetti dipinto , e ka vicino al coro di quei monaci dell'ordine Eeleftino . E ſopra l'altare a mano ſiniſtra miraſi di lui un quadro , entrovi un San; to Abate , che con un libro aperto moſtra di dare le regole a quei monaci , i quali fanno ivi d'intorno ad oglio rappreſentati. Celare Roffetti Romano , finalmente all'età della ſua vecchiezza pervenuto , nel Pontificato di Urbano Ottavo ſene morì , e dall' aver operato il ſervigio del Cavalier Giuſeppe, e ſeguitolo ne'ſuoi comandi , ritraſſe egli per se buon', utile , e ragionevol fama , il quale co' cartoni del detto Cavaliere lavorò an. che ne' mulaici della gran cupola di San Pietro in Vaticano , ed affai con lo. de , e con guadagno vi ſi affaticd , ed avanzolli a i meriti della ſua fima . Era di foverchio libero ; e nel favellare bene ſpeſſo con la lingua o mordeva , o puogeva , e l'argutezza dello ſpirito fu in lui mancamento di lode , Vita di Paolo Brillo , Pittore . F Iori , e morì anche in Roma Paolo Brillo da Anverſa Fiammingo , e qui egli venne con Matteo ſuo fratello , mentre era Pontefice il clemencilli mo Gregorio Decimoterzo ; e queſti fratelli in liene dipinſero nella bella gal leria , e nelle logge Papali in Vaticano da Gregorio in quel tempo fatte . E dappoichè fu morto Matteo lup fratello , egli ( mentre viſſe quel Pontefice ) ſegui . PAOLO BRILLO 185 ſeguì a dipingere in quei lavori , e vi fece paeſi , che affai belli ; e vaghi da lui erano formati . Dappoi nel Papato di Siſto V. fece Paolo i paeſi nelle ſtorie da’ Pittori di quel tempo condotte ; e a freſco lavorandoli , quelli molto bene accoinpa gnava , e tra gli altri paeſi , che numeroſi furono , d'alcuni più pubblici noi ragioneremo , come furono quelli , ch'egli operd nella Sagreſia della Cappels la Siſta in S. Maria Maggiore . Nella Scala , vicino alla Santa , preſſo San Gio : Laterano , alla man diritta , ſonyi due ſuoi paeſi molto belli , che tra gli altri portano il vanto ; e queſti hanno due Fortune di mare : una ſi è nella volta , quando gettano il Profeta Giona nel mare , ed è ingojato dalla Balena ; e l'altra da baffo è quando la Balena butta Giona fuori del ventre : la Balena è eccellentemente fatta , e le opere ſono con gran franchezza terminate , e a buon frelco con cluſe . Sotto il Pontificato di Clemente Vill. fece nella belliſſima Sala Clemens tỉna quel gran paeſe , donde San Clemente Papa fu poſto nella barca , e getta to nel mare con l ' ancora al collo . E nel Salotto vicino a quel vago fregio Convi belliſſini paeſi di mano ſua , il tutto a freſco operato , E come era Pittore di chiariſſimo nome , così in tutti i lavori principali fu adoperato ; e nelle pitcure fatte fare dal Pontefice Clemente Vill. in San Gio: in Laterano egli in quelle ſtorie, da diverſi formate , vi accompagno con eſquiſitezza i paeſi, ed aggiunſe pregio a quelle grandi opere . Dentro il giardino de'padri TeatinidiMonte Cavallo , alla man diritta in un canto , rifece il paeſe nella ſtoria di San Bernardo , che richiedeva da Maria di ſapere , in qual'ora ella foſſe nata , da Baldaſſar Peruzzi da Siena a freſco ſu'l muro di chiaro oſcuro perfettamente dipinta . Nella Chieſa Nuova fece a freſco il paeſe nella creazione del Mondo lu l'altare de'Signori Celi . E a S.Cecilia in Tratevere a man diritta, dov'è il bagno della Santa , lo : pra della volta , e dalle bande , per lo Cardinal Santa Cecilia Sfondrati colori a freſco otto paeſi diverſi . Ne’tempi poi di Paolo V. operò vari paeſi ; ma particolarmente nel giare dino a Monte Cavallo , che fu poi de' Signori Bentivogli , ed era allora del Cardinale Scipione Borgheſe , formd i paeſi, che ſono nella loggia verſo la . Brada . E lavorando in un'altra loggetta , dentro del giardino , una volta verſo la via , che guarda all'orto di S. Agata , vi ha rappreſentata col ſuo pennello una pergolata d'uvediverſe , con varjapimali dal naturale affai bela li , ed eccellenti . E vi ſono alcuni paeli vaghillimi , che furono da lui felice.. mente condotti, dappoich'egli rimodernò la ſua prima maniera Fiamminga ; - [ ſendoli gli grandemente avanzato , dopo aver veduti i belli paeſi d'Annibale Caracci , e copiati i paeſi di Tiziano rarillimo dipintore ; ond'egli da buon giudicio portato mutò foggia , e diede più nel buono , ed accoſtolli affai al parurale , e alla buona maniera Italiana , come ſene ſono veduti alcuni da: Аа lui 186 BALDASSARRE CROCE. lui in queſto ultimo eccellentemente eſpreſſi , ed acquiſtò tal credito , che non volea dipingere , ſe non gli erano pagati cento ſcudi l'uno i ſuoi pael . Gli uccelli , e i paeſi , cheſono nella Chieſa della Compagnia di Gesù dentro la Cappella di San Franceſco , ſono ſuoi ; e il rimanente ad oglio è di Giuſeppe Peniz , e d'altri Fiamminghi . Continuamente lavorava per mercatanti Fiamminghi , che gli davano cid , ch'egli chieder Capeya . E contuttochè foſſe molto vecchio , nondi. meno lavorava paeſi piccioli in rame , con tal diligenza fatti , che un giova. pe formar più non avria potuto . A particolari ha fatto diverfime opere di paeſi , che alla beltà per ſi riconoſcono ; emolti in rame ne ſono ſtati traportati , ed altri di ſua mano egli n'ha intagliati in acqua forte , afľai belli . Finalmente dalla forza della morte , che non perdona a veruno , fu colto alla virtù , e ceſsò dalle opere ne; 72 , anni di ſua vita , a diz . d Ottombre del 1626. E nella Madonna dell'Ani. ma fu ſeppellito . Il ritratto di Matteo ſuo fratello nella noſtra Accademia G conſerva , ſuoi Vita di Baldaſarre Croce , Pittore . PRincipio dibuonraccontoorane da uno, chedallaCroce ebbe ilſuo cognome , e Baldafarre appellofli , e dalla virtuoſa città di Bologna trala ſe i ſuoinatali . Venne egli a Roma nel Papaco di Gregorio Xill . in età gio . vanile , ma con qualche principio di pitcura ; e nella galleria , e nelle log ge del Palagio Vaticano , da quel Pontefice ornate , impiego i ſuoi lavori ; talchè affai buon pratico ne divenne ; ed in varj luoghi dipinſe : ma jo li più principali a V.S.rammenterò In San Giacomo degli Spagnuoli , nella ſeconda Cappella a man diritta , ov'è il quadro del Riſucitamento , opera di Ceſare Nebbia , la volta è tutta a freſco da Baldaſſarre condotta . E difuorilopra la Cappella la ſtoria , quan do il Salvatore libera i Santi Padri dal Limbo , e il S. Antonio da Padova è fuo , affai ben fatte , e lodace dipinture . Fece una facciata incontro alla ſtrada della Freccia ſu'l corſo , nella caſa già di Aſcanio Roffo Architettore , la quale gli fu molco lodata , ſebben'ora poco ve n'è rimaſto , per eſſere ſtata indiſcretamente gualta . Nella loggia della Benedizione , a San Gio: Laterano , ſono di fuo due Virtù con puttini, in quactro mezzitondi , ed una ſtoria del grand’Impera dore Coftantino . Nella Sala Clementina ha di ſuo alcune figure nella parte da ballo ; e nella Sala , che ſegue , ha nel fregio alcune iſtorie . Dipinſe per lo Cardinal Girolamo Ruſticucci, Vicario del Papa , la Chieſa di S. Suſanna a Termini , e vi fece la ftoria di Suſanna del Teltainenta Vecchio con figuroni , tutta in freſco , con buona maniera cerminata ; ma i co 187 À li i BALDASSARRE CROCE . i colonnati , le proſpettive , e gli ornamenti tocchi d'oro ſono di Matteo Zac colini da Cerena . Ed anche nel coro la banda manca è di mano del Croce , con diverſe figure condotta ; ed intorno all'arco di fuori l'opera a freſco è del ( uo pratico pennello . 1o San Luigi della nazione Franceſe , dal lato manco , dentro la Cap. pella di San Niccolò , ſono ſuoi i quadri , che fanno dalle bande , e i due Santi ne'pilaſtri , lavoro a freſco . La Chieſa del Gesù , nella Cappelletta di San Franceſco , ha di ſuo la Cupola , tutta in freſco fatta . Alla Trinità de' Pellegrini dipinſe dal lato manco in freſco la ſeconda Cappella a Sant'Agoſtino dedicata , e la terza a San Gregorio ; ma il quadro della prima è del Cavalier Giuſeppe Ceſari d'Arpino , e l'altro è dell'iſteſſa Croce ad oglio . Su la Cupola della Madonna de' Monti ha per entro di ſuo l'Incoronazio ne della B. Vergine , e la Viſitazione di S. Eliſabetta . In S. Praffede è a freſco da lui dipinta con gran diligenza ne'muri l'In, coronazione di ſpine , con varie figure , e con Angioli d'intorno . Nella Chieſa delle Monache del S. S. la prima Cappelletta ha di ſuo tutte le ſtoriette , che a freſco vi ſono , ed è a man diritta . Dentro la Chieſa diSan Giovanni della Pigna , Compagnia de' Carcera. ti , nell'altar maggiore ha un S. Gio: Batiſta ad oglio ; e da' lati due Santi con una gloria , ed wo Dio Padre di ſopra a freſco . L'altare a man diritto è tutto ſuo ; e all'incontro havvi una Pietà , opera del ſuo pennello . Per entro la Bablica di S. Maria Maggiore , ſu per la nave di mezzo , da Domenico Cardinal Pinelli riſtorata , ha le ſtorie della Preſentazione della Madonna al Tempio , l'Adorazione delli Re Magi , con molte figure ; e il Criſto morto , in braccio della Madre ſempre Vergine , lavori in freſco . Fu da lui la Cappelletta di Noftra Denna , vicino a quella de' Signori Sforzi , con diverſe figure , a freſco colorita . E parimente nella ſteſſa Baſilica , mentre regnava Paolo V. ſopra l'arco di quella gran Cappella lavorù in freſco il tranſito di Maria , con gli Appo . ſtoli. E per entro la Cappella del Pontefice , la Cappelletta di S. Carlo Care dinale di S. Chieſa , a man diritta , ha di ſua mano in freſco nella volta una gloria di Angioli , nelli triangoli medeſimameote Angioli , e ſopra l'altare il San Carlo ad oglio ; e la ſtoria a lato , ancora ad oglio condotta ; e fece egli parimente per la Sagreſtia grande ad oglio due quadretti della paſſione di No. Atso Signore . la s.Euſebio il quadro dell'altar maggiore , entrovi Gesù , Maria , e molti Santi , fu da lui figurato . Dentro il palazzo Pontificio di Monte Cavallo evvi del Croce, nell'ap, partamento da baffo , tutta la Cappella con varie iſtorie , a freſco concluſa Dipioſe per lo principe Peretti nel ſuo palagio a S. Lorenzo, in Lucina , Аа 2 ed in 1 | 188 PROSPEROORSI. ed in quello di Termini molte coſe a freſco; ed altre opere per diverfi, che per brevità io trafafſo . Baldaſſarre Croce viffe malco onoratamente , e mantende il ſuo decoro con gran riputazione ; e mentre era principe dell'Accademia Romana in età di anni 75. giupfe all'ultiino de' ſuoi giorni ; e per teftamento , nella chieſa di S.Maria in via, ſua parsocchia , privatamente nel 1628.volle effec ſepolco. Vita di Proſpero Orfi , Pittore . S Ovviemmi ora , e a propoſito di queſti tempi sammentar dobbiamo on certo Proſpero Orſi , il quale fu Romano , e neglianni di Siſto V. in tut , ti i lavori di quel Sommo Pontefice dipinſe Mentre era ancora nell'età della ſua freſca gioventù ; operò nella Scala Santa ; . e tra le altre cole nella Scala , a man diritta della Santa , fu la volta formd la ſtoria, quando Moisè fece paffare il mare roſſo al popolo d'Ifdraello , con moltitudine di figure , E nell'altra Scala a man ſiniſtra avvi dipinto il patriarca Ifac , quando egli dà la benedizione a Giacob , con figure dal naturale , a freſco colorite. Nella loggia della benedizione Pontificia , ſopra la porta di San Gio: La terano' , ch'è volta alla ſtrada di S.Maria Maggiore , in un mezzotondo ha ri, dotto una ſtoria del grand'Imperadore Coſtantino . Dipinſe egli medeſimo nel palagio Lateraneſe diverſe coſe : E parimente nella libreria Vaticana molto col pennello , e co ' colori affaticolli . Diedeli l'Orfi a far delle grotteſche , ed eccellentemente fe conduceva , onde n'ebbe il ſoprannome; e da tutti Profperino dalle grotteſche era chiama to , e ora per l'uno ,, ora per l'altro andava prendendo opere , e formando pit ture ; e da difformi, e varie parti ne componeva immaginati corpi di dileta tevoli chimere . Queſt'uomo fu grand'amico del cavalier Giufeppe Ceſari d'Arpino , o con grande ſtudio cercava d'imitar quella maniera nelle ſue pitture , e dell'o. pere di lui era ſommamente parziale , e da per tutto con eſtreine lodi le por. tava . Ma dopo alcun tempo , non ſo per qual cagione , divennegli poco amo revole , e fu unode' Turcimanni di Michelagnolo da Caravaggio , e di effer contrario al Cavaliere egli al poffibile ſi affaticava . Era di animo poco coſtante , e per queſta ſua qualità fu poco da' pros feffori del diſegno amato . Cosi paſsò la ſua vita infino alla veschiaja ; ed intorno alli 75.anni , in Roma , lotro Urbano Vill. compì i ſuoi giorni, 1 Vita AVANZINO DĀ CITTA. DI CASTELLO. 189 Vita di Avanzinoda Città di Caſtells , Pittore . re del pennello , ſi ſono del continuo affaticati in sitrarre le pitture , e le ſculture tanto antiche , quanto moderne , che in Roma , fcuola di virtù , fi ritrovano . E di queſti fu Avanzino da Città di Caſtello , che venendo a Ro ma piccolo d'età , ed accomodandoſi con Niccolao Fomarancio , da lui iin pard a dipingere , ed ajutollo in tutti i ſuoi lavori ; nè opera era in Roe ma di buono , ch'egli non ritraeſſe , ſicchè divenne pratico , e buon Pit tore . Nel Pontificato di Siſto V. lavord in tutte l'opere , che furono fatte in quelli tempi, eccettochè nella Cappella di S.Maria Maggiore , e nella log gia della benedizione in S. Gio: Laterana . Nel rimanente per tutti i luoghi egli operd ; na cid io non racconto , e alle coſe più principali vengo . Andò egli alla città di Napoli , e dopo eſſervi dimorato qualche tempos nel Pontifcato poi di Clemente VIII. ritornoffene in Roma , e dipinſe in S.Gio: Laterano alcuni puttini ſopra le ſtorie grandi . A freſco dipinſe la facciata di S.Rocco a Ripetta , diftinta nelli miraco li del Santo In S.Paolo fuori di Roma , nella cappella maggiore fotto la volta dele la Tribuna , fece la decollazione dell'Appoftolo , e il miracolo della Serpe nell'Iſola di Malta ſeguito ; e quando fu rapito al terzo Cielo allorache impedì al Cuſtode delle carceri , che non li uccideffe , ed altre opere del San . to con buona pratica , ed affai diligentemente condotte . In S. Agoſtino , nella ſeconda cappella a man diritta , la volta è di ſuo, e di ſopra due Profeti in freſco dipinti : ed è dirimpetto al pilaſtro, che , ris fpondendo nella nave di mezzo “, ha ilCriſto di marmo , che ' dà le chiavi a S.Pietro ,, opera di Gio: Batiſta Calignola , il quale anche riford il Toro di Farneſe , e vi fece la Statua di Dirce . E nel Clauſtro del Convento di que' Padri Eremitani ſono da lui a freſco parimente lavorate inolte ſtoriette dele la morte del Santo Dottore Latino . Dentro di S. Calliſto in Traſtevere è fuo il quadro ad oglio dell'altas maggiore con diverſe figure ,che fanno orazione all'immagine della Madonna; come altresì i tre quadri grandi dipinti nella ſoffitta di detta Chieſa . Su'l Monte Quirinale , nella Chieſa di S.Silveſtro , fece due Cappellet te di ſua mano . La prima a man diritta a San Silveſtro dedicata , con volta in freſco colorita , e con quadro ſu l'altare , entrovi San Silveſtro , chebat, tezza Coſtantino Imperadore ad oglio effigiato , luogo appunto preſſo le Terg medell'iſtesſo Coſtantino edificato . L'altra è a lato a queſta , conſacrata álla Madonna , e ſopra l'altare avvi la venuta dello Spirito Santo , di mano di Giacomo Falma Veneziano , ma il reſto della Cappella a freſco è di Avang zing : Nella 190 ANTONIO POMARANCIO. Nella Chieſa qui della Minerva a man manca, dentro la Cappella de' Si. gnori Porcari , il quadro del San Girolamo , Dottore della Chieſa Latina , è Tua opera . Alla Trinità de' pellegrini egli iſtorið tutta la ſtanza , dove ſi lavano i piedi a'foreſtieri con diverli avvenimenti, a freſco eſprelli į dove la Nobil tà di Roma fa l'ufficio della pietà criſtiana a' Pellegrini , che da tutte le parti del Mondo vengono a queſto capo del Mondo . Per entro il Tempio d'Araceli , nella Cappella di San Diego , la volta in freſco è di ſuo . In San Biagio a Monte Citorio la prima Cappella a man diritta è prova a freſco del ſuo pennello , e il quadro di San Biagio è opera ad oglio . Ed in San Lorenzo in Lucina , in faccia al coro dalla man finiftra , vi ha un quadro ad oglio di S. Lucina . Dove in Campo Vaccino i Falegnami hanno la loro Chieſa , fabbricata ſopra l'antico carcere Tulliano , Avanzino colorì il quadro della prima cap pella a man manca , con la ſtoria delli tre Re Magi , che offeriſcono ; e di fuori parimente è ſua la facciata di detta Chjeſa . Nel chioſtro della Trinità de' Monti ha dipinti tutti i Re di Francia co ſuoi adornamenti , e con buona diligenza , e pratica , in freſco rappreſen . tati . Sotto il portico de'SS.Appoſtoli Filippo , e Giacomo le due Virtù intor, no all'arme del Pontece Paolo V. ſono di ſua mano . Operò anche molte coſe per diverſi , ma per eſſere breve , io le tralaſcio , e delle principali abbaſtanza ſia detto . Finalmente dopo aver’aſſai faticato , al primo diGennajo 1629. mosì in in Roma di 77. anni , degno di vita . Vitu di Antonio Pomarancio , Pittore . le . E perd da Niccolao dalle Pomarance pittore nacque Antonio anch ' effo Dipintore. Dal Padre appreſe l'arte , ed egli del figliuolo ne' ſuoi lavori ( mentre che viſſe ) niolto ſi ſervi . Ed Antonio dappoi fece da se alcune ope. re . Indi al paeſe andoffene , ed anche in città di Caſtello molti anniegli di . mord . Ritornato a Roma dipinſe alla Madonna della Conſolazione l'ultima cap pella dedicata a N. Donna , con diverſe ſtoriette della vita della B. ſempre Vergine Maria, a freſco lavorata . Avanti la cappelletta del Signor Duca Altemps nel ſuo palagio in freſco molti Santi , e Sante figur) . E nel palagio del Cardinal Verallo , ora Spada , a piazza Colonna , Om però con diligenza in una galleria diverſe ſtorie a freſco , Nella PAOLO GUIDOTTI . igr Nella Madonna della Traſpontina in Borgo , ove ſono i Padri dell'ordi ne del Carmine , è di ſua mano l'ultima cappella , a S. Alberto Carmelitano dedicata ; nel quadro dell'altare evvi S. Alberto ad oglio ; e dalle bande , e nella volta varie ſtorie della vita del Santo , in freſco concluſe . La prima cappella in S. Andrea della Valle , chieſa de' Cherici Regola ri Teatini , a man diritta , ha di ſuo ne' peducci della cupoletta diverſe viro tù ; e ne'mezzitondi due Madonne con Santi , a freſco parimente formati . Ed in una vigna de' Padri Geſuiti , dietro le Terme Diocleziane , co lori una cappella , ed una ſoffitta con quantità di figure ad oglio , e a free ſco terminate . E finalmente gli fu dato a dipingere dal Cardinal Ginnaſo , capo allora della Corgregazione della fabbrica di San Pietro , in que la Regina delle Ba filiche, un ſoprapporto nella cappella della Madonna , e v'ha , quando N.S. dà le chiavi a San Pietro con gli altri Appoftoli , con puttini , ed inſegne del Sommo Pontificato , a freſco colorici . Impiegavaſi molto a far di ſegni , che poi intagliati in rame ſervivano a tenere pubbliche concluſioni ne' Collegidi Roma ; ed in queſto genere da. va guſto , perchè era buon pratico . Ed altri ſuoi diſegni di ſtorie pur ſi veggono in rame da altri col bulino ben'inciſi , e dati alle ftampe . Antonio dalle Pomarance era vecchio , e volle pigliar conſorte d'età giovanile , onde con le forze della natura non potendo ſupplire , oppreſſo da violenza di diſordini, di 60 anni reſe l'anima al Creatore ; ed in San Luca, chieſa de'Pittori , e dell'Accademia Romana , volle effer ſeppellito . Vita del Cavalier Paolo Guidotti, Pittore , e Scultore . L virtu che tutte o con gran difficultà ſiapa prendano , o con poca felicità ſi adoperino . E di queſto genio fu ilCavalier Paolo Guidotti , nato nella città di Lucca , benchè egli poi veniffe a Rona , mentr'era giovanetto , nel Pontificato di Gregorio XII. Aveva qualche principio nel diſegno , e miſeſi a ſtudiare le belle opere di Roma an : iche , e moderne , ed in quelli ſuoi principj moſtrava d'aver'a fare aſſai buona riuſci ta nella dipintura, poichè faceva que' diſegni con grande ſpirito, e vivacità lic chè i giovani della ſua età facevano a gara, chi li poteva pigliare ; ed egli avea guſto a laſciarſeli torre . Sotto il Pontificato di Siſto V. cominciò egli in pubblico a dipingere nel : la libreria Vaticana , nelle Scale Sante , e nel palagio di San Gio: Laterano a freſco , ed in gran parte degli edificj da Silto comandati . Datoſi alla Scultura fece un gruppo di ſei figure dentro un pezzo di mare mo bianco , tutte intere , e donollo a ScipioneCardinal Borghele , dal quale fu moſtrato al Pontefice Paolo ſuo Zio , a cui molto piacque , e per ricom penſa ne fu regalato d'una collana , e fu creato cavaliere di Grifto . Ma il Gui dotti 192 pure ſuo . PA O O GLI I D OTTI. dotti domandò in oltre per grazia al Papa , che lo faceſſe di caſa Borgheſe , ó norollo il Pontefice col titolo del ſuo cognome , ſicchè Paolo Borgheſe Guidotti ne fu chiamaco . Queſt'uomo fu poco fortunato nelle ſue opere , perchè , o per una oca ccafione , o per un'altra furono ricoperte , o a terra gettate ; e poche ſene conſervano . In San Girolamo degli Schiavoni ne' triangoli della cupola il San Matteo Appoſtolo, ed Evangeliſta è del Guidotti . Dentro dell'Oratorio di San Giacomo Scoſſacavalli in Borgo il San Sebas ftiano ad oglio ſu l'altare è pure Sua dipintura è la facciata diSan Biagio , vicino alla pace ; in freſcola . vorata , e ſi vede buona diſpoſizione in quella figura del Santo , e vi ſono alcuni puttini molto buoni . Dentro la devota Chieſa di San Franceſco a Ripa ne' pilaſtri dell'altar maggiore ſono del Cavaliere il San Gio: Batiſta , e il San Lorenzo , a freſco operati . In S.Luigi, nella terza cappella ſu i muri laterali, convi due ſtorie a ſecco , e freſco da lui fatte . Nella Cupola della Madonna de' Monti in freſco operò l'Aſſunzione del 2 la ſempre Vergine Mariage ſopra il ſecondo arco a man diritta v’ha le nozze di Cana Galilea a freſco , Di là dal Tevere , dov'è S. Griſogono , fece per ScipioneCardinal Bora gheſe due altari ad oglio, in uno a man diritta ſta il Crocififfo, la Madonna , e e S.Giovanni. E nell'altro a man manca S.Domenico, ch'abbraccia S.France fco con purtini , coloriti con amore . Fece in S. Pietro Vaticano uu ſoprapporto a freſco , entrovi S. Pietro , che nega Noſtro Signore con molte figure , ed ora è ricoperto , con eſſervi fta ta una ſtoria da quella differente ſoprappoſta , e lavorata da Gio: Franceſco Ro manelli da Viterbo . Egli parimente fu architetto della Canonizzazione di S.Iſidoro , o de'cin. que Santi, e grand’utile ne ritraffe . Era vivace d'ingegno , e dalla natura avea grand'inclinazione all'o perare ; oltre le tre dette profeſſioni atteſe egli alle lettere , e fu addottorato si nell'una , come nell'altra legge . Si dilettava di poeſia , e vi aveva genio , ed in ottaye faceva la Geruſalemine diſtrutta con le ultime parole , che lo noin quella del Taſſo , che fece la Geruſalemme liberata . Aitendeva all'A ſtrologia , e alla Mathematica . Sonava quaſi ogni ſorte di Atrumento ſopra la parte , e di Muſica parimente cantava ; e a tutte le coſe applicava il ſuo cervello . Al cavaliere , nel tempo di Paolo V. fu data la carica di Conſervatore nel magiftrato del popolo Romano :e bene, ed onoratamente vi li portò . Ed ope rd , che li facefle un decreto , che tutti quelli Pittori , che non li curaſſero di fare ſotto l'Accademia Romana , e diſpregiaſſero gli ordini, e le coſtituziog ni PIETRO BERNINI.! 193 ni di quella ; fuffono ogni principio d'anno dati in nota al Fiſcale del Senato, acciocchè li poneſle tra gli altri artiſti meccanici , e a tutte le loro gravezze foffero vilmente ſottopoſti, affinchè l'Accademia reſtaffe tanto più onorata , e da efſa li levaſſero coloro , che non ſono meritevoli dell'immunità , e dell onore , che ha la nobile Accademia di San Luca . Il Cavalier Paolo fece diverſe coſe per diverſi , che gliene richieſero , e fu di vero uomo virtuoſo ; e laſcid dopo di se una figliuola unica , che con ogoi poſſibildiligenza , in tutte le virtù , sì di donna , come anche d'uo. mo , fe ammaeſtrare ; e poi nel 1629. qui in Roma di 60. anni in circa andò all'altra vita . Vita di Pietro Bernini , Scultore P Tetro Bernini nacque di Lorenzo Bernini da Seſto in Toſcana a di 6. di Maggio del 1562. e da giovanetto venne in queſta Regia , avendo a vutidalCavalier Sirigatti in Firenze alcuni principj del diſegno . Dilettolli anche di dipingere , e nel Pontificato di Gregorio XIlI. andd con Antonio Tempeſta , e con altri pittori di que ' tempi al ſervigio -d'Aleſſandro Cardinal Farneſe in Caprarola , ed ivi una eſtate dimorando , varie coſe per quel Prin cipe dipinſe . Ricornò a Roma , e diedeſi a ſtudiare ; e rivolgendo tutto l'animo alla Sculcura , miſeli a reſtaurare alcune ſtatue antiche , e pigliando buona prati , ca in maneggiare il marmo , tratto dal capriccio della gioventù ne'ſuoi 22.an ni di vica fi riſolſe d'andare a Napoli , ed ivi accaſoſſi , e fecevi belliſſime o pere , si per diverfi luoghi pii , come anche di varj Principi ; ma di quefte io non farò menzione , poichè ſolo è mio inſtituto di narrare quelle , che hanno la mia patria illuſtrato . Pietro con ogni franchezza maneggiava il marmo , ſicchè in cid pochi pa ji egli ebbe . Ed un giorno in Napoli , io ſteffo il vidi, che prendendo un carbone , e con eſſo ſopra un marmo facendo alcuni ſegni , lubito vi meffe dentro i ferri , e ſenz'altro diſegno vi cavd tre figure dal naturale , per for mare un capriccio da fontana , e con tanta facilità il tra : tava , che era ſtupore il vederlo . E ſe queſt'uomo aveſle avuto maggior diſegno , per la facilità dell'operare ſi ſarebbe affai avanzato . Negli anni di Paolo V. fu Pietro Bernini dal Cavalier Giuſeppe Ceſari propoſto alPontefice , per fare una ſtoria grande di marmo , e metterla nella facciata della cappella Paola a S. Maria Maggiore ; venne egli da Napoli , e fece l’Aflunta con gli Appoftoli, ſcultura grande dimarmo , di ba ſforilievo ; la quale poi fu poſta ſopra l'altare del coro della nuova Sagreftia di quella Bao filica fatta da Paolo V. Nella medeſima chieſa , dentro la gran cappella Paola a man diritta ha ſopra la memoria di Clemente quattro figure di marmo , che ſervono per termini , e reggono una cornice . E nel mezzo, fopra la fatua del Papa, la in, Bb coroa ? 1 194 CRISTOFANO CASOLANO

coronazione di quel Pontefice di mezzo rilievo in marmo è ſua , affai rilevata . Operò nella cappella de ' Signori Barberini in S.Andrea della Valle una ftatua di marmo di S. Gio: Batiſta , al lato manco pofta . E nel Tempio del Gesù ha le due ſtatue della Religione, e della Sapien za , figure in piede di marmo intorno al depoſito del Cardinal Roberto Bellare mino , il quale a man diritta dell'altar maggiore è fabbricato . Fece egli parimente due figure di marmo per lo Cardinal Delfino , le quali eſfo mandò a Vinegia . E lavorò anche un gruppo per Scipione cardinal Borgheſe , che in Mon: dragone , famoſiſſima Villa di Fraſcati, fu collocato . Nel giardino del Cardinal Borgheſe fece diverſi termini con variate teſte . Alcune ſtatue , e gruppi per lo Signor Leone Strozzi al giardino de ' Signori Francipania Termini . lln'Angelo , che ſta a man manca dell'Arme Pontigi. cia , ſopra la porta di Monte Cavallo , opere di marmo da lui ben maneggia . te , e condotte . Ebbe da Urbano VIII . la ſoprantendenza dell'acqua Vergine , e alla piazza della Trinità de ' Monti , con bel capriccio , fece la fonte in forma di barca , con l'impreſe del Papa . Alla fine tra le grazie , e le felicità , di 67. anni , alli 29. d'Agoſto del 1629. morì , e nella loro ſepoltura a S. Maria Maggiore fu po fto , e nell ' accademia ſi vede il ſuo ritratto . Tra i ſuoi fizli ha laſciato il Cavalier Gio

Lorenzo Bernini

, da ' Principi ftimato ; il quale per avere in marmo ben ritratto dal naturale Papa Grego rio XV. ebbe la Croce ; e poi da N. Signore Urbano VIII. egli è ſtato poſto alla carica d'Architetto della gran fabbrica di San Pietro ; ed anche moſtra il fuo talento in coſe di pitture 1 e molte opere per Roma , ſono teſtimonio del ſuo valore . lln'altro è Luigi , che alla ſcultura anch'eſſo attende , ſi porta alai bene , e ſene ( pera buona riuſcita

ed

è ſopraſtante alla fabbrica di San Pietro Va . ticano . Viti di Criſtofano Cafolano , Pittore . I città nacque , e fu figliuolo di Aleſandro

e dal Cavalier Criſtofano Ron . calli dalle Pomarance apparò la pittura , il quale di lui ſerviſfi quafi in tutte le ſue opere , ficchè il Caſolano beniſſimo la fua maniera appreſe ; e buono , e pratico dipintore egli divenne . fe.e alcune opere , ed ora delle migliori favelleremo. Le due pitture da' lati a freſco della prima cappella a mano manca , nella chieſa di S.Agoſtino , ſono opere di Crifofano , ove è il quadro del Cara vaggio . In S. Maria in Vią nell'ultima cappella a man diritta v'ha di ſuo ſopra l'ala

14 CARLO MADERNO : 195 l'altare la Santiſſima Trinità con altri Santi , a freſco formata : E dentro la chieſa della Nunziata , Monaſtero di Catecumene , dentro l'antico palazzo diNerva preffo a Torre de' Conti , nel coro ſopra l'altare ſtave vi di ſuo un Santo Veſcovo in mezzo , e San Gio: Batiſta , e San Gio: Evange liſta da’lati , figure in piedi a freſco dipinte . Dentro di S. Stefano del Cacco , all'altar maggiore , il San Carlo , e S. Franceſca Romana da’lati , ſono ſue opere in freſco . Alla Madonna miracoloſade Monti , che un tempo fu viliſfimo fenile ed ora è nobilifſima chieſa , ha operato col ſuo pennello nella Tribuna tre ſtorie della Madre ſempre Vergine . E nelli perlucci , o triangoli della volta ha fatto i quattro Evangeliſti, e dall'un de' fianchi la Nunziata , e dall'altro la Concezione di Maria , Nella volta poi della ſteſſa chieſa , in forma grande , ha nel mezzo di. pinta l'Aſcenſione di Crito al cielo , con la Santiſſima Madre , con gli Appo. ftoli , e con Angioli . Ne' Ganchi dieffa ha compartito i quattro Dottori del la chieſa Latina , e nelle lunette alcuni Angeli . E ſopra la porta di dentro ha due Profeti grandi , opera tutta a freſco , con buona pratica condotta , nella quale ha imtiato la maniera del ſuo maeſtro Pomarancio . In S. Maria delle Grazie , chieſa dell'oſpedale della Conſolazione, e do ve anticamente fu vicino il Tempio di Vefta , e delle ſue Vergini , la tribu na col Criſto in gloria , ed Angeli ; e da’ lati le due ftorie di Maria ; e per di fuori il San Pietro , e San Paolo , ed altri Santi in freſco , ſono fatiche del ſuo pennello , edi Guſeppe Agellio da Sorrento , ambo allievi del Cavalier dalle Pomarance . Il Caſolani poi di freſca età qui in Roma mancò all ' opere de'colori , e all'uſo della luce . 31 } Vita di Carlo Maderno , Architettore . A D uomo , che abbia preſo gran credito , tutte , o la maggior parte del . le fabbriche nobili fogliono per le mani capitare , formano , e con queſte occalioni pigliano amicizia di tutta la nobiltà , che dell'opere di magnificenza ſi diletta , e quelle tutto dì in ulo pone . Di ciò li poteva vantare Carlo Maderno da Como , il quale in età gio vanile da Lombardia , nel Pontificato di Siſto V. ſene venne a Roma , ed an dd a ſtare col Cavalier Domenico Fontana , da lato di forella , ſuo zio . Eſerci . tavali a lavorare di fucco nelle opere di Papa Siſto , ed in tal modo li fprati · cò , che vi preſe anche buon modo di diſegnare d'architectura , alla quele egli molto inclinato fi ſentiva . E con l'occorrenza delle fabbriche , e particolar mente delle guglie maneggiate dalli Fontani , ebbe campo d'avanzarſi , ed attendere a cotal'arte , ficchè in breve ne divenne buon maeſtro ; e mentre durò quelPontefice , ezli accompagnò le opere de'Fontani , i quali , ancorchè morto il Papa , forvirono alle opere della memoria di lui ; poichè il ſuperbiſ. Bb 2 fimo 196 CARLO MADERNO. fimo Catafalco fatto da Aleſſandro Cardinal Montalto , almosto Siſto , fu bele liMima architetcura del Cavalier Domenico Fontana , e Girolamo Rainaldi Romano l'ha in rame con acqua forte ottimamente intagliato , e dato alle . ftampe i ei Fontani , e'l Maderno , ſempre in onore di quel gran Pontefi , ce impiegarono i loro ingegni . Quindi è , che poi Carlo nel tempo di Clemente VII . in molte fatiche di valore fu sì adoperato , che vi fece gran riuſcita , ficcome negli edifici la vorati con ſuo modello , e con ſuo ordine ſi è veduto . Fece per Antonio Maria Carditial Salviati inolte coſe , e diede compia mento alle fabbriche ,' da Franceſco, Volterra laſciate in perfette per occor renza di morte ; e per lo detto Cardinal Salviati finì la bella chieſa di San Giacomo degl’Incurabili , cioè dalla cornice in ſu ; ed è ſuo il coro , e l'al. tare . E compì la facciata ( come ora ſi ritrova ) di foda , e maeſtola maniera , All'ifteffo , in San Gregorio , fu’l Monte Celio , fece la cappella del Santo . Ed ancora recò finimento al palazzo del medeſimo Cardinale , preſſo il college gio Romano ; e diede gli ordini al Breccioli della fabbrica degli Orfanelli . Nella chieſa di San Giovanni della Nazione Fiorentina anguftiato dal luos go fece il coro , e la cupola , come ſi vede ; il modello però dell'alcare se del rilievo del BatteGino di Criſto è di Pietro Berrettini da Cortona . Per lo Cardinal Ruſticucci fece ancora la belliſſima facciata della chieſa di S. Suſanna vicino alle Terme Diocleziane , tutte di travertini con ftatue 2 dornata , ed aggiuſtovvi la chieſa , il coro , e gli altari . E alla medeſima Eminenza compì anche il palagio in Borgo nuovo , preſſo la piazza di San Pie tro . Ed ancora ne alzò un'altro a' Signori Aldobrandini dinanzi alla chieſa di San Luigi de’Franceſi . Venne in tanto a morte Giacomo della Porta , e a Giovanni Fontana , e a lui fu data la carica d'architetti della fabbrica di San Pietro ; ed eſſendo poi morto il Fontana , d'ordine del Pontefice Paolo V. demolì egli la parte del vecchio Tempio Vaticano, e vi fece la nuova aggiunta delle ſei cappelle , e del voltone, ed a perfe il portico , e vi ereffe la gran facciata ( come V.Ş. ba veduto ) di lavori grandemente adorna , e per averla fondata parte fu'l nuovo, e parte ſu'l vecchio del cerchio di Nerone , e per non avervi potuto riſecca re una gran copia d'acqua, che ivi ſi ſpandeva , ha ſempre quela facciata fatto moto , e moſtrato pericolo di rovina . Abbelli egli parimente la piazza di vaghiſſima Fontana , come anche di altre minori tutto il rimanente de ' Borghi ; e nel palagio Vaticano a molte fabbriche diede compimento . Gli fu dato a finire il ſuperbo palagio Pontificio ( u'l Monte Quirinale ; é vi fece la bella cappella Papale con nobil volta , la Sala , ed altriapparta , menti degni di chi governa il Mondo . Diede l'ultimo compimento al gran palazzo degli Eccellentiſſimi Bor gheſi a Ripetta : Archis 3 CARL Ö MADER NO. 197 Architēted parimente il Maderno per lo Cardinale Scipione Borgheſe di verſe fabbriche nel giardino , che fu poi de' Signori Bentivogli . Abbelli il palagio de' Signori Olgiati incontro alle Stiinmate , e vi fece nuova porta con la ringhiera . E riſtorð di dentro il palagio , e rifece il cortile de’ Signori Colonneſi , poi de' Signori Ludovisj , incontro alla Baſilica de SS.Appoſtoli . Da Campo Vaccino , con ſuo ordine , fu condotta una colonna accanas lata , che ſtava nell'antico Tempio della Pace , già da Veſpaſiano Imperadore edificato , e fu dirizzata avanti S. Maria Maggiore , ſopra un piedeſtallo di marino , con una ſtatua della Madonna , che in braccio tiene il figliuolo di metallo indorato , ed altri adornamenti di aquile , e di draghi ; e da baffo ha fue inſcrizioni , ed innanzi vaga fonte . Pianto , ed alzò la Chieſa della Madonna della Vittoria , ovvero di San Paolo rapito al terzo cielo , ove fanno Padri del Carmine rifarmati , e queſto edificio è preffo Termini . Ben'è vero , che la facciata , di lavori di Travertis no adorna , è del Soria Romano . Operò ancora nella fabbrica delle Convertite al Corſo : La chieſa ; e il Monaſtero di S. Lucia in Selce ha avuto il Maderno per architetto . Come anche il Monaſtero vicino diS. Chiara , preſſo al palazzo de' Signori Nari . Diede egli compimento , qui nella chieſa della Minerva , alla cappella de' Signori Aldobrandini con quella magnificenza , che ella avrà veduta. E fabbricovvi parimente l'aggiunta del coro , dove i Padri cantano gli uffici divini . E la cappella della compagnia dell'Annunziata è fua architettura . Fece la cappella maggiore alla Chieſa della Pace per li Rinaldi col ſuo at tare ben'adorno . Fu fabbricato con ſuo ordine il coco , la tribuna , e la belliſſima cupola di S. Andrea della Valle , e v'è anche di ſuo il diſegno della facciata , che va in iſtampa . In San Gio: Laterano fece la cappella de'Signori Lancellotti , ove ſu l’al tare è San Franceſco in piedi , che riceve le Stimmate , pittura di Tommaſo. Laureti Siciliano , il quale anche in San Bernardo di Termini colori il quadro della Natività di Criſto , con li paſtori, finco di notte , opere ad oglio . Ma sitornando al noſtro Maderno diremo , che anch'eſſo agl’iſteili Signori Lancela lotti finì , e adornò il palazzo alla via de' Coronari , benchè la porta la di Domenico Zampieri , Pittore , ed Architetto Bologneſe . Ed aggiunſe di nuova abitazione il palagio de' Signori Ceſi a San Marcello . Ed architetto quello di Monſignor Vareli, del Cardinal Rocci , e del Marcheſe Asdrubale Mattei , con buona varietà didiſegni. Carlo Maderno in tal guiſa da pobili , e da potenti adoperato , meritd degna lode , benchè egli foffe poco amico della pittura , e troppo parziale degli ſtucchi , ne' quali ſi era allevato . Era di buona natura , e di piacevol tratto , ed inſino alla vecchiaja onoratamente viffe , e fu Cavaliere dello Spe son d'oro . Pati si bene nel ſuo ultiino tempo di male di reni , e di pietra , talche . . ý > } 1 198 FRANCESCO NAPPI . talchè da se non potendo camminare , faceva ſi per tutto portare in ſeggetta, da con fua comodità . E finalmente buon pratico Architettore , di 73. anni ſe ne mori ; e fu ſepolto in San Giovanni della Nazione Fiorentina , ov'egli in vita ſi aveva eletta la tomba , con iſcrizione , econ titolo di Cavaliere , Vita di Franceſco Nappi, Pittore . V aveva in Vinegia dimorato , il quale ſi burlava di tutti i Pittori di Ro . ma ; e ſolea dire , che voleva imparar loro il buon modo didipingere ; e gli fu dato dal Signor Gio: Baciſta Crivelli a lavorare in una ſua caſa alli Cappel lari , vicino al Pellegrino , dentro del cortile un fregio , ed egli a freſco co lorillo con alcuni moſtri marini , e ninfe , di maniera affai buona . E con queſta opera diedea tutti ſperanza di far qualche coſa , degna di lode . Ma G perdè egli nel meglio , poichè tutto di attentamente conſiderando qui in Ro ma le opere buone degli eccellenti dipintori , miſe egli il ſuo cervello a par tito , licchè poſeti a sbaraglio , e l'altrui perfette opere fecero in lui il contra rio di quello , che agli altri avrebbono fatto , che col vedere , e con lo ſtu diare fanno grandiſſimomiglioramento ; ma ſolo il Nappi vi reſtò confuſo , e diede in una foggia tanto lontana dalla ſua prima , che neſſuno avria giudi cato , che quelle opere fuſfonod’una ſteſſa mano . Su la facciata vecchia del palazzo di Madama, intorno all'arme del Gran Duca di Toſcana , figurò dueputti grandia freſco , aſſai buoni . Dipinſe alla Madonna della Conſolazione la ſeconda cappella a man manca , ſopra il cui altare è una Aſſunta con gli Appoftoli ad oglio , e il reſto della cappella con varie ſtorie di N.Don'na, tutta in freſco colorita . Nella Chieſa vecchia del Monaſterio dell'llmilcà , poichè la nuova ora ſi fa con l'architettura di Paolo Maruccelli a piè di Monte Cavallo, operd la Tri buna , ove ſono a freſco diverse ſtorie , che a Maria , Madre d'umiltà alludo . no, e ſopra la volta v'è S.Michele , che diſcaccia gli Angeli ribelli , e ſotto ſtav vi la Vergine dall'Angelo col ſaluto annunciata ; e da ballo gli Appoſtoli S. Pietro , e S. Paolo , tutti ſua opera . Fece a S. Appoftolo, in un pilaſtro 'a 'man diritta in faccia , una figura di S.Sebaſtiano in piedi a freleo , Credo per chiarire i Pittori di Roma , ma egli feftè il chiarito . A S.Croce in Geruſalemme , giù nella Cappella privilegiata , incontro a quella di S.Elena , vi ha parte di quelle ſtorie in freſco lavorate . In queſto chioſtro della Minerva ha fatto quattro ſtorie , in freſco di. pinte , cioè la coronazione di Noftro Signore , il riſucitamento del medelia mo , l'incoronazione della B. Vergine , e l'Aſfunzione dell'iſteffa , le quali pajono miniature , tanto l'ha ritocche , e cacciate , ſicchè non rallembrano effer lavorare a freſco , ma a ſecco ; pure negli ornamenti di chiaro oſcuro 'è buona bizzarria . Din GIOVANNI SER O DIN E. 199 Dipinſe in caſa de’ Signori Creſcenzj fregi di ſtanza , dicono con caprica ci affai belli . Ed in S.Giacomo degl'Incurabili , a man diritta dell'altar maggiore , vi fe la ſtoria , quando venne la manna nel deſerto con molte figure: e di ſopra vi ſono due Santi; il tutto in freſco dipinto : e ancora nella volta ſon viAngeli , e puttini del Nappi . ulltimamente operò nella Chieſa di Monſerrato una Cappella a man di ritta con varie ſtorie , e figure, dipinta a freſco ; e a ſecco lavoro aſſai debole, e fiacco ; lontano dalla ſua primamaniera , talchè neſſuno il giudicheria , che foffe mano di quello ſteſſo di prima . Franceſco Nappi era buono a far' ornamenti bizzarri di chiaro oſcuro con diverſi capricci affai buoni , e guſtoſi. E fue bizzarrie furono anche quel • le tele , colorite a chiaro oſcuro , che per l'ottava de' Morti ( vedono ſu le mu. raglie di dentro alla Chieſa di S.Gregorio di Monte Celio ; ove ſotto il porti co Niccolao dalle Pomarance fece quelle ſtorie , che vi ſono, a freſco . Finalmente il Nappi arrivato al corſo di 65 anni, qui in Roma , ſotto il regnante Pontefice ſene morì . Vita di Giovanni Seradine , Pittore. TRadipintori vi fono alcuni,che non attendonoa Audiare, efar buon fondamento nel diſegno , tra quali può riporſi un giovane , nominato Giavanni Serodine di Aſcona in Lombardia . Queſti voleva imitare la maniera di Michelagnolo Amerigi da Caravag gio , col ritrarre dal naturale , ma ſenza diſegno , e con poco decoro : tut tavia andò facendo alcuni quadri afai ben cocchi ; e vi ſi vedono alcuni pezzi buoni . Dipinſe in S.Lorenzo fuori delle mura , ſu'l Cimiterio di Ciriaca , nel Campo Verano , e nella via Tiburtina , da Coſtantino edificato , nella nave piccola a mano manca il primo altare, ove è il Levita S.Lorenzo , che diſpen ſa a 'poveri i beni della Chieſa , affai buon quadro ; e nell'iſteſſa nave l'ulti . mo, ove è la decollazione di S.Gio : Batiſta con altre figure tocche molto oſcu re ; e l'una , come l'altra è opera ad oglio del pennello diSerodine da Aſcona . Dentro la Chieſa di S.Salvatore del Lauro , luogo dove ſono Canonici di S.Giorgio in alega di Vinegia , ha dipinto il quadro dell'altare maggiore , con la trasfigurazione di Criſto ſopra il inonte Tabor , aitai bizzarra , e fan taftica , con poco diſegno , e con manco decoro : tuttavia vi ſi vede non ſo che di vivacità , ed alcune telte tocche molto bene , ritratte dai vivo , che ſebbe. ne non ſono concluſe con tutte le ſue circoſtanze , hanno però vivacità . Vicino alla porticella , che dalla chieſa di S. Pietro Montorio porta nel Clauſtro , evvi di ſuo un quadro ad oglio dell'Arcangelo Michele con 1.11 cifero , principe de demonj, ed ha quella fua maniera , con oſcurità cona dotta . Il 200 INNOCENZIO TACC O N E ! 11 Serodine avrebbe fatto aſſai , ma era un di quelli , che diſpregiava i buoni ordini dell’arte ; e queſti ingegni reftano da loro fteffi ingannati,e nell'is gnoranza immerſi ; e quando vogliono condurre un'iſtoria, non ne fanno uſci : re , e non vi ſi ritruova nè principio , nè fine ; e cosi avvenne a queſtoGio vanni Serodine . Maforſe ſiſarebbe ravveduto , fe infino all'età perfetta foffe vivuto ; ma in queſta mia Patria Roma , mentre il feliciflimo Urbano ſene vive , egli ſene giunſe alla morte . Intagliò anche in marmo , con grandiſſima diligenza, varie coſe . Vita d'Innocezino Taccone , Pittore. T Ra gli altri allievi del famoſo Pittore Annibale Caracci , fu Innocenzio Taccone , che neila città di Bologna nacque ; e dicono , che egli foſſe un poco parente dell'iſteffo Caracci , e come nel ſangue , ' così nella virtù vo leffe moſtrare la parentela , che egli co' Caracci avea. Queſti dipinſe , ed ajutd Annibale in varie coſe , che egli operd in diver fi tempi , ma particolarmente nella Chieſa della Madonna del Popolo , ore ſtanno i Padri di S.Agoſtino della Nazione Lombarda , dentro la Cappella de Signori Ceraſi , fece nella volta ſopra dell'Altare quelle tre foriette , cioè nelmezzo l'incoronazionedi Maria , Regina degli Angeli , e del Cielo . Alla man diritta S.Pietro Principe degli Appoftuli, allorachè N. S. Gesù Criſto con la Croce in iſpalla gli apparve. E nella mano manca , quando S. Paolo Doce tore delle genti fu rapito al terzo cielo ; tutte tre in freſco dipinte da Innocen zio con li diſegnidi Annibale Caracci , e vi ſi è portato molto bene . Operò anche da se co' ſuoi propi diſegni a S. Angelo in Peſcaria , dove fu l'antico Tempio , nella via Trionfale , dedicato a Giunone , ed ora è chica fa Collegiata , e v'è la coinpagnia de' Peſcivendoli , ove è l'altare a S.Andrea Appoftolo dedicato , e quivi il Taccone lavorò diverſe iſtorie di quel Santo a freſco , affai buone , e con pratica , e diligenza condotte ; ſebbene alcuni vo gliono , che quivi ancora ſi valeffe d'alcuni diſegni del ſuo maeſtro Caracci ; ma baſta , che vi li portaffe bene , e al debito del lavoro ſoddisfaceffe . Dove nella via Appia ( u'l cimiterio del Pontefice Calliſto fu elificata la chieſa in onore di S. Sebaſtiano Martire , fece Innocenzio nel quadro dell'alcar maggiore , bello di frontiſpizio , di colonne , e di finimenti di marmi , un Crifto in Croce confitto , con la Vergine Madre , e col diſcepolo Giovanni Evangeliſta ſotto un cielo aſſai meſto, pittura a freſco . Queſt'uomo poco lavorò , poichè era di natura ſolitario , e da un ſuo umore malinconico condotto non voleva praticare con veruno , nè con di. pintori , nè con altri . Finalmente dagli Arepiti di queſta città , dove tutti concorrono , par t'endoli , in non ſo che luogo fuori di Roma andoffene , ed alcun tempo vidi. moro ; e benchè foſſe di freſca età , vi mori ; e laſciò isomosi di queſte tur bolenze mondane , per andar’al ripoſo della pace celeſte . Vita GIOVANNI DÅ S. GIOVANNI . RO : Vita di Giovanni da S. Giovanni , Pittore . L ! ! A diligenza il tutto vince , e lo ſtudio ogni coſa pe rfeziona . Da princi: pio l'uno laſciava all'altro le arti imperfette, coine effe appunto nacque ro , e nelle opere loro camminavano a caſo , ovvero per una rozza ſelva d'of ſervazioni , infinochè il tempo , maeſtro delle coſe , con la lima , e con la leg ge , comincid a diſtinguere quelle opere malamente compoſte , e le riſtrinſe in forma di giuſta arte ; onde vennero le regole , che ne inſtruiſcono , e ne ren dono artefici , e non ſolo ajutano , ma perfezionano l'animo , e l'intelletto; poichè quello , che domina nelle arti , è l'uſo , e l'eſperienza : nè vi è diſci plina , che con inſegnamento , e con eſercizio non ſi apprenda : per via del le regole simpara a sfuggire provvidamente cid, che finiftramente ſuccedereb be , e la maeſtria delle leggi è lume a trovare la vera ftrada del ſapere, e giu gnere alla meta , coine della virtù , così della gloria , Pure, o lia la vaghez za dell'operare , o la ſcarſezza dell'intelligenza , vi ha chi nelle diſcipline , e nelle profetlioni prima impara ad operare , che ad intendere . Oride anche tra Dipintori ſono ſtati alcuni , che non hanno atteſo a ſtudiare , e far buon fondamento nel diſegno ; maaltri con la fatica ha avantaggiato gli anni , ed acquiſtato la gloria della virtù . Tra quefti può riporſi un giovane , nominato Giovanni da S. Giovanni, luogo nello ſtato di Fiorenza Venne Giovanni a queſta comune patria , già pratico dipintore, e molto bene fi portava . Ben'egli è vero , che da piccolo avendo ſtudiato lectere latine , atteſe a fare il Notajo : poi eſſendo uomo fatto fi miſe alla pittura , e con la fatica , come abbiamo detto, giugnendo a com prendere gli artificid'effa , in breve aſſai avanzoffi in queſta profellione . Operò in Fiorenza molte coſe per diverſi , così in pubblico, come in privato , ed onorò quella città , che è pregio della virtù . Poi giunto qui in Roma , dipinſe alla Madonna de' Monti nel lato dirit to , fuorchè il quadro , tutta la cappella , a S. Carlo Cardinal Borromeo dedicata , con diverſe iſtorie del Santo a freſco . E ſopra la cappella di fuori v'ha il Redentore , quando chiama gli Appoftoli San Pietro , e S. Andrea , an . ch'elli in freſco figurati . Per lo Cardinal Garzia Mellina,Vicario del Papa , in Ss . Quattro Corona ti , antico alloggio de'Soldati di Miſeno , ed ora Monaſterio di povere Orfa ne, figurò,e colori tutta la Tribuna di ſopra con una gloria , entrovi rappreſen . tati i Santi del Cielo ; e dalla cornice in giù con buona compartitura vi formd diverſe ſtorie de'SS . Martiri con ſuoi tormenti , i corpi de' quali ſtanno in quella chieſa ripoſti , tutta a freſco con buona maniera condotta . In San Griſogono in Traſtevere , a inan diritta nel ſecondo altare , ſonvi ad oglio dipinti i tre Angioli maggiori , cioè San Michele , Gabriello , Rafa faello , con buona foggia , e con buon guſto da lui fatti . Сс E nel. е 202 ANTONIO TEMPESTA . E nella chieſa del popolo dipinſe tutta la cappella de' Signori Mellini Romani , ove ſu l'altare è il quadro della Madonna , e di San Niccolò da To lentino ad oglio ; e tutto il reſto ſy la volta , con varie compartiture , ſto . riette , e figure , a freſco è terminato . Volle Giovanni da San Giovanni ritornarſene a Firenze, ed ivi per die yerli operò molte coſe ; e poi in freſca età giunſe al fine di ſua vita.. Vita di Antonio Tempeſta , Pittore . D tria nel tempo , che lo Stradano Fiammingo dipingeva le battaglie nel palagio vecchio del Gran Duca , e queſti l'ebbe per ſuo diſcepolo , e'l conoba be ancor giovanetto per ingegno da far buona riuſcita , poichè dimoſtrava rin dalla ſua fanciullezza grande inclinazione a ben’operare : e ben lo Stradano , ſe infin’ad oggidi vivuto foffe , non li ſaria punto ingannato . Venuto il Tempeſta a Roma , ſotto il Pontificato di Gregorio XUI. opeo IÙ nella galleria , e nelle logge del palagio Papale in Vaticano , e moitro il ſuo valore in quelle figurine piccole a freſco , nella ſtoria della Traslazione del corpo di San Gregorio Nazianzeno , fatte con tanta vivacità , e bello fpi sito , che innamorano i virtuoſi a vederle . E parimente operò nella Sala vec chia de' Tedeſchi la Fama , e l'Onore , finti di giallo ; e ſotto le fineſtre alcune iſtoriette parimente di giallo , ed in altri luoghi di quel nobiliffimo , e famoſillimo palagio . Per lo Cardinal Aleſſandro Farneſe in Caprarola i pilaſtretti della lumaca. E per lo Cardinal Gambero altre coſe nel palagio di Bagnaja , furono opere del ſuo pennello : dalle quali acquiſtò gran credito, e con buona ſtima ia Ro a ritornoffene . E fece a freſco la ſtrage degl'Innocenti , e la Madonna con li ſette dolori nelle due facciate dell'altar maggiore in Santo Stefano Rotondo, ove ſono vici. ni i condotti antichi dell'acqua Claudia . Formd per lo Marcheſe S. Croce ſotto Campidoglio nel ſuo palagio due battaglie , una terreſtre , e l'altra marittima , e molto bene vi fi portò . Per lo Signor Marcheſe Vincenzo Giuſtiniani dipinſe molte coſe nel paa lagio di lui incontro alle antiche Terme di Nerone , e poi di Aleſſandro Se. vero ; ed ancora al Caſtello deldetto Marcheſe di Baſſano aſſai operò , e mol to valle . Fece nella loggia del palagio , vicino a ' cavalli del Monte Quirinale , per lo Cardinale Scipione Borgheſe , poi de'Signori Bentivogli , le due bellis time cavalcate , che girano a foggia di fregio tutta la loggia , una delle quali è , quando il Papa folennemente cavalca , numeroſa dicavalli , e d’uomini , nobilmente operata : e l'altra ſi è , quando il gran Turco cavalca alla gran de , pur medelimamente ricca ; e le altra dipintura egli in ſua vita condocta non aveſſe , queſta ſaria ſtata baſtevole a farlo ne' ſecoli de' pofteri immortale. Dipinſe | ANTONIO TEM PESŤ A. 203 Dipinſe in San Gio: de' Fiorentini la cappella di S. Antonio Abate , dal: ka cornice in giù ; e ſopra la volta le ſtorie di San Lorenzo a freſco . lo San Gio: in fonte , nella cappella di San Gio: Evangeliſta, ſono alcune ſtoriette di ſua mano in freſco terminate . Ed in San Pancrazio per lo Cardinal Lodovico di Torres colorì a freſco molti Santi , e Sante con diverſi ornamenti . Dipinſe in una caſa incontro alli Signori Gaetani al Corſo, architetta. ta da Giovanni Boccalini da Carpi per se, e poi da ' ſuoi diſcendenti poffeduta , la volta nell'entrare in caſa con belliſſime grotteſche , e bizzarrie , Lavorò molte altre coſe per diverſi particolari : ma per brevità , e per non efter mio inſtituto , le tralaſcio . Le ſue opere di cavalcate , di cacce , e di battaglie , per la grande , e bella diverſità , e tante fornie d'uccelli , e di fiere, ſono ſoprammodo mirabi. li , e moſtrano l'eccellenza di queſto ſecolo . Devo far reinoria de ſuoi numeroſi diſegni, e di ſtampe intagliate a bua lino , e ad acqua forte , e de' diſegni in penna , che con ogni diligenza , ed eſquiſitezza condotti l'hanno fatto conoſcere per tutto il Mondo , dove ha po . tuto giugaere il godimento della Pittura . E così i medeſimi Profeffori ilier ranno vivo nella memoria degli anni , finchè avranno il loro eſſere le ſtam pe , e regnerà il diletto del diſegno . Diſegno per la ſtampa Medicea molte ſtorie de' SS. Padri . Ha intagliato fra le altre opere in acqua forte una Roma grande , dove fi vede una ſua bella fatica in piano diſegnata, ſicchè ognuno la intende con tut te le vie , palagi , chieſe , e caſe private , come oggidì ſi ritrovano . Fu uomo onorato , e di affabili maniere , e chi ſeco una volta converſa va , non poteva ſtarne ſenza , perchè oltre il diſegno , e la pittura , era vir tuoſo in alcri generi di muſica , di ſuono , e per contraffare linguaggi non aveva pari : era arguto , piacevole , e ſentenzioſo ; e sì verace , che tra i ſuoi amici n'è reftato il proverbio , quando vogliono atteſtare qualche coſa : 11 Tempeſta diceva così ; tanto erano i ſuoi detti approvati : poichè egli par. lava con libertà naturale ſenza affezione alcuna , ed avea bei decci alla Fio. sentina , che recavano gran guſto ad udirlo . Queſt'uomo ha arricchito con le ſue virtù , e co' ſuoi intagli tutte le para ti delMondo , e particolarmente la Fiandra , la Francia , la Germania , e l'Italia , ficchè molti ſi vagliono delle ſue fatiche , e ne acquiſtano onore , guadagno . Se il Tempeſta aveſſe poſto in opera , ed aggiuſtati tutti i ſuoi diſegni , col colorirli , come hanno fatto , e fanno altri valentuomini, con vi laria ſtato un ſuo pari , tanto era abbondante di belli penſieri con ogni gran facilità eſprelli ; ma li metteva fuori affai terininati , e crudisì , che non piacciono. E così il Signore Iddio ha compartite le ſue grazie ; e a chi ne ha data una , e a chi ne ha conceduta un'altra . Finalmente li diede a far carconi grandi coloriti , per far panni d'arazzi Сс di e 204 MATTEO ZACCOLINO. di diverfe battaglie , e cacce , affai buoni . Poi morì vecchio di75. anni alli s . d’Agoſto nel 1630. ed ha laſciato un figliuolino , il quale li {pera , che abbia a continuare , ed onorare la mes moria del padre . A tutti dolſe la morte diAntonio : perchè da tutti era a mato . In San Rocco a Ripetta fu ſeppellito , e il ſuo ritratto nella noſtra accademia è poſto. Vita del P. Matteo Zuccolino Teatino , Pittore . l'artificio hanno dato materia a' ſecolari di maraviglia , e a'loro di de. vozione . Matteo Zaccolino fu della città di Ceſena nella Romagna , e benchè di lettere idiota , nondimeno per natura pronto d'ingegno , capitando in caſa del Cavaliere Scipione Chiaramonti , cominciò a pigliare alcune regole della pro ſpettiva , e con farſi volgarizzare certi libri antichi a ciò ſpettanti , e con lo ftudio de' moderni , ed in particolare degli fcritti di Lionardo da Vinci , nel diſegno , e nella proſpettiva giunſe a termine , che pratico per se , e per altri divenne ; e felicemente bizzarre ſono le ſueinvenzioni . In S. Suſanna preſſo delle Terme Diocleziane dentro la chieſa ha nel dina torno , ſopra i muri da Baldaſſar Croce Bologneſe coloriti , tutti gli adorna . menti , ei gran colonnati a vite , che fregiano la ſtoria , che nel vecchio Te ftamento leggeſi dell'accufata, ma innocente Suſanna , ed anche le proſpettive di quelle ſtorie , opera con maniera gagliarda d'onorata fatica , a freſco felice, mente diſtinta . Nel luogo poi, che il Cardinal Santa Fiora dond lotto Paolo IV. a'Padri di S.Silveſtro ſu'l Quirinale, nella parte del coro , ove da quelli Religioſi ſi canta no gli Officj Divini , fu la volca , eſquiſitamente ha dipinti gli adornamenti , e le proſpettive intorno alle figure fatte di mano di Giuſeppe Agellio da Sore Tento , allievo del Cavalier Criſtofano Roncalli dalle Pomarance . E dal Secolo in queſta Religione effendofi ritirato , non mancò di dare il nome ad eſſa , e'l cuore a Dio , e furono in lui mirabili i fervori dello ſpirito, e dell'opere . Nella ſteſſa chieſa , fopra il quadro de' loro Beati alla mano diritta , prela ſo della Sagreftia , fece l'adornamento ſu'l muro con arme , con figure , e con altri capricci di chiaro oſcuro . Nel primo cortile degli Aranci , fono fue le due cartelle parimente di chiaro oſcuro , ſopra le porte da' lati ſotto il portico di quel luogo . Intorno alla porta del Refettorio di fuori , ed anche di dentro fin nella volta ha opere di proſpettive con colonnate , e con altre bizzarrie ben eſprel fe . E nella parte di ſopra , ove è il luogo del Capitolo , fiale della porta di dentro una ftuja , due ſecchi , argani , corde , rovine di co.onpati , parte di palco, ia a BIAGIO BETTI. 205 palco , che mofra lontananza , ed altre bizzarrie , opera a freſco egregiamena te compiuta . Ed in faccia , ove è il fineſtrone , ſono di ſuo diverſi adornamen, ti , e proſpettive, che dalla viſta sfuggono , e conducono l'occhio in bella dis ſtanza con grand'arte formati. Egli medeſimo ſopra le fcanzie della libreria, che ricorrono d'intorno ala le mura , formd un'ordine di libri si ben finto , che ingannano la viſta , con belli rilievi di menſolette , ed ornamenti di palle , e di maſcheroni diverſi , in chiaro oſcuro eccellentemente condotti . Dipinſe anche talvolta figure ; ed in mezzo della ſcala vicino al coro egli colorì la flagellazione di Criſto a terra maltrattato . E preffo è Gesù incoro Dato di ſpine in atto d'effer beffeggiato con diverſe figure ſu'l muro , a freſco rappreſentate . E nella metà d'un'altra ſcala , che va alla libreria, ha la ſtoria dell'Ecce Homo con diverſe figure ; ed una eſquiſita proſpettiva , a freſco terininata del ſuo vi ſi vede . E con lavoro di proſpettive ſegnald anche il ſuo nome nella gran città di Napoli entro il loro convento de’SS. Appoftoli , ove per la cuſtodia , e per la chieſa formd eſquiſti modelli di cera , e dirilievo ; ed altre opere per altre perſone , e per altri luoghi . Ha laſciato a penna belliſſimi libri , da lui compofti , ove ſi tratta della proſpettiva lineale ; delle deſcrizioni dell'ombre prodotte da' corpi opachi reta tilini ; della generazione , e produzione de' colori ; e la proſpettiva del colore . Fu altresì intendente d'architettura . E le fue virtù erano grandiſſime, ſe non che innumerabili , e graviſſimi mali per li tanti ſuoi ſtudjdel contie nuo lo travagliarono . E finalmente la morte nell'età di 40. anni in circa , alli 19. d'Agolto del 1630. troppo per tempo il tolle , e il ſuo corpo nella chieſa diSan Silveſtro a Monte Cavallo fu ſepolto . Vita del P. Biagio Betti Teatino , Pittore . DI queſta Religione parimente era ftato per l'addietro il P. Biagio Betti da Piſtoja , ed in vita inſieme con Jacopo Rocca nella pittura fu allievo di Daniello da Volterra , ſcuola , che da Michelagnolo Buonarroti aveva i ſuoi principj · Egli ebbe gramatica , ed intendeva lingua latina , e nell'anno 1572. entrò fia' Padri Teatinidi San Silveſtro ſu'l Quirinale . Nel Refectorio di queſti Padri , ove egli era converſo , ha in faccia il mi racolo delli cinque pani , e delli due peſci , da Criſto operato con moltitudine di gente ; iftoria non men grande , che bella , ſu'l muro ad oglio figurata , e con diligenza ben condotta . E dentro la libreria in faccia ha egli parimente la diſputa di Noſtro Si . gnore co ' Dottori Ebrei , ad oglio ben diſpoſta , ed aſſai comodamente in tela colorita . E mol:' € 1 1 206 AGOSTINO ' ČIAMPELLI. E molt’altri quadri del ſuo ſono ſparſi per la Religione de' Cherici Rege. lari Teatini. Non iftava mai in ozio ; e ſempre nella camera teneva preparati ftrue menti da lavorare ; e quando talora andavano a viſitarlo il Cavalier Pomaran cio , e'l Cavalier d'Arpino , biſognava , ch'ancor’eſli qualche coſa vi operal ſero ; onde in ſua morte vi furono trovati molti diſegni di rarė , ed eſquiſite mani . E di ſua induſtria facea inolto bene gli azzurri oltramarini , e cagio nava buon’ajuto di rendite al ſuo convento . Amò grandemente Andrea Aretino della ſcuola di Daniello , e del Buö . narroti , ed in morte gli moftro molto affetto con grandiſſimedimoſtrazioni di carità , e diſervitù . Dilettoſſi di ſcultura , e nella Sagreſtia ha intagliato con buona intelli geriza un Criſto di legno in Croce , di rilievo . Faceva per eccellenza modelli di creta , e di cera . Fu parimente miniatore , ed in carta pergamena , ed in ogni altra coſa equiſitamente coloriva . Eſercitofſi anche nella vaghezza della Muſica . E per compimento del ſuo ſapere fu gran ſempliciſta ; molto intendente dell'arte del diſtillare ; e valente Medico ; e per trentadue anni neila Religio . ne effercitò l'ubbidienza dell'infermeria . Viſſe nella ſua Religione molto ſtimato , al popolo caro , da' Cardinali amato , ed onorato dal Sommo Pontefice Clemente VIII . Se per avventura capitavagli alle mani qualche immagine ſacra malfatta , egli con ogni zelo la ritoccava ; e per maggior riverenza la riduceva a buon a grazia d'arte , e di devozione . Fu diaſpetto affai venerando ; e i'Superiori a lui , benchè a Converſo , per la bontà della vita diedero titolo di fadre. In tempo d'eſtate un giorno ſopra una fredda pietra addormentoſſi ; e dopo il cermine di ſette giorni di malattia , eso.anni di Religione , morì in età di 70. di ſua vita in circa ,al li 8. di Agoſto nel 1615. e nella chiela di San Silveſtro a Monte Cavallo ebbe ſepoltura . Era uomo di giuſta fatura , avea fronte affai creſpa, e fu molto ga gliardo . Vita di Agoſtino Ciampelli, Pittore .. V I ſono ſtati molti uomini , che nelle loro profeſſioni abbondantenente hanno operato , e tra queſti ſi pud riporre Agoſtino Ciampelli , a cui fu patria la città di Firenze , ed era allievo di Santi di Tito Titi , Pitcore an ch'eſſo Fiorentino . Venne Agoſtino a Roma nel Papato di Clemente VIII. e alloggið vel palagio del Cardinal'Aleſſandro de' Medici , Arciveſcovo di Firenze , dappoi nel Pontificato Leone XI. detto . Pored da Fiorenza un quadro grande , ad oglio AGOSTINO CIAMPE L LL I. 20+ oglio dipinto colla ſtoria delle nozze di Cana Galilea , quando N. Signore fece il miracoloſo cangiamento dell'acqua in vino . Fu meffo nella ſala del Cardi . nale , e viſto dalli pittori di quel tempo fu affai lodato . Per lo.ſuo Cardinale de' Medici dipinſe alcune coſe , e tra le altre in S.Agneſe fuori delle mura , ſu la via Nomentana , alcune Sante nel primo cor. tile a freſco , molto buone . E per l'iſteffo Cardinale in S.Praffede formd nella facciata a man diritta la ſtoria dell'Ecce Homo con molte figure , ed intorno ſonvi Angeli , e ſtoriet te finte di bronzo . E nell' entrare in chieſa , dalla porticella verſo S. Maria Maggiore , avvi una ſtorietta a freſco condotta con due Santi da' lati della porta . E ſopra il vaſo dell'acqua ſanta ha la figura di un'Angelo , che aſper ge il popolo . E lopra la porticella della Sagreſia evvi una Madonna a ſedere col Bambino Gesù in braccio , il tutto con gran diligenza a freſco operato . E dentro la Sagreftia ha di ſuo un quadro con due Santi ginocchioni avanti un Crocififfo ad oglio con buon guſto , ediligenza dipinto . Col favore del detto Cardinale ebbe anche in S. Giovanni in fonte , con giunto al Laterano , la cappelletta di S. Giovanni Evangelifta ; e nell'entrare dentro vi fece a freſco l'iſtorie dell'Apocaliſſe, ed altre figure . Effigiò nella Baſilica Lateranele , dalle bande della Tribuna , in alto gli Evangeliſti , due da una banda , e due dall'altra . E ſopra l'arcone , che guarda la nave grande , da una banda S. Zaccheria Padre di S. Gio: Batiſta , e dall'altra il figlio S. Gio: Batiſta , figure aſſai grandi, in freſco ben cons dotte . Nella medeſima chieſa di S. Giovanni, in una cappella a mano manca, vicino al monumento del Cardinal Saſſo , v'è un quadro di ſuo ad oglio , en trovi diverſi Santi , e Sante con diligenza terminato . E nella Sagreſtia parimente della ftefla Baſilica di pinſe due ſtorie grana di ordinategli dal Pontefice Clemente VIll . Una Gè in faccia, quando S.Cle . mente Papa fece il miracolo dell'acqua con molte figure ; e l'altra di rincon tro ſu la porta di dentro , ed è , quando precipitarono il S. Pontefice Martire in mare con l'ancora al collo , ha molte figure , e ſono a freſco concluſe . Sopra i muri del Chioſtro di S.Gio: Decollato ftanvi di ſuo molti quadri grandi in tela appeli , con figure di chiaro oſcuro , e gialle . Moſtrò anche il ſuo pregio in S. Vitale , titolo di Veltina , con due fto sie del martirio di quel Santo , ne' lati a canto della Tribuna , con buona maniera in freſco figurate; e vogliono , che ciò ſia delle migliori coſe , ch'egli col pennello operaffe . Dipin ſe nel Tempio del Gesù la prima cappella a man diricta , che fora pra l'altare ha il quadro , entrovi la ſtoria , quando vogliono crocifiggere S.Andrea Appoftolo . Dalle bande evvi il martirio di S. Stefano , e l'altro di S.Lorenzo , e di ſopra nelle lunette altre ſtorie, e nella volta una gloria di San ti , e di Sante a freſco con grandiſſirna diligenza portati , ed efprefi. E nel la volta della Sagreſtia ha parimente di ſuo una ſtoria affai copioſa , a freſco lavo 208 OTTAVIO PADOVANO . lavorata . E ſotto l'altar maggiore un quadretto in tavola ad oglio ,ed altre con fe di fuo a freſco . Fece a S. Maria in Traſtevere nel coro diverſi Angeli con varj miſteri del la B.Vergine co ' ſuoi ornamenti d'oro a freſco affai ben figurati . In S.Martinello al Monte della Pietà ha di ſuo il quadro dell'altar mag giore , oveè ad oglio formato il Salvatore , che porge a s. Martino parte del fuo inantello , e all'incontro altre opere dentro il Monte della Pietà a freſco . Egli medeſimo inS.Giovanni de' Fiorentini colori la cappella della Ma donna con varie iſtorie tutte ad oglio ; ed anche la volta . E la ſeconda cap pella al lato manco ha ſu l'altare l'Aſſunta con gli Appololi , ad oglio conclu. ſa . E dalla medeſima mano nell'altare ha il Sant'Antonio Abate morto in terra , ad oglio lavorato. Dentro di S.Bibiana è di ſuo la facciata a man diritta con le ſtorie della Santa a freſco fatte , afl'a i oſcure . La prima fiè , quando fu ritrovata marti rizzata nel foro di Tavuro per due giorni inſepolta . La ſeconda è ,allorachè fi dà ſepoltura al ſuo corpo . La terza è, quando Olimpina le edifica la Chieſa, e tra queſte iſtorie ſono collocate nel mezzo due figure, l'una di Dafroſa, e l'al tra d’Olimpina con altri ornamenti, a freſco color ti . Ha egli parimente in S.Pictro Vaticano condotto un quadro piccolo ad oglio ſu la tela , entrovi S.Simone , e Giuda Taddeo Appoſtoli con li Maghi, ed è nella Traverſa ſu l'altare di mezzo a mano manca . Il Ciampelli fu ſtudioſo , e le ſue opere noa furono a caſo lavorate , con me d'alcuni eſpreſſamente ſi vede . Illtimamente ebbe la carica della fabbrica di S. Pietro , nella quale , o che vi ſi affaticaffe affai , non effendo avvezzo a quel negozio , anzi aſſuefatto a Itarſene colle ſue comodità in caſa a dipingere con ſuo guſto , dove in quella Baſilica , e per se , e per gli altri biſognava travagliare ; o che l'aria di quell' ampiezza di luogo non gli fi confaceffe , ammal fli , e qui in brevi giorni d'anni 62. finì onoratamente il corſo della ſua vita degna di lode , e difama . Egli teneva un libretto , ove in piccolo aveva , con acquarelle , colorite tut te le opere , che in ſua vita avea dipiate . E il ſuo ritratto ora dagli Accade mici di S.Luca ſi conſerva , Vita del Cavaliere Ottavio Padovano, Pittore . F ll amato da tutti , e viſſe onoratamente con ſuo decoro il Cavalier'Ottaa vio Lioni , figliuolo di Lodovico Lioni Padovano , benchè Ottavio na fceffe in Roma . Il padre volle , che attendeſſe alla pittura , e particolarmen te a far'i ritratti alla macchia , in cui anche Lodovico s'era eſercitato , ma in forma piccolina , e per queſta profeſſione eccellentiflimo divenne ; e di vero in tale genio non ebbe nell’età lua , chi lo pareggiaffe . E ritraſſe non ſolo i SommiPonteficide' ſuoi tempi , ma i Principi , Cardinali , e Signori titolaci, ed' ogni altra qualità ,purchè famoſi foffero , sì religioli , come ſecolari, in divers OTTÁVIO PADOVANO : 309 diverſi tempi da luifacti. Ed ora i diſegni hanno in potere del Signor Prin cipe Borgheſe , i quali per la maggior parte ſono di lapis nero in carta turchi. na con molta grazia tocchi di geſſo , è fimiliſfimi ; ed alcuni ſono tocchi di lapis roſſo , che pajono coloriti, e di carne, tanto ſono naturali , e vivi,lica chè in quel genere meglio non ſi può fare . Fece ancora i ritratti in grande , quanto il vivo , fatti di buona manie ra , e raffomiglianti, ſiccome per Romaſene vedono , che non vi è Principe , Principeſſa , Gentiluomo , e Gentildonna , come anche perſona privata , che da Octavio ſtata ritratta non ſia ; e in caſa, di mano del Cavaliere , non conſer, vi qualche ritratto . Effigid di preſenza Papa Gregorio XV. Ludoviſio , e lo riportd ſimilifli mo , e vivo ; talchè il Pontefice n'ebbe molto guſto ; e queſta fu la cagione , ch'egli fu onorato dell'abito di Criſto , e dalla ſua opera acquifd afai credito, e riputazione . Il Cavalier'Octavio non ſolo dipinſe bene i ritratti , ma fece anche va rj quadri grandi afai ben condotti , e di queſti i più principali racconteremo. Opeid in Romada giovanetto nella Chieſa di S.Euſtachio ſopra un'alca re la Vergine da Gabriello annunziata , a man diritta dell'altar maggiore , con diligenza formata . Figurd qui nella Minerva , vicino alla cappella di S.Domenico, ſu l'altam se il quadro di S.Giacinto, la Madonna , e il Figliuolo , e il Santo ita in atto di adorarli , ad oglio terminato. Nella Chieſa di S.Urbano alle Monache (perſe v'è di ſua mano a ' janco lato ſopra un'altare S.Carlo , S.Franceſco , e S.Niccolò Veſcovo , ad oglio loa pra le tele effigiati. E nella cappelletta del Palagio del Duca Altemps ad oglio dipin ſe con 6 gure piccole la vita di S.Aniceto Papa , che ivi ſta ripoſto , e li rivesiſie . E con occaſione , che fu creato Principe dell'Accademia Romana , fece nella Chieſa di S.Luca , per altare una S. Martina Vergine , e Martire , e ivi donolla , ed anche N.Signore , che va in Cielo , ad oglio con buon guſto laa vorati ; ed ora queſti quadri li conſervano ripoſti, infinattantochè la pietà di N.Signore Urbano VII. , e dell'Eminentiſſimo Cardinal Franceſco Barberis no protettore dell'Accademia dia compimento alla nuova fabbrica della Chies ſa di S.Luca , edi S.Martina, che allora al ſuo luogo quefti quadri con gli al. tri li accomoderanno . Il Cavalier Padovano fece una gran fatica virtuoſa , dalla quale glie ne venne una grave indiſpoſizione , che l'atterrd . Volle far'egli molti ritratci di varj Principi , e perſone virtuoſe d'ogni profeffione aſſai amorevoli , e af. fezionati ; gl'intaglio in acqua forte , e ritoccò col balioo con tanta diligen. za , ed eſquiſtezza punteggiati , e ſomiglianti, che più oltre non ſi può con liderare ; e perchè a tanta fatica avvezzo non era , diede in sì gran dolore di ſtomaco , che reſpirar non poteva , e da tanta grand’aſma era accompagnato , che dopo aver’accomodato ogni ſuo interefie e propio negozio , di ſubito Dd malla + 210 PAOLO S. QUIRICO. mancando , con diſpiacere ditutti , non ſolo į profeſſori , ma il rimanente di queſta città , negli annis2.in circa di ſua vita andoffene all'altra , e da co mitiva di virtuoli onorevolmente accompagnato , nella chieſa della Madonna del Popolo il ſeppellirono , Queſt'uomo laſcid figliuoli, il maggiore ce’quali ſi chiama Ippolito, che va imitando le veſtigie del padre , ſi porta aſſai bene , e ſi ſpera , che farà buona riuſcita : poichè è giovane molto ſavio , e adorno di buonicoſtumi, e con molta ſollecitudine attende a far bene si li ritratti , come le altre coſe . Il ritratto di Lodovico ſuo padre, e quello del Gavalier'Ottavio, di propia mas non ſono nell'Accademia . 1 Vita di Paola S. Quirico , Scultore . R di S.Maria in Coſmedin , ovvero di Scuola Greca , alla bocca della Veris tà , preſſo il luogo , ove fu anticamente l'ara maſſima d'Ercole . Fu egli virtuoſo , ed in età giovanile a Roma ſene venne , e diedeſi a far ritratti di cera coloriti piccoli , e preſe amicizia con Cammillo Mariani Vicen. tino , maeſtro di ſcultura , il quale inſtruillo in far modelli di rilievo . Buon guſto egli n'acquiſto , e mileli a ſervire in corte , ove fece ſua vita con effer buffolante de Pontefici in palazzo ed in tal guiſa fin’all'ultino di ſua vecchiezza ſi trattenne . Fece ad iftanza del Capitolo di $. Maria Maggiore , dentro la nuova Sac greſtia, la ſtatua di Papa Paolo V.di metallo alla mano liniſtra , quando vi s'en tra , e fta ſopra un piedeſtallo di pietra con ſua iſcrizione ; ed è in atto di be nedire il popolo . Queſta ftatua due volte fugettata ; e benchè nel piccolo modello di cera riuſciffe molto buona , nella forma grande di metallo non ha corriſpoſto . Ed in San Giovanni della Nazione Fiorentina a ſtrada Giulia , nella сар. pella de Signori Sacchetti , a man diritta dell'altar maggiore, ha fatto un Cria Ho in Croce di metallo , e ſi ſervi del modello di Proſpero Breſciano , il quale è venuto buonafigura , e la miglior , ch'egli faceſſe . Queſt'uomo li dilettava di diſegnare di fortificazione , e ne dava lezione ; ed anche ammaeſtrava con regole d'architettura . In ſomma era buon’ingegno, nella converſazione piacevole , avea belli motti , e per eccellenza rappreſenta ya in iſcena , e contraffaceva linguaggi ; e nella corte del Principe Maurizio Cardinal di Savoja era grandiſſimamente amato . Pativa egli d'infermità incurabili , ſicchè a poco a poco andò conſuman doſi infino al termine di 65. anni , nel quale , ſotto Urbano VIII . felicillimo Fontefice , in Roma ultimamente ſene mori. 1 EASTIANO TORRISANI, E PARENTI : Vita di Baſtiano Torriſani, e de Parenti , Scultori . I bafforilievocheli fabbrichino , tutte o ne'marmi intaglianſi , o ſi fanno di ſtucco , o di legni formanſi , o ligettano di bronzo ; e portano ſeco il no me di ſcultura . Onde tra queſto mio racconto di Vite , ove favellaſi d’Archi tetti , di Pittori , e di Scultori , non voglio tralaſciare di far menzione di al cune famiglie , che tra se varie di cognome , ma di parentado unite , ſi ſono moſtrate moito virtuoſe in bun modellare , e ſaper gettare di metallo , ed han no accreſciuto , come orn mento , così nome a queſta mia patria Roma. Dalla grande ſcuola di F. Guglielmo della Porta , che già morì di Febbra . jo n l 1577. venne Baltiano Torrif.ni , chedalnome della patria il Bologna fu detto ; e nel fondere di bronzo fu molto adoparo , ed ebbe degno'nome di valeute maeſtro . Ne' tempi delli Pontefici Gregorio XIII. e Sifto V. ebbe il carico della Fonderia della Camera Appoſtolica . Sono ſuoi i Cherubini intorno alla Madonna della cappella Gregoriana ; ed una Cioce con quattro candelieri per detto altare , opera di bronzo . Getiò di metallo la ſtatua indorata di San Pietro Appoſtolo , che in cima alla gran colonna Trajana ſi vede ; come anche quella di bronzo di San Paolo indorata , che nella gran colonna Antonina fu pofta • I quattro Angioli , che reggono la cuſtodia del Santiffimo Sacramento nella cappella Siſta in S. Maria Maggiore , anch'eſſi di metallo indorati , fuo sono ſua opera con li quattro cornocopj da reggere i cerj bianchi , che del curso tinuo ardono ; ma la cuſtodia è di Lodovico del Duca Siciliano . La Ferrata della cappella Siſta con quegli ornamenti di gesto ſono tutti del Bologna E nella belliſſima vigna degli Eccellentiffimi Peretti , dentro ilCaſino verſo Termine, fece di bronzo ilbulto del Pontefice Siſto V. Fece in que' tempi una muta d’Appoftoli di bronzo per la Baſilica di S. Pietro , come anche per l'iſteſſa ne gettò un'altra d'argento , ben formate , e pulite . E' ſua parimente nel Pontificato di Clemente VIII. una diquelle gra te , che ſono nel pavimento della chieſa , e da' loro fori mandano illumeden . tro le grotte Vaticane . Baſtiano Torriſani , nella medeſima Baſilica , fece anche di metallo gli ovati focto la belliſſima Confeffione degli Appoftoli , con entro i loro gloriofi martirj , felicemente eſpreſli , ove per di ſopra è l'altar maggiore , diſegno del Cavalier Bernini ; ma i getti ſono di Gregorio de ' Rolli Romano , valente maeſtro . Formo il Bologna in cima al Tempio Vaticano la gran palla , tutta d'un Dd 2 pezo . 212 BASTIANO TORRISANI , E PARENTI. pezzo , larga undici palmi di diametro 3 e ſopra di effa.alzò la Croce , opere di metallo dorato . Fu egli inventore di gettare in forme fatte di geſſo , e di polvere di mata toni , perlochè avendo reſo facile , e ſpedito il modo de' getti , è ſtato di gran. dillimo utile alla profeſſione di queſt'arte virtuoſa . Poi ſotto il Pontificato dell'iſteſſo Clemente VIII. termind i lavori , e la luce allis.di Settembre nell'anno 1596, I 1 ! 1 L Bologna ebbe una figliuola , il cui nome fu Caterina Francuccio Francucci da San Severino , il quale col Signor Gio :Batiſta Cre fcenzj andd in Iſpagna , in compagnia d'altri valentuoinini , al ſervigio del Re Cattolico . E queſti ora con grand'onore opera in belliſſimi lavori di brona zo . Figlia poi di Caterina , e nepote di Baſtiano fu Laura Francucci , la qua. le fi marito in Orazio Cenſore Romano , allievo di Pier Franceſco Cenſore Bo logneſe , dal quale nella ſua piccola età traffe , ed ereditò il cognome , e la virtù . E a Baſtiano Torriſani da Bologna ſucceſſe rell'ufficio di Fonditore del Pontefice , e della Camera Appoftolica , 1 Monti , e la Croce con gli adornamenti , in cima alla Guglia Vatica na ſono ſuoi lavori . E' d'Orazio , allievo del Bologna , la ſtatua di San Gio: Evangeliſta , che Ita a San Gio: in Fonte , col modello , principiato dal Landino , e poi coms pito da Ambrogio Buonvicini Milaneſe : Per Papa Clemente Vill . già avea fatto una belliſſima porta di bronzo per lo Caſtello S. Angelo con le armi del Pontefice . Dentro la Baſilica Lateraneſe geted i due Angeli , che fanno da ' lati della Cena d'argento su l'altare del Santiflimo Sacramento . Raggiuntd due delle gran colonne di bronzo , che ſono in detto altare , le quali erano in pezzi ; e non vi avendo trovato dell'antico più , che un capitello , ve ne fece tre ; come anche formò le quattro bafi di quelle colonne , etutto il frontiſpi zio dell'altare di bronzo , con altri lavori di feſtoni , che ſtanno per la ricca traverſa di quella nobile Baſilica , Ed altresì fabbricò i lavori nella cappella , al detto altare congiunta , la quale ne' tempi di verno ferve per coro , da Gi. rolamo Rainaldi Architettata , ed è ora degli Eccellentiſſimi Signori Colon neſi , opera molto onoratamente condotta ; il bel ſepolcro però della Toma. cella , Ducheſſa di Paliano , è nodello , e getto di Giacomo Laurenziano , col diſegno del Cavalier Teodoro della Porta . E ſopra la porta della Sagreftia il Cenſore gettò anche il buſto del Pontefice Clemente VIII . Aldobrandini , mo: dello di Giacomo Laurenziano . Coperſe di bran zo due colte della cupola di San Pietro ; ed in eſſa chiela fece molte ferrate negli altari , dove ſi ripoſapo i corpiSanti . Tragettò in conıpagnia di Domenico Ferrerio Romano, tutto d'un pezzo) il bron: 1 BASTIÀNO TORRISANI, E PARENTI . 23 il bronzo della Madonna , che ſta ſopra la colonna avanti la Balilica di San. ta Maria Maggiore ; l'Aquile perd , e i Draghi di ſotto , ſono modello , e getto di Giacomo Laurenziano . E il Cenſore , in compagnia dell'iſteſſo Fer rerio , fece pure le opere di bronzo , che ſono dentro la Chieſa nella cappella del Pontefice Paolo V. Getto Orazio Cenſore una Galatea grande , quafi al naturale , col modello di Niccold Cordieri, detto il Francioſino . E quefta Galatea del Cena fora è nel palazzo , che allora fabbricava in Monte Cavallo il Cardigale Scig pione Borgheſe , ed ora è diMonſignor Mazzerini . Fabbricd un paro di torcieri alla Santiſfima Trinità de' Pellegrini preſſa Ponte Siſto , Formò la Croce della facciata della Chieſa Nuova ; e parimente quella di S. Suſanna è opera ſua . E altresì fece i capitelli , e le baſi della cappella iſolata di Monſignar Centelli in Araceli , dirimpetto alla Sagreſtia . Lavorò la campana groſſa del campanile dis, Maria Maggiore , ed alcu . De altre per varj luoghi , In lervigio della Sede Appoſtolica ha fatto molte artiglierie in Roma , ed in Ancona . E la Porta di bronzo del palagio Vaticano , ſotto l'Orologio , è anche Egli veramente è Aato de’più perfetti Fonditori, che ſieno vivuti da mol ti anni in qua , per effere ſtato univerſale in formare ogni forte di getto , eris portarne onore , e faina . Finalmente a' 13. di Giugno del 1622. paſsò al ripoſo della gloria ; fuo getto . A Orazio nacque Erſilia Cenſori , che fu maritata in Angelo Pellegrini; il quale ancor vive , eli eſercita con molta ſua lode ne' lavoridi mes tallo , e di ſcultura , equefti fu figliuolo di Lucrezia , ſorella di Domenico Ferrerio Romano , gettatore , e formatore di metallo : onde tucci fra loro di ſangue congiunti , hanno ſotto varietà di cognome moſtrato una inſeparabile unione con la virtù , e ne' metalli hanno perpetuato il lor pome. Domenico Ferrerio fu allievo del Bologna , e ſotto la guida di quel valen. tuomo divenuto pratico , ed anch'eſſo valente, per fuori di Roma , e per queſta mia , e ſua patria grandemente affaticolli , emolto operd . Fece un tabernacolo di bronzo con ftatue , e con pietre per li Padri Ge ſuiti d'altezza di 15. palmi , che alla città di Palermo lo mandarono ; ed un altra cuſtodia con figure per Pesugia . Come anche per lo Cardinale GirolamoBerniero da Correggio dell'ordine Domenicano formd ( ei figure d'argento di grandezza di quattro palmi, col mo: dello di Ambrogio Buonviciai , ed in Craccovia furono mandate . j - 1 214 BASTIANO TORRISANI , E PARENTI Ed in San Gio: Laterano ſopra la porta della Sagreftia fece il buito del Pontefice Clemente Vill . modello del Landini . Operò una quantità di gruppi per lo Cardinal Sanneſi) , e per lo medeſi modiverſi bailirilievi piccoli , e grandi, e per l'iſteffo , co' modelli di Cam millo Mariani , due putti grandi, opere con buona accuratezza gettate . Per lo Cardinal Ottavio Paravicini in S. Aleflio , ſu l'Aventino , formd tutte le opere di bronzo , che adornano il Ciborio di quella chieſa . Ed'alesesì per Odoardo Cardinal Farneſe gettò due figure di argento , l'una di San Domenico , e l'altra di S. Chiara in grande . Venne voglia ne ' ſuoi tempi al Pontefice Paolo V. Borgheſe di edificare nel luogo della vecchia Sagreſtia in S. Maria Maggiore la ſua cappella , che da lui Paola nominoſli , ed ivi får ricchillimo alcare , e per quelto fu dato crdi ne di formare un nobile diſegno Girolamo Rainaldi Romano fu egli quello , che in piccolo il fece , e diedelo al Signor Glo: Batiſta Creſcenzj , il quale ne fece fabbricare un modelletto di grandezza di due palmi in circa , ſcorniciato, e colorito conforme alle pietre dure , ed anche con lo ſcompartiinento delle fi gure , e i modelli in piccolo furono forinati da Cammillo Mariani Vicentino. Il Signor Gio: Batiſta preſentà al Papa queſto modello , e il Pontefice diedelo al Signor Pompeo Targone Romano, il quale lo conſiderd,lo raggiultò ;e cosi dal Tempera diſegnato , lo fece poi da varj merrere in opera , e comandò i lavori de metalli , getti , e pietre dure , di cui egli inolto s'intendeva . I due An geli nelle forme grandi , che ora ſi vedono su ' l frontiſpizio , l'ebhe Gugliel mo Bertolot Franceſe , l'iſoria della Neve Stefano Maderno; l'Angelo , che tie ne la Corona in mezzo del frontiſpizio, Egidio Moretti ; gli altri Angeli , e lo Spiritofſanto Cammillo Mariani ; e le baſe , e i capitelli delle colonne Ercole de Curtis Romano . Ma poi di tutte queite opere dimetallo furono i tragget. tatori Orazio Cenſore , e Domenico Ferrerio . Domenico ajutd parimente il Cenſore nell'opera di getto della Madon Tia , che ſta fopra la colonna avanti la Baſilica L beriana . E nella Sagreitia lavorò tutte quelle opere di metalli indorati , che adornano quei belliſſimi credenzoni . Fece egli parimente due putti , che tengono il regno al ritratto di Papa LIrbano VIII. nel refetcorio della Trinità de' Pellegrini; ma la ceſta , e il buy no è del Lavienziano , ed è diſegno del Cavalier Bernini. - Ha operato anch'eſſo due tabernacoli di bronzo con pietre dure , e tene ' te , tutte due del medeſimo diſegno ', e dell'iſteſſa grandezza ; l'uno ſi è per Monache di S.Ambrogio della Matlima ; e l'altro per quelle di S.Margherita in Traſtevere . Ma benchè fuffe uomo virtuaalimo , e ſempre per 'perſone principali operafe, morì pover'uomo in Roma nel mele di Novembre del 1630. le Μ Α Κ Ι Ο ARCONIO. 219 4 Vita di Mario Arconio , Architetto , e Pittore , 1 1 / A continua memoria , che io ho di Roma mia patria, mi fa ora alla mene te ritornare Mario Arconio Romano , il quale diedeſi al diſegno , e co ſuoi Audi in qualche parte impard la pittura ; ma vedendo di non potervi fare quel profitio , che deliderava ; e anche comprendendo , che molti giova ni della ſua età vi facevano maggior riuſcita di lui , ſi riſolſe i ſcorto ,che la naa tura , el'arte non ſolo non lo favoriva , ma nè meno ajuto alcuno gli dava ) di tralaſciar la Pittura , ed attendere all'Architettura , alla quale inclinato li ſentiva , e dal ſuo genio era molto portato : nella qual virtù egli fece afla i buon profitto ; e ſe aveſſe avuto occafione di ordinare nobili fabbriche , a vrebbe maggiormente moſtrato il ſuo valore ; ecid gli avveniva o per la poca fortuna , o perchè molto aveffe poſto il penſiero nella Corte ; onde nelli ſuoi ftudi, e nelle opere raffreddolli Fece Mario Arconio nella villa de'Signori Sannesj fuori della porta del Popolo a man manca , per la diritta via Flamminia , con fuo diſegno la porta di pietre con affai belli capricci con diverſi adornamenti ; ed altre fabbriche per di dentro , ſiccome oggi vi ſi ſcorgono , Ed anche per li medeſimi Signori Sannesj in borgo preſſo S. Spirito nel loro giardino , e nel caſino la porta ſu la ſtrada è (ua architettura . E' ſuo nella chieſa di S. Ifidoro il diſegno dell'altar maggiore , di marmi affai ricco , e ben'adorno ; e diede coinpimento alla chieſa , e al convento , opera principiata da Antonio Caloni per comodità di quelli Padri Riformati di San Francelco della nazione d'Irlanda . E con fuo ordine fu fatta la cappella nella Madonna della Vittoria , dell' Avvocato Merenda , con ſuo altare , con varj abbellimentidi miſti , e adors namenti di ſtucchi , affai ricca . Servì diverii Gentiluomini Romani in varie fabbriche foro private Alla ſua caſa , vicino a Spoglia Criſto, ha fatto una porta con ſua rin . ghiera affai grazioſa ; ed anche ſopra la porta della chieſa vicino alla ſua caſa avvi dipinto una Madonna col figliuolo in braccio a freſco , e ſta ſopsappofta alla pittura vecchia , che rappreſentava la ſtoria di Criſto ſpogliato da' Giu dei , onde quella contrada già piglia il nome , ed ora da queſta dipintura è detta di S. Maria in campo Carleo . Servì ilSignor D. Paolo Giordano Duca di Bracciano per ſuo architetto e ſi andava affaticando , e viveva al miglior molo , ch'egli poteva . Una volta venne a Mario una voglia di andare in Corte ; ed accomodofli col Cardinal Cammillo Borghele Vicario del Papa , ed era da quel Signore mol to bon viſto ; e per l'affetto , che gli portava ilcreò ſuo coppiere , e ſpeſſo andava in camera dilui a vetério dipingere con ſuo gran guſto . E durà alvua tempo of: qui famigliarità a trattenerviGi , ed eſercita re it ſuu talen : o , ela via del dopualuni anni venne voglia ad Arconio di . 216 POMPEO TAR GONE: dicangiar fortuna ; e ſupplicò il Cardinal Borgheſe , che'l voleffe favorisë apo preſſo il Marcheſe Sannelio , allora favoritiſſimo del Cardinal Pietro Aldo. brandino, acciocchè ſeco in corte il pigliafle , con iſperanza di andare in Fran. cia con quel Principe, e di vedere ! come ſi ſuol dire ) il Mondo all ' altrui fpes ſe , e diavere qualche ſegnalato favore da quel nipote di Papa . Il Cardinale favorillo , e Mario ottenne l'intento ; ma alla fine fuccefle la morte del Pon tefice Clemente VIII , e poi di Leone XI. , ed in breve fu aſſunto alPontifi . cato il Cardinal Cammillo Borgheſe , e chiamato Paolo V. Quando Mario Ar conio udì la nuova , lontana da ogni ſua credenza , ebbe a cader morto di dolo. se ; pure fattoſi cuore ,andd egli a gettarG alli piedidiPapa Paolo , e piagnen . do la ſua mala ſorte, ſupplico quella Santità a fargli grazia di riceverlo al ſuo ſervigio , e dichiararlo uno de' ſuoiminimi ufficiali . Il pietoſo Pontefice ? accomodd col Signor Gio: Batiſta Borgheſe ſuo fratello ; onde Mario Ar. conio , viſtoſi eſcluſo dal ſervigio del Papa , non volle ſtar nè meno col fratel lo , e perd dimandogli licenza , con pregarlo a volerlo favorire di qualche go verno . Fu Mario Arconio mandato a quello di Cori , luogo del popolo Romano , e vi fu confermato molti anni ; ed ivi conſumd il fiore dell'età lua . ultimamente ritornd a Roma e nelli Pontificati di Gregorio XV. e di Urbano VIII. andava campando la vita , td affaticavaſi al meglio , che l'oc . correnza , e la Corte comportava ; ne faceva altro , che rammaricarli della ſua mala fortuna , Sicchè preſſo i Profeſſori , non ſi diceva altro , che le lagrime di Mario Arconio . Fece anch'egli per le povere zicelle ſperſe il diſegno della porta della lor Chieſa di S. Eufeinia . E per le Monache di S. llrbano a' Partani , non molto lontano, architeto to la facciata della Chieſa di quelle divote Suore . Così dopo alcun tempo, poco comodo ſene morì , e lotto Urbano VIII. di età d'anni 60. in circa , fu ſepolto fotto il portico principale di S. Gio: La terano ,che guarda la porta della città . Ed eſperimento ,che la virtù , che cerca in altri la ſua forte, ſpeſſo è pri• va de' ſuoibeni, e tra le calamità ha il ſuo fine . Vita di Pompeo Targone , Architettore . U Pompeo Targone Romano , figliuolo d’un'orefice Veneziano, il quiaa le faceva di groffiero in piccolo , e formava nobili figurine , e ſtoriette d'oro ; e commelli di pietre prezioſe affai ben fatti : e lavorò diverſe opere per varj Principi , molto ricche , e belle . Queſt'uomo impard il ſuo talento di virtù al ſuo maggior figliuolo, Pom peo nominato , il quale in breve appreſe l'eſercizio del Padre , e nel diſegno avanzoilo ; ed inoltre atteſe a ſtudiare architettura sì civile , come militare , e yi tece afľai buon profitto į ed anche diedeli a ritrovare nuovi capricci d'in gegni 217 1 POMPEO TARGON E. gegni diverſi si d'innalzar peſi , coine condurre acqua , con altre in verzioni , il che appieno con eſperienze in ſua vita ſi vide , Efrendo giovane già fatto , e di compleſſione , e di forze gagliardo , co me anche d'animo , e di cuore valoroſo , volle egli andare in Fiandra al fervi: gio del Re di Spagna , e vi dimorù lungo ternpo , ed affai bene vi ſi portò , fie nalmente a Roma ritornoffene . E Papa Clemente VIIl.gli ordinò il bel Cibo sio , che è di pietre prezioſe , e di metallo commefo , per riporlo ſopra l'Al tare del Santiſſimo Sacramento in San Gio: Laterano , che allora da quel Pon tefice li fabbricava . Il Targone il fece con gran diligenza , con belli ſcompar timenti di vari lavori , di figurine di metallo dorato , e con tali ornamenti , che diede guſto al Papa , e ne fu alla grande regalato .

Di poi richiamato in Fiandra al ſervigio del medelimo Re , fu egli trat tato pure alla g cance , ebbe carichi onorati , e fu benviſto da quegli official Regj , e valoroſurrente liportava .

Avvenne intanto , che fu creato Pontefice Paolo V. e volendo fabbrica . re una ſontuoſa cappella in S. Maria Maggiore , ſi riſolſe di voler vifare un bel liſſimo , ericco aliate di gioje , e pietre prezioſe , come gli fece . Mandò a chiamar Pompeo Targone in Fiandra , ed in grazia di quel Re , che gli diede licenza , egli ſene venne in Roma, andò a baciare il piede a Noſtro Signore , e fu benviſto , ed onorato dal Pontefice Paolo , il quale eſponendogli , come ello volea fare nella ſua cappella di S. Maria Maggiore un'altare ricco , diede gli la cura di quello , ed inſieme un modello , che ne aveva fatto Girolamo Rainaldi Romano . Pur'egli faceſſe a ſuo modo , e a (peſa veruna non guar daſſe , perchè deſiderava di onorare , e adornare quella Santiſſima Immagine della Beatiſſima Vergine dal Vangeliſta San Luca dipinta , e che in ſua grazia più bello , che foſſe poffibile , lo faceffe . Pompeo Targone ſi miſe all'opera , e ritoccando il penſiero di quel mo? dello , ne fece formare l'ultimo diſegro al Tempefta , e compartendo i lavori a'valentuomini , diede principio a quel ſontuoſo ornamento , ricco di pietre prezioſe, dimetalli , di figure gettate di bronzo , e meſſed'oro , aſſai bello , e vago ; recò gran guſto a quel Pontefice , e ne fu onorevolmente riconoſciu . to , e diedegli cicolo di Generale dell'Artiglieria del ſuo lato , e fello Rivedi. tore generale di tutte le fortezze deldominio della Chieſa se aila grande con molta ſua riputazione ſe la paffava . Gli venne volontà di far due moli nel Tevere , e per di ſopra un ponte di legno co' ſuoi ordigni , il qual paſſaſſe da Ripa grande a Marmorata , ed eb be grazia dal Papa , che il nolo diquello foffe del Targone . Il fece , e lo avea forcificato di groſſe catene , per innalzarlo, e calarlo , come il biſogno del cre ſcimento del Tevere richiedeva į ma vence una mattina all'improvviſo una creſcenza tanto furiofa , che gran roba , ed alberi grofliflimi con grandilli ma forza conduſſe, ſicchè dando uno di elli in quella macchina, nè avendo tem . po di ripararvi , ſi ruppe , e pored via giù per lo Tevere le moli , e'l ponte , e manaù in fracato il tutto . E ſe il Targone non era poco diarzi ( ceſo dal pon Еe te , 218 DOMENICO PASSIGNANO . te , il portava giù per lo corſo del fiume, come fece di alcuni pover’uomini che vi erano , i quali furono trovati alla ſpiaggia della Marina mezzi morti , e a fatica ſi ſalvarono . Cosi andò in precipicio quell'opera , la quale dicono , che gli foſſe di danno per più di 18. mila ſcudi , e fu la ſua rovina . E ben li avvide, che non biſogna far fondamento ſopra l'acqua ; che ſebbene i mo. delli in piccolo rieſcono , e li diſcorſi , par, che ciniminino bene , quardo ſi vogliono mettere in opera , e ſtendergli in grande , non fanno quella riuſcita , che l'uomo ſi penſa , e l'inventore talvolta reta dal ſuo ingegno defraudato . opera molti Dappoi andoffene in Francia al ſervigio della Maeſtà del Re Criſtianiffimo Lodovico XIII, il quale ſtava in perſona con poderoſo tſercito all'impreſa della Roccella . Fu benviſto il Targone da quel Re , e meſſe in ſuoi ripari , e diverſi ingegni per impedire , che non poteffe il ſoccorſo temi. co venire alla Roccella . Vili affaticò aſſai , e fuvvi ſpela gran ſomma d'oro e quando penſavano , che la fortificazione foſſe ficura , venne una tempeſta tanco orribile , che maodd tutti gli ordigni in fracaffo con molto danno , e diſpiacere del Re Criſtianilſimo e con poco onore dell'infelice Pompeo Targo ne , il quale parendogli d'aver perduto afai di credito , ſi riſolſe di parcirli da quel ſervigio, ed avutane licenza , voled il cammino verſo le noſtre parti . Ritornoffene egli , e la ſua famiglia con poco guſto in Italia , e fermatoſi in Milano, vidimorò alcun tempo , ed ivi poi ſene morì di ss . anni in circa . Così ebbero fine gl'ingegni, e le macchine di Pompeo Targone , il quale ebbe occaſioni belliffime , quanto mai altro virtuoſo par ſuo abbia avuto . E' ben vero , che fu poco fortunato , e non gli riuſcirono quaſi mai li ſuoi di f« gni. Ed in tal guiſa egli finì la vita , e le fatiche nella città di Milano , mea, tre llrbano Vill. regnava qui in Roma . 1 Vita del Cavaliere Domenico Pallignano, Pittore . MoltiOlti han hanno amato la ſua patria , e benchè altrove abbiano menata la lor vita , hanno poi voluto nelluogo , dove ſono nati , raccorre il fine de’ loro giorni . Così per l'appunto far volle il Cavalier Domenico Pallignano , d'onorata famiglia nella città di Firenze nato . Diedefi egli da fanciullo alla pitcura , e dopo aver'avuti i principj del diſegno nella ſua patria , per impa rare accomodofli con Federigo Zucchero , che allora in Firenze la cupola di S. Maria del Fiore dipingeva , e molti anni ſervallo ; e Federigo in diverſe oce caſioni , che gli vennero per le mani , ſempre impiegollo , ſicchè giovane va lente ne divenne . Indi andoffene a Venezia , e vipreſe moglie , e con l'ope . sare vi riuſcì eccellente , e degno diſcepolo del ſuo gran maeſtro . La prima pittura , che del ſuo veniffe a Roma , egli mandolla de Vene. zia , e nella Chieſa Nuova fu poſta per quadro d'altare nell'ultima cappella a Inao manca , entrovi la Nunziara con puttini, e con Angioli , opera ad oglio ben formata ; ed incontro a queſto nella man diritta , il quadro dell'Alunta è di mano di Aurelia Lomi Piſano ; e vicino a queſto il quadro dello Spirito Sauto 1 9ܐ ܐ 1 DOMENICO PASSIGNANO . Santo ad oglio è di mano di Vincenzo Fiammingo . lodi egli a Fiorenza ritornoffene , e varie coſe a diverſi operovvi . Venne intanto l'occaſione di dipingere la gran tavola , nel nuovo Tema pio di San Pietro , ed egli ad iftanza del Cardinale Arigone , e di Monſignor Paolucci Datario , nella cappella Clementina fece la ſtoria della Crocifitlione di San Pietro , ove ſono molte figure , ed una gloria di puttini ſopra lelava gne ad oglio condotta , ' e ad iſtanza del Cardinale Arigone da Papa Clemente ne riportò l'abito di Criſto . Dappoi ſe ne ritornò a Fiorenza , ed indi mandò a Roma ſotto Paolo V.per una cappella in San Giovanni de' Fiorentini vicino alla Sagreſtia una ſtoria ad oglio di San Girolamo , che fa edificare una chieſa, con molte figure affai loda ta , e da un cantodella cappella fu pofta ; e dall'altro all'incontro ve n'è una del Civoli , e ſopra l'altare v’ha la tavola di San Girolamo ginocchione innan. zi ad un Crocififfo , opera di Santi di Tito Titi Fiorentino . Con occaſione intanto , che Paolo V.gettò in S. Maria Maggiore la Sa. greſtia vecchia a terra , per farvi la ſua fontuofifſima cappella , ed in altro luo. go rifece più grande , e più magnifica Sagreſtia della prima , fu data la carica al Cavalier Domenico Pallignano di dipingerla ;, e nell'entrare dentro , ſopra la prima volta , ha nel mezzo di eſſa figurata una muſica diAngioli , entro ad un ornamento di ſtucco dorato . Nella volta del coro in faccia , tutta adorna . ta di varj ſcorpartimenti di ſtucchi, ha nel mezzo formata una Madonna ſopra la Luna, con puttini intorno . Nelli triangoli i quattro Profeti maggiori , e i quattro Dottori della Chieſa , ed intorno alcune iſtoriette del Teftamento vecchio , con diverſi puttini, e figure, in freſco dipinti. E dentro nella volta della Sagreftia grande , dove anche ſono diver l ſcorpartimenti di ſtucco , avvi nel mezzo colorita la CoronazionediN. Donna , con Angioli , e puttini ; e nelli yani intorno , ſtavvi la Concezione della Madonna , la ſua Natività , ' la Preſentazione al Tempio , lo Sponſalizio , la Nunziata , la Viſtazione di S.Eli ſabetta , la Natività di N.Signore , l'Adorazione de' Magi , e la Circonciſione del Bambino Gesù , iſtorie a freſco operate . Nella Sagreſtia poi della cappella Paola , ch'è nella ſteſſa Bafilica , ha la . vorato ſu la volta un Criſto riſucitato , che porge fiori alla Madonna , ed eſſa li dà al popolo . Nelli triangoli , che vanno la volta di quella fabbrica loftenene do , e fanno bel compartimento a quel luogo , li vedono i fondatori delle Reli gioni , Bernardo , Benedetto , Agoſtino , Alberto Carmelitano , e varie ſtorie del vecchio Teſtamento , a freſco condotte ; e ſopra l'altare un Criſto riſucita to , cheappariſce alla Madonna ; e dalle bande la ſtoria de ' Cavalieri Teuto nici ; ed incontra ſtavvi il Re Emanuello col tempio dell'Indie , opere a freſco da lui condotte , e concluſe . Dipinſe nella terza cappella di S.Giacomo degl'Incurabili alla mano di ritta S. Gio: Batiſta , che alGiordano battezza N.Sigcore , ed è ad oglio figu . . rato . In S. Priſca, nell'Aventino, ſopra l'altar maggiore il batteſimo della San ca è ſua opera ad oglio . Ee 2 Nel , 220 ANDREA COMODO . Nella Chieſa della Pace , dalle bande dell'altar della Madonna , avvi la Nunziata , e la Natività ad oglio , ſopra lo ſtucco formate . La Cappella de' Signori Barberini in S. Andrea della Valle , che è la pri ma a man manca , ha di ſuo ſopra l'altare l'affunzione di N. Donna , con An geli , e con Appoſtoli ; da’ lati evvi la Viſitazione di S. Eliſabetta, e per di lo pra la Natività della Vergine ; ma dirimpetto la Preſentazione al tempio , e per di ſopra la Nunziata ; e ne' triangoli i quattro Profeti maggiori ; tutti ad oglio dipinti ; e nella volta diverſe virtù , ed Angeli a freſco eſprefli, fatti con gran diligenza , e buona pratica , e alla mano manca la pittura ad oglio del S.Sebaſtiano , dentro quella nicchia figurato , E per lo Cardinale Scipione Borgheſe, vicino alla Loggia del Giardino a Monte Cavallo , che ora è di Monſignore Mazzerini ,neila volta ha rappreſen , tata in freſco la favola d' Armidaſopra il carro . Dappoi ritor offene a Firenze , ed ivi operd diverſe coſe , fino all'anno Santo del 1625. E per tal'occorrenza, ritornardo egli a Romada Firenze, por to ſeco un quadro di quei piccoli , che negli altari della traverſa di S. Pietro fanno, entrovi S. Tommaſo,che mette il dito nel coltato di N.Signore, ad oglio in tela ben dipinto . E ſotto il Pontificato di Urbano VIII . ſperava da effo gran fayori ; ed è vero , che fu ben viſto , ma non ebbe però quello , che pre. tendeva , ficche in parte mortificato reſonne . Pure gli fu data a fare la gran tavola in S. Pietro Vaticano , entrovi la Preſentazione della Madonna al tempio , con molte figure ; ed egli ſu la calci na ad oglio formolla : ma in breve ſcroſtata ,dalla polvere, e dall'umido sì ſcona cia è divenuta , che ora da altro maeſtro rifaſli . E trattenendoſi qui in Roma , con diſegno di voler colorire , ed iſtoriare la loggia della Benedizione di S. Pietro ( ſiccome parea , che ne aveſſe avuto intenzione, ma poi compreſo , che il ſuo diſegno non ſarebbe ( ortito, ritornof ſene egli a Firenze , carico d'onori , e di ricchezze ; ed ivi moit' anni godè il prenio delle ſue fatiche ; e prendevaſi diletto nello ſtudio delle medaglie anti che , ed in fimili trattenimenti ; diporto veramente da Principe , e da uomini virtuoſi . Fini la vita in Firenze , ſua patria , e da quella ſua onorata Accade mia fu nobilmente alla ſepoltura accompagnato , e fattegli degne eſequie nella ſua età di anni 80, mentre llrbano VIII. ba il governo univesſale della Santa Chieſa . Vita di Andrea Comodo , Pittore . IN N quei tempi anche vi fu Andrea Comodo , Fiorentino . Queſti a Roma in età giovanile ſene venne , er afſai bene i ritratti dal naturale dipingeva, ed era uomo molto ſtadioſo , e per copiare coſe anticheda eccellenti dipintori fatte non vi fu pari a lui ; e a tal legno arrivò con la ſua diligenza , che i propi padroni dalla copia il loro originale non riconoſcevano ; anzi fino gl'i Itelli pittori per buoni , e pratichi, che foſſero , anch'elli non li diſtinguevano ed 221 ī FILIPPO NAPOLITANO . ed alcune ſue opere furono per originali vendute , e a prezzi ſtraordinari pa gate , tanto eccellentemente finili gli rapportava , ed eſprimeva . Andrea fece poche opere in pubblico ,perchèſtava ſempre occupato in fer vire or queſto , or quell'altro perſonaggio , per copiare coſe antiche , le quali per eccellenza ritraeva . Nundimeno di quelle poche , ch'egli fece in Roma, rammentandom.eſene alcune , direino , che nella chieſa di S. Vitale , per li Padri Geſuiti operaffe la Tribuna , nella quale noſtro Signore porta la Croce al Calvario , con molte fi . gure , e ſopra vilono Angeli ,e puttini . E da baſſo, dalle bande , vi ſi veggo . no due ſtorie de' martirj di Santi , a freſco con buona grazia , e gran diligenza maneggiate . N : l tempietto di S. Giovanni in Fonte , dentro la cappella di S. Gio: Ba tiſta , è di ſuo ilquadretto ad oglio del batteſimo del noſtro Salvatore Gesù . Sotto l'altar maggiore della chieſa del Gesù v'è un quadro in tavola ,rap preſentante i SS. Abbundio , ed Abbundanzio, condotti avanti il tiranno , ad oglio aſſai buono , e diligente ; e il ſuo modo di dipingere era da' buoni mae ftri tenuto in conto . In S. Carlo alli Catinari fopra l'altare ( effendovi ſtato levato un quadro di un S. Carlo di mano di Gaſparo Celio , che non piaceva ) fece egli queſto del Santo , che oggi vi ſi vede in atto di orare per la peſte con un'Angelo , che simette la ſpada, in ſegno , che alle preghiere diCarlo Iddio s'era placato , aſ , ſai buon quadro , e ben colorito . Finalmente Andrea Comodo ritornoffene a Firenze , dopo avere lungo tempo dimorato in Roma ; e molte coſe con iftudio , econ diligenza nella ſua patria oqerd. E particolarmente fece un grande ſtudio , per fare un giudicio unis verſale , nella quale impreſa grandemente ſi affaticd ; e dicono , che foſſe una delle migliori coſe , che egli operafe. Fu vomo quieto , e molto onorato , e timorofo di Dio , ed in età di 65. anni in circa morì in Firenze , ed accompagnato dagli Accademici della ſua patria , vi fu con pompa ſepolto . Vita di Filippo Napoletano, Pittore . F colo fu menato,in Regno dal padre , ,il quale fu dipincore del Pontefice Şifto V. e d'una parte di quei lavori qui in Roina fu ſoprantendente ; ma poi favorito dal Cardinale Evangeliſta Pallotta li trattenne in diverfi governi di quel Reguo ; e il figlio intanto da lui indirizzato nella pittura avea preſo affai bel modo di fare in piccolo , e formava alcune battaglie molto grazioſe , e con buon guſto . Ma dopo la morte del padre , venuto il figliuolo a Roma , e vedendo le nobili opere di tanti , e valenti maeſtri , diede alle ſue operazioni maggior perfezione ; come anche dal naturale dipingeva egli paeli vaghiſſimi. An; 222 GIA COM O S T E L L A : Andoffene a Firenze , e da quell'Altezza fu amorevolinente ricevuto , ed alcun tempo dimorovvi ; e dalla magnificenza di quel Principe regalato , in di a Roma ritornandoſene , diedeſi con le ſue opere ad ornare queſta mia pa tria , Dipinſe nel palagio già de' Sig. Bentivogli , ed ora di Monſignor Mazze. rini a monte Cavallo nelle ſtanze alcuni paeſigrandi , a concorrenza degli al tri virtuoli , che ivi dipingevano , in freſco fatti ; e quelli di Filippo furono molto piaciuti , e ſtimati degni di lode . Andoffene a Tivoli una ſtate per ſuo diporto , e fecevi alcuni pezzi di paeſi piccoli imitati dal naturale , e ritratti da quelle vedute con vaghiſſimecaſcate di acque (opere veramente a vederii degne di maraviglia , tanto erano bene , e diligentemente fatte ) con buona maniera , con bellezza naturale , e con ac compagnamenti di figurine , che inirabilmente vi operavano . In ſomma al ſuo tempo in queſto genere non ebbe eguale , nè diede del ſuo in pubblico di grande altro , che quei paeli del palagio di Monſignor Mazzerini . Freſe moglie , e volle andare a Napoli , ed ivi diniorò alcun tempo . Dappoi malſano ritornoffene , e perchè durava fatica ad operare coſe in picco lo , o perchè faceſſe diſordine , avendo tolto donna di freſco , e giovane , in firmolli , e a poco a poco li riduſſe al paſſaggio dell'altra vita , benchè folle negli anni della ſua freſca età . Filippo fi dilettava d'aver belliffiine bizzarrie d'ogni forte , degne d'effer vedute ; e vi concorrevano aſſai curioſi intelletti a vederle ; e molto il Mu ſeo del Napoletano commendavano . Morto ch'egli fu , chi ſene preſe un pezzo , e chi un'altro ; e quello ftudio in breve tempo disfeceri , che per cumularlo , e metterlo in ordine , egli gran tratto di cempo vi avea conſumato . Così vanno le coſe di queſto mondo . Il tempo in un punto disfà quello , che l'arte con la fatica , e con lo ſtudio in molto tempo rauna . E nel Pon tiñcato di Llibano VIII. qui in Roma diede fine alle opere , e alla vita . Vita di Giacomo Stella , Pittore , Otto il Pontificato di Gregorio XIII. che con tante ſue operediede agio venne in Roma Giacomo Stella Breſciano , e nella galleria , e nelle logge del Papa in Vaticano egli dipinſe ; e buono , e pratico nella ſua arte divenne . Fu lo Stella dal Muziano adoperato in far'i Mulaici della cappella Grego.iana. E nel tempo del Pontefice Siſto V. lavorò col ſuo pennello , e co ' ſuoi colori nella libreria dell'iſteſſo l'aticano . E nella ſala vecchia degli Svizzeri tra quei finti colonnati formò di chia . ro oſcuro la figura in piedi, che ha per moto , Obedite præpofitis veſtris. Fece presſo San Gio: Latesano alle ſcale fante molte coſe , ma tra le altre è di ſua mano la ſtoria , quando Dio Padre creò Adamo , ed Eva , ed è in cile ро 5 VALENTINO FRANCESE . 2 : 3 po della ſcala a man diritta della Santa . E nella Santa parimente alla diriita avvi la Reſurrezione del noſtro Salvatore , affai grande , a freſco portata , e finita . E nella loggia della Benedizione ſopra il portico della Baſilica Late saneſe in un'angolo evvi di ſuo San Girolamo in grande ; ed una Storia dell' Imperadore Coltantino , che ivi nelle antiche cale de’ Lateràpi ebbe il palio gio ; benchè altri dicano , che foſſe di Fauſta moglie di Coſtantino , e poi egli con avguſta fabbrica ad uſo di chieſa il fe dal Pontefice San Silveltro conſacra re , e al Salvatore dedicarlo . In San Gio: in Fonte, da ’ lati della cappella di San Gio: Batiſta , ha due Angeli a freſco in atto di orare ; e ſopra la volta di dentro nella detta cappel la la ſtoria di Erodiana , che balla , a freſco , è diGiovanni Coſci Fiorentino. A Santa Maria maggiore nella cappella Siſta ſopra l'arco nell'entrare a man manca , preſſo la firieftra v'è Abramo con Iſac ; affai grande . E nella cu pola per quelle coſtole diverſi Angeli furono dall'artificio di Giacomo ben ma neggiati , e dipinci , opere in freſco . Su la porta Viminale del giardino de'Peretti , dal lato manco , la figura , che rapprelept a la Giuſtizia a freſco , è ſuo lavoro . Alla Madonna di S. Giovannino , ſopra la volta in faccia , v'èdi ſuo la incoronazione di Noftra Donna con Angeli , e ſopra un Padre Eterno a freſco , affaibelli . E nel caſale di Torre nuova de' Signori Aldobrandini parimente vi co no belle opere dei fuo . Quelto uomo era ſpeſſo chiamato a dipingere per altri , poichèera prati co , ed univerſale Pittore ; con gran facilità eſeguiva ciò , che gli s'era ordina to ; e a chi lo chiamava , recava eg'i buon’utile . Quindi è , che lo Stella da per se Reffo non fece molte opere in pubblico . Ben' egli è vero , che qui in Ro ma ſempre onoratamente ville ; ea benificio della città con la ſua virtù dili. gentemente operò , e giunſe in fino al termine di 85. anni . Ritornoffene Giacomo ultimamente in Breſcia , ed ivi mori , e gli die. dero onorata ſepolcura , ſotto il tempo del Pontefice llrbano VIII. Barberini . Laſciò egli figliuoli , ed ora uno ne attende alla Pittura , e alla Muſica , ed è affai virtuoſo . Chianiali Lodovico , e col ſuo pennello opera molto be ne . • Fa ritrácti sì in grande , comein piccolo , e alla macchia'eccellentemen te ; ed è per riuſcire , e far gran coſe nella perfezione della ſua età . Vita di Valentina Franceſe , Pittore . N ? On ſi deve paffar con ſilenzio la memoria di Valentino Franceſe , il qua le a da a iinitando lo ſtile di Michelangelo da Caravaggio , dal natura le ritraendo . F.ceva queſt' uomo le ſue pitture con buona maniera , e ben co lorile add oglio , e tocche con fierezza ; e i coloriad oglio ben' impaltava . Fece diverſi quadri pör varj perſonaggi ; ed in particolare per Franceſco Cardinal Barberini , nepote del Noſtro Sommo Pontefice Urbano Vill . e Ve > 224 GIGLIELMO BERTOLOT : Vececancelliere di Santa Chieſa , Operò tra gli altri un quadro aſſai grande dentrovi Roma col Tevere, e il Tevercne , fiumi , molto ben dipinto ; e ſi vede appeſo ne' muri d'una danza nel Palagio della Caocelleria Appoſto. lica , E parimente lavorò per lo sredeſimo Cardinale un'altro quadro grande, entrovi la decollazione del Precurſore del Verbo Incarnalo , Gio: Batiſta , con molte figure , gagliardamente tocco , affai buono ; e ſta nella galleria del me deſimo Palagio a Campo di Fiore . Entro di S. Pietro in Vaticano a man diritta della tribuna , o traverla di Croce di quella Baſilica , ſu l'altare dimezzo un quadro in tela ad oglio , rap preſentante il martirio de' SS. Proceffo , e Martiniano , fatto con quella ſua maniera Caravaggeſca , molto vivace , dal naturale formato , è opera del ſuo pennello ; ove preſſo è l'altro quadro del martirio di S.Eraſmo Veſcovo, di ma no di Niccolò Posìn , parimente Franceſe , il quale per lo ſuo valore ora in Francia ſi ritrova degno Pittore della Maeſtà Criſtianillima di Ludovico XIII. ilGiuſto . Se Valentino aveſſe più atteſo al diſegno , avrebbe aſſai meglio opera to ; e le foffe vivuto , pec (uo maggior' onore forſe v’avria impiegato il tem po , e le forze ; ma per diſordini ( errori frequentiſſimi , e miſerabili della gio : ventů ) nel fiore dell'operare manco de' frutti dell ' utile , e della vita . Era nella ſtagione calda della State , e Valentino andato co' ſuoi compa gnia diporto in un luogo , ed avendo preſo gran cabacco ( accome era ſuo co ftume) e con quelli ſoverchiamente bevendo.vino , s'infiammo di modo , che non poteva vivere dal grand'ardore , che egli ſentiva . Ricornando a caſa di notte , ritrovolſi fra via alla Fonte del Babbaino , e traſportato dal grand' in cendio , che col moto ognora creſceva , getcolli dentro a quell'acqua fredda, e penſando d'acquiſtarvi riſtoro , vi trovd la morte : il freddo maggiormente siconcentrò il calore , e gli acceſe una febbre si maligna , che in pochi di fu eftinto dal gielo della micidial Morte . Perd non dobbiamo così agevolmente laſciarci traſportare dal ſenſo, che per lo più ci precipita ; e ci fa perdere in un punto quello , che appena per tratto di molti anni acquiſtato abbiamo . Se non era la pietà , e la corteſia del Signor Cavaliere Galliano dal Pozzo, non v'era da dargli ſepoltura ; ma egli con la ſua magnanimità ſupplì al tutto, e moſtrò onoratiflimamente , quanto è amatore di queſta virtù del diſegno ; e con queſti onori terminò Valentino gli atti della ſua virtù . Vita di Gugliclmo Bertolot , Scultore . S Trana preſſo gli antichi fu l'invenzione di formar' immagini di rilievo ; ovvero Sculture ; poichè narrano in quel principio , che gli uomini erano ſenz'arte , non altro da loro tenerſi per iinmagini , e riverirſi , che le Aſte ; Onde in memoria di cið la Deità degli antichi in gran parte poi con l'alta fi fi gurarono . Polcia finſero , che dal Cielo veniffe la ſtatua del Palladio , la quale era ANTONIO CASO N E. 225 erä mal compoſta , e a ſimilitudine quali di tronco rozzamente fatta li ve. deya . Con queſti eſempli ſi deſtarono gl'ingegni degli uomini a far rilievi , e formar figure ; nè vi è ſtata coſa poi , che eſſi con la ſculcura non abbiano ten tato d'imitare ; ma perchè queſte opere ſenza l'indirizzo del modello potreb . bono talvolta riuſcire manchevoli , ed imperfette , ſi è oſſervato , e tutto di li ſperimenta , che la forma del buon modello è la perfezione del ben ' operare . E Dio, prima di creare le coſe , in se avea l'idea del tutto , e concepì il Mondo . Molto di queſt'arte di modelli leppe , e ſopra gli altri avanzoſſi ne' ſuoi tema pi Guglielmo Bertolot Franceſe ,il quale da Parigi venuto a Roma , e qui avendo ſtudiato , e fattoli pratico in formare idee , e modellare immagini , per la Co lonna cavata dall'antico Tempio della Pace in Campo Vaccino , e poſta avanti la Balilica di S. Maria Maggiore, fece il bel modello della Statua della Madon na col figliuolo Gesù in braccio di metallo indorato ; ma il getto è di Dome nico Ferrerio , e di Orazio Cenſore , amendue Romani , compagni in fonde re tutte l'opere di metallo di quella BaGlica , fotto Paolo V. fabbricate . Per entro la detta Baſilica Liberiana nella cappella Paola ſu'l frontiſpis zio del prezioſo altare i due Angeli grandi di metallo furono anche da lui mo deilaci , e gettati in queſta forma maggiore , che ora ſi vede ; mali penſieri di queſti , come degli altri Angeli , e dello Spirito Santo , che adornano il quadro della iniracoloſa immagine di Maria , dal Vargelifta S. Luca dipinta , furong ( come ſi è detto ) in foi ma piccola di Camillo Marian i Vicentino . Nella ringhiera della Benedizione , ſu la porta di Monte Cavallo , da Pa pa llrbano Vill. raggioftata , che per di ſopra ha la ſtatua della Madonna , fatta da Pompeo Ferrucci, e di ſotto evvi id S. Pietro Appoſtolo a giacere , di mano di Stefano Maderno ; il S. Paolo Appoſtolo , pus' ivi ſimilmente a gia cere , è ſcultura di Guglielmo Franceſe ; ſiccome anche l'Angelo , che lta a man diritta dell'arma Pontificia ſu la porta della cappella del Quirinale ; duve a man manca è l'altro di Pietro Bernini . Reſtaurò l'antico , e bel Narciſo di marmo nella vigna degli Eccellentile ſimi Borgheſi del Monte Pincio ; ed egli poi ne fe e uno di metallo. E non ſolo egli modello per bronzi ,e ſcolpi in marmi , ma arche ſu'l legno intagliò , e ſopra il quadro dell'altar maggiore della Chiela Nuova è iuo dilcgno , e ſuo lavoro il Crocififfo grande di legno , che ora vi ſi vede . Ma poi eflendo ricornato in Parigi , ed ivi ancora fatte delle opere , nel tempo di queſto Pontificato tolto a' ſuoi modelli , andò a godere , in Cielo la Vera idea d'ogni noftro bene . Vita di Antonio Cafune, Scultore , ed Architetto . O na nella città di Bologna allevato . Fu uomo di buoro ingegno, e inolte yirtù poſſedeva , come è quella del ſuono , della proſpettiva, dell'Architettu Ff sa , -2 26 ANTONIO CASONE . ra , e di far di cera colorita , maſlimamente in coſe piccole , nelle quali gran dia ligenza,uſava , Diſegnd , e co' ſuoi ordini fece la chieſa de' Padri Cappuccini ſu'l monte Pincio , ſebbene alcuni ad altri l'attribuiſcono , come al Padre Michele Cap. puccino . E' ſua l'architettura della chieſa di S. Ifidoro , e del Convento di que Pa dri della nazione Irlandeſe ſu l'isteſſo monte Pinciano . Reſtaurò , e fece di nuovo il Convento de Padri di S. Marcello, che guar da verſo il Corſo . Ed altresì quello di S. Agoſtino , con la porta nella Atrada , che va dalla Scrofa a S. Luigi . Alle Suore di S. Lucia in Selice reftaurò il monaſterio , e alla moderna il riduffe . E ſervi anche il Signor Duca di Bracciano per alcun tempo fuori di Ro ma negli ſtati di quel Principe. Ed operd inoltre molte coſe per diverſi parti colari . Ultimamente fece la Favola di Plutone , che rapiſce Proſerpina , e v'era no le ſue compagne , con tanto ſpirito eſpreffe , che parevano vive , di cera formate, e parte colorite , figure piccole , con grandiſſima diligenza , e con finitezza eſquiſita operate . Egli medeſimo diſegnava ancora di proſpettiva beniſſimo , e da lui anda , yano molti giovani ad impararla . E parimente fece un libro di diſegni di varj capricci di fontane bizzarriſ fime , eccellentemente inventate . E quella fontana , che fa oggi nel Palagio di Monte Giordano , è di ſuo ingegoo . Servì anchemolti anni il Conte Altemps , poi Arciveſcovo di Salfpurgh, e ne ritraeva 200.ſcudidi provviſione l'anno ; ed in vita di quel Signore affai bene (e la paffava . E da Roma in Germania ( peffo gli mandava diverſi diſegni, modelli , e quadretti di quelle cere colorite , con guſto grande di quel Signore; il qua'e poi venne a morte , e del povero Antonio Caroni non ricordofli, ſicchè le ſue fatiche ſenza premio ſen’andarono in fumo. E per ſuo peggior male , ritrovandoſi affai vecchio, avea poco da vivere, ſe non che talora era ſovvenuto da un ſuo fratello carnale con molta pietà . Finalmente d'anni 75. fiammaid entro il cui ſpazio di tempo egli non aveva avuto mai medicamenco alcuno , e ſano , come un peſce a quel termine di vita s'era condotto ; e quando lavorava quelle minuzie di sì piccole figure , non vi adoperava occhiali di ſorte veruna , coſa a pochi conceduta , e gran tea Aimonio della vivacità de' ſuoi ſpiriti . llltimamente nel meſe di Gennajo del 1634. qui ſene morì . E per le fue buone qualità cagiono gran diſpiacere a chiunque lo conoſceva . Vio IPPOLI TO BuBUIZ I O. 7 227 re Vita d'Ippolito Buzio , Scultore . go Orfe V.S. fi ſarà maravigliata , ch'io, dilettandoni della Pittura ; non mi contenti di narrar le role coſe de' Pittori , ma bene ſpeſſo abbia diſcorſo delle opere delle Sculture , e ſpiegati gli artificj di effe ; macid non le rechi novità alcuna i nè della fede dellemie parole ella punto dubbitar deggia . Che ſebbene auticamente Zenocrate , Menecmo, e Antigono Scultori lolamente dell'arte loro ſcriffono , vi fu ancora Calliffeno , che deſcriſſe i Pittori , e gli Scultori , Egeſandro Delfico fece un comentario ſopra le immagini , e le ſta tue , ed Ippia Eleo Sofita diſputò di pittore , e di ftatue . Anzi Adeo da Miti lene , ſenza ſaperſi , ch'egli operaffe in marmo , ſcriffe degli Scultori , e Cri ftodoro de criffe anch'egli le ſtatue di Zeuſippo : onde anch'io ho ardito di non tralaſciar le vite degli Scultori ; ed ora appunto l'opere d'un artefice di marmi fono per ridirle ; e con quella poca intelligenza, ch'io ho del diſegno , dare qualche accreſcimento a i meriti degl'ingegni, e a i pregi della virtù . Mentre ora ha il carico della gran Chieſa di Dio llrbano Vill . venne a morte qui nella città di Roma Ippolito Buzio da Vigiù , luogo della Lombar dia ; e nelle opere del marmo fu buono ſcultore ; viffe , e fiori con lua lode , benchè pochi lavori egli abbia laſciati in teſtimonio della ſua degna virtù . Fabbrico Ippolito in S. Giacomo degl'Incurabili , nella via del Corſo , per lo Cardinale Antonio Maria Salviati la figura di S. Giacomo Appoſtolo di marmo , due volte maggiore del vivo , in attitudine di camminare, figura mola to buona , Nella cappella qui de' Signori Aldobrandini alla Minerva ha lavorato la ftatua d'un Pontefice Santo ; e una figurina in piede , che è la giuſtizia . Dentro la Baſilica di S. Gio: Laterano , ftanza antica de' Laterani , poi da Nerone confiſcata , e laſciata agl’Imperadori Romani , è ſua opera un'an gelo di marmo in piede ſu i muri incroftati della traverſa , a concorrenza de gli altri ſcolpito . In S. Maria Maggiore , da Patrizio Senatore Romano edificata , nela la cappella Paola ha due figure di marmo , che ſervono per termininel depo fito del Pontefice Paolo V. E nel mezzo l'Incoronazione del Papa è opera del ſuo ſcarpello . All'incontro nella memoria di Clemente VIII. v'è d'Ippolito la ſtoria della pace , che ſeguì tra li Re di Francia , e diSpagna , Arrigo IV. e Filip po II . molto ben condotta , ed eſpreſſa nelmezzo rilievo di quel marmo. Il Buzio per lo duonio della citcà d'Orvieto fece in grande un'Appoſtolo di marmo . Operò anche molte altre coſe per fuori di Roma ; e fu uomo onorato , ri po ato , e di bopillimicoſtumi; e pati grandemente d'infermità di podagre . Laſciò figliuoli con buona comodità ; e finalmente qui in Roma termi. Ff 2 no ( 228 FRANCESCO PARON E. nd i ſuoi giorni di anni 72. alli 24. d'Ottobre , nell'anno della noſtra , e ſua Saiute 1634. Vita di Franceſco Parone , Pittore . ТкаRa gli altri Pittori ve n'è ſtato un Milaneſe , che Franceſco Parone no. minoffi , il quale fu figliuolo d'un Pittore non molto eccellente . Egli a Ronia ſene venne d'età giovanile , con qualche principio di pittura dal padre inſegnatagli: ma poi qui s'andd ingegnando didiſegnare le bell'opere di Ro ma , e vi fece buon profitto : e ora per l'uno , ora per l'altro dipingendo ne divenne ragionevole , e pratico Pittore nel colorire dal naturale . E col ſuo cervello inventò anchealcune opere degno di lode , ſiccome in diverſi luoghi di queſta nobiliſſima, e virtuoſiſſima città ſi veggono . Stette un tempo in caſa del Marcheſe Vincenzo Giuſtiniani , ed ivi con ricavarne le picture di Michelagnolo da Caravaggio , ed altresì di molti Pita tori eccellenti , andoffi egli perfezionando , e affai ſtabiliſſi ne'ſuoi fonda, menti . Fece il Parone in pubblico dentro la chieſa degliOrfanelli a piazza Car pranica , detta S. Maria in Equirio , poichè ivi i cavalli al corſo anticamente s'eſercitavano; nella ſeconda cappella a mano diritta un quadro di altare ad oglio , ove ſono effigiati molti Santi , e Sante in un Paradiſo, aſſaibuone . E nella nuova chieſa de ' Padri di S.Romualdo , Monaci Camaldolefi, tra S.Marco, e la piazza de'Signori Colonne ſi nell'altare a inano manca ha effigia . to il martirio diun Santo con diverſe figure , e il Tiranno preſente , affai cos pioſo , e ben condotto , e vagamente ad oglio colorito . E qui dentro il Tempio della Minerva nella cappella de Maddaleni preſso la ſagreitia, dalle bande della S.Maria Maddalena ſu l'altare dipinta , il S.Fran celco d'Affili a man diritta , e la S.Franceſca Vedova Romana a mano manca , ſono ſue pitture ad oglio . E al vicolo delle Colonnette per andare al Collegio di Capranica , nella volta d'una loggia della caſa del Signor Marcantonio Toſcanella Romano ha dipinto un Carro tirato da’cavalli, finta l'Aurora con le ore , e dalla ſtrada G veggono , lavoro con gagliarda maniera a freſco operato . Franceſco Parone Milaneſe fece varie opere per diverſi , sì per la città , cod me per fuori di Roma , ed eſſendo d'età giovanile nel più bel fiore di ſua vita scrminò il volo de' ſuoi giorni, nel meſe d'Octobre dell'anno 1634. E nella Chieſa di S.Lorenzo in Damaſo , titolo del Cardinal Vececancel, liere , ebbe onorata ſepoltura , ! PIETRO PAOLO GOBBO. 229 Vita di Pietro Paolo Gobbo , Pittore. 4 . ! 3 PreIetro Paolo Gobbo fu Cortoneſe , e dionorato falegname nacque Fudal padre impiegato ad apprendere il modo didiſegnare , acciocchè di qual , che condizione tra gli altri diveniſſe . Si accomodò in caſa de' Signori Creſcen 2j Romani, e diedeſi a dipingere i frutti dal naturale , e in quel genio non ſi poteva farmeglio ; e quelli Signori aveano guſto di fargli trovare di belliflimi frutti , e d'uve diverſe , acciocchè al ſegno di valentuomo egli giugneffe . Ri traeagli eccellentemente , ſicchè ne preſe tal nome , ch'egli il Gobbo de' frut ti chiamavali. E di vero queſt'uomo eſpriinevali bravamente con gran forza , e con vivacità affai naturale , ſicchè veri, e non dipinti parevano : e ſe di Zeuſi tra gli antichi narraſi , che potè con l'uve ingannare gli uccelli , queſti co'ſuoi frutti faceva arreſtar le viſte , ed ingannava gli uomini ; e il ſuo in gegno era un vivo Autunno d'ogni ſorte di bei frutti . Diedeſi inoltre a far paeſi , e ponendovi particolar cura , molto bene li conduceva . E finalmente volle ancora provare a formar figure , ed operon ne alcuni pezzi ben fatti , dal naturale con þuona maniera cayati , ed affai cacciati . Dipinſe per lo Marcheſe Asdrubale Mattei nel ſuo palagio una galleria ove ſi portò afai bene , e v’eſprefle diverſe bizzarrie , ed ornamenti con feſto. ni di fructi dal naturale ; e vi operò altre coſe con buon gufo di quel Mare cheſe , in freſco lavorate . Nel palagio ora di Monſignor Mazzerini a Monte Cavallo ſono pur di lui alcuni paeſi affai belli a concorrenza di alcri pittori , in freſco condotti , e terminati . Come altresì nel palazzo del Marcheſe Vincenzo Giuliniani operd alcu, ni paeſi , e romitorj aſſai ben fatti , e concluſi . Lavorò ancora in pubblico . E nella chieſa della Rotonda , già tempio di Cibele , e di tutti i Dei , ora di Maria , e di tutti i Santi , ſopra uraltare avvi di ſua mano un quadro ad oglio , entrovi N. Signore Gesù Criſto , che siſucitato apparve agli appoftoli , e San Tommaſo , che mette il dito dentro la piaga di quel coſtato trafitto , e ſon vi altre teſte ; buon quadro . Ed in Florenza , ed in altri luoghi vi ſono chiariflimi teftimonj del ſuo virtuoſo pennello . Se Pietro Faolo Gobbo aveſſe avuto più diſegno , avria affai operato : perchè la conſuetudine di ritraire dal vivo gli faceva maneggiar bene i colori ; nè alla ſua buona pratica , ſe foſſe più vivuto , avrebbe egli aggiun . to altro diſegno . Poichè era vecchio , e nell'età di 60. anni qui mori, nel teinpo di Papa Urbano VIII. ora regnante . ! Vita 230 GIO: GIACOMO SEMENZA. Vita di Gio: Giacomo Semenza , Pittore. E Vvi ftato un pittore Bologneſe nominato Gio: Giacomo Semenza , allievo . na maniera di colorire ; ed imitando quella del luo maeſtro , dava gusto a’ Profeſſori ; e ciò , ch'egli lavorava , con amore , e con diligenza grandea perfezione conduceva . Indi accomodolfi al ſervigio del Sereniſſimo Principe Maurizio Cardinal di Savoja , vi ſtette molto tempo , e vi operd affai coſe dibelle invenzioni , ed anche per diverſi particolari varie cole dipinſe , che per non effer pubbliche , non ridurrolle a memoria , e ne farà paſſaggio E ' ſua pittura a freſco nella chieſa di San Carlo alli Catioari il Lanter nino ſopra la cupola , dentrovi un Dio Padre , e puttini . Principiò l'opera per farla tutta , com'era d'accordo con quei Padri Barnabiti ; ma ſopraggiun ta la morte del Cardinal Leni , che laleid erede la chieſa di San Carlo, e fu eſecutore teſtamentario il Cardinal Scipione Borgheſe , volle queſti , che l'o pera da Domenico Zampieri Bologneſe foſſe ſeguitata, e compiuta . In S. Maria in Via lata , dove anticamente ſtava attraverſato l'arco tri onfale di Gordiano Giuniore , dal lato manco ſopra una porta fta un quadret; co del ſưo , dentrovi un'Angelo ad oglio . Fece parimente Gio:Giacomo nella Baſilica Liberiana ſu’l Monte Eſqui. lino ſotto il Tabernacolo delle Reliquie, dal lato della cappella Siſta , due qua dri ad oglio ſopra l'altare : verſo la Tribuna dipin ſe San Gio: Evangeliſta , e San Giuſeppe , ed in aria la Madonna , e nella facciata verſo la Nave grande la Concezione della B.Vergine Maria , San Gioacchino , e S. Anna con amo re , e con diligenza fgurati. V’è ancora di ſua mano nell'Accademia de' Signori Llinorili , in caſa de' Signori Mancini Romani al Corſo , un quadro ad oglio colorito ; e per en tro ſtavvi unavirtù con una tromba in mano , e ſotto v'è la Lupa con Romo .. lo , e con Remo , figliuoli gemelli d’llia , e di Marte , infanti ; affai buon quadro , e forſe de’ migliori , ch'egli formaffe, per lo colorito con freſchezza , e per la buona maniera . E nel Tempio d'Aracęli ha di ſuo nella cappella de' Signori Cavalieri , preſſo la porta della chieſa, ch’entra nel chioſtro , il quadro ad oglio, entrovi la Madonna in aria , e da lato ſtanvi ginocchioni S. Gregorio , e San Franceſco . Queſto virtuoſo finalmente colle moglie , e non vi ſtette molto , non so per qual cagione, che infermoſſi, e pur mentre anda va tuttavia operando d'improvviſo gli cadde la goccia , ed andò a riſico di morire ; poi per qualche tempo ſi riebbe : ma ultimamente di nuovo gli tornò il male , e l'atterrò , e ?" eltinſe difreſca età ; e in queſta citcà di virtù , e d'onore le ſpoglie della ſua mortalità depoſe , ed ora nel Mondo vive alla Fama . Vita S T E FÅ NO MADERNO . 231 Vita di Stefano Maderno , Scultore , Hi s'intriga nel meſtiero , che non è ſuo , o non s'approfitta , o vi ſcapi 7 . diedeli a reſtaurare le ſtatue antiche , e faceva bene i modelli levati dalle più belle ſtatue antiche , e moderne , che in Roma ſi trovaffono . E molti de' ſuoi modelli ſono ſtati gettati di metallo per ſervigio di varj Perſonaggi , che di quelta profellione li dilettano , sì per Roma , come per fuori , e apubblico benificio . Nella cappella Paola a Santa Maria Maggiore a inan diritta del Papa , la foria della battaglia di baſſo rilievo in marmo è di ſua mano ; e parimente al cuni puttini nel fregio , chegira quella cappella , intorno a' feſtoni di marmo . E fu ſuo il modello della ſtoria di Liberio Papa , e di Patrizio Senatore Roma ; no , che ſovra il ſegno della neve diſegnò la Baflica a Maria dedicata ; ben' è vero , che il getto di metallo fu poi opera di Domenico Ferrerio , e di Orazio Cenſore Romani . E nella ftefla Baſilica ſopra la porta della Sagreftia grande , vi ſtanno di ſuo due puttini di inarmo, intorno all’arme del Principe Borgheſe. In S. Gio: Laterano ne' lati della Croce , che in teſta attraverſa la Bafli. ça , un'Angelo di marmo in atto dia dorazione è del Maderdo . Nella chieſa di Santa Cecilia in Traſtevere ha fabbricato la Santa di marmo , che ſotto l'altar maggiore falſi coricata , nell’acto appunto , che fu trovata , affai devota . Sopra la porta del Palagio Pontificio di Monte Cavallo il S. Pietro a gia: cere , in marmo ſcolpito , è lavoro del ſuo ſcarpello . E ' parimente diluiil San Carlo di marmo , che ſi vede in San Lorenzo in Damaſo , ſopra un'altare , nonmolto lontano dalla Sagreftia di quella chieſa . E alla Madonna di Loreto i due Angeli , dalle bandedell'altare mag . giore di inarmo , ſono di Stefano . I due Angeli Girnilmente di marmo, che qui nella Minerva dentro la capa pella de' Signori Aldobrandini a man diritta fanno ſopra il depofito del paa dre di Papa Clemente Vill . , ſono di ſua mano ; e fu ſua gran gloria , che tan ti Angeli dalle ſue mani foffero formati . Nella facciata di fuori della cappella Paola in Santa Maria Maggiore è ſua ſcultura il Santo Efrem , diſcepolo dell'Appoſtolo San Paolo , in travertino lavorato . Egli inedeſimo della chieſa della Pace , ove è l'altar maggiore della mira colola Madonna , ſopra il frontiſpizio ha fabbricato le due ſtatue di marmo , che rappreſentano la Pace , e la Giuſtizia, affai buone figure . Lavord queſti marmi per lo Signor Gaſparo Rivaldi , il quale teneva in affitto le gabelle di Roma , e volendo regalare Stefano Maderno , per beneme sito diegli un ' ufficio ſoprala gabella di Ripetta , ficchè Stefano più non ope d , o molto poco ; poichè nelle occupazioni di quel carico tutto il tempo per

1 3 deva; 232 BARTOLOMMEO , E FILIPPO BRECCIOLI ! deva ; e la profeſſione ſua andoffene in fumo . E poi nel 1636. ne' 60. anni di ſua età qui in Roina laſciò la vita . Vita di Bartolommeo , e di Filippo Breccioli , Architettori. Ant'Angelo in Vado , nello ftato diUrbino , ſempre è ſtato abbondante d'ingegni , che a belle profeffioni s'impiegarono , e da eſſo uſcì Barto lommeo Breccioli . E però è coſa ragionevole, cheora di lui favelliamo , e ſi renda lode a chi ne ha dato virtù . Fu Bartolommeo qui in Roma allievo del Cavalier Domenico Fontana , e da lui apparò l'architettura ; diedeſi agli artificj di fabbriche , e con altrui ſoddisfazione eſercito il ſuo talento . Ritornato poi ne' ſuoi paeſi atteſe ad alcuni edifici in lirbino , come als tresì operd alle moli di Fano , e nel porto di Peſaro , e gli abitatori di quei luoghi degnamente ſi prevalſono delle di lui fatiche . Venne poi egli a Roma , e riſtorando , el aggiutando il palagio degli Eccellentiſſimi Gaetani al Corſo , riduffe i mezzanini di ſopra ia fineſtre compì il cornicione , che ora per tutto raggira , e nel mezzo ſopra il tetto edificò la loggia disi nobile abitazione, che adeſſo con diſegno , e con ordi. ne di Martino Lunghi , il giovane , nella ſcala di marino di dentro,e nella parte, che guarda Tramontana , è ſeguitata , La Terra pariinente di Santa Felice di queſti Signori Gaetani , preſſo a Monte Circelli , con una Torre ſu la marina è ſtato diſegno del Breccioli i ed anche ha di ſuo altre fabbricht fuori di Roma . E'Architettura di Bartolommeo la nuova abitazione de'Clavari preſſo la chieſa di S. Ignazio Lojola : e per lo Cardinal Lanti è ſtata da lui fabbricata nuova ſtalla avanti il palagio di ſua Eminenza . Ha reſtaurato anche , ed aggiuſtato il palazzetto , dove abitano gli Amaz dori , preffo l'arco di Portogallo ſu'l Corſo ; e riſarcito in alcune partı il pa lazzo de ' Signori Nari a caſa Pia . Sua è l'aggiunta al palagio del Signor Mario Mattei ſu’l canto , che da l'Olmo . Paffato le quattro Fontane , nella ſtrada Pia , la chieſa di Santa Tereſa ; e l'abitazione delle Monache ſotto l'inftituco dell'Ordine riformato Carmeli. tano è ſuo edificio . E dopo la morte di Carlo Maderno ebbe cura della fab . brica del Monte della Pietà . fece la galleria del nuovo palagio de'Sigori Mallini in piazza di Sciarra , e l'Altare maggiore delle Monache di San Giu . feppe a capo le caſe . Ha egli parimente operato nel Convento della Madonna della Scala in Traſtevere , come altresì in quello della Madonna della Vittoria alia Fonte di Termini. Nella fabbrica di Caſtel Gandolfo , e nelle altre pontificie di Roma, fu ſotto architetto di Papa Urbano Vill, ed eſſendo giunto ad età matura , morì guar; POMPEO FERRUCCI : O 233 morì nel meſe di Gennajo del 1637. e fu ſepolto in S. Suſanna preſſo la Fon te delle Terme Diocleziane . E Bbe egli un fratello , che Filippo nominoſfi , e fu ne’tempi addietro anch' effo Architettore , e parente diCarlo Maderno . Fece il Catafalco nella morte del Cardinale Antonio Maria Salviati , dentro la chieſa di San Giacomo degl ' Iocurabili ; e nella fabbrica dell'ilteſſa chieſa ebbe cura del diſegno di Franceſco da Volterra . Fu Architetto degli Ocfanelli ; e piantd , e compi la fabbrica del Collegia Salviati , ed eſeguì gli ordini della facciata della loro chieſa in piazza Capranis ca : ed operd nella cappella de' Signori Jacobacci in San Giacomo degl'Incu . sabili . Fu Architetto de' Padri di S.Franceſco di Paola ( u'l Monte Pincio, e fab . bricovvi la Sagreſtia , e la ſtanza del capitolo . Paffato la chieſa del Gesù , uni con buon dilegno l'abitazione de' Vigevani , e volea diſtenderla , e di effa ris cingere tutta l'iſola , e formarne un gran Palagio in più abitazioni diſtinto . Giunto poi all'età di 53. anni nel 16.giorno d'Aprile dell'anno 1627. Fere paſſaggio alla quiete dell'anima ; e dopo se ha laſciato un figlio , Luca Antonio nominato , che anche egli con ſua lode alla profeſſione dell'Architet , tura attende , 1 Vita di Pompeo Ferrucci, Scultore . O Ra potremo dire di Pompeo Ferrucci Fiorentino , uomoaſſai ritirato , o dabbene . Operò poco , poichèatteſe a reſtaurare ſtatue antiche , e ſi pora tava bene . Fece con ſuo modello , e di ſua invenzione la Madonna , che ora fa di marmo col figliuolo in braccio in cima al fineſtrone nel Quirinale , ſopra la ringhiera del portone del palazzo Pontificio , divota , e con gian diligenza ſcolpira . Formd qui alla Minerva nel depoſito di Michele Bonelli Cardinale Alecs fandrino , nt poca del Pontefice Pio V. la Itatua della Religione molco buona , e di bella maniera cordotta . E alla cippe'la Paola , nella Baſilica Liberiana di Santa Maria Maggio. re , le due figure di marmo , che ſecvono per termine al depoſito del Papa , ſono di Pompeo . Alla Madonna della Vittoria, preſſo la Fonte Felice di Termine , fece per lo Cardinale Vidone nella terza cappella a man diritta la tavola dell'altare di marmo di mezzo silievo , entrovi l'aſſunzione della Regina degli Angeli , e San Girolamo , ed anche il ritratto di detto Cardinale . Lavoro inoltre il Ferrucci per Domenico Cardinal Ginnaſio , ſopra la porta 234 - BALDASSARREGALANINO. porta di S.Lucia alle Botteghe ſcure , una Madonna in piedi col Bambino Ge : sù in braccio , figura di marmo affai buona , e divota . Alla Trinità de' Pellegrini verſo Ponte Siſto ha fabbricato un'Angelo di marmo , che porge il calainajo a S. Matteo Appoftolo , acciocchè poſſa ſcrive re il Santo Vangelo , pur di marmo , dimano di Cope Fiammingo ; fa alla man diritta vicino alla Sagreſia nella crociata della chieſa . E parimente anch'eſſo fece un' Angelo di marmo a S. Gio: Latera no nel. e facciate dell'incroſtatura di milti , fatte ornare a ſpeſe del Pontefice Cle fmente VIll. Pompeo Ferrucci (colpì per S. Luca una ſtatua di travertino di Santa Martina Vergine , e Martire , e a quel luogo donolla , con occaſione , ch'egli fu Principe dell'Accademia Romana del diſegno ; poichè è ſolito nel fine del loro ufficio laſciar qualche memoria o di Pittura , o di Scultura . E di più nella ſua morte rammencolli di laſciare un legato all'Accademia , e Compagnia di S. Luca . Ed intorno all'età di 60 anni termind l ultimo momento della vita . Gran vanto di Roma è , che fin nelle ruine ella G moftri al mondo mae ftra degl'ingegni ; anzi ſe già fu da’ Barbari abbattuta , ora ella ſollevi gli altrui ſpiriti gentili , Ingegnanſi molti a ricomporre i mal conci corpi delle ſue ftatue , e de' ballrilievi ; e nel riſtorarli imparano gli artiscj degli an tichi maeſtri : onde anch'elli divengono buoni operatori . la Roma , che dalla perdita di Troja nacque , gl'ingegni dalle ruine de ' Bar bari s'avanzano ; ed in lei ſe'l dominio crollo , la virtù mai non cadde , el'onore v'ha il ſuo tempio . M Vita di Baldaſſarre Galanino , Pittore . A tempo è di paſſare a Baldaſſarre Aloiſi , detto il Galanino , Bolognea fe , il quale da giovane venne a Roma , e da se diedeſi a far de’ritratti affai bene , fimili , e a buon prezzo condotti . E dopo la morte del Cavalier Padovano , egli acquiſtò buon credito , ed ebbe gran fama . Tutti i ritratti , che occorrevano per queſta città, sì di donne , come di nomini, egli faceva ; e particolarmente vº è quello del Signor'Ottavio Tron farelli Romano, nobile , e famoſo Poeta ,da lui con gran maniera condotto ; e tanto in grande , quanto in piccolo con amore , ed egregiamente li ritraeva . Dipinſe anche quadri grandi per fuori di Roma , come parimente per dentro alcuni de' ſuoi ve ne fono . E nella chiefa di Gesù Maria al Corſo , da Carlo Milanefe architettata , ove ſtanno Frati Eremitani Riformati di S.Ague fino , ſopra l'altar maggiore il quadro ad oglio dell'Incoronazione di N.Don na , e Regina del Cielo Maria , dicono eſſer diſua mano , affai bene , e dili. gentemente concluſo ; ed è di nuova invenzione . La Pittura è muta Poeſia , della quale è anima l'invenzione : onde come queſta fa chiari i Poeti , così anche rende famoli i Pictori ; e ſenza effa و MARCELLO PRO V EN ZAL E. O L 235 eſfa le pitture non ſono mute , ma morte Poeſie . Baldaſſarre Aloiſi , detto il Galanino ' , era di buoni coſtumi , di natura y piacevole , ed avea gran guſto a ragionare di coſe di virtù ; e ſe Dio gli avel ſe conceduto più vita , avrebbe a fiai operato . Ma effendo vecchio d'annito . una ſera , fen za poterviſi trovar rimedio , nell'anno della ſalute univerſale 1638. all'improvviſo ſene morì ; ed andò a vedere il Dio della ſua falute . Laſciò l'Aloiſi Bologneſe figliuoli maſchi, e femmine ; e benchè egli non foffe comodo di beni , e d'entrate , ſpendeya nondimeno l'acquiſto de' ſuoi ſudori , per far loro apprendere le virtù . E in Roma , ſotto il Santiſlimo Re gnante , ebbe ſepoltura . Vita di Marcello Provenzale , Pittore , Omo amorevole , onorato , di buona converſazione , e d'ottime qualità fu in ſua vita Marcello Provenzale da Cento , il quale era buon dipin tore , ma atteſe a far di mulaico , e ne riuſcì eccellentiflimo , Lavorò in San Pietro i mulaici inſieme con Paolo Roffetti da Cento ſuo maeſtro , e ſono quelli della cappella Clementina con li cartoni del Cavalier Criſtofano Roncalli dalle Fomarance , ed anche fece i puttini , che ſcherzano con palme , e con ghirlande intorno alli quattro tondi grandi de' quattro E vangeliſti . E parimente lavoro nella cupola grande diverſi di quei Santi , fic chè pratico , e buon maeſtro nedivenne ; ed in quel genere d'artificio egli era grandemente raro . Raccoinodd la Navicella , che da Luigiaccio ne'tempi addietro ebbe qual che raffettamento , opera di Giotto Fiorentino , la quale era ultimamente affai gualta : e Marcello vi fece di ſuo quelle figure in aria , e San Pietro , e il Peſcatore , che in metterla abbaffo nel cortile vecchio andarono affatto in rovina . E degno d'onorare con le ſue opere la Baſilica Vaticana, dentro ſul vol tone primo, ha fatto dimuſaico l'arme del Pontefice Paolo V. Efendo ſtato ritrovato in una cava a S. Pudenziaoa , ov'era anticamente il vico patrizio , un bel pavimento di muſaico del tempo dell’Imperio Roma no , eccellentemente operato , fino , e con grandiſſima diligenza compoſto , e unito , coſa maraviglioſa a vederlo , e non eſſendo conoſciuto da quei vil lani , che lavoravano , tutto fu rovinato , e così franto , che a fatica un pez 20 per avventura n'avanzd , il quale fu donato ad Aleffandro Peretti Cardinal Montalto , e perchè vi mancava un non so che , per aggiuſtar quella parte, nè ritrovolli veruno , che gli baftaffe l'animo di accomodarlo , ſolo Marcello vi fi iniſe d'intorno , e cosi egregiamente lo fece , che il moderno dall'antico non ſi conoſceva , ed affai credito , ed onore acquiſtoiſi . Fece per lo Cardinale Scipione Borgheſe alcuni quadretci belliſſimi di mu. ſaico fino ad initazione dell'antico , raramente lavorato con la ruota . lleo fu una civetta con diversi uccelli intorno , tanto belli , che pajono vivi . E GS 2 l'altro $ 236 GIUSEPPE DEL BASTARO : l'altro rappreſentava un'Orfeo , che ſuona la lira , con varjanimali intorno . Cole degne d'ammirazione , che ſi poſſa far sì piccolo , e così di naturale . Rappreſentò il ritratto dal mezzo insù del naturale, di Paolo V. Sommo Pontefice condotto con tant’arte , e finezza , e con quegli ſmalti comincſli , che li pennelli con potrano far coſa più degoa a vederli, ed è la maraviglia del roſtro ſecolo . E certo è , che gli antichi in quello genio di lavoro non han no laſciato o pera n igliore , e ſe altro egli non aveffe fatto , fi è in queſte pro, ve stſo glorioſo , e immortale . Finalmente non fu ben simunerato di tante fatiche, e delle ſpeſe grandiſ fime in comporre queſti minutiſſimi lavori , ne' quali coplumd quanto ave va ; e penſando d’eller ricompenſato della ſua eccellente virtù , con tanta fa tica , e ſpeſa operata , egli reſtd ingannato , perchè non vi fu , chi ciò dicela ſe al Principe , e lo faceſſe capace del valore dell'opera , e della ſpeſa : ſicchè attriſtoſfi , e più non volle affaticarſi , con tuttochè da ’ Principi grardi gli foffero fatti gran partiti . Diſtaccò , e ritolle l'animo dal lavoro. E vera mente fu gran danno , che queft’uomo non foſſe regalato , e aveffe avuto la ſua ricompenſa alla grande ; perchè gli avria dato animo di operare coſe di kupore . Binalmente vi ſi guadagnò una indiſpoſizione di ſtomacho, che molti anni ſe la portò . Ed in Roma con gran ſuo merito terminò la ſua vita , e do po il corſo di64. anni , nel 1639. diede il ſuo corpo al ripoſo in onorata ſe poltura , 1 Vita di Giuſeppe del Baſtaro , Pittore . . Oma in tutti i tempi è ſtata madre di virtù , e però da lei trafre il ſuo na tale Giuſeppe Puglia del Baſtaro nominato . Atteſe alle dipinture , e vi fece boniſſima riuſcita , e ſe alla maturità della vita foffe giunto ; avrebbe gran coſe nella pittura operato ; poichè in lui buon guſto , ragionevolmaniera , e deſiderio di lavorare fi ſcorgeva . Dipio fe in queſto chioſtro de' Padri della Minerva , quando N.D). preſena tò il Signore al Tempio , avanti al Profeta Simeone , e at Anna profeteffa con altre figure , iſtoria aſſai buona , e a freſco ben colorita . E in oltre vi ſono due virtù , figure grandi , maggiori del vivo con puttini , molto ben colori. te , e con buon diſegno fu'l muro concluſe, E nella Baſilica di S. Maria Maggiore , ovvero alle Nevi , vicino alla nuova ſagreftia fu l'altare della cappella de' Signori Patrizj v'è di ſuo dipinta la Madonna , quando apparve a Gio : Patrizio , e a ſua moglie , con buona maniera , e buon gufto ad oglio in tela eſpreſſa . E nella Minerva per entro la ſagreſtia ſu la volta , la Madonna con Angioli, che va in Cielo, a freſco . Nel nuovo dormitorio de' convaleſcenti a Ponte Siſto ſu la volta ha pure una Allunta con Angioli a freſco effigiata . Dentro alla chieſa di S. Girolamo della Nazione Schiavona a Ripetta , nella 1 1 1 1 STEFANO SPERANZA : 337 nella prima ca ppella a man diritta,ſopra l'altare il quadro ad oglio di S. Anna con la Madonna, e col fanciullo Gesù è ſua buona maniera . E dirimpetto a queſto l'altro quadro di Criſto morto in braccio alla Vergine Madre , e S.Ma ria Maddalena , parimente buono . E nell'ultima cappella pur da quel lato i ! S.Girolamo penitente , figura maggior del vivo , che ſta lopra l'altare , è degno paragone anch'eſſo del ſuo pennello. E queſte furono le migliori , ed ul time opere , ch'egli formaffe E parimente anch'eſſo ha operato alcuni fregi a freſco nelle ſtanze del palagio di Monſignor Cerri alla Atrada di nuovo aperta avanti la Chieſa Nuova . Se queſto giovane foſſe vivuto , avria di belle opere nobilitata la ſua , e mia patria . La morte invidioſa dell'altsui gloria gli troncò la vita , e nel più bel fiore degli anni fu ſepolto . Vita di Stefano Speranza , Scultore. ’ Aver di ſopra narrate le opere di Pompeo Ferruccio , Scultore Fiorenti , no , mi ha fatto ſovvenire d’alcune opere , che Taddeo Landini , pari mente Scultore Fiorentino formò , e nella vita di lui da me non furono rani memorate ; cioè a dire , l'adornamento d'un Criſto in S.Maria Maggiore . lla cenacolo di marmo in S.Pietro nella Gregoriana . Rappreſento in bronzo Gre gorio XIII . per Aleſſandro Cardinal de Medici . E per tre luoghi fe Clemea te VIII. alla Madonna di Loreto , in camera del Pontefice , e in caſa Aido. brandini , benchè alcune di queſte coſe oggi non ſi vedono . E ora con i’oc correnza di queſti Scultori anche mi occorre di riportare alla memoria de’ po ſteri le fatiche d'un'altro Scultore meritevole di lode , Le opere antiche de' Romani , benchè in terra ſepolte , ſono fate , come ſemi, che dei continuo hanno prodotto vivi germogli di felice emulazione , e li lor frutto è ſtato onore, e gloria , l'unodegli Artefici , e l'altro della virtù . Fu in queſti medeſimitempiun giovane chiamato Stefano Speranza , da un onorato falegname in Roma nato . Queſti da piccolo diedeſi a diſegnare ſot to l'indirizzo di Franceſco Albano Bologneſe , e vago di Sculture facea model: li,dalle belle opere di Roma ritratti . Dal genio a tali opere portato riuſcì valente ingegno, e dal Cavalier Gio: I.orenzo Bernini in molte occorrenze fu si adoperato , che nel marmo ſpras çicandoſi operò anche da se medeſimo . Fece alcune coſe ; e tra le altre nella gran Baſilica di S. Pietro Vaticano , nel depoſito della Conteffa Matilde alla man diritta della chieſa , ſotto la nave minore all'incontro dell'altare , ove ora fa il Santiſlino Sacramento , fe la ſtoria di bafforilievo in marmo , nella parte davanti della caſſa di quella ſe . poltura in alto elevata , con figure piccole bene accomodate molto bella , e die de ſaggio di se , e ſperanza di far nobili lavori . Sopra il Campidoglio dentro la chieſa d'Araceli , ove ſono Padri Zoccoa 1 1 lanti 238 SIGISMONDO LAIRE. lanti di S.Franceſco ſu la porta grandedidentro , per l'inſcrizione di D.Carlo Barberini , già fratello di N.Signore Urbano VIII . [ colpì in marino la fatua della Santa Chieſa . E già preparaval a fare altre opere in S.Pietro Vaticano ; e ne aveva for: mato modello . Ma la morte il tolſe all'impiego delle virtù , e lo diede all'altro mondo, per operare in co e di gloria . il caſo di queſto giovane , il quale era di boniſfima natura , a tutti i ſuoi amici grandemente rincrebbe ; e conobbero , che le ſperanze del mondo ſono brevi . Il ſuo fratello Gio: Batiſta (come a ſuo luogo ſi dirà) attende con ſuo ono re alle opere della pittura , Vita di Sigiſmondo Laire ,Pittore . I 1 A Germania anche ha avuto i ſuoi dipintori , ed ha ſaputo fra le ſue nevi mandar fuori frutti di virtù . Sigiſmondo Laire nacque nella Baviera ,no biliflimo Ducato della Germania , e ora Elettorato dell'Imperio . Queſt'uo mo venuto in Roma ſotto il Pontefice Gregorio XIII. capitò in caſa di France fro da Caſtello Fiammingo miniatore , e da lui appreſe il buon modo di dipin gere in piccolo ſenza ſeccaggine, ſicchè diedeſi a colorire in same piccole figu le quali tanto vaghe, e police eſprimea , che in quel genio bramar più non ſi poteva . • Pieſe amicizia co ' Padri Geſuiti Spagnuoli , maſlime con quelli , che pra ticano l'Indie, e che portano , e mandano quantità di quelle immagini piccole in rame colorite, dov'egli guadagnò buona ſcinma di moneta . Dipin (e per diverſi Principi, e Principeſſe , e molte volte dipingeva in gioje diverſe , come Lapislazzalo , Agate , Smeraldi , Corniole , ed altre co fe ; e diverſe ſtorie piccole vi eſprimeva degne d'eſſer vedute, ed animirate . E talvelta fece in iſpazio , quanto va urghia deldito piccolo , ſtorie di otto , e dieci figurine inſieme , che non mancava loro coſa alcuna, e formate con tara ta vaghezza , e pulite , e con diligenza si eltrema condotte , che la vifta ordi naria a difcernerle non baſtava . Sigiſmondo particolarmente faceva le immagini della B. Vergine tan. to grazioſe , e divote , che nè più belle , nè più eccellenti ſi potevano delide rare , cioè a dire Santa Maria Maggiore , la MadonnadelPopolo , quella del. la Pace , e le formava con una maniera , che riempiva gli animi d'eſtrema maraviglia . E di vero queſto valentuono , in tal genere di pistura , merita af ſai lode ; poichè in sì piccoli corpi rappreſentava quelle minuzie , e fuori sì diligentemente le portava , ch'era ftupore. Le ſue virtù hanno meritato , che di lui favelliamo , benchè egli coſe pubbliche in Roma non abbia colorite , poichè in grande non operava ; none dimeno queſta memoria è degna dilui , che co' ſuoi lavori fatti in Roma , ha 7 nobi G 1 0 V À N N I y A L E s I o . 239 nobilitate tutte le parti diSpagna , dell’Indie , e d'altri luoghi del mondo ; o colà fatto onorare , e adorare l'immaginidella B. Vergine , le quali in queſta mia patria , capo delle città , e del mondo per mano dell' Evangelifta S. Luca vi furono dipinte , e miracoloſe vi ſtanno . Sigiſmondo Laire arrivato alla vecchiezza ,nè più ſervendogli la viſta, die deſi alle ſue divozioni , e per eſſer comodo , con molta ſua ſoddisfazione le frequentava . Ultimamente nel 1639.morì di 86.anni ; laſciò nelſuo teftamento mol ti legati pii , e fu nella chieſa della Rotonda dalli fratelli della Compagnia de Virtuoli, e da cutti i profeffori del diſegno accompagnato . Poi nella mattina ſeguente gli farono fatte nobili eſequie alla preſenza de' fratelli sì di San Gius ſeppe , come di San Luca , alle quali compagnie cento ſcudi di legato per una laſciato avea ; e per maggiormente onorarlo vi fu alliſtente il Signor Crivelli Reſidente del Sereniffimo Duca di Baviera , eſecutore del ſuo teftamento inſie me co ' Signor Canonico Fabrizi Piccolomini ; e ſolennemente cantata la Meſa ſa , e compiute le cirimonie del funerale , nella Cappella di S. Giuſeppe di Tecn sa Santa fu ſeppellito , Vita di Giovanni Valeſio , Pittore . 7 + virtù del diſegno , e in Bologra ſua patria a queſta laudevole opera die de principio , fic chè in breve divenne boniffimo maeſtro , e vago coloritore; e particolarmente ſoleva egli fare belliiſimidiſegni per varie materie , che da vanti ſe le rappreſentavano , ciò non devo tacere a' meriti della Fama . Queſti fu Giovanni Valeſio , il quale era verſato negli ſtudidelle buone lettere , e principalmente nella Segreteria ; nel qual'efficio ſervì l’Eccellen tiffimo Conte , poi Duca Orazio Generale di Santa Chieſa , e fratello di Papa Gregorio XV. Ludoviſio , e dappoi il Cardinal dinal Ludoviſio nepote del Pontefice , ed anche il Signor Principe ſuo fratello . I Signori Luduvisj gli avevano dato in cura il loro bel giardino col palazzino , e tutti gli abb - llimenti di quel luogo , e non ſolo i nobili addobbi , sicchi arredi di ſete , d'argenti, d'ori , ma d'altre prezioſe coſe , comedi ſta tue , e d'eccelenti pitture da famoſilliini maeſtri operate , e'l Valeſio in cu. ftodia le teneva ; ove già furono gli orti di Salluſtio . Dipinſe in quel palagio alcune ftatue con diverſi capricci di puttini in freſco coloriti , con altre ſue invenzioni , e a que' Signori niede guſto . Ed anche fece diverſi cartoni per farne arazzi , ſiccome ſene ſono veduti con oc caſione di varie fefte in San Lorenzo in Damalo , allorachè il Cardinal Ludo viſio era Vececancelliere . Fece in queſto chioſtro della Minerva ( come V. S. vede ) il ritratto natu. sale del Pontefice Pio V. ove è figurata la battaglia navale contro il Turco , nemico comune , ed anche in queſto medeſimo chioſtro ha dipinto quella 1 N.Don. 1 240 GIUSEPPE FRANCO : N. Donna Annunziata dall'Angelo , con Dio Padre , Angeli , e puttini in freſco aſſai vaghi , e franchi ; ed in quell'altro lato ha dipinto la Religione , che tiene ſotto di ſe l’Ereſia , affai buona figura , pure a freſco operata . Nella Madonna di Coſtantinopoli colori la cappella vicino alla maggiore alla man diritta dedicata a Santa Roſolia di Sicilia , la quale ſopra il quadro dell'altare ad oglio è effigiata con Angeli, e dalli lati ſonvi due quadri puc della medeſima Santa ; ed anche ſopra dipinſe la volta a freſco con Angeli , o con Purtini . Queſt'uomo ſi dilectò di far diſegni, per intagliare in rame ; ed affai bel li , e grazioli li formava . Ed oltre alcunibuoni frontiſpizi di libri , ultima. inente impreffe co' ſuoi diſegni , e con opera di acqua forte le ſtoriette del li bro dell' £ piſtole , che vanno in volta ſotto nome del Signore Antonio Bruni : Ebbe il Valeſio buon guſto alla poelia , e mandò fuori ju iſtaınpa alcuni fuoi componimenti , come la Cicala , e la Raccolta delle Rime nelle nozze de gli Eccellentiſſimi Signori Ludovisj , ed altre coſe , che per brevità io tiala . fcio . Giovanni con l'occaſione diquel bel giardino faceva di varj diſordini, onde ne divenne podagrofo, ed in fermo ; e volendo sforzar la natura , s'am malò di maniera , che qui in Roma di età ancor freſca , ſotto il reggimento di Urbano VIII. Pontefice , reſe l’anima a Dio . Vita di Giuſeppe Franco , Pittore . El tempo di Siſto Quinto v'era un certo dipintore, detto Giuſeppe Franco de' Monti, il quale acquiſtolli poi il ſoprannome di Giuſeppe dalle Lodo, e , e queſto ſuccefle , perchè egli li dilettava di andare uccellando , ed in tuts co le ſue opere una Lodola , o altra coſa fimile diſegnava . Queſt' uomo operò nella Libreria in Vaticano da giovane , ed anche ac gli altri lavoridi pittura in quel tempo dal Pontefice comandati. Lileimamente ſi diede a colorire ad oglio , e fece varie opere per diverſe perſone. Andoſſene a Milano , e colà dimorò alcun tempo , ed operovvi mol te cole . Dappoi , come fanno molti , che pel mondo girano , e rigirano per tentare la loro fortuna , e appagare i capricci ; e poi alla fine in queſta città fermano il lor penſiero , e truovano , che qui è il capo , e'l compimento del mondo ; così per l'appunto Giuſeppe, lazio d'aver mutato paeſe, ritornò a Roma , e fuce uno Stendardo per la Compagnia di Sant'Andrea delle Fratre, dentrovi S. Andrea Appoftolo , che abbraccia una Croce , e dietro dall'altra parte San Franceſco di Paola , e fu cpera ad oglio da cutci affai lodata . Dentro la chieſa della miracoloſa Immagine di S. Maria in Via , ove ftan . no i Padri dell'Ordine de' Servi , nella prima cappella a mano inanca de sie gnori Buffoli ſopra l'altare di ſua mano dipinſe un S.Andrca Appoftolo in pies di ad oglio con gran diligenza , ed amore fatto . Ed N TOMMASO L U INI . 241 Ed anche dall'iſteſſo lato nella terza cappella ſopra l'altare colori un qui dro di S.Girolamo in atto di far penitenza , diligentemente condotto ; e quie vi ha fatto ( ſiccome in altri luoghi ) diverfi uccelli , e lodole , donde i profef fori pigliarono occalion di nominarlo Giuſeppe dalle Lodole . Ed effeudogli morta la moglie , benchè egli foffe vecchio , volle di nusa vo toglierne un'altra , che era di età giovanile , onde in breve manco , e can rico d'anni , ſotto il reggimento del Pontefice llrbano VIII . Barberini , qui in Roma fui il corſo di fua vita . Vita di Tommaſo Luini, Pittore . Fų u figliuolo di un Veneziano Tommaſo Luini , ma nacque in Roma į po ſcia a ſuo tempo diedeſi ad imparare il diſegno , e ftudiava nelle belle opere di queſta città ; e ancora fene andava per le accademie diſegnando , le quali continuamente qui fogliono farſi; e dipintore affai ragionevole nedi. venne; e il Caravaggino fu detto . E ſe aveſſe avuto l'aninio volto alla pro feffione , e non impiegato alle (margiafferie , e fare il furiofo , e 'l bizzarro ammazzatore , molto più avrebbe fatto , e faria forſe infino alla vecchiaja in pace vivuto ; ma gli fuccefſe il contrario ; perchè chi cerca brighe , fpeito le ritruova . Ebbe molti contraſti , e con occaſione, che da certi giovani pic tori facevanfi alcune commedie ſatiriche, nelle quali egli tra gli altri fu mala . mente punto , e poi ad un diquelli li tirò un'archibuſaca , fu imputato il Luini d'aver cið fatto in diſcarico del ſuo onore ; e por effere fato quegli dal colpo ſtorpiato , egli alcuni anni ne ftetce prigione ; e finalmente con gran fatica uſci affitto , e disguſtato : e vedendo, che il ſuo emulo guari , fene preſe tanto diſpiacere , che di malinconia morì , avendo prima fatte alcune opere , che ora V. S. da me intenderà . Dipinſe in S.Carlo al Corſo della Nazione Lombarda , nella cappella di S.Ambrogio ſopra l'altare , il Santo Arciveſcovo di Milano , veſtito d'abito ſacerdotale in piedi , e fta in atto di benedire ; ha due Diaconi , e due Chem rici , e puttini ad oglio . Per entro a S. Lorenzo in Lucina la prima cappella a man diritta ha di fuo ne' peducci , o triangoli S.Gio: Batilta , e S.Giuſeppe a freſco . Fece ſopra la porta della chieſa di S. Giuſeppe , monaſtero di Suore del Carmine (calze in capo alle caſe , una Noſtra Donna , che va in Egitto col Bainbino Gesù in braccio ſopra il giumento , e S. Giuſeppe , che cammina , a freſco . Nella chieſa in S. Maria in Via la ſeconda cappella a man diritta ,al B.Fi, lippo de' Padri de ' Servi dedicata , dipinſe al lato diritto dell'altare la ſtoria , quando il Sant’uomo fa po ho nel cataletto mosto , e libera una indem.oniata con affai figure ; e il quadro è grande , ſopra la cela ad oglio dipinto . E di nuovo fece in S.Carlo al Corſo , da Onorio , e da Martino Lunghi architettato, il quadro grande dell'altar maggiore, dentrovi il Padre Eterno a Hh ſe 1242 GIO: BATISTA SPERANZA : redere in aria in atto di benedire il popolo , da Argeli , e da puttini circonda . to ; e da baſſo ha molti Angeli , in forma di fare orazione al Santiſſimo Sa. cramento , con diligenza , e con buon guſto ad oglio formato . Se Tommaſo Luini foffe più vivuto , forſe avria meſſo il cervello a le fto , e affai meglio operato , ma la morte , ſotto llrbano feliciffimo Pontefice di queſto nome Ottavo , di anni 35. il tolſe al mondo . Vita di Gio: Batiſta Speranza , Pittore. F U in Roma un'onorato falegname, il quale ebbe due figliuoli maſchi, e quale ſtudio 1 fecegli attendere al diſegno . Ebbero il loro principio da Franceſco Al bano Bologneſe . Lino di queſti diedefi a far modelli , e l'altro andava dife . grando le belle opere di Roma . Quegli, che ſtudiava i modelli, divenne Scul. tore , e ſi chiainė Stefano Speranza, di cui già a ſuo luogo abbiamo facto me. moria . L'altro , che ora ſi prende a raccontare , fu Gio: Batiſta Speranza , il per le accademie, che per tutta la città continuamente in pubbli co , ein privato ſi fanno . Queſto giovane atteſe a faticarſi ne' lavori , che ſi fogliono fare per Roma con vari pittori , che operano a freſco , e ragionevol pintore ne divenne , e con buon guſto appreſe nobil maniera , e pratica , co me ſi è veduto in diverſi lavori da lui in pubblico dipinti , delle cui opere an. deremo rammentando le più note , ch'egli faceffe . Colorì una cappelletta nella chiela delle monache di S. Caterina da Sie. na a Montemagnanapoli , ed è la ſeconda a man manca con varie ſtoriette della Beata Vergine , con buon guſto , e pratica a freſco lavorata , e in que. Ito luogo , dove anticamente futono alcune Terme , che ſi chiamavano Bale nea Pauli ; onde i moderni con nome corrotto Magnan apoli il chiamano : le Suore , clie vi abitano , ſono del terzo Ordine , ſotto la regola di San Do. menico . Agli Orfanelli dal lato manco la ſeconda cappella della lor chieſa ha di fuo la volta con cinque ſtoriette della paifione di Noſtro Signore Gesù Criſto , in freſco dipinte . Nella chieſa de'SS. Coſimo , e Damiano in Campo Vaccino la prima cappelletta a man diritta , al Crocih ffo dedicata , ſou di mano dello Speranza dio yerle ſtorie di N.Signore a freſco figurate . Dentro S.Lorenzo in Lucina neila prima cappella a man diritta ha ſo. pra i triangoli due Santi, in freſco condotti . In S.Agoſtino , vicino alla Sagreftia , nella nuova cappella a queſto San . to dedicata , fanno ſopra la volta di ſuo alcune foriette a freſco . Il quadro dell'altar maggiore di S.Gajo Pontefice , preffo Termini , fu da Gio : Batiſta condotto , ed in opera poſto . I due Santi , Gregorio Nazianzeno , e Benedetto , a freſco ſopra la porta del. + co: GIO: BATISTA SPERAN Z A. 2.43 delle monache di Campo Marzo ſono di ſua mano : Nella chieſa di San Lorenzo in Fonte de Signori Cortigiani ha co . lorito il quadro , che è a mano manca , ed una ſtoria del Levita San Loren . zo a freſco . Ed opord alcuni fregi nelle ſtanze del palazzo di Monſignor Cerripreffo la Chieſa Nuova . Qui nella lagreſia della Minerva (opra la porta di dentro v'è il cons clave de Cardinali , che creano il Pontefice , in freſco da Gio. Batifta loritoNel Chioftro del Convento de' Padri del terzo Ordine de'SS. Cofimo ; ė Damiano dipinſe la Sammaritana con Noſtro Signore al pozzo , parimente a freſco . Ed in S. Quirico ha di ſuo il primo altare a mano manca con le figure di Santa Maria Jacobi, di San Giacomo , e di San Giovanni ſuoi figliuoli , ad oglio formati , Ultimamente in San Lorenzo in Lucina la ſeconda cappella a man lio niſtra , ov'è ſopra l'altare un Crocifiſſo , e San Franceſco , ha la volta da lui dipinta con diverſe ſtorie di Criſto , e di San Franceſco con quattro figure , ed ornamenti finti di chiaro oſcuro ; e da baffo nelle facciace grandi due ſto rie di Gesù nato , e di Criſto riſucitato , che apparve alla Maddalena , e ne' pilaſtri l'Ecce Homo, e San Franceſco con altre pitture , il cucto à freſco colorico . Quellte furono l'ultime opere , ch'egli faceffe , e il povero giovane eraſi perduco nell'amore d'una donna sì importuna , che non lo laſciavà vivere, nè davagli tempo di potere ſtudiare , e far le ſue pitture con quello amore , e cura , che in cid era neceffaria ; e così traſportato in queſto amore perdevā quello della ſua virtù , e con iltrapazzo faceva ilavori , e con la mira attende va ſolamente al guadagno . Che ſe Gio: Batiſta a veffe impiegato l'animo , e'l tempo a queſta profellione , e non aveſle abbandonaco gli ftudj , avrebbe ala fai acquiſtato d’utile , e di nome ; poichè in lui fi ſcorgeva buon guſto , fic . come le ſue opere dimoſtrano, ma la inala ſua fortuna il fece dare in così dan. noſo ſcoglio . E finalinente in caſa di quella donna ſi ammaid , e di dolore di fomaco in ventiquattr'ore miſeramenteſenemorl ; vogliono , che in quell'atto la fpofaffe , ed avanti di laſciar la vita , la prendeffe per ſua moglie . E ciaſched uno deve pigliare eſempio da queko giovane malaccorto , che per amarealtrui perde se Iteffo ; e nel fine del meſe di Giugno del 1640. perdà anche la vita; e dalla miſericordia di Dio abbiamo la ſperanza della ſua falute 3 H h 2 Vita 244 ORAZIO GENTILESCHI: Vita di Orazio Gentileſchi , Pittore . . Ila è antichiſſima città della Toſcana , per tratto di poche miglia dal mar Tirreno diſtante , pofta tra i fumiSerchio , ed Arno ; (aggia per la ſua - vecchia Repubblica , e forte per le gran proove delle vittorie in mare acquiſta te ; ora ubbidiente , e ſerva a'cenni , e a'comandamenti de' Sereniffimi Medici , Granduchi di Toſcana . Da queſta città ebbe la ſua origine , e traffe il ſuo natale Orazio Genti leſchi , il quale in età giovanile ſotto il Pontificato di Siſto V. a Roma lene venne . Avea egli alcuni principi della pittura apparati da Aurelio Lomi ſus maggior fratello uterino , il quale dipinſe l'ultima cappella a man diritta nebo la Chieſa Nuova , ove fu l'altare è l'Affunzione di Noftra Donna ſempre Vergi . ne con gli Appoftoli , e il reſto è a freſco . E queſti diede le buone regole del: la pro'eſſione al ſuo fratello Orazio Gentileſchi , il quale da prima andò dipin gendo nella bella libreria Vaticana , e in altri luoghi , ove per ordine di quel gran Papa co ' pennelli li operava . Nel tempo di Clemente VIII.egli colorì in S.Maria Maggiore per lo Care dinal Pinello una ſtoria della Circonciſione di N. Signore a freſco , ed è la pri ma nella nave di mezzo ſopra il Crocififo . E dentro S. Gio

Latesano vi operò l'Appoftolo S. Tadden

, il quale fa a man diritta vicino all’Organo , in freſco formato . Fece per lo Cardinal Pietro Aldobrandini la tribuna di S.Nicco ! d in care cere , ove effigiò un Dio Padre , e puttini , ed un Santo ginocchione, il tur, to a freſco condotto . Gli fu conceduto un quadro grande nel tempio di S.Paolo fuori di Roma

contuttochè a Ceſaredel Nebbia foffe ftato dato , e già conſegnatagli la tela grande di un pezzo , e poſtala in ordine per dipingerla , e metterla in opera ; pur'egli tanto co ’ favori adoperoſli , che la tela al Nebbia fu tolta , e alGen fileſchi mandata , in cui egli dipirſe la converſione di S. Paolo con quantità di figure , e col Crito in asia , ove ſono Angeli , e puctini ( come ora fi vee de ) ad oglio fatti . Dipinſe egli parimente per li Signori Olgiati una cappelletta a man dirit ta nella chieſa della Pace , ove fopra l'altare è S. Gio: Batiſta , che battezza N.Signore Gesù Criſto , e v'è il Padre Eterno , e gli Angeli, con amore , e con gran diligenza ad oglio formati ; e'l rimanente con diverſe storie del Santo fu da lui figurato a freſco . Orazio nel Pontificato di Paolo V. dipinſe vna Loggetta nel giardino del Cardinale Scipione Borgheſe , ora di Montignor Mazzerino , e le nove Muſe grandi dal naturale v’ha figurate , e con grande amore a freſco terminate ; ma le prospettive di quella volta ſono d'Agoſtino Talſo Romano . Nella ſala grande del palazzo di Montecavallo verſo il giardino , ove ta lora li ſuol fare conciſtoro pubblico, v' ha di ſuo nel mezzo della volta uno sfon: dato , 1 23 GIO: BATISTA RUGGIERI: dato, entrovi un'arme grande del Papa con due Angeli , che la reggono, ed in. torno evvi una proſpettiva di mano di Agoſtino Taffo , ove pofano diverſe fi gure dal Gentileſchi formate , con viſta di ſotto insù , affai buone , e coine giudicarono i profeffori , ſono le migliori , che eglifaceſe, e rappreſentano diverſe virtù , le quali al Pontefice Paolo V.alludono , con grande ainore , e diligenza a bonifſimo freſco condotte . Nella chie'a di S. Siiveftro , Monaſterio di Vergini , miraſi la feconda cappella a man diritca , ſopra il cui altare è S.Franceſco , che riceve le Stim mate , affa i buona figura , ad oglio colorito . Il Gentileſchi operò diverſe coſe ad alcuni perſonaggi sì per queſta città , come anche per fuori di effa , che , per non eſſere in pubblico , con ſilenzio trapaſso . Queſto virtuoſo volle ( come dir li fuole ) cangiar fortuna . Andoffene fuor diRoma, e in diverſi luoghi fece dimora . Elltimamente ſi riſolſe di pala farſene in Inghilterra , e colà per molti anni fermolfi ; e dicono , che egli al cune opere vi fece.E dappoi finalmente (Iddio la come) vi morì nell'anno fete tanteſimo in circa di ſua vita . Laſciò egli figliuoli , ed una femmina ,Artemiſia noninaca , alla quale ezli imparò gli artifici della pintura , e particolarm’ate di ritrarre dal natu rale , licchè buona riuſcita ella fece , e molto bene portolli . Ora dicono , che nella città di Napoli ſi ritruovi , e che per diverſi Principi , e gran perſonage gi vi faccia con fua lode varie , e belle opere . S: Orazio Gentile chi foffe Atato di umore più praticabile avrebbe fata to aſſai buon proficco nella virtù , ma più nel beſtiale, che nell'umano egli da va ; e di quallivoglia ſoggetto,per eminente , ch'egli foffe, conto non faceva: esa di lua opinione , e con la ſua ſatirica lingua ciaſcheduno offendeva , e dal la benignità di Dio abbiamo da ſperare il perdono d'ogni ſuo fallo : che age vol coſa è , che dove il Signore è concorſo col dono della virtù , anche fi lia manifeſtato con la grazia della Salute . 4 1 Vita di Gio. Batiſta Ruggieri, Pittore . i ſe , che Gio: Batiita Ruggieri appellavali , eda piccolo nella ſua patria imparò la lingua latina , e greca dal ſuo padre , che Giovanni aveva nome , ed era granatico parimente latino , e greco . E anche in Bologna ebbe i principi della pittura da Domenico Zampieri Bologneſe . Di là poi col Geffi pittore andoffenea Napoli , opde Gio : Batiſta del Geiri il noininarono . Venne poi a Roma , e datoļi allo ſtudio di ritrarre le opere buone di que: fta città in tele , e in marmi , diſegnd molte coſe per lo Marcheſe Vincenzo Giuſtiniani, e ritraſſe altre opere antiche per lo Signor Cavalier Calliano dal . Pozzo , e giunto per la ſua buona maniera a far pruova del ſuo pennello in pub blico, $ ranza . 1 i 2.46 PIETRO PAOLO RUBENS . blico , in queſto chioſtro della Minerva dipinſe colà quella Natività di N. Sie gnore co’paſtori , ch'ella vede in freſco ſopra il muro ed è di maniera ga . gliarda . I tre Appoſtoli, che dormono , dov'è il Criſto all'Orco . Ela virtù della Temperanza dall'altro lato in freſco coloriti . In S. Caterina a Monte Magnanapoli ſu’l manco lato dipinſe il lottarco dell'ultima cappella ; nel mezzo S. Maddalena , e S. Caterina ; da un lato San Domenico , e San Gio: Baciſta ; dall'altro San Gio: Evangelifta , e San Filippo Neri , a freſco ; ove nel di dentro ſono le picture di Gio : Batiſta Spe. Preſſo l'Oſpedale di San Gio: Laterano , ora di fiuovo rifatto con l'ar chitettura di Jacopo Mola da Lugano in Lombardia , dentro la chieſa , che a S. Andrea è dedicata , il Rugieri ha colorite le figure , che fanno ſopra l'altare in faccia nella parte vicino al tetto ; e ſono l'Annunciata , e San Gio: Ba tiſta , e San Gio: Evangeliſta , ed altre coſe a freſco . E nella facciata della chieſa in ſu la Arada le figure di S. Andrea , e di S. Eraſmo ſono opere fue a buon freſco , con la ſtorietta di chiaro oſcuro . Nel palagio de Signori Cenci ha d pinto una ſtanza di fregi tra parti menti di chiaro oſcuro con otto inedaglioni figuratevi ſtorie Romane , eia un'altra ha operato Egure di virtù a freſco . E parimente nel palagio del Signor Cardinal Santacroce , ora da France . ſco Peparelli nella parte dinanzi architettáto , Gio: Baciſta ha pure a buon freſco colorita di fregi una ſtanza con figure , con istorie , e con chiari oſcuri, Fece alcuni diſegni , e cartoni per dipingere la ſala del Cardinale Spada , ed altri cartoni per li Signori Caffarelli , che per morte non furono meſſi in o pera: Innamoroffi egli di una donna, e sì fortemente n'era acceſo , che alla fine col cucre vi perdè anche la vita ;ed eſſendo giovanedi 32.anni, mentre al mon. so prometteva ogni ſperanza d'ottima riuſcita , uſcì egli da queſta vita , e la. cid gran deſiderio della ſua virtù , e con comitiva de' fratelli della compagnia de' Bologneſi , e de' Pittori , i quali di ſacco veſtiti il portarono ſu le ſpalle , fu nella chieſa di San Petronio della loro nazione , che è appreſſo il palagio de Farneſi onorevolmente ſepolto . Si dilettava di poeſia , ed affai bene componeva in idile ſatirico ; era ne' detti faceto , e fu di buona , e grata converſazione. Vita di Pietro Paolo Rubens , Pittore . E Non meno pregio della pittura il converſar tra Signori , che Gia vanco pere , e maneggiare pennelli, avanzarſi a dar legge , e governar popoli. Nel Pontificato di Clemente VIll. venne in Roma un giovane Fiammin. go , che Pietro Paolo Rubens nominavaſi , il quale era ſtato per alcun tempo in Mantova al ſervigio di quell'Altezza , ed iyi fece diverſe opere , ed in parti, colare PIETRO PAOLO RUBENS . 247 colare dipin ſevialcuni ritratti aſſai belli · Venne egli in queſa Regia del mondo , per dar perfezione alla ſua virtù ; e vedendo, e ſtudiando l'eſquiſi te opere della mirabil Romasi antiche , come moderne , appreſe egli buon guſto , e diedein una maniera buona Italiana , Gli fu dato a dipingere nella chieſa di Santa Croce in Geruſalemme , giù dentro la cappella di S. Elena , Madre del Gran Coſtantino Imperadore , che dal Cardinal Arciduca Alberto d'Auftria era ſtata riſarcita , e nel principale altare vi rappreſenid S. Elena , che abbraccia la Croce del Redentore in atto affai devoto con diverſi puttini , che d'intorno ſcherzano, ed ha proſpettiva, opera ad oglio con amore fatta . Sopra un'altare a man diritta v'ha figurato , quando Gesù fu incorona. to di ſpine , con diverſe figure intorno di colorito molto oſcuro , e di notte fonto . E nell'altro a man manca v'ha la Crociffione del Noſtro Salvatore con diverſi manigoldi , che fanno atto di voler’alzare la Croce , molto buone figu re , come anche il Critto , e ſonvi le Marie con N. Donna ſvenuta , affai gra. zioſe , tucte ad oglio formate con forza , e con buon guſto. Dipinle nella chieſa de' Padri dell'Oratorio della Vallicella un quadro grande , per collocarlo lopra l'altar maggiore , e di ſopra vi rappreſentó la Madonna col figliuolo , e con diverſi puttini molto belli , e da baſſo San Gregorio Papa , ed altriSanti , aſſai buon quadro , ma non fu meffo in opera , perchè il gran lume , che gli dava in faccia , il toglieva al godimento dell’al. trui vilta , ed in altro luogo è ſtato poſto . Onde poi ſopra l'altar maggiore vi figurd una Madonna col figliuolo in braccio , la quale G leva , quando corrono le feſte principali , acciocchè fi veda l'altra Immagine antica miracoloſa della B. Vergine, che quivi li conſer va ; e fonsi intorno diverſi puttini , e da baffo alcuni Angeli inginocchione , che adorano il SS . Sacramento , e riveriſcono la B. Vergine . Alla mano diritta dell'altare nella facciata del coro avvi un quadro grane de , entrovi rappreſentaci San Gregorio Papa , e San Mauro con abito all' an . tica militare ; e San Papia Martiri, e diſopra alcuni puccini , afai buon quadro con buona maniera condotto . E diriinpetto a queſto , dalla mano manca , l'altro quadro grande ha per entro figurata S. Domitilla , ei SS. Nereo , ed Achilco Martiri ; e per di ſopra putcini con palmein mano, dipinti ad oglio ſulle lavagne con buon gu. fto . Fece il Rubens diverſe opere per varj perſonaggi , ed in particolare per alcuni gentiluomini Genoveſi formd egli in quadri grandi diverſi ritratti dal naturale a cavallo , alti quanto il vivo , con amore condotti , e fimilidimiz ed in quel genio ebbe egli pochi pari. ultimamente volle ritornarſene in Anverſa ſua patria , ed indi nella Corte dell'Arciducheffa d'Auſtria trasferiſfi , e da quell'altezza vi fu ben vi fto . Operovvi diverle coſe di piccusa conforine alguſto di quella Principeſſa che 248 PIETRO PAOLO RUBENS. che in tutte l'occorrenze ſempre gli fu favorevole . Fu chiamato in Francia dalla Regina Madre , e vidipinſe una galleria , e gli secò molta ſoddisfazione , e ne fu alla grande da quella Regia Maeſtà ri. munérato . Indi ritornoffene in Piandra con buon credito , e fecevi diverſe opere grandı , le quali vanno in itampa , alcune delle quali ſono in legno intaglia te , ed altre col bulino eſquiſitainente inciſe , ed eſpreſſe , delle quali le più famoſe accenneremo , cioè la battaglia delle Amazzoni di ſei fogligrande ; il San Rocco , il quale vogliono , che sia la migliore di tutte ; tre Crocifiſli , uno dall'altro differente ; un Criſto , che ſi ripone nel ſepolcro ; la battaglia de I.eoni ; la Converſione di San Paolo ; la Navicella di San Piecro ; la Natività di Gesù con li paſtori ; l'Adorazione de' Magi , che offeriſcono al bambioo i la teſta del Re Ciro ; la ſentenza di Şalomone Re ; lo Sponſalizio di S. Cateria na ; le dueSuſanne , ed altre , che vanno in volta , le qualihanno nobilitato, non ſolo queſta città di Roma , ma tutte le parti dell'Europa . Fece anche il Rubens diverſi cartoni coloriti , per riportarli in panni di arazzi , ſiccome qui in Roma ſene ſono viſte alcune mute molto buonecon di verli capricci , e con varie invenzioni formati , con forza , con vaghezza , e per ornamento hanno bizzarri fregi : arazzi tutti belli . E veramente Pietro Paolo Rubens ha dimoſtrato al mondo , ch'egli è ſtato Pittore univerſale , ed abbondante di varie invenzioni, ed ha rappreſentato le ſue opere con gran vi. vacità , e con naturalezza ; ed è gran tratto d'anni , che in Fiandra non v'è ſtato pittore miglior di lui , e che ſi fa così felicemente accoſtato alla buona maniera Italiana . Pieiro Paolo Rubens fu dotato non ſolc ' ella virtù della pittura , ma eb be anche accompagnate maniere belliflime trattar negozi , mallimamente digran portata ; onde fu propoſto dal Marcheſe Ambrogio Spinola per mandarlo alla Corte d'Inghilterra , e ſtrigner la pace tra quelle due Corone . Il Rubens chianato in Iſpagna andovvi, e da quel Re fu ben veduto , ed impofogli il carico dell'ambaſciata · Trasferilli egli colà in Inghilterra ; e da quella Co rona con gran ſuo onore raccolto , trattò quell'importante negozio con tanta grazia , che'l tutto con guſto d'amendue que' potentati concluſe ;.e quel Reg . preſente il ſuo fatlam 20 to,cavataſi la ſpada dal banco,la porſe al Rubens , con dargli un diamante , che in dito avea , di valore di migliaja di ſcudi , ed an che gli preſentò un cintiglio di cappello di finiffimi diamanti, che al prezzo di 1o. mila ſcudi aſcendevano , e creollo ſuo Cavaliere . Ritornò Pietro Paolo in Iſpagna , e con grand'applauſo da quella Maeſtà fu ricevuto , la quale moſtrò d'eflerli grandeinente compiaciuta del negoziae to di lui , e dichiaratolo della ſua Camera con l'onore della Chiave d'oro re. galollo ; e con queſta occaſione il Rubens fece il ritratto del Re , della Regia na , e di tutti que' Principi ; dunde poi ritornando in Fiandra , dicono , che ne riportaffe il valore di 30. mila ſcudi . Arrivato nella ſua patria pieno di ricchezze , ecarico d'ogori , vi fu creas . to GIO: BATISTA CRESCENZJ. 249 to Segretario , e Conſigliere di Stato , e comperd una Signoria d'alcuni luo. ghi, e viveva alla grande ; tanto pud la virtù , e tanto ſi pregia il valore . Poi colmo di felicità mondane andoffenę egli nell'anno 1640, a godere quell- del Cielo , in Auverla ſua patria con graa fama, e con applauſo d'ono re ditutti i virtuoli , e de'cittadini . Ha laſciati figli , i quali ora ſtanno.con molta riputazione, e grandez za del loro fato . Così la virtù , e'l valore del Rubens ha nobilitaca la pittu ga , ed iluſtrata la patria . Vita del Signor Gio: Batiſta Creſcenzj , Pittore . O Llanto la Pittura dagli Antichi in pregio ſia ſtata tenuta , e non ſolo de' j Greci , ma fimilmente da ' Romani ftimata , ne favellano a pieno tut te le ſtorie . E di eſſa ſcrivendo , racconta Plinio , che venne primieramente in Sicione , e di poi in tutta la Grecia dilatolli , e a' giovani di nobil lan gue ſopra ogni altra coſa ella era inſegnata . E a' noftri tempi in Italia , e particolarmente in queſta mia patria Roa ma ſono ſtate , ed ora anche vi ſi ritrovano nobiliffime famiglie , che hanno amato il diſegno , e ſi dilettano della pittura , e dicucce quelle operazioni , che ad effa appartengono , e la rendono perfettamente compica ; e tra gli altri Qobili evvi lato il Signor Gio: Batiſta Creſcenzj , del quale ora prendo a ra. gionare . Egli da giovanetto i primi principi del diſegno, e della pitcura ebbe dal Cavaliere Criſtofano Ronca'li dalle Pomarance , come anche gli altri fratelli , che per dir’il vero , tutti ſono in Roma ſpecchio di virtù ; queſto Signore virtuoſo arrivò a tal legno , cheda se operava con buona pratica ; e vogliono , che faceſſe di ſua mano ad oglio ſopra lo fucco alcuni puttini , che ſtanno ne? triangoli della cupoletta , entro la cappella de' Signori Oricellai in S. Andrea della Valle , ove tutto il rimanente è pittura del ſuo maeſtro Cavalier Poma. rancio : ed egli ancora co’tratti del ſuo pennello in alcuni luoghi ha onora. to , alla piazza deila Rotonda , le itanze del ſuo palagio : ed alcuni quadri ha parimente co ' ſuoi colori abbellito . Il Signor Gio: Baciſta avea guſto , che ſempre nella ſua caſa ſi eſercitaſ ſe la virtù , e continuamente vi facea ſtudiare a diverſi giovani , che alla pita tura erano inclinati , e ſempre vi teneva Accademia tanto digiorno , quanto dicotte tempo , acciocchè aveſſero tutti maggiore occaſione d'apprendere le difficultà dell'arte ; ed anche talvolta avea guſto di far citrarre dal naturale , ed andava a prender qualche cola di bello , e di curioſo , che per Roma ritro . vavali di frutti , d'animali , e d'altre bizzarrie , e conſegnavala a quei gio . vani , che la diſegnaffero , ſolo perchè diveniffer valenti , e buoni maeitri , Giccome veramente adivenne . Era il ſuo palagio una ſcuola di virtù ; ed indi ſono uſciti bravi ſogget ci , come abbiaino veduto non ſolo nella Pittura , ma anche nell'Architeta I i tura 1 ! A -250 SIGNOR GIO: BATISTA CRESCENZIJ . tura , tra quali fu Niccold Sebregundio nato in luogo principale di Valtellia na , il quale per lo ſuo palagio fecegli il d ſegno della porta , e delle vaghe fin neſtre di travertino con molta grazia formate . Architetto a’Signori Panfilj da porta , e la ringhiera nella piazza di Palquino : ed anche piantò il princi pio della chieſa della Madonna del Pianto a piazza Giudea ; e poſcia andò al Servigio del Sereniffimo Duca Ferdinando a Mantova , e colà ha fatte belliſſi me fabbriche ; , e pochi veramente arriveranno queſto virtuoſo in diſegnare d'architettura , da lui ben’inteſa , e con diligenza opee.ta. Quindi è , che Papa Paolo V. conoſcendo la virtù , e il valore del Signos Creſcenzj, il fece ſoprantendente della bella cappella Paola in Santa Maria Maggiore ; e parimente ſopra tutte le fabbriche , e le picture , che furono fatte in quel Pontificato . Diede egli gran guſto a Papa Paolo V. e tutti i virtuofi , che operarono ſotto la ſua cuſtodia , furono da lui ben vilti , e con gran corteſia trattati , ed onorati ; e ſenza termini d'intereffe , anzi promo core della virtù moſtrò a tutti d'effer vero gentiluomo Romano . Andd il Signor Gio: Batiſta nell'anno 1617. col Cardinal Zappada in Iſpagna , da cui fu portato , e molto commendato appreſſo il Re Filippo III. il quale primieramente nella pitcura eſperimentare il volle , ed egli in un qua. dro fecegli una belliſſima moltra di criſtalli variamente rappreſentati, altri con appannamenti di gelo , altri con frutti entro l'acqua , chi con vini , e chi con varie apparenze , e la diligenza di quell'opera meritd il guſto di quel Re ; il quale poi gl'impoſe il diſegno per le ſepolture Regie , e con altri vis tuoſi di quei luoghi concorrendo , fece anch'eflo il ſuo modello , ed effendo tut ti poſti nella galleria dell’Eſcuriale , il Re giudicó quello del Romano effere il migliore , ma perchè in quei luoghi a cid fare non v'erano nè buoni materia. li , nè atti operatori , venne ilCreſcenzj in Italia con lettere del Re a vari Principi direcce , e da Firenze ebbe Franceſco Generino ſcultore , e poi levd da Roma Pietro Gatto Siciliano intagliatore , Francuccio Francucci fondico . se , Clemente Cenſore fonditore, Giuliano Spagna argentiere , Gio: Bati. fa Barinci Sanele argentiere , e due Fiamminghi parimente argentieri . E sitornato in lſpagna nella Villa dell’Eſcuriale diede principio all'opera , la. quale è in forma tonda , e Fanteon fi chiama , e lotto terra vi li cala per 60. gradini , e il luogo è oſcuro , ſe non quanto viene da alcune force illumi. Dato : giù , in faccia della ſcala , perentro ſta l'altare , di ſopra un Crocififfo di getto di Pietro Tacca da Carrara , ed intorno ſon vi con begli ornamenti , e con cartelle le caſſe de' morti Re , e cominciando da Carlo V. con partiture fra loro a quattro per ordine , da doppi pilaſtri di broccatello diviſe , ove nel mezzo Aanno gli Agnoli , che tengono le torce , a 28. afcendono , edu e al . tre ve ne ſono ſopra la porta , licchè il numero di 30. caffe compiſcono: l'o pera è d'ordine Corintio , e li getti di bronzo ſono di Francuccio Francucci da S. Severino con l'ajuto del ſuo nepote Clemente Cenſore Romano , ornati d'argento , ed arricchiti d'oro : e però il Creſcenzj per così illuſtre fatica dal Re fu regalato d’un titolo di Marcheſe della Torre ; e della Croce di San Gia copo . GIUSEPPE CESARI . Í st copo . Ma l'opera per la morte di Filippo III. non fu finita , nè maiſon o ftati i bronzi ne' luoghi loro collocaci . Andd poi il Signor Gio: Batiſta a Madrid , e fece il diſegno del nuovo palazzo Regio , detto il Ritiro, d'ordine Duri o vicino a San Girolamo ; e pe rò fu dichiarato della Camera Regia , e d'altri carichi fu ſplendidamente ono rato , ma prima d'effer finito l'edificio egli ſi morì di 63. anni in circa , ed in Madrid con gran pompa dentro la chiela del Carmine fu ſepolto . Non ha dubbio , che in Roma altre nobili famiglie danno opera al diſe gno , come li veduno in quelle , che ſono per entro il libro del Poeta Francea fco da Barberino , ove il Signore Niccolò Fucci ha diſegnato il Poeta ; il Si gnur'Aleffa dro Magalotti la Docilità ; il Sigro: Cammillo Maſſimi l'Indu ftria , la Gloria , e la figura d'amore ; il Sigror D. F.bio della Corgna la Coftanza , il quale anche in S. Caterina a Monte Magnanaroli ha di vagoco. lorito li tre Angeli in piedi nella prima cappelia , il Cavalier Go: Batiſta Muti dilegnò la razienza , il quale anche nel colorito molto vale , il Signor Lorenzo Magalotto la Prudenza , il Signor Malateſta Aibuni la Giuſtizia , e il Conte Franceſco Creſceuzio l'Innocenza ; el eflendo degno fratello del Sig. Gio: Batiſta, ora per onore de' virtuoli , e per gloria della ſua famiglia nelle ſue opere è da cutti ammirato . Oggi fra Principi abbiamo l'Eminentiſſimo Cardinale Antonio Barberi. no Camerlingo di S. Chieſa , e il Signor Principe D. Taddeo noftro l'refetto, che da Atonio Teinpelta l'eccellenza del diſegno appreſono; ed ora i figliuoli del Principe Pref= cco da Benigno Vangiolini valentuomo a queſta intelligenza felicemente pervengono ; vore glorie del ſecolo , e degne pompe della vire 8 tù E finalmente tra Principi evvi il Signor D. Paolo Giordano Orſino Duca di Bracciano , che effendo verſato in tutte le virtù , raramente diſegna , egre. giamente dipinge , ed eſquilitamente opera di rilievo . Del diſegno ancora ſi dilecta il Sgnor Don 120 o primogenito del Signor Principe Savelli , ed altri Signori , che per eſſer noci , a me tolgono la fatica d'annoverarli . Il diſegno apre la mente a conolcere le vere proporzioni delle coſe non ſolo deil arte , ma anche della natura, e però da nob: li deve effer ben compreſo, poichè in eſſo riconoſcono le forme dell'univerſo . Onde a ragione ne' tempi antichi a cid s'appigliarono non meno i Poeti , e i Filoſofi , che i Re , e gli In peradori Vita del Cavaliere Giuſeppe Cefari d’Arpino, Pittore . I tempo in tempo ſuole aver la pittura qualche nobile ſpirito , che mol. şorio Xlll . Buoncompagni Bologneſe faceva dipingere le logge nel Falago Váticaro , li ſcoperſe un giovanetto , che in quei tempi deliò notabil maide viglia di se al mondo : e quefti nominavaſi Giuſeppino , nató d’un pintore li 2 d'Ar 252 GIUSEPPE SESARI. d'Arpino , che con maniera aſſai groſſa dipingeva de' voti ; ed egli era il fuo maggior figliuolo , ed avendolo fatto attendere a diſegrare, e colorire , con occaſione di alcuni lavori , che il padre prendeva a fare , e non baſtavagli l'a nimo di compirli , vo'ea , che loro deffe perfezione ( almeglio che poteva ) il ſuo figlivolo Giuſeppino ; e in ciò egli eſercitandoſi , come anche ritraendo dalle facciate , e dalle altre coſe più principali di Roma , in età di 13. anni in circa fece anch'egli una f » cciata di caſa , pofta a man diritta fra le piazze , Modama , e Navona : ove fu colorita la Fortuna a giacere con una figura in piedi , che teneva una ſpada in mano , con altre figure di chiaro oſcuro , ed ora da nuova fabbrica è ſtata guaſta ; e quefti furono i primi lavori , ne' quali pubblicamente s'impiegaffe . Ma il padre ( acciocchè'l figlio ben'apprendeſſe, egʻi poteffe recare giovamento , ed ajutar se , la madre, e un'altro fratello minore, che Bernarlino appellavali i e già di lui ne abbiamo fatta menzione) fu mandato in Vaticano a ſervire i Pictori di Palazzo , che ſotto Gregorio XIII . quelle logge lavoravano , e queſti gli ordinavano i colori , ed egli a loro fa. cevale tavolozze , ſiccome coltumali nell'opere a freſco . Avrebbe ayuto vo. glia Giu'eppino.dı formare , e colorire qualche coſa , ma non ardiva , sì per la po a età , comeanche per lo paragone degli altri , nondimeno ingegnolli di far conoſcere il ſuo valore', poichè nel teinpo , che i dipintori andavano a de finare, ed aſſai ( comeè lor coſtume ) vi dimoravano , il giovanetto un giorno prendendo animo , fimile a formare in quel tempo alcunefigurine , e latiria ni facti a freſco ſopra di quei pilaſtri , come anche lin’ora vi li vedono , ben formati , e mirabilmente ſpiritoſi , che non vi era neſfuno tra quei maeſtri per buoni , che foſſero , che aveſſe potuto ſuperare il valore , e la leggiadria di quelli . Ritrovavano i pittori , volta per volta , le beile figurine di Giu. ſeppino , e ne reſtavano maravigliati , nè potendo venire in cognizione di chi ſe le facefle , finalmente di naſcoſto vi miſero la guardia , e fu ritrova to , che Giuſeppina era quello , che dipinte le aveva ; allora maggiormen. te ſi maravigliarono , che da mano così tenera naſceſſe opera così perfetta , she ſpirava vivacità con franchezza di colorito sì mirabile, che tutti confufi De reſtavano . In queſto bisbiglio ſopraggiunſe F.M.Egnazio Danti dell'ordine de' Pred dicatori di S.Domenico , il quale diquelle pitcore la ſopraintendenza avea ; e il tutto inteſo , e veduto, ammirò in quel figliuolo sì gran talento ; ma ſcore gendolo d'animo rimeſlo , e vergognoſo, con lodargli la ſua virtù lo inanimi, e promiſegli di favorirlo appreſſo il Papa , talchè giugnendo la ſera vegnente il Pontefice Gregorio a vedere i lavori del colorito ( ſiccome era ſuo ſolito ) il P. Egnazio preſento Giuſeppinomal'in arneſe alla preſenza del Papa , e fatto . gli baciare i Santiflimi piedi , narrò al Pontefice il valore , e lo ſpirito gran. de , che dimoſtrava nelle ſue pitture quel giovanetto , e come dava ſperaoza di riuſcir grand’uomo, ſe la pietà di ſua Santità di qualche ajuto l'avete favo sito ,acciocchè egli ſi foffe potuto dare a' ſuoi ſtudj , ed attendereagli ſtimoli yirtuoli del ſuo nobil genio . Il Santo Pontefice , che eça tutto pieca , voletieri gli E : la porta , ti G I US EPPE CESARI . 353 gli conceffe la parte per lui , e per la lua famiglia , e dieci ſcudiil meſe, per chè egli poteffe comodamente elercitarſi nella perfezione della ſpa virtù . E diede ordine , che dipingendo ne' lavori Portitici, avelre egli uno ſcudo d'oro il giorno, e ciò ( mentre il Pontefire viffe ) fu eſeguito .. La prima pittura , ch'egli faceffe, fu nella ſala vecchia de' Tedeſchi,ove figurò di chiaro oſcuro Sanſone,che porta in iſpalla le porte della città di Gaza, con grande ſpirito formato ; e della fala de Palafrenieri vi ſono di ſuo alcune vittà con puttini coloriti affai vaghi , e leggiadri ; e formovvi alcuni Appo ftoli di chiaro oſcuro ; e in diversi luoghidi quel palazzo andd figurando altre coſe di molta bellezza . Dipinſe qui nella Minerva , dove ſi ſuol fare capitolo , una ſtoria ſopra che va alla fagreftia , ed è , quando il inanigoldo feri S.Pietro Marci se , aſſai ſpiritoſo con due puttini francamente coloriti . Fece nel chioſtro de Frati di S.Franceſco di Paola alla Trinità de'Monti la prima ſtoria grande a inan diricta , dove è figurata la Canonizzazione del San to fatta da Papa Leone X. con tutta la corte Ronana con grandillimo amore operata, e ben colorita ; e queſto buon componimento di foria con belliſſime teſie cal nome gli diede , che non ſi diceva d'altro, che di Giuſeppe d’Arpino; e ſebben'egli nacque in Roma , pur volle d'Arpino noininarſi , o per amore della patria del padre, o per gratificarfi i regnanti Boncompagni Signori d'Are pino, da ' quali aveva avuto principio la ſua buona fortuna . Actele ad operare col luo pennello nel palazzo diMonte Cavallo in quel la parte, che da Gregorio XIII.fu fatta edificare, ed adornareze vi colori nobil. mente fregi con ſtorie ,e figure. E nella cappelletta vi dipinſe le forie di S.Gre . gorio il Grande, Poncefice, e Doctore della Chieſa Romana , molto belle , e di mantengono sì bene a freſco, che pajono ora formate . Nelia ſagreftia degli Orfanelli , ov'è un quadro della Trinità con alcuni Santi ad oglio , v'ha dipinto il Cavaliere . In S.Silveſtro a Monte Cavallo nel mezzo del frontiſpizio su la porta di dentro fece S. Silveftro a ſedere in atto di benedire . Dipinſe in S.Elena , chieſa de Credenzieri a' Ceſarini , ſopra un'altare) dalla man diritta , una Santa Caterina Vergine , e Martice con due puttini , che la incoronano , ad oglio . Ncila chieſa de' Frati ben fratelli all'iſola del Tevere, dal manco lato , co . lorì la cappelletta , ove ſono diverſe ftoriette della Madonna con alcuni San. tini a frelco , aſſai grazioſi.. E nel Pontificato di Papa Siſto V. dipinſe ſopra la porta di dentro , a piè delle ſcale del palagio di San Gio: Laterano , che rieſce alla Scala San ta ; e ſono due figure maggiori del naturale , una rappreſenta la Religione , el'alcra la Giuſtizia dallebande dell'arme del Poqtefice , fatte con quella ſua vaga maniera . Per lo Cardinal'Aleſſandro Farneſe , dentro S. Lorenzo in Damaſo , di pinſe la facciata della chieſa a man diritta con l’Iſtorie di alcuni facti di quel Santo . 254 GI11 SEPPE CESARI. . Santo Levita , con figure affai maggiori del vivo , e con fregio di ſopra bellif fimè, ove ſono figure , e puetini affai grazioli . Scopesſe egli primieramente la ſtoria verſo l'altar maggiore , e diede sì gran guſto non ſolo a ' profeſſori , ma a tutto il popolo , che grandemente il lodd , vedendo quella bella manie.. sa di dipingere in freſco , che in quel genere non pud ricevere maggior com pimento , ed è fatta tanto fre ca , che pare adeffo colorita . E in quella nave di mezzo dipinſe anche una gloria d’Angeli ſopra l'organo affai vaghi ; e do po la morte d I Cardinal'Alellandro compì l'altra ſtoria nella medeſima face ciata di prima . Poi andd a Napoli chiainato dal Priore di S.Martino, Padre della Certoſa, dove dipinſe la cupola della chieſa ; e dappoi colori nella ſagreſtia diverſe ſto . rie della paſſione di N. Signore di mezzana grandezza con figure piccole , che erano mirabilinente dal íuo genio formate . Ritornoffene indi a Roma, e nel palagio del Cardinal Santa Severina a Monte Citorio operò var; fregi con alcune ſtorie belle , e certi sfondati ſotto la volta dell'appartamento terreno molto vaghi , ed anche al medeſimo Cardi nale fece nella chieſa de' Greci i due altari ſotto le nicchie della traverſa , a man diritta la N.Donna Affunta con gli Appoftoii , e la Incoronazione della Vergine in gloria : e dirimpecto fecevi un Crocififfo con la Madonna, e S.Gio : Evangeliſta , opere in frelco condotte . E per l'iſteſſo ſotto il ciborio di S.Bar • to ommeo all'Iſola formo quattro teſte di Santi ad oglio colorite . Dentro San Luigi della Nazione Franceſe dipinle a man manca nell'ul tima cappella de? Signori Contarelli ſopra la volta una ſtoria di San Mat. teo Appoſtolo ; e dalle bande due Profeti per ciaſcua vano , fatti a frelo , ale ſai grazioſi . Opera del ſuo pennello , nella primacappella dentro la chieſa della Tra. fpontina ſopra l'alcare , fu la S. Barbara col fulmine in mano ad oglio con• dotra , affai buona figura . Fece nella chieſa di S.Praſſede per li signori Olgiati , ov'è la cappella al . la paſſione di N.Signor dedicata, in mezzo della volta l'Alcenzione del Reden tore al Cielo con la Madonna , e co ' ſuoi Diſcepoli , la quale ſcorta da fotto in ſu con altre figure ; ed avvi in faccia ſu l'alto Profeti , e Sibille con gran forza , edi buon guſto dipinte ; c vogliono , che quefta opera la una delle mi gliori , sìper diſegno, comeper colorico , ch'egli facefie . E nel tempo di l'apa Clemente VIII. dipin ſe nella chieſa di S. Maria in Via la terza cappella a man diritta , ch'è de ’ Signori Aldobrandini , e fece lo • pra l'altare un quadro ad oglio,entroviMaria dall'Angelo Annunziata, manon però di molto buon guſto ; comedalle bande ſono le due ſtoriette , una della Natività di N.Signore , e l'altra dell'adorazione de' Magi a freſco , aſſai grae zioſe , e di bella maniera . Per entro il palazzo del Signor Corradino Orſino, vicino a S.Tommaſo in Parione, colorì a freſco la volcà d' una loggetta con diverſi facti d'Ercole effi giati , con figurine nude di diverſe donne molto grazioſe; nè più aſpettar Gi pud buono . GIUSEPPE CESARI . 255 pud da virtuoſo pennello, ed è una delle belle opere , che giammai faceſſe, do ve ſono dipinti alcuni paeſi da Ceſare Piamonteſe. Nella villa Aldobrandina a Fiaſcati ( nominata Belvedere) in alcuni sfon dati delle volte ha formate diverſe ſtorie del Teftamento Vecchio a richiefta del Cardinal Pietro Aldobrandini, molto degne di lode . E nella Chieſa Nuova a man diritta , vicino alla vecchia fagreftia , ha di pinto ad oglio l'Incoronazione di Maria Vergine con N.Signore, ed Agnoli , e puttini in gloria, ma di maniera da la ſua buona diverſa . In S. Silveftro a Monte Cavallo egli medegmo ha dipinto nella ſeconda cappelletta , ch'è alla mano manca , la volta con tre forie di S.Stefano per lo Cardinal Sannelio , affai belle, e grazioſe . Egli pari mente nelia Trinità de' Convaleſcenti , e de' Pellegrini a man ſiniftra nella ſeconda cappella ha di ſuo ſopra l'alcare , ma non con molto gu fto , condotto un quadro ad oglio , entrovi la Madonna a ſedere col Bambi Ro Gesù , S.Niccolò , e S.Franceſco . Ed in S.Baſtianello alli Mattei , chieſa de' Merciari di Roma , il pen nello del Cavaliere operd un S.S - baſtiano ad un tronco ligato , ad oglio , affai L'Illuſtriſſimo Senato , e Magiſtrato Romano gli conceſſe la ſala de'con ſervatori nel Campidoglio per dipingerla , ed egli promile di finirla in 4.anni, cioè per l'anno Santo delļi6oo. Principiolla , e nella facciata in capo alla ſala , dov'è poſta la ſtatua di Leone X. dipinſe ſu'l muro , quando fu trovata la Lu pa , allattante Romolo , eRemo , da Fauſtolo paſtore con gran maniera , e con buon guſto facta , e ſe egli aveſſe ſeguito queſto file in tutta l'opera, n'avreb . be riportato gloria immortale . Dappoi ſeguitò la forja grande della batta glia tra Romani, e Sabini nella facciata maggiore, e quivi anche ſi porto nobilmente , dove ſi ſcorge quantità di figure , di cavalli , e d'attitudini diverſe con belli abbigliamenti fatti con grandiſſimo ſpirito , e guſto ; e ſi vide , che il Cavalier Giuſeppe in condurre quella ſtoria v'ebbe particolar ge nio , e molto ſene compiacque , poich'era ſecondo il ſuo talento , effen doſi egli ſempre compiaciuto di apparir bizzarro , di andare bene ſpeſſo a cavallo , e di cingere ſempre ſpada infino a' giorni dell'ultima malattia , an zi dilettoſli di fare ſcelta di belliflime arme, come nel fuo ftudio ſi è ve duto . Fu ſua la pittura dentro la chieſa dello Spirito Santo a ſtrada Giulia a mano.manca ſopra il ſecondo altare, ch'è il quadro di S.Franceſco, il quale si ceve le Stimmate, ad oglio con buona maniera fatto . Andò egli parimente in Francia coi Cardinal Pietro Aldobrandino Legato Appoſtolico ad Arrigo IV. e dond a quella Maeſtà un quadro di San Giorgio a cavallo , et un S.Michele, e ne fu dai Criſtianillimo Arrigo regia mente regalato . Tralaſciò l'opera del Campidoglio , per ſervir Papa Clemente VIII. nella pittura di S.Gio: Laterano , dov'egli ebbe la ſoprantendenza di tutco il lavo . so ; 1 256 GIUSEPPE CESARI . ro ; e ſi ſervi di vari pintori per finirla, e dipingervi quelle forie , e farvi gli Appoftoli, che in quelle facciate ora ſi vedono , ed egli ſteſſo dipinſe la parte in faccia ſopra l'altare del Santiffimo Sacramento , cioè l'Aſcenſione di No. Aro Signore alCielo con Angeli , e con gli Appoftoli , che il naturale di molo to traſcendono , ed intorno al fregio tra qu-i feſtoni colorivvi alcuni puccini molco leggiadri. E ſe quedo virtuoſo aveſse dato guſto al Pontefice , avrebbe quel magnanimo Principe adornata tutta la chieſa di S.Giovanni, ma lo ltan . cd, con effer troppo lento in dar fine a quell'opera ; e fu cagione , che il Papa a così nobil deliderio non deffe coinpimento . Coniuttociò fu regalato da quel buon Pontefice ; e oltre gran numero di danaro ne riportò l'abito di Criſto e il Cardinal Pietro Aldebrandino nepote di Clemente nella ſua cappelletta privacamente in Vaticano glie lo diede . Dipinle nella oappelletta di S.Giovanni in Fonte le due ſtorie dalle ban de , cioè quella di S. Giovanni Evangeliſta ad oglio ſopra la tela , quando bevè il veleno al coſpetto del tiranno con alcunipezzi di nudi morti per ter ra. E l'altra , quando S Giovanni è condotto nella grotta da' ſuoi diſcepoli , affai buoni quadri , ed è gran danno , che per effec' in tela dall'umido Geno ftatiguafti . D'ordine di Papa Clemente gli furono dati da’ Signori della fabbrica di San Pietro i cartoni della cupola , per farvi i numeroli , e belli mulaici , co me ora con buona compartitura di Angeli , di Santi Pontefici, di SS. Appo ftoli , di San Glo: Batiſta , di Maria Vergine , e di Noſtro Signore li vede . E quet'opera , che molto l'occupd , fu nuova cagione , che fi tralaſciaffe il la voro della Sala del Campidoglio . Com'egli altresì per la facciata del palagio Pontificio Vaticano ſopra la porta degli Svizzeri fece il cartone della Marton. na col figliuolo , S. Pietro , e S. Paolo in piedi , che poi di muluico è fato formato . E da' Pontefici per ecceilenza del ſuo pennello effendo fato ſempre nelle opere loro adoperato , Papa Paolo V. anche l'occupò , in dargli a dipingere dentro la bella cappella Paola in S.Maria Maggiore ſopra l'altare la parte in faccia , ove figurd la ſtoria di S.Gregorio Taumaturgo , che ſcriſſe contro gli Eretici ; la B.Vergine; e S.Gio:Evangeliſta , che gli detta cid , ch'egli ſcrie ve ; con puttini, e con diverli nudi legati , opera aſſai viga . E nell'arco den. tro il condo , ch'è di ſotto , nel mezzo avvi fatto S. Luca Evange ' ilta , e da' lati due Veſcovi per banda . E ne' triangoli , o peducci della cupola , ſono ſtaci da lui effigiaci i quattro profecimaggiori , ed Angeli ; figure molto più grandi del naturale , e il tutto fu ia freſco dal Cavalier Giuſeppe trancamente condotto . Si ritrovano nella ſagreftia di S. Carlo a’Cacinari quattro quadridi ſuo, ivi con fidecommeffo laſciati da Antonio , detto della Valle , il quale fu ſac tore . Uno ſi è Criſto battuto alla colonna affai buon quadro , e con la ſua mi glior maniera operato , ed un Manigoldo molto ben colorito . L'altro è un San Franceſco con due Angeli , che lo ſoſtengono . Ed un'altro San Franceſco con GIUSEPPE CESAR I. 257 con un'Angelo ſolo . E il quarto è San Bonaventura con una teſta dimorto in mano . 1 I Dappoi dipinſe a freſco la terza ſtoria in Campidoglio , ed è il duello de Curiazi , ed Orazi con li due eſerciti , ed altre figure , ed è un poco più debole dell'altre ſtorie da prima colorite . Indi varie coſe dipinſe per diverſi Principi , perſonaggi , ed amici , conie anche per lo paſſato avea fatto , ein diverſi luoghi ſtanno ; e queſti per brevi tà trapaffo ; ed operdanche numeroſi diſegni di quella ſua bella maniera , da tutti molto caritenuti . Sotto il Papato di Urbano VIII. regnante fece il cartone di S. Michele , che da Gio: Batiſta Calandra fu di muſaico compoſto ; ed è nella Ballica di S.Pietro ſopra un'altare d’una cappella delle quattro maggiori , dal lato deſtro del tempio . Dipinſe“nella chieſa di S.Griſogono , titolo del Cardinale Scipione Bor. gheſe , nel cofficco indorato ſopra il Ciborio , N. Donna col figlicolo Gesù in braccio , che dorme , ad oglio dipinta . E fece per l'iſteſſo Cardinale alla ſua Villa Pinciana un quadro grande della creazione dell'uomo a guazzo formato , come anche ui a Roma nel medeſimo luogo , le quali erano ſervite nell'eſe quie del Signor Gio :Batiſta Borgheſe , fratello del Pontefice , celebrate in S.Maria Maggiore ; opere in tila di chiaro oſcuro . In San Gio: Laterano fece il quadro ad oglio nella cappella delcoro , ora degli Eccellentitlini Signori Colonneſi; a lato a quella del Santiſſimo Sac cramento . E dentro la chieſa della Madonna della Scala dietro l'altar maggiore nel coro vi è effigiata una Madonia col figlio Gesù in braccio , a freſco da lui di . pinta ; tra quella, che fuorire la facciata è ſcolpita, è del Valloni . Parin ente nel coro de ' Frati di S. Franceſco a Ripa v'è di ſua mano un S. Francelco in eliali con due Angeli, che lo reggono ; il quale è originale , e a quel luogo dorol o il Cardii ale di S.Cecilia Stondrato . Fece nella chitla Nuova la prima cappelia del Cardinal Cuſani a man manca , fi pra il cui altare è il quadro della Preſentazione al Tempio del no Stro Salvatoie , e Simeone con altre figure ad oglio condoite . E nella volta vi ſouo figurati tre Sanci , cioè S. Ambrogio , e S.Agoſtino Veſcovi , e S. Mona ca a frefio , atlai buon lavoro del ſuo pennello , ed è viciuo alla cappella , ov'è l'adorazioni de' Magi di Ceſare Nebbia . E tuito dì non mai nell'operarefancandoſi , e ad eglio ora eſercitandoſi, dipinſe nella chieſa del Gusù un quadro di alcuni Martiri di quella compagnia ael Giappo e crocifili , e la vicino all'altare del loro S.Ignazio : Ala Madonna di Loreto de' Fornaridi Roma ſono fuoj i due quadri da' ati della cappella maggiuse ; in uno è la Natività della Madonna, e nell'altro ia mo te di lei , ad o ; io dipinti. Nel Tempietto della pace il S. Gio:Evangeliſta , e l'Angelo ſopra l'altare della c.ippeila di Monſignor Benigni ſono opera del ſuo pennello . Kk E den. 1 1 1 258 GIUSEPPE CESAR T. E dentro la chieſa della Madonna della Vittoria alla mano manca colo rì in un quadro Criſto morto , la Madonna , e S. Andrea Appoſtolo , ad oglio effigiati . In Santa Lucia delle Selci a man manca fece il quadro dell'altare ad oglio ; e ſopra la porta di dentro un Padre Eterno a freſco . Qui alla Minerva nella prima cappella a man diritta de Signori Caffarel . li fece il quadro di S.D medico ginocchione con una Madonna,cd Angeli; con due Santi da ' Tati, ad oglio . Ed ultimamente con tre iſtorie diede compimento alla ſala del Campidos glio , che già , quarant'anni ſono , aveva ad eſſer finita ; ma ſtanco d’aver faticato , e ridottofi nel terrpa , chedovea prender ripolo , poichè indebolita era la natura , e gli ſpiriti raffreddati, non ha sìappieno corriſpoſto al ſuo nome, ed appagato il guſto de ' profeſſori , e come in queſte tre iſtorie ultime, della fondazione di Roma , delle Vergini Veftalı , e del rapimento delle Sa bine , cosi anche nelle vicine ſopra narrate moftro , che all'animo ſuo più non silpondevano le forze ; e per l'accreſcimento degli anni mancavagli il va . lor del pennello . Con gliordini ſuoi in Campidoglio ſono ſtati innalzati alcuni archi a’nuo . vi Pontefici , che ivi lolennemente paffarono a prender'il ſolito poffeffo nella Baſilica di S.Gio: Laterano . Nelle ſolennillime eſequie di Aleſſandro Farneſe Duca di Parma fece il bel diſegno del Catafalco ; e parimente in quello di Gio: Franceſco Aldobran . dini diſegnò la pompa funerale , e l'invenzioni de' quadri per la chieſa in al to furono da lui difpofte , ed ora anche vi ſi ſcorgono per le pareti della nave maggiore : e ſopra le porticelle di dentro le due virtù tinte digiallo , e finte di bronzo in quadro riportate , ſono diſua mano . Vi ſono molti de' ſuoi diſegni , e delle ſue opere , ed ancora alcune in : venzioni diConcluſioni del ſuo , eccellentemente da altri col bulino traſpor tale in rame .. Fabbricò bel palazzo a se' , e a' ſuoi nella via del corſo alla man manca, preſſo la piazza del popolo . Al Marcheſe Evandro Conti raggiuſto il rinnovamento della facciata del ſuo palagio a' Monti ; e diede ordine alle ſcene , che in quel palagio ſervirono, per rappreſentare la famoſa Catena d'Adone , favola bolcareccia del Signore Ottavio Tronſarelli Romano . Ed io Arpino ha fatte buone fabbriche in onore della ſua patria ,e del ſuo nome . Se il Cavalier Celari aveffe conoſciuta la ſua forte , non vi faria ſtato al. cuno , che più fortunato di lui foffe vivuto , poich'ella da' primi anni diedeli a favorirlo , ed egli parve , che diſprezzaſſe quella felicità , che il cielo gli concedevà ; poichè ſebbene per la ſua virtù era amato da' Principi , e da gran perſonaggi , egli nondimeno dal ſuo canto cercava di far poco conto de' loro favori , clidiſgultava , ſiccome col Pontefice Clemente fene vide l'eſperien 1 za , ma و za A 2 GIUSEPPE CESARI. 259 che talvolta ſi degnd di pregarlo , mentre anch'io v'era preſente, che invigilafle nelle pitture di S.Giovanni , e di ſua mano qualche operavi facel . fe , e pure nulla operando , o non compariva , o grandiſſima fatica G durava a ritrovarlo ; e ſempre diceva al Pontefice , che avrebbe fatto , Gicchè al fine Clemente ſtancolfi ; nè vide l'opera per l'anno del Giubileo 1600, compita , com'egli deſiderava . E con altri Principi ſerbd anche l'iſteſſo file , e a quei perſonaggi , che trattavano con eſſo lui, con poco guſto corriſpondeva . E queſti nondimeno erano sforzati ( per così dire ) da un certo fato , a regalarlo contra lor voglia ; e pareva , ch'egli maggior guſto aveſſe di operare per gen. te di balla condizione , che per Signori di gran portata , come in effetto ve, ramente li ſcorgeva . Fu il Celari di buona compleſſione, e di gran lena , poichè nel corſo, qua : Gi di 80.anni , poco ſette ammalato , e a quella età arrivo ſano , e gagliardo con una gamba ( come ſi ſuol dire ) di ferro , tanto era preſto di paffo ,fiero e bizzario . La ſua converſazione era buona , eſſendo egli allegro , faceto , e libero di ſentimento ; ſebbene fu poco contento del ſuo ltato , poichè conti nuamente nell'animno gli ricorreyano i diſaſtri , ch'egli aveva patiti , ed ora d'una coſa , ed ora d'un'altra G lamentava, talchè poco lieto chiuſe i ſuoi gior. ni nel dì 3. di Luglio dell'anno di noftra ſalute 1640.ed in Araceli , dove aveva deſtinata la ſepoltura , volle effer portato , poichè ſempreanche porid a quella chieſa particolar divozione , e già di ſua mano ſopra unacolonra a man ſiniſtra a mezzo della chieſa , dipinto vi aveva di ſua mano una immagi. ne del Salvatore io ovato , ſopra la Madonna, aſſai devoto . In quella chieſa i ſuoi privatamente il fecero condurre di notte tempo , dove la mattina vegnerte gli furono fatte onorate eſequie , e celebrati offici divini , e il corpo fu eſpeito avanti l'altar maggicre in alto.con quaranta tor ce intorno , e quivi datogli onorata ſepoltura . Ha laſciati due figliuoli ma Ichi , ed una femmina , i quali ſono reſtati aſſai comodi de'beni di fortuna . E ſe il Caval er Giuleppe Ceſari aveſſe dato gulto a ’ Principi , avria per le gran. di occaſioni, cheg i li ſono rappreſeotate , fatto gran ritratto di maggior da naro , e di più facolcoſa rendita dibeni . Fu egli però dal Re Criſtianillimo di Francia Lodovico XIII. onorato dell'ordine di S. Michele , e d'altri regali ; avendo egli mandato un quadro dell' Arcangelo S.Michele ,ed altre picture a quella Maeſtà appartenenti , onde il Celari ne perto , dois portava la Croce di Criſto , teftimonio Pontificio del . la ſua virtù , ebbe qutilo dell'ordine di S.Michele , regio teſtimonio del ſuo valore . La ſua bella maniera ha fatta ſcuola , el ha allievi , che felicemente per petuano la memoria del loro maeftro . ni 4T YE Kk ? 1 260 GIO: ANTONIO LELLI . Vita di Gio: Antonio Lelli, Pittore . Lodovico Civoli Fiorentinotra alcuni allievi ch'egli qui fece, laſciona , che : Lelli , lui i primi induizzi alla virtù , e alla profeſſione della pittura . Queſti andò ſercitandoli ne' ſuoi ftudj , e cavando il buono dalle belle opere diRoma sì antiche , cine molerne fece anch'egli buon profitto . Attea ſe indi a colorire , e dal e accademie , e dal ritrarre del naturale ne traffe buoa na maniera , ticcome vedute fi ſono molte ſue opere per diverſi particolari , e per vari Signori formate . Non fece egli grand'opere in pubblico , perchè era len pre o cupato in tar quadri privati , ora per uno , ed ora per un'altro , e per diverſe parti del mondo , ficchè di queſto virtuoſo poche coſe diremo. Nella chieſa di S Marceo in Merulana tra S.Maria Maggiore , e S.Gio: La terano ha fatto dalle bande rell'altar maggiore l'Angelo , che Annunzia la Beatiſſina Vergine a freſco , con b'ion guſto coloriti . Dipinſe nella chieſa di S.Salvatore delle Copelle il quadro dell'altar mag giore , dentrovi un Silvatore in aria a ſedere ſop a una nuvola con varj putti. ni intorno ; e da’lati li vede S. Pie ro , e S. Paulo Appoſtoli in piedi , e nel mezzo vi ſta S.Eligio Veicuvo inginocchione, in atto di fare orazione ad oglio, con amore figurato . Nella chieſa di Gesù Maria , incontro a S. Giacomo degl’Incurabili , ha dentro alcoro , ch'è di ſopra , una Madonna coa Gesù Bambino in ſeno , che porge un cuore a S.Agoſtino, in fielco condotti . E dentro la chieſa ha fu le mura app =lo un quadretto in chiaro oſcuro ; cioè quando Critto dà le chiavi a S Pietro ; e gli altri due ſono ſtati da lui ordi nati , e ricochi . In queito chioſtro della Minerva a mandiritta dipin ſe una ſtoria grande, ed è , quando la B.Vergine viſitd S.Liſabetta, con S.Giuſeppe, e con S.Zac cheria e v’ha proſpectiva , e paeſe , e in aria li vede un puttino molto buo, no , il cutto a freſco con grandilliına diligenza compito . Eglia man manca di queſto ſteſſo chioſtro effiziò là quella virtù , che rappreſenta la fortezza , maggior del naturale , figura aſſai bona con gran . de amorefinita , e lonvi alcuni puttini con ſuo paeſe , a freſco medeſima. mente dipinti . Nella volta di S.Lucia delle Selci ſtan vi alcune coſe a freſco del fuo . Operò alcuni fregi per le ſtanze del palazzo di Monſignor Cerri alla Chiea ſa Nuova , architettato da Franceſco Peparelli Romano il quale nella ſua pro feffione erali adoperato , che tra cale di conto , inoniſteri , e chieſe , meglio di ſectanta luoghi egli ſerviva . Fece alcuni fregi con iſtorie nelle ſtanze del nuovo palagio del Sereniſſi mo Gran Duca di Toſcana , che ora ſi coinpiſce a Piazza Madama , bella ar chitettura diPaolo Marucelli . Ed ultimamente diſegnava altre figure, per ivi con > 0 M G A S P ARO ĈE LI 0 . 261 condurle a freſco , opera per mancainento di vita non inc minciata . Il Lel'i opisiva aſſaiper li Palri della Compagnia di Gesù con occaſio ne o di rappreſentarioei , o di tra zedie , oda tre loro feita ; ed egli molto vi li a far có . Fere alcuni diſegni per intagliare arine di concluſioni , ed altri prinprimer principide' libri , che eſcono alle iti mpe : e tra gli altri quello dell . Catena d'Adore , opra del Signor'Ottavio Tronſarelli , in un ſolo an . no lette volte ſtampata , coſa non anche accaduta ad altro componimento di Poefia . Se queſto virtuofo non foſſe ſtato un po l'ingegno bizzarro , avrebbe in pubblico operato più di quello , ch'egli abbia fatto ; ma col ſuo modo fi rendeva un poco difficile nel trattare ; e pareva , che voleſſe diſprezzare tut ti i profeffiri di queſta nobil virtù , e con la ſua favella anche li inordeva , ta'che pochi vilea : ſeco trattare . Ma vaglia la verità , che del ſuo ſi ſono ve duci al voi pezzi di quadri affai buoni , e ben coloriti , e nobilmente maneg . giati , licctè era gran danno , cheegli non aveſſe accompagnata la piacevos lezza di trattare con modo d'operare . Dilecrolli grandemente di fiori, e di ſemplici, e n’ebbe vago , e bel giardino . Ebbe anche moglie , e laſt id figliuoli , ed uno di loro attende alla pittura , e ſi ſpera , che farà buona riuſcita . Mori Gio: Antonio Lelli nel dì terzo di Agoſto del 1640. d'anni 49.e nella Madonna del Popolo privatamen te fu ſeppellito . 1 Vita delCavalier Gaſparo Celio , Pittore N , i da Niccolao delle Pomarance , col quale fece aſſai buon profitco , e da se diſegnando , e ne' lavori a frelco , che dipingeva il ſuo maettro , anche ſpraticandoſi , buono , e diligente egli divenne. Diſegnò opere belle di Ro ma sì antiche , come moderne , e ne fece diverſe per lo Golzio bravo inta gliatore Ollandeſe , che in Roma , e fuori a bulino le inciſe , ſiccome diverſo egregiamente impreffe oggi ſene veggono andare in volta . Diſegnò anche qui in Roma il groppo di marmo con la ſtatua del Duca Aleſſandro Farneſe, la quale dentro il palagio loro nella ſala grande di mano di Simone Moſchino da Carrara (colpita li trova,e ciò fece ad inftanza di Simone, che per ricompenſarla , il favori con letcere appreſo l'Altezza di Parma Du. ca Ranuccio , il quale alli Signori Prelati della fabbrica di S.Pietro Vaticano il raccomandò , acciocchè gli foffe data a dipingere una delle tavole grandi in S. Pietro nuovo : il Duca per lui ſcriffe , e ne ottenne la grazia , e a Gaſparo Celio fu conceduto il quadro in riguardo di quel Principe Farneſe . Dentro S. Maria in Traſtevere a man ſiniſtra ha di ſuo le pitture, che ſtan . no nel mezzo della cappellecta del Batcelino , come anche parte di quelle dell? arco , e parte di quelle dell'organo furono da lui figurate . Ine re 262 GASPAR O с EL I о. Intanto preſe il Celio amicizia col Padre Giuſeppe Valeriano Geluita , che allora andava dipingendo la cappelletta della Madonna nella chieſa del Gesù ; e fece per lui diverſi diſegni copiati dalle opere di Roma , molto dili . genti . Ebbe in tal tempo il padre a dipingere due cappelle nella fteffa chieſa del Gesù , una fu la ſeconda a man diritta dedicata alla paſſione di N. Sigro . e di Celio volle ſervirli , egli fece lavorare , dalla cornice in lu , lo sfon dato con diverti Angeli , che abbracciano una Croce , e li quattro angoli , ove ſono i quattro Evangeliſti con li due mezzi tondi , e il ſottarco con li pilaſtri, ove colori diverſe iſtorie , e figurò due profeci , il tutto a freſco co diſegni del padre ; e da baffo li due quadri grandi, uno de' quali è , quando N.Signo re pored la Croce alCalvario , e l'altro , quando vogliono crocifigerlo ; e i quattro Crifti paſſionati ſono parimente diſegni del P.Valeriano , e vi lavord il Celio, e furono ad oglio condotti . Cominciò anche due quadri per la cappella de' Signori Vittorj , gli abbozzò , e reſtarono imperfetti per la morte del Padre Valeriano ; e la cap pella poi fu data a Federigo Zucchero , gran maeſtro , ad effer dipinta , come ora ſi vede ... Fece il Celio diverſi diſegni dopo la morte del Valeriano per lo Padre Villalpanda , che ſervivano per li libri della Geruſaleime di detto Padre da darli in iftampa. Reſto Gaſparo Celio a ſervire i Padri Geluiti, e in varie opere l'impiegarono; e loro diede in tanto qualche intenzione di volerli fare di quel la compagnia , anzi alcuni danari , che dalle ſue fatiche avea ragunati , la ſcid loro in ſerbo moſtrando unita con eſli ogui ſua volontà ,e con loro del con tinovo praticando, e facendone il devoto , ne acquiſtò cra' profeffori della pit. cura il nome del Beato Galparo Celio . Andd egli per li medeſimi Padri a Tivoli , e vi dipinſe una cappelletta nella loro chieſa a mano manca con varie pitture a freſco ; ma cometalvolta l'età , e l'occorrenza porta , invaghilli di una giovane di quel luogo , e di na ( coſto de ' Padri Geluiti per inoglie la fi colle , e poida loro riavuti i ſuoi dana. ri , di queſti in Tivoli ne compeiò un'Oliveto . Dappoi ſene venne in Roma , ed in Santa Maria in via lata dipinle un'altare ſotterraneo con tre Santi ad o glio figurati. Era in queſto tempo ritornato a Parnia il Moſchino Scultore , il quale al Duca propoſe Gaſparo Celio , acciocchè a quell'altezza in freſco alcune coſe dipingeſſe Fuchiamato il Celio a quel lervigio, ed arrivato a Parma , glicon . ſegnarono ciò , che aveva a colorire . Miſeli Gaſparo all'opera , e vi fece di. verſe coſe , ina non piacerdo la ſua maniera al Duca , furono cancellate , e così reſtò quelPrincipe con diſguſto , e Gaſparo Celio con poco onore . A qua fta nuova i Prelaci della f -bbrica in Roma levarono il quadro a Celio ; ed eſſen do già metto in ordine per dipingerlo , il diedero al Cavalier Doinenico Pullie gnano , che vi fece la ſtoria della crocififione di S.Pietro . Torna'o egli di poi a Roma nel palazzo de'Signori Alberini alla Valle fa da lui una luggerta con diverſe favole de' Dei degli antichi a freſco dipinta . | Nelia G A S AROCELI 0 . 263 Nella chieſa di S.Carlo a ' Catinari in quei principi per l'altar maggiore dipinſe un quadro di S. Carlo Borromeo ad inſtanza diquei Padri Barnabiti , a cui poco guſto diede . Fu favorito dal Signor Gio: Batiſta Creſcenzj , e il fece dipingere nel Pa • lagio Vaticano dentro ura ſtanza , vicico la Sala Clementina , due Storie di Salomone con altre figure a freſco fotto 1. Pontificato di Paolo V. Borgheſe. Nel Palagio de ' Signori Matei , incontro a S. Caterina de' Funari fatto edificare dal Signor Marcheſe Asdrubale Mattei v'ha di ſuo nella ſala grande in mezzo della volta la ſtoria , quando Mosè paſsò il mar roſſo col popolo Ebreo ; e nell'appartamento da baffo nella volta ha finto Giove ,che fulmina i Giganti , il tutto a freſco . E nel ſecondo appartamento l'altare della capo pellecta , ed alcuni ſoprapporti ſono dal Celio ad oglio ben condotti . Dipinſe nella chieſa de' poveri Mendicanii , preffo a Ponte Siſto il qua dro dell'altare , entrovi S. Franceſco , che riceve le Stimmate , col ſuo coinpagno , e il ritratto di Papa Siſto V. con affetto eſpreſſi .. Fece all' Oratorio della Compagnia del Carmine dietro S. Appoftolo lo pra l'altare un quadro della Madonna col figliuolo in braccio , ad oglio figurato. Dentro la chieſa di S. Antonio de Portugheſi nella traverſa a man ſini ftra il quadro di S. Eliſabetta Regina di Fortugallo è ſua opera . Lavord qui nella chieſa della Minerva , quando s'entra a man diritta , la cappella de Signori Caffarelli dalla cornice in su , e vi ha fatte diverſe iſto rie de fatti di San Domenico ad oglio ſu'l muro dipinte . Finalmente gli fu conceffo dal Cardinal Ginraſio la prima cappelletta a man manca in S. Pietro Vaticano , ov'è la Sonte del Batteſimo, nella cui vol. ta egli fece un Dio Padre con diverſi Agnoli , e Puttini , e nelli mezzi tondi ne’hianchi della volta v’ha dipinto alcuni Angeli grandi coloriti ad oglio ſo . pra lo ſtucco ; ed anche formò nelquadro dell'altare S. Gio: Batiſta , che bat cezzava N. Signore con Angeli ; ma perchè non diede guſto , fu l'opera dell' altare cancellara , ed in cambio vi fu poſtala .Cattedra di. S. Pietro , Principe degli Appoftoli . Fece in S. Franceſco a Ripa nell' ultiina cappelletta a man manca ſopra l'altare un quadro con la Madonna , Gesù , e S. Anna ad oglio . Il Celio a freſco dipinſe nello ſpedale nuovo di San Gio: Laterano in faccia un S. Michele Arcangelo , che tiene ſotto i piedi gli Angeli ribelli , che per etſer fatto con poco guito, reca (pavento, ed è molto diſpiacevole ; e quella è l'ultima opera , ch'egli faceffe . Ed è ſua anche quella teſta del Salvatore, che fta nella facciata , lu’l canto didecco ſpedale , opera in oglio formata .. Per molti tece diverfi.quadri, ed in rame atlai ne.colori ; ed in Roma , e fuori ha fpasſe le fatiche del luo pennello . Avendo egli già fatto a’ Padri di S. Carlo ( come ſi è detto ) il quadro dell'altare , e non effendoſi con loro accordato del prezzo , li conyenne ; e doº po fatte le pruove , e la ſtima , fu per alcuni riſpetti giudicato il valure del . 904 264 Å SPÅRO E Û I 0. quadro aſcendere alla ſomma di roo. ſcudi, i Padri , che non penſavano mai , che la ſtima tanto montafle , ricorſero al Signor Gio: Batiſta Cre. ſcenzj ,cłe frappor ſi voleſſe , e far loro riſparmiare qualche parte di quella fomma : il Signor Gio: Batiſta parlò al Celio , e reſtarono , che i Padri por : taffero tutti i cento ſcudi , che dappoi egli avria fatta una limofira per la rata di cinquanta . Fu portata la moneta in caſa del Celio , ed in preſer.za del Signor Creſcenzj i Padri contarono i danari , ed in un fazzoletto ſopra una tavola a parte li laſciarono . Indi tutti ſi poſero a ſedere , e ' l Celio ram gionava d'ogni altra coſa , che della limoſina , licchè i Padri accennarono al Signor Gio: Batiſta , che non tralaſciaffe di far fare la carità , che allora era il tempo . Difle il Signor Creſcenzj al Celio , ſe voleva dare la promeſſa limo lina ;con prontezza il Celio riſpoſe , di buona voglia . E ſubito gridò: Olà. Comparve allora la ſua moglie , e Gaſparo gl' impoſe : Pigliate quel fazzolete to , e di quei danari contatene cinquanta ſcudi. Così fu fatto . Dappoi alla donna diffe : Inginocchiatevi in terra , e domandatemeli per l'amor di Dio in limofina . La moglie poftafi in ginocchione , dimandò a Gaſparo , che di quelli cinquarta ſcudi le ne faceſſe carità , ch'era povera gentildonna , ſenza dote , bilognoſa , e che avrebbe pregato il Signor' Iddio per lui . Gaſparo al lora preſe i danari , e li diede alla ſua moglie , e poi voltolli a ' Padri , e loro diffe: Ch'era inſegnamento di N. Signore , che la carità ſi deve dare a ' più proflimi , e che egli non avea più proffi ma perfona , che la ſua conforte, della quale ſapeva beniſſimo, quanto erano i meriti, ed ancora i biſogni , che ſe gli foſſe venuta alıra occaſione , li fare! bericordato delli Padri . Ogni uomo può immaginarſi , come rimaſero ,ed egli poi col Signor Gio: Batiſta ſi ſcusd, che non avea con effo lui mancato di parola , poichè era ſtato adempito cioc chè avea promeſo , e che non s'era dichiarato a chi detta limoſina far ſi do veffe . Così il Celio ebbe il ſuo intero , ed appagò il Signor Gio: Batiſta Cres ſcenzj . Gli fu dato l'abito di Criſto ir S. Antonino de' Fortugheſi alla Scrofa da un Frate di S. Agoſtino Spagnuolo , ſiccome abbiamo accennato nella vita di Orazio Borgianni . Queſt' uomo era un poco altiero , e non prezzava alcuno della ſua profeſ fione , anzi con ſoverchia libertà aveva ardire di tacciare non ſolo i profeffos ri viventi , ma anche delli pailati i più eminenti , e rari oggetci , che maiab biamo avuti nel noſtro ſecolo . Era di ſua opiniore , nè mai limava parere alcuno per migliore , ch'egli foſſe ſtato . E fu così fantaſtico , che non voleva , che uomo vivente entraſſe in ſua caſa , e non ſolo teneva chiuſe le fueltre, ac ciocchè affacciar non vi li poteffe , ma le aveva inchiodate in modo , c e aprir non ſi potevano ; e ſe per forte qualcheduno picchiava l'uſcio .g'i era riſpo fo , ma non li vedeva da chi ; e la porta al par di qualſivoglia ſegreta prigio ne era ben riferrata . Sicchè molto di rado entravali in caſa ſua ; ed in quella guiſa ha tenuto la moglie 45. anni rinchiuſa ſenza veder' aria , ſe non quando niciva per loddisfar talora a ' precetti della chieſa : onde egli anche privo d'a juto 1 DOMENICO ZAMPIERI. 265 juto , una rotte , all'improvviſo s’ affogd . Caſo degno dicomsafione , che un'uomo, il quale faceva del ſapiente, e del filoſofo , ed inſieme moſtrava d'in . tenderli di aſtrologia , ſi fidafle tanco della ſua opinione , che amafle di riman ner privo di configli , e d'ajuti . Gaſparo C liv nel giorno 24. di Novembre , alle due ore di notte del 1640. moil , e tu privatamente neila chiela del popolo ſotterrato . Mandd il Celio fuori alle ſtampe un libretto di alcune dichiarazioni dela le pitture di Roma , ma pieno d'errori . E voleva anche mettere in luce una ceria ( ua V ligne Poetica , che trattava del trionfo della Pittura ; ma perci à era ſoverchio (atirica , non gliene fu data licenza da’ Superiori . Ora lerede gli ha faita onorata ſepoltura di marmi con la ſua effigie , pittura di France, Ico Raguſa Romano · ti Vita di D menico Zampieri , Pittore . DI 1 71 Acque Domenico Zampieri d'oneſti parenti in Bologna l'anno 1581.al : li 28.d'Octobre:e da quelli incamminato nella ſua tenera età ad appren dere gramatica , trovavali ne'giorni vacanti con gli altri ſcolari ad un luo , go , dove con varj giuochi fanejuileſchi loro ricreazioni facevano . Avveduto fi Domenico , che là oltre , perſona abitava , il cui diletto era di talvolta di pingere , laſciati i givochi , e i compagni, per veder' adoperare i pennelli , co là trasferivali; e tant' oltre il guſto in tal profellione s'avanzo , che quantun que giunto fuſſe all'odire la kettorica sfuggiva nondimeno le ſcuole , per tro varſi là ,dove il dipingere eſercitavaſi . Ebbe un fratello , che aila pittura , foto to un certo Dionigi Fiammingo , atrendeva , il quale avvedutoſi dell'inclina . zione di Domenico di luininore , incominciò a condurlo feco dal maeſtro , e poltolo a diſegi are , comp.ele Dionigi , quanto la natura a tal profeflione il giovane porcatie , e gli andò ſempre ſomminiſtrando le regole d'avanzarſi , el Tendoſene anche finalinente il padre di lui contentato , che ritroſo da princi pion'era , Pror guendo Domenico il ſuo operare , giunſe a tanto con la cognizione del buono , che il maeltro ponendogli più volte innanzi i tuoi propi diſegni , ed alcuni d'altri Pittori , igli ſempre quellide' Caracci eleggeva ; e dopo al cun tempo aff rmò , che s'tgli ſuguitar la pittura doveva , non da alcri , che da Caracciera per apprenderla . Il padre per tanto ne favello con Lodovico Caiacci , il quale ( veduto alcun diſegno ) di ammaeſtrarlo ſi eſibi . Ma i ve: chio incontratoli in Agoſtino fratello cugino di Lodovico , il condufle ſeco a caſa , e moſtrogli il figlio , e il ſuo diſegnare . Agostino con se di buona vo glia il menù , e a Lodovico conſegnollo , che allo studio il poſe , e tanto in etio a breve andare il Zampieri avanzotli , che potè ancora dar mano a ' p : n : nell e ſoddisfare altrui i.e ' quadri ad oglio commeiligli ; e pore non abban , dono mai lo ituuio del dilegno . Giunſero in quel tanto in Bologna , e nella Içuola di Ludovico alcuni disegni degli ſcolari d'Annibale altro do fracello , L ] che - 266 DOMENICO Z A MPIERI : che in Roma dimorava , dall' opere di Raffaello tratti , ed imitati : onde dalla lor veduta commoſſo Domenico , ed anche dagli ſtimoli fattigli con lettere da Guido Reni , e da Franceſco Albano , pittori allora de'più valenti della ſcuo . la d'Annibale , verſo Roma incamminoffi . Arrivato qui , e dato nelle mani di D. Franceſco Polo , allora maeftro di cerimonie del Cardinal Pietro Aldobrandini , quegli, che di proteggerlo ſi pro poſe , ſpeſſo portava de'ſuoi diſegni a Monſignor Gio: Batiſta Agucchi pur Bo logneſe , delmedeſimo Cardinale maggiordomo , e che poi Arciveſcovo di Amalia , e Nunzio di Venezia , cold termind la vita , il qual Prelato moſſo dal lo ſpirito , che nell'operare del Zampieri comprendeva , io li tirò in caſa , in tempo , che Girolamo Agucchi di lui fratello era Cardinale ; ma perchè queſti parea, che non ne tenelle gran conto , fecegli il Prelato far di naſcoſto un qua dro ad oglio con la liberazionediS. Pietro dalle prigioni per via dell'Angelo ; e poi ſegretamente in aſſenza del Cardinale fecelo ſu la porta d'una ſtanza di lui attaccare ; e quello ritornato , e miracolo-, nè ſapendo , chi çolà poſto l'a • veffe , fecelo in fine da ' Pittori vedere , ed udito l'opera effer buona , e da mae. ftro , allora egli dal fratello Gio: Batiſta inteſe , come il tutto era paſſato . Oni de il Cardinale fecegli , poco appreffo, dipingere a freſco tre lunette con iſtorie di S. Girolamo nel portico della chieſa di S. Onofrio fuo titolo , dalle quali il Zampieri riportò lode . Morto effo Cardinale continuò la ftanza di Domenico col ſuddetto Prela : to con tutte le comodità di ſtudiare eziandio nella ſcuola d'Annibale, e di Ago ftino Caracci , il quale diceva di Domenico Zampieri , ch'egli tutti gli altri Luoi diſcepoli faceva ſtare ; ed in S. Giacomo degli Spagnuoli dentro la cappel la degli Erreri , ſotto Annibale , operò molte coſe buonea freſco . E perciò volendo il Cardinale Odoardo Farneſe far dipingere una cappel la nella ſua Badia di Grottaferrata , rimettendo ad Annibale la elezione del ſoggetto , gli fu da lui Domenico propoſto, il quale abbracciata l'impreſa , fe licemente al ſuo fine la conduffe , avendone pure il Cardinale l' applauſo de' pittori udito . Sono in eſſa cappella varie ſtorie di S. Nilo Monaco , dell'Ordi. ne di S. Baſilio , eſpreſſe con lomma vivezza , e ſpirito , e con effe una cupola ſopra l'altare di fioti Nucchi, de'quali ſogliono dir que' Monaci efſer tenuti ad avviſare i riguardanti, che tal cupola è dipinta , e non iftuccata , altrimen : ti lidefrauderebbe l'intera lode del Pittore , giacchè da ' pennelli pare quellº Condotto il Zampieri dal Marcheſe Vincenzo Giuſtiniani con altri va lentuomini al ſuo caſtello Baffano , fece colà alcune pitture a freſco , di mol. to rilievo . Nell'altar maggiore della chieſa di S. Girolamo della Carità , conduffe il belliſſimo quadro ad oglio molio piaciuto , dove l'iſteſſo Santo all'ultima veca chiaja giunto viene dal Sacerdote , con l'aſſiſtenza delli miniſtri, e d'altre per fune comunicato . Dallato della chieſa de' SS . Gio: e Paolo , ove tra le altre pitture ſono den opera facta. 267 1 DOMENICO ZAMPIERI dentro la porta principale , dalle bande, due altari con due quadri di Santi ; e alla man diritta più ſopra un'altro della Madonna , e di Gesù in freſco , pit. cure di Baldaffar Croce: non lontano ſtavvi il tempietto di S.Andrea Appoſto lo , alla chieſa di S.Gregorio congiunto , ed ivi Dornenico da una facciata fe ce in bonifſimo freſco il S. Andrea flagellato con gran numero di figure, ope, ra a flai bella Dipinſe poſcia in S.Luigi della Nazione Franceſe il freſco ſcompartito irá molte ſtorie della vita , e della norte di S.C cilia , cioè a dire nel mezzo della volta la Santa portata in Cielo da diverti Agnoli , e nella parte diritta put nella volta S.Cecilia avanti il ciranno , che volea , che ſacrificaffe agl'Idoli , e di rincontro la Santa , e S.Valeriano , ed in mezzo l'Agnolo , che porta due corone di fiori : e nella facciata da baſſo a inan ſiniſtra nella ſtoria grande ev. vi la S.Vergine , che diſpenſa il ſuo a' poveri con varie figure , chemoſtrana diverſe attitudini : e a man diritta ſtavvi S. Cecilia , che ſta morendo , e vi ſono molte figure , e S.llrbano Papa , che la conforta , fatica con iſtudio, e COA amore fatta . E all'iſteffo cempo andd formando il quadro ad oglio , che nell'altar mag giore della chieſa di S.Petronio de' Bolognelì a vede con la Madonna in aria , che tiene Gesù , e da baffo S.Gio: Evangeliſta , e S. Pecronio Veſcovo, con gran diligenza operato . Entro S. Maria in Traſtevere fu condotto col diſegno di Domenico quel ſoffitto dorato aſſai vago ; e vi dipinſe egli nel mezzo ad oglio la Madonna, che fra gli Angeli aſcende ſu le nuvole al Cielo . Nel palagio de' Patrizi , ora de' Coſtauti, a piazza Mattea v'è una volta da lui a frelco dipinta con alcuni Dei de Gentili , vagamente ſcompartita . Al giardino del Principe Ledoviſio ſu’l Monte Pincio , oltre alcuni bel . lifimi paeſi ad oglio di non ordinario ftile, ve n'è pur'uno a freſco.Ed in quel lo del Principe Borgheſe fa il quadro ad oglio della Caccia di Diana opera de gna della viriuoſa mano di così aggiuſtato , e valente Pittore . Morto Papa Gregorio tornd il Zampieri a Bologna per rivedere il padre , e poſtoſi a ritrarlo , dipinſe anche ſe ſteifo fedente , e gli altri di ſua caſa , clie per vederli dipingere il vecchio, tutti d'intorno in varie attitudini gli lava : no , laonde tutta la ſua famiglia con se ſteſſo per tal via in un lol quadro rac colle . Tornato a Roma lavorò co' ſuoi pennelli nella cappella de' Bandini in s. Silveſtro del Quirinale i quattro tondi ne'peducci della cupola , e formovvi al trettante ſtorie a freſco , l ' una con Giuditia , che la teſta dell'orgogliolo Olo. ferne moítra al popolo di Betulia ; l'altra con David Calcante dinanzi all ' arca da’Sacerdoci portata ; la terza di Efter alla preſenza del Re Affuero ſvenuta ; e l'ultima del Re Salomone , e della Regina ſedenti in trono . Fece in oltre il quadro di S.Franceſco grande al naturale in atto d'eſtaſi ,ed un'Angelo , che il segge , eſta ad una delle facciate dell ' altar maggiore de' Cappucini appeſo , dono di ſua divozione . LI 2 In 1 : 268 DOMENICO ZAMPIERI : Iu S. Lorenzo chieſa degli Speziali in Campo Vaccino è d'architettura di Domenico l'orramento degli Atuechi della prima cappella a mano ſiniſtra ; e poi fecevi co' ſuoi pennelli il quadro di mezzo , entrovi la Madonna fedente , e'l bambino , e più nel baffo i SS.Appoſtoli Andrea , e Giacomo , che da' lati le fanpo devoti . A S. Andrea della Valle dipinſe in freſco li quattro angeli , o peducci della cupola , rappreſentandovi con iſtoria aſſai copioia , ed oltre il coſtume, li quattro Vangeliſti di ſtraordinaria grandezza , ed infieme la virtù , meritevoli di gran lode ; ed in cima al nicchiore della Tribuna , e tra le fineſtre le ſtorie , che appartenenti a S. Andrea , e al ſuo inartirio ſi vedono felicemente condota te . In quella di inezzo v'è , quando N. Signore chiaınò S. Andrea all’Appo. folato , mentre era in barca ; a man disitta il Santo poſto al patibolo , e di verli , che lo Hagellano , ed è di figure attai ricco ; e alla ſiniſtra è , quando l'Appolto o andava al martirio , e vede la Croce , con numero di gente . Nel mezzo poi dell'arcone avvi il Santo , che va al Cielo , con veduta diſcorcio da (octo in su ; e v'è la ft ria di S. Gio. Batiſta , che moftra a S. Andrea il Reden tore . Fra le tre finelire lono dipinte lei virtù maggiori del vivo ; e ſopra due altre fineſtre nell'arco , in quegli ornamenti ha colorite alcune figure ignu. de , e vari puttini con grande ſtudio fatti , opera a freſco da tutti lodata . E quattro virtù pur ne' peducci della cupola della chieſa di San Carlo a' Catinari con belle , e peregrine in venzioni in freſco egli dipinle . Fece nella chieſa di S.Pietro in Vaticano il quadro ad oglio lopra lo ſtuc co , dov'è il martirio di S. Sebaſtiano , con interventodi numerolo popolo , è d'un' Angelica gloria con Gesucriſto . Fornì poi la ſeconda cappella a man diritta col quadro ad oglio , e al : cune devote ſtorie del glorioſo S. Franceſco colorite a freſco nella chieſa della Madonna della Vittoria , preſſo le Terme Diocleziane , cioèla Madonna , che porge il bambino Gesù al Santo ; il Santo , che riceve le ftiminate ; e lo ſtoło , che ſviene al ſuono dell'Angelico violino . Avea dipinto per prima alcune favole d'Apollo co ' paeſi del Viola in una ſtanza della villa di Belvedere in Fraſcati al Cardinale Pietro Aldobran dini . E perchè in lui le virtù s'accorgevano d'acquiſtar gloria , volle anche l'architettura farſelo partecipe col ſuo talento . Fu di ſua architettura fabbris cato in S. Pietro in Viacola il depoſito del Cardinal'Agucchi , con caf? a all' antica di bianco inarmo , negli angoli della quale egli ſteſſo adoperando lo ſcarpello fece di ſua mano due telte di montoni , e vi dipin fe in ovato il ritrato to del Cardinale , che ora vi li vede . Con ſuo diſegno s'alzò la porca di travertini , col poggio ſopra a balau. ftri , nel palagio de' Signori Lancellotti a' Coronari . Il Cardinal Pietro Aldobrandini in opere d'architettura di lui valevaſi. Edin tempo diGregorio XV.ebbe egli il carico d'architettore del palagio Appoftolico ; e le fofle quel Papa vivuto , avrebbe Domenico dato a vedere il talens GI R ο Ι A Λ Μ ο ο Ν Α Ν Ν Ι. 269 talento, che non inferiore della pittura ebbe eziandio nell'architettura , aven do egli già fatti varjd ſegni di fabbriche , per città , e per villa , impoſti gli dal Cardinale Lodoviſio , e dagli intendenti giudicati molto buoni . Finalmente ſotto llrbano VII.andoffene egli a Napoli , chiamatovi per dipingere la celebre cappella di S.Gennaro , detta del teſoro , dov'è fama , che nel freſco , e ne' quadri ad oglio di lui fittivi, abbia in molte parti l'altre Ľue opore luperate ; ma foltenutivi per invidia var; travagli , e non condotto il tutto a fije fu cold a ' 15. d Aprile nel 1641. dalla morte prevenuto nell'età ſua di 19.anni , e d ' alcuni meli . Fu Do nenico di ottimi coſtumi, e di ſingolare integrità ornato , ebbe elevatiſſimo , e perlpicace ingegno , e ſenſatamente di qualunque coſa diſcor reva , fu di oftentazioninemico ; e per aver'ombre di ſoſpetti , ainava allai la ritiratezza , e nelle ſue pitture fu molto caſto . In Bologna , ein Fano fece altre cappelle , e molti ſuoi diſegni, e qua dri di belliſſime invenzioni in Roma, e in diverſe parti del mondo , ſono ſpar ſi , onde fama , e gloria immortale glie ne ſegue . Ebbe moglie una cittadi . na Bologneſe , di bontà , e dicoſtumi lodevole, che gli fu cariſli na , e ne conſeguì più figli , ma una ſola femminane reſtd , che virtuoſamente allevata , ed anche di buone ricchezze dal Zampieri farca erede, ora con Signore di titolo in Napoli ſi è maritata ; e la virtù del padre è ſtata felicità della figlia . Vita di Girolamo Nanni , Pittore . . S Travagante è ſtata l'invenzione della pittura , poichè volendo imitare le cole della natura , nè in quel principio a cid ſufficientemente l'arte ſupe plendo , cominciarono quei primi ritrovatori ad induftriarli , e con ua roio colore tratteggiando , d'una ſola linea conducevano la loro pittura , con la quale gli eſtreini del corpo urnano circondavano , che da noi contorni s'ap pellano . Altri poi ne 'colori , e nelle carnagioni s'impiegarono ; e njolti in far'atteggiare le figure, e ſpirar loro affetti d'animo , onde tra gli antichi fu chiaro Parrafio , e ne'pregi degli artificj immortale A pelle . E a noitri tem pi in chi è lodata la venuta , in chi l'eſpresſiva della natura ; altri prevale nel Colorito , ed alcri daili al rilievo delle figur ; molci vagliono nella co np fizio ne , e molti nella varietà . Chi förına animili ; e chibufcag'ie per eccellen za rappreſenta . Vilono ancora di quelli , che molli da' loro capricci forinano un mito dell'arte , e della natura , uvecoa buti d'uomini , e con teſte d'ani mali fannomaſchere immaginate , edificj di frondi , e con orditure di biz . zarrie libertà di penſieri, che grottel:he ſono dette ; e ciaſcuno legue il ſuo talento . In queſto fulio gl'ingegni degli antichi s'impiegarono , e i moderni an cora col loro pennello aſſai vagliono; ed oggi la pittura è d'opere molto nume sola ; e par , che quello più prevaglia , che più facilmente le ſue opere ipedia [ce , eiendo gran difetto della noſtra natura , ch'ove nel penſare è tarda , vor Leb . !! 16 270 GIROLA.MO NAN NI. rebbe nell'operare effer veloce ; e del maturo con Giglio foffe figliuola la preſta eſecuzione . Conoſcendo , quanto iin porti nella difficoltà della pittura il dar tem po a ſcegliere l'elezione del buono , ſono ftati alcuni , i quali , per far be ne , hanno lentamente operato, ed in ciò ſeguono l'eſempio della natura , la quale ne'la primavera , per voler di ſubito partorire i fiori , agevolmente an che , e prefto il perde ; ma quelli de' pomi, e deil’uve , che con maturità di tempo liconduce nell'eſtate , .e ne l'autunno , li cangia in fructi , che reliſto no al tempo ; e le viſte umane lungamente de loro colori li paſcono , e ne prendono diletto . Nel sapatodi s ro V. tra gli altri giovani , che dipinſero sotto quel Pon tefice , vi fu Girolar o Nanni Romano , il quide v però in tutti i lavori da Si fto comandati . Ben’tgliè vero , ch'era un poco adagiato , e tardo nel dipin gere , il quale era follecisato da Gio:da Modena pittore di quel Papa , a cui GirolamoNannifolea riſpondere , ch'egli facea poco , e buono , talcnè reftov vi il ſoprannome di ſempre appellarlo poco , e buono ; e Girolamo da tutti per poco , e buono era intelo . Dipinſe nella cappella di Sancta Sanctorum diverſi Santi , che ſtanno in torno , come un freg : o , tutti in piede , a freſco con buona pratica lavorati, con amore , e con diligenza condotti , A S.Caterina de' Funari tutte le ſtoriette, che ſono nella volta della prima cappella a man marca , ſono diſuo . lo S.Bartolommeo dell'Iſola la prima cappella a mano manca , a S. Bona ventura dedicata , hadi luo nelle bande due ſtorie di quel Santo Dottore , a freſco ben'operate . Nella chieſa della Madonna dell'Anima , dentro la ſeconda cappella, de dicata a N Donna , nella mano manca v'è la Nunziata dal Nanoi con buona pratica , e con grand'amore terininata . Ove ſono le due ſtoriecte , una della Natività di Gesù , e l'altra della di lui Circoncifione ad oglio colorite, di mano di Marc'Antonio Baſetti, Pittore Veroneſe . A S. Croce in Geruſalemme , giù nella cappella privilegiata per le ani . mei'e'inorti , incontro a quella di S.Elena, v'ha parte di quelle ſtorie in fre ſco dipinte . E nella cappelletta del Gonfalone al Coliſeo ,o Anfiteatro di Tito, l'iſtoria della Pietà con diverſe figure a freſco è ſua opera . Girolamo adoperò il pennello in varj luoghi , e per diverſi particolari : ma per non effer lavori in pubblico , il lor racconto io trapaſſo . Avrebbe egli molto più operato , ma con occalione di dormire in una vi. gna nella ſtagion fredda , e umida ; dalla teſta per tal diſordine gli calcò un ca tarrosì crudele , che l'accecò , e il privo della più bella parte , cheDio ab bia data all'uomo . E così in felice ora fene fta ; e più attender non può alla dipintura . On de anch'eſſo per eſſer privo di luce, ſebben rella agli uſi della vita, inanca peror de è morto alle opere della virtù . For. CORNELIO CORT. 271 3 For. Io reſto , Jopra la mia propia credenza i maravigliato di tali opere , e di tante grandezzed'ingegni; ma ciò sopra ogni altro ha il tutto avan sato , che V.S. avendo dato il principio a queſte fue narrazioni con la me inoria di Pietro Cavallino Romano,abbia anche in queſto racconto narrate le Vite di meglio di venticinque Artefici , e Maeſtri Romawi ; ed ora anche con in Romano abbia concluſo le lodi di sì chiare , e degne virtù, che ſcor gonfi in Roma . Onde altro da lei non sa ſperare l' animo mio , nè ambiri il deſiderio , che le Vite di qualche principale Int agliatore ; e già parmi di vederle nel ſuo libro regiſtrate. V. So veramente con animo Romaro me ba prevenuto ; infinitamente le devo ; e alle lodi di Roma queſto anche s'aggiunga , che non richieſa , e von pregata , fa grazie , e compartiſce favori . 1 IN T A GLI A T O R I. Vita di Cornelio Cort Fiammingo. Gen. di Intagliatori d'acqua forte , o di bulino ; e però tra Dipintori poſſo no avere il luogo ; poichè con le loro carte fanno perpetue l'opere de’ più famoſi maeſtri : e benchè le fatiche loro al coſpetto del pubblico non ſempre fieno ſtabili , e li mirino , pure non li pud negare , che i lor fogli non nobilitino , e arricchiſcano le città del mondo . Anzi alcuni artefici di Pittura , in fin'effi hanno d'acqua forte , o di bulino le pro pie opere intagliate , e come erano Pictori , cosi anche Intagliatori fu rono ; ed in loro queſte virtù ebbero comune il vanto , ed indiſtinta la lode . Tra valentuomini , che qui in Roma operarono i principalmente è ftato Cornelio Cort Fiammingo , il quale nel tempo del Sommo Pontefice Gregorio XIII. Bologneſe fiorì , e bulliffime opere inciſe col ſuo bulino , come ſi ſono vedute , e veggonfi l'eſqu lite carte di lui andar'in volta con bella maniera , e di buon guto fatte all'Icaliana , le quali l'opera , e l'ec cellenza de' noſtri grandemente imitano . Tra le altre , che egli intagliò , furono quelle , che vengono da Girolamo Muziano con quei rari paeſi , ch'è coſa degna a vederli, con franchezza , e con nobil'intaglio per altro fatti , cioè il S. Gio : Batiſta , il S. Girola. mo , il S.Franceſco , la S. Maria Maddalena , ii S.Euſtachio , e li S.Ono frio co’loro Rom torj, e paeſi egregiamente incili . E per traverſo un'altro bellillimopaeſe, ov'è S. Franceſco , che riceve le ſummate Lalapidazione di S.Stefano , con gran numero di gente , diſegno di Muro cello Venufto Mantovano . Com? 273 GIUSTO , GIO: EGIDIO , E RAPPAELLO SADELER : Com’arche quelle , che vengono da Federigo Zucchero , eccellentemente intagliate , cioè la carta dell'Annunziata al Collegio Romano , la tavola di S. Lorenzo in Damaſo , il riſucitamento di Lazzaro , e la famoſa Calunnia , fatta ad imitazione di quella d'Aptie . Un preſepe del bambino Gesù , opera di Taddeo Zacchero ; e col dilegno del Zuccheri inciſe ancora l'Adamo , ed Eva nel Paradiſo ; e la cartu della Madonna , e di S. Anna , con S. Giuſeppe , Criſto , eS Giovannino . La Madonna , che va in Egitto , e quell'altra , oy'è ilGatto di Federi go Baro cio da llobino . Una Natività di Noftro Signore Gesucriſto in grande , di Polidoro da Caravaçgio . Intaglid parimente la bell'opera della Trasfigurazione del Redentore ſu'l Monte Tabor , di Raffaele Sanzio da Urbino , polta nella chieſa di S. Pietro Montorio ſopra il maggior'altare . Ela battaglia degli Elefanti dell'iſteſſo . Alcune carte di D. Giulio Clovio com'altiesì quelle del mirabile Tizia . no , ed altr'opere di varj , ed eccellenti valentuomini, le quali fatiche ( ſenza chè più oltre io mi ſtenda in celebrarle ) il fanno im inortale , per ogni corſo de' ſecoli . Vita di Giuſto ,Giovanni, Egidio , e Rufflello Sadeler . A Nche vi furono quattro fratelli , grandi , e valenti intagliatori di rame a bulino , chiamati Giufto , Giovanni , Egidio , e Raffaello Sadeler di na. zione Fiamminghi. Molte coſe con diligenza operaronoje furono pari, come di ſargue , così finili di virtù ; e de l'opere de' noſtri Italiani fecero conto . Giulo eſercitolli in pa ſi diverli , e bene , e con amore li condu eva ; ed ha fatta in foglio l'Adorazione de ' Magi , di Federigo Zucchero , che ita in San Franceſco delle Vigne a Vinegia Giovanni anch'effo fe e belief meopere , e tra le altre intaglio col buli no in rame un libro , in tre parti diviſo , la prima è intitolata Imago biwita tis , la ſeconda Boni , & malilcientia , la terza Bonorum , cumalorum con Senſo. Nella prima vi ſono le prime giornate della creazione del mondo , nel la ſeconda la creazione dell'uoino , e molte coſe del Geneli , e nella terza di. verle cole , come anche pare diverſa inſin lamaniera del ſuo intaglio : idi. ſegni perd ſono di Martino de Vos con iftudio difteli , e con varietà abbel liti . Egidio tra le molte ſue opere ha fatto un gran libro , nomioato Veſtigi di Roma , Tivoli, Pozzuolo , ed altri luoghi ; e ſono cinquanta pezzi di carte , dal bulino inciſi , e ſu'l rameben rappreſentati . Ha fatta di bulino la Midonna col C.iito , e S. Giuſeppe di Raffaello ; e il Criſto flagellato alla colonna , del Cavalier d'Arpino . Intagliò anche in fog io il ritratto di Ridolfo II . Imperadore con belli capricci, e poi quello di Matthias , parimente Imperadore , con a . t.ficj di mie 1 ܕܙ 1 A R R I G 0 G 0 L Z 1o: 273 daglie , e con altri ornamenti bizzarramente eſpreſſo , e ben diviſato . Ed Egli era Scultore della Maeſtà Ceſarea dell'Imperadore . Gio; ed Egidio inſieme hanno dato fuori la carta di Criſto , che chiama Andrea all'Appoſtolato , intaglio di Giovanni Sadeler . Raffaello poi ſimilmente intaglid , edi bulino fece molte buone opere ; e tra le altre in compagnia di Giovanni ſuo fratello , co' diſegni di Martino de Vos , fece le carte de' quattro libri degli Eremiti , tre di maſchi , ed uno di femmine ; opere molto buone , ed onoratamente condotte . Quefti fratelli Sadeler operarono altre coſe aſſai belle , e tra queſte la Ce na di Criſto con gli Appoſtoli , opera di Jacopo Tintoretto . Ma poieſli mo sendo hanno onorato que' paeſi de' loro corpi , e il mondo della loro virtù . Vita di Arrigo Golzio Ollandeſe . NE! TEl Pontificato di Clemente VIII . Fiorentino vi fu un valentuomo , che col bulino intagliava in rame , detco Arrigo Golzio Ollandeſe . Egli fece bellilſime carte con mirabile maniera inciſe ; e vaglia il vero , chemaneg giava il bulino con grandiſſima franchezza , e ſe aveſſe accompagnata la ſua maniera con diſegno buono Italiano , avrebbe fatte coſe di ſtupore, per la franchezza dell'operare . Liria volta gli venne voglia di fare alcune carte a bulino con ſue inven. zioni , ove imitò la vera maniera degli eccellenti Pittori d'Italia , e d'altri , co me di Raffaello da Urbino , di Tiziano , del Correggio , di Andrea del Sarto , del Baroccio , di Alberto Duro , e d'altri , le quali gli furono aſſai lodate . Tan . to pud la forza dello ſtudio . Venne egli in queſta mia patria Roma , ſolo per vedere l ' eſquiſite coſe de lavori , che vi ſono ; e per diſegnarne alcune ; e ne reſto grandemente am. mirato , Fece egli diſegnare da Gaſparo Celio Romano alcune altre belle pitture di queſta città , le quali poi , partendo , ſeco portoffele , ed in Fiandra inta gliolle , ſiccome ſi ſono vedute qui in Roma. Sua è la Galatea di Raffaello San zio alla Loggia di Agoſtino Ghiſi , e il Profeta in S. Agoſtino , ed altre carte del medeſimo Raffaello , e diverſi pezzi di Polidoro da Caravaggio , ed altre carte , le quali per lo pregio loro arricchiſcono non ſolo Roma, ma tutta l'Eu. ropa . Si diletid di dipingere , e facea bellillimi ritratti ; e qui in Roma ritral. ſe diverſi ſuoi amici virtuoli , fatti ſopra alcune carte tocche di colori in ac quarelle racamente . E fra gli altri fece quello di Franceſco Caſtello Fiammina go , bravo miniatore , affai naturale , che parea vivo , tanto era ben rap preſentato . Finalmente dopo aver faticato aſſai , ed acquiſtato onore , e facultà , mo si , e con dolore de' buoni , e con perdita della vircù fu ſepolto . Mm Vila 274 AGOSTINO , ED ANNIBALE CARACCIO Nºn Vita di Agoſtino , ed Annibale Caracci . JOn è dubbio , che di Agoſtino Caracci Ga ſtata grandiſſima la fama , la quale dalla vita di lui , che io ho raccontata , agevolmente ſi può rac corre ; ma perchè egli , comevalſe nella pittura , così prevalle nell'intaglio è forza , che ora fra gl’Intagliatori il riponga , e il ripetere le ſue lodi lia gloria della virtù . Agoſtino volto ad intagliare , nell'opere , l'eternità del ſuo nome , quafi per iſcherzo , fece il ritratto del Siel famoſo Comico , eſquiſitiflima tefta ; e vagamente inciſe un'altra carta di ſei Monelli , che vanno in calca , degni di maraviglia . Rappreſentd egli l'opere del Tintoretto ne' ſuoi intagli , cioè il S. Giro . lamo Dottore penitente in foglio . La crocifiſſionediCriſto con numeroſa gen . te , e con varie dimoſtrazioni d'affetti per lungo in tre fogli . La carta del Mercurio , e delle Grazie . E quella della Sapienza , della Pace , e dell'Abbon . danza , chediſcacciano Marte , in forma mezzana , opere molto belle dell'iſteſa ſo Giacomo Robufti , detto dall'artedel padre il Tintoretto . L'Ecceomu di Antonio da Correggio , fu da lui con l'intaglio dato alle carte . Ed è di buona conſiderazione il S. Franceſco , ch'egli integliar volle , del Cavalier Vanni . Fece di ſuo un S. Girolamo Cardinale di Santa Chieſa , con ſua veduta d'alberi , e dipaeſi ; ed in piccolo una carta d'una Venere , ed'un Satiro con altre figure , molto grazioſa . Compoſe anche , e de' ſuoi intagli figurò un libretto di varie iſtorie , e di differentifavole , ove moftro gran diverlicà di Donne ignude , e leggier. mente in qualche parte da un ſolo ſvolazzo velate . Nè più del martirio di S. Giuſtina di Paolo Veroneſe , o della carta di S. Girolamodel Correggio , che paſſano ogni credenza , qui ragionerò , o d'al tre opere di bulino , ch'io nella ſua vita abbia accennate . Ed anche negl’intagli , ma ad acqua forte , fu molto commendato il ſuo fratello Annibale Caracci . Leggiadramente inciſe una Venere igo uda con un Saciro , che ſpirano 1 1 amoreOperò in carta per lungo , con molta lode , la Samaritana , e'l Salvadore 1 al pozzo • In piccolo ne ha laſciato il Bimbino Gesù con altre figure al Preſepe . Una Madonna con Criſto infante , S. Giovannino , e S. Giuſeppe . Gesù morto , ov'è la Madre de'dolori , e il Diſcepolo amato . Criſto di corona di fpipe paifionato , e dalle genti Ebree ( cheenito , nobis li lavori in acqua forte . Una Maddalena con vaghiſſimo paeſino , ma ritoccata di bulino . E tut CAMMILLO GRAFFICO DAL FRIUL'I . 275 E tutto a bulino intagliato un Sileno in una ſottocoppa, di mirabile mae . Atro memorabil'opera . So , che al pieno delle loro carte è ſcarſo il mio racconto , ma abbaſtanza ſoddisfaccia il tacere, ove ſaria poco il dire . Alli Caracci con men d'onore deve il diſegno , che di merito ſi profeſſi la Pittura ; e come è lor premio la lode , così è pregio la gloria . M Vita di Cammillo Graffico dal Friuli . САРAmmillo Graffico dal Friuli fu egl'incagliatore in rame a bulino , e in dia verſe fogge s'ingegnd a lavorare di quel meſtiere , come nell'opere fue li vede , e particolarmente in alcune cartine di devozione con diligenza ben'in . ciſe , dove il ſuo genio grandemente il portava . Queſt'uomo fu ſingolare in fabbricar fontane fatte di rame,con molta dili genza lavorate, ov'erano diverſi capricci , e giuochid'acque con belliſſime in venzioni . E divero in queſto genio non ebbe eguale . E con tale artificio , e rote , e contrappeſi le congegnava, che ſenza simettervi nuova acqua, avrebbo. no gettato ventiquattrore delcontinovo. Opere veramente da principi : le mac . chine erano di rame sì pulite , e luſtre , che parevano d'oro ; ed erano con di ſegni nell'architettura ben'inteſi. E conforme al guto di chi le faceva fare , una più grande dell'alcra ne formaya . Molte ne fece per diverſi Principi , e funne ben regalato . Ei vaſi di rame con tal diligenza componeva , che la ſaldatura delle laſtre panto non appariva , e pareano tutti d'un pezzo effer formati . Avea parimente belliſſimi ſegreti , per far ' andare l'acque in alto , ben chè profonde elle fi foffero . Finalmente , o per la troppa fatica , o per li diſor lini diede in una indi ſpoſizione di ſtomaco , che in freſca età a poco a poco , dalla ſua abitazione , ch'egli avea nella Longara , preſſo il palagio de' Chili , il posto alla ſepolcura . Vita di Raffsello Guidi Toſcano . ' Ul in quel tempo Raffaello Guidi , di nazione Toſcano , il quale intaglid da Arpino aſſai francamente fatte , cioè il Criſto battuto alla Colonna tre , liccome nella città da per tutto ſi mirano . Ed evvi quella del Tevere con la Lupa , e con gl’infanti Romolo , e Re mo , ed altra gente , felicemente operata . Ve ne ſono di molte altre da lui con buona maniera inciſe , e tra quelle kuno di conliderazione l'Icaro , l'Angelo Cuſtode , e la carta di Cerere , e di Bacco , nelle quali è molta accuratezza . Come altresì il Criſto inorto con buona quantità di gente , e il S.Andrea Appoſtolo del Barocci , ſono intagli di Raffaello Guili , da lai bun traſporta ti , 2 6 De Mm 2 1 276 · FRANCESCO VILLAMENA D'ASSISI . ti , e carte con diligenza felicemente eſpreſſe . Dell'altre poinon ſi ragiona , perchè non deve richiederſi il numero , ove prevaglia la bontà , Ha laſciato un figliuolo , che Michelagnolo ſi nomina , ed anch'egli at tende all'intaglio , e fi porta aſſai bene . La virtù , che s’eſtingue nella perſona , ha gran riſtoro , quando pafa negli eredi , e ſi perpetua nella gloria . Vita di Franceſco Villamena d Agiji. El continovo è preſente agli occhi miei , e alla mia mente l'aſpetto , e la Queſti a tempo di Siſto V. primieramente ſene venne a Roma , ed era di povera fortuna, e dalle coſe antiche di queſta città imparò il modo di ben diſe gnare , ficchè molto ne' diſegni fu lodato , ed ebbe ancora alcune coſe di lua invenzione ;ma particolarmente fu bravo intagliatore di bulino in rame, e ne fanno fede le diverſe carte , che del ſuo vanno fuori in iftampa , con franchez za , e con riſoluzione di mano forinate . E principalmente alcune di Raffaello , nelle Logge Vaticane dipinte ; le quali per non effer tutte riportate da lui col bulino , è il libro reftato im perfetto : per poterlo pubblicare a benificio de' Virtuofi , gli fu dato il princi pio da Luca Ciamburlano , Dottor di Legge , e pratichillimo intagliatore ; benchè l'opere di Raffaello in quelle logge foffero ſtate di prima tutte da Ora zio Borgianni eccellentemente intagliate in acqua forte . Ed ancora il Villa mena altre opere dell'iſteſſo Raffaello ha ne' ſuoi fogli diligentemente im. preffe . Franceſco Villamena le ſtorie della Colonna Trajana , dalli diſegni di Giulio Romano , e di Girolamo Muziano primieramente poſte in rame , epoi daltempo malconcie , e per l'uſo quaſi affatto logore , egli con gran fatica raffetto , e ripulì ; e con molta ſua lode ( come ora di vede) mandò alle ſtampe, e dielle alla luce , le quali numeroſe carte formano nobiliffimo volume. Eſpreſſe col bulino molci diſegni di Ferraù da Faenza , tra quali è quel. lo di Mosè , e del popolo col Serpente nel diſerto : come parimente alcuni di Federigo Barocci da Urbino ; ed altre carte ha fatte con buona maniera , nelle quali il numero va di pari con l'eccellenza . Le figure , che ſervirono per lo nobiliffimo Catafalco in morte del Pone tefice Paolo V. diſegnate dal Cavalier Giuſeppe Ceſari , dal Cavalier Ventura Salinbeni, il quale anch'eſo di ſua invenzione fece diverſe ftampe in acqua forte , aſſai grazioſe ; da Jacopo Zucchi , e da altri , furono dal Villamena in same col bulino diligentemente lavorate . Di ſuo particolare dilegno ha tra molte opere un S. Ignazio Lojola in fo glio , ed intorno fonvi iforiette della vita del Santo ben condotte . Come altresì una carta d'una baruffa di tirar de' ſali capriccioſa , ? Vaga , Ed

GIOVANNI MAGGI ROMANO. 277 Ed un foglio fervito per iſcudo di Concluſioni, al Re di Spagna dedica . te , ov'è intaglio molto ecceitente di buona architettura : come anche nella proſpettiva era molto commendato . E con gentil maniera operò parimente alcuni frontiſpizi di libri dati al le ſtampe . Diedeſi il Villamena a voler fare uno ſtudio di buone pitture , didiſegni, di ſculture , e d'altre coſe al diſegno appartenenti , e neaccumuld buona pare te , l'e quali , dopo morte , Dio sa , dove capitarono ; e ben di lui ſi può dire , Mors omnia Sölvit . Franceſco era d'umore malinconico , e pativa di dolore di ſtomaco dalle fatiche cagionato . E queſti per la ſtrada una mattina , preſſo la chieſa della Pa ce , di si fatta maniera all'iinprovviſo gli ſopraggiunſero, che l'atterrarono , e quivi entro una bottega tolto ſe ne morì in ecà di 60. anni in circa , per le ſue + virtù degao di memoria eterna . Vita di Giovanni Maggi Romano . Icono , che agli allegri non paffa mai il tempo , e pure il tempo , e l'al legrezza . Quefti fu dipintore , ed intagliatore all'acqua forte , ed in particolare di ſegnava diproſpettiva , é faceva diverſi paeſi dal naturale affai belli , che s'ei gli aveſſe colorici di buona maniera ( come hanno operato , ed operano alcuni) avrebbe aſſai nome acquiſtato , perch'egli ben poſſedeva il diſegno:: Fece Giovanni una Roma grandiflima, cavata , e diſegnata in piano con tutte le ſtrade , piazze , chieſe , palagi, e caſe private con tutte quello , che vi ſi trova , colorita: mail pover'uomo per mancamento di danari non la potè compire , e la neceſſità fu cagione , che a quella perfezione , che avrebbe fat to , ſe comodo ftato foſſe , egli non la poteſſe condurre , la quale poi fu inta gliata in legno da Paolo Maupini . Il Maggi fece alcune belle vedute in diſegni molto ben’inteſe , e con buon guſto formate . Sonvi diſegnate di ſuo le nove chieſe di Roma , ma da altri a bulino inta gliate , le quali ſono aſſai belle . Era uomoallegro , e faceto , e ſi pigliava guſto di dire le più bizzarre in venzioni del mondo , e coſe fuor di modo ridicole . Fu virtuoſo in diverſe macerie ; ed intendente anche d'architettura , come altresì ebbe vena di Poe. ſia in core burleſche . Finalmente ſempre ſtando su le burle,Giovanni Maggi Romano s'ammald daddovero, e con poca comodità , ſopra il corſo degli annicinquanta , in que ſta gran città termind i giorni . 278 LIONARDO , ISABELLA , E BERNARDINO PARASOLI. Vita di Lionardo , Iſabella , e Bernardino Paraſoli . On l'occaſione , che abbiamo nominati gl'incagli di legno , alla memoria ora mi G rappreſenta Lionardo Paraſole Norcino, il quale in legno le ſue opere formava , ed acquiſtonne lode , per effere in ragione di taglio più diffici. le , e più pericololo quello del legno , che del rame . Lionardo nell'Officio della Madonna ſtampato l'anno del Giubileo 1600. con li diſegni del Tempeſta intagliovvi treiſtoriette , la prima della Vergine da Gabriello ſalutata , ed annunziata ; la ſeconda della vilitazione di S. Eliſa betta , e di Maria , l'una inadre di Gio: Batiſta , e l'altra di Criſto ; la terza di Gesù Salvatore , che lava i piedi a' ſuoi appoſtoli. Nel tempo del Sommo Pontefice Siſto V. fece l'intaglio dell'erbario di Caſtor Durante Medico del Papa , con numeroſe , e belle forme di erbe , mol to raſſomiglianti. Sotto il Pontificato di Clemente VIII . fece anche gl’intagli negłt Evan gelj Arabi , co' diſegni di Antonio Teinpeſta Fiorentino , impreffi nella ſtam pa Medicea , ſotto la cura di Gio: Batiſta Raimondo , grandiflimo letterato . Ed egli poi nell'età di ſeſſant'anni in circa mancò alla vita . Iſabella Parafoli Romana fu moglie di Lionardo , e fece di ſua invenzio ne il Libro intagliato con diverſe forme di merletti , ed altri lavori per le Da me , col frontiſpizio da Franceſco Villamena operato . Come anche ſono opere di ſua mano gl'intagli nel libro dell'erbe del Principe Cel d'Acquaſparte , letteratillimo Signore . Fece altre coſe per particolari . Ea’lavori , a'quali mancò Iſabella , ſupplì Gio : Giorgio Nuvolfella.con le fatiche del ſuo intaglio . Efſa poi morì qui in Roma , oltre ilcorſo di so . anni . Da queſti nacque Bernardino Paraſole , il quale dall'eſercizio de' ſuoi avanzolli , e alla pittura atteſe .. Fu allievo del Cavalier Giuſeppe Celari d'Are pino . E colorì di fua mano nella chieſa di S. Rocco , preſſo il Mauſoleo d'Au guſto , tutta la ſeconda cappella , ch'è dal lato ſiniſt: oa S. Michele Arcangelo dedicata , opera in freſco . E facendo egli altre opere , ma non pubbliche , mentr'era nel fiore dell ' età ſua , e da lui lavoridegni di lode ſi ſperavano, ſeue paſsò al ripoſo dell' altra vita . 1 Vita di Andrea Mantuano . - NO On ſolo in rame , ma anche in legno ha ritrovato l'induſtria dell'uomo di portare alla viſta l'immagini delle coſe , e fare , che baffa , e fragil materia lia loggetto a nobilicare , ed ecernare gli altrui nomi. Era medeliinainonte intagliatore di legno Andrea Mantuano , il quale con buono artificio bene le cole opero . Inta GIO: GIORGIO NUVOLSTE L L A 279 Intaglid il trionfo di N. Signore di Tiziano Uccelli da Cador , ed inciſe quelle belle carte di chiaro oſcuro, che vengono da Gio: Bologna , e quelle di Domenico Boccafumi, detto Mecherino da Siena , che ſono intagliate nel ſu perbiſſimo pavimento del Duomodi Siena . Il trionfo de' Romani, che vieneda Andrea Mantegna, in molti fogli di. ftinto . Ed un Criſto morto , che viene da Aleſſandro Caſolani . Ed altre coſe , che veggonfi andare in volta ; ed anch'effo è ſtato uno dei virtuoſi ingegni , che ha prodotto Mantova , per onorare il Mondo . Ed'affai vecchio nel 1623.compi i giorni della vita . Alberto Duro Fiainmingo fo quello , che da principio un poco rozzo diede gran perfezione , e nome di vita alle ſtampe di legno . Ed ligo daCarpi, ingegno raro di belliffimeinvenzioni , ritrovò di far gl'intagli a tre facce , finte , di chiaro oſcuro in legno . Vita di Gio: Giorgio Nuvolftelia . Padre diGio:Giorgio ,di cui ſopra abbiamo ragionato ,fuunTedeſcodi Magonza , città Elettorale in Germania , grande intagliatore fimilmente in legno , di cui ſi vedono le miniature , e i fregi di legno nella Geruſalemme liberata di Bernardo Caſtelli in quarto , della prima impreſſione in Genova , nella qual città egli con la moglie qualche tempo dimorð ,, ed eſercitovvi il fuo talento . Da loro in Genova Gio: Giorgio Nuvolftella nacque , intagliatore anch " effo in legno . Del ſuo ſi vedono alle ſtampe le figure dell'Eneide di Vir gilio in forma piccola ; e parimente con diligenza laſciò molte cartelle d'arme . Fece il principio della Sacra Bibbia in piccolo ftampata qui in Roma . E le figure d'un Breviario di ſuo taglio eſpreſſe . Inciſe per la ftamperia Medicea inolte iſtorie di Santi Padri , da An tonio Tempeſta diſegnate ; . ed in legno , per vero dire , ſono affai bene { colpite . E veramente queſta invenzione e degna di lode. L'antichità per gran teinpo ne' legni formò le ſue immagini , onde leggeri d'effer ſtata ſcolpita Diana in cedco , Giunone in cipreffo , Ercole in faggio , Venere in misco Marte in tigl ia , e Giove in vite ſelvaggia . Ed ora l'età noſtra mirali ne' le gni figurar gl’intagli delle ſue opere. Cava è la parte , che non ſërve ; e l'altra che ſerve , reſtandovi a guiſa di baſſo rilievo, moſtra l'immagini , e rappreſena ta l'iſtorie ; e lo ſtrumento a ciò fare è en ferro , che dall'Artefice maneggiato. col taglio opera , e mentre ſminuiſce la materia , creſce la forma , e dalman. ca mento delle parti riceve la perfezione il tutto . Gio: Giorgio morìia Roma di età di 30 anni in Venerdì a ? cinque di Luglio dell'anno 1624 . Vila: 230 FILIPPO TOMMASINI FRANCESE : Vita di Filippo Tommaſini Franceſe . M4, tempo è,chenoi torniamoa poftri intagliatori dirame, tra'quali degno di lode è ſtato FilippoTommaſini Franceſe , che da un baffo e ſercizio d'intagliare le fibbie de centurini, nel quale egli da principio impie goffi , diedeſi poi al rame col bulino , e n'era buono , e diligente intagliatore , e fece varie opere . Ritrovė, e raggiuſtò alcune carte, che in iſtampa erano mal ridotte delle picture di Raffaello Sanzio in Vaticano . E molte del ſuo compitamente con degna lode inciſe , e alla luce diede. E fu sì grandemente pratico , e veloce nell'operase , che in 10. meſi intaglid la caduta di Lucifero co' ſuoi ſeguaci , la quale in dodici fogli è diviſa . Come altresì fece nel Giudicio univerfale, con tante diverficà d'affetti, e di attitudi. ni portato . E in breve , e facilmente anche intaglid la Nave della Chieſa Cate tolica . Inciſe il Tommaſini con begli adornamenti le carte delle ſette opere della Miſericordia . E la carta del B.Felice Cappuccino co'miracoli di quel ſervo di Dio feliceniente terminata . E la prima parte delle ftatue antiche di Roma in piccolo , dedicato al Signor Franceſco Angeloni , letterato anti quario . E molte fatiche di valentuomini eternò anche con l'agilità del ſuo buli no , cioè , Il Batteſimo di Gesù con gran moltitudine di gente , opera di Franceſco del Salviati. 11 S. Gio: Evangeliſta nella caldaja dell'oglio bollente , diſegno di Giaco mo Zucca . E lo ſcudo di varj, e numeroſi moſtri marini , di Bernardino Paſ. ſero . Intagliò anche la lapidazione di S. Stefano Protomartire , d'Antonio Pomarancio. E la ſtoria delli Re Magi , di Federigo Zucchero. E la Preſentazio ne di Maria al tempio , di Federigo Barocci . Molte opere , e diſegni del Cavalier Franceſco Vanni , il quale in ventò le carte dell'intaglio in rame, della vita di S. Caterina da Siena . Ed operò anche Filippo molte coſe , chevengono da altri valentuomini , e tra queſte è la bella carta del gruppo della Pittura , Scultura , ed Architettu . ra con la Fana in aria , felicemente inciſa . E fece varie arme per concluſioni,come tra le altre una del Cavalier Giu. feppe Ceſari da Arpino ; e diverſe , che cutto dì veggonli eſpoſte all'altrui vi. fa . E per vivere molto faticava . Anzi ancora dilettolli di gettare , e fece alcu ne ftatuette affai grazioſe . S'eſercitava quaſi ſempre in lavori di divozione, e d'età vecchio circa 70. anni morì in queſta città . Ebbe moglie , ma non laſcid del ſuo ſangue alcun ſucceſſore , ſe non la Famadelle propie o pere . Stet. 285 hii I. ANTONIO TEMPESTA FIORENTINO . Stette con lui qui in Roma il Calot , il quale poi in Toſcana è riuſcito grand'intagliatore in acqua forte . Vita di Antonio Tempeſta Fiorentino . A Bbiamo ragionato di Antonio Tempefta , mentre d'e' Dipintori ſi è fatta menzione, e le vite loro abbiamo narrate ; ma perchè l’intaglio in lui ebbe eſquiſta lode , non dobbiamo tacere i ſuoi intagli , che per eſſere ſtati numeroliffimi, a me balta di poter narrarne alcuni , per ſoddisfar più tolto al le glorie diſimili virtuoli , che alli meriti del Tempeſta . Egli già fece i rami de' dodici meſi co' lor ſegni , ed eſercizi di que' tem pi in acqua forte intagliati , e poi dati alle ſtampe . Dedicò al Signor D. Virginio Orſino Duca di Bracciano le carte de' Ca valli di mirabili attitudini, e sì bene eſprelli , che a guiſa di quello di Apelle potriano gli altri ingannare. V'è del ſuo in acqua forte il libretto di cacce d'llccelli , dedicato a Mona fignor Cerafio , Teſoriere della Camera Appoftolica . Fece egli il primo libro , e poi il ſecondo delle cacce varie in piccolo . Ne dedicd poi un'altro in forma mezzana a Monſignor Giacomo Sannelio , Se . gretario della Sacra Conſulta , ed ultimamente Cardinale di S. Chieſa . Edin forma grande fece ancora molte carte con belli fregi di uccelli, e fiere , varia mente , e vagamente compoſti , ove i canidiNicia , e le giumente di Mirone fpirano , ed innamorano . E la carta del S. Girolamo con l'avvenimento del giorno del Giudicioè opera del ſuo ingegno , e della ſua mano . Ma bene in lui ſono di maggior conſiderazione le guerre di Carlo V. in tagliate in dcdicifogli reali , e con acqua forte raramente inciſe . Come parimen te vaghe s'ammirano le ſue Metamorfoſi d? Ovvidio di avvenimenti varie , ma dibontà Gmili . Degno di fameanche è ilBattaglione degli Ebrei di due fogli imperiali ' . Mirabile fimilmente è la ſua Creazione del mondo in gran numero di carte riportata . E il Teftamento vecchio in ventiquattro fogli diſtinto , e con tante varie tà diſtorie , felicemente condotto . E fece egli medelimo molti diſegniper intagli di legno ne' libri degli Evangelj , e nelle ſtorie de’ Santi Padri, e negli Officj Divini. Queſte opere lono una ſola parte delle altre , che Antonio Tempeſta ha inciſe . Favellando , e diſcorrendo egli le diſegnava ; e la ſua lode , che ſe non fi ftancarono le ſue mani in farle , ora manca la mia lingua in ridicle . Fra gl'Italiani vi fu ancora Cherubino Alberti, che eccellentementedi bulino intagliò , ma nella ſua vita alcune coſe ne abbiamo dette ; e dopo morte gli eredi hanno di ſua fatica dato fuori l'intaglio della Preſentazione “ di N. Signore , diſegno degli arazzi.di Raffaello ,, dagli Alberti: anirabilmente incifa . Nn Vita. 282 MATTEO GREUTER TEDESCO , Vita di Matteo Greuter Tedeſco .

Ori in queſta città di Roma Matteo Greuter nell'anno di Crifto 1638. e di ſua ecà 72. Egli fu Tedeſco , e nacque nella famoſa città d'Argenti: Da , e datoſi allo ſtudio d'intagliare di bulino : abito per alcun tempo in Lio ne di Francia , e in Avignone , dove tra le altre ſue opere intagliò un libro da ſcrivere d'eccellentiſſimicaratteri Italiani di Luca Mafferoth famofo ſcrittore, e ne riportd principio di gran lode . lodi ſene venne a Roma , ed acquiſtoſſi onore , e particolarmente in coo fe piccole di Santi , e di devozioni, nelle quali era affai ſpiritofo , e con molta ſua lode preſtamente l'opere concludeva . Ha ritoccati molti rami di valentuomini , e tra gli altri ha rinfreſcato quelli del primo , e del ſecondo libro delle cacce d'Antonio Ternfeſta . Fu autore di far 'intag'iare le carte dell'Armonia tra il Decalogo , e l'Ora zione Domenicale di figure , e d'invenzioni nobili , e sicche. Operò in molti liudi di Concluſioni da ſoſtenerli ne' Collegi , ed in alcuni principi de libri, che ſono uſciti alle ſtampe, e con amore li lavorava . Con riputazione , e fama ſi vede andar’in volta del ſuo la ſtampa della città di Roma , la quale fu da lui diſegnata , benchè alcuni giovani poi l'incar gliaffero. Così anche inciſe la carta d'un'Italia . Ed in foglio , con mirabile elquiſitezza', intagliò il Duomo della città d'Argentina . Dilettoſli anche di molte varie curioſità , e d'alcuneſcienze , ma partico larmente della Matematica . E dopo il fine de' ſuoi giorni qui in Roma nella chieſa di S. Euftachio fu ſepolto . Matteo ha laſciato un figliuolo Gio: Federigo Greuter appellato , il quale vive ,ed egregiamente ſi porca nell'intaglio a bulino , e di gran lunga ha pal fato il padre , eſ fa onore con nobili conclufioni , e con belliſſime carte ( lic come per la città ſcorgeſi ) con buona maniera , e con gran gufo fatte , e filpe sano da lui eſquiſitiflime opere , le quali arricchiranno , non ſolo queſta mia pacia , ma tutte le parti del mondo , e darà fama immortale a diverſi valente uomini . Pintori , che gli vanno facendo belliſſimi diſegni , e vaghi capricci, ficcome ſi ſono veduti , e tuttavia ſene mirano per onor (uo', e a gloria della virtù . In diverſi tempiſono venuti in Roma , madre della virtù , foreſtierida diverle parti delmondo , che qui giungono per impararvi la buona maniera' , e il perfecto diſegno , e queiti hanno operato in vari tempi diverſi inodi d'in taglio . Chi in rame a bulino , e quefto è il più nobile ; e chi in rame ad acqua forte , nel che fu eccellentiflimo Federigo Baroccio , ed Orazio Borgiaoni v’ intaglid tutte le ſtorie del Teftamento vecchio delle Logge Papali di Raffa ello , ed altre di ſua invenzione ; chi in legno ad inuitazione di Alberto Duro ; ed altri hanno intagliato parimente in legno con diverfe fogge di chiaro ofcu. 1 1 ro , MATTEO GREUTER TE DESCO : 283 ro , coſa bella a vedere , le quali opere hanno nobilitata la citcà di vaghillini penſieri ; e tutto dì ſi vanno ſcorgeado nuove fogge d'intagli affai belli , che in queſta nobiliſſima patria , capo ,e maeftra della nobilprofeſſione del diſegno, con molta lorle del continuo s'ammirano , Da queſti li tentano grandi, e mir bili impreſe , onde narrali , che Gio vanni Grierra , il quale ha meſſo in ſtampa diverſe carte , faceffe egli numero fiffimi disegni di diverſe iſtorie del Tehamento vecchio , enuovo , ed ancora quelli delle pruove de' Romani, e parimente de' fatti delliGreci , per darli all'intaglio ; e voleva , che i Principigrandi , ſenza occuparſi in perder tempo pella lettura degli Scorici , ſolo nel mirar quefti diſegni con facilità comprena deffero l'iſtorie , ed imparaffero , come in compendio , i ſucceſſi de ’ſecoli , e le vere grandezze della gloria . Vaglia a dire il vero , oggidì l’intaglio G è avanzato , indin dove pud arrivare , sì di diligenza , come di forza ; e va imitando il vero con sì facile e brava maniera ( Siccome alcune carte ſene ſono vedute , ed ora ne vengono di Fiandra , di Francia , e d'altri luoghi , eſquiſitamente fatte ) che ſe aveffera accompagnato il buon diſegno con la buona maniera Italiana , meglio delide rar non li potria : mentre hanno in se , e recano a chi lor mira , un bell'accop piamento , e miſto di diligenza , e di vaghezza . Con gran forza i chiari oſcue ri imicano ; ed apparenze di notte , variate d'ombre , e di lumi eſprimono , . opere veramente degne della chiarezza della luce . $ L O S T A M P A T O RE Al Lettore , L Cavalier Gio: Baglione ha deſcritte,entro a quefto libro , il compendio del. le maraviglie di Roma in Pittura , Scultura , ed Architettura da diverſi Profeſori di queſte nobiliffime arti nella virt uofifsima Roma , capo delle città e patria comune delmondo, operate dal tempo di Gregorio XIII. infino al re guante Pontefice Urbano VIII. acciocchè l'eccellenti loro fatiche alla memoria de' pofteri durino , e s'onorino . E ſe il Cavaliere non ha fatta menzione delle opere de' viventi, ciò è ſegui. to, per non poter'egli dire , ed annoverare gli egregjlavori , che d'a’numeroſi be. gl'ingegni tutto diſi perfezionano . Ed acciocchè non vi ſia , chi abbia a dolerſ della ſua traſcuraggine, egli vuol dar campo, che altri con diletto maggioresed in tem o più opportuno, al curioſo racconti l'eſquifitexsa de' Profesſori viventi. Ma tra queſti avendo io confiderato le fatiche dal Cavalier Gio : Baglione fatte , per dar vita alle opere di tanti virtuoſe , cbe fra l'ombre della morte , e nell'obblivione del tempo ſi ſmarrivano ; a me è paruto convenevol coſa di non togliere intanto alla vira le opere della fua virtù , anzi far memoria di loro , com : egliappunto in diverſi tempi , dentro queſta nobilifsima città , le ha con $ Nn 2 viva . 284 IL CAVALIER GIOVANNI BAGLIONE : Vivaci colori rappreſentate; ed in tal guiſa ad altri corre l'incomodo del lungo racconto delle ſue numeroſe pruove ; e con queflo poco segno di gratitudine vi. Compenſare almeno tanta fatica , che egli a benificio del pubblico con ragione vol lode la ſommamente meritato : Vita del Cavalier Giovanni Baglione , Pittore . D A Tommaſo Baglione Fiorentino , cheda'Baglioni di Perugia diſceſe , e da Tommala Grampi onorata famiglia Romana nacque in Roma, fine golar Reggia di virtù , il Cavalier Giovanni Baglione . Fu con buona diſcipli. na allevato , e ſcorgendo la madre , che egli inclinava alla pittura , dell'età di 11. anni accomodollo con Franceſco Morelli dipintore Fiorentino , e con : effo lui per due anni dimorò ; ma conoſcendo di non poter fare quel profitto , che deſiderava , partiſli , e da se medeſimo attendeva a ſtudiare nelle belle opere di queſta città ; ed in brieve divenne atto ad eſſer’impiegato negli eſer , cizi della ſua profeſſione . Da Ceſare del Nebbia da Orvieto , e da Gio: da Modana pintori del Pon tefice Siſto V. fu poſto a lavorare co' colori nella libreria in Vaticano ; e nella volta col ſuo pennello ſpraticolli. Onde gli diedero nelle facciate da baſe ſo a dipingere due forie grandi con figure dal naturale , e sì franche , e vaghe le conduffe , che PapaSiſto , vedendo queſt'opera fatta da un giovanetto di 15. anni , n’ebbe affai compiacimento . Nella Scala Santa formd alcune ſtoriette della paſſione del Salvadore del mondo ; e nella ſcala a mano manca è diſuo la prima ſtoria, parimente a ma no manca , della figliuola di Faraone , quando ritrovò Mosè bambino alla ci. va del Nilo . Colorì anche nel palagio di S. Gio: Laterano , ed in tutti gli edifici , che in vita , e per ordine di quel Pontefice furono fabbricati . Eſſendo ſtato da malattia aggravato , andò a Napoli per mutar'aria , ed in quella città per due anni ſi trattenne , ed alcune coſe operovvi , che per bre vità le paſſo . Nel tempo di Papa Clemente VIII. ritornò a Roma , ed in S. Pudenziana gli fu dato a dipingere a freſco la cappelletta di S. Pietro , ove fece diverſe ifto rie di quel Santo Principe degli Appoftoli. Col ſuo pennello nella chieſa della Madonna dell'Orto in Traſtevere co lorì a freſco nella cappella maggiore alcune ſtorie di N. Donna , e buon credi. to acquiſtonne. Onde poi in S.Niccold in Carcere per lo Cardinal Pietro Aldobrandino figurò, medeſimamente in freſco , nella cappelletta del SS. Sacramento la Cena del Signore con gli Appoftoli , e con altre ſtoriette Agnoli , e l-rofeti . Con l'occorrenza dell'Anno Santu 16 co.fece di ſua mano nella BaGlica di S.Gio : ſu’l muro della Crociata preſſo l'altar del SS. Sacramento , quando Co ſtantino Imperadore , donando molti vali d'aro, e d'argento a quella chieſa, al Pon

. 11 IL CAVALIER GIOVANNI BAGLIONE. 285 Pontefice SSilveſtro conſegnolli.E parimente vi dipin ſe l’Appofolo S.Filippo, opere a freſco ſotto la guida , ed intendenza del Cavalier Giuſeppe Ceſari d'Arpino . Per lo Cardinal Sfondrato , che di S. Cecilia nominavaſi , a man manca ſopra un'altare di quella chieſa in Traſtevere,effigid gli Appoſtoli S. Pietro , e S. Paolo . E a man diritta nel primo altare in un quadro S. Andrea Appoltolo con l'Angelo, che lo corona . E locco il maggior’altare nella confeſſione in tre quadri efpreffe , i cinque Santi inſieme ; S. Caterina della Rota con N. Si gnora , e'l Bambino ; e la ſempre Vergine Maria , e Gesù , che mette una col lana di gioje al collo della Vergine S. Agneſa, figure ad oglio . E con l'occa fione di celebrarvi meffa per la feita di S. Cecilia , vide Papa Clemente VIII. queſt'ultimo quadro , ed aſſai gli piacque, ficchè il Cardinale Sfondrato volle , ch'egli ne facetle un'altro ,e vi aggiugneſſe S. Cecilia . Il fece , e donollo al Pontefice ; e per effergli eſtremamente piaciuto , ne fu da quella Santità ono, revolmente regalato . Egli medeſimamente figurò ad oglio in S. Martino de' Monti dalle bana de dell'altar maggiore, per lo Signor Paolo Santacroce Romano, S. Silveſtro Pae pa , e S. Martino Veſcovo . E per lo P. Acquaviva Generale de' Geſuiti formd un gran quadro alto 35. palmi , e largo 20. entroviad oglio la Reſurrezione di Criſto , con amore, e con iſtudio rappreſentata . Il Cardinal S. Cecilia opero , che gli foffe dacă a dipingere una tavola grande in S. Pietro nuovo , e fecevi la ſtoria , quando S. Pietro riſucita Tabita con molte figure , aſſai ricca , e ſopra lo ſtucco ad oglio eſpreſſa , la quale ge neralınente diede guſtus , ma particolarmente ſene ſoddisfece il Pontefice Pao lo V. che per lo compiacimento , che n'ebbe , creollo Cavalier di Criſto , ed ordinò al Cardinale di S. Cecilia , che gli deſſe l'abito . Il Cardinale nella chieſa del ſuo titolo celebrd la neffa , benediffe l'abito , e con applauſo del popolo glie'l miſe, e d'una bella collana d'oro il regaid; e moſtrò il grand'a ni. mo ſuo , e quanto queſto buon Principe era amatorede' Virtuoſi .

, Entro la chieſa di S. Marta , dietro S. Pietro , è

opera ( ua il quadro grande ad oglio ſopra l'altare rappreſentante S. Marta maggiore dal vivo in piedi con diligenza figurato . Dappoi egli medeſimo per lo Poncefice Paolo V.dipinſe un quadro,entro vi S.Pietro , che a S. Paolo in un libro moſtra quelle parole, Petre , amas me , dettegli da Criſto , il quale fta nel Vaticano nella Sala del Conciſtoro , preſo ſo la Sala Clementina . .Fece al Cardinale Aleſſandro Montalto ad oglio un S. Gio: Batiſta dal naturale, e il tengono nel caſino della ſua Vigna a S. Maria Maggiore . Come altresì per lo Cardinal Peretti molti quadri , che per non eſſer' in luoghi fer mi , di loro non farà altra menzione . E per lo Cardinal Principe Ferdinando Gonzaga col ſuo pennello effigid molte coſe , e tra le altre le nove Muſe con Apo'lo , e con altri pezzi di colori. to mandolle a Mantova . Ad 1 3 286 IL CAVALIER GIOVANNI BAGLIONE - Ad onore delle ſue nobili fatiche, e della buona ſima , dal Pontefice Pao lo V.gli fu di propia commeſſione data nella Baſilica di S. Maria Maggiore la dipintura nella volta dinanzi alla cappella Paola col ſuo Lanternino , ove ſono Angeli, e Putrini; e quattro Dottori della Chieſa ,due Latini, e due Greci , e quattro ſtorietre azzurre in quattro tondi finte . E per entro la Cappella nel primo voltone fonvi di ſuo tre ſtorie . L'una sì è in mezzo , Giuliano Apo Itata ſaettato da' SS. Mercurio, ed Artemio. A man diritta Leone Armeno al la preſenza della Madre animazzato . E alla manca Coſtantino Copronimo, che abbrucia , e nou ſi vede il fuoco,in freſco condotti . Come anche operò a man ſiniſtra la cappella di S. Franceſca , la cui effigie egli fece ſopra l'altare con l'Angelo , e a canto la ſtoria d'un miracolo della Santa , ad oglio figurace · E la volta con diverli Angeli , che ſuonano vari ſtrumenti con Puttini ; e ne’ triangoli Angeli in atto d'orazione , tutti a freſco dipinti , e con diligenza , e con amorerappreſentati . L'ultima cappella della Madonna degli Angeli nelle Terme a man di ritta ha di ſua mano ſopra l'alcare una N. Donna col Figliuolo , e con Ange. li , S. Raimondo, e S. Giacinto; dalla banda diritta S. Cecilia , e S. Valeriano e l'Angelo, che l'incorona ; e dalla ſiniſtra S. Franceſco , che riceve le ſimma te , opere ad oglio. E nella volta nel mezzo un Padre Eterno , e dalle bande An geli , a freſco figurati, vi ftanno . Indi per lo Cardinale Scipione Borgheſe in una ſtanza su la volta vicino alla Loggia del ſuo giardino , ora del Cardinal Mazzerino a Monte Cavallo , in freſco colorì la favola d'Armida , quando trovo Rinaldo addormentato , lopra il ſuo incantato carro il riſpoſe . Le Monache della Purificazione hanno ſopra l'altar maggiore della lor chieſa un luo quadro ad oglio della Pielentazione al Tempio del fanciullo Ge sù . E quelle di Monte Citorio nei primo altare a man diritta la S. Chiara , S. Antonio da Padova , e S. Agata, che iyi da lui in un quadro furono in lieme effigiate . E al Cardinal Giuſtiniani fece due dipinture di due Amori Divini,che tengono ſotto i piedi l ' Amar profano, il Mondo , il Demonio , e la Carne , e queſte l'una incontro all'altra veggonſi nella ſala del ſuo palagio , dal natu. sale con diligenza fatte , Nè tralaſcerò di dire cheegli con grand'iſtanza fu dall'altezza del Duca di Mantoya chiamato . Andovvise alla grande quel magnanimo Principe trate tollo;poichè tutti quegli onori,che immaginar li poſſono, da lui gli furono fatti, e per lo ſpazio di due anni dimorov vijed alcune coſe per ſua Altezza;per l'Im peradrice ſua Sorella ; per l'Imperadore Ferdinando (no Cognato ; e per altri , le quali per brevità laſcio, egli a perfezione colorì . Poi volle del Baglione un'altra muta delle nove Muſe , dal naturale col loro Apo lo , ma più grandi di quelle , che egli qui in Roina fatte aveva ; c dal Duca furono mandate a donare alla Regina di Francia lua Zia carnale , che per efler con ogni diligenza , ed arte effigiate, molto care le furono. E indi a Ro. . td P: 2 IL CAVALIER GIOVANNI BAGLIONI . 287 a Roina ritornoffene, da quell ’ Altezza nobilmente onorato, e regalato . Dopo queſto ritorno dipinſe la cappella prima a man Giniftra entro la chieſa della Madonna dell'Orto , cioè a dire S. Sebaſtiano , ed Angeli , S. Bo naventura, e S. Antonio da Padova . A S. Lorenzo in Lucina è ſuo ſopra l'altar della prima cappella il San Lorenzo ad oglio in atto di far’orazione con Angeli, e con Puttini . Dipintura del Cavalier Baglione in S.Pietro dentro alla Cappella Grego riana è la ſtoria a freſco della lavanda de' piedi , che fece N. Signore ai ſuoi ap poſtoli ſopra una porta a man diritta dell'altar maggiore di quel luogo ; e fu onorata con effere ſtata ſcoperta alla preſenza del Santiſſimo Regnante , e di tutta la Corte degli Eminentiffimi. Dentro la chieſa di S. Luigi de Franceſi a man finiftra nella quarta cappella dipin ſe su ' l lato manco l'Adorazione de' Magi con molte figure, e per di ſopra la Preſentazione del fanciullo Gesù al Tempio , opere a freſco . La terra caypella a man diritta , nella Madonna dell'Osto, di fua mano è tutta in freſco figurata con varj Santi, Sante , ed Agnoli . E nella chieſa della Conſolazione preffo la Sagreftia vedeli una cappel la di ſuo con tre quadri , cioè a dire su l'altare l'Adorazione delli Re con figu re ; da una banda la Natività di Criſto con li Paſtori ; e dall'altra la Preſenta zione del Verbo umanato al Tempio ad oglio ; e di ſopra in freſco diverſe fo sie della ſempre Vergine Madre;ed in uno dellipilaſtri S.Paolo primo Romi to , e nell'altro S. Antonio Abbate . E queſta cappella è architettura del Ca valier Gio: Antonio Ferreri Romano . Al Cardinal Franceſco Barberini , che moſtra d'averne molto guſto , ope sd ad oglio un S. Gio: Batiſta grande al naturale con bella invenzione in atto di conſigliarſi con lo Spirito Santo . Dird ancora , come per le Suore di S. Domenico a Monte Magnanapoli dipinſe in freſco la Tribuna della chieſa con li facci del miracoloſo Santo. Ed in: SS. Quattro al Cardinal Vidone nel primo altare a mano manca nca colori ad oglio il S. Sebaftiano con figure . Nè pafferò con ſilenzio, che il Cardinal Borgia gli fece figurare il S.Mar tino a cavallo colpovero ; e ſta nella Madonna di S. Giovannino alle Mona. che di S.Silveſtro , oltre a molte opere, ch'egli allo ſteſſo Cardinale lavorò, per mandare in Iſpagna . Ed è coſa degna grandemente di memoria, che'l Cavaliere a se ſteſſo ha fabbricato una bella cappella nella chieſa de’SS, Colimo,e Damiano in Cam . po Vaccino, ed è la ſeconda a inan diritta , ſopra il cui altare è il quadro gran de, che già aveva poſto in S. Luca nel 1618. con occaſione d'efter allora Principe dell'Accademia,e per onorare quel luogo vi fece un bell'ornamento, e-ſopra l'altare il quadro collocozora con l'occorrenza della nuova fabbrica di S. Luca , e di: S. Martina, eſſendo il luogo , e l'altar demolito, egli ha preſo ili ſuo quadro , e poſtolo in SS . Colimo , e Damiano ,.e li vede S. Gio: Vangeli che riſucita. unmorto,con molte figure : e dalle bande ha collocati due ܐܵܬܵܐ + fta , quadri 2.88 IL CAVALIER GIOVANNI BAGLIONE : quadri grandiad oglio , uno dimoſtrante l ' adorazione delli Re , e l'altro la preſentazione di Gesù al Tempio ; e di ſopra nella volta ha formata una Maa donna , che va in Cielo , e Puttini , ed Angeli , con amore, e diligenza in freſco lavorati . La cappella è dedicata alla B. Vergine , e a S. Giovanni Evangeli fta avvocato del Cavalier Giovanni Baglione ; halla dotata in perpetuo d' una meffa ogni giorno ſiccome appariſce nell'iſcrizioni, che vi ſono ; ed oltre le memorie de' ſuoi anteceſſori, havvi ancora poſta la lapide, dov'egli vuol’effes ſepolto . La cappella è ornata ſemplicemente di ſtucchi con diſegno , e con modeftia ; cola degna di Virtuoſo par ſuo , timoroſo di Dio , che è quello . ch' è ilcompimento d'ogni virtù . Ultimamente nella Madonna dell'Orto, ove primieramente acquiſtò cre: dito , ha ſcoperta la terza cappella a mano manca , ove nel mezzo su l'altare kala B. Vergine col figliuolo Gesù in braccio , che guarda un libro , che dal lato diritto S. Ambrogio gli moſtra , e dal manco ſtavvi S. Carlo Borromeo , e da baſſo S. Bernardino da Siena inginocchione con diverſi putrini . Dal la to diritto della cappella v'è S. Ambrogio a cavallo , che ſcaccia gli Arriani dalla Citcà di Milano ,e dalfiniftro vi ſta s. Carlo Borromeo , il quale ora al Signore , per far ceffare la peſte , e l'Angelo rimette la ſpada,quadri ad oglio; e su per la volta a un condo entrovi Dio Padre , e dall : bande Angeli , che 1' adorano , pittura in freſco lavorata ; e queſta è l'ottava opera , che egli in quel devoto luogo, abbia fatta, con amore, e con diligenza compita . Il Cavalier Baglione ha fatce molte pitture per diverſi Principi , e peco fone private , ed ultimamente ha donato al Signor' Octavio Tronſarelli Ro mano due quadri , uno , dov'è la Pittura , che ſi contiglia con la ſua ſorella Poeſia ; , e la Muſica , che è l'altra Corella , canta le lodi di amendue: e l'altro ha un' Eccole , che dalla Voluttà è allettato , ed egli vuol'andare altempio dell' Eternità , opepe da tutti per l'invenzione , per la diſpoſizione , e per lo colorito molto ſtimate . Viſi vede gran facilità nell'operare . E le ſue pitture de’loro medeſime ſi fanno pregiare . Ha egli tenuto il decoro del ſuo grado ,ed onorata la profeſſione , ¢ , per quanto ha potuto ,, fattala da grandi riſpettare , e ſempre l' ha difeſa . E ftato più volte Principe dell'Accademia Romana del diſegno ; e nel Magiſtrato dell'inclito Popolo Romano più volte ha avuto l'officio di Capo rione . Ritrovoffi in due ſedie vacanti , cioè in quella di Clemente Ottavo , nell'altra di Leone llndecimo , nel qual tempo ſi moftrd ſempre lontano da ogoi intereffe ; e dal Magiſtrato ne fu lodaco , e dal Popolo benvoluto . E benchè Gia :di molta età , non laſcia di continuamente adoperarli , con molta fua lude nella Pictura . Ed ora più , che mai abbia fatto , con amore le ſue opere conduce j.tanto è innamorato della Virtù ; ed è ſuo pregio il valore , e premio la faina.. IL FINE . Tita 289 IS V Ι Τ Α D I SALVATOR ROSA N APOLETANO, Pittore e Poeta , che morì nell'anno 1673. SC R 1 T T A D A GIO: BATISTA PASSARI, Nuovamente aggiunta . Ran vantaggio per conſeguire il poſſeſſo d'ogni ſcienza , bena chè difficile, è quell'avviſo, che ci ſomminiſtra la natura dal natale con l'abilità d'un buon talento , ed è certiflimo , che ſenza queſta facoltà difficilmente ſi perviene a ſtato veruno di perfezione, e ſe non ſi ſente ſpronato da una inclinazione particolare , che rende diletto , non ſi pud ſoffrire la fatica dell'applicazione, ed uno ſtudio laborioſo, che per altro ren derebbe nauſea , e tormento . Con un dono così ſpecioſo l'uomo li dimoſtra agile alla ſofferenza d'ogni diſagio , e d'ogni incomodo ; e ſe porta ſeco l'alli duiçà d'un lungo eſercizio , e con quel deliderio dell'intelletto la volontà non G ftanca mai per iftabilire la memoria imbevuta de'dotci ammaeſtramenti, e tutti gl'ingegni, i quali han ſormontato l'auge maggiore d'una gloria immore tale ,hanno avuto lo ſpecioſo accompagnamento d'una naturale diſposizione, con queſta fi han fatta ſtrada al dominio del maggior ſapere. Dall'eſempio, che alipreſente mi viene alle mani , ſene vedrà una prova certiffima , e b lugnerà confeſſare,che lo fplendore più vantaggioſo della chiarezza del nome deriva dal qual primo lume della ſtella , che ſi trova benefica nel punto , che li naſce , e queſta conduce alla conquiſta d'un pregio immortale . Salva or Roſa al certo merita una lode immortale per tante parti di per fecta condizione , che in se ritenne , e per averlo Iddio arricchito d'un dono così ſingolare; e chi ( paſſionatamence lo conſidera nel puro eifer ſuo, è gecelli. tato a conoſcerlo, e a confeffarlo per un uomo dutato di un gran talento . Egli nacque nella gran città di Napoli , la quale è il giardino del mondo : il giorno Со del ܐܕ 290 SALVATOR ROSA NAPOLETANO . del ſuo natale fu nel 2 2.di Luglio del 1615. il padre chiamavali Vito Anto. nio Roſa Architetto , ma non di prima claffe , la madre aveva nome Giulia Grecia: fu battezzato nalla chieſa di S. Maria del Soccorſo . Da giovanetto il padre per via d'alcuni favori il fece entrare nel Collegio de Padri Somaſchi ed ivi nel progreſſo dei tempo , traſcorſo tutto lo ſtudio della Gramati. ca , s'avanzò nella Rettorica , e giunſe alli principj di Logica , ed ivi fermoſ . fi . Con l'accaſione, che una ſorella ,dimaggior'età della ſua, era maritata con Ciccio Fracanſano Pittore d llam -delimacittà di Napoli , parea ,che fi ſentiffe un prurito di fare anche egli il Pitiore, ſecondochè vi veniva tirato dal genio , e facendolo queſto ( no cognato ditg are,dava molti contraſſegni d'una indole ſpiritoſa . I Pittori Napoletani non ſono molto dediti per propio coſtume ad una lunga applicazione al dignare, ma prima del tempo a dar di mano a' penpelli , e colori , e ( come effi dicono) a pictare . Incominciò Salvatore con queſta educazione a colorire , copiando alcune coſe del Fracanſano , e faceva conoſcere una pronta abilità nel pennello , e ſecondo l'uſanza del paeſe fre quentava l'uſo di co ! crire. Fatturidi giuſta età moſtrava deliderio d'impoffeſ. farſi della prat.ca del pennello , ed avendo imprimite alcune carte; adattando ſele in una car jeretta , ſene andava in giro fuori di Napoli , e dove ſcorgea qualche veduta di parſe , o di marina , che foſſe di ſuo genio , accomodacoli in un luogo ,dove parevagligche facefle meglio.copiava con li colori ad oglio quel fito dal nacurale Moſtrandole la ſera al cognato , prendeva animoleo tendo dir fi da quello , fruſcia , che va buono . Tanto frequentò queſto ſuo ſtudioſo eſes cizio , che ſi fece ardito di por mano alle tele, e a poco a poco fteſe alla miſura di 4 palmi , e di quelle chiainate da imparatore, facendovidentro paeſi,marine, ed altre fantaſie ", però ſempre con l'acconfagnamento di figurine a propoſi. to . Per continuare , ed anche per cavarne utile , postava queſti luoi quadsi alli bottegari , rivenditori delle altrui Pitture , glie le dava per quel prezzo , che poteva , purchè ne aveſſe cavato le ſpeſe delle tele , de colori , e per lo ſuo vitto . In quel tempo era il Lanfranco in Napoli per l'occupazione de' ſuoi la vori in quella città , ed un giorno paſſando in carrozza con un ſuo giovane per la ſtrada della Caricà , vide fuori d'una di quelle botteghe uno delli luoi quadri in tela di 4. palini , in cui era un paeſe campeſtre con l'iſtoria d’Agar lerva di Abramo col ſuo figlio languente per la ſete , e perchè di paſſaggio ci vide qualche coſa di buono , ſenza ſaperne l'autore , fatta fermar la carrozza chieſe il prezzo di quello ,e parendogli atlai modeſto ſenza replica alcuna lo comprde feco lo conduce a caſa . Efendoli anche altre volte incontrato in altre botte ghe, quanti ne vedeva di quella materia , necomprava ; e parte ne faceva dono ad amici , ed alcuni ne riteneva per guſto propio. Quando ritornò il Lanfran co a Roma da Napoli l'ultina volta , che vi mori conduffe , ſeco quel quadro di Agar , e me lo fece vedere , e per verità era tocco con gran guſto pittore. fco . Quelli bottegari , ches'avvidero , che un Lanfranco Pictore di quella fti. ma cornprava i quadri di Salvatoriello , così da loro chiamato , fece argo mento , che foſſero di valore , e cominciavano a fargli inftanza di volerne , ed egli 1 SALVATOR ROSA NAPOLETANO . 291 egli , a cui non manço inai l'accortezza ,fattaſideſtro di quedo ſuo vantaggio, ſi pore in maggior'altezza di prezzo Non trovandoli del tutto contento di fer marli in Napoli,benchè ſua patria , «leſideroſo di Roma , ſi riſoile di condurvis fi , e fa : tali priina qualche apertura con gli amici per aſſicurarſi in un primo ricapiro, ver:utolene a Roma nel 1635. dentro una filuca ſottile, fece ricapito dal Signoi D. Girolamo Mercuri , che era Maltro dicala del Cardinale Fran cefco Maria Biancaccio, anche egli Napoletano. Queſti ſempre uomo onorato , ed amorevole , oli lačeva corteſie , e carezze grandi in caſa ſua ; e Salvatore ; che avea gran delid - rio , e viveva impaziente di farſi conoſcere in Roma , dia pingeva per chi gli capitava alle mani, tanto per cagione di vivere , quanto per introdurli neila ognizione di tutti, e quando non altro , non li alieneva di lavorare per li rivenditori de'quadri, e per li medeſimi bottegari , e faceva molte belle galanterie a gra i legno ſaporite , e ſpirito 'e ; ed oggi lene veggo. no molte di quelli tempi.trano però figurine piccole , - talinon molto grandi, toccale mirabinente con tintegrate , e di buon guſto , ma di ſoggetti vili , cioè Baroni , Galeotti , e Marinari . Il Brancacci , che era Veſcovo di Viter bo , perchè vieva atlittere di perſona alla ſua chieſi , fi partida Roma con tutta la famiglia ( ua per quella volta , e dovendo D. Girolaino trovarſi anch ' egli allervigio del padrone, fu neceilitaco partirſi Salvatore , che non aveva alcun ricap.co in Roma: ſi riſolle anch'egli così perſuaſo dal Mercuri di paffare col Cardinale a Viterbo , il quale ne reſtò contento: dimorando in quella cit cà del Veſcovo , ſi tratteneva con qualche folijevo , e quel cordialiiſimo per dargli trattenimento, oltre alcune antiporce , che fece fargli per se propio ad oglio , gli fece avere la tavola dell'alcar maggiore della chiela della Morte di quella città , ove dipinle quando l’Appoſtolo S. Toininaſo incredulo volle toc. care con le propie mani la piaga del coſtato di Criſto dopo la ſua Reſurrezio. ne.i e figure diqueſto quadrorono della grandezza del naturale,ed è d'uno ſtile di forza con qualche guito ; e fecegli dopo fare nel Veſcovato a S. Silto in un muro della loggia al piano del cortile a freſco uno ſcherzo di meitsi mari. ini , edi alcune Ninfe del mare ſopra delfini , e puiti per aria , però nor è delle ſue cole perfette. N.l tempo ,che ſi crattenne in Viterbo , ebbe occaſione del la pratica di Antonio Abbati Poeta di qualche ſtima nel ſuo genere faceto , e fatinico , eflendo egli aſſai inclinato alla Poelia ,e con quello ſe la p..ffava le giornate intere , e durò qualche tempo queſto ſuo trattenimento . Mi giurò più volte l'Abbati , che fu amiciſſimo mio , che nel corlo diqualche an no . che praticò con Salvatore , non laſciò maicon lui intendersi dimettere in carta un verſo di luo componimento , nè inero di avere nella Poeſia altro , che un ſuperficial diletto della lettura ; 2 : i ſtupiva,quandoegli ritornò in Roi a dopo tanti anni da Germania , come Salvatore aveffe guadagnato applauſo di Poeta dal concorſo di tutti i letterati . Dappoichè il Rola lieta trattenuto qualche tempo in Viterbo,gli venne capriccio di tornasſene alla patria ; patria che 1o.lecita ſemprecialcheduno , quando fene trova lontano , e metterdo in eſecuzione quella ſua voglia , li riporrò a Nipoli ; e pe: chè fiera avanzato Do nel 3 292 SALVATOR ROSA NAPOLETANO . nel valore , e nel credito ,ſi ſoſteneva in poſto ſuperiore di quello , nel quale fava , quando ſene parti . Non per queſto G raffieddò in lui il deſiderio di Roma, ma tenendo ſempre in lei fffato il penſiero , mandava di quando in quando di là a queſta volta qualche coſa di lua mano , per tentare , fe la ſua lontananza accendeva l'appetito dell'opere fue allipiù curioſi . Mandd ulti mamente a Niccolò Simonelli ſuo parziale,che allora ſtava al ſervigio del Care dinal Brancacci por guardaroba , un Tizio lacerato dall'Avoliojo, figura del naturale in una tela grande a proporzione della figura , che legato ad uno ſco . glio in campo di un pa ſe , eſprimeva vivamente ilſuo tormento , moſtrando le vilrere fuori del ſuo ſqu rcia : o , e lacerato petto . Il Simonelli, per com piacere l'amico , eſpoſe queſto flio quadro alla Rotonda con l'occaſione della feſta di S.Giuſeppe celebrata in quella chieſa a di 19.di Marzo dalla Congrega zione de ' virtuoli , ed in quel tempo vi ſi faceva una moſtra , ed apparato di quadri delli più ſcelti , è famoſi . Venne accomp gnato queſto quadro da un'elogio in ſualode ,e dil Rofa ſtampato col ticolo il Demoftene della Pittura; e perchè il Simonelli ſtava in credito d'intendente, ed era a fľai valido con le ſue prediche , ne predicd un grido univerſale , ed un ribombo ftrepitoſo al nome di Salvator Rola , volendo diſtruggere quello di Salvatoriello finº allora prati calo . Scriſfe Niccold a N poli per boli di applaudi di Roma , e il Roſa preſo animo da così gradita relazione , ſene venne la ſeconda volta in Romapure con l'indrizzo del Mercuri , e con l'ajuto delle grida del Simonelli . Veriuto in Roma, volle ſtabilirſi una caſa propia d'abitazione , e non più in caſa d'al tri , per avere maggior libertà , e per introdurre la frequenza delle vitice degli amici, e il concorſo de' ſuoi Parteggiani; e perchè ſi rendeva impaziente per non vedere quello , che più deliderava di grido , e di acclamazioni, gli venne in penſiere,per fare una larga aperiuta alla cognizione della ſua perſona,d'in trodurſi a comparire al pubblico in azioni ridicole col perſonaggio ſuppofto di un Paſquarello , e ſi faceva chiamare Formici, rendendoſi facile il rappre ſentare queſta figura per effergli naturale la lingua', e i motivi degli atti. Tuto to un carnevale andò in maſchera in quelto perionaggio , e fu nel 1639. con altri amici luoi,e fingevano un monta in banco, e di quando in quando per le piazze di Roma ſi fermavano a far le ſolite radunate di popolo all'uſo de' Ciarlatani ; e moſtrando di vendere alcuni barattoli di argento , e facendo egli varj geſti ridicoli, ſi tratteneva la brigata , avendo fatta ftampare una certa ricetta faceta , che aveva coinpaſta Giovanni Brivio, che allora era vivo. Fini to il carnevale , ed eſſendo in Salvatore rimaſto il prurito di queſta formica , avendo preſa caſa a piggione al Babuino attaccata giutto alla fontana , che fa cantone per andare a ſtrada margutte,fatta ragunata di alcuni giovani curiofi, ftabiliconɔdi far commelie all'improvviſo nella ſtate,e tra loro fiandavano fta bilendo alcuni ſoggetti per recitarli . Venuta la ſtagione a propoſito proccu rarono la Vigna de' Mignanelli fuori di porta del Popolo per la vicinanza di Roma , ed avutala , nello ſtazio di quella , che è nel primo ingreſſo, alzarono il palco , e diedero principio a queſte commedie , delle quali era direttore Nic. colo

99 SALVATOR ROSA NAPOLETANO . 193 cold Muſli allora in qualche ſtima di letteratura per le ſue Prediche fatte in più Quareſime in Roma. Alla ſeconda commedia fra gli altri , che in gran numero concorſero a ſentirla,mitrovai a rich'io, e per buona congiuntura ſe . dei in quel banco medeſimo, chetenevano occupato il Cavalier Bernini,il Roa manelli , e Guido Ubaldo Abatini, tutti perſonaggi conoſciuti. Per prola go uſcì Salvatore , fingendo quel Formica , che ſi è detto , ed avendo in com pagnia altri , incominciarono fra di loro a dire , che eflendo nella ſtagione calda, per ſollevarli da quella noja, era meglio fare una commedia , e tutti con correndo in queſta riſoluzione , diſſe formica queſte preciſe parole : Non vo ,, glio già , che facimmo commeddie, comme cierti,che tagliano li panni ad duoflo a chiſto , ea chillo , perchè co lo tiempo ſe fa vedere chiù veloce lo ta » glio de no raſulo , che la penna de no Poeta ; e manco voglio , che facim mo venire nella ſcena corſure , acquavitari , crapari , e ſte ſchefienzie , » che ſongo ſpropoſete d'aſeno, . In quelli tempi il Berniniſoleva fare una commedia nel Carnovale,le quali commedie avevano noine comunemented’eſ fere pungenti , e mordaci , ed in quella ſtate medeſima ne faceva recitare in borgo una delle ſue , ma in proſa, Ottaviano Catelli , e per rappreſentare un'alba, e per dare naturalezza all'Opera,faceva comparire acquavitari, cor fori, e caprari andar per la città , coſe tutte contra le regole,che non permettono verun perſonaggio , che non lia intrecciato nel gruppo della favola . A que fte parole del Forinica, io, che conobbi la ſua intenzione, diedi ſubito un'oc chiata al Bernini , per oſſervare i ſuoi andamenti , ma egli con una-diſinvol tura artificiola diede ad intendere , che non l'aveva colpito il taglio di quel raſojo,e non fece neſfuna apparente dimoſtrazione;ma Ottaviano Caſtelli, che anch'egli vi ſi trovd preſente,crollando più volte il capo , e ſogghignaodo ama ramente,diede ſegno,che fi era parlato per lui.Finita queita commedia , che non fu coſa conſiderabile, ſi reſtò con queſto livore coperto, e dopo alcuni giorni il Caſtelli , che già faceva la ſua faldonata in borgo vecchio nel cortile del pa lazzo degli Sforza , a man finiftra per andare a S. Pietro , pensò con queſta oc cafione vendicarſi di Salvatore , e credo , che il Bernini gli preſtaſſe il ſuo conſenſo. La vendetta fu per verità ( propolitata, e ſenza ſpirito , perchè aven do introdoteta una novità nel Prologo finſe una gran quantità di popolo udi tore di una commedia da recitarli , e tra queſti finſe un perſonaggio nell'a bito , e nella ſoiniglianza del Formica ; e per paſſare il tempo dell'aſpetta . re il principio di quella recita , fioſe un chiromante , e tifonomiſta , che dalla mano , e dalla fronte di quel popolo prediceva le coſe future , e tra gli altri fece , che li mettefl : jatorno a queſto Formica , e cominciò a leggergli un lungo proceſſo della ſua vita pallata , pretendendo così di accaccare il tutto addoffo a Salvatore. Incominciò a dirli del ſuo trattenerſi in Napoli , della ſua venuta a Roma , e ſotto la fede d’oſpizio aver rubato ſottocoppe , e cande lieri d'argento , d'aver tenuta inano a rubare , ad infa :nie , e ad azioni diſo norate , tutte coſe impropie, mendaci, impoſture , e vendette ſenza propofito d' alcuna forte ; e pur avvilire maggiormente la condizione del Roſa, paſso 3 D 294 SALVATOR ROSA NAPOLETANO . all'oltraggiare la profellione della Pittura , di che io riſentitomi , mi levai in piedi , eine n'andai ftomacato d'una coſa così laida, ſcortele , ed infame . Al mio eſempio len’andd Romanelli , e leco il Bernini ; ma andatoſene Ot taviano, li ſeguì prima , che uſciffero, e fece con loro ſcule grandiſſime , pro teſtandoſi non eflere ſtata (ua intenzione , che ſi entraſſe ne' particolari della profeflione . Dopo que tu propofito fired con mile intenzioni , econ ro . ſpetti da una parte, e dall'altsa, che non ſi proſeguiflero queſte vendette con inaggiore ſcandalo ; e non mancava chi fomentar tanto l'uno , quanto l'al tro a non fermarſi , e a seſtar ſuperiore . Ma il Roſa con ſomma pruder za fece del cutto paſſaggio , ed atteſe alle ſue moderte ricreazioni d'amici , e a di . pingere per inaggiormente vantaggiarli . In qua che parte conſeguì il ſuo in . tento di farſi nominare con queſte ſue commediezma come coſa diſgregata dalla ſua profetſione , non li partorirono troppo buon nome.Per ſua buona fortuna , e perchè queſte torbidezze, che non facevano per lui , aveffero fine , veprein quel tempo volontà alPrincipe Mattia M dicidi volere un Pittore , e ne die. del’incombenza al Signor Fabrizio Pielmatiei sio Agente in Roma , chea bitava nel palazzo de' Medici in piazza Madama . Queſti che era un gentiluo mo galante , e di propolito pensò in Salvator Roſa , e veramente fiſsò il pen . fiero in ſoggetto degno di quelle altezze per tante ſue belle qualità unice in le me, e datogliene parte, accertò volentieri l'offerta, si per allontanarſi dall'ini micizie di Roma, comeper iſtabilirſi in uno ſtato di miglior fortuna, ſi mando quel occaſione più a propoſito per lo ſuo deſiderio, e fiabilite le condizioni col Pier Mattei ſen’andò con piacere a Fiorenza . Giunto colà il Frincipe lo vide con amorevolezza , e ne faceva ſtima grande , tractandolo aſſai oncie volmente sì velle provvifioni, come nelle cortelie . Il Roſa , che fu ſempre ge neroſo , e d'asiino grande, ani o d’aura , e d'acclamazione, per intrioſeca :G maggiormente nell'amicizia di quelii Cavalieri della corte del ſuo Principe, faceva gli alcune volte banchetti fortuoli , ſpendendo 30. e 40. ſcudi per volca : Andavano di buona voglia quei Signori alli luoi liberali inviti , ma avvedutoſi egli, che ne perdeva la fatica , e la ſpeſa , ceſsò di queſta ſua ſempli . cità , e ſi ſtabili più nel luo per inaggior quiete , e quando ritornò in Roma mi diffe più volte, che q elli Cavalieri, alli quali faceva tente corteſie , nel me derimo giori o dopo il delinare incontrandoli per lo paſſeggio in carrozza , e vedendolo rè meno lo guardavano addoſſo , dove egli iminaginavali, che lo chiamaſero levo al pafleggio , e l'ammetteſſero alla loro converſazione. E gli ſi rammaricava di queſti loro , così da lui chiamnara , ſcorteſia , ed imparò da quell'eſempio a far lontano da chi è maggiore , e che non tuttii Cieli lon quel di Roma,che gradiſce ;iù li Foreſtieri ,che i propj figli. Mandò ca fioren za a Roma alcuni luoi quadri, che colà per propio studio faceva, e tra gli altri mando una t - ia grande, nella quale aveva fa : ta un Baccanale di bgure di tre palini d'altezza dintro una ſelva di bellillimaproporzione per le figure. Finſe, corne ho detto, un foito boſco, opaco per lo fuo ip ito intrecciamento di tron chi , e dicami , moſtrando sfuggire la lunghezza di un viale , che non aie ( va + ز

3 SALVATOR ROSA NAPOLETANO . 295 va termine , ſe non confuſo , emal ſicuro, e nella largura di quello un'intrec cio di alcune figure , danzando uomini , donne , e fanciulli parte ignude, e parte ricoperte da veſt, leggiadre , e da ammantature ſvolazzanti intorno ad un ſimulacro di Bacco , ed altre ſtradate per lo terreno con vali , e tazze nelle mani , parte in atto di bere , ed alcre ubbriache ſconciamente addormite con atti udini varie ben compartite con una buona diſpoſizione. Il componi mento di quel quadro era mirabile, ben proporzionato il paeſe alle figure con maneggio di colore maeſtrevole,sfrondeggiati gli albericon grand'artificio ,con accordo mirabile di colori unito nell'armonia, e ſe le parti aveſſero avuto cor riſpondenza al tutto , ſarebbe ſtato un quadro ſingolare . Mandò anche altre cole di ſua mano di affai buono file , che contenevano paeſaggi, marine , battaglie ,iſtorie ; ed in ogni genere di coſe ſempre nuovo maeltro , e ſpiritofi a gran ſegno . Nel tempo , che li trattenne in Fiorenza, ebbe la congiuntura di praticare una donna di bell'aſpetto , della quale fi valſe di modello alcune vol te in diverſe occaſioni , e quando ſi ritirò nelle ſolitudinidi Volterra per iftu diare dal vero i paeſi , la conduffe ſeco , e gli ſerviva di compagnia , e di ſol. lievo , ed ivi fece il quadro della Baccanale , cheho detto . Stanco il Roſa di ftar lontano da Roma, e trovandoſi terminato il ſervigio del Principe Mattia , ſi riſolſe di ritornar'a veder Roma, ed avendo avanzata una certa quantità di danari , vi giua ſe pornpoſo di abiti col ſervidore di livrea , che conduceali lo ſpadino appreffo , con la guardia d'argento , e tutto pieno di sfarzo ( infermie tà veramente paelana , che la baggianeria di Napoli è unica) e tutto faſtoſo . Perchè quella Tua donna l'amava , ed era di buone qualità, gli parve il dovere di non laſciarla in abbandono , e ſeco in Roma la condufe, dove fermatol di propoſito,non pensò più di allontanarſene . Amdſempre il grido , e l'acclama zione al ſuo nome , e per conſeguire queſto ſuo defiderio , non ſi ſtancava giammai di operare , e voleva , che alla feſta della Rotonda , e di S. Gjo:Decol. laco ogni anno ſi vedeſſero del ſuo coſe nuove . Sipoſe in fantaſia di renderſ ragguardevole in figure grandi, quanto ſi era reſo in quelle piccole , e li affati caia di comparire in pubblico al pari d'ogni altro in quelle proporzioni . Fe. ce , ed eſpole una battaglia nella milura , alla Baccanale fatta in Voterra , e per la el pretlione de' moti violenti , di vna fingolar perfezione delle grida, dell'eſclamazioni , de' combattenti , e de ' feriti ; con la miſ hia de' pedoni , e de' cavalli , degli accidenti varj , degli ucciſi , dall'Arine , e dal calpeſtio , del. la polvere ſollevata , dell'accompagnamento d'alcune piazze affalite , dicolli. nette veſtite di arboícelli , e del coufuſo ravvolgimento di nuvole, accompa gnata da un'arte ma- ſtrevole del pennello . Faceva più volentieri i quadri di propio genio , parendogli di ſoddisfarſi più , che con l'obb- dienza di un co . maido ritrutto ,non avendo diſciolte le mani con la libertà della ſua fantaſia , però ſi sfugava lempre col propio genio . In progreffo di tenpo ingrandit fi nelle figure , e facendone varjcompovimenti d’iſtorie , di favoe , e di capric ci, gli elponeva alla feliadiS. Gio :Decollato , dove li ſpartivano i ſuoi ſeccari affectati, e gli facevano con le iperboli più danno, che benificio; e perchè è lo lico 9 tazioni , 1 296 SALVATOR ROSA NAPOLETANO , lito in quel giorno eſporre opere di Pittori li più famoſi,dicevano a tutti que. fti tali avere viſto Tiziano , il Corregio , Paolo Veroneſe , il Tarmig giano , Caracci , Domenichino , Guido e il Signor Salvatore ? in fatti , il Signor Salvatore non ha paura di Tiziano , di Guido , del Guer cino , e di neſſun'altro . Davano con tanta energia in quel Sig Salvatore , con dire , che egli era entrato nel numero di tutti, e che le fue coſe andavado nel prezzo al pari d'ogni altro , che ſtomacavano gli uomini onorati ,e accende vano per queſto qualche odio verſo di lui , comeproccuraſſe queſte oſten ed egli ne doveva effere innocente ; e queſto è l'utile che apportano queſti faccendoſi ad un povero galantuomo : ma tutte que fte acclamazioni ſono a fine di mettere in su qualche opera , che Gtro vano nelle mani , ayura dal propio Pittore per un tozzo di pane , e per fare un in faine mercatanzia delle fatiche degli altri.Si era in tanto il Roſa nel credito, e nell'accumulare qualche danaro , e vedendoſi lontano dalla neceflità , che è la tiranna degli ſpiritignobili , e ſollevati , li meffe in poſtura di prezzo delle coſe ſue, e foxeneva il poſto di una onorata con dizione.In queſto i Vittori ſono coſtretti a portargli obbligo perchè egli foſtenne coſtantemente la riputazione di se ſteſſo , e della Pittura , e con le ſue pertinacie arrivd a ' ſuoi delideri d'eſſe re riconoſciuto riguardevolmente delle ſue fatiche . Nella Poeſia ebbe una na curale inclinazione , ed intelligenza ; e quelli , che dicevano , che egli non aveffe grau fondamento di ſcienza , nè profondità di erudizioni greche , e laci ne , s'ingannavano , perchè aveva tanta notizia di quello , che biſogna per eſplicarſi ad un ingegno vivace , e ſollevato , che gli baſtava , e faceva vedere ne'ſuoi componimenti vivezze così ardite , fali così laporiti , e fantaſie così pellegrine , che ſapea ben revderli copioſi nel numero , e ſuavi nell'armonia.Si conoſcono , e li praticano infinità di pedanti dotti , e ſcienziati negl'inſegna menti gramaticali , bene iſtruiti nelle regole di lingua ſtraniera , e ne' pre cetti dell'arte di una favella , effer e poi inetti , inſulli , e del tutto inabili nella facoltà d'un componimento , privi affatro di ſapere, di ſpirito , ed invenzio ne . Dopo aver laſciato correre in giro alcuni luoi ſcherzi per muſica di varie idee , per lo più morali , ed alcune Tragiche, con uno ſtile facile , dolce , e corrente , adat'ato alla propietà del canto , sì fermo nel ſodo d'un faticoſo la vo :o di ſette lacire di ſoggetto diverſe , di uno ſtile propio , ſoſtenuto , e conii nuato con l'inſerto di quando in quando di qualche arguzia piccante , in quelle conoſcere , che lapeva molto felicemente accordare la ſoſtanza del tutto con l'accidente delle parti , lego queſti componimenti col mezzo del terzetto che gli è un'incatenamento praticato dalli Poeti Toſcani in fimili ma terie, per eſſere più comodo , più ſeguito , e ſenza termine prefiffo. Faceva len tirle alcune volte in cala propia , con convito de' letterali , e de' perſonaggi , recitandole con eſpreſſione mirabile di tuono della voce , e della vivacità de' gelto, che gli dipingeva con la lingua . Nel ſentirle alcuni enoli , ed invidio li , anrirando la vivacità de concetti , le profondità dell'erudizioni, ei voli arditiſſimi di una ſublime intelligenza , atterriti da un'artificio così in e fece gegao . . 07 SALVATOR ROSA NAPOLETANO . 297 gegnoſo , partivano confuſi , e diſperati ; non ſapendo come sfogare l'ovio concepito contra il ſuo valore,li facevano temerari,con ſeminare, che quella non era farioa del ſuo facco , e che un'uomo privo d'ogni ſcienza , come elli dicevano , faceffe apparire tanto ſapere , e tanta quantità di materie recondic te , ed intelligenze così ſcienziate : per renderlo affatto diſcreditato , dicevano, eſſere quelle opere d'un certo Frate , che morì tanti anni ſono , e che gli pera venifTero alle mani dopo la morte di quello , mentre ſi trattenne in Fiorenza , cavandole fuora ad uca ad una , come coſa propia ; e che per dare ad inten dere , che le veniva componendo alla giornata , ci attaccava di fuo qualche taca cone di inateria del ſecolo corrente , e che ſi conoſceva beniffimo non efle re dell'iſteffa miniera . Queſta calunnia ( ei mali accorti non ſene avvedevano ) appreſſo gli uomini di giudicio,e ſenſati il confermavano maggiormente nela la ſtima , che foſſero parti del ſuo ingegno, perchè proponendone un Frate per Autore, gli toglievano di fatto il pollibile , eſſendo quello ſolo obbligato alla lettura materiale d'una cattedra , e alla ecclesiaſtica orazione di un pergamo . Non dico , che ne Frate non ſia ingegno , e dottrina , ma effendo la materia del Chioſtro lontana tanto da Elicona, non può arrivarvi nè meno uno ſpruzzo leggiero di un ſemplice zampilletto ; e le Muſe , che ſono vezzoſe donzelle , ed amene non poſſono avere commercio con li rigori delle ſcuole ſevere , ei loro yezzuſi coturni non poſſono accomunarli con li ruſtici locchi.Di più fono obbligati come rigidi difenſori di un regolato coſtume eflere in tutto nimi. ci delle leggerezze di quelli fronſuti allori ; ed eflendo intenti alla ſalutare col tura de' frutti del Vangelo non devono trattenerſi nella vanità de'fiori dif utili di Parnaffo . Per tante ragioni ſi diſtrugge affatto queſta mal terminata impofturaje queſta mia caldezza in ſoſtenere queſta verità non offende religio fo d' alcuna Corte , anzi io parlo in loro fortiflima difeſa, dichiarandoli in tut to lontani da leggerezza , e da un'impiego di tempo male fpeſo ; e nel Roſa , che aveva il ſuo irattenimento continuo del pennello non era diſdicevole , che qualche volta aveffe quello della penna effendo tanta ſimpatia tra l'una , e l'altra facoltà . Il portare poi un'impoffibile così oſtinato , che non foſſero concetti della ſua mente , io non so con quali ragioni fi rendeſſero forti a queſto contraſto , perchè un'ingegno, come quello di Salvatore, così perſpica ce , che in una profellione tanto ingegnoſa ha ſaputo uſcire con una novità di maniera ſua propia , lenza ſtare attaccato ſtretto alli talloni di un'altra coſa : un'idea così ricca , così nobile , e copioſa , abbondante nella invenzione , adequata negli accompagnamenti, concorde nell'armonia , valoroſa nel ma neggio del colore , che in molte coſe li è fritto eſemplare , che ha ſaputo chia mare a se in alcune particolarità limitazione , che è ſtato baſtante inſegnare ad altri alcuni avvertimenti , che li è reſo mirabile , e gloriolo ; non trovo tanta impoflibilità , che non poteſſe compartirſi nella pratica di una ſorella, mentre era padrone dell'altra . La verità è , che egli riportò da ambedue un grido immortale , onorato da' Principi , e da'primi letterati della corte , che con un concorſo frequente andavano a viſitarlo , e a godere della ſua gra 1 . 1 PP ta con 298 SALVATOR ROSA NAPOLETANO , ta converſazione, e chi voleſſe riferire tutte le ſottigliezze delle ſue arguzie ; la prontezza delle ſue riſpoſte all'improvviſo , e le ſue ſpiritoſe galanterie , che faceva ſentire giornalmente nel giro degli amici , che lo praticavano ; ci vorrebbe un groffo volume . Alcuni ſciocchidella profeſſione della Pittura dicevano pubblicamente , che Salvatore era una mala lingua , e che non la perdonava a neſſuno nel dir male ; ed io poffo giurare , che l'ho praticato molto tempo , e con qualche do meſtichezza , e non ho trovato uomo più prodigo di lui nel lodare gli altri , talchè alcunevolte veniva ripreſo di troppo , dilatandoſi nel commendare alcune coſe, che non lo in - ritavano a quel legno . Ben'è vero , che in alcune occaſioni di emulazione , e di rivalità tra uguali , o poco meno, fi giucava alla Tacchetta con le palle di rimando , ed ognuno conoſceva dove era indirizza to il colpc;maera tirato con tanta leggiadria , che rendeva diletto a chi ne ri . ſentiva la ribattuta ' . Non faceva come alcuni sfacciati ſenza ſpirito , e ſenza giudicio , che s'introducono a lacerare alcuno per ignoranza', o per invidia , con una pubblicità petulante ſenza cauſa , e ſenza evidenza di mancamento , che ſi fabbricano l'odio in chil'alcolta ; ma egli deſtramente , e con modeſtia tirava qualche mal riverſi coperto per riparata, e per inveſtitura,ed era a fine di mantenerſi il primato, luogo da lui avidamente ambito.Quelli,che lo pubbli. cavano per maldicente , erano di quella claſſe , che non hanno nulla di buono nè nell'opere , nè meno nel nome; e perchè egli non faceva ſtrepito, quando in qualche occaſione vedeva alcun'opera loro , ſubito ſi querelavano , che egli non foſſe vanaglorioſo , avido di fama , ed innamorato di se ſtello ; ma queſti erano incentivi naturali della patria , che non avrebbe mai potuto ſtaccarſe gli da doffo , perchè erano ereditari del clima , . e poi ciaſcheduno è deſide . solo d'applauſi . Dopo molti combattimenti del ſuo deliderio gli venne alla fine una dai lai tanto bramata occaſione di fare un quadro permanente al pubblico , e fu che il Signor Marcheſe Filippo Nerli figlio del Signor Pietro, e nipote , e fratello de' Cardinali di queſto cognome , gli diede a fare un qua. dro di altare in una loro cappella nella chieſa diS. Giovanni de' Fiorentini , che è in un braccio della croce dalla parte de'l 'Epiſtola dell'altare maggio re .. Dipinſe in quello il martirio delli Santi Colimon e Damiano fratelli , quando, nella città di Agea per ordine del Proconſolo Lilia furono ambedue gettati nelle fiammediun fuoco ardente , acciò vi reſtaffero arfi,ed inceneriti, ma per virtù divina il fuoco ſi allontano da loro, e dilatandoſi d'intorno abbru ciò alcuni di quelli miniſtri. Ha reppreſentati i Santi eſpoſti ſopra una pira d'acceſe lègna , e la fiamma ſparſa atterriſce. i.manigoldi, i quali caduti per lo ſpavento fanno motivi vivacillimidi terrore. , ed una figura igouda del tutto, appena ricoperta nelle parti o cene,corne principale tiene occupato il fi to maggiore del quadro con un'atto ſpaventoſo della gamba deſtra,che tira in dietro ,e il deltro braccio , che viene avanti , contrapponendo un membro all ' altro con regolata oſſervazione in atto ſtridente , ed intimorito . Di ſopra due Angeli volanti , checomfortano i due Santi Fratelli, con l'accompagnamen to 0 ma . . SALVATOR ROSA NAPOLETANO , 299 to di una fabbrica di ordine Dorico , che ſerve di campo a tutto il componia mento. Chi vuole ricercare in queſto quadro un'eſattezza di diſegno, io non ſa . prei che mi dire, ſe non ce la trova: dico bene, che è di mano di SalvatorRoſa , e che il Signor Filippo Nerli gli mandò per quello mille ſcudi di moneta in una borſa di raſo cremilino dentro una guantiera d'argento . Non reftò det tutto ſoddisfatto dell'applauſo di queſto ſuo quadro , e contuttochè i par. teggiani di Salvatore ftrepitafſero con iſchiamazzi orrendi , non potè com piacerli di non ne ſentire qualche relazione finiftra , e di queſto non doveva lagnarli , perchè ciaſcheduna coſa, benchè perfettiffima , è ſottopoſta alli due più implacabili nimici , all'ignoranza , e all' invidia . Aveva già fatto als cuni anni addietro un'altro quadro d'altare per una chieſa di Milano, ordinaa togli dal Cardinale Omodei , ed aveva fatto in quello Maria Vergine delSufa fragio , e da piede le fiamme cocentiſſime del Purgatorio , e dentro quelle alcune Anime purganti in atto di chiedere ajuto a Maria , ed alcuni Angeli, i quali predendole , le portano alla gloria beata del Paradiſo . Quel Cardinale ne reſto ſoddisfatto delreſto le piacefle in Milano, o nd ,non nevenne in'Roma avviſo alcuno ; ma di queſto non biſogna maravigliarſi, perchè quella città , trattandoli de'foreſtieri , edi opere d'altri , che di quelli del paeſe, non ne vo. gliono ſentire odore ; e così non eſſendoſene ſentiti biaſimi,è un'argomentos che il quadro non ne foffe meritevole, e col filenzio il confeffarono degno di lo . de. Per verità Salvatore fu a gran ſegno ſempre vago di se medeſimo , e ſep pe portarſi con artificio mirabile , ſoftenendo il ſuo poſto con grandi avvana taggi , e voleva quaſi per forza l'offequio continuo di effere corteggiato da tutti , ed avendo abitato per molti anni ſopra il Monte della Trinità , nella piazza di Spagna , col trovarſi giornalmente a paffeggiare ſopra la cima di quello , particolarmente verſo la ſera , ſi aveva tirato un leguito di perſone, che andavano a diſcorrere feco di materie diverſe , ed alcuni sfaccendatelli G rendeano ambizioſi di trovarſi nel giro di quella aſſemblea ., dove vi concorre vano letterati , uomini d'ingegno , e di bel talento , muſici , e cantori della prima claſſe, per poter direanch'eglino nos quoque , ma conoſciuti da lui be niſſimo per quanto peſavano, ce li compativa per altri fuoi fini . Il concorſa della ſua caſa fu ſempre numeroſo di Cavalieri,Prelati,Principi, e Cardinali., e Credo , che del Sacro Colleggio neſſuno ſi è reftato diandarvi , o pure faran ro di poco numero.Steste ſempre oſtinato nell'altura de prezzi dell'opere ſue, e tanto perſiſteva, che al fine incontrava chi lo faceva rimaner ſoddisfatto delle ſue pretenzioni,e queſto raſceva ,perchèa poco a pocoavea perduto quel biſo. gno , che tiene atraccato per la gola gli uomini di propofito . In diverſe parti del mondo mandò dell'opere lue , ed in Roma in molte caſe di Cavalieri, di Principi grandi ſene trovano in buona quantità , e ſe pure ſene veggiono nelle cale private in mano di perſone di mediocre ſtato, non ſi poſſono lempre riparare le ſtravaganze degli accidenti , che intravengono a chi vive in quelto sondo . Gran contratto ebbe ſempre nell'animo ſuo per voler ſoſtenere, che le figure di ſua mano della grandezza del naturale , o più , o meno foffero PP dell 2 300 SALVATOR ROSA NAPOLETANO : dell'iſteſſa vaglia , quanto quelle di minor proporzione , e di quelle piccole ; ed era entrato in una (mania così inquieta per tante oppoſizioni , che ne ſen tiva , che ſi era ſtabilito coſtantemente di non volere mai più dipingere qua dri in piccolo, benchè gli ven : flero offerte gran quantità di monete. Se egli fa ceffe bene , o male , egli medeſimo il ſapeva , che per una certa ſua ſtravagan te oſtinazione ſi privava di un’utile , che ſaria ſtato baſtante a mantenerlo in uno ſtato affai più riguardevole , ed avriadata loddisfazione a molti perſo naggi , che li dolevano della beſtialità fua . Sentiva dirſi, che in grande egli era afſaimancante nel diſegno quanto alle parti , e che il colorito in quel genere non era a lattato , nè naturale , che le tinte delle ſue carni erano di legno , e ſe za ſargae , che l'arie delle tulte erano tutte diſpettoſe, e d'idee impropie , e riſti ale , che i ſuoi panni non formavano pieghe elette a proporzione , e non coprivano l'ignudo con modo naturale , e ſcelto , che mancava con gran difoidir e nelli cor torni, che poco intendeval'ignudo , e che era aſſai invalido in rendere l ' opere ſue a quella perfezione,che le sa rendere un bel re golato Pittore , così nel tutto , come nelle parti . Si travagliava, quandoſen tiva ledarſi , che nelli preli occupava il primo lurgo nella gloria , nelle mari. ne era ſingolare , in macchiette , ed in componimenti minuti di capriccioſe invenzioni , prevaleva ad ogni altro nelle battaglie , era unico nel capriccio , e nell'invenzioni dell'istorie pellegrine, e recondite toccava il ſegno maggio re , nella maeſtria del pennello non aveva vguale , nell'armonia del colore era il maeſtro ; ma nelle figure grandi perdeva tutte quelle ſue buone qualità, perchè gli mancava il principale , che è lo ſtudio . In queſto io non voglio dare il mio giudicio , mentre farò con lui , come con tutti gli altri , delli qua. li diſcorro nella mia iftoria , che mi contento di entrare pella corrente del grido comune,laſciando , che l'opere. ſue, comequelle di tutti gli altri , difen dano da loro iſteffe le propie ragioni . Quanto foſſe egli ftabilito nella ſua opinione circa all'ottino fondamento, che pretendeva di poffedere perfete tamente il diſegno nelle figure grandi , queſto, che io narrerd , ne farà fede . Aveva egli appunto ſcoperto il quadro ſuo nella chieſa di S.Giovanni de' Fio sentini , ed io per inio diporto aſceſi verſo la ſera ſopra il Monte della Tri nità , e lo trovai , che ſtava paſſeggiando inſieme col Signor Gio : Carlo de Roſli famoſo ſonatore d'Arpa a tre regiſtri, fratello di quel gran Luigi no. to 2.tutto il mondo per la ſua perf zione della muſica ; ed in vedermi , perchè era amicillimo mio ,mivenne incontro ridendo , e mi diſſe queſte parole per l ’ appunto :. Che dicono asteso queſti maligni ? Si ſono chiariti, ſe io sn fare in grande ? or venga Michel. Angelo, e diſegnimeglio quel nudo , che vi ho fatto io , fe lofupràfare . Adelo boijtoppato il mondo , perchè gli bo già fatto vedere quanto vaglio · Strignedomi nelle ſpelle io , e Giovan Carlo , entrammo in altro ragionamento, finchè li fece norte. Da queſto ſi può argomentare, quan . to foſſe gagliardo nella propia opinione ; ma non ti può negare , che egli avelle parti di un maraviglioſo Pittore , arricchito di molti accompagna menti , e perfezioni , e ſe non altro , quell'effere ſtato Autore della ſua manie ra SALVATOR ROSA NAPOLETANO : 301 rà con tanto artificio . Egli parlava diPaolo Veroneſe più che ditutti , e gli era Coinmamente a cuore lo stile delli Veneziani ; ma con Rafftele non aveva molta domeſtichezza , perchè la ſcuola Napoletana lo chiamò toſto, di pietra, e ſecco, e non vogliono l'amicizia ſua . Quanto alle altre ſue parti , era mirabie le-l'accompagnatura, che aveva della Poelia , trattata da lui con tanta magnificenza , e ſingolarità ; e benchè molti ignoranti vogliono avvilirne la condi zione con quel nome di Satira, non la intendono : perchè ſe nella loro idea queſto nome di ſatira riſuona maladicenza, ſono in errore, perchè il componi. mento della ſatira è il più maeſtoſo , il più addottrinato , e il più eſemplare di tutti , ea mio giudicio è lo ſpavento degl'ingegni , ancorchè i più ſolle. vati,avendo gran ſomiglianza con una perfetta operazione Appoſtolica,effendo una sferza levera, che giftiga il vizio ; è ben vero , che ſi rende aſſai difficile a maneggiarla , ed è facile a chi l'adopra l'inciampare nel pericolo di colpire più l'uomo part colare vizioſo , che il vizio medeſimo ; ed in queſto calo mu ta faccia , perchè di fatto diviene malignità, ed un'odio ſcoperto in iſpezie ; , ma è degno di gran lode chi sa ſervirſene con accortezza , e chi sa cavare da quella il frutto del einendazione nell'univerſale , e chi sa in se ſteſſo ſcoprire l'innocenza dell'animo ſuo , che non è indrizzato all'offeſa de' particolari , ma che fi muove da giuſto riſentimento delle mali operazioni del pubblico .. Queſto sì , che è neceffario por rendere accreditato queſto ſuo buono zelo , che quegli , che vuole ſcoprir la ſua fronte a queſti rigori, fia molto candi do nel coſtume , ed immaculato del viver ſuo , perchè malamente può farli rigido Zoilo del vizio , chi ha le ſue viſcere containinate da tanti veleni ditan te male operazioni; e li ha da moſtrare molto eſemplare nella vita chi preten . de dar morte alla malvagità dell'opere liniſtre. Con queſti ſuoi compo nimenti ſi fece un'amp'a ſtrada alla gloria,e ſe il mondo li poteſſe goderecon la luce delle ſtampe , ne reſterebbe a gran ſegno ſoddisfatto : ma Iddio sa qual fine ſarà di loro , dopo molte fatiche di ſtudj, e di fine applicazioni . Diede Sal. vatore nell'anno 1672. in una mala indiſpoſizione di ſalute , e portandoſi avanti per ricuperarla con varie cure , e diligenze , gli ſi andava avanzando il male , con un moto lento , e non conoſciuto : ficchè egli per non accreſcerlo , deſiſtè affatto , così conſigliato da’ medici , e dagli amici , da ogni operazio ne di mente , come di mano , e ſi andava trattenendo in un'ozio increſcevole all'abito ſuo ſempre impiegato in qualche degno eſercizio ; ed avendo dal male conſeguita una peffimacera nel volto , dava indizio di effere mal diſpo. fto diviſcere ; e gliamici , che l'incontravano , ſi condolevano con lui di quel la cattiva ſopraſcritta , alli quali riſpondea : Queſto intraviene a chi vuol dia pingere , e ſcrivere per l'eternità . Tirò tutto l'inverno in queſto cattivo ſta to d'infermità , ed eſſendo entrato il 1673. incomincid a piggiorare , e diede in una ſcoperta idropiſia , a legno che perdette affatto la virtù della digeſtione con una continova inappetenza ; e Iddio , che ne voleva cavare qualche beni . ficio per l'anima ſua , con la lunghezza del male l'andava diſponendo a poco a poco al raffegnainento in tutto del ſuo ſanto volere . Continud per ſempre la pra 1 302 SALVATOR ROSA NAPOLETANO . pratica di quella donna , ch'io dilli , che li portò in Roma da Fiorenza , ela tenne del continovo in caſa ſua , con la quale ebbe alcuni figliuoli , uno ina - ſchio , il quale eſſendoſi fatto grandicello chiamato Rolalvo ,lo mandd a Napo li appreſſo ad un ſuo fratello, che ci aveva , ed ivi li morì di contagio in quel tempo , che nel 1656. ne reſtò infecta quella città . Nebbe poi un'altro chia mato Auguſto , che vive al preſente, ed attende alla pittura , e con l'occalio . ne , che egli ſi trovava in uno ſtato pericoloſo della vita , liottenne licenza dal Vicario , che egli poteffe ( poſare queſta ſuadonna. Spoſata, che l’ebbe, ſi tranquiliò in lui la törbidezza dell'animo , parendogli reſtar ſoddisfatta la parte principale della ſua colcienza . In fine abbandonato del tutto da ogoi ſperanza di vita , dopo una infermità di s . in 6. meſi , ildirsa di Marzo , giorno di S.Longino Martire,ad ore 15.nell'anno 1673. morì dopo avere avu ti cutti i Santi Sacramenti neceffarj di Santa Chieſa , e fi vide , che Iddio lo preſe giuſto in una buona diſpoſizione ; e fu la mattina ſeguente ſepolto nella chieſa della Madonna degli Angeli alle terme di Diocleziano · Salvatore fu di preſenza curioſa , perchè eſſendo di ſtatura inediocre,moſtrava nell'abilità della vita qualche ( velcezza , e leggiadria , affai bruno di colore nel viſo, ma d'una brunezza affricana , che non era diſpiacevole ; gli occhi ſuoi eraro torchini, ma vivaci a gran ſegno , i capelli negri, e folti , i quali gli ſcendevano ſo . pra le ſpalle ondeggianti , e ben diſpoſti naturalmente :veltiva galante , ma non alla corteggiana , ſenza gale , e ſuperfluità . Fu aſſai fiero nella prontez za delle riſpoſte , a ſegno tale , che teneva intimoriti tutti quelli , che trat tavano ſeco , e neſſuno ſi arriſchiava di opporſi alle fue propoſte , perchè era oſtinato, e forte mantenitore delle ſue opinioni. Nel diſcorrere di precetti, di erudizioni , e di lienze , non s'impegnava ne' particolari , ma tenendoſi in largura non obbligata , quando conoſceva il tempo , entrava di mezzo , s'introduceva in modo , che dava a conoſcere , che non era tavola raſa queſto il praticaya con ſommo artificio . S'aveva guadagnati molti amici , e concorrenti alle ſue fansalie , ed anche molti inimici , e contrarj alle di lui propoſizioni, e bene ſpeſſo ſi quiſtionava in quel ſuo congreffo , e ſi veniva in itcandaloſe rotture. V'erano molti ſuoi ſeguaci , molti per genio , ed al cuni per boria , che gli pareva di gua ' agnar titolo di uomo di propoſito con praticare il Roſa , non avendo per loro ſtelli qualità neſſuna dipregio . Il poſto, che ſi aveva fabbricato nella profeſſione,era di ſtima , perchè ſeppe pore tarſi con accortezza , e per lo più li faceva deſiderare . , e pregare, Della ſcuola di lui non G ſono vedutigran ſucceffori, perchè egli non applicò mai a far queſte ragunate ; è ben vero , che molte ſcimie pretendevano d'imi tarlo , ina però affai di lontano Bartolommeo Torreggiani uſcì ſolo con qual. che venticello di aria , che durò poco , perchè morì aſſai giovane ; ma ſolo in preli , alli quali non ſeppe mai accordare un'accompagnamento di una mac chinctia di figurine, e pure alcuni Atrilloni rivendugli lo predicavano , com petitore avvantaggioſo del ſuo maeſtro , e tutto il giorno lo proponevano al paiagone , per vendere a gran prezzo quelli paeſaggi ; ma però quando erano nelle e e . c . . SALVATOR ROSA NAPOLETANO . 303 nelle loro mani . Giovanni Ghiſolf Milaneſe , che vive al preſente , ed è di gran valore , e ſtima in genere di proſpettive ben'accompagnate di figurine, confeffa grande obbligazione alla pratica di Salvatore , e veramente li conoſce, efferli ailai imbevuto in quelle burnemaffine del guſto di quello , il quale aveva molte perfezioni dell'arte , e del pennello . Laſciò di eredità a quel ſuo figlio da 8. mila ſcudi , tutti danari effettivi , compreſovialcuni pochi qua dri , che laſciò diſua mano , ed alcuni libri , che con buon numero , e ſcelti gli reſtarono inſieme con li ſuoi ſcritti afľai deſiderati dal mondo . Viſſe fiu ' all'età d’anni $ 8. ma li' portò ſempre con perfetta ſalute , . eccettuatene ſei meſi , che furono gli estremi di ſua vita , nelli quali ſofferſe molci ſtrazj di una malattia affai travagante , che lo ridufle a perdervi la vita . Al cuni anni prima della ſua morte , con l'occaſione ,, che il Celti Volterrano , così celebrato per la muſica , effendo di tanto valore nell'abilità del canto , e de' componimenti,ſene paſſava per Fiorenza alla volta di Germania; Salvato re volle accompagnarli ſeco per diſtoglierli d'alcune noje delle ſue continue applicazioni . Giunti in Florenza vi ſi trattennero alcuni meſi in grandiſſime ricreazioni di congrefi loavi ,, e virtuoſi; ma egli , che non poteva durare, ancorchè breve tempo,ſenza eſercitare il ſuo ſpiritoſo talento ,s'invoglid d'in tagliare all'acqua forte : avendovipoſto inano , e vedendo , che ne riuſciva : con ſoddisfazione , proſeguì l'impreſa , e molti rami ne conduffe a perfezio . ne di una certa grandezza conſiderabile , quanto all'eſſere fogli volanti , ed alcuni altri ne fece in Roma al ſuo ritorno . Stimo non fia neceſſario il defcri vere le iſtorie , e le propie fantaſie , che rappreſentò in quelle ſue carte , per chè ſono cole , che vanno in giro , e ciaſcheduno può ſoddisfarſicompitam :ne: te . Dico bene , che in quelle, come in tutte le ſue palesd il valore del ſuo bel genio , il furore del ſuo ſpirito ſollevato , e la prontezza della ſuamano ardi ta , moſtrando capriccio nell'invenzione , ftravaganza negli abici , e ne' coſtu mi delle figure , e manjera diſciolta , e riſoluta nello sfrondeggiamento de gli alberi : così in tutte le parti ſono degne di eſſere gradite da ciaſcheduno in tendente . Quanto alla parte ,, che ſi conviene ad un Pittore veramente Cri ſtiano , che è disfuggire le oſcenità, e le apparenze laſcive,egli ne fu rigoroſiffimo offervatore ,che non laſcid mai uſcire dal luo pennello quelle illecite moſtruoli tà , cheſono baſtanti a contaminare l'innocenza , e la purità di un'animo ben compolto, e di recare all'anima propia un pregiudicio notabilillimo di meta . terla in periculo.della dannazione eterna . Oſſervai queſta ſua modeſta aſtinen za in un quadro di ſua mano , ove rappreſentò il calo dell'impudica Frine , e il continente Senocrate , e contuttochè la neceflità dell? iſtoria aftringa Frine a comparire del tutto nuda agl'occhi dall'oneſto Filoſofo per invaderlo con maggior violenza ,, e con maggior validità alla caduta de' ſuoi aſfaltila ſcivi', nulladi meno la tenne coperta del tutto , e appena laſciò vederneignu da la metà del braccio ſiniſtro , ma con tanto artificio , che nè meno poteva dirſi diſcoperto del tutto . Appreſſo di me queſta ſua oneſta offervanza accre ſce.nella ſua perſona concetto , che dovrebbe eſclamarne una pubblica imi 1 tazio 304 SALVATOR ROSA NAPOLETANO . cazione , e tanto più mi pare , che abbia recato ſplendore al ſuo nome , quan tochè egli fu ſempre giudicato cervello indomito, e feroce, ma in quefta pat te li rele ammirabile , ed eſemplare , enon tengo d'ingannarini , che il giuſto Dio glie n’abbia voluto concedere la più deſiderata ricognizione della ſalute dell'anima ſua , come fen’è riconoſciuta la ſperanza nella ſua lunga malattia . Da eſempio così raro , e devoto impari ogni altro a non laſciarſi traſportare , nè da avidità d'intereſſe , nèda curioſità di vaghezza d’incorrere nell'incon venienza di aver da laſciare di se medeſimo la ſcandaloſa memoria di così impuro , e diſoneſto eſempio , la quale è di ſicuro impedimento all'anime no kre di godere la gloria de' Beati , per tutto il tempo , che li conſesva il fimus, lacro di così difonefte ricordanze . 1 L E I NE IN : I NDICE DE L L'OPERE DE' PAPI. Lemente Vill. pag. XIII Paulo V. CLE SS Sifto v . 32 4 Vrbanu. III. 89 161 T A V Ο L A D ELLE VITE De Pittori , Scultori , Architetti , ed Intagliatori . А B A 95 181 173 Damo Tedeſco, pittore. Aldafarre Croce, pittore , Agoſtino Caracci,pittore . 99.274 Baldaſarre Galanino, pittore . 234 Agoſtino Ciampelli,pittore . 266 Bartolommeo Ammaxnato, ſcult.edar.26 Ambrogio Buonvicino Milaneſe, ſc. 161 Bartolomnrneo delCriſcenzj, pit. 176 Anaſtagio Fontebuoni Fiorentino,pit.154 Bartolormeo,e Filippo Breccioli,ar.232 Andrea d'Ancona ,pittore . 132 Bartolommeo Manfredi,pittore . 152 Andrea Cornodo,pittore . 220 - Batiſta Naldino, pittore . 27 Andrea Mantuano,intagliatore . 273 Baſtiano Torrifani,e Parenti,ſcul. 211 Annibale Caracci,pittore . 100.274 Bernardino Cefari, pittore . 1.39 Antiveduto Gramatica , pittore. Bernardo Caſtelli , pittore . Antonio Caracci,pittore . 142 P. Biagio Betti Teatino, pittore . 205 Antonio Cafone, ſcultore, ed archit. 225 Antonio da Faenza, ſcultore . 103 С Antonio de' Monti, pittore . Antonio Pomarancio, pittore. 190 Armillo-Graffico dal Friuli ,int.275 Antonio Scalvati Bologneſe ,pittore. 162 Cammillo Mariani, ſcultore . 107 Antonio Tempeſta, pittore . 202,281 Carlo Lambardo Aretino, arch . 157 Antonio da Urbino, pittore . 97 Carlo Maderno, architetto . 195 Arrigo Fiammingo, pittore. 73 Carlo Veneziano, pitture -- 139 Arrigo Golzio Ollandeſe , intag. 273 Ceſare Nebbia , pittore . Avanzino da Città di Caſtello, pit. 189 Ceſare Rußetti, pittore . 183 Cefare Torelli , pittore . ceſare , e Vincenzo Conti , pittori . 158 Cherubino Albirti , pittore . 125 Cipe 53 110 I 22 Qi CA 222 10 III T Α ν ο Ι Α . Cope Tianmingo , ſcultore . 94 Cornelio Cort Fiammingo, intagl. 270 G P. Coſimo Cappuccino , pitture . 152 Criſtofano Caſolano , pittore . 194 Avalier Gaſparo Celio, pite. 261 Criftifano,e Franceſco Stati da Brac Giacomo del Duca ,ſcul.ed arc. si ciano, ſcultore . 153 Giacomo Palma , pittore . 172 Cuvalier Criſtofano Roncalli,pit. 178 Giacomo della Porta, architetto . 76 Giacomo Rocca , pittore. 62 D Giacomo Stella , pitture . Giorgio Vafari,pittore,ed archit.. Omenico Ferrerio, ſcultore . 213 Gio. Alberti dal Burgo , pittore . 66 Domenico Fitti , pittore .. Gio: Antonio Lelli , pittore 260 Carvalier Dominico Fontana, ar .. 79 Gio:Antonio da Va !földo , ſcultore . 75 Donato da Furmello, pitture . 15 Cavalier Giv: Baglione, pittore. 284 Cavalier Domenico Paffignano , Gio :Batiſta Creſcenzj, pitt. 2.49 pittore . 218. P. Gio:Batiſta Fiammeri, pittore. 92 Domenico Zampieri , pittore . 265 Gio: Batifta della Marca, pittore . 44 Durante Alberti , pittore . Gio: Batiſta Milaneſe, ſculture. 105 Gio: Batiſta da Norrara, pittore. 140 E Cavalier Gio:Batiſta della Porta, Scultore . 70 Gidio Fiammingo, ſcultore. 65 Gio: Batiſta Puzzo, pittore . 37 F. Egnazio Dünti .. 53 Gio: Batiſta Ruggieri, pittore . 24 5 Gio: Batiſta Speranza, pittore . 242 F Gio: Batiſta Viola, pittore . 163 Giovanni Bellinert, pittore . 146 Abrizio Parmigiano, pittore . 74 Giovanni Fiammingo , architetto . 165 Federigo Zucchero , pittore . 114 Giovanni Funtana , architetto . 123 Filippu Breccioli , architetto. 233 Giovanni , Gaſparo , e Gio. Batiſta Filippo Napoletano , pittore . Guerra , pittori . ISI Filippo Tommaſini Franceſe, int. 280 Gio :Giacorno Sernenza , pittore . 230 Flamminio Ponzio , architetto . Gio :Giorgio Nuvolſtella ,intagliat. 279 Flamminio Vacca , ſcultore . Giovanni Maggi Rumano, intagl. 277 Franceſco Baßano„ pitcore . 60 Gior'anni da S. Giovanni, pittore . 201 Franceſco Stati da Bracciano, ſc. 153 Giovanni Strodine , pittore . 199 Franceſco daCaſtello , pittore . 82 Giovanni Valeſio, pittore . 239 Franceſco Nappi, pittore . 193 Giuganni de' Vecchi , pittore . Franceſco Parone , pittore . Giovanni Zanna Romano, pittore . 159 Franceſco Trabaldeſe , pittore .. 31 Girolamo Muſei, pittore . 98 Cavalier Franceſco Vanni , pit. 104 Girolamo Muziano, pitture . 46 Franceſco Villamena d'Alili, int. 276 Girolamo Nanni , pittore . 269 Franceſco Volterra , architetto . 45 Girolamoda Sermoneta ,pittore. Franceſco Zucchi ,lpittore . 96 D. Giulio Clovio , pittore . Giufuppe del Baftaro, pittore . 236 Ca. E Federicocapricorn peores 136 Giovanni Colombie or,architetto.165 221 128 67 I 21 2-28 22 14 TA VOL A. Cavalier Giuſeppe Cefarid ' Arpino, pittore. 2 st N Giuſeppe Franco , pittore . 2:40 P.Giuſeppe Valeriano, pittore . Icolao dalle Pomarance, pittore. 38 Giuſto , Giovanni, Ezi tio,e Raffaello Niccold d. Aras, ſcultore. 63 Sadeler, intagliatori . 272 Niccold Cordieri , Jcultore . 108 Guglielmo Bertolot, ſcultore . 224 Niccold da Pefaro, pittore .. 119 F. Guglielmo della Porta , ſcultore. 143 78 JA . 200 227 PAolo Brillo 278 210 58 I Norio Lunghi , architetto . 141 Acopino del Conte , pittore : TI 133 Jacopo Barozzi , pittore, ed arc : 6 Orazio Cenfure, ſcultore . 212 Jacopo Sumenta, pitture . 16 Orazio Gentileſchi, pittore . 244 Jacopo del Zilcchi , pittore . 42 Ottaviano Maſcherino, pitt.ed'ar. 93 Innocenzio Taccone pittore . Cavalier'Ottavio Padovano, pitt. 208 Ippolito Buzio , ſcultore . P L Aolo Brillo , pittore .. 184 Attanzio Bologneſe, pittore . 36 Paolo Ceſpade , pittore 28 Lavinia Fontana, pittrice . 136 Cavalier Paolo Guidotti, pit.e ſc. 191 Lionardo,Ifabella ,e Bernardino Pao Paolo Roſsetti da Cento, pitture . 160 raſoli, intagliatori. Paolo S. Quirico , ſcultore .. Lionardo da Serzana, ſcultore : 85 Paris Nogari , pittore . 83 Livio Agreſti da Forlì , pittore . 18 Paſquale Cati da Jeſi,pittore. 106 Lodovico Civoli, pittore . 145 Pellegrino da Bulogna, pitt.ed arc. Lodovico Lione Padovano, pit. 137 Cavaliere Pier Franceſco Moran Lorenzino da Bologna, pitture . 17 zone , pittore . 174 Pietro Bernini , ſculture . 193 M Pietro Fachetti, pittore . Pietro Paolo Gobbo, pittore . 229 Arcello Provenzale, pittore : 235 Pietro Paulo Olivieri, ſcul.ed ar. pittore . 19 Pietro Paolo Rubens, pittore . 246 Marco da Faenza, pitt . Pirro Ligorio, pittore, ed architetto. 8 Marco da Siena , pittore . Pompeo Ferrucci , ſcultore . 233 Marco Tulio , pittore . 88 Pompeo Targone, architetto . 216 Mario Arcimio, architetto, e pitt. 215. Profpero Breſciano, ſcultore , 40 Murtino Lunghi architettu . 64 Proſpero Orſi , pittore . 188, Marzio di coda Antonio Romano , p. 156 Matteo Gratur Tedeſco, intagl. 232 R Matteo da Leccio , pittore .. 30 Matteo da Sitna , pittore . 41 23 P. Mattec Zaccolino Teatino, pit. 204 Rifiicllo Guidi Toſcano, int. 275 Michulagnolo da Caravaggio, pitt. 1.29. Rufato Ruſati da Macerati, archit. 163 , Sala I20 72 2 21 29 Υ Α ν ο ι Α . Terenzia da lirbino , pittore. 149 $ Tommaſo Laureti, pittore , 68 Tommaſo Luini, pittore . 241 Alvator Rofa , pittore . 289 Tornmafo della Porta, ſculture . 143 Santi Titi , pittore . 61 Tommaſo Salini, pittore . 176 Scipione Gaetano , pittore . SO Sigiſmondo Lnire , pittore . 238 V Silla da Vigiù ſcultore . 114 Stefano Maderno , ſcultore . 231 Alentino Franceſe,pittore. 223 Stefano Pieri , pittore . Cavalier Ventura Salinberre , Stefano Speranza , ſcultore . 237 pittore . Veſpaſiano Strada Romano, pittore. 155 T Pincenzo , e Ceſare Conti , pittori . 158 85 , II2 T4 Addeo Landini , ſcultore : 60 Tarquinio da Viterbo,pittore. 159 I. .


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